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Denari di Lucca


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A mio parere è una Lucca del quarto gruppo . Anche se riconosco che è una difficile lettura da interpretare . Comunque tu parti dal presupposto che il denaro di Federico per Lucca non dovrebbe esistere . I pochi esemplari giunti sino a noi sono contraffazioni pisane che hanno usato le lucchesi e con l' aggiunta di stanghetta nel conio hanno creato una F .Ne ho vista una poco tempo fa in collezione privata , sbavando un pochino:) . L'immagine del Bellesia è chiaramente una Pisa . Comunque sempre occhi aperti : non si sa mai.

A presto

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Oggi mi sono riletto gli ultimi messaggi di ieri tra me e dabbene . Ho notato un po’ di confusione da parte di ambedue .Cerco di rimettere le cose un po’ più in chiaro . In Numismatica vi sono alcuni argomenti ai quali ancora non si riesce a dare risposte definitive . Allora , due sono possibilità : o si sceglie un Autore e si segue assiduamente il suo pensiero di analisi oppure si mettono insieme tutti i concetti espressi a riguardo e si traggono le proprie idee . Ed io così mi comporto , probabilmente con un pizzico di presunzione . Pisa ebbe diritto di zecca nel 1149 ed iniziò a battere denari identici al lucenses per motivi facilmente intuibili . Tale situazione portò anche all’intervento del Papa e dell’ Imperatore . Ciò nonostante nel 1168 si arrivò anche alla guerra tra Lucca e Pisa . Solamente nel 1181 si raggiunse un accordo tra le due potenze , ormai divenute Comuni per tacito consenso dell’Imperatore , dove si decideva una linea poco traumatica per ambo le parti . Pisa doveva coniare un denaro con proprio nome ed iniziale dell’Autorità emittente anche se molto simile al lucchese . Diverso , quindi , ma pur sempre confondibile per sfruttare ancora le potenzialità della vecchia moneta lucchese . Se , come qualcuno dice , i denari con F pisani sono stati coniati già dai primi anni di zecca che senso avrebbe avuto tutto questo ? Oltretutto perché coniare da parte di Lucca un fantomatico denaro con F : la faccenda si sarebbe complicata ulteriormente . Questo fino a riscontri oggettivi di attendibilità sulla questione .

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Si effettivamente erano stati messi nella discussione tanti input ,ci voleva una sintesi che tu sei riuscito a fare in modo totalmente condivisibile,anche se come tu stesso dici in numismatica e sui denari di Lucca ancor meno ,di certezze non ce ne sono,alla prossima puntata.

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Mo' ve ne sparo una su cui sto rimuginando da un po'. Ormai mi pare assodato che la vita utile del denaro lucchese e suoi cloni vada estesa ben oltre i limiti classici delle coniazioni ufficialmente riconosciute. Questo significa, ben oltre la fine del XII secolo e ben dentro il XIII (corigeteme si sbalio). Se non in termini di coniazione, sicuramente in termini di circolazione. Questo significa che esiste un'ampia sovrapposizione tra i lucchesi e i denari comunali "di nuova generazione", caratterizzati da buona lega (mistura a 250-333 millesimi) e quindi buon potere d'acquisto, da fattura palesemente migliore, tutti o quasi tutti dall'iconografia della croce patente. Penso a Genova, Bologna, Asti, Siena, ai provisini di prima emissione del Senato romano, tanto per rimanere più o meno legati all'area di circolazione che stiamo analizzando. Brilla comunque rispetto ai denari nuovi, nel contesto di un'economia che si sta progressivamente "rimonetarizzando" (se mi passate il termine), la pressoché totale assenza di moneta divisionale, con l'unica eccezione rilevante, almeno a me nota, della medaglia genovese. A questo punto: è pensabile che i lucchesi abbiano prolungato la loro vita utile anche perché utilizzati come spezzati del nuovo denaro comunale? Cioè come monete adatte alle piccole transazioni quotidiane, ormai non più tesaurizzabili per l'intrinseco troppo basso, neanche più citate come moneta di conto. Da moneta "principe" a moneta del popolino, quindi. Ha un senso questa idea? Sto delirando oppure si può pensare di trovare qualche riscontro?

E già che ci siamo, possiamo parlare di una vera e propria "riforma monetaria" tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo? Vale a dire, si può pensare a un rinnovamento portato avanti consapevolmente da varie entità locali con obiettivi e modalità comuni? Oppure si tratta semplicemente di un caso di "convergenza evolutiva", diciamo così: identiche condizioni economiche hanno prodotto indipendentemente, in luoghi differenti (ma collegati), risultati identici o molto simili...

E poi,anche se non c'entra nulla (ma i lucchesi c'entrano dappertutto...): perché Firenze non ha battuto moneta piccola prima degli inizi del trecento, e se l'ha fatto, si tratta di emissioni talmente minime da non avere praticamente lasciato traccia?

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Mo' ve ne sparo una su cui sto rimuginando da un po'. Ormai mi pare assodato che la vita utile del denaro lucchese e suoi cloni vada estesa ben oltre i limiti classici delle coniazioni ufficialmente riconosciute. Questo significa, ben oltre la fine del XII secolo e ben dentro il XIII (corigeteme si sbalio). Se non in termini di coniazione, sicuramente in termini di circolazione. Questo significa che esiste un'ampia sovrapposizione tra i lucchesi e i denari comunali "di nuova generazione", caratterizzati da buona lega (mistura a 250-333 millesimi) e quindi buon potere d'acquisto, da fattura palesemente migliore, tutti o quasi tutti dall'iconografia della croce patente. Penso a Genova, Bologna, Asti, Siena, ai provisini di prima emissione del Senato romano, tanto per rimanere più o meno legati all'area di circolazione che stiamo analizzando. Brilla comunque rispetto ai denari nuovi, nel contesto di un'economia che si sta progressivamente "rimonetarizzando" (se mi passate il termine), la pressoché totale assenza di moneta divisionale, con l'unica eccezione rilevante, almeno a me nota, della medaglia genovese. A questo punto: è pensabile che i lucchesi abbiano prolungato la loro vita utile anche perché utilizzati come spezzati del nuovo denaro comunale? Cioè come monete adatte alle piccole transazioni quotidiane, ormai non più tesaurizzabili per l'intrinseco troppo basso, neanche più citate come moneta di conto. Da moneta "principe" a moneta del popolino, quindi. Ha un senso questa idea? Sto delirando oppure si può pensare di trovare qualche riscontro?

E già che ci siamo, possiamo parlare di una vera e propria "riforma monetaria" tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo? Vale a dire, si può pensare a un rinnovamento portato avanti consapevolmente da varie entità locali con obiettivi e modalità comuni? Oppure si tratta semplicemente di un caso di "convergenza evolutiva", diciamo così: identiche condizioni economiche hanno prodotto indipendentemente, in luoghi differenti (ma collegati), risultati identici o molto simili...

E poi,anche se non c'entra nulla (ma i lucchesi c'entrano dappertutto...): perché Firenze non ha battuto moneta piccola prima degli inizi del trecento, e se l'ha fatto, si tratta di emissioni talmente minime da non avere praticamente lasciato traccia?

Prima di risponderti ce devo da pensà armeno du giorni:D A parte gli scherzi la tua analisi mi intriga .

A domani

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Ci contavo che l'esca ti avrebbe attirato :P ... ne parliamo sabato!

Si ,si nel frattempo ti aggiusto io !! Non era sufficiente dabbene ?

Un caro saluto a tutti e due ed agli altri amici

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In una recente discussione in questa sezione avevamo parlato del fatto che i denari lucchesi erano rimasti moneta circolante almeno per tutto il 1200,forse anche oltre,dovrei andare a ripescarla;di certo,e mi fermo a parlare solo di Lucca per il momento non mi allargo ad altre città il denaro finisce ufficialmente nel 1190 con Federico I ,poi inizia un periodo di sempre maggiore svalutazione di questa moneta sia nel peso che nella struttura,si svilisce sempre più.Con un denaro così svalutato nasce l'esigenza di una moneta più grande;nasce così in questo contesto il grosso da 12 denari che inizia circa dopo il 1230;il tutto nasce nell'ambito di una riforma monetaria che coinvolge le altre città toscane Siena,Firenze,Pisa,Arezzo,in contemporanea il vecchio denaro continuava a circolare ,i rapporti tra grosso e denaro variavano da città a città ed erano collegati alla svalutazione in atto.

Quindi ritengo che fino alla costituzione di nuova moneta spicciola,i denari circolassero ancora per le transazioni minori;le prime monete che potrebbero aver sostituito i denari a Lucca compaiono dopo il 1270,sono denari piccoli,in modo più rilevante abbiamo dal 1316in avanti i denari piccoli o castruccini,monete comuni;il castruccino aveva un valore di 1/12 del grosso .

Si può quindi ipotizzare,almeno ritengo,una circolazione di denari lucchesi sicuramente fino a circa il 1270 ma probabilmente anche oltre fino a fine secolo o inizio del 1300.

Per Firenze fino alla nascita del grosso ,ci potrebbero essere analogie con quanto detto prima d'altronde il denaro lucchese di certo in Toscana era la moneta di riferimento del periodo.

Ovviamente sono opinioni puramente personali ,anche per iniziare qualche riflessione sull'argomento.

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L’analisi di dabbene , anche se impostata solo per il territorio di Lucca , corrisponde al vero . Il denaro enriciano lucchese circolò per tutto il XIII sec. probabilmente usato per le piccole transazioni ed il commercio minuto , visto la mancanza di nuova moneta piccola ( che verrà coniata dal 1270 ) . La teoria suggerita da paleologo ha un senso e dabbene lo conferma . Per quanto riguarda Firenze sappiamo che era tra quelle città che portava il suo argento a Lucca che lo trasformava in denari lucchesi . Quindi possiamo pensare ad un suo utilizzo a Firenze anche per tutto il 1200 . Aggiungo che l’apertura di nuove zecche in Toscana e in altri territori come il nord Italia , dove possiamo parlare di moneta nuova , non disorientò più di tanto Lucca che continuò a battere lucensis in quantità , imitata anche da altre città . Una forte imbiancatura e il gioco era fatto .

Per quanto riguarda l’introduzione del grosso nel territorio della Toscana si pensa ad un accordo monetario tra le città della Tuscia per la sua emissione in uguale peso e similitudine nella forma . Questo almeno per ciò che riguarda le prime emissioni . Possiamo riscontrare differenze basilari con altre zecche come Venezia che coniò il primo grosso ma per motivi dovuti alla preparazione della IV Crociata ( qui potrete smentirmi ).

Il fatto che nelle fonti scritte vi siano indicati denari piccoli e denari grossi ci fa capire che la distinzione tra i due nominali era necessaria . Tuttavia , ad ulteriore dimostrazione di autorevolezza del lucenses , la moneta valutaria e di conto continuò ad essere il denaro lucchese e pisano. Il grosso è un multiplo del denaro che continua ad essere il nominale principe .

In sintesi il Matzke ci dice che il grosso fu coniato come moneta valutaria di qualità immutabile che nonostante il continuo svilimento dell’intrinseco nei denari ne garantiva la stabilità impedendo l’inflazione drammatica del XII sec.

Credo che non tutti i dati inseriti da paleologo siano stati raggiunti . Ma come inizio va bene . In attesa di nuovi interventi .

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Ne parlavamo sabato,il riferimento erano quei denari di Lucca o quantomento delle imitazioni degli stessi trovati in Corsica da Jagd,che ha postato giorni fa sul sito,non volevo lasciar cadere il discorso,sarebbe interessante sapere da lui se sono stati ritrovamenti unici,o se si sono già ripetuti;d'altronde la Sardegna aveva come moneta di riferimento all'epoca il denaro di Lucca,la Sardegna aveva giacimenti all'epoca d'argento tanto che i genovesi successivamente la utilizzarono per la coniazione di loro monete,nel contempo la Corsica così vicina con la stessa conformazione carsica si poteva prestare anch'essa a una qualche zecca magari non ufficiale,magari clandestina di denari;in effetti quelli postati da Jagd sembrano forse più delle imitazioni e che questo potrebbe anche tornare,l'alternativa al ragionamento è ,vista la vicinanza delle due isole ,a una ovvia circolazione di denari tra le due per gli acquisti o le transazioni,ma se si avesse qualche dato in più dall'amico corso forse si potrebbe azzardare qualcosa sul primo interessante e affascinante scenario,vediamo ....

P.S. Come vedete sabato non abbiamo solo mangiato lasagne,ma anche parlato di nuovi e avvincenti scenari numismatici!

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Ne parlavamo sabato,il riferimento erano quei denari di Lucca o quantomento delle imitazioni degli stessi trovati in Corsica da Jagd,che ha postato giorni fa sul sito,non volevo lasciar cadere il discorso,sarebbe interessante sapere da lui se sono stati ritrovamenti unici,o se si sono già ripetuti;d'altronde la Sardegna aveva come moneta di riferimento all'epoca il denaro di Lucca,la Sardegna aveva giacimenti all'epoca d'argento tanto che i genovesi successivamente la utilizzarono per la coniazione di loro monete,nel contempo la Corsica così vicina con la stessa conformazione carsica si poteva prestare anch'essa a una qualche zecca magari non ufficiale,magari clandestina di denari;in effetti quelli postati da Jagd sembrano forse più delle imitazioni e che questo potrebbe anche tornare,l'alternativa al ragionamento è ,vista la vicinanza delle due isole ,a una ovvia circolazione di denari tra le due per gli acquisti o le transazioni,ma se si avesse qualche dato in più dall'amico corso forse si potrebbe azzardare qualcosa sul primo interessante e affascinante scenario,vediamo ....

P.S. Come vedete sabato non abbiamo solo mangiato lasagne,ma anche parlato di nuovi e avvincenti scenari numismatici!

Ciao dabbene

prima di approfondire : a parte una piccola nota del Bellesia non riesco a trovare riscontri in altre documentazioni dell'effettiva circolazione del lucenses in Sardegna . Se non siamo sicuri di tale prerogativa ogni ragionamento sarà vano . Se qualcuno ci potesse aiutare sarebbe buona cosa. Se si confermerà il tutto potremo discuterne .

A presto ;)

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Del Bellesia hai già parlato tu,da "La storia della moneta in Sardegna"di Antonio Lenza:"la Sardegna non dispone di proprie zecche e non è quindi in grado di attivare una propria monetazione;nei documenti del secolo XI e della prima metà del secolo XII si trova sempre menzionata la moneta di Lucca;i denari di Lucca scompariranno dalla circolazione monetaria isolana dopo il 1182,data di stipula dell'ATTO DI Concordia tra Lucca e Pisa"(tratti da Archivio Storico Sardo ,Vol.XXIV),anche nella mappa dei ritrovamenti avevo messo il denaro di Lucca come moneta di riferimento in Sardegna nel periodo del 1100,devo averlo letto anche da qualche altra parte,quindi secondo me il ragionamento sopra citato può avere la sua consistenza.

Ciao,

Mario

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Del Bellesia hai già parlato tu,da "La storia della moneta in Sardegna"di Antonio Lenza:"la Sardegna non dispone di proprie zecche e non è quindi in grado di attivare una propria monetazione;nei documenti del secolo XI e della prima metà del secolo XII si trova sempre menzionata la moneta di Lucca;i denari di Lucca scompariranno dalla circolazione monetaria isolana dopo il 1182,data di stipula dell'ATTO DI Concordia tra Lucca e Pisa"(tratti da Archivio Storico Sardo ,Vol.XXIV),anche nella mappa dei ritrovamenti avevo messo il denaro di Lucca come moneta di riferimento in Sardegna nel periodo del 1100,devo averlo letto anche da qualche altra parte,quindi secondo me il ragionamento sopra citato può avere la sua consistenza.

Ciao,

Mario

Grande Mario

ora ci possiamo ragionare sopra . Ora è più facile intuire , ove ve ne fosse bisogno , che anche in Corsica circolasse il denaro lucchese . Purtroppo jagd non è in grado di risponderci probabilmente a causa della lingua e quindi non sappiamo se i ritrovamenti sono ricorrenti o solamente sporadici . Tuttavia le immagini da lui inviate , specialmente la prima , mi fanno pensare a falsi d'epoca ed in questo caso la cosa avrebbe un senso . Probabilmente nel sito da Lui frequentato era presente una zecca clandestina . Il discorso meriterebbe una segnalazione ma senza riscontri precisi ........ Rimango comunque un pò sorpreso da quello che dice il Lenza : che io sappia i ritrovamenti di lucensis in Sardegna non paiono essere così frequenti . Comunque le fonti scritte sono basilari , quindi.........

Ciao ;)

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Si,Adolfos,direi i dati che abbiamo al momento sembrano essere questi:nel 1100 in Sardegna c'erano miniere d'argento,però non c'erano zecche ufficiali,nel contempo circolava il denaro di Lucca e qui ci fermiamo,in Corsica sembra esserci argento e ci sono ritrovamenti di denari di Lucca,forse più imitazioni e anche qui ci fermiamo.

Si potrebbe ipotizzare un passaggio ,abbastanza scontato per commerci tra le due isole di denari e questo spiegherebbe i ritrovamenti in Corsica,o azzardare una qualche zecca non ufficiale,forse clandestina di denari di Lucca in Sardegna o Corsica,qui siamo nelle supposizioni.però.

Mi piacerebbe coinvolgere nella discussione per vedere se hanno altre notizie Jagd per la Corsica e gli amici sardi del forum che ci leggono che dovrebbero avere qualche notizia in più.sulle loro isole, a questo punto..

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Si,Adolfos,direi i dati che abbiamo al momento sembrano essere questi:nel 1100 in Sardegna c'erano miniere d'argento,però non c'erano zecche ufficiali,nel contempo circolava il denaro di Lucca e qui ci fermiamo,in Corsica sembra esserci argento e ci sono ritrovamenti di denari di Lucca,forse più imitazioni e anche qui ci fermiamo.

Si potrebbe ipotizzare un passaggio ,abbastanza scontato per commerci tra le due isole di denari e questo spiegherebbe i ritrovamenti in Corsica,o azzardare una qualche zecca non ufficiale,forse clandestina di denari di Lucca in Sardegna o Corsica,qui siamo nelle supposizioni.però.

Mi piacerebbe coinvolgere nella discussione per vedere se hanno altre notizie Jagd per la Corsica e gli amici sardi del forum che ci leggono che dovrebbero avere qualche notizia in più.sulle loro isole, a questo punto..

Effettivamente sarebbe il massimo . Ma non credo ci si voglia esporre più di tanto ;) . Forse contattare qualche studiso di numismatica in Sardegna o in Corsica ? Mah !

Ciao

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salute amici,ho avutto male ,ma chi sono arrivato...ho datto delle informazione a dabbene,su gli alcuni posti intorno aiaccio dove chi he tracia di monete di lucca e pure ojetini di quel epoca...non ho ancora balancia per i diversi pesi,quando l'avro vi mandaragiu daltre in formazione... ma per rivenire a un zecca in Corsica credo di no,in Corsica cisono poccissime mine d'argento,la Corsica he stata sempre poverra in metalifero'molto piu ricca la sardegna',in vecie ci erano molti alberi alti per costruire i batelli i romani la chiamevano isolla nera,l'alberi scendevano fin al mare,il mele molto buono per il succero,il sale abondante per conservare gli alimenti,e la resina ecellente per tenire l'acqua,a un epoca la chiesa ha abandonnato l'isola,e la giente si he girata verso daltre praticce,allora verso il 6 o 7em secolo ap jc si sarano stato dei misionari per riprendere il territorio chiesale della corsica,di piu che era un passagio con alcuni posti sicuri per ravitagliamento d'acqua,provizzione,e pure scambi di alcuna mercanzia portata,con il popolo che abitava l'isola...

Modificato da jagd
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salute amici,ho avutto male ,ma chi sono arrivato...ho datto delle informazione a dabbene,su gli alcuni posti intorno aiaccio dove chi he tracia di monete di lucca e pure ojetini di quel epoca...non ho ancora balancia per i diversi pesi,quando l'avro vi mandaragiu daltre in formazione...

Intanto ringrazio l'amico Jagd delle informazioni che mi ha dato e che in parte ha dato anche al forum,in pratica si conferma che il ritrovamento non è casuale,unico,ma ce ne sono stati diversi in località varie che eventualmente si potranno anche comunicare.

L'altro aspetto è la Sardegna ,da altra fonte in proposito,Saggio di Monica Baldassarri"per le isole le fonti scritte sopravvissute sono ancora più esigue,ma sembrano seguire la tendenza generale:in luogo dei denari lucchesi si fa riferimento alla nuova divisa genovese e pisana,con una certa preponderanza della prima per la Corsica e la Sardegna settentrionale,della seconda per l'area cagliaritana e oristanese,oltre per l'arcipelago toscano.Conferma di fatto quanto detto da Bellesia e Lenza sulla circolazione dei denari lucchesi in Sardegna.

Il puzzle si sta un pò piano,piano completando;aspettiamo se ci sono notizie più precise o delle indicazioni dalla Sardegna stessa.

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Cerco quindi di riassumere quanto emerso:1)le miniere d'argento c'erano nel territorio sardo e corso2)non c'erano zecche ufficiali3)i ritrovamenti di denari di Lucca ci sono stati in Sardegna e Corsica4)in Sardegna c'era una circolazione primaria di denari di Lucca,in Corsica secondaria di riporto.

La domando che mi faccio e faccio a voi è questa?Dove erano coniati allora questi denari circolanti?Nella zecca ufficiale di Lucca?Mi sembra un pò difficile,fare un trasporto nelle isole che al tempo non poteva essere facile,d'altronde le isole avevano l'argento sul posto,allora ritorniamo a dire,perchè non ipotizzare una qualche zecca non ufficiale,forse anche clandestina in Sardegna,magari anche in Corsica?D'altronde questo spiegherebbe anche i tipi ritrovati sommari e anche un pò diversi da quelli ufficiali lucchesi.

A voi la parola,se no ci fermiamo qui.

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salute amici,ho avutto male ,ma chi sono arrivato...ho datto delle informazione a dabbene,su gli alcuni posti intorno aiaccio dove chi he tracia di monete di lucca e pure ojetini di quel epoca...non ho ancora balancia per i diversi pesi,quando l'avro vi mandaragiu daltre in formazione...

Intanto ringrazio l'amico Jagd delle informazioni che mi ha dato e che in parte ha dato anche al forum,in pratica si conferma che il ritrovamento non è casuale,unico,ma ce ne sono stati diversi in località varie che eventualmente si potranno anche comunicare.

L'altro aspetto è la Sardegna ,da altra fonte in proposito,Saggio di Monica Baldassarri"per le isole le fonti scritte sopravvissute sono ancora più esigue,ma sembrano seguire la tendenza generale:in luogo dei denari lucchesi si fa riferimento alla nuova divisa genovese e pisana,con una certa preponderanza della prima per la Corsica e la Sardegna settentrionale,della seconda per l'area cagliaritana e oristanese,oltre per l'arcipelago toscano.Conferma di fatto quanto detto da Bellesia e Lenza sulla circolazione dei denari lucchesi in Sardegna.

Il puzzle si sta un pò piano,piano completando;aspettiamo se ci sono notizie più precise o delle indicazioni dalla Sardegna stessa.

In primis complimenti all'amico jagd per il suo italiano - genovese comprensibile a tutti ;) . Per i riferimenti della Baldassarri , comprendiamo che le fonti scritte confermano dati assodati per quanto riguarda il dominio genovese -pisano in Sardegna . Come si sapeva . Ma prima ? Per il denaro lucchese attenderei ulteriori informazioni , se mai arriveranno . Per quanto riguarda i lucchesi in Corsica pongo sempre la domanda : sono ricorrenti i loro ritrovamenti ??? Per ora , in base alle immagini di jagd , potremmo ipotizzare l'uso di un circolante falso , approfittando della mancanza di una effettiva conoscenza visiva da parte delle popolazioni corse nei confronti della monetazione reale lucchese . Siamo in presenza di tipologie antecedenti i periodi di zecca , sia di Pisa che di Genova. Siamo nel campo dei si e dei ma . Il peso delle monete potrebbe in qualche modo aiutarci .

Un caro saluto a tutti

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Chiedo GENTILMENTE agli esperti della monetazione enriciana di Lucca cosa pensano di questo esemplare di denaro .

Grazie

Immagini postate dall'amico jagd

post-13684-070731100 1287661015_thumb.jp

post-13684-039480000 1287661030_thumb.jp

Modificato da adolfos
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sono ancora qui,le monete falze anno sempre esistate di puoi che bisognava fare il cambio per mangiare,la Corsica he diversa in matiera di moneta,risalgo piu lontano a l'epoca romana quando roma impiantava delle colonie per provare di lanciare una certa "agricultura"sul teritorio,questi coloni"che si ritrovano su certi castelli a l'epoca medieva"errano portati con moneta ,armi chiodi,arredalmenti diversi e grano e bestiamo.,delle monete trovate in corsica,si trova pocca traccia di circolazione,vuole dire che era piu importante il "scambio materiale"che monetario.Ne alcune periode della storia qui i paesi di fuori anno sempre portato dei coloni,con tutto il necessario di vivere,da roma ,genova,lombardia venetia,pisa ect...credo piu per avere un posto sicuro in mediterranea,e la moneta che circolava in bordo di mare,portata ,lasciata,e pure sicuramente ribatuta o fusionata per soltanti li alcuni bisogni di scambi del epoqua precisa...se errano false,la corsica non entrava ne quel raggionamento,erra moneta portata di fuori,he justa la mia idéa,per raporto a quel che ho trovatto,e pure letto....salute a tutti,.

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Sembrerebbe un ultimo periodo dei denari,forse una imitazione degli stessi magari locale,vedo una stelletta particolare vicino al monogramma,una identificazione di differenza?

Col peso forse hai un dato in più.,comunque Jadg grazie delle informazioni,se ritieni potresti parlare dei luoghi dove sono stati fatti ritrovamenti,se ritieni ,vedi tu,comunque grazie.

Modificato da dabbene
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sono ancora qui,le monete falze anno sempre esistate di puoi che bisognava fare il cambio per mangiare,la Corsica he diversa in matiera di moneta,risalgo piu lontano a l'epoca romana quando roma impiantava delle colonie per provare di lanciare una certa "agricultura"sul teritorio,questi coloni"che si ritrovano su certi castelli a l'epoca medieva"errano portati con moneta ,armi chiodi,arredalmenti diversi e grano e bestiamo.,delle monete trovate in corsica,si trova pocca traccia di circolazione,vuole dire che era piu importante il "scambio materiale"che monetario.Ne alcune periode della storia qui i paesi di fuori anno sempre portato dei coloni,con tutto il necessario di vivere,da roma ,genova,lombardia venetia,pisa ect...credo piu per avere un posto sicuro in mediterranea,e la moneta che circolava in bordo di mare,portata ,lasciata,e pure sicuramente ribatuta o fusionata per soltanti li alcuni bisogni di scambi del epoqua precisa...se errano false,la corsica non entrava ne quel raggionamento,erra moneta portata di fuori,he justa la mia idéa,per raporto a quel che ho trovatto,e pure letto....salute a tutti,.

Caro jagd

ci scrivi argomentazioni giuste e veritiere . Molto bene . Quello che ti chiedo in PARTICOLARE è questo : nel TUO ESPLORARE i castelli corsi à facile rinvenire denari lucchesi ?? I tuoi amici , in altre parti della Corsica , trovano denari lucchesi ?? Oppure si tratta di ritrovamenti rari . Questo ci INTERESSA . La stessa domanda la propongo agli amici sardi , se mai qualcuno di loro seguisse questa discussione. Lo scopo è sapere con ragionevole certezza l'effettiva circolazione di questa moneta nei territori in questione . Non èdifficile rispondere alla mia domanda . Si vuole solo chiarire se noi in questa discussione si parla con cognizione di causa oppure si fa solo fantanumismatica . Visto anche ci leggono in tanti compreso alcuni luminari del campo .

Adolfo

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