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Risposte migliori

Inviato

Salve amici,

nei miei percorsi numismatici "on the road" mi è capitato di inbattermi in questa "bella moneta".

post-11590-1252880969_thumb.jpg

Immagino che tutti gli amici lamonetiani la conoscano:

Gioacchino Napoleone (Gioacchino Murat)

5 lire;

anno 1813.

E' sufficientemente evidente il superamento dello schema iconografico neoclassico, tipico della monetazione napoleonica.

Rammento al riguardo che il neoclassicismo è una corrente del gusto che ha subito una lunga elaborazione prima di sbocciare nella breve e intensa fioritura dello stile Impero, dopodichè si è disgregato sotto l'azione dei fermenti romantici, che erano in nuce nella stessa corrente. Il neoclassicismo sacrificava l'invenzione e la cratività, in favore di un rigore formale che traeva schema dalle opere del tardo clacissismo antico, già sufficientemente formale e schematizzato ai tempi del domino di Roma.

In contrapposizione al rigorismo ed all'utopismo dell'architettura neoclassica-illuminista, nel periodo del Romanticismo si rinnovarono e vivacizzarono le modalità di concepire i canoni accademici.

Nelle monete di Gioacchino Napoleone, tale superamento è percepibile:

la chioma non è stilizzata nè schematizzata o contenuta, al contrario i riccioli fluenti del grande soldato, eroe di tante cariche della cavalleria napoleonica, sono resi in modo naturale, con quell'accentuazione di toni e di chiaroscuri tipica dell'arte romantica.

Per apprezzare tale tecnica fluente, potrete accostare la moneta (quando vi capiterà di osservarne direttamente un esemplare) ad una fonte luminosa e muoverla con le dita per avere un gioco di luce cangiante nei toni, che ne accentua l'espressione.

Ovviamente, è più facile gustare e verificare appieno quanto sopra descritto ove un esemplare della moneta sia di grande qualità.

Il profilo del volto perde la rigidezza tipica delle monete napoleoniche, il volume è più accentuato e i tratti morbidamente modellati.

Il risultato è espressivo e rende l'ambizione e la fierezza del personaggio, con un piglio autenticamente rivoluzionario rispetto al mondo che lo ha preceduto.

In qualche modo le idee post rivolzionarie rimanevano nello spirito del personaggio anche se Gioacchino, troppo spesso, se ne servì in atteggiamenti istrionici, al fine di conquistare il favore del popolo napoletano.

In realtà sappiamo che Gioacchino Murat non fu solamente un eroe e nemmeno un puro.

Probabilmente era un guascone, un Jouer...fortunato fino al compiersi di un destino...in quel di Pizzo Calabro, ove fu fucilato, in ragione di una legge che lui stesso aveva promulgato.

Notate quante connotazioni romantiche ma tragiche nella vita di quest'uomo.

Ma, la sua figura storica ed umana merita rispetto, peraltro il suo proclama di Rimini, non a caso, segna - per molti storici - l'inizio dell'epoca risorgimentale.

Il ritratto della moneta postata, ha caratteristiche di piacevolezza, vivacità e romantico realismo, che hanno espresso tramite l'arte incisoria, un nuovo fermento.

Nell'auspicio di non avervi tediato...un salutissimo.

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Inviato

Ma è la tua? E' eccezionale... :o


Inviato
Ma è la tua? E' eccezionale... :o

Ciao Uzy...sono molto contento che ti è piaciuta.

Mi rincuori.

Ma veramente, più che mostrarla, pensavo potesse essere utile per impostare la discussione.


Inviato

Bellissima moneta ma soprattutto bellissimo intervento, molto stimolante; è vero che con questa moneta si superano almeno in parte gli schemi neoclassici dell'iconografia napoleonica, dico in parte sia perchè rimangono alcuni elementi cari al neoclassicismo come il busto nudo sia perchè negli altri valori divisionali come i 50 centesimi, la lira, le 2, 20 e 40 lire il rovescio appare assolutamente in puro stile neoclassico.

Credo che l'immagine romantica sia trasmessa più dal carattere e dalla biografia del personaggio ritratto che, come sappiamo, era più un fortunato avventuriero romanesco che non un vero sovrano piuttosto che dallo stile dell'incisione.

Un cordiale saluto


Inviato

Cari amici,

ritengo opportuno completare documentalmente la discussione postando anche il rovescio che conferma la grande godibilità di questa moneta quando è in grande conservazione.

post-11590-1253056805_thumb.jpg

Peraltro...tornando al tema della discussione, evidenzio che quelle due stupende e morbide sirene, che recano allegoria e nobiltà allo stemma, sono anch'esse lontane dal formalismo neoclassico su cui si incentra la monetazione dell'Impero.

Trattasi di un arricchimento non di sfarzo e, nemmeno una mera invenzione...le due sirene richiamano il mito...hanno tratti morbidi e gentili, eppure voluttuosi, portano lo stemma...recando promesse di abbondanza, libertà e conoscenza.

L'intera rffigurazione del rovescio appare affascinante ma vicina, priva di severità...regalità naturale.

Un bel manifesto...un proclama.


Inviato (modificato)

L'intervento ad ampio respiro di piakos (bel discorso e bellissima moneta) suggerisce per chi voglia approfondire, l'interessante e controverso periodo storico dei francesi a Napoli:

una pellicola del 2006, "Fuoco si di me" (la recensione è qui), riprende nel titolo le ultime parole proferite dal re deposto a Pizzo Calabro quando, con la sola preghiera che gli fosse risparmiato il viso comandò lui stesso il plotone d'esecuzione, esclamando per l'appunto "fuoco su di me".

La sua nomea di bell'uomo, vanesio e carismatico (ed i suoi ritratti lo confermano), non poteva essere offesa dalle baionette del generale Nunziante.

Modificato da mper

Inviato

A questo punto, poichè credo che la valenza dell'incisione ela bellezza della tipolgia sia stata pienamente condivisa su questo Forum...anche in passato, potremmo chiederci che raffronti sarebbe possibile fare per rintracciare la tipologia e l'ispirazione che ha stimolato l'incisore di tale opera.

Sto riflettendo al riguardo ma, nel frattempo saranno graditi e validi i post di altri amici, che volessero individuare dei possibili modelli o delle reminiscenze.

Se, infatti, tale incisione supera lo stile neoclassico - specificamente quello dell'Impero (cioè napoleonico) - è probabile che, in qualche modo, siano rintracciabili altre monete che più di altre possano aver contribuito a guidare la mano dell'incisore, pur in una nuova visitazione.

:)


Inviato
A questo punto, poichè credo che la valenza dell'incisione ela bellezza della tipolgia sia stata pienamente condivisa su questo Forum...anche in passato, potremmo chiederci che raffronti sarebbe possibile fare per rintracciare la tipologia e l'ispirazione che ha stimolato l'incisore di tale opera.

Sto riflettendo al riguardo ma, nel frattempo saranno graditi e validi i post di altri amici, che volessero individuare dei possibili modelli o delle reminiscenze.

Se, infatti, tale incisione supera lo stile neoclassico - specificamente quello dell'Impero (cioè napoleonico) - è probabile che, in qualche modo, siano rintracciabili altre monete che più di altre possano aver contribuito a guidare la mano dell'incisore, pur in una nuova visitazione.

:)

Mi vengono in mente le monete della Repubblica Napoletana del '99. ;)

saluti,

N.


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