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Medaglie Papali: originali e riconi.


piakos

Risposte migliori

Ho riletto quanto ho scritto e mi viene il dubbio che si possa pensare : Ma quanto è difficile il campo delle medaglie papali?

Abbiamo esaminato un caso particolare e complesso.

Preciso che per le tre medaglie originali di Giulio II del 1508-1509, alle quali ho fatto cenno, non esistono riconi. Se qualcuno le vede (coniate) le può acquistare senza timori o inviarmi una mail.

Le medaglie originali antiche, con l'assistenza dei testi esistenti, sono identificabili abbastanza bene e non sono un rompicapo!

Infatti stavo per commentare: interessante ma ammazza che casino! :P

Saluti

Simone

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Non devi avere dubbi caro Renzo, la medaglistica non è una passeggiata...la papale poi...è da studio, per crescere culturalmente e tecnicamente.

Caro Uzifox, perchè spaventarci?

Mica collezioniamo o ci appassioniamo alle figurine?

Un po' di impegno non guasta...poi diventeremo tutti più bravi.

Ok...Renzo!!!

Che ci dici del Marcello II da me postato fesco...fresco!

Qui è parimenti dura!

P.S.

Vuolete vedere che esce una bella discussione!

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E' una medaglia ,intesa come onorificenza,di Paolo VI.
mi sapresti dire se ha un certo valore .....un mio conoscente se ne vuole liberare ed vorrei aiutarlo a valutarla ma non saprei come

non mi intendo di medaglistica e non so nemeno se ha un valore....

lui possiede anche altre medaglie sono come monente in argento di peso penso superiore ai 50g con un diametro penso di circa 5cm di diverse nazioni una che ho visto e di andorra se non sbaglio 1983

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Supporter

E' stata coniata per commemorare il Concilio Vaticano II,non mi pare valga molto,e' recente(1965).Penso 20-30 euro...

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E' stata coniata per commemorare il Concilio Vaticano II,non mi pare valga molto,e' recente(1965).Penso 20-30 euro...
ti ringrazio per la risposta e se riusciro a fare altre foto le postero x curiosita...magari comincio anche a prendere un po di interesse a queste tipologie.. :)
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Pio IX - Gaeta - Originali e fusioni.

Francesco 77 nei giorni scorsi ha postato la eccezionale medaglia di massimo modulo di Pio IX per Gaeta.

E' una medaglia di straordinaria bellezza e di interesse storico, relativa all'esilio del Papa presso i Borboni.

Mi attendevo commenti su questa eccezionale medaglia, che invito a guardare (modulo di mm. 82) anche per il semplice piacere di osservare un bel pezzo da collezione.

La medglia originale è di estrema rarità. Non ho memoria, in tanti anni, di averla mai vista in asta! Un commerciante di Ravenna mi disse molti anni or sono di averla avuta e di averla ceduta ad un museo della Romagna (purtroppo, ma giustamente).

In molte collezioni è sostituita con copie fuse (postata da Francesco) o galvaniche ; vi sono state alcune tirature limitate di queste copie per coprire i vuoti nelle collezioni. In recenti aste Italphil e Tkalech erano offerte copie galvaniche.

Nelle medaglie papali moderne (dal 1800) non esistono riconi e neanche falsificazioni; non ci sarebbe recupero dei costi essendo limitato il mercato della medaglia. Solo per alcuni massimi moduli, che interessano come opere d'arte, si vedono talvolta delle fusioni: ma i campi a fondo specchio rispetto a una fusione si riconoscono da lontano, senza lente.....e pertanto il collezionista non corre rischi.

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Ciao Renzo, la medaglia in galvano di Gaeta sarebbe già un sogno avercela in collezione. Secondo te quanti esemplari esistono più o meno? La medaglia in oro lasciala perdere, l'ho vista da vicino..... BESTIALE..... e se ti dico quanto mi hanno chiesto rischiamo di far venire un colpo a qualcuno! Beh, in fondo ...... se una 50 Lire di Vittorio Emanuele II vale 200.000 allora questo capolavoro in oro vale 2.000.000 di Euro. Tornando all'esemplare in galvano, lo sto rincorrendo da 10 anni e quando ero arrivato al venditore.... me l'hanno soffiato ....... peccato!!! L'avrei pagata bene.

Vuoi sapere come è fatto un galvano internamente? Una volta ho assistito all'apertura di una medaglia in galvano (non pontificia) per riparare un'ammaccatura superficiale ..... è stata un'esperienza numismatica eccezionale, più emozionante di un ritrovamento! Se ti dico cosa è successo scoppi a ridere...... !! :blink: :rolleyes: :D :lol:

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Galvaniche.

Francesco, devi raccontare, è interessante, io ho conoscenze marginali (lamine attaccate).

La galvanica di Gaeta - massimo modulo di Pio IX non era all'asta di Tkalech 2008; mi sono sbagliato! Sono sicuro di averla invece vista in una asta Italphil di 3/4 anni fa e mi pare che abbia superato 1000,00 euro.

Io ho qualche galvanica; tra queste la più rara è la lavanda di grande modulo di Arnaud per Pio IX (originale galvanica); e ha un evidente collegamento con l'esilio del Papa presso i Broboni.

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Ti rispondo in MP per la composizione del galvano.

Parliamone della medaglia di Gaeta!!! Mi interessa tanto. Per quanto concerne gli esemplari in oro penso che il Bartolotti dia una spiegazione molto esauriente. Per i galvani invece, trovo molto interessante la variante con la perlinatura al rovescio al posto della dedica ad personam e del tipo senza dedica.

1) Secondo te, orientativamente, quanti esemplari esistono sul mercato di questi galvani?

2) Possiamo considerarli R4 o R5? Sarei curioso di conoscere un tuo punto di vista.

3) Sei d'accordo con Bartolotti sulle note inerenti all'argomento? (cfr.immagine allegata).

4) Le copie fuse di questa medaglia invece, coeve o postume che siano, vanno considerate come tali. Secondo te queste fusioni vennero prodotte da privati (e quindi confermi la mia tesi precedente)? O sono fusioni prodotte nell'officina monetaria di Roma (o meastranze della zecca di Roma)?

5) Ce l'hai in collezione il galvano? Se si perchè non posti un'immagine?

6) Giuseppe De Falco affermò di aver visto questa medaglia in bronzo pieno e non galvano, ti risulta?

Mi raccomando....... rispondi attentamente a questi miei quesiti! Non saltarne alcuno! :P

post-8333-1252605162_thumb.jpg

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Mentre Renzo si esprime, rispondo subito io.

La medaglia di Pio IX con Gaeta è uno degli oggetti, nel campo in discussione, più ambito e raro da reperire (in quanto ben tesaurizzato anche dalle mani forti).

Io non ho mai avuto la fortuna di imbattermi in un esemplare...di qualunque metallo.

Una sola volta mi avevano segnalato la possibilità di trattarla...non se ne fece niente.

Nel contempo, debbo dire che non è la più bella medaglia papale che è stata prodotta...e forse, nemmeno tra le più belle (esteticamente e stilisticamente), così come la piastra di Innocenzo XII con al rov. il porto di Anzio, non può essere considerata la più bella che sia stata coniata.

Nessuno, tuttavia ne discute il fascino e il fatto che, entrambe, sono ambitissime dai rispettivi collezionisti.

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Medaglia Marcello II - foto di Piakos 9 settembre.

Papa Marcello II- 1555 - (Marcello Cervini) è un papa molto legato a Siena, la mia città, non per nascita, ma per appartenenza della famiglia e per gli studi giovanili nel comune di Montepulciano e poi a Siena e quindi per formazione culturale e di vita.

Molto stimato per la sua preparazione fu eletto in brevissimo tempo alla unanimità; purtroppo il suo pontificato durò solo 20 giorni (pare per lo stress dell'impegno).

Non vi furono pertanto emissioni, lui vivente, ma sono a lui riferite due medaglie di epoca:

- un bel medaglione fuso, sostanzialmente coevo, di Giovanni de Rossi;

- una medaglia di mm. 32 circa, leggermente posteriore, con diritto di Gianfederico Bonzagni al quale fu abbinato per rovescio lo stemma della famiglia utilizzato per il giulio del 1555.

La richiesta di medaglie per questo pontefice ha indotto ad abbinare al diritto coevo di mm. 32 i rovesci a connotazione allegorica emessi per altri pontefici dell'epoca (in particolare Giulio III, Paolo IV, Paolo V). Così sono state costruite 5/6 medaglie.

La medaglia della Hilaritas pontificia (gioia pontificia)è uno di questi ibridi.

Questa medaglia propone tuttavia un altro dubbio: non è mai stato stabilito con certezza per quale pontefice sia stata emessa. L'abbinamento più antico trovato è con un anno V di Giulio III (1555) e con il beneficio del dubbio il Modesti propone questa attribuzione.

Stabilito che la medaglia in questione è un ibido emesso tra il secolo XVII e XIX, mi provo ad una assegnazione temporale.

Nella mia collezione su Marcello II ho rilevato che i coni del diritto di mm. 32 sono di due tipi; nel più antico la X finale della scritta PONT MAX è più distaccata dal busto. Ho anche medaglie con questo conio diritto fratturato e antiestetico. Vi è stato un momento in cui il conio è stato rifatto ed è quello del catalogo del Mazio. Non so se si tratta di un conio rifatto da Mazio o dal medesimo acquistato presso gli Hamerani.

La conclusione, a mio giudizio, è : medaglia ibrida - riconio tardo di eccellente qualità e conservazione.

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Scusate la breve incursione, ma è semplicemente per farvi sapere che questa discussione è di straordinario interesse per chi, come me, si diletta di medaglistica papale da poco tempo e, quindi, per incitarvi a continuare. Sono sicuro che con queste discussioni accendete il "sacro fuoco della passione" per le medaglie dei pontefici più di quanto possano fare tanti libri patinati di alto costo. Che, mi rendo conto, sono necessari, ma non possono essere così diretti e vivi come invece può essere un forum come questo. Complimenti e grazie di cuore!

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Scusate la breve incursione, ma è semplicemente per farvi sapere che questa discussione è di straordinario interesse per chi, come me, si diletta di medaglistica papale da poco tempo e, quindi, per incitarvi a continuare. Sono sicuro che con queste discussioni accendete il "sacro fuoco della passione" per le medaglie dei pontefici più di quanto possano fare tanti libri patinati di alto costo. Che, mi rendo conto, sono necessari, ma non possono essere così diretti e vivi come invece può essere un forum come questo. Complimenti e grazie di cuore!

Grazie Camerlengo, post come il tuo donano soddisfazione e incitano a profondere ulteriore impegno.

Piacere di conoscerti. :)

Un caro saluto.

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Medaglia Marcello II - foto di Piakos 9 settembre.

Papa Marcello II- 1555 - (Marcello Cervini) è un papa molto legato a Siena, la mia città, non per nascita, ma per appartenenza della famiglia e per gli studi giovanili nel comune di Montepulciano e poi a Siena e quindi per formazione culturale e di vita.

Molto stimato per la sua preparazione fu eletto in brevissimo tempo alla unanimità; purtroppo il suo pontificato durò solo 20 giorni (pare per lo stress dell'impegno).

Non vi furono pertanto emissioni, lui vivente, ma sono a lui riferite due medaglie di epoca:

- un bel medaglione fuso, sostanzialmente coevo, di Giovanni de Rossi;

- una medaglia di mm. 32 circa, leggermente posteriore, con diritto di Gianfederico Bonzagni al quale fu abbinato per rovescio lo stemma della famiglia utilizzato per il giulio del 1555.

La richiesta di medaglie per questo pontefice ha indotto ad abbinare al diritto coevo di mm. 32 i rovesci a connotazione allegorica emessi per altri pontefici dell'epoca (in particolare Giulio III, Paolo IV, Paolo V). Così sono state costruite 5/6 medaglie.

La medaglia della Hilaritas pontificia (gioia pontificia)è uno di questi ibridi.

Questa medaglia propone tuttavia un altro dubbio: non è mai stato stabilito con certezza per quale pontefice sia stata emessa. L'abbinamento più antico trovato è con un anno V di Giulio III (1555) e con il beneficio del dubbio il Modesti propone questa attribuzione.

Stabilito che la medaglia in questione è un ibido emesso tra il secolo XVII e XIX, mi provo ad una assegnazione temporale.

Nella mia collezione su Marcello II ho rilevato che i coni del diritto di mm. 32 sono di due tipi; nel più antico la X finale della scritta PONT MAX è più distaccata dal busto. Ho anche medaglie con questo conio diritto fratturato e antiestetico. Vi è stato un momento in cui il conio è stato rifatto ed è quello del catalogo del Mazio. Non so se si tratta di un conio rifatto da Mazio o dal medesimo acquistato presso gli Hamerani.

La conclusione, a mio giudizio, è : medaglia ibrida - riconio tardo di eccellente qualità e conservazione.

Ragazzi!

renzo 1940 è, nel campo in questione, un pozzo di scienza.

Penso non si possa negarlo.

Complimenti.

Per quanto concerne la medaglia di Giulio II con l'hilaritas, rammento che in letteratura, mi sembra anche sul Modesti (scusatemi se ignorantemente non controllo all'istante il librone), si affermi quanto segue:

Medaglia che presenta caratteristiche di produzione non coeva, ma - correntemente - viene considerata come un originale per la sua ottima fattura ed attesa la mancanza di sicure medaglie specifiche.

E che volete che vi dica?

Probabilmente ha ragione l'amico renzo.

Tuttavia, per patina, regolarità del conio ed altro..., sarei portato ad escludere, per quella da me postata, possa trattarsi di un Mazio.

E se non è un Mazio...propenderei per un Hamerani (forse già ritoccato dalla medesima bottega).

Un saluto.

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Medaglia Marcello II - foto di Piakos 9 settembre.

Papa Marcello II- 1555 - (Marcello Cervini) è un papa molto legato a Siena, la mia città, non per nascita, ma per appartenenza della famiglia e per gli studi giovanili nel comune di Montepulciano e poi a Siena e quindi per formazione culturale e di vita.

Molto stimato per la sua preparazione fu eletto in brevissimo tempo alla unanimità; purtroppo il suo pontificato durò solo 20 giorni (pare per lo stress dell'impegno).

Non vi furono pertanto emissioni, lui vivente, ma sono a lui riferite due medaglie di epoca:

- un bel medaglione fuso, sostanzialmente coevo, di Giovanni de Rossi;

- una medaglia di mm. 32 circa, leggermente posteriore, con diritto di Gianfederico Bonzagni al quale fu abbinato per rovescio lo stemma della famiglia utilizzato per il giulio del 1555.

La richiesta di medaglie per questo pontefice ha indotto ad abbinare al diritto coevo di mm. 32 i rovesci a connotazione allegorica emessi per altri pontefici dell'epoca (in particolare Giulio III, Paolo IV, Paolo V). Così sono state costruite 5/6 medaglie.

La medaglia della Hilaritas pontificia (gioia pontificia)è uno di questi ibridi.

Questa medaglia propone tuttavia un altro dubbio: non è mai stato stabilito con certezza per quale pontefice sia stata emessa. L'abbinamento più antico trovato è con un anno V di Giulio III (1555) e con il beneficio del dubbio il Modesti propone questa attribuzione.

Stabilito che la medaglia in questione è un ibido emesso tra il secolo XVII e XIX, mi provo ad una assegnazione temporale.

Nella mia collezione su Marcello II ho rilevato che i coni del diritto di mm. 32 sono di due tipi; nel più antico la X finale della scritta PONT MAX è più distaccata dal busto. Ho anche medaglie con questo conio diritto fratturato e antiestetico. Vi è stato un momento in cui il conio è stato rifatto ed è quello del catalogo del Mazio. Non so se si tratta di un conio rifatto da Mazio o dal medesimo acquistato presso gli Hamerani.

La conclusione, a mio giudizio, è : medaglia ibrida - riconio tardo di eccellente qualità e conservazione.

Ragazzi!

renzo 1940 è, nel campo in questione, un pozzo di scienza.

Penso non si possa negarlo.

Complimenti.

Per quanto concerne la medaglia di Giulio II con l'hilaritas, rammento che in letteratura, mi sembra anche sul Modesti (scusatemi se ignorantemente non controllo all'istante il librone), si affermi quanto segue:

Medaglia che presenta caratteristiche di produzione non coeva, ma - correntemente - viene considerata come un originale per la sua ottima fattura ed attesa la mancanza di sicure medaglie specifiche.

E che volete che vi dica?

Probabilmente ha ragione l'amico renzo.

Tuttavia, per patina, regolarità del conio ed altro..., sarei portato ad escludere, per quella da me postata, possa trattarsi di un Mazio.

E se non è un Mazio...propenderei per un Hamerani (forse già ritoccato dalla medesima bottega).

Un saluto.

L'ipotesi che la medaglia sia un riconio della bottega Hamerani dopo il rifacimento del conio, avvalorata dall'esame diretto della medaglia è probabile e, riguardando la foto, mi convince.

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Entrando tecnicamente nel vivo di questa discussione che si sta sviluppando in modo interessante grazie all'aiuto dei validissimi amici, ho deciso di postare le seguenti foto.

Le prime riguardano una medaglia di Clemente VII, Giulio dè Medici, Pontefice dal 1523 al 1534, battuta con dei coni originali, non ritoccati, incisi da un maestro: Giovanni Bernardi di Castelbolognese. Siamo agli inzi del 1500. Un periodo artisticamente suggestivo, di pochissimo posteriore a quello rinascimentale ed ancora pregno di quella somma esperienza.

E' interessante notare le tracce di fratture di conio, dovute all'usura per il ripetersi della produzione, a seguito delle richieste che pervenivano da parte di un'ampia gamma di fruitori, laici e religiosi.

Il tondello è ormai deformato, convesso...gonfio, ma ancora leggibile...in q.che modo ancora godibile.

In questi casi la riconiazione è facilmente riconoscibile, perchè le fratture sono appunto evidenti.

Ma già le prime sbavature o piccole fratture, che possono essere notate su una medaglia, indicano l'uso ripetuto dei coni.

E' però il caso di precisare che, per riconio nella medaglistica papale, non si intende solamente il tondello usurato di una medaglia.

Ci sono dei riconi, che pur essendo tali, non evidenziano ancora alcun problema estetico.

Per riconio si intende piuttosto la coniazione di medaglie al di fuori della tiratura ufficiale, pervenuta per documento vidimato da parte della Curia all'incisore camerale.

Veniva cioè indetta la coniazione di una serie.

Quella serie presenta, per chirografo (documento) il numero della tiratura dei pezzi che venivano battuti in ossequio al cmando della Curia.

Ciò che veniva prodotto oltre quell'ordine...dovrebbe essere considerato arbitrario.

Ovviamente, le prime riconiazioni, fatte successivamente all'ordine curiale, ma battute dalla stessa bottega artigiana camerale, saranno irriconoscibili.

Con il passare del tempo, mutava in parte la tecnica, per cui anche dopo qualche anno le riconiazioni potevano non presentare più alcune caratteristiche della originale battitura camerale, mutavano: il peso, lo spessore del tondello, la percentuale del metallo, il colore della patina ecc.

Da queste caratteristiche, con un pochino di occhio e di studio non è difficile venire a capo anche dei primi riconi.

Posto le foto del su nominato riconio con coni originali del maestro:

post-11590-1252856825_thumb.jpg

post-11590-1252856878_thumb.jpg

Osservazioni:

La medaglia originale è stata battuta tra il 1531 e il 1532, siamo artisticamente in un periodo chiamato primo manierismo, subito dopo il terdo rinascimento, dal che potete valutare da soli il valore dell'arte racchiuso in tali coni.

Il ricono si evidenzia per essere diritto è convesso, un po' impastato, ma non presenta ancora fratture di conio.

Il rovescio è invece convesso..gonfio e presenta al h. 12, in alto, i tipici segni delle fratture.

Poichè il tema biblico di questa medaglia, Giuseppe seduto sulla destra che svela la propria identità ai fratelli, era molto richiesto e la medaglia è molto bella, quando i coni non furono più in uso, si pensò di continuare a produrre la tipologia di tale medaglia.

Quindi si passò a delle nuove incisioni con lo stesso tema:

post-11590-1252857959_thumb.jpg

post-11590-1252857988_thumb.jpg

E' evidente che il tema e l'iconografia sono rimaste immutate, ma cambia lo stile e la mano dell'icisore.

Le immagini sono meno plastiche, meno "potenti", le figure più sottili: diminuisce la massa plastica ed aumenta di contro il valore della linea, cioè del disegno. Il tempo passa la sensibilità muta. Ovviamente per apprezzare in pieno le dfferenze sarebbe necessaio postare delle immagini ingrandibili, ma con i limiti di carico in bytes posti dal Forum, di meglio non riesco a fare. Al riguardo chiedo collaborazione a Voi ed all'ottimo Renzo1940

Osservate che in questo esemplare la T di PONT è in asse con la scritta, mentre nei coni originali (di cui sopra) la T non è in asse. Ecco un particolare che distingue le due medaglie ed aiuta a valutare il periodo ancora successivo alle prime riconiazioni.

Di questa medaglia, comunque bella e suggestiva, possiamo dire che presenta caratteristiche stilistiche ascrivibili al 1600, in tal senso mi permetto di essere in sommesso disaccordo con il Modesti ,che dedica più pagine alla brillante descrizione di queste due medaglie nel suo II volume del CNORP e che classifica il pezzo come tipico del 1700.

Sinceramente, mi sembra palese il periodo da me indicato, per la plastica ancora pulita, suggestiva e realistica, priva degli orpelli e dei modernismi enfatizzati, tipici del pieno periodo barocco.

Se invece vogliamo ascrivere la battitura di questa medagli al sec. XVII ad pera della bottega Hamerani che ne possedeva i coni, possiamo anche presentare tale potesi, ma gli hamerani, per solito, non usavano patine così rossicce tendenti al color vinaccia.

Più probabile che tale medaglia rapresenti un conio di bottega della metà del 1600, cui coni furono acquisiti dagli Hamerani.

Quanto sopra descritto ci informa sempre più sulla opportunità di non disprezzare la medaglistica attinente ai Romani Potefici ove non sia inseribile nella coniazione originale, decretata e camerale.

Con le riconiazioni siamo comunque in presenza di opere, spesso d'arte e comunue di ottima fattura, che ci parlano a piena voce del periodo in cui furono, di volta in volta, incise....e, comunque, tali riconi, ci permettono di fruire ancora con una certa facilità di reperimento, di quelle significative opere storiche ed estetiche.

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La medaglia di Clemente VII "ego sum Ioseph frater vester", che piakos ha presentato con una attenta e competente analisi sulle tecniche di coniazione, per la sua bellezza è una delle più coniate /riconiate nei secoli.

Ha anche importanza storica; sembra si riferisca alla restaurazione dei Medici a Firenze (1533). I Fiorentini, approfittando delle difficoltà di Clemente VII nel periodo che seguì al sacco di Roma, cacciarono i Medici ed instaurarono la repubblica; la politica papale, il riavvicinamento a Carlo V consentirono con un assedio feroce la resa della città e la restaurazione con conferimento dei poteri di governo ad Alessandro dei Medici. Il Papa comunque si prodigò per una generale amnistia e forse a questo allude "frater vester" e il perdono dei fratelli concittadini. La ricostruzione dell'evento commemorato dalla medaglia resta tuttavia incerto o l'abbinamento della parabola evangelica agli eventi molto abile.....

Sul nostro tema "originali e riconi", per apprezzare il fascino della medaglia cinquecentesca, occorrerebbe postare l'esemplare originale -

Modesti Corpus medaglie papali - Vol. II - n. 272. La medaglia originale è circondata da una ampia cornice a due cerchi di perlinatura che portano il suo diametro a mm. 41. Ha anche un significativo spessore. Purtroppo non sono abile nel trasferire la foto. Per consumo del conio e rotture della grande cornice e conseguenti riparazioni la cornice si assottiglia; ho in collezione una medaglia, se ben ricordo, di circa 38 mm; nel tempo i coni si restringono al primo cerchio perlinato circa 33 mm. e infine si frattura sempre più decisamente il rovescio. La prima medaglia presentata da piakos fotografa questo momento; siamo già alle coniazioni degli Hamerani.

Essendo la medaglia ormai impresentabili agli acquirenti gli Hamerani rifanno il conio e inizia l'uso del conio (2^ foto). La imitazione nel rifacimento (può darsi che esistessero i punzoni originali) è di notevole precisione e si avvale di tecniche più affinate. La T di PONT sul diritto viene riassestata; sul rovescio, guardando attentamente, vi sono differenze nei volti.

Tra la coniazione delle due medaglie in foto non penso che sia trascorso un lasso di tempo lunghissimo.

Nei riconi del Mazio il diritto progressivamente si frattura. Sarebbe interessante postare anche il riconio fratturato, che si trova facilmente nel web cercando "medaglie Clemente VII" o nella foto n. 47 dei riconi Mazio, allegati alla relazione della Regia Zecca 1939 e anche pubblicati nell'opuscolo di modesto costo "A pictorial catalogue of papal medals 1417-1942".

Ma in particolare spero che qualcuno possa inserire la foto Modesti - Corpus medaglie papali - Vol II - n 272; solo con essa la storia antica del conio di questa medaglia è completa.

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Correzione. La storia di Giuseppe figlio di Giacobbe, ovviamente, non è parabola evangelica, come erroneamente ho scritto, anche se contiene analoghi messaggi. Qualche volta (sarà l'età) mi si annebbiano le idee. Pardon.

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Perchè?

Quanti anni hai?

:D

Perchè non posti qualcosina Renzo...mentre intanto mi attrezzo per ridurre i byte alle prossime foto, così entrano nel Sito.

Ad esempio, trovo molto belli i riconi di Sisto V.

Ciao.

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La medaglia fa parte del trittico dei grandi moduli di Clemente XII (S.Giovanni in Laterano, Cappella Corsini, Lazzeretto di Ancona); delle tre è la meno rara per la popolarità del soggetto inciso, ma resta una medaglia importante nella collezione.

La medaglia non è un riconio Mazio. Infatti il riconio, al rovescio, ha sempre una profonda frattura in basso dal bordo fino a circa metà della facciata; il per con diverse rotture di conio significative nei bordi e leggere nei campi fu rifatto e si distingue poichè il dito medio della mano del pontefice è più distaccato dalla lettera X. Anche la presenza di appiccagnolo fa pensare a medaglia di epoca.

Tuttavia è una medaglia che andrebbe visionata, poichè ha una usura e una patina irrituale.

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Perchè?

Quanti anni hai?

:D

Perchè non posti qualcosina Renzo...mentre intanto mi attrezzo per ridurre i byte alle prossime foto, così entrano nel Sito.

Ad esempio, trovo molto belli i riconi di Sisto V.

Ciao.

Sono quasi 70.

Mi farebbe piacere presentare alcune belle medaglie, che potrbbero anche essere di incitamento al collezionismo della medaglistica papale, ma devo andare a lezione; allo stato, sono imbranato!

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per Renzo1940

dalla data che segue il Tuo nome io avevo pochi dubbi sulla Tua età

non hai bisogno di andare a lezione !!!! Tu ci fai lezione!

Ti ringrazio per la Tua risposta avevo già notato che tutti i riconi della medaglia di Clemente XII avevano la sbavatura che hai citato

ma forse non avendo mai raffrontato gli originali con i riconi, non mi ero accorto della differenza sulla mano benedicente.

Grazie

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