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Risposte migliori

Inviato
Vuoi sapere dove sono le belle monete splendide?

Te lo dico...ma credo che tu lo sappia.

Sono nelle collezioni di gente avveduta, danarosa o dotata di un occhio esigente, in buona quantità...spesso tali raccolte non vengono immesse direttamente sul mercato: si perpetuano o rimangono come bene di investimento, oppure vongono ben gestite; non tutti i figli disperdono - improvvidamente o ingenuamente - i beni di famiglia.

Altrettanto spesso giacciono come stock: personale o societario, vengono tirate fuori poche per volta e gestite con intelligenza...per mantenere o difendere il prezzo.

Di quello che ho sottolineato del tuo intervento se ne è potuta avere conferma quando Piergi riferiva (a detta di Pacchiega) di un rotolino di 10 Lire I Tipo (Biga) 1926 che pare abbia circolato tra i commercianti...

http://www.lamoneta.it/index.php?s=&sh...st&p=499522

Facciamo un piccolo distinguo: un conto è "tesaurizzare" un rotolino di monete (quindi tutte FDC) per venderle con la dovuta calma, evitando di immettere di colpo sul mercato un consistente numero di pezzi in alta conservazione (cosa che farebbe scendere in maniera consistente le valutazioni di quella moneta) e un'altro è sostenere che tale trattamento viene riservato a tutte le monete splendide che uno ha in stock.

Ma come, il mercato chiede monete belle e io non le vendo ? Mi porto ai convegni quelle MB o BB perchè (in teoria) guadagno di più ?

Mi pare una teoria poco sostenibile.

Scusami Alberto,

sinceramente stimo molto Te e la tua Ditta...ma a questi ragazzi ed agli amici Lamonetiani bisogna dire qualcosa che accresca la loro esperienza, altrimenti il forum si banalizza, quindi rispondo a Te non personalmente, ma tramite Te, indirettamente dialogo con il mercato numismatico.

Un commerciante di pari livello al tuo...non ce ne sono moltissimi, non ha nessun bisogno di portare gli splendidi (figurarsi le belle monete) al convegno.

Le belle monete, chi ha un buon portafoglio clienti, le vende diretamente al telefono ai migliori appassionati di buone possibilità.

Caro Dottore...passi...passi...vede che non ci dimentichiamo di Lei.

Al convegno si vende il BB...quello che i vari Dottori...non gradiscono.

Un salutone...e non volermene.

:)


Inviato
Vuoi sapere dove sono le belle monete splendide?

Te lo dico...ma credo che tu lo sappia.

Sono nelle collezioni di gente avveduta, danarosa o dotata di un occhio esigente, in buona quantità...spesso tali raccolte non vengono immesse direttamente sul mercato: si perpetuano o rimangono come bene di investimento, oppure vongono ben gestite; non tutti i figli disperdono - improvvidamente o ingenuamente - i beni di famiglia.

Altrettanto spesso giacciono come stock: personale o societario, vengono tirate fuori poche per volta e gestite con intelligenza...per mantenere o difendere il prezzo.

Di quello che ho sottolineato del tuo intervento se ne è potuta avere conferma quando Piergi riferiva (a detta di Pacchiega) di un rotolino di 10 Lire I Tipo (Biga) 1926 che pare abbia circolato tra i commercianti...

http://www.lamoneta.it/index.php?s=&sh...st&p=499522

Facciamo un piccolo distinguo: un conto è "tesaurizzare" un rotolino di monete (quindi tutte FDC) per venderle con la dovuta calma, evitando di immettere di colpo sul mercato un consistente numero di pezzi in alta conservazione (cosa che farebbe scendere in maniera consistente le valutazioni di quella moneta) e un'altro è sostenere che tale trattamento viene riservato a tutte le monete splendide che uno ha in stock.

Ma come, il mercato chiede monete belle e io non le vendo ? Mi porto ai convegni quelle MB o BB perchè (in teoria) guadagno di più ?

Mi pare una teoria poco sostenibile.

Scusami Alberto,

sinceramente stimo molto Te e la tua Ditta...ma a questi ragazzi ed agli amici Lamonetiani bisogna dire qualcosa che accresca la loro esperienza, altrimenti il forum si banalizza, quindi rispondo a Te non personalmente, ma tramite Te, indirettamente dialogo con il mercato numismatico.

Un commerciante di pari livello al tuo...non ce ne sono moltissimi, non ha nessun bisogno di portare gli splendidi (figurarsi le belle monete) al convegno.

Le belle monete, chi ha un buon portafoglio clienti, le vende diretamente al telefono ai migliori appassionati di buone possibilità.

Caro Dottore...passi...passi...vede che non ci dimentichiamo di Lei.

Al convegno si vende il BB...quello che i vari Dottori...non gradiscono.

Un salutone...e non volermene.

:)

Hai perfettamente ragione; situazioni come queste accadono, ma costituiscono più l'eccezione che la regola, credimi.

Ovviamente il cliente di riguardo va anche "coltivato"; pensa cosa succederebbe se venisse a sapere che la moneta che cercava te la sei portata e venduta al convegno, anzichè proporgliela....

Quello che intendevo sostenere, però, è che se acquisto una buona collezione di Vittorio Emanuele III, ad esempio, composta da un buon numero di esemplari, tutti SPL, venderò sì quei 3 o 4 pezzi importanti ai miei clienti alzando solo la cornetta del telefono, ma le restanti monete ? Le dimentico in cassaforte e per il convegno prendo con me i BB e gli MB ?

"Al convegno si vende il BB...quello che i vari Dottori...non gradiscono."

Il problema è che il BB è poco gradito a tutti, non solo ai Dottori..... Oggi il collezionista preferisce l'acquisto di poche monete ma di alta qualità. Trovo che sia sbagliato; un BB vero può tranquillamente stare in tutte le collezioni, a mio avviso.

"Un salutone...e non volermene."

Un salutone anche a te e....alla prossima !

Ciao


Inviato

Ho acquistato solo ieri il Catalogo Gigante 2010. Mi permetto, tornando all'oggetto iniziale della discussione, di osservare come, rispetto alle precedenti edizioni, quella di quest'anno abbia davvero fatto un grande passo in avanti, non solo per il colore, ma anche per gli ingrandimenti delle monete, la segnalazione delle particolarità, ecc... Per quanto possa contare il mio parere, non posso che darne un giudizio estremamente positivo.

Tra l'altro, noto che il Gigante si sta adeguando ai tempi, riportando varietà - spesso presenti in asta - che in passato non sembrava considerare, se non come curiosità o quasi (ad esempio i 20 lire 1851 e 1852 GE senza la F dell'incisore, precedentemente segnalati solo in nota, il 20 lire 1882 con l'1 ribattuto sull'1 rovesciato, ecc...).

Per me, l'unica nota non positiva è quella afferente alla scomparsa della colonna del qFDC. Mi pare di capire che il sig. Varesi, da me conosciuto con estremo piacere in occasione della sua ultima asta, non sia d'accordo sul punto. In effetti, è ben vero che il prezzo di una moneta non è fatto (esclusivamente) dai cataloghi. Credo, però, che una colonna in più avrebbe potuto guidare maggiormente nella valutazione. Tra l'altro, mi ha sorpreso il fatto che l'autore del catalogo, che pure, a suo tempo, aveva ben spiegato le ragioni dell'introduzione del qFDC, non abbia invece detto nulla sui motivi della sua eliminazione.

Al sig. Varesi, sempre gentile e disponibile, chiedo come, secondo lui, il mercato si orienterà in futuro nel quantificare il qFDC.

Molti cordiali saluti.

Giulio


Inviato

"Al sig. Varesi, sempre gentile e disponibile, chiedo come, secondo lui, il mercato si orienterà in futuro nel quantificare il qFDC. "

Giulio non so dare una risposta; ancora non riesco a leggere il futuro :)

Lo scambio di opinioni tra me, mper, piakos, elmetto, poalino e tutti quanti sono intervenuti ha senza alcun dubbio messo in evidenza almeno 2 cose:

1) Alcuni hanno criticato la mancanza della colonna del q.fdc ed hanno approvato tale mossa

2) In assenza di indicazioni chiare ciascuno fa un poco a modo suo per calcolare i valori intermedi


Inviato
lo scudo del 1901 l'ho visto con i miei occhi sei mesi fa da Bazzoni a 60mila euro... ed era FDC... il discorso che certi tipi di monete molto prestigiose riescano a raggiungere valori più elevati di quelli dichiarati dai cataloghi è sacrosanto, ma è anche vero che rappresentano l'eccezione e non la regola. Il discorso credo sia orientato verso un generale apprezzamento del catalogo, non volto a stabilire quante eccezioni vere o presunte siano presenti in esso.

E sia. Analizzando solo la monetazione classica di VEIII (quindi rame, nichel, acciaio) noto dei ribassi, due dei quali importanti:

1 centesimo 1911 SPL 65->60

20 centesimi 1913 FDC 300 -> 250

50 centesimi 1921 liscio FDC 150 ->140

50 centesimi 1925 rigato FDC 2.500 -> 2.300

1 lira 1936 impero BB 130 -> 120

noto anche che solo le alte conservazioni vanno sù, il trend MB e BB e gran parte degli SPL è stazionario.

Questo perchè il mercato, secondo me, è realmente orientato verso la moneta di qualità... che poi il collezionista di fascia medio-bassa o principiante si accontenti di comprare un BB... faccia pure. Gli basti la consapevolezza che a rimpiazzare quel pezzo un giorno ci rimetterà dei soldi o se fortunato andrà in pareggio, che sia oggi, domani o fra cent'anni. Rarissimo è il caso invece che il FDC (e il VERO qFDC) abbia un trend negativo, oggi la compriamo a 100, fra 10 anni la rivenderemo a 180, ma è giusto che sia così - l'investimento come conseguente rivalutazione di qualsiasi bene cosiddetto: case, auto d'epoca, e così via...


Inviato

Il concetto espresso da Elmetto non fa una grinza. Si tenga però presente che il mercato, almeno secondo le indicazioni del catalogo di cui stiamo parlando, pare aver fluttuazioni non sempre preventivabili. Ad esempio, i marenghi di Carlo Alberto e, ancor più, quelli di VE I o VE II Sardegna sono aumentati anche in conservazione medio-bassa. Non parliamo poi di quelli di Napoleone I coniati a Torino, che in molti casi hanno - forse esageratamente (nelle aste i prezzi parrebbero gli stessi) - raddoppiato la loro valutazione (specie in MB e BB). I marenghi di Carlo Felice e VE II R. Italia non si sono invece mossi. E dire che anche questi sono assai richiesti, forse più di quelli di VE II Sardegna.

Cordialità.

Giulio


Inviato
Analizzando solo la monetazione classica di VEIII (quindi rame, nichel, acciaio) noto dei ribassi, due dei quali importanti:

1 centesimo 1911 SPL 65->60

20 centesimi 1913 FDC 300 -> 250

50 centesimi 1921 liscio FDC 150 ->140

50 centesimi 1925 rigato FDC 2.500 -> 2.300

1 lira 1936 impero BB 130 -> 120

[...]

che poi il collezionista di fascia medio-bassa o principiante si accontenti di comprare un BB... faccia pure. Gli basti la consapevolezza che a rimpiazzare quel pezzo un giorno ci rimetterà dei soldi o se fortunato andrà in pareggio, che sia oggi, domani o fra cent'anni. Rarissimo è il caso invece che il FDC (e il VERO qFDC) abbia un trend negativo, oggi la compriamo a 100, fra 10 anni la rivenderemo a 180

Ma scusa eh, prima metti degli esempi, poi inserisci un commento che è l'esatto opposto degli esempi che hai fatto! :blink:

Su 5 esempi che hai messo, 3 sono FDC che si sono deprezzati (più uno SPL), ma più sotto scrivi che invece il FDC ha sempre un trend positivo! Mi pare che le due cose siano un tantinello in contrasto, non trovi? Io ci andrei piano a pronosticare e sponsorizzare salite vertiginose, infinite e soprattutto generalizzate del FDC.... anche perchè dopo il FDC da qualche anno si tende a pompare il FDC ecz, con tutto ciò che ne consegue. Come sempre ciò che sale è la moneta rara nella determinata conservazione, e francamente se parliamo di VE III di monete davvero rare anche in alta conservazione ne troviamo davvero pochine (difatti ci si è inventati l'eccezionale perchè si era notato che di "normali" FDC era pieno il mercato). Da far notare un'altra cosa che ho sentito dire da molti: mentre un tempo non si vedevano mai FDC rossi, negli ultimi anni il mercato se ne è riempito a dismisura..... i casi sono due, o li creano ad arte (tutt'altro che improbabile) oppure li hanno tirati fuori adesso dopo averne adeguatamente sponsorizzato la salita di quotazione (anche questa ipotesi più che realistica).

Per il resto io ho sempre teorizzato che una collezione va costruita a gradini, senza fare il passo più lungo della gamba. Ho comprato parecchi MB e BB che ho anche già sostituito e quindi rivenduto, e posso dire di non aver mediamente perso nemmeno un Euro dei miei precedenti acquisti, che ho sempre cercato di fare oculati. Quindi, mentre tutti dicono sempre la solita ritrita frase che comprando dei BB ci si perde sempre, io dico che, senza offesa, detta così è una emerita cacchiata; certo, se compri un BB a prezzo pieno di catalogo ci credo che ci perdi, ma francamente sono convinto che ci perdi ancor di più a comprare certi FDC a prezzo pieno di catalogo. O perlomeno, magari non ci perdi, ma solo se hai canali di rivendita adeguati, che francamente non credo siano in molti a poter dire di avere.


Inviato (modificato)

...scusate l'intromissione ;) nell'ottima ed interessantissima discussione...

DOMANDA:

il Tallero REGNUM ITALICUM 1918 coniato per l'ERITREA a quanto è quotato nel Gigante 2010 ?

se possibile vorrei avere i prezzi di tutti i gradi di conservazione,

1000Grazie in anticipo

:)

Modificato da maxor

Inviato
...scusate l'intromissione ;)

DOMANDA:

il Tallero REGNUM ITALICUM 1918 coniato per l'ERITREA a quanto è quotato nel Gigante 2010 ?

se possibile vorrei avere i prezzi di tutti i gradi di conservazione,

1000Grazie in anticipo

:)

ciao maxor,

MB: 100

BB: 250

SPL: 350

FDC: 1.000

senza nome incisore al D/

MB 90

BB 230

SPL 330

FDC 900


Inviato (modificato)

..sostanzialmente valori immutati dal gigante 2009..

ancora grazie per la solerzia ;)

ciao miroita

Modificato da maxor

Inviato
Ma scusa eh, prima metti degli esempi, poi inserisci un commento che è l'esatto opposto degli esempi che hai fatto! :blink:

Su 5 esempi che hai messo, 3 sono FDC che si sono deprezzati (più uno SPL), ma più sotto scrivi che invece il FDC ha sempre un trend positivo! Mi pare che le due cose siano un tantinello in contrasto, non trovi?

Scusa Paolo, te ne do atto che il mio post frettoloso e sintetico questa volta, rischia di cadere nell'ambiguità. Non mi sono contraddetto. Come precedentemente accennato ho analizzato solo la monetazione classica, ma tutta. Per un totale di 183 monete. Su 182 pezzi, solo 3 hanno subito un deprezzamento in alta conservazione. I restanti 178 pezzi o sono saliti o sono fermi. In particolare:

Per la conservazione MB, 178 monete hanno mantenuto il loro prezzo. Solo 4 monete sono aumentate (di cui due R e una R2) con bassi picchi (10-15%)

Per la conservazione BB, 155 monete hanno mantenuto il loro prezzo. Due sono diminuite (tutte e due R) e 25 sono aumentate (mediamente del 30% per monete di importi modesti, fino a 150 euro. Per monete di importi consistenti l'aumento è dell'10% o poco meno)

Per la conservazione SPL, 115 monete hanno mantenuto il loro prezzo. Nessuna diminuzione e 67 sono aumentate (dal 10% fino anche al 60%.. mediamente 20%)

Per la conservazione FDC, 122 monete hanno mantenuto il loro prezzo. 3 monete sono diminuite e 57 sono aumentate (in alcuni casi anche del 40% su importi considerevoli! mediamente siamo sul 25/30% più degli anni scorsi)

Per la conservazione q.FDC non è possibile stabilire questo dato per ovvi motivi

Ora, dati alla mano l'MB ha il 2,19% di monete in aumento. Il BB 13,73%. Lo SPL 36,81%. Il FDC 31,31%

Sei ancora convinto che la mia affermazione sia una contraddizione? :)

Da far notare un'altra cosa che ho sentito dire da molti: mentre un tempo non si vedevano mai FDC rossi, negli ultimi anni il mercato se ne è riempito a dismisura..... i casi sono due, o li creano ad arte (tutt'altro che improbabile) oppure li hanno tirati fuori adesso dopo averne adeguatamente sponsorizzato la salita di quotazione (anche questa ipotesi più che realistica).

Entriamo in un discorso lunghissimo. Sinteticamente ti dico che è sia quello che l'altro, un pò e un pò. Di persona ho visto a Riccione un rotolino aperto da 5 centesimi spiga del 1925, tutti fdc con perfetta ramatura ... sembravano coniate ieri! Quindi parte della tesaurizzazione c'è stata. Mettici pure la globalizzazione, Internet (quante monete sono state riacquistate/ritrovate all'estero? tantissime...!).Discorso che vale per le comuni, per le rare è altra musica: quanti di noi possono dire di aver visto rotolini aperti (non per forza di banca, anche artigianali!!) da 50 lire del 58 tutte FDC (anzi, per meglio dire tutte "non circolate")? La numismatica c'era pure cent'anni fa, non ai livelli massificati di oggi, ma c'era. Che oggi si ripatinino e restaurino gran parte delle monete, decimali e classiche, è dettato dal fatto che molti vogliono la moneta al TOP senza però sapere realmente sapere prima che cos'è un FDC. E quindi le monete create ad arte sono conseguenza proprio della richiesta di massa del collezionista che vuole la massima qualità. Come lo è la trovata del FDC eccezionale, per me esiste solo il FDC e basta, il resto "quasi FDC", "rame rosso", "bella patina iridescenze" sono solo plusvalenze/minusvalenze, che andrebbero valutate caso per caso (Faccio un esempio a carattere generale, nessun listino prezzi ti dice quanto decurtare in caso di auto come nuova, con piccola ammaccatura sul paraurti. O di una casa da ristrutturare parzialmente. Sono canoni dettati alla sensibilità del venditore e del potenziale dell'acquirente ).

In sintesi dico che fattori multipli hanno rivalutato/svalutato alcuni tipi monetali (esempio per le classiche, i ritrovamenti di tesoretti e/o di monete inedite...), e questo succederà sempre. Certo comprare quasiasi bene (da investimento, NdE) è sempre un rischio. L'investimento è un'azzardo: ti può venir bene, ma anche male!!

Quindi, mentre tutti dicono sempre la solita ritrita frase che comprando dei BB ci si perde sempre, io dico che, senza offesa, detta così è una emerita cacchiata; certo, se compri un BB a prezzo pieno di catalogo ci credo che ci perdi, ma francamente sono convinto che ci perdi ancor di più a comprare certi FDC a prezzo pieno di catalogo. O perlomeno, magari non ci perdi, ma solo se hai canali di rivendita adeguati, che francamente non credo siano in molti a poter dire di avere.

Ecco, mi riferivo proprio ai prezzi di catalogo. Se io compro un BB oggi a 10 euro (come da catalogo Gigante), tra 6/7 anni mi varrà lo stesso di adesso, cioè meno di 10 euro. Se io compro un FDC importante oggi (diciamo una moneta da 200 euro di catalogo và) al prezzo di catalogo, visto che le quotazioni vengono sempre ritoccate un pò verso l'alto ogni anno, tra 6/7 anni quella moneta varrà diciamo 280 euro? Ora pur vendendola al Gigante -30% ho recuperato di nuovo i miei soldi... sempre se non ci sia una bolla speculativa! Il concetto è quello


Inviato

Mi sono preso la briga di andare a vedere le valutazioni dei marenghi (non di borsa) contenute nel Gigante del 2006 e di confrontarle con quelle del catalogo del 2010 (in pratica, il paragone è su scala quinquennale). L'andamento non segue una regola precisa e sembra legato all'interesse per questo o quel regnante, piuttosto che al grado di conservazione. VE I registra aumenti in tutti i gradi di conservazione; Carlo Felice solo in alcuni casi, anche in MB e in BB; in altri si deprezza, persino in conservazione SPL (vero mistero). Carlo Alberto "si muove" poco; si apprezza, ancorché in misura modesta, in MB (altro mistero); i marenghi di VE II, sia esso R. Sardegna o R. Italia, aumentano in molti casi (non in tutti- ulteriore mistero?), anche in MB e BB; lo stesso dicasi per Umberto I. Naturalmente vale il discorso di Elmetto: dopo cinque anni le monete in FDC si apprezzano maggiormente (anche se non sempre); è anche vero, però, che per acquistarle si era, a suo tempo, speso molto più di quanto si potesse spendere per un BB. Vedendo queste quotazioni mi viene da pensare una cosa sola: acquistare monete a (soli) fini di investimento è sbagliato; il mercato è imprevedibile e, in certi casi, persino incomprensibile. Come dicevo prima, per tre o quattro anni i marenghi di Napoleone coniati a Torino non erano aumentati di un centesimo; alcuni di essi ora raddoppiano addirittura la rispettiva quotazione... Io penso (ma il mio è un parere di modestissimo lignaggio) che si debbano acquistare le monete che, in quel momento, ci piacciono, siano esse in MB (magari non tante), BB, o FDC. Con la consapevolezza, ovviamente, del tipo di acquisto effettuato...

Molti cordiali saluti. Giulio


Inviato (modificato)
Ma scusa eh, prima metti degli esempi, poi inserisci un commento che è l'esatto opposto degli esempi che hai fatto! :blink:

Su 5 esempi che hai messo, 3 sono FDC che si sono deprezzati (più uno SPL), ma più sotto scrivi che invece il FDC ha sempre un trend positivo! Mi pare che le due cose siano un tantinello in contrasto, non trovi?

Scusa Paolo, te ne do atto che il mio post frettoloso e sintetico questa volta, rischia di cadere nell'ambiguità. Non mi sono contraddetto. Come precedentemente accennato ho analizzato solo la monetazione classica, ma tutta. Per un totale di 183 monete. Su 182 pezzi, solo 3 hanno subito un deprezzamento in alta conservazione. I restanti 178 pezzi o sono saliti o sono fermi. In particolare:

Per la conservazione MB, 178 monete hanno mantenuto il loro prezzo. Solo 4 monete sono aumentate (di cui due R e una R2) con bassi picchi (10-15%)

Per la conservazione BB, 155 monete hanno mantenuto il loro prezzo. Due sono diminuite (tutte e due R) e 25 sono aumentate (mediamente del 30% per monete di importi modesti, fino a 150 euro. Per monete di importi consistenti l'aumento è dell'10% o poco meno)

Per la conservazione SPL, 115 monete hanno mantenuto il loro prezzo. Nessuna diminuzione e 67 sono aumentate (dal 10% fino anche al 60%.. mediamente 20%)

Per la conservazione FDC, 122 monete hanno mantenuto il loro prezzo. 3 monete sono diminuite e 57 sono aumentate (in alcuni casi anche del 40% su importi considerevoli! mediamente siamo sul 25/30% più degli anni scorsi)

Per la conservazione q.FDC non è possibile stabilire questo dato per ovvi motivi

Ora, dati alla mano l'MB ha il 2,19% di monete in aumento. Il BB 13,73%. Lo SPL 36,81%. Il FDC 31,31%

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..devo farti i miei complimenti elmetto2007 !!!

che lavoraccio ti sei assunto, beato te che hai così tanto tempo da dedicare allo studio dei cataloghi ;)

Modificato da maxor

Inviato
Mi sono preso la briga di andare a vedere le valutazioni dei marenghi (non di borsa) contenute nel Gigante del 2006 e di confrontarle con quelle del catalogo del 2010 (in pratica, il paragone è su scala quinquennale). L'andamento non segue una regola precisa e sembra legato all'interesse per questo o quel regnante, piuttosto che al grado di conservazione. VE I registra aumenti in tutti i gradi di conservazione; Carlo Felice solo in alcuni casi, anche in MB e in BB; in altri si deprezza, persino in conservazione SPL (vero mistero). Carlo Alberto "si muove" poco; si apprezza, ancorché in misura modesta, in MB (altro mistero); i marenghi di VE II, sia esso R. Sardegna o R. Italia, aumentano in molti casi (non in tutti- ulteriore mistero?), anche in MB e BB; lo stesso dicasi per Umberto I. Naturalmente vale il discorso di Elmetto: dopo cinque anni le monete in FDC si apprezzano maggiormente (anche se non sempre); è anche vero, però, che per acquistarle si era, a suo tempo, speso molto più di quanto si potesse spendere per un BB. Vedendo queste quotazioni mi viene da pensare una cosa sola: acquistare monete a (soli) fini di investimento è sbagliato; il mercato è imprevedibile e, in certi casi, persino incomprensibile. Come dicevo prima, per tre o quattro anni i marenghi di Napoleone coniati a Torino non erano aumentati di un centesimo; alcuni di essi ora raddoppiano addirittura la rispettiva quotazione... Io penso (ma il mio è un parere di modestissimo lignaggio) che si debbano acquistare le monete che, in quel momento, ci piacciono, siano esse in MB (magari non tante), BB, o FDC. Con la consapevolezza, ovviamente, del tipo di acquisto effettuato...

Molti cordiali saluti. Giulio

non è un ragionamento di modestissimo lignaggio B)


Inviato

ho comprato il gig.2010 è un passo in avanti rispetto agli altri con ingrandimenti riferimenti a nuove varianti etcc sono

contento per un po di anni sono a posto :D :D :D :D :D :D


Inviato

Scusate l'intrusione.

Mi premtto di fare due piccole osservazioni, che in parte possono riallacciarsi con altri post del forum

Tralasciando il fatto che partendo dalle lodi (apparentemente più che meritate) del "restyling" 2010 del Gigante si è arrivati a tirar giù 6 pagine di nozioni aritmetiche elementari, mi chiedo:

Ma è possibile che a tutti voi, sicuramente più navigati del sottoscritto, sfugga una fondamentale, quanto banale, osservazione? Ovvero: il catalogo è un "riferimento". Punto: non è il catalogo dell' IKEA.

Secondo, e qui mi viene proprio da ridere (sorridere): il problema sta, mi sembra, nel significato vero e proprio della definizione di "stato di conservazione".

Non ho voglia di ricopiare righe inutili. Tutti abbiamo un Gigante in casa e vi prego di andare nella pagina in cui si spiegano i gradi di conservazione.

Se già nel grado "FDC" trovo scritto "può avere difetti di conio e segni di contatto, anche sul bordo, dovuti alla produzione delle monete... può avere macchie sulla superficie", a mio avviso c'è qualcosa che non va. Ma come? il FDC non è, per definizione, una moneta "perfetta"? Beh, direte voi, allora che dire della monetazione di Napoli (ed altre) che sembrano scavate da un aratro. Beh.. io sono un ignorante e non sempre so distinguere il graffio di conio da un graffio normale. Per me è un graffio. Punto.

Inoltre mi piace ricordare le parole di un vecchio numismatico conosciuto a Milano pochi anni fa il quale mi diceva: "guarda, non farti abindolare, quelli che vedi qui non sono degli Splendidi (mostrandomi delle monete su un banco) ma dei "bei BB"; lo SPL, infatti, viene considerato come un "FDC mancato", comunque una moneta vicina al FDC".

Detto questo: a che serve parlare di qFDC? a niente!!! personalmente, all'interno di un catalogo lo trovo ridondante e pleonastico.

Basta la dicitura "difficilissima a reperire in stato FDC" e capisci da solo la giustificazione tra uno SPL= 500 ed un FDC 2800 (esempio).

a chi serve la quotazione di un FDC? ad un commerciante che vuole abindolare il neofita e gli dice"wow, guarda qui.. lo dice anche il cataologo" (e magari sta trattando un qSPL).

E poi mi sembra di capire che per i casi con forti sbalzi tra lo SPL e il FDC, ci troviamo di fronte a monete che non sono abbordabili alle tasche di tutti. Anzi, nel 90% dei casi, chi si avvicina a quello stato di conservazione, ha maturato una cultura numismatica, ed una capacità di valutazione, tali da renderlo ben consapevole di trovarsi di fronte ad una moneta di un certo calibro oppure no.

Ed infine (e concludo), la regola ultima e vincente è la seguente: CE LI VEDO I SOLDI? SI', LA COMPRO!!! NON CE LI VEDO? ARRIVEDERCI.

esattamente come è sempre accaduto con me con la famosa "2 lire 1942": moneta brutta, per niente rara come la dipingono e, per di più, di difficile attribuzione dello stato di conservazione (avete mai visto quandi FDC ci sono in giro che, a mio parere, sono lisci come la pelle di un bambino?)

Detto questo.. vado a comprare il Gigante 2010 (e non per i prezzi.. ma per le monete!!!).

Saluti


Inviato
....

Secondo, e qui mi viene proprio da ridere (sorridere): il problema sta, mi sembra, nel significato vero e proprio della definizione di "stato di conservazione".

Non ho voglia di ricopiare righe inutili. Tutti abbiamo un Gigante in casa e vi prego di andare nella pagina in cui si spiegano i gradi di conservazione.

Se già nel grado "FDC" trovo scritto "può avere difetti di conio e segni di contatto, anche sul bordo, dovuti alla produzione delle monete... può avere macchie sulla superficie", a mio avviso c'è qualcosa che non va. Ma come? il FDC non è, per definizione, una moneta "perfetta"? Beh, direte voi, allora che dire della monetazione di Napoli (ed altre) che sembrano scavate da un aratro. Beh.. io sono un ignorante e non sempre so distinguere il graffio di conio da un graffio normale. Per me è un graffio. Punto.

....

Non sono d'accordo su quanto da te detto in merito allo stato di conservazione FDC.

La definizione che tutti più o meno condividono è la stessa, ovvero di monete che non hanno circolato e che abbiano i 10/10 di metallo.

Di certo nessuno parla di FDC come di una moneta perfetta, che sarebbe come parlare di una pura utopia numismatica.


Inviato

Sapendo che Fabio Gigante ci legge,

colgo l'occasione per ringraziarlo pubblicamente della copia che mi ha inviato.

Grazie.


Inviato
....

Secondo, e qui mi viene proprio da ridere (sorridere): il problema sta, mi sembra, nel significato vero e proprio della definizione di "stato di conservazione".

Non ho voglia di ricopiare righe inutili. Tutti abbiamo un Gigante in casa e vi prego di andare nella pagina in cui si spiegano i gradi di conservazione.

Se già nel grado "FDC" trovo scritto "può avere difetti di conio e segni di contatto, anche sul bordo, dovuti alla produzione delle monete... può avere macchie sulla superficie", a mio avviso c'è qualcosa che non va. Ma come? il FDC non è, per definizione, una moneta "perfetta"? Beh, direte voi, allora che dire della monetazione di Napoli (ed altre) che sembrano scavate da un aratro. Beh.. io sono un ignorante e non sempre so distinguere il graffio di conio da un graffio normale. Per me è un graffio. Punto.

....

Non sono d'accordo su quanto da te detto in merito allo stato di conservazione FDC.

La definizione che tutti più o meno condividono è la stessa, ovvero di monete che non hanno circolato e che abbiano i 10/10 di metallo.

Di certo nessuno parla di FDC come di una moneta perfetta, che sarebbe come parlare di una pura utopia numismatica.

E' proprio questo l'errore; un conto sarebbe parlare di moneta "non circolata", come fanno usualmente gli americani, ed un conto di "FIOR di CONIO", termine che, di per sè, indica la perfezione.

Forse sarebbe il caso di pensare ad un nuovo termine ?


Inviato

E' proprio questo l'errore; un conto sarebbe parlare di moneta "non circolata", come fanno usualmente gli americani, ed un conto di "FIOR di CONIO", termine che, di per sè, indica la perfezione.

Varesi, sono perfettamente d'accordo con Lei ma sembra che questo sia un concetto difficile da far capire... eppure in sè è semplice.

Mi chiedevo una cosa: per FdC intendereste la moneta APPENA USCITA DAL CONIO oppure dopo essere stata estratta alla bell'è meglio tirandola via calda e graffiandola, buttata nel sacchetto assieme alle altre, sbattuta quà e là per pesare i sacchi (o farne rotolini) e via di seguito...

Forse trovarne come appena uscite dal conio è utopia, ma dire che il trattamento successivo, graffi e quant'altro, non influenzino un giudizio (anche se non ancora uscite dalla zecca e teoricamente secondo alcuni FdC) mi sembra un pò troppo....

PS: soluzioni non ne ho, era giusto una riflessione ....


Inviato
E' proprio questo l'errore; un conto sarebbe parlare di moneta "non circolata", come fanno usualmente gli americani, ed un conto di "FIOR di CONIO", termine che, di per sè, indica la perfezione.

Varesi, sono perfettamente d'accordo con Lei ma sembra che questo sia un concetto difficile da far capire... eppure in sè è semplice.

Mi chiedevo una cosa: per FdC intendereste la moneta APPENA USCITA DAL CONIO oppure dopo essere stata estratta alla bell'è meglio tirandola via calda e graffiandola, buttata nel sacchetto assieme alle altre, sbattuta quà e là per pesare i sacchi (o farne rotolini) e via di seguito...

Forse trovarne come appena uscite dal conio è utopia, ma dire che il trattamento successivo, graffi e quant'altro, non influenzino un giudizio (anche se non ancora uscite dalla zecca e teoricamente secondo alcuni FdC) mi sembra un pò troppo....

PS: soluzioni non ne ho, era giusto una riflessione ....

Hai fatto centro.

Il problema è proprio nell'utopia del termine FDC, col quale si dovrebbe definire il fiore del conio ovvero il meglio di una produzione (in pratica moneta perfetta, senza segni di usura nè colpetti, graffi o quant'altro sia avvenuto dopo l'uscita dalle matrici).

Esistono monete così ? Sì, ma sono ovviamente una parte minore rispetto a quelle - pur non circolate - che a causa di "maltrattamenti" in zecca escono dal rotolino "vergini" ma con piccoli segni di contatto o difetti di battitura.


Inviato

Sito di Tevere:

"FDC - fior di conio

E' il più alto grado di conservazione. La moneta non presenta alcun segno di circolazione e conserva la sua lucentezza originale, anche se è possibile ritrovare su di essa un numero esiguo di piccoli segni di contatto con le altre monete. Dobbiamo infatti ricordare che solitamente alla Zecca le monete appena coniate cadono una sull'altra e vengono raccolte in sacchi oppure contenitori metallici."

"qFDC/FDC - quasi fior di conio / fior di conio.

La moneta non presenta usura dovuta alla circolazione ma sulla sua superficie, si possono riscontrare piccoli segni di contatto con altre monete e graffiolini minimi. E' comunque un ottimo stato di conservazione e la moneta si presenta ancora con la lucentezza originale."

mi sembra che siano condivisibili come definizioni, o no? mi sembra che rispecchino bene le due esigenze, ovvero la definizione del fiore del conio e delle monete appena coniate ma più "sfortunate" che presentano dei segnetti di contatto.


Inviato (modificato)

ps: date le migliorie dopodomani comprerò il Gigante !!!!

Modificato da cibcib

Inviato

Paradosso:

se restringiamo il campo dell' fdc alla moneta perfetta, paradossalmente eliminiamo tutte le monete, poichè qualcuno potrebbe sempre obiettare che con una lente a 10x dei segnetti ci sono, oppure a 20x, ecc...

avete mai provato a vedere una moneta che ritenete perfetta con un microscopio a scansione superficiale?

beh, io l'ho fatto e vi posso garantire che già a pochi ingrandimenti si perde il concetto di perfetto e credo che

il problema stia nel fatto che le monete si ottengono per pressione del metallo che ha una struttura cristallina

che tende a slittare, creando degli avvallamenti irregolari....

e se si parlasse di monete non circolate all'americana? non sarebbe meglio?


Inviato

"FDC - fior di conio

E' il più alto grado di conservazione. La moneta non presenta alcun segno di circolazione e conserva la sua lucentezza originale, anche se è possibile ritrovare su di essa un numero esiguo di piccoli segni di contatto con le altre monete. Dobbiamo infatti ricordare che solitamente alla Zecca le monete appena coniate cadono una sull'altra e vengono raccolte in sacchi oppure contenitori metallici."

A me sembra che si tratti di una contraddizione con il termine FdC stesso: FdC, cioè Fior di conio, come appena uscita dal conio, e non come uscita dalla zecca dopo le varie manipolazioni, in tal caso mi sembra più appropriato parlare di "non ancora circolata".

Ma in tal caso graffi, colpetti, ecc... non sono standardizzabili e varieranno da caso a caso, da qui la difficoltà a considerarle un riferimento sicuro per la valutazione delle altre, mentre il "come uscito dal conio" rimane un riferimento ben preciso (insomma... poi ci sono coni stanchi, ecc... ma di sicuro meno aleatorio che dopo aver subito tutte le altre operazioni).

Paradosso:

se restringiamo il campo dell' fdc alla moneta perfetta, paradossalmente eliminiamo tutte le monete, poichè qualcuno potrebbe sempre obiettare che con una lente a 10x dei segnetti ci sono, oppure a 20x, ecc...

avete mai provato a vedere una moneta che ritenete perfetta con un microscopio a scansione superficiale?

beh, io l'ho fatto e vi posso garantire che già a pochi ingrandimenti si perde il concetto di perfetto e credo che

il problema stia nel fatto che le monete si ottengono per pressione del metallo che ha una struttura cristallina

che tende a slittare, creando degli avvallamenti irregolari....

Certo, hai ragione, ma quei segni, difetti di conio, ecc... dovrebbero per la maggior parte essere presenti su tutte le monete uscite da quel conio. Ci possono essere casi diversi tipo difetti dovuti al tondello e non al conio, slittamenti casuali, ecc...

Ovviamente dipende molto da periodo a periodo.

In linea di massima però rimane il concetto che sarà sicuramente migliore quando era uscita dal conio che dopo, quando esce dalla zecca o peggio, dalla banca, ecc....

e se si parlasse di monete non circolate all'americana? non sarebbe meglio?

Penso sarebbe più realistico, ma ci sarebbero altri problemi, vedi quanto dicevo al primo punto.


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