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Gigante 2010


Risposte migliori

Ognuno imposta la collezione seguendo i propri gusti e quindi può trovare maggior "godimento" nel raccogliere 10 monete BB anzichè una FDC, questo non credo sia un mistero, nè ci debba scandalizzare.

Fortunatamente (e qui ammetto che la mia vena commerciale si fa viva), c'è anche chi non disdegna le monete che presentano una certa usura (guai se tutti volessimo le stesse cose, non trovi ?)

Per me una moneta bella ma circolata racconta più della storia passata di una moneta FDC.

Mi piace l'idea che tanti anni fa qualcuno ha speso le mie monete per comprarsi qualcosa di bello o magari per pagare ciò che serviva per sopravvivere.

In fondo circolare è il destino delle monete vere e la ragione per la loro esistenza.

e poi anche per ragioni economiche (sono studente) preferisco comprare alcune belle monete (BB e SPL) anziché una sola FDC.

Diciamo che è la mia opinione personale ed ognuno di voi la penserà in un modo diverso... :)

da studente non posso che associarmi a te!!!quanti sacrifici per un semplice 10 cent cinquantenario... o per una quadrighetta briosa..

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Sul discorso di piakos condivido quasi tutto.

Qualcuno su questo forum in maniera benevola mi ha dato l'appellativo di "investitore". Se fossi investitore, un giorno dovrei sicuramente vendere. Eppure ho la collezione della repubblica ancora lì dal 2003. Vero è che qualche pezzo l'ho venduto, ma solo quando ho migliorato la qualità. Non ho mai lasciato "buchi" a favore di una buona offerta o per cambiare collezione e questo è un pò il mio spirito collezionistico. Parlare di investimento mi sembra ... asettico.

Io mi definisco come tesaurizzatore di monete in alta conservazione. Ambisco al massimo o quasi della conservazione, poco importa se la moneta è q.FDC o FDC l'importante è che non vi sia usura sui rilievi. Qualche segnetto in più o microcolpetto che la declassa da q.FDC a FDC non mi tange più di tanto, basta che abbia la freschezza di conio e che tutti i particolari siano apprezzabili alla lente. Amo la moneta bella, mi suscita emozioni, tanto mi basta.

E' ovvio che per monete molto, molto rare, devo aspettare o accontentarmi di qualche moneta circolata. In seguito, se capiterà la moneta che davvero mi piace la prenderò, che si tratti di un'affare o di un prezzo pieno poco importa. L'importante è essere malati nei limiti del proprio budget, e non fare debiti come gli incalliti giocatori dei casinò.

Sui prezzi del Gigante, non condivido ciò che dice Enzuccio: non tutte le monete hanno valutazioni spropositate.

Per esempio per me il prezzo del 2 lire del 1903 è basso (solo 22mila euro... in un'asta prestigiosa ne farebbe almeno 25mila secondo me, diritti esclusi), come pure del 5 lire del 1901... dimmi un pò chi te la vende a 65mila euro in FDC! Il prezzo più basso che ho visto per un netto FDC è di 70mila euro (ma la media è di 80mila euro). E nessuno si scandalizza che venga venduta a prezzo superiore al catalogo.

Poi alcuni prezzi (vedi biga 1928 una rosetta ad esempio) sono ritoccati verso il basso e non verso l'altro. Per cui, l'analisi mi sembra giusta sulle monete comunissime e di basso valore (ma lo è sempre stato), mentre non ha fondo di verità sulle rare o conservazioni perfette su monete comuni o poco rare (acmonital anni '50, argenti primi '900, 5lire del 56, etc. etc. ). Il lavoro mi sembra ben curato quest'anno, e se avesse avuto "quel maledetto q.FDC" (cfr. tutto il thread) ora staremmo solo a levare un plauso. Qualcuno parlava di Bibbia della numismatica, io non conosco tutta la Bibbia eppure mi sento un buon cristiano perchè a sensazione so quello che è sbagliato e quello che non lo è, per esperienza personale, a prescindere se ci sia scritto o no su quel librone. Non sparate sull'estremo paragone, ma coglietene l'aspetto essenziale e meditate su ciò.

Comunque, in sintesi il succo del discorso sta nel valutare secondo la propria sensibilità e non condannare la scomparsa di una colonna che ha avuto breve vita. Tutti abbiamo bisogno di un riferimento. Per me sarebbe fondamentale una colonna FDCr per il rame, ma converrei della pochezza di quest'ultima. Rame rosso è come l'Eccez, non è una conservazione, è un plusvalore. Come minusvalore è il "quasi" attribuito a qualsiasi grado di conservazione. Checchè ne abbiate a dire. E' e deve essere considerato sensibilmente da transazione a transazione, non può essere affatto un parametro standard. Questo è il mio pensiero, se vi piace ok altrimenti tenetevi il vostro. Per nessuna ragione tenterò di convincervi d'esser nel giusto e per nessuna ragione mi si venga a dire che sto sbagliando.

Questo è un parere, e rimarrà soggettivo. Evviva la diversità di pensiero. Sol lucet omnibus

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lo scudo del 1901 l'ho visto con i miei occhi sei mesi fa da Bazzoni a 60mila euro... ed era FDC... il discorso che certi tipi di monete molto prestigiose riescano a raggiungere valori più elevati di quelli dichiarati dai cataloghi è sacrosanto, ma è anche vero che rappresentano l'eccezione e non la regola. Il discorso credo sia orientato verso un generale apprezzamento del catalogo, non volto a stabilire quante eccezioni vere o presunte siano presenti in esso.

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Rispetto alla conservazione delle monete (come da catalogo).

Tecnicamente tutti i gradi di conservazione delle monete avrebbero un riscontro reale, compresi i gradi intemedi.

Sicuramente è più frequente visionare un q. spl. piuttosto che un q. fdc., ed è vero che il q. spl. è peggiore dello spl pieno, ma migliore del classico e semplice BB.

Il problema è che, con una buona lente, ci si rende conto che oltre il q. fdc è difficile andare...specialmente se si va indietro nel tempo.

In realtà se non si ha un occhio esperto ed anche allenato, valutare la conservazione non è così semplice.

Ad esempio vedo spesso in questo nostro Forum una notevole indulgenza nella valutazione della conservazione delle monete postate.

Io invece penso che esistono le belle monete e le monete ordinarie e/o andanti.

Una bella moneta ha molti requisiti: è spesso l'impronta lasciata da un'opera d'arte (stile, resa della raffigurazione, comunicazione di emozioni), non deve avere difetti palesi od occulti che ne deturpino in q.che modo le superfici ed il bordo, conservazione elevata...sicuramente non deve essere inferiore allo spl. pieno.

Parlando di prezzi e supervalutazioni (come da catalogo).

Come si possa ritenere che le belle monete costino troppo o sono ipervalutate... me lo dovete spiegare.

Penso che tutti abbiamo metabolizzato un fatto importante: per le belle monete ci vogliono delle somme più o meno cospicue. Quindi se non vogliamo o non possiamo spendere non ci resta che crearci, appunto, l'alibi della supervalutazione: " mica sono scemo che vado a dare a quello lì tutti quei soldi che chiede...". Magari, spesso accade che "quello lì" la moneta l'ha pagata ancora di più della somma che chiede per rientrare almeno parzialmente dei suoi soldi.

Ecco un altro motivo del perchè le vendite all'asta spuntano come funghi.

Perchè tra di noi (cioè nell'ambiente numismatico), a volte, vogliamo fare tutti l'affaruccio...oppure abbiamo timore di spendere.

Poi, zitti zitti, può accadere che in asta ci scappa il peccato di gola o, peggio.

in verità, chi ritiene la numismatica ipervalutata...dovrebbe raggiungere un sereno stato di coscenza...ed uscirne.

Iinfatti, ogni tanto, qualcuno molla...si disintossica. :D

Anche le monete BB ed MB sono care, se non è stato ancora capito è il caso di dirlo.

Anzi...le monete in quella conservazione dovrebbero essere pagate meno della la metà di quello che vi chiedono...come con i tappetari sulla spiaggia. Altrimenti la remissione sarà cosa certa. Come si possano continuare a comprare, dopo qualche anno da neofiti, 10 monete MB o BB, invece di un bello spl. è un altro mistero del mercato, che giova ai commercianti... i quali lucrano molto di più vendendo 10 BB di quanto possano guadagnare vendendo una bella moneta...

Vi siete mai chiesto perchè, nei platau, di belle monete ve ne sono poche, pochissime; mica è vero che sono così introvabili. Fatto è che per averle anche il commerciante - sempre più spesso - deve pagarle...ci guadagna meno.

Altra alternativa: possiamo passare la nostra vita ad aspettare l'affaruccio, la distrazione altrui, l'asta con scarso successo: e comunque di belle monete ne acquisiremo poche.

Sinceramente, per una bella e nobile passione, non mi sembra il massimo.

Di quanto sopra ho esposto... nel catalogo di Gigante, se lo si legge e studia con attenzione...ve n'è ampia prova.

ci sono spunti che condivido ed altri sinceramente no.

Ognuno imposta la collezione seguendo i propri gusti e quindi può trovare maggior "godimento" nel raccogliere 10 monete BB anzichè una FDC, questo non credo sia un mistero, nè ci debba scandalizzare.

Fortunatamente (e qui ammetto che la mia vena commerciale si fa viva), c'è anche chi non disdegna le monete che presentano una certa usura (guai se tutti volessimo le stesse cose, non trovi ?)

La tua analisi del mercato non mi sembra aderente alla realtà: a tuo dire il commerciante tratterebbe con maggior soddisfazione le monete MB e BB in quanto avrebbe un guadagno maggiore rispetto a quelle SPL e FDC (e in termini percentuali questo può anche essere vero) ed è questa la causa delle poche monete "belle" presenti nei plateau dei convegni.

A parte che non comprendo, allora, dove sarebbero tutte le monete di alta conservazione, ti invito a fare una prova, recandoti ad un convegno con due monete simili, una "brutta" (diciamo BB) ed una "bella" (diciamo almeno SPL) e prova ad offrirle ai commercianti presenti alla manifestazione.

Scommettiamo che la stragrande maggioranza di quelli interessati all'acquisto manifesteranno interesse solo per quella "bella" ?

Caro Alberto,

ci mancherebbe altro che ognuno di noi non possa collezionare come vuole quello che vuole.

Siamo nell'ovvio (non è una nota polemica, ma un chiarimento).

Travalicando l'ovvio, quando affronto alcuni temi - che potremmo definire tecnici - nel Forum, non intendo assolutamente essere saccente e tanto meno antipatico, mi limito solamente ad una analisi realistico-tecnica di quello che potremmo chiamare: raffronto tra passione, obiettività e mercato. Il tutto per il buon fine di traslare un'esperienza agli amici del Forum e, quindi, in ossequio ad uno dei fini statutari di questo sito. Ognuno poi può leggere le altrui esperienze e valutarle como crede, in questo senso concordo con te nel dire che non siamo tutti uguali.

Altrettanto ovvio che una passione, per definizione,non può essere sempre obiettiva...ma l'analisi può e deve essere tentata ed affrontata con tale criterio.

Credo che il collezionista non abbia un'idea chiarissima di cosa è il mercato e delle dinamiche che lo dominano, ciò non pochè non possiede l'intelletto ma perchè, per i soliti motivi caratteriali, prudenziali, logistici, familiari o per mera carenza di tempo e/o curiosità, preferisce coltivare la propria passione in una dimensione ristretta e privata. Inoltre, altrettanto spesso, il collezionista - specificamente quello sistematico - non vende molto e se lo fa si rivolge ai propri interlocutori abituali o alle aste. Quindi il "mercato" non viene veramente frequentato, ma solo visitato ai convegni...chi ci va...perchè non tutti ci vanno.

Ancora ovvio che il significato dei due verbi appalesa immense differenze.

Le monete belle, ovviamente, sono in numero largamente inferiore a quelle brutte...caro Alberto.

Ma, sempre in una ottica obiettiva, non può essere taciuto agli amici Lamonetiani, che le monete MB eBB sono numerosissime, che quelle SPL. sono numerose e che i collezionisti che comprano veramente sono pochissimi rispetto a potenziali acquirenti...anche di rango, nella popolazione italiana.

E' quindi razionale l'atteggiamento del commerciante che non acquista i nostri BBal convegno poichè può reperire con estrema facilità ed a ottimo prezzo, sul mercato, un buono stock di monete di qualità media, ancor più facilmente in qualità medio-bassa. Come fa il commerciante a pagare, in modo non dico congruo ma almeno dignitoso, il pezzo BB che invece - sino ad un paio di anni or sono - al medesimo collezionista lo hanno fatto pagare come un Q.spl.?

Tu caro Alberto, ben sai, peraltro, che molto spesso qulla seconda o terza qualità commerciale viene acquisita con dei lotti o per collezioni (piccole o poco importanti) con abbattimenti significativi sui prezzi.

Adesso sappiamo tutti perchè il BB viene raramente ritirato dal mercato.

Per converso lo Spl., relativamente alle tipologie, pur non essendo così scarso come si pensa, nei lotti non c'è e nelle collezioni di media o ridotta importanza è pure assente, quindi il prezzo ovviamente sale e il commerciante ha interesse per quella tipologia...lo compra con il dovuto abbattimento (che, ottimisticamente, va dal 30 al 50 per cento) di quanto mediamente lo può aver pagato il collezionista. Sinceramente parlerei di svendita, se lo spl. fosse veramente raro...lo pagherebbero di più.

Vuoi sapere dove sono le belle monete splendide?

Te lo dico...ma credo che tu lo sappia.

Sono nelle collezioni di gente avveduta, danarosa o dotata di un occhio esigente, in buona quantità...spesso tali raccolte non vengono immesse direttamente sul mercato: si perpetuano o rimangono come bene di investimento, oppure vongono ben gestite; non tutti i figli disperdono - improvvidamente o ingenuamente - i beni di famiglia.

Altrettanto spesso giacciono come stock: personale o societario, vengono tirate fuori poche per volta e gestite con intelligenza...per mantenere o difendere il prezzo.

Ogni buon collezionista, inoltre ne ha più di qualcuna...e di solito sono le ultime ad essere alienate.

Altre, invece, transitano nelle tasche di alcuni appassionati che non riescono a venderle perchè ci rimettono rispetto a quanto il mercato offre loro e possono rimanerci a lungo in quelle tasche, perchè quella gente dovendo anche lavorare non ha molto tempo, fino a quando o svendono...o trovano un accordo per conferirle.

Vedi quanti bei giochini e quante belle monete?

Infatti, ogni volta che - per coincidenza o necessità - ne sono uscite in una buona quantità... al prezzo consolidato dal mercato (sulla leva degli operatori), non hanno trovato facile assorbimento.

Perchè?

Perchè i collezionisti sono meno numerosi delle monete e quelli che le pagano bene sono ancora meno numerosi delle monete splendide.

Questa è la realtà che in tempi di crisi assume maggior vigore.

E' infine ovvio che le monete eccezionali, per definizione sono meno numerose e il loro prezzo diventa esponenziale.

Ma anche in questo caso se l'acquirente non è sorretto da una buona esperienza e da un occhio semi-professionale ed esteticamente colto, è facile acquisire un ottimo splendido con una patina affascinante o uno spl.+ con il difettuccio che non viene colto immediatamente, ai prezzi dell'eccezionale.

Anche in questo ultimo caso occorre evidenziare che, fuori dalle monete del regno e da buona parte delle moderne, uno spl.+, ben coniato e di stile, con una patina autentica ed irridescente...può essere considerato eccezionale.

Ecco cosa intendevo dire che ad alcuni, fuori dalle valutazioni da catalogo, piace apprezzare le belle monete di buon gusto e che, queste si, non sono numerose. Altrettanto ovvio che il colezionista sistematico non possa riccorrere a simili criteri se non eccezionalmente.

Ma i collezionisti sistematici vanno diminuendo, la collezione in senso tecnico interessa sempre di meno, prevale la tendenza per l'accumulo di un compendio, anche variegato su varie epoche, di buona/ ottima qualità.

Non so se questo sia un bene: parlarne vuol dire aprire un'altra discussione.

Un caro saluto

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Ognuno imposta la collezione seguendo i propri gusti e quindi può trovare maggior "godimento" nel raccogliere 10 monete BB anzichè una FDC, questo non credo sia un mistero, nè ci debba scandalizzare.

Fortunatamente (e qui ammetto che la mia vena commerciale si fa viva), c'è anche chi non disdegna le monete che presentano una certa usura (guai se tutti volessimo le stesse cose, non trovi ?)

Per me una moneta bella ma circolata racconta più della storia passata di una moneta FDC.

Mi piace l'idea che tanti anni fa qualcuno ha speso le mie monete per comprarsi qualcosa di bello o magari per pagare ciò che serviva per sopravvivere.

In fondo circolare è il destino delle monete vere e la ragione per la loro esistenza.

e poi anche per ragioni economiche (sono studente) preferisco comprare alcune belle monete (BB e SPL) anziché una sola FDC.

Diciamo che è la mia opinione personale ed ognuno di voi la penserà in un modo diverso... :)

Hai ragione.

Storicamente ed emotivamente una moneta ancora dignitosa e circolata...ha tanto da raccontare.

Ma bisogna pagarla poco...molto poco.

La mia, caro amico, è una analisi del mercato e delle ferree regole che in esso sono invalse.

Peraltro, chi se lo può permettere (per competenza, potafoglio o sacrificio), se vuole godersi oggetti belli e fascinosi...ha ragione anche lui.

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Hai ragione.

Storicamente ed emotivamente una moneta ancora dignitosa e circolata...ha tanto da raccontare.

Ma bisogna pagarla poco...molto poco.

La mia, caro amico, è una analisi del mercato e delle ferree regole che in esso sono invalse.

Peraltro, chi se lo può permettere (per competenza, potafoglio o sacrificio), se vuole godersi oggetti belli e fascinosi...ha ragione anche lui.

come non essere d'accordo :)

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Storicamente ed emotivamente una moneta ancora dignitosa e circolata...ha tanto da raccontare.

Ma bisogna pagarla poco...molto poco.

La mia, caro amico, è una analisi del mercato e delle ferree regole che in esso sono invalse.

Peraltro, chi se lo può permettere (per competenza, potafoglio o sacrificio), se vuole godersi oggetti belli e fascinosi...ha ragione anche lui.

E gli altri? Si mettono a collezionare tappi di bottiglia? ;)

Mi sembra evidente che ci sia in corso, di fatto se non per scelta, una tendenza a comprimere il mercato verso la fascia alta utilizzando la leva dei prezzi, e quindi a tagliare fuori, del tutto o in parte, un gran numero di potenziali collezionisti. Se la numismatica può e deve essere anche cultura, questo non è un bene. A me sembra comunque che questo sia solo un aspetto di una tendenza generale della nostra società, ma qui mi fermo perché andremmo a finire molto, ma molto OT :rolleyes:

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Esempio ? Apro il catalogo a caso: 50 Lire 1833 Torino. SPL 3.500, q.FDC 6.200 e FDC 8.500. Comprendo quindi che anche un piccolo segnetto su una moneta FDC può portare ad un sensibile deprezzamento (ma credo che tutti i numismatici lo sappiano) ma non ho assolutamente idea di quanto possa valere un esemplare SPL/FDC o SPL+

Cosa piuttosto facile col sistema tradizionale: 8.500+3.500:2 = 6.000 (o poco meno, per lo SPL/FDC), ma ora ?

caro Alberto il tuo esempio non mi sembra proprio calzante, semmai dimostra che facendo la media aritmentica tra lo spl ed il fdc si arriva ad una quotazione che è assai simile al qFDC, cosa di per sé errata perchè SPL-FDC è una cosa, qFDC ben altro. In particolare si è spostata la quotazione al rialzo (!) ovvero quello che con il qFDC si riusciva ad evitare.

Facciamo ora il discorso a ritroso:

ho una moneta effettivamente SPL-FDC, come la stimerei catalogo alla mano quando si è in presenza della colonna qFDC ? beh, io ho sempre fatto la media aritmetica tra lo SPL ed il qFDC, ovvero (3'500+6'200)/2=4850 euri.

come noterai siamo ben lontani dai seimila che mi verrebbero proposti per la moneta citata ad esempio.

Quanto sopra, trova la sua corrispondenza grafica con il seguente schema (spero che la formattazione rimanga con l'invio del messaggio ..)

...............................spl/fdc

x----------------x---------o------o--x

BB-------------SPL-------------qfdc-FDC

----------------3500----------- 6200-8500

spl/fdc=4850 e non 6000, la cui valutazione sulla scala sarebbe praticamente a ridosso del qfdc. !!

Modificato da mper
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Storicamente ed emotivamente una moneta ancora dignitosa e circolata...ha tanto da raccontare.

Ma bisogna pagarla poco...molto poco.

La mia, caro amico, è una analisi del mercato e delle ferree regole che in esso sono invalse.

Peraltro, chi se lo può permettere (per competenza, potafoglio o sacrificio), se vuole godersi oggetti belli e fascinosi...ha ragione anche lui.

E gli altri? Si mettono a collezionare tappi di bottiglia? ;)

Mi sembra evidente che ci sia in corso, di fatto se non per scelta, una tendenza a comprimere il mercato verso la fascia alta utilizzando la leva dei prezzi, e quindi a tagliare fuori, del tutto o in parte, un gran numero di potenziali collezionisti. Se la numismatica può e deve essere anche cultura, questo non è un bene. A me sembra comunque che questo sia solo un aspetto di una tendenza generale della nostra società, ma qui mi fermo perché andremmo a finire molto, ma molto OT :rolleyes:

I tappi di bottiglia sono anche loro una collezione non del tutto peregrina...peraltro ha il pregio di non essere ancora interessata alla leva dei prezzi.

:D

Il problema è un altro.

La tendenza è semplicemente quella di dividere le società in due.

Da una parte chi può...dall'altra chi non può.

E sono d'accordo nel fermarci...nell'analisi.

Altrimenti finiamo a moderarci tra di noi.

:D

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  • ADMIN
Staff

3 ulteriori considerazioni:

1) Ho provato a dilettarmi anche io a cercare di capire quale logica permette di correlare i valore tra le varie conservazioni del Gigante ma non ci sono riuscito. Credo però di aver capito alcune cose, il valore assegnato al qFDC nei cataloghi precedenti non è assolutamente la media matematica e anzi può discostarsi significativamente per difetto o per eccesso.

2) Qualcuno poi chiedeva come il Gigante giustificasse l'inserimento del qFDC. Ho in mano il catalogo 2005 e riporto

Quest'anno sono state inserite le valutazioni riferite alle monete in conservazione qFDC per tutte le monete catalogate. Siamo convinti di avere, con questo nostro nuovo lavoro, avvicinato, ulteriormente, il catalogo alle reali esigenze del mercato.

La decisione di inserire la valutazione delle monete riferite alla conservazione qFDC si è consolidata nel tempo di pari passo con l'evoluzione del mercato; infatti occorre rilevare di come le monete in conservazione qFDC siano delle ottime monete da collezionare, quindi non un ripiego rispetto alle monete in conservazione FDC. Le monete in conservazione FDC saranno sempre piú difficile da trovare e, pertanto, il mercato si sta decisamente orientando, la (così nel testo, NdI) dove è possibile ancora reperirne, verso le monete in conservazione qFDC. Per questo motivo, riteniamo che l'aggiunta delle valutazioni delle monete in quest'ultima conservazioni rappresenti un importante riferimento aggiuntivo e un decisivo passo in avanti nella realizzazione di un servizio all'avanguardia e al passo dei tempi.

3) ho trovato il primo errore sul catalogo. Addirittura sulla copertina! Però è difficile vederlo (e ad essere precisi sto omettendo anche qualcosa ;)). Chi lo scoprirà per primo?

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Vuoi sapere dove sono le belle monete splendide?

Te lo dico...ma credo che tu lo sappia.

Sono nelle collezioni di gente avveduta, danarosa o dotata di un occhio esigente, in buona quantità...spesso tali raccolte non vengono immesse direttamente sul mercato: si perpetuano o rimangono come bene di investimento, oppure vongono ben gestite; non tutti i figli disperdono - improvvidamente o ingenuamente - i beni di famiglia.

Altrettanto spesso giacciono come stock: personale o societario, vengono tirate fuori poche per volta e gestite con intelligenza...per mantenere o difendere il prezzo.

Di quello che ho sottolineato del tuo intervento se ne è potuta avere conferma quando Piergi riferiva (a detta di Pacchiega) di un rotolino di 10 Lire I Tipo (Biga) 1926 che pare abbia circolato tra i commercianti...

http://www.lamoneta.it/index.php?s=&sh...st&p=499522

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Esempio ? Apro il catalogo a caso: 50 Lire 1833 Torino. SPL 3.500, q.FDC 6.200 e FDC 8.500. Comprendo quindi che anche un piccolo segnetto su una moneta FDC può portare ad un sensibile deprezzamento (ma credo che tutti i numismatici lo sappiano) ma non ho assolutamente idea di quanto possa valere un esemplare SPL/FDC o SPL+

Cosa piuttosto facile col sistema tradizionale: 8.500+3.500:2 = 6.000 (o poco meno, per lo SPL/FDC), ma ora ?

caro Alberto il tuo esempio non mi sembra proprio calzante, semmai dimostra che facendo la media aritmentica tra lo spl ed il fdc si arriva ad una quotazione che è assai simile al qFDC, cosa di per sé errata perchè SPL-FDC è una cosa, qFDC ben altro. In particolare si è spostata la quotazione al rialzo (!) ovvero quello che con il qFDC si riusciva ad evitare.

Facciamo ora il discorso a ritroso:

ho una moneta effettivamente SPL-FDC, come la stimerei catalogo alla mano quando si è in presenza della colonna qFDC ? beh, io ho sempre fatto la media aritmetica tra lo SPL ed il qFDC, ovvero (3'500+6'200)/2=4850 euri.

come noterai siamo ben lontani dai seimila che mi verrebbero proposti per la moneta citata ad esempio.

Quanto sopra, trova la sua corrispondenza grafica con il seguente schema (spero che la formattazione rimanga con l'invio del messaggio ..)

...............................spl/fdc

x----------------x---------o------o--x

BB-------------SPL-------------qfdc-FDC

----------------3500----------- 6200-8500

spl/fdc=4850 e non 6000, la cui valutazione sulla scala sarebbe praticamente a ridosso del qfdc. !!

No, il mio esempio è perfettamente calzante per dimostrare che la tua asserzione "la quotazione qFDc è necessaria a tracciare la trasparenza di tutte le transazioni che si svolgono per monete fra lo SPL ed il FDC" non trova riscontro nella realtà e non mi hai dimostrato il contrario, dato che il tuo calcolo matematico vale per te, mentre altri possono applicare formule differenti (un tot % in più dello SPL, ad esempio). Ribadisco inoltre che sul catalogo non è scritto assolutamente come calcolare il valore dello SPL+ o dello SPL/FDC. Quindi la colonna del q.FDC non traccia un bel niente.

Chiariamo poi una cosa: la conservazione SPL/FDC (per me SPL÷FDC) indica che una moneta è a metà strada tra lo SPL ed il FDC. Nè più, nè meno.

La differenza, quindi, con il q.FDC non può che essere minima e non riesco a capire come quest'ultimo possa essere "un'altra cosa".

Se proprio vogliamo utilizzare la matematica, e non il mercato, per stimare il valore di una moneta SPL/FDC dobbiamo per forza utilizzare gli estremi corretti (valore dello SPL e del FDC), non qualcos'altro.

Ringrazio Incuso per aver postato il testo del Gigante col quale giustificava la nascita della colonna del q.FDC.

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Vuoi sapere dove sono le belle monete splendide?

Te lo dico...ma credo che tu lo sappia.

Sono nelle collezioni di gente avveduta, danarosa o dotata di un occhio esigente, in buona quantità...spesso tali raccolte non vengono immesse direttamente sul mercato: si perpetuano o rimangono come bene di investimento, oppure vongono ben gestite; non tutti i figli disperdono - improvvidamente o ingenuamente - i beni di famiglia.

Altrettanto spesso giacciono come stock: personale o societario, vengono tirate fuori poche per volta e gestite con intelligenza...per mantenere o difendere il prezzo.

Di quello che ho sottolineato del tuo intervento se ne è potuta avere conferma quando Piergi riferiva (a detta di Pacchiega) di un rotolino di 10 Lire I Tipo (Biga) 1926 che pare abbia circolato tra i commercianti...

http://www.lamoneta.it/index.php?s=&sh...st&p=499522

Facciamo un piccolo distinguo: un conto è "tesaurizzare" un rotolino di monete (quindi tutte FDC) per venderle con la dovuta calma, evitando di immettere di colpo sul mercato un consistente numero di pezzi in alta conservazione (cosa che farebbe scendere in maniera consistente le valutazioni di quella moneta) e un'altro è sostenere che tale trattamento viene riservato a tutte le monete splendide che uno ha in stock.

Ma come, il mercato chiede monete belle e io non le vendo ? Mi porto ai convegni quelle MB o BB perchè (in teoria) guadagno di più ?

Mi pare una teoria poco sostenibile.

Modificato da Alberto Varesi
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Facciamo un piccolo distinguo: un conto è "tesaurizzare" un rotolino di monete (quindi tutte FDC) per venderle con la dovuta calma, evitando di immettere di colpo sul mercato un consistente numero di pezzi in alta conservazione (cosa che farebbe scendere in maniera consistente le valutazioni di quella moneta)

Questo meccanismo è chiaro a tutti, immedesimandomi nei commercianti posso pure capire un simile comportamento però da collezionista sono piuttosto infastidito che il mercato sia così pilotato e che il prezzo non si faccia da solo con il libero mercato ma che siano piuttosto uno o più di uno a decidere quanto debba valere quella moneta.

(vedi esempio del rotolino di 10 Lire I Tipo (Biga) 1926 di cui riportavo prima il link alla discussione)

e un'altro è sostenere che tale trattamento viene riservato a tutte le monete splendide che uno ha in stock.

Ma come, il mercato chiede monete belle e io non le vendo ? Mi porto ai convegni quelle MB o BB perchè (in teoria) guadagno di più ?

Mi pare una teoria poco sostenibile.

Non credo si sostenesse quanto tu dici ma piuttosto (da quello che ho capito io) che se in stock ne ho 1000 di monete splendide al convegno non le porto tutte ma me ne porto 50, è chiaro che sarebbe anti-commerciale e azzardato portarsi solo monete MB/BB

Da quanto ho letto fin'ora in questa discussione mi sono convinto che probabilmente quella colonnina del qFDC non aveva tutti i torti ad esserci perchè alla fine la cosa importante è che ci siano più informazioni possibili e che circolino in modo che ognuno di noi possa trarre liberamente le proprie considerazioni e comportamenti (con la ulteriore consapevolezza viste certe notizie che le quotazioni riportate dai cataloghi spesso lasciano il tempo che trovano)

Concludo dicendo che credo sia molto giusta la revisione delle rarità in base alla conservazione che si sta operando piano piano sul nostro catalogo perchè alla fine si avrebbe il vero quadro di quali sono le reali rarità (anche in FDC) e quali sono invece fatte a tavolino

Saluti

Simone

Modificato da uzifox
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Esempio ? Apro il catalogo a caso: 50 Lire 1833 Torino. SPL 3.500, q.FDC 6.200 e FDC 8.500. Comprendo quindi che anche un piccolo segnetto su una moneta FDC può portare ad un sensibile deprezzamento (ma credo che tutti i numismatici lo sappiano) ma non ho assolutamente idea di quanto possa valere un esemplare SPL/FDC o SPL+

Cosa piuttosto facile col sistema tradizionale: 8.500+3.500:2 = 6.000 (o poco meno, per lo SPL/FDC), ma ora ?

caro Alberto il tuo esempio non mi sembra proprio calzante, semmai dimostra che facendo la media aritmentica tra lo spl ed il fdc si arriva ad una quotazione che è assai simile al qFDC, cosa di per sé errata perchè SPL-FDC è una cosa, qFDC ben altro. In particolare si è spostata la quotazione al rialzo (!) ovvero quello che con il qFDC si riusciva ad evitare.

Facciamo ora il discorso a ritroso:

ho una moneta effettivamente SPL-FDC, come la stimerei catalogo alla mano quando si è in presenza della colonna qFDC ? beh, io ho sempre fatto la media aritmetica tra lo SPL ed il qFDC, ovvero (3'500+6'200)/2=4850 euri.

come noterai siamo ben lontani dai seimila che mi verrebbero proposti per la moneta citata ad esempio.

Quanto sopra, trova la sua corrispondenza grafica con il seguente schema (spero che la formattazione rimanga con l'invio del messaggio ..)

...............................spl/fdc

x----------------x---------o------o--x

BB-------------SPL-------------qfdc-FDC

----------------3500----------- 6200-8500

spl/fdc=4850 e non 6000, la cui valutazione sulla scala sarebbe praticamente a ridosso del qfdc. !!

No, il mio esempio è perfettamente calzante per dimostrare che la tua asserzione "la quotazione qFDc è necessaria a tracciare la trasparenza di tutte le transazioni che si svolgono per monete fra lo SPL ed il FDC" non trova riscontro nella realtà e non mi hai dimostrato il contrario, dato che il tuo calcolo matematico vale per te, mentre altri possono applicare formule differenti (un tot % in più dello SPL, ad esempio). Ribadisco inoltre che sul catalogo non è scritto assolutamente come calcolare il valore dello SPL+ o dello SPL/FDC. Quindi la colonna del q.FDC non traccia un bel niente.

Chiariamo poi una cosa: la conservazione SPL/FDC (per me SPL÷FDC) indica che una moneta è a metà strada tra lo SPL ed il FDC. Nè più, nè meno.

La differenza, quindi, con il q.FDC non può che essere minima e non riesco a capire come quest'ultimo possa essere "un'altra cosa".

Se proprio vogliamo utilizzare la matematica, e non il mercato, per stimare il valore di una moneta SPL/FDC dobbiamo per forza utilizzare gli estremi corretti (valore dello SPL e del FDC), non qualcos'altro.

Ringrazio Incuso per aver postato il testo del Gigante col quale giustificava la nascita della colonna del q.FDC.

- intanto il mio calcolo che vale per me consente di valutare la moneta citata ad esempio, 1'150 euro meno della quotazione che tu hai fatto col tuo calcolo.

come collezionista ritengo quindi di aver quindi adeguatamente inviatato gli amici acquirenti a prestare attenzione nelle loro transazioni future.

- circa il qfdc, come dice l'abbreviazione, è appena qualcosa in meno del fior di conio e non un tot in più dello spl/fdc come invece affermi tu. (vedi schema plottato ieri).

certo il catalogo ste' cose non le dice ma dipende da ognuno di noi come regolarsi, con o senza elementari ragionamenti di aritmentica.

passo e chiudo.

PS. ringrazio anch'io Incuso per aver postato il testo del Gigante col quale giustificava la nascita della colonna del q.FDC .....

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aggiungo ancora qualche dato tirato giù dal cat. gigante 2006, l'ultimo in mio possesso che forse meglio esplicita il concetto.

:rolleyes:

Modificato da mper
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Esempio ? Apro il catalogo a caso: 50 Lire 1833 Torino. SPL 3.500, q.FDC 6.200 e FDC 8.500. Comprendo quindi che anche un piccolo segnetto su una moneta FDC può portare ad un sensibile deprezzamento (ma credo che tutti i numismatici lo sappiano) ma non ho assolutamente idea di quanto possa valere un esemplare SPL/FDC o SPL+

Cosa piuttosto facile col sistema tradizionale: 8.500+3.500:2 = 6.000 (o poco meno, per lo SPL/FDC), ma ora ?

caro Alberto il tuo esempio non mi sembra proprio calzante, semmai dimostra che facendo la media aritmentica tra lo spl ed il fdc si arriva ad una quotazione che è assai simile al qFDC, cosa di per sé errata perchè SPL-FDC è una cosa, qFDC ben altro. In particolare si è spostata la quotazione al rialzo (!) ovvero quello che con il qFDC si riusciva ad evitare.

Facciamo ora il discorso a ritroso:

ho una moneta effettivamente SPL-FDC, come la stimerei catalogo alla mano quando si è in presenza della colonna qFDC ? beh, io ho sempre fatto la media aritmetica tra lo SPL ed il qFDC, ovvero (3'500+6'200)/2=4850 euri.

come noterai siamo ben lontani dai seimila che mi verrebbero proposti per la moneta citata ad esempio.

Quanto sopra, trova la sua corrispondenza grafica con il seguente schema (spero che la formattazione rimanga con l'invio del messaggio ..)

...............................spl/fdc

x----------------x---------o------o--x

BB-------------SPL-------------qfdc-FDC

----------------3500----------- 6200-8500

spl/fdc=4850 e non 6000, la cui valutazione sulla scala sarebbe praticamente a ridosso del qfdc. !!

No, il mio esempio è perfettamente calzante per dimostrare che la tua asserzione "la quotazione qFDc è necessaria a tracciare la trasparenza di tutte le transazioni che si svolgono per monete fra lo SPL ed il FDC" non trova riscontro nella realtà e non mi hai dimostrato il contrario, dato che il tuo calcolo matematico vale per te, mentre altri possono applicare formule differenti (un tot % in più dello SPL, ad esempio). Ribadisco inoltre che sul catalogo non è scritto assolutamente come calcolare il valore dello SPL+ o dello SPL/FDC. Quindi la colonna del q.FDC non traccia un bel niente.

Chiariamo poi una cosa: la conservazione SPL/FDC (per me SPL÷FDC) indica che una moneta è a metà strada tra lo SPL ed il FDC. Nè più, nè meno.

La differenza, quindi, con il q.FDC non può che essere minima e non riesco a capire come quest'ultimo possa essere "un'altra cosa".

Se proprio vogliamo utilizzare la matematica, e non il mercato, per stimare il valore di una moneta SPL/FDC dobbiamo per forza utilizzare gli estremi corretti (valore dello SPL e del FDC), non qualcos'altro.

Ringrazio Incuso per aver postato il testo del Gigante col quale giustificava la nascita della colonna del q.FDC.

- intanto il mio calcolo che vale per me consente di valutare la moneta citata ad esempio, 1'150 euro meno della quotazione che tu hai fatto col tuo calcolo.

come collezionista ritengo quindi di aver quindi adeguatamente inviatato gli amici acquirenti a prestare attenzione nelle loro transazioni future.

- circa il qfdc, come dice l'abbreviazione, è appena qualcosa in meno del fior di conio e non un tot in più dello spl/fdc come invece affermi tu. (vedi schema plottato ieri).

certo il catalogo ste' cose non le dice ma dipende da ognuno di noi come regolarsi, con o senza elementari ragionamenti di aritmentica.

passo e chiudo.

PS. ringrazio anch'io Incuso per aver postato il testo del Gigante col quale giustificava la nascita della colonna del q.FDC .....

1) non ho mai affermato che il q.FDC fosse un tot in più dello SPL÷FDC: ho scritto che "altri possono applicare formule differenti (un tot % in più dello SPL, ad esempio)" ed era chiaramente riferito al sistema di valutazione commerciale (prezzo). E' innegabile comunque che il q.FDC si ponga su un gradino leggermente superiore allo SPL÷FDC, come conservazione e come prezzo, o non siamo d'accordo neanche su questo ?

2) il fatto di aver raggiunto, tramite calcolo, un valore di stima inferiore al mio non vuol dire necessariamente che la tua sia più giusta (non è un'asta al ribasso). Nè io ho la pretesa, sia chiaro, di sostenere il contrario.

3) Ti sei fossilizzato sull'esempio matematico mentre tutto il dibattito era nato - grazie anche al tuo contributo al quale ho replicato - attorno al fatto che 'sta benedetta colonna fosse così importante, quasi determinante, per poter valutare serenamente quanto potessero valere monete in condizioni SPL+ e SPL÷FDC.

Al momento in cui sostieni "certo il catalogo ste' cose non le dice ma dipende da ognuno di noi come regolarsi, con o senza elementari ragionamenti di aritmetica." hai detto tutto.... Se il catalogo non le dice e ciascuno di noi può adottare il sistema che più gli aggrada per arrivare a determinare questi valori, la colonnina "incriminata" non ha assolto al servizio tanto decantato: chiarezza e informazione.

Grazie dello scambio di opinioni.

@uzifox:

"da collezionista sono piuttosto infastidito che il mercato sia così pilotato e che il prezzo non si faccia da solo con il libero mercato ma che siano piuttosto uno o più di uno a decidere quanto debba valere quella moneta.

(vedi esempio del rotolino di 10 Lire I Tipo (Biga) 1926 di cui riportavo prima il link alla discussione)"

Tranquillo, il prezzo lo fa il libero mercato ed i prezzi (in particolare quelli dei cataloghi) si basano in prevalenza sui risultati delle aste. Cerca però di comprendere: io, commerciante, compero un rotolino (50 pz.) di 10 Lire del 1926 che in FDC valgono 950 € l'una (da cat. Gigante 2009). Le pago quindi in rapporto a questa valutazione. Cosa dovrei fare ?

a) le immetto tutte sul mercato, contemporaneamente, facendo quindi scendere la valutazione da 950 a 800 € o meno (ricordiamoci che le ho pagate sulla base di 950, non di 800)

B) me le vendo con calma, evitando così una discesa delle valutazioni che farebbe girare le eliche a me ed a quei collezionisti che già ce l'hanno in collezione il FDC (e magari l'hanno pagata 900 €)

Modificato da Alberto Varesi
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3) Ti sei fossilizzato sull'esempio matematico mentre tutto il dibattito era nato - grazie anche al tuo contributo al quale ho replicato - attorno al fatto che 'sta benedetta colonna fosse così importante, quasi determinante, per poter valutare serenamente quanto potessero valere monete in condizioni SPL+ e SPL÷FDC.

Attenzione, non so cosa intendessero gli altri, ma personalmente non ho mai voluto dire nulla di lontanamente simile a questo concetto. Quello che ho sempre sostenuto era invece tutt'altro, ossia che il qFDC è una categoria che ha una particolare importanza proprio perchè è qualla da cui diparte il gradino maggiore nel range di valore assegnato dal mercato ad una moneta. In parole povere, mentre tutti gli altri quarti di grado in cui si suddivide la classica scala delle conservazioni (es.: BB, BB+, BB-SPL, qSPL, SPL) si differenziano come valore dal quarto di grado precedente per inezie, la differenza qFDC e FDC è spessissime volte talmente elevata (e parecchio variabile da moneta a moneta) da uguagliare quella che c'è tra un intero grado di conservazione di differenza relativo a conservazioni inferiori. In parole ancor più povere, mentre è possibile costruire una tendenza matematica per tutte la altre conservazioni semplicemente facendo una proporzione, molto più difficile lo è il poterlo fare per qFDC e FDC, perchè questa differenza di conservazione/valore è difficilmente valutabile a tavolino, senza avere dati precisi sui movimenti di mercato.

Quindi il mio problema non è certo quello di capire quanto valga uno SPL+, quanto quello di capire quanto valga il qFDC!!

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[omissis]

se proprio vuoi una quotazione del Q.FDC, se proprio ti serve, te la puoi creare facendo la media tra spl e fdc.

La cosa funziona, e giusto per fare qualche esempio:

Buono da 2 lire "Fascio"

Gig. 2009

1923 SPL 50 qFDC 110 FDC 180

1924 SPL 60 qFDC 150 FDC 200

1925 SPL 180 qFDC 300 FDC 800

1926 SPL 600 qFDC 1.200 FDC 2.000

1927 SPL 1.400 qFDC 3.500 FDC 4.200

Gigante 2010

1923 SPL 55 FDC 190 ......... qFDC 122,50

1924 SPL 65 FDC 210 ......... qFDC 137,50

1925 SPL 200 FDC 850 ......... qFDC 525

1926 SPL 650 FDC 2.100 ...... qFDC 1.375

1927 SPL 1.500 FDC 4.400 .... qFDC 2.950

2 lire "Quadriga Veloce"

Gig. 2009

1908 SPL 160 qFDC 300 FDC 400

1910 SPL 400 qFDC 1.200 FDC 1.700

1911 SPL 1.200 qFDC 2.000 FDC 2.800

1912 SPL 150 qFDC 250 FDC 350

Gigante 2010

1908 SPL 180 FDC 550 ......... qFDC 365

1910 SPL 440 FDC 1.850 ......... qFDC 1.145

1911 SPL 1.300 FDC 3.000 ......... qFDC 2.150

1912 SPL 160 FDC 440 ...... qFDC 300

quindi come vedi io non ne farei un dramma... ci può stare che qualche rarissima moneta sia quotata poco in SPL e in FDC uno sproposito, ma sono casi isolati, casi limiti e quindi ribadisco che per me il problema non sussiste!!!

Esempio ? Apro il catalogo a caso: 50 Lire 1833 Torino. SPL 3.500, q.FDC 6.200 e FDC 8.500. Comprendo quindi che anche un piccolo segnetto su una moneta FDC può portare ad un sensibile deprezzamento (ma credo che tutti i numismatici lo sappiano) ma non ho assolutamente idea di quanto possa valere un esemplare SPL/FDC o SPL+

Cosa piuttosto facile col sistema tradizionale: 8.500+3.500:2 = 6.000 (o poco meno, per lo SPL/FDC), ma ora ?

caro Alberto il tuo esempio non mi sembra proprio calzante, semmai dimostra che facendo la media aritmentica tra lo spl ed il fdc si arriva ad una quotazione che è assai simile al qFDC, cosa di per sé errata perchè SPL-FDC è una cosa, qFDC ben altro. In particolare si è spostata la quotazione al rialzo (!) ovvero quello che con il qFDC si riusciva ad evitare.

Facciamo ora il discorso a ritroso:

ho una moneta effettivamente SPL-FDC, come la stimerei catalogo alla mano quando si è in presenza della colonna qFDC ? beh, io ho sempre fatto la media aritmetica tra lo SPL ed il qFDC, ovvero (3'500+6'200)/2=4850 euri.

come noterai siamo ben lontani dai seimila che mi verrebbero proposti per la moneta citata ad esempio.

Quanto sopra, trova la sua corrispondenza grafica con il seguente schema (spero che la formattazione rimanga con l'invio del messaggio ..)

...............................spl/fdc

x----------------x---------o------o--x

BB-------------SPL-------------qfdc-FDC

----------------3500----------- 6200-8500

spl/fdc=4850 e non 6000, la cui valutazione sulla scala sarebbe praticamente a ridosso del qfdc. !!

Caro imper,

mi quoto da solo. Giocando con la matematica prima ho appunto sostenuto che in linea di massima (vale per gran parte delle monete e non per tutte) che per ricavarci il q.FDC basta fare SPL + FDC / 2

50 Lire 1833 Torino. SPL 3.500, q.FDC 6.200 e FDC 8.500

infatti 3500 + 8500 /2 = 6000€ il prezzo del q.FDC (cioè solo 200 euro di differenza del prezzo indicato dal gigante)

per ricavarci il prezzo di uno spl-fdc, come vuoi ottenerlo tu (ovvero SPL + qFDC / 2) basta semplicemente sommare il q.FDC ricavato e dividere ancora il risultato per 2. Dimostrazione:

SPL/FDC = SPL+qFDC/2 ---> 3500+6200/ 2 = 4850

SPL/FDC = SPL+qFDC (ricavato) /2 ----> 3500+6000/2= 4750

Facile no? ;)

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Tranquillo, il prezzo lo fa il libero mercato ed i prezzi (in particolare quelli dei cataloghi) si basano in prevalenza sui risultati delle aste. Cerca però di comprendere: io, commerciante, compero un rotolino (50 pz.) di 10 Lire del 1926 che in FDC valgono 950 € l'una (da cat. Gigante 2009). Le pago quindi in rapporto a questa valutazione. Cosa dovrei fare ?

a) le immetto tutte sul mercato, contemporaneamente, facendo quindi scendere la valutazione da 950 a 800 € o meno (ricordiamoci che le ho pagate sulla base di 950, non di 800)

B) me le vendo con calma, evitando così una discesa delle valutazioni che farebbe girare le eliche a me ed a quei collezionisti che già ce l'hanno in collezione il FDC (e magari l'hanno pagata 900 €)

Ad ognuno il proprio lavoro e ripeto lo capisco mettendomi dalla parte del commerciante preferirei chiaramente l'opzione B da te indicata come già detto precedentemente... :)

PERO' mica tanto libero mercato se mi trovo davanti un GRUPPO DI COMMERCIANTI (formando quindi un cartello, fosse solo uno la cosa per me sarebbe diversa, la vedrei più "pulita") che decide di comprare e passarsi un determinato numero di monete ottenuto da un unico proprietario (di rotolino trattandosi) e pagandole non certamente 950€ x 50 pz ma pagandolo diciamo un 30% in meno e poi che decide COME, QUANDO e A QUANTO tirarle fuori...

(che poi alla lunga la disponibilità sul mercato di 50 pezzi in più in FDC possa avere un'influenza sul valore di catalogo magari anche leggermente al ribasso è un altro paio di maniche ..)

Commercialmente lo ripeto non fa una piega però credo che avere a disposizione questa come tante altre informazioni (vedi quotazione qFDC) possa contribuire ancora di più ad aprire gli occhi a questo o quel collezionista e a rendere più critico l'approccio al mercato...insomma a contrattare se serve. :P

Saluti

Simone

Modificato da uzifox
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Ho capito il concetto, Simone.

@Paolino67:

non ce l'avevo con te, mi basavo sul precedente intervento di mper, che spero vivamente non si sia risentito dei miei interventi precedenti.

Grazie a tutti per gli interventi.

Modificato da Alberto Varesi
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Grazie a te Alberto per averci dato ancora una volta delle opinioni anche dal punto di vista di chi vive attivamente il mercato.

Saluti

Simone

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Ho capito il concetto, Simone.

@Paolino67:

non ce l'avevo con te, mi basavo sul precedente intervento di mper, che spero vivamente non si sia risentito dei miei interventi precedenti.

Grazie a tutti per gli interventi.

not a problem, Alberto!

tutto sommato la discussione è stata impostata su binari di reciproca civiltà, sebbene su posizioni mooolto distanti.

poi, ripeto, ognuno si regola come meglio crede: io applico sulla base di alcuni ragionamenti "numerici", un certo criterio. se ci sono dentro con le spese da sostenere per l'acquisto di una moneta, bene.

altrimenti pazienza e si passa ad altro item.

in fin dei conti domanda ed offerta devono pur sempre incontrarsi da "qualche parte" per chiudere una transazione.

:D

ciao,

Mauro

Modificato da mper
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Ho capito il concetto, Simone.

@Paolino67:

non ce l'avevo con te, mi basavo sul precedente intervento di mper, che spero vivamente non si sia risentito dei miei interventi precedenti.

Grazie a tutti per gli interventi.

not a problem, Alberto!

tutto sommato la discussione è stata impostata su binari di reciproca civiltà, sebbene su posizioni mooolto distanti.

poi, ripeto, ognuno si regola come meglio crede: io applico sulla base di alcuni ragionamenti "numerici", un certo criterio. se ci sono dentro con le spese da sostenere per l'acquisto di una moneta, bene.

altrimenti pazienza e si passa ad altro item.

in fin dei conti domanda ed offerta devono pur sempre incontrarsi da "qualche parte" per chiudere una transazione.

:D

ciao,

Mauro

Su qualcosa allora concordiamo..... :D

Buona serata

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