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Inviato

Ho trovato una moneta (ora non riesco a postarne la foto perchè in lavaggio) la cui identificazione mi sta facendo impazzire. E' di certo Sabauda, dati i motti in questa riportati.

Dritto: Scudo completo coronato con FE RT e intorno riconoscibile solo ECCLESI... Rovescio: Croce mauriziana dentro doppia cornice quadrilobata e quatro gruppi di tre puntini, intorno: croce IN TE DOMINE CONFIDO

Sembrerebbe un Soldo II tipo Carlo Emanuele I tranne il dritto, che non riporta nessun frammento della parola "ECCLESI.." (Ma C.EMANUEL.D.G.DUX.SBAU)

Sarò lieto di fornire ulteriori elementi.

Mi aiutate, per favore?

Grazie,

LParodi


Inviato

Nessun parere? Mi spiace, sta moneta mi sta arrovellando, non tanto per il suo possibile valore quanto per la mancata catalogazione...

Grazie,

Lparodi


Inviato

ciao

solo per facilitare la ricerca a lparodi: pag 321 del volume originale.

corrisponde a pag. 363 di 590 della numerazione di acrobat

complimenti ad augustus: direi che ci potremmo essere


Inviato

Ragazzi, che dire...siete dei miti!

Ecco perchè non la si trova...perchè (se ho ben capito) è un'imitazione dell'epoca (1585) dei "bianchi di Savoia".

Leggo ancora che non ha il nome del principe nè della zecca, appartiene alla stessa fabbricazione di quelle autentiche riunendo i coni di due emissioni differenti.

Riassumendo, si tratta di una mistura, 4.44 grammi

Fronte: Scudo inquartato, coronato, nel primo e quarto aquila nel secondo e terzo leone rampante a sinistra, in mezzo scudetto colla croce, nel campo a sinistra dello scudo FE e a destra RT (in realtà la T è sovrapposta ad una A, senza nesso alcuno), attorno + ECCLESIA SANCTORUM SEPTEM

Retro: Croce di S. Maurizio chiusa da doppio cerchio quadrilobato: + IN TE DOMINE CONFIDO 1585

Per la cronaca, trovato in un uliveto Ligure, durante i lavori.

Un caso come questo è ritenuto un falso o una emissione sbagliata (non corrispondendo a nessuna autentica)?

Grazie a Tutti!

LParodi


Inviato
  fedafa dice:
Non è il mio campo, cmq penso che senza una foto sia ardua.

Mi ero scordato di Avgvstvs :D


Inviato

Non sono falsi veri e propri, vengono chiamate contraffazioni e sono emissioni, tipicamente di zecche minori, fatte ad imitazione di monete piu' popolari: tipicamente venivano copiati i tipi e cambiate leggermente le legende. La moneta in questione farebbe riferimento alla zecca di Pomponesco.

Comunque posta una foto quando puoi.

  fedafa dice:
  fedafa dice:
Non è il mio campo, cmq penso che senza una foto sia ardua.

Mi ero scordato di Avgvstvs :D

In questo caso la descrizione era ottima... Google Books pure. :D


Inviato

AVG

sei un mostro

quando hai un minuto , non è che mi mandi in MP sei numeri???? :P

Sergio


Inviato

Ecco per completezza quello che sono riuscito a fotografare

Fronte:

p1170129resize.th.jpg

Retro:

p1170131resize.th.jpg

Grazie ancora per la precisa e veloce identificazione.

LParodi


Inviato

Grazie per le foto :)

L'anno su questo esemplare non e' leggibile e, sara' un effetto della consunzione (ma non ci giurerei), la "R" del finto FERT sembra piu' una P... al che il motto diventerebbe FEPA (o FEPTA).

  sesino974 dice:
quando hai un minuto , non è che mi mandi in MP sei numeri???? :P

Anche di piu'... posso arrivare fino a 90 :D


  • 2 mesi dopo...
Inviato

Mi era sfuggita questa discussione, che ho ripescato adesso grazie al link messo da lparodi nella discussione riguardante lì'altra moneta di casale.

Complimenti ancora per il ritrovamento, il tuo esemplare è la variante classificata dal MIR al n. 871/1 (quella che si vede più spesso), catalogata come R.

Se ti sei chiesto come ha potuto una moneta di Pomponesco (che è nel sud della provincia di Mantova, verso il confine con il parmense) finire in un vigneto ligure, devi sapere che queste monete erano contraffazioni di stato che i signori delle piccole zecche dell'epoca facevano coniare appositamente per poterle poi mandare a spacciare nei territori dove normalmente circolavano le monete imitate. Su di una una moneta del genere i signori locali lucravano sul metallo (di lega molto più scadente rispetto a quello della moneta originale). Molto spesso queste contraffazioni venivano commissionate da mercanti che le andavano poi a spacciare sui mercati dove la moneta originale circolava. In tal modo si creava guadagno sia per il signore che per il mercante, naturalmente a danno dell'economia del territorio dove la moneta era spacciata. Altrettanto ovviamente queste monete, pur riconducibili a Pomponesco, in realtà non hanno mai circolato nel territorio di origine.


Inviato

Grazie Paolino, molto esauriente e istruttivo!

Alla prossima (spero)

LParodi

P.S.

Cosa vuol dire "la variante classificata dal MIR al n. 871/1" ?


Inviato
  Il 27/10/2009 alle 22:46, lparodi dice:

Cosa vuol dire "la variante classificata dal MIR al n. 871/1" ?

Il M.I.R. (Monete Italiane Regionali) è un catalogo edito da Varesi in cui in vari volumi sono descritte le monete regionali italiane. Questa è stata catalogata al n. 871/1 del primo volume, quello dedicato alle zecche minori della Lombardia.


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