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IGNORED

L'Impresa dell'ermellino.


Risposte migliori

Sempre di Federico III troviamo su un doppio sestino una pariglia di cornucopie accompagnate dal motto VICTORIE FRUCTUS ( frutto della vittoria). ..

... ... ...

E con questa sono terminate le imprese :).

Grazie ancora, carissimo Fedafa !!!

Godibilissima e assai istruttiva la tua discussione... :rolleyes:

... peccato sia già finita... :(

... ... ...

Si potrebbe parlare ora del collare dell'ordine del toson d'oro e della simbologia dei suoi elementi, simbologia che troviamo sulle monete napoletane a partire da Carlo V, ma se non erro vi è già una discussione in merito, se la ritrovo la linkerò.

Trovata. E' un ottimo contributo di fracasellame... peccato che queste discussioni tendono a finire nel dimenticatoio.

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=18741

Non direi nel dimenticatoio, in quanto la pregevolezza di molte discussioni qui nel forum non si dimentica facilmente... :rolleyes:

ANZI! Sono solo l'Incipit spesso per un approfondimento personale...

Io ho amato moltissimo quella discussione! ... e mi piacerebbe davvero proseguisse...

Hai fatto benissimo comunque a porre il link... I nuovi iscritti certo se la son persa ... !!!

Complimenti ancora e grazie, a Fedafa e a Fracasellame !

Valeria

Quoto in todo quanto detto dalla cara Medusa, caro Fedafa ti faccio i miei complimenti. Mi ha fatto veramente piacere leggere questa discussione, finalmente un argomento poco trattato ed interessantissimo.

Giustamente Medusa si lamenta della brevità della discussione quindi perchè non farne a Settembre una bella ed interessante lezione di approfondimento in chat? Mi farebbe veramente piacere iniziare la stagione con questo argomento, che ne dici? :P :P :lol:

Buona Domenica a tutti Giò :rolleyes: :)

P.S.- Bentornato Frank

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Trovata. E' un ottimo contributo di fracasellame... peccato che queste discussioni tendono a finire nel dimenticatoio.

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=18741

Giustissimo, proprio per questo esiste il wiki - a proposito, aggiornate le ultime 2 imprese ;) !

Per il Toson d'Oro vediamo di proseguire l'opera...

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Quella dei "baroni" era una vera fissa per i re Cattolici.

Allo scopo di intimidirli (o per sottolineare le repressioni e le vittorie)

Ferdinando conio' una variante particolare del carlino con al rovescio San Michele che sconfigge

il drago, dando al drago sembianze di volto umano.

E' il carlino piu' raro di Ferdinando I e al diritto il ritratto del re lo mostra gia' anziano.

numa numa

post-4253-1249886261_thumb.jpg

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Quella dei "baroni" era una vera fissa per i re Cattolici.

Allo scopo di intimidirli (o per sottolineare le repressioni e le vittorie)

Ferdinando conio' una variante particolare del carlino con al rovescio San Michele che sconfigge

il drago, dando al drago sembianze di volto umano.

E' il carlino piu' raro di Ferdinando I e al diritto il ritratto del re lo mostra gia' anziano.

numa numa

Un interessante articolo su Ferrante D'Aragona si trova su CN 188 del settembre 2006.

Ed ancora su CN gennaio 2008: 'i Re Cattolici e le loro monete in Italia'.

Saluti,

N.

ottima discussione!

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Bellissimo il coronato postato da numa numa con l'arcangelo Michele che uccide il drago dal volto umano (chiara allusione alla sconfitta dei Baroni ribelli).

Un piccolo aneddoto, San Michele Arcangelo è raffigurato su queste monete in quanto il re gli era molto devoto ed era stato scelto come protettore dell'esercito aragonese e dell'ordine cavalleresco dell'ermellino, ma una leggenda racconta che durante la lotta interna contro i baroni, re Ferdinando I si recò in pellegrinaggio presso il santuario dedicato al Santo in Puglia sul Gargano. In quella sede il re, bisognoso di soldi per continuare la guerra decise di far fondere una statua d'argento del Santo presente nel santuario e con il metallo ottenuto fece coniare coronati, quasi a scusarsi del torto commesso, con la figura dell'Arcangelo Michele.

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Bellissimo il coronato postato da numa numa con l'arcangelo Michele che uccide il drago dal volto umano (chiara allusione alla sconfitta dei Baroni ribelli).

Un piccolo aneddoto, San Michele Arcangelo è raffigurato su queste monete in quanto il re gli era molto devoto ed era stato scelto come protettore dell'esercito aragonese e dell'ordine cavalleresco dell'ermellino, ma una leggenda racconta che durante la lotta interna contro i baroni, re Ferdinando I si recò in pellegrinaggio presso il santuario dedicato al Santo in Puglia sul Gargano. In quella sede il re, bisognoso di soldi per continuare la guerra decise di far fondere una statua d'argento del Santo presente nel santuario e con il metallo ottenuto fece coniare coronati, quasi a scusarsi del torto commesso, con la figura dell'Arcangelo Michele.

Grazie Fedafa per questo interessante aneddoto (o forse realta'..)

Il culto dell'arcangelo Michele e' antichissimo, fu tra la'ltro eletto quale santo protettore da;l popolo Longobardo che lo riproduce sul rovescio di numerosi tremissi.

Aggiungo qualche riga estratta da un recente articolo dove si parla della diffusione di tale culto presso le popolazioni dell'Italia barbarica:

Il culto dell’Arcangelo Michele, o San Michele, trae origine nel V secolo nella zona del Monte Gargano ove gli viene consacrato un santuario , che diviene ben presto il più famoso luogo di culto micaelico dell’Occidente latino, e da cui si diffonde ampliamente nell’Italia meridionale Longobarda a partire dal VII secolo . La venerazione del santo e la sua rapida diffusione nella Langobardia Minor ci è testimoniata dai numerosissimi luoghi di culto, oltre duecento secondo un’indagine non esaustiva , nonché dai numerosissimi toponimi che si sono conservati nella regione fino ad oggi. A nord il culto si espande grazie all’intervento unificatore di Grimoaldo (647 – 671) cui fanno seguito la costruzione di diverse chiese dedicate al santo a Pavia, Milano, e altre cittá settentrionali.

La scelta di una figura di santo con una forte accezione militare, conosciuto come comandante degli eserciti celesti e dominatore delle forze demoniache, ma anche il principe che sta a guardia dei figli e colui che difende la veritá, congeniale quindi e facilmente comprensibile ad una stirpe di origine germanica ancora in gran parte pagana, si riveló quindi particolarmente felice, venendo a rappresentare un punto d’incontro e di conciliazione tra cattolici e ariani .

numa numa

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  • 2 anni dopo...

Quella dei "baroni" era una vera fissa per i re Cattolici.

Allo scopo di intimidirli (o per sottolineare le repressioni e le vittorie)

Ferdinando conio' una variante particolare del carlino con al rovescio San Michele che sconfigge

il drago, dando al drago sembianze di volto umano.

E' il carlino piu' raro di Ferdinando I e al diritto il ritratto del re lo mostra gia' anziano.

numa numa

Ciao Numa Numa, bella questa immagine, se non erro è un esemplare dell'asta Varesi 42 - Civitas Neapolis del novembre 2003.

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Per l'impresa del libro in fiamme non vi faccio attendere molto... (oggi prevista grigliata tra amici smile.gif ) .

L’impresa del registro o libro in fiamme la troviamo sui carlini di Federico III d’Aragona accompagnata dal motto RECEDANT VETERA (Si allontanino le cose vecchie) e per la sua interpretazione bisogna andare indietro qualche anno, all’inizio della congiura dei Baroni e della guerra contro l’invasore francese.

In quel frangente, molti nobili, venendo contro i loro obblighi, si schierarono dalla parte dei francesi causando la feroce reazione da parte di Ferdinando I d’Aragona. A distanza di qualche anno, finite le lotte contro i re d’oltralpe e per cercare di ristabilire l’ordine all’interno del regno e riappacificarsi con i baroni ribelli, Federico III d’Aragona fece in pratica quella che oggi chiameremo un’amnistia. Cancellando tutti i reati che essi avevano commesso in quel periodo e, pare, anche i debiti del popolo.

Per rappresentare questa decisione, fu scelta proprio l’impresa del libro in fiamme, simboleggiando la distruzione di un ipotetico registro dove fossero indicati tutti i tradimenti e reati perpetrati contro il re. Facile quindi immaginare il significato del motto che rimarcava ancor di più la volontà del re di “allontanare le cose vecchie” e di ripartire in pace ed armonia.

Allego immagine del Carlino in questione proveniente dall'asta NAC 35

Io sapevo che i libri raffigurati al rovescio del carlino, nei quali si distinguono chiaramente delle fibbie e corregge, fossero dei libri contabili (riconoscibili appunto per questi particolari e normalmente rilegati in pergamena). Il libro in fiamme verrebbe cosi a significare la cancellazione dei debiti finanziari contratti dai baroni e quindi un loro affrancamento. Tuttavia è vero che potrebbero essere anche registri giudiziari. Occorrerebbe chiedere ad un paleografo se i registri giudiziari avevano all'epoca sembianze simili i registri contabili.

Per rispondere a Francesco sul coronato di Ferdinando I , si penso che venga da quella vendita. In effetti mi sembra, molto superficialmente , che tale tipologia particolarmente rara sia comparsa solo un paio di volte in vendita negli ultimi 10-12 anni (ma occorrerebbe fare un controllo un pò più rigoroso)..

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