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Risposte migliori

Inviato
Il discorso legato al petrolio ed alle altre commodities è leggermente diverso dal resto del quadro economico.

E' vero che il petrolio è e sarà ancora a lungo pagato in USD, ma la soluzione per compensare la debolezza del biglietto verde è elementare : aumentare il prezzo del petrolio.

Pertanto ai produttori OPEC importa poco se l'Euro sostituirà nel prossimo futuro il Dollaro perchè loro riceveranno sempre la cifra che stabiliranno.

è vero in valore assoluto, ma non in relativo (certo, la teoria compensiamo la debolezza del dollaro aumentando il prezzo del petrolio è GIUSTA, Per gli USA però, e ciò NON VALE PER FORZA per TUTTE LE ALTRE ECONOMIE mondiali, soprattutto quelle STRETTAMENTE DIPENDENTI DAI PROVENTI Petroliferi.

Proviamo quindi a Ragionare PER ASSURDO, assumendo che, da oggi i paesi OPEC e gli altri produttori di Petrolio Greggio e Gas Naturale decidessero di farsi pagare in Euro. Subito, il fiume di dollari che prima avrebbe foraggiato le casse dello "Zio Sam", si trasferirebbe in quelle della BCE.

Ora: Cosa farebbero gli Usa? ( 1) crediamo forse che gli USA potrebbero mai pensare allo stato attuale di cose di perdere questo FIUME d'ORO? alla fine sono loro che grazie a questo fiume di dollari da petrolio, possono permettersi una politica da Gendarme Internazionale e quindi di continuare a mantenere una politica di Espansione Economico-Militare-Geopolitica nel mondo)

già questo ci farebbe capire che sarebbe Geopoliticamente MOOOOLTO difficile che gli Usa accettassero passivamente questo cambiamento (alla Fine l'UE è Nata anche grazie agli USA, e questo a Bruxelles lo sanno Benissimo...non dimentichiamocelo... ma non perdiamoci in altre discussioni e ritorniamo alla base).

Cercherò di banalizzare il tutto ed usare parole chiare e semplici per permettere una comprensione di queste teorie A TUTTI, anche ai meno "tecnici")

Cosa farebbero gli Usa se ci si trovasse a dover pagare il petrolio in Euro? sono sicuro che, a questo punto, perdedo come detto il Fiume di Dollari, decidessero di fare questo ragionamento (pura teoria, ma accreditata dalla politica Usa degli ultimi 50 anni: NON LI AVREMO NOI QUEI SOLDI? Ok, NON LI AVRA' NESSUN ALTRO!) implementando quindi al MASSIMO la ricerca per lo sfruttamento energetico di fonti alternative, per ridurre al minimo l'impatto di perdita del potere di "controllo monetario" sull'energia internazionale, creando così una sorta di AUTARCHIA ENERGETICA (che male soltanto farebbe ai mercati internazionali) mettendo quindi SUL LASTRICO o quasi i PAESI che di PETROLIO e SOLO PETROLIO VIVONO.

La maggior parte dei paesi OPEC infatti, ha qualcosa come il 70-90 % delle entrate di stato lorde, direttamente provenienti o indirettamente riconducibili al petrolio....pensiamo ora che l'ARABIA SAUDITA, L'IRAN, il VENEZUELA, l'OMAN, la NIGERIA, e tutti gli altri paesi che oggi Permettono alla propria popolazione ed al proprio Stato di ESISTERE e PROSPERARE: POTREBBERO QUESTI STATI PENSARE DI VEDERSI RIDURRE LA DOMANDA DI PETROLIO DAL MOTORE DELL'ECONOMIA MONDIALE?...Non credo proprio...

queste tra l'altro sono Teorie NON MIE, bensì di un ex Europarlamentare Olandese che, più volte nella scorsa legislatura ha proposto all'europarlamento queste disquisizioni (Sulla dipendenza dell'UE dal Petrolio Importato).

ovviamente possiamo essere in accordo o in disaccordo con queste teorie, che fino al giorno in cui non saranno verificabili, rimarranno sempre PURA TEORIA, credo comunque che, scenari del genere MAI si verificheranno, visto che la pace mondiale ne verrebbe sensibilmente intaccata: alla fine è meglio dare poco a tutti che troppo a pochi (teoria della distribuzione passiva), si sa che la fame genera guerre, quindi per la traquillità mondiale, si cercherà di mantenere più a lungo possibile l'equazione: poco a tutti (o quasi...), ma garantito per lungo tempo, così da evitare fenomeni agitativi che, è storiacemnte provato, generano sempre GUERRE.

ormai la cultura occidentale sa bene che PACE = PROSPERITA' // GUERRA = FAME, e se oggi andassimo a chiedere ai milioni di elettori italiani se (per ASSURDISSIMO ESEMPIO e sia chiaro che si tratta di una IDIOZIA BANALE scritta SOLO PER ESAGERARE gli esempi su un FATTO) preferissero cedere l'Alto Adige all'Austria, in cambio di 1000 € al mese per i prossimi 20 anni, bhe, credo che almeno la metà degli stessi non tirerebbe fuori il proprio AMOR PATREO, ed in virtù della "Pacifica Convenienza economica", non farebbe grandi manifestazioni o proteste nel vedere ammainato il tricolore tra Bolzano e Bressanone. (è una provocazione che vuole rimanere Tale e quindi si prega una NON STRUMENTALIZZAZIONE DELLA STESSA in eventuali risposte - visto che chi scrive è a favore dell'integrità territoriale del Beplaese e che questo esempio è dato soltanto come estremizzazione del concetto di CONVENIENZA ECONOMICA rispetto all'IDEALISMO POLITICO)

cordialità

S.B.

Il tuo discorso è più che logico e probabilmente, se non sicuramente, è quello che rispecchia la realtà attuale delle cose.

Credo però che in tutto questo si tralasci un punto fondamentale ed in grado, quasi certamente, di modificare in maniera pesantissima l'equilibrio economico futuro : la Cina.

Nella presente discussione, nella prima pagina, avevo già sottolineato come non fosse assoluta la certezza che fosse l'Euro a soppiantare il Dollaro nelle transazioni internazionali, ma che anche lo Yuan avesse potenzialmente la capacità di diventare un'appetibile moneta di scambio.

E il desiderio di mantenere un equilibrio che può esistere tra le potenze economiche storiche (Europa e USA) non sono certo che sia lo stesso per la Cina.

Hanno una potenzialità pressochè infinita, sono tanti, hanno un'economia in piena espansione e, ahimè, soprattutto hanno dimostrato che sono poco inclini a crearsi problemi legati al rispetto altrui, a partire dal totale disinteresse del rispetto dell'ambiente causato dall'emissione dei gas serra per finire con la mancanza assoluta del rispetto dei diritti umani.

Dubito fortissimamente che l'escalation cinese possa venir frenata dai desideri occidentali di mantenere equilibri che alla Cina stessa non apportano alcun vantaggio.


Inviato

Qualche anno addietro, parlo di una dozzina di anni fa circa, ci fu una terribile crisi finanziaria

che molti non ricordano o fanno finta di non aver visto perché ebbe limitate ripercussioni in area

Europea, e fu sicuramente il preludio di quella crisi finanziaria che oggi stiamo vivendo.

Parlo di una profonda crisi finanziaria che sconvolse il Giappone e tutto il mondo orientale.

Pochi ricordano quante Banche fallirono e quali interventi fu costretta ad effettuare la Banca Centrale

del Giappone in sintonia con le Federal Reserve Americana e le altre Banche Centrali dei Paesi Europei

(allora non esisteva ancora la BCE).

Quella crisi fu determinata essenzialmente da un uso massiccio ed indiscriminato di prodotti strani

(quelli che oggi chiamiamo futures e/o derivati) che portarono al tracollo finanziario di quelle che erano

considerate le più grandi banche del mondo (giapponesi appunto).

Quella lezione, non servì più di tanto al mondo occidentale, perché come ho detto più sopra investì

marginalmente il resto del mondo in quanto lo yen era una valuta molto forte, ma utilizzata principalmente nei Paesi dell'Est del mondo.

L'uso ancor più indiscriminato di prodotti derivati da parte delle Banche e delle Istituzioni finanziarie internazionali ha portato alla crisi finanziaria che stiamo oggi vivendo e della quale mi auguro che le autorità Centrali mondiali ne abbiano capito finalmente le motivazioni e si adoperino affinchè una cosa del genere non abbia più a verificarsi in quanto la prossima crisi potrebbe portare alla fine del sistema capitalistico. Questa volta infatti non si è trattato della crisi dello yen e del mondo finanziario orientale, ma del dollaro e di tutto il mondo, trasformandosi da crisi finanziaria in crisi economica per l'intera collettività internazionale.

Ecco perché quindi è necessario che ci sia un maggior controllo delle attività finanziarie a livello globale ed una contestuale riduzione delle operazioni speculative che hanno dato origine alla crisi.

In questo contesto auspico che ci possa essere, nell'arco di pochi anni, un riavvicinamento nel rapporto di cambio tra USD ed EUR che possa fare da calmiere, assieme ad accurati controlli da parte della Autorità Centrali Mondiali e con l'eliminazione dei così detti Paradisi Fiscali e Banche off-shore, al rischio di una crisi irreversibile del sistema finanziario mondiale.


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