Vai al contenuto
IGNORED

Offerta di monete pontificie all'utimo Veronafil


piakos

Risposte migliori

Supporter
Per rispondere a Odjob, si, io continuerei ad acquistare, pensando che probabilmente lui ricarica il 100% di quello che ha pagato (se riesce), per cui ci sta anche un corposo sconto. Da quella persona però non andrei a vendere la mia moneta, provbabilmente me la sottostimerebbe moltissimo.

Per tornare ai misteri delle aste, riporto questo esempio: moneta venduta alla NAC per 8000 dollari (venduta??), viene rivenduta per soli 1800 dollari + dir alla CNG l'anno dopo. la ritrovo da un commerciante a Verona dopo 2 mesi con il cartellino a 1500 euro. E' chiaramente passata di mano come controvalore a diversi commercianti (tipo i calciatori nelle società di calcio, come figurine) finché è arrivata a Verona. Chissà dove naviga adesso... Sempre meglio che una moneta risulti venduta ad un prezzo forte, altrimenti noi poveri polli iniziamo a diventare sospettosi ;) Io ormai non credo più ad una parola di quello che mi viene detto, ho una mia scala di valori mentale e a quella mi attengo.

Per questo servirebbe un prezzario aggiornato per le monete papali,fosse anche una nuova edizione del Berman.Simili astrusita' si verificherebbero con minore frequenza,per una maggiore consapevolezza degli acquirenti.Anche se tante riserve avrei su un prezzario compilato da commercianti... :huh:

Tornando alla doppia 1823 per Roma,moneta conosciutissima da tutti noi,si e' visto che la stessa Casa d'Aste l'ha messa in vendita diverse volte negli ultimi anni.Cosa c'e' di male,si dira',a vendere un esemplare di una moneta piu' volte?Il problema e' che,secondo alcuni esperti,gli esemplari esistenti sarebbero sette,di cui sei in collezioni pubbliche (Gigante).Pertanto,quello sarebbe l'UNICO esemplare al mondo disponibile per la vendita.Ma vi pare plausibile,dove sta la bugia?Bene,controllatevi tutte le Aste Nomisma,dalla 22 (9/02) alla 38 dell'aprile scorso.Sempre lo stesso prezzo base di 20000 €.Ma l'hanno venduta veramente?Nel Montenegro 2006 e' ancora paurosamente sottostimata,mentre Gigante 2004 gia' la da' R4.Bah,questi commercianti... :rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 73
  • Iniziato
  • Ultima Risposta

Utenti più attivi in questa discussione

  • piakos

    15

  • Maffeo

    11

  • RobertoRomano

    11

  • aemilianus253

    7

Giorni con maggiore attività

Utenti più attivi in questa discussione

Per rispondere a Odjob, si, io continuerei ad acquistare, pensando che probabilmente lui ricarica il 100% di quello che ha pagato (se riesce), per cui ci sta anche un corposo sconto. Da quella persona però non andrei a vendere la mia moneta, provbabilmente me la sottostimerebbe moltissimo.

Per tornare ai misteri delle aste, riporto questo esempio: moneta venduta alla NAC per 8000 dollari (venduta??), viene rivenduta per soli 1800 dollari + dir alla CNG l'anno dopo. la ritrovo da un commerciante a Verona dopo 2 mesi con il cartellino a 1500 euro. E' chiaramente passata di mano come controvalore a diversi commercianti (tipo i calciatori nelle società di calcio, come figurine) finché è arrivata a Verona. Chissà dove naviga adesso... Sempre meglio che una moneta risulti venduta ad un prezzo forte, altrimenti noi poveri polli iniziamo a diventare sospettosi ;) Io ormai non credo più ad una parola di quello che mi viene detto, ho una mia scala di valori mentale e a quella mi attengo.

Per questo servirebbe un prezzario aggiornato per le monete papali,fosse anche una nuova edizione del Berman.Simili astrusita' si verificherebbero con minore frequenza,per una maggiore consapevolezza degli acquirenti.Anche se tante riserve avrei su un prezzario compilato da commercianti... :huh:

Tornando alla doppia 1823 per Roma,moneta conosciutissima da tutti noi,si e' visto che la stessa Casa d'Aste l'ha messa in vendita diverse volte negli ultimi anni.Cosa c'e' di male,si dira',a vendere un esemplare di una moneta piu' volte?Il problema e' che,secondo alcuni esperti,gli esemplari esistenti sarebbero sette,di cui sei in collezioni pubbliche (Gigante).Pertanto,quello sarebbe l'UNICO esemplare al mondo disponibile per la vendita.Ma vi pare plausibile,dove sta la bugia?Bene,controllatevi tutte le Aste Nomisma,dalla 22 (9/02) alla 38 dell'aprile scorso.Sempre lo stesso prezzo base di 20000 €.Ma l'hanno venduta veramente?Nel Montenegro 2006 e' ancora paurosamente sottostimata,mentre Gigante 2004 gia' la da' R4.Bah,questi commercianti... :rolleyes:

Il problema di queste incongruenza e' dato dallo scarso seguito e diffusione della collezione delle papali rispetto agli altri settori. Non me ne vogliano i "papalini" ma i "veri" collezionisti di papali sono una manciata. Molti sono gli amatori e molti ancora sono coloro che raccolgono alcune papali perche' facenti parte di collezioni di diverso taglio (monete del rinascimento; storia d'Italia; monete medioevali; etc.) ma il loro mercato non si e' ancora sviluppato in modo autonomo e indipendente quale quello delle romane repubblicane ad esempio o delle imperiali. Un prezziario aggiornato sarebbe sicuramente utile ma ricordiamoci che non e' il Gigante a fare i collezionisti bensi i collezionisti a rendere rilevante (per il loro settore di interesse) il Gigante.

Con questo concordo che nel settore delle papali si possano ancora cogliere diverse opportunita', ma occorre conoscerlo assai bene .. :D

numa numa

Link al commento
Condividi su altri siti


Il problema di queste incongruenza e' dato dallo scarso seguito e diffusione della collezione delle papali rispetto agli altri settori. Non me ne vogliano i "papalini" ma i "veri" collezionisti di papali sono una manciata. Molti sono gli amatori e molti ancora sono coloro che raccolgono alcune papali perche' facenti parte di collezioni di diverso taglio (monete del rinascimento; storia d'Italia; monete medioevali; etc.) ma il loro mercato non si e' ancora sviluppato in modo autonomo e indipendente quale quello delle romane repubblicane ad esempio o delle imperiali. Un prezziario aggiornato sarebbe sicuramente utile ma ricordiamoci che non e' il Gigante a fare i collezionisti bensi i collezionisti a rendere rilevante (per il loro settore di interesse) il Gigante.

Con questo concordo che nel settore delle papali si possano ancora cogliere diverse opportunita', ma occorre conoscerlo assai bene .. :D

numa numa

Quoto.

Ecco, ritorniamo ad acuni aspetti da me sopra evidenziati:

- nello specifico settore pochi collezionisti veri?

- Pochissimi gli acquirenti di grosso calibro?

Tali fatti confermerebbero, indirettamente, che la monetazione papale è piuttosto rara in ottima conservazione, altrimenti - con la penuria specifica di ottimo materiale - i prezzi schizzerebbero definitivamete in alto. Non riescono perchè, nel settore, i collezionisti con il portafoglio ad organetto, sarebbero scarsi. Quindi i due fattori ancora sono in equilibrio.

Considerando che:

- artisticamente la monetazione pontificia non è seconda a nessun'altra (non lo dico solamente io);

- e che (non mi stanco di rpeterlo) in q.che modo la papale prosegue la coniazione di Roma antica;

ancora ci sarebbe da rischiarci q.che euro.

Link al commento
Condividi su altri siti


Non me ne vogliano i "papalini" ma i "veri" collezionisti di papali sono una manciata. Molti sono gli amatori e molti ancora sono coloro che raccolgono alcune papali perche' facenti parte di collezioni di diverso taglio.
- nello specifico settore pochi collezionisti veri?

- Pochissimi gli acquirenti di grosso calibro?

Quoto questi due passaggi perchè credo sia da esplicitare meglio cosa si intenda per collezionista "vero" di papali, dal mio punto di vista credo che il "titolo" di collezionista sia da ascriversi a chi le papali le conosce, le studia e le colleziona, provando piacere ad avere in mano una moneta inedita pagata due soldi, che farebbe inorridire il resto del mondo, al pari di una piastra FDC.

Spesso invece si sente definire "grande collezionista" colui che ai convegni è accolto con tappeto rosso, a cui offrono la sedia principale dello stand per vedersi in tutta calma l'intero carnet pontificio, e che alla fine lascia sul tavolo una mazzetta di banconote.

Questi per me rientrano tra i sopraccitati acquirenti di grosso calibro, ma stante che spesso poi si scopre che limitano la propria collezione ad una sola tipologia ed una sola zecca (99% Roma), la definizione di grandi collezionisti di papali è forse eccessiva.

ancora ci sarebbe da rischiarci q.che euro.

Su questo non c'è dubbio, anche se ritengo che gli affari (veri o presunti) si possano fare unicamente su tipologie meno appetibili al grande pubblico.

Come ha scritto in precedenza anche numa numa, la conoscenza specifica e approfondita (tenendo conto che non tutto è stato ancora scritto in merito), può fare la differenza.

Ciao, RCAMIL.

Link al commento
Condividi su altri siti


Salute

vi faccio una domanda:

se una moneta ,ad un convegno numismatico,viene messa in vendita ad € 6.000 e poi venduta o "svenduta" a € 4.900 con ben € 1.100 di differenza in meno,che idea vi fate del venditore?Vi sembra un venditore professionale?Ci continuereste ad acquistare monete,qualora foste suoi clienti,al prezzo che vi chiede?Riporreste fiducia in lui?

--Mi interessa sapere cosa ne pensate.

-Salutoni

odjob

Se si chiedono €. 6.000,00 e nessuno compra intorno a quella cifra, mentre le ore passano e la crisi attuale si sente nell'aria del convegno, vendere a €. 4.900,00 (a un interlocutore noto e usuale) non raprresenta una svendita, ma una probabile manifestazione di buon senso commerciale. Intanto quei soldi incassati non sono pochi...e potranno essere utilizzati immediatamente. l'alternativa di affidare un lotto all'asta comporta tempi di attesa e (specie di questi tempi) incertezza di buoni esiti.

Rcamil: sempre ponderati e magistrali i tuoi interventi.

Resta c.que forte l'impressione che il tentativo di lanciare verso l'alto (sia per le valutazioni che per il numero e la qualità degli appassionati) la monetazine papale...iniziato dal 1998/99 con due significative aste della nac, oltre a quella di varesi...non abbia ancora dato esiti consolidati.

Rammentiamo che sulla monetazione pontificia è confluita anche una parte dei bronzisiti imperiali, spaventati da falsi e sequestri. Convinti anche dal continuare a collezionare Roma e la sua storia.

Malgrado tale interessante e opportuna rivalutazione del settore, l'acquisto di belle monete papali evidenzia profili di incertezza.

Si potrebbe errare sia nell'acquistarle pagandole benino...nello stesso tempo, attesa la rarità dell'alta conservazione, si potrebbe perdere l'ultimo treno. :o

Per fare un raffronto:

...agli inizi degli anni '80, i Santamaria di Roma (Storici commercianti e periti numismatici di livelo internazionale) consigliavano i loro clienti di acquistare il bronzo romano di qualità...anche pagandolo bene!

Alcuni pensarono che trattavasi di un consiglio interessato, ma - per la verità - loro non ne avevano molto da offrire, in splendida conservazione, in quel periodo. Quindi non poteva essere un consiglio speculativo. Alla fine degli anni '80 il bronzo di grande qualità si era rarefatto, non era più una monetazione correntemente rinvenibile sia nelle aste che tra i commercianti, anche volendolo pagare bene. Rammento che anche un bronzo di Marco Aurelio (forse tre i pù comuni e comunque un nominativo fuori dai primi 12 Cesari), in qualtà eccezionale era pressocchè introvabile.

E' probabile che per le belle pontificie possa ripetersi simile storia...di qui a qualche anno o, anche prima...se la crisi attuale non dovesse mettere più paura. ;)

Se le cose andranno così, l'ottimo Maffeo potrà cogliere l'occasione per alienare...qualcosina... con grande soddisfazione. :D

Link al commento
Condividi su altri siti


Se le cose andranno così, l'ottimo Maffeo potrà cogliere l'occasione per alienare...qualcosina... con grande soddisfazione. :D

L'ottimo Maffeo non ha la minima intenzione di alienare e ha già una destinazione postuma per le sue cosine.

L'ottimo Maffeo si ricorda che un giorno un esimio Santamaria gli disse "guardi signore, che nessuno può avere tutte le piastre papali nello SPL, per alcune dovrà anche accontentarsi di un qSPL o buon BB".

Poi, l'ottimo Maffeo nella sua vecchiaia ha grandi difficolta con la stessa nozione di "vero collezionista" e crede che non si debba confonderla con la nozione di serio numismatico (spesso ma non necessariamente anche collezionista).

Difatti, la trova una nozione un pò assurda, dopo tutto ognuno colleziona quello che vuole come vuole - a chi spetta di giudicare che un collezionista di, diciamo, tappi di bottiglie di birra arruginiti trovati per strada e conservati in una scattola di cartone, sia meno o più "vero" come collezionista che un collezionista di qualunque altra cosa in qualunque condizione e prezzo?

Link al commento
Condividi su altri siti


Se le cose andranno così, l'ottimo Maffeo potrà cogliere l'occasione per alienare...qualcosina... con grande soddisfazione. :D

L'ottimo Maffeo non ha la minima intenzione di alienare e ha già una destinazione postuma per le sue cosine.

L'ottimo Maffeo si ricorda che un giorno un esimio Santamaria gli disse "guardi signore, che nessuno può avere tutte le piastre papali nello SPL, per alcune dovrà anche accontentarsi di un qSPL o buon BB".

Poi, l'ottimo Maffeo nella sua vecchiaia ha grandi difficolta con la stessa nozione di "vero collezionista" e crede che non si debba confonderla con la nozione di serio numismatico (spesso ma non necessariamente anche collezionista).

Difatti, la trova una nozione un pò assurda, dopo tutto ognuno colleziona quello che vuole come vuole - a chi spetta di giudicare che un collezionista di, diciamo, tappi di bottiglie di birra arruginiti trovati per strada e conservati in una scattola di cartone, sia meno o più "vero" come collezionista che un collezionista di qualunque altra cosa in qualunque condizione e prezzo?

Caro Maffeo, la mia frase che hai quotato era niente di più di una semplice battuta, volta al positivo.

Personalmente non trovo nulla di male nei confronti di chi decide di dismettere qualcosina, anzi...a mio più che modesto avviso, potrebbe sgnalare una q.che vivacità o pentimento. Cambiare idea non mi sembra deleterio.

Per quanto concerne le nozioni: in numismatica non vedo che senso possano avere...se non come mero criterio statistico o catalogativo...che lascia sempre il tempo che trova...come vedi, diciamo anche le stesso cose.

Santamaria aveva pienamente ragione quando affermava ciò che ci riferisci...ma io non sono ambizioso nè mi ritengo un vero colezionista...tanto meno sistematico...mi piacciono solamente le cose molto belle, e se ne trovo solamente una all'anno, benvenga... e pazienza. Nutro, per converso, profondo rispetto per chi, con maggiore cultura specifica e maggiore passione, persegue finalità numismatiche più alte.

Un caro saluto.

Piakos

Link al commento
Condividi su altri siti


...

Poi, l'ottimo Maffeo nella sua vecchiaia ha grandi difficolta con la stessa nozione di "vero collezionista" e crede che non si debba confonderla con la nozione di serio numismatico (spesso ma non necessariamente anche collezionista).

Difatti, la trova una nozione un pò assurda, dopo tutto ognuno colleziona quello che vuole come vuole - a chi spetta di giudicare che un collezionista di, diciamo, tappi di bottiglie di birra arruginiti trovati per strada e conservati in una scattola di cartone, sia meno o più "vero" come collezionista che un collezionista di qualunque altra cosa in qualunque condizione e prezzo?

Caro Maffeo,

ho conosciuto anch'io il vecchio Santamaria (il piu' giovane, per quanto simpatico non era rilevante).

Un signore austero ma "vero" dal quale andai alcune volte, intimidito quattordicenne, preso da passione "divorante" per la numismatica. Il battesimo, neanche a dirlo fu di fuoco. Mi ritrassi quasi intimidito di fronte a tanta sapienza e nel contempo facondia di mezzi, io che di mezzi non ne avevo (non avrei comprato monete per anni, ma libri si, quelli me li potevo permettero e ne acquistai quanti ne potei per i successivi 10-15 anni, prima - finalmente - di cominciare a gudagnare qualcosina e mettere piano piano su una raccolta - non osavo neanche - e non oso quasi tuttora - chiamarla collezione.

Conobbi anche De Nicola, al Babuino. Baranowski a via del Corso (la vecchia - bravissima ) figlia del noto numismatico.

L'unico, dei grandi, che non ebbi la fortuna di incontrare (ragazzo) fu Fallani. Mi rifeci successivamente con il figlio conosciuto all'estero.

Con tutto il rispetto (sono papalino anch'io) vorrei chiarire un piccolo concetto.

Meglio farlo per non lasciare fraintendimenti.

Quando menziono la locuzione "vero collezionista" (riferita al nostro ambito numismatico - mi pare scontato..) intendo NON solo e NON tanto qualcuno dotato di mezzi, ma SOPRATTUTTO qualcuno dotato di "passione" vero amore (non vi scandalizzate) per le monete.

Costui non solo le cerca le monete, ma le conosce, le approfondisce, le studia, e soprattutto le trova e le studia. Amare significa "CONOSCERE. Alcuni saranno increduli, ma quando si ama qualcosa oserei dire che il mezzo monetario e' , non dico insignificante, ma sicuramente dico secondario rispetto ad altre qualita'/virtu' di cui il Fato ci deve dotare. Resterete stupiti dal fatto che alcune grandi collezioni sono state messe insieme da gente che aveva soprattutto una grandissima passione e questa era di gran lunga piu' importante dei loro mezzi, la contenzione dei quali non ha li pero' limitati nel riuscire a metter insieme raccolte che sono - e restano - dei capolavori.

I collezionisti "ricconi" invece quasi mai hanno VERA passione e per lo piu' sono melensi e spesso ignoranti (anche se a volte, ben consigliati, mettono insieme belle cose - vedi la Hunt).

Quando invece si fa riferimento ad un "numismatico", si indica di solito una figura professionale (anche se non sempre) e la connotazione deriva essenzialmente dallo "studio" e dall'aver a che fare professionalmente con le monete. Talche'un numismatico puo' essere un commerciante valido e riconosciuto come tale dal mercato. Un professore. Un direttore/curatore di collezioni numismatiche o al limite un amatore ma che abbia scritto "pubblicando" su riviste scientifiche (non quelle commerciali), e quindi riconosciuto come valido dall'ambiente di cui si perita, e non quindi un semplice, anche se avanzato collezionista.

Ad ognuno riconsocersi nella categoria che piu' gli si addice (e senza barare :D ).

numa numa

Modificato da numa numa
Link al commento
Condividi su altri siti


....

Per tornare ai misteri delle aste, riporto questo esempio: moneta venduta alla NAC per 8000 dollari (venduta??), viene rivenduta per soli 1800 dollari + dir alla CNG l'anno dopo. la ritrovo da un commerciante a Verona dopo 2 mesi con il cartellino a 1500 euro. E' chiaramente passata di mano come controvalore a diversi commercianti (tipo i calciatori nelle società di calcio, come figurine) finché è arrivata a Verona. Chissà dove naviga adesso... Sempre meglio che una moneta risulti venduta ad un prezzo forte, altrimenti noi poveri polli iniziamo a diventare sospettosi ;) Io ormai non credo più ad una parola di quello che mi viene detto, ho una mia scala di valori mentale e a quella mi attengo.

di quale moneta si tratta ?

numa numa

Credo che l'amico caius si riferisse ad un sesterzio di Macrino. Alla NAC, se ben ricordo, realizzò 8.000 franchi svizzeri, ammesso che fosse stata realmente venduta. Poi il realizzo alla CNG, come ha già indicato caius, fu molto più basso. Anch'io ebbi modo di notare la moneta in questione al convegno di Verona sul banco bene illuminato di un commerciante italiano.

Link al commento
Condividi su altri siti


....

Per tornare ai misteri delle aste, riporto questo esempio: moneta venduta alla NAC per 8000 dollari (venduta??), viene rivenduta per soli 1800 dollari + dir alla CNG l'anno dopo. la ritrovo da un commerciante a Verona dopo 2 mesi con il cartellino a 1500 euro. E' chiaramente passata di mano come controvalore a diversi commercianti (tipo i calciatori nelle società di calcio, come figurine) finché è arrivata a Verona. Chissà dove naviga adesso... Sempre meglio che una moneta risulti venduta ad un prezzo forte, altrimenti noi poveri polli iniziamo a diventare sospettosi ;) Io ormai non credo più ad una parola di quello che mi viene detto, ho una mia scala di valori mentale e a quella mi attengo.

di quale moneta si tratta ?

numa numa

Credo che l'amico caius si riferisse ad un sesterzio di Macrino. Alla NAC, se ben ricordo, realizzò 8.000 franchi svizzeri, ammesso che fosse stata realmente venduta. Poi il realizzo alla CNG, come ha già indicato caius, fu molto più basso. Anch'io ebbi modo di notare la moneta in questione al convegno di Verona sul banco bene illuminato di un commerciante italiano.

Caspita,

perchè non la posti aemilianus...sarebbe interessante e didattico per tutti, prenderne visione. Anche se questa non è la sezione adatta alla tipologia della moneta siu indicata...poichè in questa discussione si parla anche di quotazioni al rialzo o al ribasso, potrebbe essere interessante prendere visione dell'oggetto, che è caduto sempre più in basso...oppure, se ritieni, puoi iniziare una nuova discussione sulla monetazione romana imperiale, prendendo spunto da quella moneta.

Link al commento
Condividi su altri siti


Detto e fatto. Ecco i due link.

Asta NAC: http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...223&Lot=780

Asta CNG: http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...93&Lot=1811

Come già scritto il prezzo realizzato nelle due vendite varia e di molto...

Non c'è dubbio che sia la stessa moneta e sono certo che non abbia subito ritocchi da prima a dopo. Ero presente all'asta NAC quando fu venduta a 8.000 CHF e l'ho rivista, come Caius, a Verona in vendita per circa 1.500 Euro. Avendo avuto modo in entrambi i casi di visionarla in mano, sono certo che la seconda volta era nelle stesse condizioni della prima. Le foto delle due aste, come avrete modo di vedere la valorizzanon in maniera diversa. ;)

Link al commento
Condividi su altri siti


Per quanto posso vedere, nei link postati da aemilianus, la moneta in questione era stata prima sopravalutata all'asta della NAC, poi sottostimata alla CNG, infine posta a saldo al convegno di Verona. Obiettivamente, mi sembra (in foto) un pezzo da 2.500 euro. Ma...prima dell'attuale crisi...economica, psicologica e, specificamente per le emonete classiche, indotta anche dai noti eventi ed interventi che funestano il settore; quella moneta avrebbe potuto trovare maggiore apprezzamento e non si sarebbe così svalutata. Poi, per comprendere la svalutazione della moneta in esame, va considerato che l'eccessiva presenza di una moneta nel mercato in tempi relativamente ravvicinati, è un elemento che si connota come negativo e che incide quasi sempre sul depauperamento della quotazione.

Tornando alle nostre belle pontificie:

.

I tentativi di far lievitare i prezzi talvolta non riescono. Interessante il caso della rarissima piastra di Innocenzo XII con ritratto Saint-Urbain e al R. la manna:

Proposta alla NAC 44 di Novembre 2007 (ma catalogata erroneamente come la comune Mun. 17 invece di Munt. 18) stimata e2200 raggiunse il realizzo di e5000 (sicuramente a scapito di qualche collezionista che se l'avrebbe tenuta con grande amore bella e calduccia nol monetiere per anni e anni :rolleyes: ), riproposta alla Nomisma 37 di Ottobre 2008 (questa volta catalogata correttamente Munt. 18) con stima €. 7500 - rimasta invenduta.

Ecco un esempio che, in qualche misura risulta analogo a quello del macrino..., ma - sinceramente - con motivazioni meno caratterizzabili, attesa la rarità e l'ottima conservazione di quella piastra.

Nel senso che, le motivazioni afferenti l'instabilità delle quotazioni, nelle pontificie, appaiono - a mio avviso - più complesse, come sopra ho cercato di analizzare rispetto al decremento di altre tipologie, considerati i picchi di q.che tempo fa. Anche l'altissima conservazione dembra non avere più, nelle aste, litiganti affamati che competono e spediscono le quotazioni ai piani alti.

Al riguardo aggiungo che la piastra di cui sopra: Inncoenzo XII; rov. manna, Firmata S. Urbain sia al Diritto che al Rov., alla fine è stata venduta, q.che tempo dopo l'ultima asta ove era comparsa, ad €. 4.500,00. Conosco l'acquirente che, per la verità è molto contento di averla messa in collezione, al calduccio, vicina ad altri piccoli analoghi tesori.

Link al commento
Condividi su altri siti


Tornando alle monete pontificie, non mi sembra che in generale, pur nella mia ben modesta conoscenza del settore, l'offerta sia così scarsa. Si tratterà quasi sempre, immagino, di monete comuni o di bassa conservazione, ma credo che il collezionista vero (quello che non colleziona solo i grandi moduli e l'altissima qualità, le cosidette "figurine", insomma...), possa ancora trovare in giro delle belle "chicche", sia negli scambi fra privati, sia dai commercianti. Sentendo in giro i pareri di amici papalisti, sembra che i prezzi abbiano avuto una certa impennata negli ultimi anni, ma questo soprattutto per l'alta qualità e, non sempre, per le rarità.

A proposito di papali, credo che alla recente asta Negrini l'offerta non fosse male. Tra queste saltavano all'occhio il lotto n. 824 (Scudo da 4 lire di Benedetto XIV per Bologna) e il n. 850 (Testone di Gregorio XIV per Fano). Non conosco ancora i risultati dell'asta, ma mi stupirei molto se le stime, alquanto prudenti nonostante la conservazione non ottimale dei 2 pezzi, non siano state all'atto della vendita letteralmente travolte. ;)

Link al commento
Condividi su altri siti


Si è vero ho visto anch'io i 2 pezzi papali di cui parli sul catalogo Negrini . In effetti il prezzo di partenza almeno x il testone di Fano è veramente basso . Il nominale di Benedetto XIV farà certamente un prezzo ben + alto , non vedo l'ora di vedere le aggiudicazioni. Li da Negrini anche tutti i grossi rinascimentali partono da basi molto appetibili, peccato che andranno ben + alti ( e ancora + peccato x me non avere troppi soldi da spendere.....). Qui da me in Veneto molti mi dicono che non faccio troppo bene a seguire le papali ma io non li ascolto ! Però è strano perchè quando li devo comprare una moneta i prezzi da chiedere gli conoscono bene .....

Link al commento
Condividi su altri siti


Sono fermamente convinto che ognuno debba collezionare la qualità che più si addice alle proprie scelte ed esigenze.

Numismaticamete la vera collezione, quella sistematica, non può e non deve indulgere solamente alla qualità ed alla superiore conservazione.

Eppoi, l'alta conservazione costa...e più il tempo passa...e più costa acquisirla.

Tutto sacrosanto.

Però però...posso assicurarvi che proprio le monete pontificie, che si distinguono per lo splendore dell'arte che le contraddistingue, sopra tutto dalla fine del '500 in poi...se non sono in buona/ottima conservazione...perdono fascino...più di altre tipologie.

Vedete, un sesterzio in qualità BB, magari con una buona patina...è sempre fascinoso e concede soddisfazione, una moneta del regno idem..., anche le medioevali conservano un discreto appeal...in qualità BB.

Invece, oso dire che...una piastra BB o quasi BB...anche se mantiene una piena valenza numismatica e documentale...esteticamente non è un granchè, anzi...perde la gran parte della propria potenza artistica e stilistica. Il barocco e il neoclassico...hanno una forte esigenza formale ed estetica che reclama la buona conservazione.

Che so...i ruderi romani, i templi della Magna Grecia e della Sicilia...il colosseo, l'arena di Verona, i castelli medioevali...le pietre...conservano tutto il loro fascino anche se diruti, anche senza anastilosi (restauro e reinnalzamento delle costruzioni antiche). Il manierismo, il barocco, poi il neoclassico...che impostano l'arte pontificia dalla fine del 1500, senza una buona conservazione, senza la festa dei cromatismi delle facciate dei palazzi, dei dipinti, senza l'integrità degli stucchi, sono difficili da gustare e da comprendere. Le monete papali, specificamente dal 1650 al 1750...ma anche oltre....non sono da meno. E' un'arte pomposa, festosa, celebrativa, vorticosa, eccessiva...eppure godibile e leggera...vacua, vuole e deve essere bella e conservata.

Ecco,...non credete? :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Le due monete di cui parlavo nel mio precedente post hanno realizzato entrambe 2.200 Euro. Prezzi non eccessivamente alti, a mio parere, considerata l'estrema rarità.

Link al commento
Condividi su altri siti


Ecco,...non credete? :)

Credo. E già sento il portafogli che strilla... :rolleyes: Ma hai ragione, maledizione! :D

Caro, Pale....

sapessi come strilla il mio, però...non ho mai dovuto pentirmi di averlo aperto, quando ho acquistato la qualità.

Link al commento
Condividi su altri siti


Le due monete di cui parlavo nel mio precedente post hanno realizzato entrambe 2.200 Euro. Prezzi non eccessivamente alti, a mio parere, considerata l'estrema rarità.

Concordo. Ma io...avrei messo quelle cifre, su qualcosa di più appagante, magari comprando una bella piastra. Nelle aste, con un po' di pazienza...qualcosa di bello ogni tanto si riesce ancora a portare via...senza fare delle follie. Con questo torniamo al tema fodamentale di questa discussione...perdutosi un po' per strada: le quotazioni delle pontificie non sono del tutto consolidate, probabilmente a causa di un numero di appassionati ancora relativamente contenuto.

Link al commento
Condividi su altri siti


Le due monete di cui parlavo nel mio precedente post hanno realizzato entrambe 2.200 Euro. Prezzi non eccessivamente alti, a mio parere, considerata l'estrema rarità.

Concordo. Ma io...avrei messo quelle cifre, su qualcosa di più appagante, magari comprando una bella piastra. Nelle aste, con un po' di pazienza...qualcosa di bello ogni tanto si riesce ancora a portare via...senza fare delle follie. Con questo torniamo al tema fodamentale di questa discussione...perdutosi un po' per strada: le quotazioni delle pontificie non sono del tutto consolidate, probabilmente a causa di un numero di appassionati ancora relativamente contenuto.

E' giusto, ognuno spende il proprio denaro come meglio crede. Personalmente, se collezionassi le papali avrei puntato "di brutto" sulle due monete in vendita da Negrini. Quando le rivediamo?

Link al commento
Condividi su altri siti


La Casa d'asta Kunker ha reso nota la lista dei prezzi di aggiudicazione dei recenti eventi numismatici del 24/26 giugno 2009.

Nela catalogo n. 154 era presente una collezione di monete papali, non particolarmente dotata per quantità, ma rimarchevole per la qualità delle monete raccolte.

L'uniformità del colore dei "film" dei toni e/o delle patine e delle colorazioni, trdisce la probabile identità della fonte degli oggetti.

Vi invito a prendere cognizone dei risultati...in linea con il buon assorbimento delle monete pontificie dal mercato.

Tuttavia le relative aggiudicazioni non evidenziano follie...anzi, sono quasi tutte sotto la quotazione che avebbero potuto raggiungere presso le vetrine dei commercianti...sopra tutto presso quelli "paludati" e di fama.

Il che ad avvalorare quanto sostenuto in questa discussione:

le monete pontificie, qando sono di qualità superiore trovano un incoraggiante apprezzamento... anche vivace. Le cifre di acquisizione tuttavia, a differenza di altre monetazioni, difficilmente raggiungono super valutazioni, anche in presenza di monete di alta o altissima qualità e/o di non comune reperibilità.

La relativa analisi dovrebbe portare a questa conclusione:

il mercato delle pontificie, in qualche modo, è ancora di "nicchia", il numero degli estimatori non è numerosissimo, e quindi sono poco numerosi anche i collezionisti dal portafoglio facile.

Un esempio per tutti. La piastra di Urbano VIII, con al rovescio l'immagine della SS. Madonna dal nimbo fiammeggiante, piuttosto rara ed in qualità spl., peraltro moneta di indubbio fascino, ha realizzato, all'ultima Kunker, euro. 2.800. Trattasi di una tipologia piuttosto ambita in ata qualità.

Una moneta simile per qualità, dello stesso pontefice, con al rovescio l'arcangelo che sconfigge il demonio (quindi meno rara), alla Nac - tre anni or sono - realizzò euro. 3.800.

La stessa tipologia appena citata, all'ultima "In Asta" del 23 maggio u.s., stima proposta a euro. 7.500,00; è rimasta invenduta.

Rispetto a tre anni or sono saremmo dunque in flessione. Cioè le papali risentirebbero in q.che modo del momento economico non brillante.

I tentativi di sopravalutare il mercato delle pontificie non attecchiscono.

Monete di altra tipologia invece, in alta qualità: mantengono il prezzo consolidatosi negi ultimi anni, o addirittura continuano a vedere una lievitazione del loro valore...malgrado la crisi. :huh:

Vogliamo trarre q.che conclusione?

Cioè, è una delle poche tipologie ancora acquisibili... in alta qualità?

Link al commento
Condividi su altri siti


Indubbiamente l'offerta di monete pontificie di questa asta Kunker non era affatto male, come del resto è già avvenuto per questa casa d'aste nel recente passato.

Hai giustamente sottolineato che a farla da padrone erano le monete di buona/ottima conservazione, e queste sono state apprezzate in particolare, nonostante non si trattasse in molti casi di monete rare ed anzi nel "confronto diretto" con esemplari ben più rari ma in minore conservazione si nota come il mercato (parola grossa, da analisti :rolleyes: ) sia orientato.

Per gusto di statistica, di 111 lotti 3 sono stati gli invenduti (di cui una medaglia), e solo un paio i lotti che sono stati aggiudicati alla base (80% della stima). Indubbio quindi che l'apprezzamento per la tematica papale ci sia.

Alcuni lotti probabilmente sono stati aggiudicati a prezzi inferiori a quanto si potesse pensare, li rivedremo presto in altre aste italiche ??? Attendo l'autunno con il cartaceo di Kunker a portata di mano... ;)

Ciao, RCAMIL.

Link al commento
Condividi su altri siti


Indubbiamente l'offerta di monete pontificie di questa asta Kunker non era affatto male, come del resto è già avvenuto per questa casa d'aste nel recente passato.

Hai giustamente sottolineato che a farla da padrone erano le monete di buona/ottima conservazione, e queste sono state apprezzate in particolare, nonostante non si trattasse in molti casi di monete rare ed anzi nel "confronto diretto" con esemplari ben più rari ma in minore conservazione si nota come il mercato (parola grossa, da analisti :rolleyes: ) sia orientato.

Per gusto di statistica, di 111 lotti 3 sono stati gli invenduti (di cui una medaglia), e solo un paio i lotti che sono stati aggiudicati alla base (80% della stima). Indubbio quindi che l'apprezzamento per la tematica papale ci sia.

Alcuni lotti probabilmente sono stati aggiudicati a prezzi inferiori a quanto si potesse pensare, li rivedremo presto in altre aste italiche ??? Attendo l'autunno con il cartaceo di Kunker a portata di mano... ;)

Ciao, RCAMIL.

Ottima analisi, apprezzamento e merito a Rcamil...come sempre.

P.S.

Dovevo offrire di più? ;)

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.