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Offerta di monete pontificie all'utimo Veronafil


piakos

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Mi sono dedicato ad esaminare i cataloghi delle maggiori case d'asta italiane per quanto riguarda l'offerta delle monete pontificie, sia per quanto concerne le stime che le relative aggiudicazioni.

Ho dovuto concludere che almeno ad iniziare dalle aste del 1998 (alcune espresse in franchi svizzeri) ad oggi, le stesse evidenziano valutazioni piuttosto incostanti sia nel tempo che relativamente ai singoli lotti posti all'incanto.

L'impressione è quella di un mercato ove, per carenza forse di domanda adeguata, scarseggia la competizione tra gli aggiudicatari (partecipanti all'asta). O, in alternativa, di un settore ove le quotazioni sono cresciute in fretta dopo anni di letargo...con relativo abbandono di alcuni collezionisti?

Di conseguenza, ove la domanda è contenuta, le stime (comunque alte) restano al palo...o sotto il palo. Come sempre, con l'eccezione della qualità elevata o dell'estrema rarità in buone condizioni di conservazione. Ma tra le pontificie la grande qualità scarseggia, troppa la circolazione e poca la tesaurizzazione nel tempo storico di quello stato.

Resta quindi viva l'impressione di un settore non ben consolidato, con prezzi instabili.

Tale impressione è stata confermata dalla mia visita all'ultimo Veronafil di maggio 2009.

A prescindere dalla crisi attuale che interessa l'intera numismatica, per quanto ho potuto verificare nello stesso convegno, l'offerta di monete pontificie era scarsa tra i vari espositori e, quasi assente per le monete di buona qualità o di una qualche importanza e rarità.

Allora potremmo riflettere su questo tema: le monete papali sono comunque più rare rispetto ad altre coniazioni, specificamente per l'alta conservazione? O, non essendo molti i collezionisti del settore, l'offerta è adeguatamente scarsa per il limitato assorbimento?

This is the question.

Modificato da piakos
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Concordo in gran parte con te...credo che il punto di svolta dei prezzi della serie papale,sia stata l'Asta "Alma Roma" di Varesi,del 2000 .Dopo di essa,ho notato un progressivo aumento dei prezzi.Ma avete notato che prezi hanno raggiunto giulii e grossi?Nelle aste battute di cinque -dieci anni fa,di questi ultimi, se ne trovavano pochi all'incanto,essendo privilegiati i nominali piu' grandi,in argento e d oro.Riguardo alla fluttuazione dei prezzi,faccio notare qualto variabili siano i prezzi(conservazioni medie) delle piastre.Ci sono variazioni paurose.E non parlo di rarita'.Una "Dextera tua Domine percussit inimicum" o una "Non proderunt in die ultionis" la puoi' trovare in BB,BB+ a prezzi che vanno dai 200 ai 1000 euro.E sono piastre comuni.I prezzi fluttuano,e' vero,ma sono saliti e molto:per quanto riguarda l'oro,comprare una moneta pre-Clemente XII e' diventata una cosa proibitiva,si parte dai 1500-2000 euro per uno scudo .Quasi come un aureo romano...Se vai all'oro del 1600,sono dolori...

Credo che la mancanza di un catalogo-prezzario si faccia sentire,perche'porterebbe un po' di ordine.Ma,sono sicuro,che l'avvento di un testo del genere,farebbe levitare i prezzi di parecchio,aumentando la richiesta.Dio non voglia che le nostre monete papali diventino una collezione alla moda anche per gli investitori stranieri!Meglio che la situazione resti un po' stagnante,cosi' ce le compriamo noi pochi!

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Ciao,

voglio testimoniare la mia esperienza di Verona.

Prezzi delle papali fuori da ogni logica, margini per le contrattazioni risicatissimi.

Per esempio un giulio di Innocenzo XII con la bombarda in bb o poco più, con segni di appiccagnolo in più punti, offerto a 600 euro, oppure un testone di Clemente XI, con legenda, in bb con schiacciature di conio a 400 euro, e così via.

Voi pensate che i prezzi possano aumentare ancora, per me sono già fuori controllo.

Confermo di non aver visto le grandi rarità ne monete eccezionalmente ben conservate.

Saluti Numitoria

Modificato da numitoria
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Supporter
Ciao,

voglio testimoniare la mia esperienza di Verona.

Prezzi delle papali fuori da ogni logica, margini per le contrattazioni risicatissimi.

Per esempio un giulio di Innocenzo XII con la bombarda in bb o poco più, con segni di appiccagnolo in più punti, offerto a 600 euro, oppure un testone di Clemente XI, con legenda, in bb con schiacciature di conio a 400 euro, e così via.

Voi pensate che i prezzi possano aumentare ancora, per me sono già fuori controllo.

Confermo di non aver visto le grandi rarità ne monete eccezionalmente ben conservate.

Saluti Numitoria

Ma le vendono?Io non ce la farei a spendere cifre cosi' alte per monete mediocri.

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Allora potremmo riflettere su questo tema: le monete papali sono comunque più rare rispetto ad altre coniazioni, specificamente per l'alta conservazione? O, non essendo molti i collezionisti del settore, l'offerta è adeguatamente scarsa per il limitato assorbimento?

This is the question.

Sinceramente dal Veronafil mi aspettavo qualcosa di meglio quanto ad offerta, che invece non ho trovato, probabile che la piega presa in questo momento di "crisi" sia quella di affidare alle case d'asta il materiale pregiato, portandosi a spasso per i convegni solo le seconde scelte.

Teoria che potrebbe essere valida se poi i prezzi fossero comunque adeguati alla qualità proposta, e di norma come già sottolineato da altri non è stato così, poi che la gente non compri diventa la logica conseguenza...

Tornando alla question, è indubbio che le monete papali siano relativamente più rare di altre coniazioni, che allo stesso tempo i nominali in argento e oro siano difficili da trovare in alta conservazione, in primis per la "piaga" degli appiccagnoli o delle manomissioni varie, ma è anche vero che negli ultimi anni sono passate in asta importanti collezioni, con una frequenza non comune ai periodi precedenti.

Dal mio punto di vista questo è dovuto essenzialmente al fatto che il momento si prestava alla vendita, dato che i prezzi erano e sono al top, e solo la crisi che colpisce essenzialmente il collezionista medio abbia un pò frenato a questo trend.

Quindi è plausibile che l'offerta si sia limitata per adeguarsi ad un assorbimento momentaneamente ridotto, una teoria che per me è anche una speranza ;)

Credo che la mancanza di un catalogo-prezzario si faccia sentire,perche'porterebbe un po' di ordine.Ma,sono sicuro,che l'avvento di un testo del genere,farebbe levitare i prezzi di parecchio,aumentando la richiesta.

E' un tema che ritorna ogni tanto questo, e sinceramente a leggere tutte le discussioni che nascono attorno a quelle monete che il catalogo prezziario già ce l'hanno, anche più di uno, non ne sento una pressante necessità.

Certo poi è da vedere come questo ipotetico prezziario sarebbe gestito, per fare un pò di ordine come dici tu non sarebbe certamente male, si veda ad esempio il Berman, che per una rapida consultazione ha ancora un minimo di utilizzo, nonostante non si possa pretendere che a quasi 20 anni dalla pubblicazione sia affidabile dal punto di vista delle cifre.

Al contrario un prezziario "commerciale", magari a cadenza annuale, rischierebbe di disorientare più che mettere ordine dato che le quotazioni della monetazione papale, soprattutto per la piega attuale che fa passare in asta il materiale migliore, deve essere presa con le pinze e può essere molto influenzata dal singolo esemplare...

Ciao, RCAMIL.

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Supporter

Caro Roberto,sicuramente un prezzario a cadenza annuale servirebbe a poco,secondo me.Nelle mie speranze ci sarebbe un manuale ben fatto,agile,con belle foto a colori e con prezzi "veri".Sarebbe senz'altro auspicabile l'estensione del periodo considerato al 1700 e,ancora meglio,al 1600.Ci sono ostacoli ardui quali quello delle molteplici zecche periferiche,delle tantissime varianti(basti pensare alla immensa monetazione di Benedetto XIV).Infatti,per i cataloghi esistenti( 1800-1870),i prezzi riportati corrispondono sostanzialmente alla ealta' del mercato.Io sono esterrefatto per l'aumento irrealistico delle valutazioni delle monete d'argento di piccolo taglio nelle Aste.Io ho acquistato grossi e giuli in ottima conservazione a prezzi ottimi(20-40 euro) sul noto sito.Nelle Aste li trovi al triplo!L'ultima asta Nomisma sembrerebbe aver interrotto la corsa al rialzo;speriamo bene!

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Salute

viviamo in un'epoca in cui tutto è velocizzato e le crisi vengono "all'improvviso",ed allo stesso tempo vanno via subito,nel giro di pochi mesi.Un'operatore economico ,un commerciante,ormai deve essere pronto a reagire alle crisi.E' come fare una regata,bisogna intuire il vento da che parte soffia,e quanto non soffia bisogna andare avanti con "energia"accumulata precedentemente,quando il "vento"soffiava.

L'unico problema,che stiamo,sebbene molto lentamente, risolvendo,è quello dell'imparare a dare valore all'Euro.Non bisogna più confrontare l'Euro con le Lire;c'è l'Euro e basta.Dobbiamo imparare a valorizzare quello che abbiamo nei nostri portafogli.

Si sta intraprendendo una politica che va a sfavore del denaro contante,del cash,poichè ,in tal modo si cerca di scoraggiare furti e rapine,ma io non sono di questo avviso,poichè noi dobbiamo prendere dimistichezza nel maneggiare proprio il denaro,l'Euro,e solo in tal modo possiamo imparare a dare valore reale al denaro che spendiamo e che guadagnamo.Riguardo alla crisi borsistica,molto lo si deve ad un terrorismo mediatico che ha contribuito ,in modo determinante ,al crollo della Borsa anche in Italia(ciò è in ultima analisi,ma ci sarebbe molto da dire ).L'unica vera crisi è proprio la "sindrome da Casinò",cioè il cambio dalla Lira all'Euro ha fatto sì che noi perdessimo la consapevolezza nel valutare il reale valore del denaro,al Casinò ti danno le fiches per farti perdere la consapevolezza del valore del denaro,per farti perdere,cioè,il controllo del denaro,ma questa crisi sta,come già detto,affievolendosi ,poichè ,mentalmente,ci stiamo dimenticando della Lira e stiamo ragionando economicamente solo in Euro .

Per il discorso sulle monete papali debbo dire,pur non collezionandole,che sono delle belle monete e non è vero che vi sono pochi collezionisti ed appassionati. Bisogna comprendere,mai come ora che vi è l'avvento di internet,che se una tipologia monetale la si vede poco "in giro"vuol dire che è rara,per il più delle volte.Voglio dire che se non vediamo più le Piastre con la "veduta del Porto di Ripetta "o quelle con la "veduta del Porto di Anzio"ben conservate e ,soprattutto ,non appiccagnolate,ebbene dobbiamo intuire che quelle sono rare a trovarsi,nelle condizioni che ho espresso prima.Un attento studioso di Numismatica ed appassionato potrebbe acquisire per la propria collezione i Giulii,i Grossi,i Testoni che anche loro hanno un loro fascino ,ma che vengono poco considerati e che in futuro potrebbero essere rivalutati di molto.Sono,altresì,da prendersi in considerazione ,per arricchire la propria collezione di monete papali ,anche i quattrinelli,i quali,proprio perchè circolati,sono ricchi di storia e l'uno diverso dall'altro.

--Salutoni

-odjob

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Un attento studioso di Numismatica ed appassionato potrebbe acquisire per la propria collezione i Giulii,i Grossi,i Testoni che anche loro hanno un loro fascino ,ma che vengono poco considerati e che in futuro potrebbero essere rivalutati di molto.

Io li ho sempre considerati molto :D :D :D :D

Anzi preferisco esteticamente il giulio ai nominali maggiori.

Ciao

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Discussione interessante. Posso portare la mia esperienza. Ad inizio di quest'anno, rimettendo mano alla collezione di monete contemporanee, decisi di mettere su una sotto-sezione di monete papali, riguardanti solo l'ottocento e limitatamente al nominale d'argento maggiore, lo scudo. Pertanto mi si prospettava l'acquisto di un sette-otto monete, comprendendo alcune sedi vacanti. Ebbene, le monete le ho trovate subito ed in conservazione alta (da spl/fdc a qFDC) dal numismatico da cui vado di solito. Erano pronte all'acquisto! da quel poco che ho potuto riscontrare non mi sembra che questo settore abbia molti adepti, altrimenti avrei penato come si fa di solito, non credete? certamente l'ottocento è solo una piccola parte della monetazione pontificia e forse la più comune, per cui potrei essere in errore. La cosa che non ho ancora toccato con mano è se ci sono collezionisti stranieri o se questa fetta di collezionismo affascina solo gli italiani. Qualcuno ha provato a dare in vendita monete papali a case d'asta estere??

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Supporter

La serie papale e' apprezzata in tutto il mondo,anche oltreoceano.Ci sono collezionisti di grande livello.Alcuni comprano anche sulla baia.Un paio di essi(americani) erano praticamente imbattibili(quando si potevano sapere gli pseudonimi).In Italia,questa collezione e' seguita principalmente negli ex territori dello Stato Pontificio,come e' normale,ma anche altrove...Ho incrociato,nel passato, ottimi collezionisti campani ed abruzzesi.Questa e' la mia esperienza personale.

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La cosa che non ho ancora toccato con mano è se ci sono collezionisti stranieri o se questa fetta di collezionismo affascina solo gli italiani. Qualcuno ha provato a dare in vendita monete papali a case d'asta estere??

Di italiani che affidano la propria collezione di monete papali ad una casa d'aste estera non ne ho ancora sentito parlare, per contro all'estero, soprattutto in Germania, di consistenti collezioni di monete pontificie ne sono andate disperse diverse negli ultimi anni (ultima la collezione Bronny lo scorso anno), per cui è plausibile che ci siano collezionisti, anche all'estero, affascinati da queste monete.

Ciao, RCAMIL.

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Discussione interessante. Posso portare la mia esperienza. Ad inizio di quest'anno, rimettendo mano alla collezione di monete contemporanee, decisi di mettere su una sotto-sezione di monete papali, riguardanti solo l'ottocento e limitatamente al nominale d'argento maggiore, lo scudo. Pertanto mi si prospettava l'acquisto di un sette-otto monete, comprendendo alcune sedi vacanti. Ebbene, le monete le ho trovate subito ed in conservazione alta (da spl/fdc a qFDC) dal numismatico da cui vado di solito. Erano pronte all'acquisto! da quel poco che ho potuto riscontrare non mi sembra che questo settore abbia molti adepti, altrimenti avrei penato come si fa di solito, non credete? certamente l'ottocento è solo una piccola parte della monetazione pontificia e forse la più comune, per cui potrei essere in errore. La cosa che non ho ancora toccato con mano è se ci sono collezionisti stranieri o se questa fetta di collezionismo affascina solo gli italiani. Qualcuno ha provato a dare in vendita monete papali a case d'asta estere??

Ti potrei rispondere con questa mia esperienza:

alcuni anni fa, mi sono posto il quesito," fin'ora ho sempre e solamente acquistato, ma se dovessi vendere la mia collezione ( papali da Martino V 1417 a Paolo III 1549, tipoligia aurei e argentei, con uno sconfinamento su piastre e mezze piastre), che situazione mi si prospetterebbe?"

Presi carta e ... computer e scrissi ad una ventina di case d'asta, all'estero e in Italia, ( non dico quali, ma lo potete immaginare dall'elenco delle Case d'Asta del Forum), ebbene ebbi risposte da tutte, anzi da quelle estere ebbi quelle migliori, un titolare di una casa estera, dovendo recarsi in Italia, era persino disposto a venire personalmente per un'eventuale trattativa.

Non penso che le papali interessino solo una ristretta cerchia di collezionisti nazionali, probabilmente per monete rare e per quelle in conservazione eccellente, vi è scarsità di offerta, non certo di acquirenti.

saluti

TIBERIVS

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Non c'è dubbio che ci sia grande interesse per le papali anche fuori Italia. Di questo mi sono reso conto personalmente durante i mie diversi soggiorni per insegnamento negli Stati Uniti dove ho incontrato parecchi collezionisti accaniti con, talvolta, delle collezioni stupende.

Non dimentichiamoci inoltre che anche se i grandi testi di riferimento (Serafini, CNI, Muntoni) sono in italiano, gli unici manualetti per collezionisti sono in inglese e pubblicati negli Stati Uniti (il "Papal Coins" del Berman e "A Handbook of Papal Coins" di John Carlin Ryan) e questo sicuramente indica l'esistenza di un apposito mercato.

Potrei anche aggiungere che almeno negli ultimi anni le papali più prestigiose vengono offerte in Italia dalla Nomisma e che ho dei fondati motivi per credere che una buona parte finisce altrove.

Ho già avuto occasione di insistere in questo forum che le papali hanno un seguito internazionale quasi pari alle classiche e che sorpassa largamente quello di qualunque altra serie italiana.

Modificato da Maffeo
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Di italiani che affidano la propria collezione di monete papali ad una casa d'aste estera non ne ho ancora sentito parlare

La collezione offerta all'asta Leu 1985 (il cui catalogo fa ancora testo per alcuni esemplari) era di un signore romano che si avvalse di un passaporto diplomatico (se mi ricordo bene dello SMOM) per l'esporto.

Le ragioni perché non si sente quasi mai di collezioni italiane offerte all'estero sono piuttosto ovvie, ma questo non vuol dire che non accade...

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si veda ad esempio il Berman, che per una rapida consultazione ha ancora un minimo di utilizzo, nonostante non si possa pretendere che a quasi 20 anni dalla pubblicazione sia affidabile dal punto di vista delle cifre.

Come prezziario approssimativo il Berman funziona ancora abbastanza bene. Basta notare che i prezzi indicati dal Berman sono per esemplari in "good Very Fine" = il nostro BB+.

Per me la regola è di prendere il prezzo, raddoppiarlo e prendere il risultato come euro e non dollari.

Prendiamo a titolo d'esempio una piastra comune, tale la NON PRODERVNT menzionata sopra da RobertoRomano (n° 2087/2088): il prezzo indicato è di $350; raddoppiato e preso come euro = 700, che è di fatto il prezzo di mercato odierno di una tale piastra nel BB+. Ovviamente, e come dice lo stesso Berman alla p. 29, la stesso moneta nello SPL e + può valere anche il doppio o il triplo.

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Supporter
si veda ad esempio il Berman, che per una rapida consultazione ha ancora un minimo di utilizzo, nonostante non si possa pretendere che a quasi 20 anni dalla pubblicazione sia affidabile dal punto di vista delle cifre.

Come prezziario approssimativo il Berman funziona ancora abbastanza bene. Basta notare che i prezzi indicati dal Berman sono per esemplari in "good Very Fine" = il nostro BB+.

Per me la regola è di prendere il prezzo, raddoppiarlo e prendere il risultato come euro e non dollari.

Prendiamo a titolo d'esempio una piastra comune, tale la NON PRODERVNT menzionata sopra da RobertoRomano (n° 2087/2088): il prezzo indicato è di $350; raddoppiato e preso come euro = 700, che è di fatto il prezzo di mercato odierno di una tale piastra nel BB+. Ovviamente, e come dice lo stesso Berman alla p. 29, la stesso moneta nello SPL e + può valere anche il doppio o il triplo.

Maffeo,quella piastra,in quella conservazione,la si trova a molto di piu' o a molto di meno di quel prezzo.C'e' una fluttuazione di prezzi che non da'molte certezze.Se l'asta e' battuta i prezzi sono molto piu' alti delle aste per corrispondenza,a parita'di conservazione.Se ,poi,compri sul noto sito,sulle poche piastre offerte,risparmi parecchio.

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Questi cataloghi che avete indicato (il "Papal Coins" del Berman e "A Handbook of Papal Coins" di John Carlin Ryan) a che prezzo si trovano ? E che periodo comprendono della monetazione papale ? Insomma sono buoni per chi si vuole appassionare o è meglio lasciarli perdere perché mettendo da parte qualche altro soldino se ne trovano di meglio ?

Saluti,

Giuseppe.

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Supporter
Questi cataloghi che avete indicato (il "Papal Coins" del Berman e "A Handbook of Papal Coins" di John Carlin Ryan) a che prezzo si trovano ? E che periodo comprendono della monetazione papale ? Insomma sono buoni per chi si vuole appassionare o è meglio lasciarli perdere perché mettendo da parte qualche altro soldino se ne trovano di meglio ?

Saluti,

Giuseppe.

Il Berman lo trovi comunemente sul "sito".Non manca quasi mai...A me non dispiace,e' molto agile.Se ci prendi la mano(abbreviazioni in inglese...)ci lavori bene.Ci sono ,anche,parecchie tavole fotografiche.Non pretendere che sia come il Muntoni,e' diverso,ma vale la pena di averlo.Per i prezzi:40-50 euro circa...spesso e' venduto da inserzionisti esteri,motivo per cui devi calcolare anche le spese postali.

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Direi che sulle vostre disamine c'è poco da aggiungere... si capisce quanta cognizione di causa c'è dietro. Io da relativo neofita della monetazione papale aggiungo solo la mia impressione.

1) Le quotazioni delle monete papali sono attualmente oggetto di una bolla speculativa, non saprei come altro definirla. Ho il sospetto che l'enorme popolarità (e relativa visibilità "mediatica") del defunto pontefice Giovanni Paolo II possa avere giocato un ruolo in questo, aumentando l'interesse su "tutto quanto è papale" e di conseguenza suggerendo ai commercianti di spingere al rialzo le quotazioni. La bolla mi sembra interessare principalmente l'Italia, dove le quotazioni sono raddoppiate se non triplicate nel giro di pochi anni (parlo degli ULTIMI anni, quindi il passaggio all'euro c'entra poco o niente) anche se le quotazioni sono sicuramente cresciute anche all'estero, sia pure in misura minore (vedi oltre).

2) Le monete papali hanno un grandissimo mercato a livello internazionale. Germania e Stati Uniti mi sembrano i due poli commerciali del settore, oltre ovviamente all'Italia. I miei migliori acquisti di papali li ho fatti sempre in Germania, dove forse si riesce ancora a spuntare qualcosa, anche se ormai nessuno ti regala niente neppure lì.

Detto questo, il Berman vale ancora il suo prezzo e sicuramente è una buona idea prenderlo, mentre si mettono da parte i soldi per il Muntoni ;) In ogni caso, farsi una buona biblioteca di cataloghi d'asta specifici del settore rimane sempre un suggerimento vincente...

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Vi ringrazio delle Vostre risposte e approfitto della Vostra competenza. Il Berman che periodo comprende ? Diciamo che può essere quindi un Gigante per le monete papali ? Quindi senza varianti et similia ? Quasi quasi ci faccio un pensierino...

Saluti,

Giuseppe.

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Vi ringrazio delle Vostre risposte e approfitto della Vostra competenza. Il Berman che periodo comprende ? Diciamo che può essere quindi un Gigante per le monete papali ? Quindi senza varianti et similia ? Quasi quasi ci faccio un pensierino...

Saluti,

Giuseppe.

Il Berman copre tutta la monetazione papale, dall'inizio sino al 1992.

Il Handbook di J. C. Ryan si limità alla monetazione medievale e rinascimentale (dalla SV 1268 alla fine del pontificato di Clemente VII nel 1534)

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Inviato (modificato)

Vi ringrazio per l'erudito ed intelligente tenore delle risposte, a riprova che le monete pontificie sono di ampio interesse numismatico, storico ed artistico, ed attraggono l'occhio fine e le menti sensibili. Per di più, proseguono il lignaggio e il fascino della coniazione romana. Medaglie comprese.

Voglio ora spingermi nello specifico.

La più bella piastra vista al convegno faceva bella mostra in un plateu un po' defilato, di cui era proprietario un grande "collezionista" milanese...appoggiatosi per un paio di ore presso uno stand...amico. Si parla di un pezzo di Clemente XI: ritratto a sinistra del Borner al D. (q. F d C.) ; la madonna di S. Maria in Trastevere al R. (ottimo Spl.), bel colore dell'argento senza graffi. Fondi non lavorati nè spazzolati, no buchi abilmente ripresi, no appiccagnoli.

Richiesta €. 6.000. Il possessore non stava vendendo gran che (troppa qualità media nei plateau, prezzi comunque inferiori ai massimi d'asta). Ubicazione dei plateu nel convegno: infelice.

Appena avvistata dal falco di turno (noto al venditore), la moneta è andata via a €.4.900,00 dopo una breve ma intensa trattativa.

Siamo sopra, anche se di poco, alle stesse piastre poste in asta da Kunker per fine giugno, anche i fondi sono migliori.

Trattasi di un falco con le ali spuntate?

Commenti di commercianti del settore: "l'ha presa bene, c'è margine!"; "Difficile trovare quella moneta in ottima conservazione, sempre piuttosto circolata".

Attendo i Vs. commenti.

P.S. La moneta l'ho vista anche io, è molto bella (il diritto è fantastico: i rilievi della stola e il "sopracciglio" sono integri, leggera consunzione solo sui volti dei due angeli laterali al R., ma in misura inferiore a quelle messe all'asta da Kunker per giugno).

Era l'unica piastra di rilievo da me notata oltre a:

- un portico di Clemente X (praticamente F. di C.), richiesta di realizzo a saldo €. 1.250,00; E' stata venduta.

- un "no proderunt..." di Clemete XI (q. F. di C. ma metallo leggermente poroso e colpo sul bordo) richiesta €. 2.600,00 non trattabili. Fino a sabato pomeriggio non era stata venduta.

No appiccagnoli e altri "soliti" nocumenti per entrambe.

PP. SS.

Considerate la valutazione delle conservazioni, da me espressa, come severa.

Modificato da piakos
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La piastra di Clemente XI per il restauro di S. Ma. in Trastevere non è rara. Il prezzo di e6000 era troppo caro anche per un pezzo SPL+.

La Clemente X con il portico (due tipi, quello con il busto al D è più raro di quello con lo stemma) se veramente qFDC il prezzo di e1250 buonissimo.

La piastra NON PRODERVNT - sicuramente di Innocenzo XI, quattro tipi tutti comuni - il prezzo di e2600 era troppo caro anche per una qFDC.

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Vi ringrazio per l'erudito ed intelligente tenore delle risposte, a riprova che le monete pontificie sono di ampio interesse numismatico, storico ed artistico, ed attraggono l'occhio fine e le menti sensibili. Per di più, proseguono il lignaggio e il fascino della coniazione romana. Medaglie comprese.

Voglio ora spingermi nello specifico.

La più bella piastra vista al convegno faceva bella mostra in un plateu un po' defilato, di cui era proprietario un grande "collezionista" milanese...appoggiatosi per un paio di ore presso uno stand...amico. Si parla di un pezzo di Clemente XI: ritratto a sinistra del Bonner al D. (q. F d C.) ; la madonna di S. Maria in Trastevere al R. (ottimo Spl.), bel colore dell'argento senza graffi. Fondi non lavorati nè spazzolati, no buchi abilmente ripresi, no appiccagnoli.

Richiesta €. 6.000. Il possessore non stava vendendo gran che (troppa qualità media nei plateau, prezzi comunque inferiori ai massimi d'asta). Ubicazione dei plateu nel convegno: infelice.

Appena avvistata dal falco di turno (noto al venditore), la moneta è andata via a €.4.900,00 dopo una breve ma intensa trattativa.

Siamo sopra, anche se di poco, alle stesse piastre poste in asta da Kunker per fine giugno, anche i fondi sono migliori.

Trattasi di un falco con le ali spuntate?

Commenti di commercianti del settore: "l'ha presa bene, c'è margine!"; "Difficile trovare quella moneta in ottima conservazione, sempre piuttosto circolata".

Attendo i Vs. commenti.

P.S. La moneta l'ho vista anche io, è molto bella (il diritto è fantastico: i rilievi della stola e il "sopracciglio" sono integri, leggera consunzione solo sui volti dei due angeli laterali al R., ma in misura inferiore a quelle messe all'asta da Kunker per giugno).

Era l'unica piastra di rilievo da me notata oltre a:

- un portico di Clemente X (praticamente F. di C.), richiesta di realizzo a saldo €. 1.250,00; E' stata venduta.

- un "no proderunt..." di Clemete XI (q. F. di C. ma metallo leggermente poroso e colpo sul bordo) richiesta €. 2.600,00 non trattabili. Fino a sabato pomeriggio non era stata venduta.

No appiccagnoli e altri "soliti" nocumenti per entrambe.

PP. SS.

Considerate la valutazione delle conservazioni, da me espressa, come severa.

Piakos, sempre un piacere leggere le tue analisi... ;)

Grazie inoltre a tutti voi che state intervenendo con competenza dandoci un pò un quadro di quello che è il mercato attuale delle pontificie

Saluti

Simone

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Supporter
La piastra di Clemente XI per il restauro di S. Ma. in Trastevere non è rara. Il prezzo di e6000 era troppo caro anche per un pezzo SPL+.

La Clemente X con il portico (due tipi, quello con il busto al D è più raro di quello con lo stemma) se veramente qFDC il prezzo di e1250 buonissimo.

La piastra NON PRODERVNT - sicuramente di Innocenzo XI, quattro tipi tutti comuni - il prezzo di e2600 era troppo caro anche per una qFDC.

Concordo:prezzi lunari.Io mi auguro che i venditori...vendano...,per poter vivere.Perche' con questo andazzo non so come possano farlo.Voglio.pero',togliermi un rospo dalla gola:quando sono andato a vendere monete papali dignitose,queste non valevano molto...avevano scarso mercato...mi facevano quasi un favore a prenderle...Premetto che erano tutte BB,BB+ ed erano (da loro) valutate meno di un terzo del loro valore.

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