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Lessico e grammatica


luke_idk

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E non credo fosse nell'animo di nessuno accusare chi sbaglia di farlo di proposito o rimproverarlo eccessivamente; ad ogni illecito la sua pena, questo topic serviva solo a dare un po' di lustro al problema della grammatica e a ricordarci tutti che l'italiano è una bella lingua, deturparla è un insulto alla storia, non tanto a chi ci ascolta o ci legge.

In effetti questo è un forum con intenti culturali e quindi invitare ad una certa correttezza nell'esprimersi non è sbagliato anche se rimane piú importante la sostanza della forma B)

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Quello che non posso proprio sopportare, perchè sono vecchio, è chi scrive senza vocali con le x e con le k, cioè in telefoninesco. Quando sento che gli insegnanti di italiano consentono queste scritture mi riempio di bolle rosse e penso con piacere ad un plotone di esecuzione .

E questo specialmente in un forum, dove ci si può prendere tutto il tempo necessario per scrivere.

Promesso: mai più "xchè" o simili da parte mia :rolleyes:

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A parte gli errori d'ortografia, una cosa che mi intristisce è l'uso sempre più frequente di barbarismi.

La mia regola personale in proposito è che va usato il termine straniero quando esso è intraducibile in Italiano oppure quando ha assunto nella lingua straniera un significato particolare, tecnico o particolarmente icastico; in tutti gli altri casi va tradotto in Italiano.

Un esempio: il termine tecnico computer potremmo tradurlo con elaboratore, ordinatore, calcolatore (o calcolatrice) ma non avrebbe l'immediatezza di significato che ormai ci viene garantita dal termine straniero.

Ho invece sentito alla radio, durante un noto programma di informatica, un tal giovane amministratore delegato di non so quale ditta (di quelli che ostentano perfino nell'Italiano una certa pronuncia nordamericana) che diceva "il payment viene effettuato"...

Ecco, una cosa del genere mi sembra perfino comica, oltre ad essere una violenza all'Italiano.

Non condivido il fondamentalismo linguistico della Francia, che impone l'uso di fichier per "file" (sarebbe come se noi usassimo "filza" o "pratica") oppure di octet per "byte", ma forse non sarebbe male essere un po' meno snob, nell'Informatica, nelle pubblicità di automobili o di profumi, nell'uso dei termini economici e così via.

In caso contrario la colonizzazione culturale, investendo anche la lingua, diverrebbe completa.

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In un'altra discussione mi sono preso dell'antiquato perchè ho chiesto di usare i termini italiani al posto degli inglesi campgate (porta di accampamento) e mintmark (segno di zecca)...

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un tal giovane amministratore delegato di non so quale ditta (di quelli che ostentano perfino nell'Italiano una certa pronuncia nordamericana) che diceva "il payment viene effettuato"...

A proposito di giovani amministratori delegati, dov'è che gli insegnano che devono "incrementare la profittabilità della compagnia"?!? Ai tempi miei (che non sono il giurassico :P ) bastava "aumentare la redditività dell'azienda"...

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Pure io ritengo che si dovrebbe fare più attenzione nella lingua scritta. Troppi errori che dipendono da espressioni il più delle volte dialettali. Sono anche contrario all'uso indiscrimanto di barbarismi.

Saluti,

Giuseppe.

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un tal giovane amministratore delegato di non so quale ditta (di quelli che ostentano perfino nell'Italiano una certa pronuncia nordamericana) che diceva "il payment viene effettuato"...

A proposito di giovani amministratori delegati, dov'è che gli insegnano che devono "incrementare la profittabilità della compagnia"?!? Ai tempi miei (che non sono il giurassico :P ) bastava "aumentare la redditività dell'azienda"...

Beh anche ai miei :D Ma profitto e reddito non sono esattamente la stessa cosa, anche se profittabilità è davvero ridicolo :D

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uno degli strafalcioni che più mi irrita è l'uso sbagliato di ce, c'è, ne, n'è

rabbrividisco, semplicemente, quando leggo frasi del genere:

c'è n'è sono state molte e simili

:wacko:

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:unsure: v.

---------------------------------------

There is hardly anything so important to our interior lives as our own particular mother tongues. The language through which we first recognize our families and our world keeps a very special hold on us, always.

And because language is so basic a part of us (as all of us here well recognize) there is hardly any faster or more thorough way to marginalize a person—any person—than to show even a whisper of contempt for their language or the way they practice it.

All of us are here on the forum for reasons of our own, of course, but the common thread among us is that coins are important to us. My own affection for coins—and my enthusiasm for learning about them—is such that I am willing to risk going to an Italian place where I am by linguistic definition a second-class citizen. It’s a natural thing, and I am willing to accept it :rolleyes: . (To a point, of course. Because there is a point at which avoiding humiliation becomes more important than learning about coins.)

It is humiliating to be unable to join in the natural flow of conversation, and to be at the mercy of a mechanical translator that you know is murdering the language—and the thoughts—of anyone who uses it. So in my own posts, after giving the Italian language the place of honor it deserves here, on the forum, I also reproduce the English underlying the “translation.” As an aid in understanding, yes, but also, perhaps, as proof that I’m not talking the gibberish the translating software is putting into my mouth.

I know exactly what you guys mean where love of the Italian language is concerned—I feel the same about English—everyone feels that way about some language. But I beg you, in your enthusiasm, to remember the challenges faced by all of us second-class folks who must—of necessity—step all over your language so we can find out more about coins. We would do the same for you, if the situation was reversed. :rolleyes:

Lexicon and Grammar? Beautiful and ineffable threads in the human fabric. But traps, too. Obstacles to understanding. And weapons, sometimes, which all of us know very well.

:) v.

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:unsure: v.

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There is hardly anything so important to our interior lives as our own particular mother tongues. The language through which we first recognize our families and our world keeps a very special hold on us, always.

And because language is so basic a part of us (as all of us here well recognize) there is hardly any faster or more thorough way to marginalize a person—any person—than to show even a whisper of contempt for their language or the way they practice it.

All of us are here on the forum for reasons of our own, of course, but the common thread among us is that coins are important to us. My own affection for coins—and my enthusiasm for learning about them—is such that I am willing to risk going to an Italian place where I am by linguistic definition a second-class citizen. It’s a natural thing, and I am willing to accept it :rolleyes: . (To a point, of course. Because there is a point at which avoiding humiliation becomes more important than learning about coins.)

It is humiliating to be unable to join in the natural flow of conversation, and to be at the mercy of a mechanical translator that you know is murdering the language—and the thoughts—of anyone who uses it. So in my own posts, after giving the Italian language the place of honor it deserves here, on the forum, I also reproduce the English underlying the “translation.” As an aid in understanding, yes, but also, perhaps, as proof that I’m not talking the gibberish the translating software is putting into my mouth.

I know exactly what you guys mean where love of the Italian language is concerned—I feel the same about English—everyone feels that way about some language. But I beg you, in your enthusiasm, to remember the challenges faced by all of us second-class folks who must—of necessity—step all over your language so we can find out more about coins. We would do the same for you, if the situation was reversed. :rolleyes:

Lexicon and Grammar? Beautiful and ineffable threads in the human fabric. But traps, too. Obstacles to understanding. And weapons, sometimes, which all of us know very well.

:) v.

beh, qui in effetti non si parla di stranieri che fanno errori di italiano, ma di italiani che hanno qualche difficoltà con la propria lingua.

Credo di potermi fare interprete di buona parte di noi nel dirti che i tuoi interventi "bilingui" sono più che graditi :)

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Ma è scontato che si parla di Italiani che scrivono male nella loro lingua madre.

Villa puoi stare tranquillo, così come tutti gli altri amici che scrivono in una lingua madre diversa dalla nostra.

Saluti,

Giuseppe.

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unsure.gif v.

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There is hardly anything so important to our interior lives as our own particular mother tongues. The language through which we first recognize our families and our world keeps a very special hold on us, always.

And because language is so basic a part of us (as all of us here well recognize) there is hardly any faster or more thorough way to marginalize a person—any person—than to show even a whisper of contempt for their language or the way they practice it.

All of us are here on the forum for reasons of our own, of course, but the common thread among us is that coins are important to us. My own affection for coins—and my enthusiasm for learning about them—is such that I am willing to risk going to an Italian place where I am by linguistic definition a second-class citizen. It's a natural thing, and I am willing to accept it :rolleyes: . (To a point, of course. Because there is a point at which avoiding humiliation becomes more important than learning about coins.)

It is humiliating to be unable to join in the natural flow of conversation, and to be at the mercy of a mechanical translator that you know is murdering the language—and the thoughts—of anyone who uses it. So in my own posts, after giving the Italian language the place of honor it deserves here, on the forum, I also reproduce the English underlying the "translation." As an aid in understanding, yes, but also, perhaps, as proof that I'm not talking the gibberish the translating software is putting into my mouth.

I know exactly what you guys mean where love of the Italian language is concerned—I feel the same about English—everyone feels that way about some language. But I beg you, in your enthusiasm, to remember the challenges faced by all of us second-class folks who must—of necessity—step all over your language so we can find out more about coins. We would do the same for you, if the situation was reversed. :rolleyes:

Lexicon and Grammar? Beautiful and ineffable threads in the human fabric. But traps, too. Obstacles to understanding. And weapons, sometimes, which all of us know very well.

smile.gif v.

beh, qui in effetti non si parla di stranieri che fanno errori di italiano, ma di italiani che hanno qualche difficoltà con la propria lingua.

Credo di potermi fare interprete di buona parte di noi nel dirti che i tuoi interventi "bilingui" sono più che graditi smile.gif

 

Non soltanto i suoi, ma quelli di tutti. Come già detto, il significato originale di questa discussione si è decisamente perso. Il mio intento era soltanto quello di dare un'informazione generale, una precisazione linguistica a chi non ne era a conoscenza.

Lungi da me voler mettere in imbarazzo chicchessia e per questo ho aperto una discussione generica. Figurarsi, poi, per chi non parla italiano come lingua madre o lingua corrente perchè, magari, vive all'estero. Mi immagino quali possano essere i miei errori quando scrivo in inglese, che non parlo più correntemente da 15-20 anni biggrin.gif

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Not only his, but everyones'. As I said before, I fear we lost the original meaning, of this topic. My will was to give general informations to whom that don't know. I didn't mean to humiliate anybody end that's for I started a new general discussion. That's particularly true for who that doesn't speak Italian, as mother tongue or as primary language, because he lives abroad. I just can guess my own mistakes, when writing in English, that I've been not currently speaking since 10/15 years ago.

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  • 3 settimane dopo...

Pochi minuti fa in TV, su Rai 3 il Vicepresidente del Senato diceva testualmente: ...a me convince...

Questo vezzo, di sostituire sempre il mi con a me, è oggi molto di moda, come altre formule, seguite pedissequamente da chi è convinto che, seguendo le mode, si sia a la page!

E cito, ad esempio, assolutamente sì, quant' altro, piuttosto che...

Nel caso particolare, convincere è verbo transitivo, quindi - secondo me - si dirà mi convince oppure convince me (a seconda del contesto).

A quando una legge a tutela del patrimonio linguistico, non certo secondario rispetto a quello paesaggistico e storico?

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Pochi minuti fa in TV, su Rai 3 il Vicepresidente del Senato diceva testualmente: ...a me convince...

Questo vezzo, di sostituire sempre il mi con a me, è oggi molto di moda, come altre formule, seguite pedissequamente da chi è convinto che, seguendo le mode, si sia a la page!

E cito, ad esempio, assolutamente sì, quant' altro, piuttosto che...

Nel caso particolare, convincere è verbo transitivo, quindi - secondo me - si dirà mi convince oppure convince me (a seconda del contesto).

A quando una legge a tutela del patrimonio linguistico, non certo secondario rispetto a quello paesaggistico e storico?

credo che quel "a me" usato dal parlamentare sia più da vedersi come una forma ellittica di "in quanto a me/ per quel che riguarda me", e quindi a mio parere accettabile. B)

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credo che quel "a me" usato dal parlamentare sia più da vedersi come una forma ellittica di "in quanto a me/ per quel che riguarda me", e quindi a mio parere accettabile. B)

Ma allora mancherebbe l'oggetto del verbo transitivo: temo proprio che a me sia usato in sostituzione di mi pensando che mi piace (a me piace) e mi convince (convince me) siano la stessa cosa; forse l'errore si diffonde proprio perchè è usato molto, e da persone che, per alcuni, costituiscono dei modelli da imitare.

Un po' come succede con gli sputi: vedo i giovani maschi della nostra specie sputare in continuazione e temo sia per imitazione dei calciatori che, poichè hanno tanti soldi e si s... posano le veline, costituiscono dei modelli di vita e di comportamento.

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vedo i giovani maschi della nostra specie sputare in continuazione e temo sia per imitazione dei calciatori che, poichè hanno tanti soldi e si s... posano le veline, costituiscono dei modelli di vita e di comportamento.

Verissimo. Aggiungiamoci che le "giovani" femmine, peraltro lo perdonano ai calciatori, mica agli altri :D

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  • 5 anni dopo...
Supporter

Buon pomeriggio

 

A Verona ho fatto presente a Giovanna e a incuso gli errori ortografici e grammaticali che si ripetono sistematicamente negli interventi sul forum riguardanti le monete greche quando si parla di multipli e sottomultipli della dramma. Mi hanno chiesto di mettere per iscritto le regole su questo argomento e ho pensato di appoggiarmi a questa discussione, il cui titolo è appropriato e conforme all’obiettivo prefissato.

Ho riportato pari pari le pagine dello Zingarelli e della Piccola Treccani, in modo che ciascuno può prendere visione delle regole dai testi ufficiali, aggiungendo qualche mio commento.

 

La dramma è l’unità ponderale e monetaria degli antichi Greci, mentre la dracma è l’unità monetaria della Grecia moderna, che si divide in 100 leptà ed è stata in auge fino all’introduzione dell’euro. 

 

post-703-0-72528500-1417705278_thumb.jpg

 

‘Dramma o dracma’ nel vocabolario vuol significare che i due termini sono considerati equivalenti e quindi intercambiabili. Così si può dire benissimo ‘una dracma di Alessandro Magno’ anche se la moneta è della Grecia antica e non moderna. Personalmente preferisco 'dramma' per mantenere il termine anche nei multipli e sottomultipli dove - come vedremo - la forma con 'cm' non è corretta.

 

(segue)

 

 

apollonia

Modificato da apollonia
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Supporter

L’enciclopedia riporta anche le immagini delle classiche dramme del 5° e del 4° sec. a. C.

 

post-703-0-12615400-1417705446_thumb.jpg

 

 

(segue)

 

apollonia

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Supporter

L’emidramma è la moneta greca antica del valore di mezza dramma. A differenza della possibile scelta fra ‘dramma o dracma’, qui non vi sono alternative, come dire che emidracma non c’è tra i vocaboli e quindi non si usa, mentre emidramma è il termine corretto.

 

post-703-0-68260200-1417705610_thumb.jpg

 

E’ regola generale che un prefisso che ne dimezza o ne moltiplica il valore vale per esclusivamente ‘dramma’ ma non per ‘dracma’ nel modo più assoluto. Il genere rimane femminile e quindi si dirà la emidramma (o l’emidramma), le emidramme, una emidramma (o un’emidramma).

Infatti, anche per il multiplo della dramma che ne raddoppia il valore, troviamo didramma ma non didracma.

 

post-703-0-70875400-1417705618_thumb.jpg

 

C’è da sottolineare però che il genere non è più femminile come per dramma (o dracma) e per emidramma, bensì maschile, tant’è che si può usare il lemma con la desinenza o come indicato fra parentesi nel testo. In tal caso non si avrebbero dubbi a dire (e scrivere) il didrammo, solo che quando usiamo il termine con la a finale al quale siamo più abituati, per la concordanza di genere bisogna dire ‘il didramma’, ‘i didrammi’ e ‘un didramma’ ma non la didramma, le didramme, una didramma, come ci verrebbe più spontaneo.

E così, se diciamo o scriviamo ‘la didracma’ o ‘le didracme’ o ‘una didracma’, commettiamo un errore di ortografia e un errore di grammatica.

 

(segue)

 

apollonia

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Supporter

Ora la strada è tracciata. Tetradramma (o tetradrammo): antica moneta greca della massa e del valore di 4 dramme. Il sostantivo è di genere maschile e quindi ‘il tetradramma’, ‘i tetradrammi’, ‘un tetradramma’.

 

post-703-0-53208100-1417705812_thumb.jpg

 

(segue)

 

apollonia

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Supporter

Anche per i multi superiori al tetradramma il genere è maschile è la grafia corretta è sempre e solo quella con la doppia emme come in mamma, la persona che ci è più cara al mondo.

 

Decadramma (o decadrammo) è la moneta greca equivalente a dieci dramme. Il sostantivo è di genere maschile e quindi come per tetradramma.

 

post-703-0-88548600-1417705940_thumb.jpg

 

 

Dodecadramma (o dodecadrammo) è la moneta del valore di dodici dramme. Sostantivo di genere maschile e quindi come sopra.

 

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apollonia

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Azz, sono passati cinque anni, come passa il tempo! Devo però ammettere che nel nostro forum non siamo messi poi troppo male se paragoniamo i nostri post a quello che scrivono su Facebook.

Vero anche che anche il più istruito di noi può sbagliare ma dai ....... le differenze tra HA e A, e tra E' ed E sono cose che venivano/vengono insegnate in prima elementare.  :crazy:

Modificato da francesco77
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  • ADMIN
Staff

wikipedia è tutta da correggere in merito a dramma e derivati!

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