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Risposte migliori

Inviato

Vi allego immagini di due monete contromarcate che non sono riuscito a identificare, la prima di cui allego solo un verso , l’altro è assolutamente liscio, sembrerebbe avere tre contromarche :

una piccola “T” o “ancora” rovesciata, una piccola testa e un globo (?)

l’altra a prima vista sembrerebbe “TICA” , ma rovesciata.

Sono contromarche romane? Poiché mi sono avvicinato da poco a questa interessante tematica ho notevoli lacune e chiedo aiuto ai più esperti

Grazie in anticipo

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Inviato

seconda moneta

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Inviato

no non è un sesterzio anche perchè pesano rispettivamente 4 grammi e 5,5 grammi con un diametro di 22/23

peraltro nel sito indicato avevo già guardato, ma non ho trovato nulla di simile, delle monete viste le condizioni non mi interessa molto , ma ero molto curioso sul significato delle contromarche, chiedo anche a luigi che mi è stato d'aiuto in un caso analogo.

ps per roberto, guarda che il sito in questione ti offre la possibilità di una molto "lontana" traduzione che però può essere d'aiuto

saluti e grazie

http://translate.google.it/translate?hl=it...6lr%3D%26sa%3DG


Inviato

DE GREGE EPICURI

Tieni conto però che il peso non ha molta importanza, perchè spesso le contromarcate di Augusto sono delle imitazioni (specialmente illirico-balcaniche), e pare che la contromarca servisse a renderle in qualche modo più "accettabili", benchè molto anomale e sotto-peso. Ne puoi vedere un paio anche nella prima pagina del link che hai citato; e moltissime nei 2 voll. di Rodolfo Martini sulle imitazioni illirico-balcaniche dei bronzi di Augusto. Le lettere contromarcate sono spesso TI=Tiberius, CAE o CAES, CL=Claudius, ecc. Ti so dire meno delle contromarche a figura (testine elmate o meno, animali, ecc.) per cui occorre in effetti consultare l'Howgego e...Tacrolimus.


Inviato

DE GREGE EPICURI

Tieni conto però che il peso non ha molta importanza, perchè spesso le contromarcate di Augusto sono delle imitazioni (specialmente illirico-balcaniche), e pare che la contromarca servisse a renderle in qualche modo più "accettabili", benchè molto anomale e sotto-peso. Ne puoi vedere un paio anche nella prima pagina del link che hai citato; e moltissime nei 2 voll. di Rodolfo Martini sulle imitazioni illirico-balcaniche dei bronzi di Augusto. Le lettere contromarcate sono spesso TI=Tiberius, CAE o CAES, CL=Claudius, ecc. Ti so dire meno delle contromarche a figura (testine elmate o meno, animali, ecc.) per cui occorre in effetti consultare l'Howgego e...Tacrolimus.


Inviato

Rispondo volentieri perché cortesemente invitato a farlo, ma credo di non avere purtroppo molto da aggiungere a quanto già detto, né l’Howgego è di aiuto.

Leggo la contromarca invertita come TI.CAE; questa contromarca è esclusiva dell’area mesica e, come riporta Rodolfo Martini in Monete Romane Imperiali contromarcate di bronzo dell’area delle province della Moesia e della Tracia di I secolo d.C., è considerata una “vera e propria traccia-guida per raggruppare i diversi tipi” (…). La contromarca si presenta costantemente accoppiata alla AVG.

Appare su dupondi e su assi efesini.

L’attribuzione della legenda TI (berius) CAE(sar), in linea di principio attribuibile sia a Tiberio che a Claudio, è oggi considerata con ragionevole certezza relativa a quest’ultimo.

Non sono in grado di stabilire se l’inversione del senso di scrittura sia da interpretare come un’imitazione o un semplice errore di chi ha prodotto il punzone (nè tantomeno se la moneta ospite è una imitazione locale o meno); va preso in considerazione l’applicazione della contromarca poteva avvenire in zecche militari secondarie (itineranti) e non altamente specializzate, oltre che applicata come imitazione con funzione fraudolenta.

Sempre il Martini riporta che sono attestate 1) monete degradate di fusione contromarcate, 2) esemplari fusi con contromarche fuse e 3) monete con contromarche di fusione nuovamente contromarcate.

La forma grafica non mi pare particolarmente degenerata, per cui sarei propenso a considerarla ufficiale, ma erroneamente prodotta.

Ti allego due immagini dal testo citato che riproducono due esemplari con TI CAE scritta in senso inverso.

Mi è ancora più difficile commentare l’altro gruppo di contromarche.

In primo luogo non riesco ad identificare con certezza la contromarca a forma di globo; non mi pare che l’Howgego riporti nulla di simile; di contromarche a forma di testa volta a destra ce ne sono decine e il confronto è praticamente impossibile. Per quello che riguarda contromarca a forma di T (escluderei un’ancora dai confronti con le illustrazioni dell’Howgego), Howgego riporta 2 tipologie:

- la prima (n. 685) in cartiglio ovale, viene attribuita alla zecca di Timbriada o a quella di Tityassus (applicata al dritto) e le monete ospiti sono di Caracalla, Geta o Giulia Domna.

- la seconda è in cartiglio quadrato (quindi è sicuramente diversa).

In aggiunta alla difficile identificazione delle 3 contromarche, la cosa più complicata da spiegare sarebbe la contemporanea presenza delle 3 contromarche (e la loro disposizione).

Le contromarche su monete greco imperiali viene sostanzialmente applicata dalla stessa città che produceva l’emissione, meno raramente una città contromarcava monete di altre zecche (il motivo non è chiaro); l’unica altra autorità che applicava contromarche nelle province dell’est dell’impero romano, era un rappresentante dell’autorità imperiale (ad esempio un governatore, come P. Quinctilius Varus, oppure una legione).

Le contromarche inoltre venivano applicate per un breve periodo di tempo (si immagini la visita di un imperatore oppure festival o giochi).

Trovare 3 contromarche, parimenti usurate e che non si elidono l’una con l’altra, implica un applicazione pressoché contemporanea, che come detto, non so spiegare.

Luigi


Inviato (modificato)

ipotesi stupida, tre contromarche di eguale periodo potrebbe identficare una cooregenza di qualche tipo, oppure una abbinamento, tipo leggittimare una moneta con impresso il sigillo ufficiale di più persone contemporaneamete.

Nel caso invece di usura diversa, più contromarche identificano ufficialità succedute nel tempo?????

Roberto

Modificato da AlfaOmega

Inviato

Le contromarche hanno diversi significati, ad esempio la ritariffazione di un nominale, non solo quello di attribuzione amministrativa locale o certificazione di ufficialità.

In linea generale comunque, una contromarca che ne oblitera una precedente è ovviamente volta a cancellare traccia del precedente "titolare".

Luigi


Inviato

grazie a tutti per il supporto fornito ed in particolare a luigi che ha dato delle informazioni veramente interessanti.........


Inviato

L'esemplare con le tre contromarche assomiglia molto a quella illustrata da Martini al n. 1.4117 e descritta come: testa femminile a destra + skyphos + bucranium.

Luigi


Inviato

sei un grande! è sicuramente lei, qualche informazione su origine e significato .......è così anomala avendone addirittura tre!

alberto


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