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Prime emissioni denariali della Repubblica di Roma


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Chi non conosce piuttosto approfonditamente denari, quinari e sesterzi anonimi repubblicani e trae dati ed informazioni sfruttando le identificazioni, non sempre attendibili, reperibili in rete, si sarà di certo trovato di fronte ad una situazione piuttosto caotica ed avrà sicuramente trovato, a causa dei non trascurabili errori piuttosto diffusi, alcune difficoltà nell’identificare i tratti distintivi caratterizzanti le varie tipologie di emissioni del sistema denariale anonimo.

Vista la sua ampia diffusione ed i notevoli spunti di approfondimento in esso contenuti, il "Roman Republican Coinage" di Michael Crawford sarà la base per questa spero interessante discussione.

Visto che l’argomento è piuttosto vasto procederò un po’ “a rate”…

PARTE 1

Prime emissioni denariali della zecca di Roma e nominali stilisticamente affini di zecche incerte

PREMESSA

Le serie denariali anonime più antiche sono caratterizzate da un alto peso teorico (pari a 4,5 g per il denario) e presentano al dritto la ben nota testa elmata di Roma ed al rovescio i Dioscuri al galoppo.

Al fine di identificare i vari tipi, la prima discriminante proposta dal Crawford, oggettivamente di rapida e semplice individuazione, fa riferimento al tipo di visiera caratterizzante l’elmo della testa di Roma al dritto:

- Gruppo A: emissioni caratterizzate da una visiera curva o ritta a segmenti parzialmente o totalmente svasati, o parzialmente o totalmente scampanati.

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- Gruppo B: emissioni caratterizzate da una visiera terminante a punta, a becco.

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GRUPPO A

SERIE 44

RRC 44/5 - Denario - dal 211 a.C. - Roma (1)

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri al galoppo verso destra; incuso su tavoletta o in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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RRC 44/6 - Quinario - dal 211 a.C. - Roma (1)

Al dritto: Simile al precedente; dietro, V. Bordo perlinato.

Al rovescio: Simile al precedente; legenda sempre in cornice lineare. Bordo lineare.

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RRC 44/7 - Sesterzio - dal 211 a.C. - Roma (1)

Al dritto: Simile al precedente; dietro, IIS. Bordo perlinato.

Al rovescio: Simile al precedente; legenda sempre in cornice lineare. Bordo lineare.

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Il criterio proposto dal Crawford rende questo primo gruppo di emissioni anonime piuttosto eterogeneo, coesistono infatti numerose varietà stilistiche.

Secondo l’autore le prime emissioni sono caratterizzate da un ritratto al dritto simile a quello che appare sulle once del precedente periodo, con l’aggiunta degli attributi del grifo sull’elmo di Roma.

Da questa tipologia si diramarono poi due differenti correnti stilistiche che corrisponderebbero all’operato di due distinti incisori. Nelle mani di uno di questi la visiera diviene più svasata ed i folti capelli sciolti tendono ad ordinarsi idealmente dietro all’orecchio e a fluire sotto il paranuca dell’elmo. Nelle mani dell’altro incisore invece la curvatura della visiera diviene sempre più accentuata ed il ritratto, di forme usualmente morbide e pasciute, si fa particolarmente elegante e curato.

Oncia:

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Denario fase 1:

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Denario fase 2A:

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Denario fase 2B:

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Parlando ad esempio del solo denario, è bene ricordare che queste tre presunte varietà stilistiche rientrano tutte nel solo tipo 44/5, attribuito alla zecca di Roma (RRC, Vol. I, pag. 8); non si tratta quindi di varianti vere e proprie ma di differenziazioni stilistiche rilevabili in esemplari appartenenti ad un unico tipo.

Osservando la tavola IX del Roman Republican Coinage e sfruttando alcune preziose osservazioni dell’Ailly è possibile descrivere ed identificare con maggior chiarezza le caratteristiche proprie di ciascuna di queste tre fasi.

RRC 44/5, 44/6, 44/7 – Fase 1

44/5

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44/6

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44/7

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Le emissioni di questa prima fase sono caratterizzate da stile decisamente mediocre, da bassi rilievi e risultano battute su tondelli piuttosto larghi e sottili.

Al dritto, il ritratto è caratterizzato da lineamenti piuttosto virili, l’elmo ha visiera a due o tre segmenti divergenti, gli attributi del grifo sono ben evidenti e le cuspidi della crestatura appaiono ben inclinate in avanti, i capelli hanno aspetto poco curato. Al rovescio, i Dioscuri hanno fattezze piuttosto elementari, stilizzate ed i cavalli sono caratterizzati da rapida andatura, accentuata dal rigido fluire del pallium e dalla ritta posizione della coda.

Come rilevato dall’Ailly, nei denari possono essere identificate due varianti; nella prima i capelli della testa di Roma sono raccolti all’altezza della nuca, per poi fluire sul collo in ondulate ciocche; al rovescio, le stelle sono a setto o otto raggi lineari; il pileus ha forma conica piuttosto acuminata; il pallium, gonfiato dal vento, ha il lembo destro terminante a cuspide. Nella seconda variante i capelli sciolti fluiscono sul collo in ciocche mosse; al rovescio, gli astri sono a sei raggi globiformi (spesso ne è osservabile un settimo, l’inferiore, piriforme); il copricapo dei Dioscuri è a calotta; il mantello, che flotta in numerose pieghe, ha profilo quadrangolare.

Simili caratteristiche stilistiche possono essere individuabili anche in quinari e sesterzi.

Per quanto concerne le legende, il Crawford ci fornisce descrizioni decisamente sommarie e poco precise. Per il tipo 44/5 vengono segnalate due casistiche, legenda incusa su tavoletta oppure in cornice lineare; considerando che la generica descrizione è riferita ad emissioni stilisticamente differenti ed accorpate in un solo tipo, risulta opportuno soffermarsi con più attenzione su tale aspetto.

Nella fase qui analizzata la legenda sui denari appare su tavoletta lievemente in rilievo dai bordi spesso ben marcati ed i caratteri, più che in incuso, andrebbero meglio descritti come parzialmente in incuso anche se, tale precisazione, potrebbe essere interpretata in due differenti modi. Il termine parziale potrebbe essere associato all’intera legenda e quindi descrivere la parola ROMA caratterizzata dalle prime due lettere in rilevo e dalle restanti due in incuso, oppure essere associato ai singoli caratteri, che risulterebbero quindi costituiti da alcuni tratti in rilievo ed altri in incuso.

Tuttavia, nel caso specifico, la legenda presenta attributi ancor più particolari, evidenti in certi casi, meno nitidi in altri. Le prime due lettere e la A finale infatti sono ben in rilievo e presentano una lieve incavatura nelle aree interne; la restante lettera M, pur presentando le medesime caratteristiche, è anche caratterizzata da tratti estranei alla lettera stessa, che sembrano lì posti per simulare l’aspetto di un carattere marcatamente in incuso.

Altro dettaglio degno di nota riguarda la tavoletta, che risulta verticalmente tagliata a destra e caratterizzata, a sinistra, da un’evidente recisione curvilinea con concavità rivolta verso il bordo del tondello.

Nei quinari e nei sesterzi la legenda è invece sempre in rilevo ed in cornice lineare; il taglio curvilineo a sinistra, se pur con qualche eccezione, è generalmente presente.

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RRC 44/5, 44/6, 44/7 – Fase 2A

44/5

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44/6

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44/7

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Le emissioni di questa fase costituirebbero, seguendo la teoria del Crawford, uno dei due rami stilistici in cui si suddivisero le emissioni immediatamente successive alla prima fase.

Nel denario, i rilievi appaiono contenuti, il ritratto è di media raffinatezza e caratterizzato da capelli sempre sciolti e mai raccolti. L’elmo presenta visiera a tre segmenti di cui il superiore e l’inferiore sono caratterizzati, in alcun casi, da scampanatura divergente mentre, in altri, si presentano ritti e lievemente aperti a ventaglio. Gli attributi del grifo, pur se evidenti, appaiono discreti, la testa è fine e le cuspidi della crestatura tendono a seguire il profilo dell’elmo, dando a corpo e coda un profilo contenuto. Il paranuca presenta una particolare forma a crescente. I capelli fluiscono sul collo in tre o quattro ciocche ondulate; triglena all’orecchio di forma più o meno allungata; fine collana che dall’alta attaccatura tende a scendere verso la parte anteriore del collo.

Al rovescio, i Dioscuri hanno pileus a calotta o lievemente conico, gli astri hanno sette o otto raggi globiformi o, in alcuni casi, costituiti da sottili linee ovoidali. Il pallium può presentare numerose pieghe ed avere profilo quadrangolare oppure apparire come gonfiato dal vento, con lembo sinistro arrotondato e lembo destro terminante a cuspide; l’andatura dei cavalli è decisamente rapida. Un dettaglio degno di nota è costituito dai gambali dei Dioscuri, caratterizzati da un bordo inferiore ben evidente e spesso decorato con due pendenti che cadono davanti e dietro al piede.

Quinari e sesterzi presentano stile analogo e si distinguono soprattutto per la chioma sciolta al dritto e per il paranuca a forma di crescente, sempre ben visibile e marcato. L’orecchino può anche essere di semplice forma conica e la visiera è generalmente a segmenti dritti e divergenti. Al rovescio, le stelle possono avere da cinque ad otto raggi, globiformi o lineari; in alcuni casi i Dioscuri hanno pileus più appuntito; l’ornamento dei gambali è spesso assente.

Nei denari la legenda può essere simile a quella dei medesimi nominali della precedente fase anche se, in certi casi, la lettera M in incuso è definita con maggior nitidezza e precisione.

La tavoletta può essere sostituita da una cornice lineare e la recisione curvilinea con concavità verso il bordo può apparire sia a destra che a sinistra; in altri casi la sola parte destra ha ordinario andamento verticale.

Su quinari e sesterzi la legenda è sempre in rilevo ed in cornice lineare; il taglio curvilineo a sinistra, se pur con qualche eccezione, è generalmente presente.

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RRC 44/5, 44/6, 44/7 – Fase 2B

44/5

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44/6

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44/7

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Le emissioni di questa fase costituirebbero il secondo ramo stilistico in cui si suddivisero le emissioni immediatamente successive alla fase 1.

In linea generale vanno citati capelli sempre raccolti mediante legatura all’altezza della nuca e rilievi, rotondità e raffinatezza che, secondo il Crawford, tendono progressivamente ad aumentare.

Per quanto concerne denari e quinari, il ritratto al dritto presenta inizialmente tratti piuttosto morbidi ma l’elmo è caratterizzato da elementi che tendono a sminuirne l’armoniosità complessiva; la visiera, piuttosto sporgente, è a tre segmenti aperti a ventaglio, con divergenza più pronunciata nei tipi meno raffinati; la testa del grifo è di importanti dimensioni, la crestatura è costituita da cuspidi evidenti, corpo e coda sono ben marcati e sensibilmente distanziati dal profilo superiore dell’elmo. Lo spazio compreso tra la punta della visiera e la testa del grifo è contenuto negli esemplari di stile meno nobile, più ampio in quelli aventi rilievi e rotondità più pronunciate. I capelli, al di sotto della legatura, tendono ad apparire più ordinati man mano che lo stile si raffina; il paranuca è di modeste dimensioni e non di rado presenta un profilo lievemente ondulato. Al rovescio, i Dioscuri paiono ben curati, hanno pileus conico ed il pallium che flotta dietro le spalle ha generalmente pieghe piuttosto morbide, lembo destro acuto e sinistro arrotondato; gli astri hanno raggi ovoidali o globiformi; l’andatura dei cavalli pare piuttosto lesta.

Successivamente, la raffinatezza sempre crescente plasma rilievi sempre più importanti e morbidi; gli attributi del grifo tendono a divenire più discreti, la testa dell’animale arretra sull’elmo, ampliando lo spazio disadorno compreso tra ala e visiera, corpo e coda aderiscono maggiormente all’elmo, le cuspidi della crestatura divengono appena percettibili e spesso hanno le fattezze di semplici punti o contenute linee. I segmenti della visiera perdono divergenza, fino a diventare vistosamente curvi e paralleli. I capelli, sempre raccolti, fluiscono sotto la legatura in modo più curato e le ciocche sembrano avere più volume. Al rovescio, il pileus dei Dioscuri può divenire a calotta e l’andatura dei cavalli perde lievemente dinamismo.

Nei sesterzi, rilievi ed armoniosità restano nella media e lo stile generale non raggiunge i pregevoli livelli rilevabili in alcuni denari e quinari di questa fase; le analogie con i medesimi nominali di fase 1 restano piuttosto forti.

Sul nominale maggiore la legenda può presentare le medesime caratteristiche di quella presente sui denari della fase 2A, oppure può essere totalmente in rilievo. Negli esemplari di stile più nobile, la parte sinistra della cornice lineare o della tavoletta non presenta delimitazione propria; questa è infatti costituita dalla corona circolare del bordo.

Nei quinari e nei sesterzi la legenda è sempre in rilievo ed in cornice lineare.

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SERIE 45

RRC 45/1 - Denario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; incuso su tavoletta, ROMA. Bordo lineare.

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RRC 45/2 - Quinario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Simile al precedente; dietro, V. Bordo perlinato.

Al rovescio: Simile al precedente; legenda in cornice lineare. Bordo lineare.

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RRC 45/3 - Sesterzio - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Simile al precedente; dietro, IIS. Bordo perlinato.

Al rovescio: Simile al precedente. Bordo lineare.

Il denario di questa serie è caratterizzato da una legenda al rovescio marcatamente in incuso su tavoletta in rilievo, e tale particolarità è rilevabile esclusivamente su questa emissione. Al dritto, la testa di Roma ha naso lungo e dritto, il ritratto tutto presenta tratti piuttosto forti; la visiera dell’elmo è a tre segmenti divergenti; i capelli, fluenti verso la nuca, cadono sul collo in quattro ciocche lunghe e scarsamente ondulate, l’aspetto dell’acconciatura è trascurato.

Al rovescio, i Dioscuri sono di proporzione ridotta se comparati al campo ed alla tavoletta; gli astri, di forma elegante, sono ad otto raggi, il pileus è appuntito, il pallium flotta in tre pieghe di simile ampiezza.

Medesimo stile caratterizza il quinario ed il sesterzio, la sola differenza è rilevabile nelle legende, non incuse su tavoletta in rilievo, ma in rilievo in cornice lineare. Il taglio curvilineo sulla parte sinistra di tavoletta o cornice è sempre presente e la legenda, non perfettamente orizzontale, segue una linea ad arco con concavità rivolta verso il basso.

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SERIE 46

RRC 46/1 - Denario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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Questa serie, costituita dal solo denario, è caratterizzata da un ritratto al dritto simile ai tipi 44/5 di fase 2B con visiera curva e tratti morbidi (RRC, tavola IX, n. 22) ma qui l’elmo appare piuttosto schiacciato nella parte superiore, particolarmente pronunciato nella parte anteriore e con ala ben rivolta all’indietro. Questi tratti sommariamente descritti donano all’intero ritratto un profilo poco slanciato, superiormente compresso e decisamente particolare. Anche il rovescio presenta uno stile piuttosto esclusivo, con i Dioscuri ben dettagliati ma al tempo stesso piuttosto tozzi e poco aggraziati. I cavalli appaiono corpulenti ed i soggetti sono caratterizzati da rilievi importanti. La legenda ROMA è in mezza cornice lineare.

SERIE 47

RRC 47/1a - Quinario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, V. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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RRC 47/1b - Quinario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Simile al precedente, ma con ritratto caratterizzato da naso più pronunciato. Bordo perlinato.

Al rovescio: Simile al precedente. Bordo lineare.

RRC 47/2 - Sesterzio - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, IIS. Bordo perlinato.

Al rovescio: Simile al precedente. Bordo lineare.

Questa serie è caratterizzata da una testa di Roma al dritto ben protesa in avanti, visiera dell’elmo a tre segmenti divergenti, ala del grifo costituita da tre piume ben definite e crestatura a rade cuspidi; i capelli, raccolti immediatamente sotto il paranuca, terminano in quattro ciocche ondulate. Al rovescio, il pileus termina a punta, e soprattutto i Dioscuri, oltre al mantello, non sembrano indossare altro. Lo stile è decisamente mediocre. La legenda, in rilievo in cornice lineare, può essere lievemente ad arco con concavità rivolta verso il basso. Tali caratteristiche sono presumibilmente comuni alle tre emissioni della serie, tuttavia neppure il Crawford fornisce immagini relative al sesterzio.

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SERIE 48

RRC 48/1 - Quinario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, V. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; in esergo, ROMA. Bordo lineare.

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Questo quinario presenta delle caratteristiche molto particolari. Al dritto, il collo di Roma è particolarmente robusto; i capelli, torti all’altezza della nuca, cadono sul collo in ciocche ondulate; l’ala è realisticamente eseguita. Al rovescio, la testa del cavallo in primo piano è vista frontalmente; la legenda in rilievo è in esergo.

Emissioni denariali con simboli del gruppo A

RRC 50/2 - Denario - 209-208 a.C. - Roma

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; sotto, ancora; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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RRC 51/1 - Denario - 208 a.C. - Roma

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; sotto, M; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

RRC 52/1 - Denario - 208 a.C. - Roma

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; sotto, apex; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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Presumibilmente per analogie stilistiche e ponderali, ed anche per le non certo inconfutabili deduzioni soggettive riguardanti sia le evidenze dei rinvenimenti monetali che la natura stessa dei simboli, il Crawford attribuisce a questo primo periodo di attività della zecca di Roma anche tre emissioni con simboli, più precisamente ancora, M ed apex.

I ritratti al dritto presentano tratti morbidi, più raffinati per il tipo 50/2, meno nobili per i tipi 51/1 e 52/1; le visiere sono tutte vistosamente curve. Al rovescio, le legende sono sempre in rilievo in cornice lineare, la delimitazione di sinistra di quest’ultima è costituita dalla corona circolare del bordo.

Queste emissioni presentano numerose analogie con i denari del tipo 44/5 di fase 2B anche se, con particolare riferimento ai tipi 51/1 e 52/1, lo stile risulta decisamente meno raffinato.

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GRUPPO B

SERIE 53

RRC 53/2 - Denario - dopo il 211 a.C. - Roma (2)

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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Anche in questo caso il Crawford accorpa in un unico tipo esemplari aventi caratteristiche stilistiche differenti ma, come per il tipo 44/5, ci fornisce un’importante traccia che ci consente di identificare con più accuratezza denari tra loro dissimili. Secondo l’autore le prime emissioni della serie presentano generalmente rilievi piuttosto alti e, al rovescio, cavalli rampanti; quello successivi invece sono caratterizzati da rilievi meno importanti e da cavalli al galoppo. Un dettaglio importante è costituito dalla presenza, nei rovesci più antichi, della coda appartenente al cavallo in secondo piano ed osservabile nell’area compresa tra le coppie di zampe posteriori dei due destrieri; tale dettaglio tende gradualmente a sparire nei conii successivi.

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Comparando questa osservazione con le preziose descrizioni forniteci dall’Ailly, è presumibilmente possibile identificare almeno tre principali fasi evolutive di questa tipologia denariale.

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RRC 53/2 – Fase 1

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Le emissioni di questa fase hanno caratteristiche stilistiche molto particolari e rilievi piuttosto importanti; al dritto, il ritratto ha un profilo greco ben evidente, spesso la linea di naso e fronte è smodatamente schiacciata, la mascella appare pronunciata ed il mento prominente; i folti capelli fluiscono dall’elmo in ciocche sciolte ed ondulate, per poi cadere disordinatamente sul collo. L’elmo è caratterizzato da una visiera discreta e poco sporgente; la crestatura del grifo è molto fitta e costituita da cuspidi di piccole dimensioni a denti di sega. La linea che idealmente rappresenta l’orecchio del grifo e che ne delimita la testa tende a prolungarsi fino a toccare l’ala.

Al rovescio, gli astri sono ad otto raggi e posti sopra le teste dei Dioscuri, il pileus è conico, il pallium può flottare in pieghe orizzontali che tendono ad aprirsi e a finire fuori campo oppure presentare ondulazioni, terminanti raramente a cuspide; i gambali hanno a volte pendenti davanti e dietro il piede, altre volte sono semplici e lineari. I cavalli sono rampanti nelle emissioni presumibilmente più antiche, per poi apparire lievemente impennati nelle emissioni successive; la coda del destriero in secondo piano è sempre ben visibile.

La legenda in rilevo è in cornice lineare; quest’ultima presenta recisioni curvilinee con concavità rivolte verso il bordo del tondello sia a destra che a sinistra anche se, in molti casi, risultano debolmente incise.

RRC 53/2 – Fase 2

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Stilisticamente simili ai denari della fase precedente, sono caratterizzati al dritto da rilievi un po’ più contenuti e da un ritratto avente profilo non schiacciato. La testa di Roma appare sempre piuttosto slanciata e protesa in avanti; i capelli hanno bassa legatura e fluiscono sul collo in tre lunghe ciocche ondulate; talvolta il nastro ipoteticamente usato per raccoglierli non è visibile, in quanto presumibilmente nascosto dalla folta massa di capelli che vistosamente si espande dietro la nuca. Il mento è sempre prominente, la mascella è ben in rilievo. Al rovescio, i cavalli sono spesso rampanti ed i mantelli tendono ad aprirsi fuori dal campo; in sporadici casi i destrieri possono tuttavia essere al galoppo. La coda del cavallo in secondo piano può indistintamente essere presente o assente (RRC, tavola X).

La legenda è generalmente in rilievo in cornice lineare, totale o parziale, la cui parte sinistra è sempre tagliata dalla corona circolare del tondello. E’ anche rilevabile, a differenza di quanto detto dal Crawford nella descrizione del tipo, la presenza in alcuni conii di legenda in esergo; questa caratteristica è propria di questa fase e non va confusa con la medesima tipologia di legenda del tipo RRC 54/1 (trattato in seguito), avente differente stile.

RRC 53/2 – Fase 3

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In quest’ultima fase il ritratto al dritto tende a raffinarsi; il viso meglio occupa il tondello, perdendo quella poco armoniosa estensione del collo tipica delle precedenti fasi. I capelli, ancora molto folti, tendono ad essere raccolti all’altezza della nuca o lievemente sotto ad essa, comunque in posizione più alta rispetto ai denari di fase 2; le ciocche, sempre ondulate, divengono più corte ed i lineamenti del viso divengono meno atipici. La crestatura è costituita da cuspidi non eccessivamente fitte e di medie dimensioni; la linea di demarcazione della testa del grifo tende a prolungarsi fino a toccare l’ala. Al rovescio, i cavalli non appaiono rampanti ma al galoppo; la coda del destriero in secondo piano è presente solo in rari casi. Il pallium flotta in pieghe morbide per terminare in modo armonioso; i gambali presentano sempre bordo inferiore ben evidente e pendenti davanti e dietro il piede. La legenda è in rilievo in cornice lineare, totale o parziale, la cui parte sinistra è sempre tagliata dalla corona circolare del tondello.

NOTE

L’Ailly cita anche due ulteriori varianti aventi caratteristiche ancora differenti, a cui vengono rispettivamente attribuite le classi X e XIII. Nel primo caso il ritratto al dritto presenta un elmo con crestatura molto fitta¸ i capelli fluiscono folti e terminano in quattro ciocche ondulate, una quinta ciocca serpeggia poi da dietro il collo, per apparire davanti ad esso nel campo inferiore di destra; al rovescio, i cavalli sono caratterizzati da una posa piuttosto rigida e paiono immortalati nell’attimo in cui il cavaliere, tirando le redini, li vuol frenare; la legenda in rilevo è in cornice lineare; quest’ultima presenta recisioni curvilinee su ambo i lati.

Nel secondo caso viene citato un singolo denario, molto simile agli esemplari più raffinati di classe 3, ma da essi distinguibile per le "esagerate" dimensioni, in relazione al campo, della testa al dritto. Al rovescio, presenta stelle mal coniate e presumibilmente a sei raggi, pileus conico, pallium terminante a cuspide e pendenti dei gambali ben evidenti e pronunciati. La legenda in rilevo è in cornice lineare, con parte sinistra tagliata dalla corona.

Di tali emissioni non è stato possibile reperire supporti fotografici (Recherches sur la monnaie romaine di Pierre-Philippe Bourlier, Baron d’Ailly, tavole L ed LI, 10 e 13).

Sia in questo tipo di denario che nel precedentemente analizzato RRC 44/5, il passaggio tra una fase e la successiva non va inteso come drastico e repentino, le innovazioni stilistiche tendono infatti a manifestarsi in modo piuttosto sfumato. Alcuni conii possono quindi presentare caratteristiche in parte riferibili ad una specifica fase ed in parte a quella successiva. Presumibilmente per problematiche di questo tipo il Crawford accorpa denari di differente stile in un unico tipo.

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SERIE 54

RRC 54/1 - Denario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; in esergo, ROMA. Bordo lineare.

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Questa emissione è caratterizzata da stile poco elegante; l’elmo è piuttosto sgraziato ed il paranuca è decisamente piccolo in rapporto alle dimensioni dell’elmo; i capelli torti si aprono all’altezza della nuca in numerose ciocche lievemente ondulate ed apparentemente crespe. Al rovescio, gli astri hanno raggi globiformi, spesso mal eseguiti; il pileus è conico; il pallium presenta quattro pieghe che tendono ad aprirsi fuori dal campo; i gambali presentano pendenti anteriori e ripiegatura inferiore; la legenda in esergo è in rilievo.

SERIE 55

RRC 55/1 - Denario - dopo il 211 a.C. - Zecca incerta

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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Sull’elmo, la crestatura della coda del grifo presenta numerose cuspidi ganciformi; il bulino dell’artista ha insolitamente dato particolare risalto anche alla superficie interna della visiera; i capelli che fluiscono dall’elmo cadono sul collo in ciocche che paiono spinte in avanti dal vento e tale dinamismo della chioma è accentuato da un’ulteriore e distinta ciocca che fluisce da dietro il collo per poi apparire davanti ad esso nel campo inferiore di destra.

Al rovescio, gli astri sono a sette raggi, i gambali sono caratterizzati da bordo inferiore ben marcato; la legenda è in rilievo in cornice lineare ed è generalmente di contenute dimensioni.

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Emissioni denariali con simboli del gruppo B

RRC 57/2 - Denario - 207 a.C. - Roma

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; sotto, crescente; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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RRC 58/2 - Denario - 207 a.C. - Roma

Al dritto: Testa elmata di Roma a destra; dietro, X. Bordo perlinato.

Al rovescio: Dioscuri verso destra; sotto, cornucopia; in cornice lineare, ROMA. Bordo lineare.

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Vengono anche in questo caso segnalate dal Crawford due emissioni anonime con simboli, crescente e cornucopia, presentanti analogie stilistiche con i denari di tipo 53/2. I ritratti al dritto sono ben curati ed i Dioscuri al rovescio molto realistici; la legenda è in rilievo in cornice lineare e la delimitazione di sinistra di quest’ultima è costituita dalla corona circolare del bordo.

Nei denari con simbolo crescente la coda del secondo cavallo è generalmente presente mentre nel denario con simbolo cornucopia è generalmente assente.

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La gran parte delle emissioni denariali anonime senza simboli a noi giunte è da attribuire, secondo il Crawford, all’operato della zecca di Roma ma, come si è visto, esistono alcune tipologie aventi caratteristiche stilistiche piuttosto diverse da quelle rilevabili sugli esemplari appartenenti alle più massicce produzioni.

E’ certo che la battitura di questi nominali in argento, soprattutto nelle prime fasi, interessò più zecche dislocate non solo a Roma, ma molte meno certezze si hanno sia sulle datazioni che sulle precise attribuzioni dei vari e differenti tipi di denario anonimo.

In tal senso, il Crawford ci propone un quadro complessivo piuttosto complesso e, in alcuni suoi punti, non certo inconfutabile; delle emissioni di zecca incerta precedentemente analizzate poco viene detto, se non che sono state associate ai primi tipi prodotti dalla zecca di Roma solo per analogie stilistiche e per mancanza di ulteriori elementi di valutazione, mancanze che invece vengono colmate per le emissioni anonime con simboli successive.

Questa prima parte, avendo citato ed indicativamente descritto tutte le principali tipologie, può dirsi terminata; le serie successive citate dal RRC, appartenendo alla monetazione anonima con simboli (se pur con alcune eccezioni) potranno essere trattate in un secondo momento. Credo proprio che, limitatamente alle emissioni senza simboli, gli aspetti degni di approfondimento siano molti...

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Inviato

Molto interessante rapax, grazie. Siccome sarebbe un male che questa discussione si perdesse, inseriscila nei manuali de lamoneta... B)


Inviato

discussione assolutamente interessante, grazie rapax, non so se troverò materiale altrettanto valido per dibattere! ...


Staff
Inviato

Diciamo che il tutto è decisamente migliorabile...

Purtroppo il Crawford è spesso povero di parole e le descrizioni, principalmente estrapolate dall'Ailly, potrebbero anche essere troppo soggettive e/o poco chiare.

Quindi ragioniamoci un po' su, approfondiamo se e dove serve (io stesso ho più di un dubbio su alcuni punti), e poi raggruppiamo il tutto... mi rendo perfettamente conto che "l'inizio" della discussione è un po' "pesantuccio" :P , ma non abbiamo fretta :).

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Inviato

Caro Rapax , quindi il denario con Roma incusa non sarebbe precedente agli altri ( come oer i quadrigati ) ma semplicemente una variante ... Così avrei capito ....


Staff
Inviato

L'unico denario con legenda totalmente incusa su tavoletta in rilievo è il tipo 45/1.

Il discorso di un'ipotetica cronologia basata sulla legenda potrebbe interessare i denari del "macrogruppo" 44/5, ma trattasi più che altro di un'indicazione.

Questa tipologia, varia e numerosa per stili, è datata a prima del 211 ed il Crawford, citando il Bahrfeldt, accenna al fatto che gli esemplari con legenda parzialmente incusa potrebbero essere precedenti a quelli con legenda in cornice lineare.

La legenda parzialmente incusa infatti tende poi a sparire.

Questo è uno dei dettagli "troppo variabili" che, sommato ad altri, ha impedito al Crawford di suddividere in modo più capillare tutti i denari, differenti per stile, rientranti nel tipo 44/5.

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  • 6 anni dopo...
Inviato

Purtroppo la maggior parte delle foto relative a questa interessante discussione non sono più disponibili (erano di coinarchives),

Rapax, non è che riesci a reinserirle? Ne hai tenuto copia??

 

grazie


Inviato

Rapax fece un pdf di questo suo intervento .. devo cercarlo


Inviato

Grazie !


Inviato

Complimenti a @Rapax per il pdf che ha scritto e che @L. Licinio Lucullo ha riportato. Veramente un lavoro eccezionale!!!!!  :good:


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