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Men, una iconografia monetale complessa


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Inviato

Questa bronzo provinciali di Geta mi offre lo spunto per raccogliere alcune informazioni su una divinità abbastanza complessa, Mên (nel seguito solo Men).

Geta da Augusto; zecca di Antiochia in Pisidia. Emessa tra 209-211 d.C.

Æ 32

D/ •IMP•CAES•P•SEP•GETAE•AVG•, busto laureato, drappeggiato e corazzato di Geta a destra

R/ COL CAES ANTIOCH SR, Men stante a destra, un crescente sulle spalle, in chiton e himation, indossa un berretto Frigio, si appoggia ad uno scettro e ad una colonna, tiene una Nike con trofeo su globo, il piede sinistro su bucranio; un gallo ai suoi piedi a sinistra

Æ, 32.5 mm, 22.5 g, orientamento assi di conio 5

BMC 54 (var GETAS), SNG France 1161 (rovescio mal descritto, Men tiene una pigna, ma l'immagine della tavola mostra che tiene una Nike con trofeo), Krzyzanowska Group D (AXVI/R24), Lindgren and Kovacs 1218

ex Gerhard Rodhe

La personificazione raffigurata sul rovescio di questa moneta è Men, divinità lunare di origine Anatolica.

In epoca ellenistica il culto di Men era diffuso in Attica, Frigia, Lidia e Pisidia.

Nell'iconografia classica Men indossa un berretto frigio ornato di stelle, un crescente lunare gli orna le spalle e tiene uno scettro ed una pigna. In realtà Men trova molte variazioni nei culti locali cui si sovrappose.

Men è quasi sempre raffigurato in piedi; sulle emissioni di Adrianopoli, Juliopoli, Apamea, Eriza Ariassus è invece raffiigurato a cavallo e su quelle di Alia brandisce un'ascia. Generalmente Men cavalca un cavallo, ma altre volte è in groppa ad un animale diverso quali un ariete, una pantera, un leone o un gallo.

Men quasi mai ha le mani libere (quando capita, una di esse poggia sul fianco, all'altezza dell'anca); generalmente tiene uno scettro, una patera, una pigna, un globo con una Nike o un'ancora (Ancyra). La pigna, simbolo vegetale, rappresenta la rigenerazione di nuova vita. Dalla patera scorono libagioni, ma l'effetto è chiaro praticamente solo su oggetti non monetali; non mi è ben chiaro perchè Men debba versare libagioni in segno di sacrificio.

A volte Mên calpesta il teschio di un bue.

Solo rarissime volte la divinità è raffigurata seduta. A Giulia Gordus Men è affiancato da leoni, un segno di affinità con Cibele, secondo alcuni autori.

Mên assume anche una valenza militare in alcuni contenti ed in questo caso è raffigurato in abiti militari nell'atto di brandire uno scudo (Ancyra, Olbasa)

Secondo le ricerche più recenti il culto di Men non avrebbe avuto origine in Anatolia, ma la sua genesi andrebbe ricercata in area Persiana e sembrerebbe derivare dalla divinità Mao, lo spirito lunare. Si sarebbe diffuso successivamente in Asia Minore fondendosi con una serie di culti locali, quali ad esempio quello di Attis. Abbiamo così Men Ascanios (Mhn AskanioV) e Men Axiottenos (Mhn AxiotthnoV). Si ricorda che Xanthus di Licia, schiavo di Gaius Orbius, costruì un tempio dedicato a Men Tyrannus. Stranamente il culto di Men non è attestato in Licia.

Ma veniamo in dettaglio a questa moneta; le monete provinciali emesse dalla zecca di Antiochia raffigurano spesso Mên.

Strabone riporta che questa era infatti la divinità principale di Antiochia nella forma di Men Ascaenus, probabilmnte l'abbreviazione di Manes, come confermato non solo dalle monete ma anche da diverse iscrizioni.

Antiochia era una colonia romana e le legende monetali sono in latino del tipo ANTIOCH MENSIS COL oppure ANTIOCH MENCIS COL (Caracalla, Domna). Antiochia divenne colonia romana nel 25 a.C. alla morte di Amyntas, l'ultimo re della Galazia (a cui era stata concessa da Marco Antonio nel 39 a.C.) e prese il nome di Caesareia Antiocheia.

La rappresentazione monetale di Men ad Antiochia è abbastanza complessa; poichè il rovescio dell'emissione di Geta è poco chiaro, allego anche il disegno tratto da Ramsay (vedi bibliografia). Si può descrivere il rovescio come:

Men stante frontalmente, la testa rivolta a destra, un crescente sulle spalle, vestito di chiton e himation, indossa un berretto frigio, si appoggia ad uno scettro e poggia il gomito su una una colonna, tiene una Nike con trofeo su globo, il piede sinistro su bucranio; un gallo ai suoi piedi a sinistra. Attorno COL CAES ANTIOCH (Colonia Caesareia Antiocheia), SR nei campi ai suoi lati (Senatus Romanus).

La divinità porta uno scettro nella destra ed appoggia il gomito su una colonna, al fine di meglio sorreggere la Nike su globo che porta nella mano sinistra. La Nike simbolegga il trionfo e porta sulla spalla un trofeo (forse il disegno è ripreso da una statua; spesso gli scultori utilizzavano un artificio strutturale di questo tipo).

Il bucranio è considerato un simbolo antagonista del male, ma in questo caso potrebbe indicare la sottomissione da parte di Roma della citta di Antiochia; il toro era infatti uno dei simboli monetali di Antiochia in epoca pre-romana (vedi busto di Men/zebù e legenda ANTIOXEWN).

Il gallo compare anche da solo su altre monete della zecca di Antiochia, su emissioni con ritratto imperiale o anche su quelle cosidette pseudo autonome, a simboleggiare la stessa divinità, su un tondello di dimensioni più limitate. Il suo significato mi è tuttavia oscuro (se qualcuno ha informazioni in merito mi piacerebbe conoscerle).

La vittoria con trofeo indica che siamo di fronte ad una divinità suprema ed il simbolo esprime il suo potere vittorioso.

Le corna che compaiono sulle spalle sono state generalmente interpretate come quelle di un crescente lunare, ma probabilmente sono la rappresentazione arcaica di due ali.

Le lettere SR nei campi sono le iniziali di SENATVS ROMANVS.

Bibliografia:

W.M. Ramsay, The cities of St.Paul

E. Lane, Corpus monumentorum religionis dei Menis

Correzioni o anche solo commenti, molto graditi

Luigi


Supporter
Inviato

Grazie per la trattazione davvero interessante, queste monete sono veramente una fonte d'interesse inesauribile ...


Inviato

In Greco μήν significa mese, e la luna ha appunto un ciclo più o meno mensile.

Del resto anche in Inglese e in Tedesco la luna ha un nome simile a quello della divinità citata, e forse anche la Menerva etrusca, dalla quale derivò il proprio nome la Minerva romana aveva secondo alcuni - la stessa radice. Minerva corrispondeva all'Atena greca, divinità rappresentata dalla civetta, notturna...

Tra i pesci i menidi vengono così chiamati per il colore argenteo, lunare.


Inviato

Rimango sempre stupido dal tuo grado di conoscenza Luigi e devo dire che quasi mi sembra di disturbare provando a dare una spiegazione alla libagione versata.

Conoscendo abbastanza bene il mondo antico egizio, il dio che si rifaceva alla luna, era tra le altre cose, ed altri dei, legato al mondo della fertillità della terra, le libagioni potrebbero anche avere un significato legato alla prosperità di essa.

Anche oggi i contadini per la semina si fidano delle fasi lunari, e sanno quando è il periodo per fare operazioni legate alla terra.

Non so se centri qualcosa, ma per assonanza ti propongo questa ipotesi, magari solo per scartala.

Roberto


Inviato

Grazie per tutti i vostri commenti ed informazioni.

La spiegazione sulle libagioni versate in segno di prosperità è molto plausibile, Roberto. Grazie.

Vorrei rimarcare tuttavia un aspetto che non credo di essere riuscito a chiarire bene nel post iniziale.

E' innegabile che il legame più marcato (e più immediato) di Men sia con la luna e con il mondo notturno, ma a mio avviso è riduttivo confinare questa figura ad una mera controparte maschile di Selene.

Le svariate simbologie che accompagnano le sue raffigurazioni, non solo sulle monete delle zecche provinciali, ampliano notevolmente l'importanza "gerarchica" di questa divinità.

Ho proposto la raffigurazione su questo rovescio di Geta, perchè costituisce (per me) un buon esempio di complessità interpretativa: gallo, bucranio e Nike con trofeo, non hanno nulla a che vedere con la luna, sia in senso stretto o che lato. Lo stesso può valere per gli altri esempi di "attributi" e simboli che ho riportato su.

Degno di nota a riguardo della complessità di questa divinità, sono le parole di Ramsey (pag. 287, op. cit.) che ricorda come su alcune iscrizioni al nome di Men a Antiochia vengono associate anche i caratteri di Asklepios, Apollo e Dioniso. "In short, he is the Anatolian supreme God, the impersonation of the entire conception of the Divine nature and power ".

Interpreto queste parole con la conseguenza che, per la città di Antiochia, Men ha il ruolo di divinità protrettrice di tutti gli aspetti dell'umana esistenza.

Grazie ancora

Luigi

PS: Nessuna ipotesi sulla presenza del gallo su questo rovescio?


Inviato
.... Degno di nota a riguardo della complessità di questa divinità, sono le parole di Ramsey (pag. 287, op. cit.) che ricorda come su alcune iscrizioni al nome di Men a Antiochia vengono associate anche i caratteri di Asklepios, Apollo e Dioniso. "In short, he is the Anatolian supreme God, the impersonation of the entire conception of the Divine nature and power ".

Interpreto queste parole con la conseguenza che, per la città di Antiochia, Men ha il ruolo di divinità protrettrice di tutti gli aspetti dell'umana esistenza.

Grazie ancora

Luigi

PS: Nessuna ipotesi sulla presenza del gallo su questo rovescio?

Complimenti Luigi per questa ulteriore interessantissima discussione!!

A proposito del gallo.... credo che tu ti sia dato già la risposta ...: "Men ha il ruolo di divinità protrettrice di tutti gli aspetti dell'umana esistenza" e quindi anche è legato ai momenti di passaggio nonchè alla ricca e variegata simbologia legata ai riti di passaggio tra infanzia ed età adulta, sia nei riti funerari a sottolineare il passaggio agli Inferi. In questo ricorda Persephone. Secondo Porfirio il gallo era appunto sacro a Persefone. E' l'animale che Ares guerriero offre a Persephone nei (Anakalypteria. Offerta del gallo) pínakes di Locri: I Pinakes venivano offerti dalle giovani fanciulle al momento delle nozze e rappresentavano scene di vita di Persephone quali rappresentazioni degli avvenimenti della propria vita. In alcuni veniva rappresentato un gallo che assiste le giovani partorienti. Si immaginava infatti che con la sua presenza, il gallo avrebbe reso più facile e sicuro il momento rappresentativo della nascita di un bambino, il suo "venire alla LUCE", appunto.... (il gallo canta al ritorno della luce del giorno...)

I Pinakes infatti attestano una credenza nella vita all’interno del trinomio: vita-morte- vita dell’al di là, nell’ambito del culto non solo di Persephone, ma anche di Dionisio, Orfeo....

Ma il gallo è anche solare, emblema di coraggio e di forza in battaglia, rappresenta la vigilanza, ed il suo canto sveglia gli uomini dal sonno preparandoli alla battaglia anche quotidiana. Il gallo in questo senso rientra pure nella simbologia di Mithra, squisitamente ed esclusivamente maschile... E' connesso anche al culto di Giove ed Apollo, nonchè a quello di Mercurio ed Esculapio...

Per tacere l'offerta del gallo nei riti di Cibele-Attis ... (ne parla Lucrezio, mi pare...).

I simboli si rincorrono... Pigna è anche simbolo di fecondità, e anche il gallo ne è una rappresentazione cara alle grandi madri...

Continuerò a cercare...

Valeria medusa

(PS. rifletti su quelle corna lunari. lunare e solare non è l'eterna lotta anche della uccisione del toro nella rappresentazione mitraica??? Il gallo compare anche lì...)


Inviato

Aggiungo solo un riferimento bibliografico che conoscerai certo già, ma in cui si rilancia l'ipotesi di quel legame con i culti misterici a cui alludevo nel post precedente...

L'immaginario del potere: studi di iconografia monetale Di Rossella Pera Pubblicato da G. Bretschneider, 2005

Il contributo di B. Schöpe verte su alcune monete emesse dalla città di Antiochia in Pisidia (al confine con la Frigia), delle quali lo studioso si è occupato nell'ambito del progetto di edizione della Collezione Numismatica Piancastelli del Comune di Forlì. Di questi tipi monetali si evidenzia il significato simbolico, soprattutto in riferimento al dio Men, rappresentato su due esemplari. Si tratta di una divinità lunare, di origini indo-iraniane, con funzione di protezione sulla salute e sulla famiglia, con un legame con i defunti. Il suo culto, che presentava caratteri e simboli diversi da luogo a luogo, era praticato in numerosi paesi microasiatici, tra cui Antiochia in Pisidia. Gli attributi di Men attestati dai tipi monetali in esame sono il berretto frigio (indicante il carattere orientale del dio), il crescente lunare (da ricollegare ancora alle sue origini persiane), il bucranio (con riferimento al toro, il cui sacrificio ha un significato simbolico, come vittoria della vita sulla morte), il gallo (animale prediletto del dio, spesso immolato in suo onore), lo scettro (segno del potere), la personificazione della Vittoria (di matrice romana, non greca). Tra questi, maggiore interesse meritava forse il gallo, presente in alcuni culti misterici orientali e occidentali (per esempio, l'Orfismo), in relazione con la morte e con la possibilità di una rinascita o di una nuova vita.

V medusa


Inviato

Medusa,

grazie infinite per questi contributi che concretizzano le mie modestissime dissertazioni, frutto di letture frammentarie e non prefessionali. Purtroppo non conosco il lavoro di Schöpe (ed è un vero peccato), ma mi sembra di capire che si tratta di una ricerca estremamente interessante; cercherò di procuramelo.

Mi resta ancora da chiarire se ci sono pervenute statue che ritraggono Men (ed in particolare da Antiochia dove quasi sicuramente il tempio a lui dedicato doveva contenerne); ho letto di terracotte e bassorilievi, ma non di statue.

Vorrei capire se, come per altri casi di rovesci provinciali, una statua marmorea o bronzea sia stata usata come prototipo per il disegno del rovescio oppure se l'incisore ha semplicemente riadattato tipologie monetali pre-esistenti alla realtà di Antiochia?

La tipologia non è esclusiva di Geta ad Antiochia, ma il primo incisore deve essersi comunque ispirato a qualche modello. Quale?

Grazie ancora

Luigi


Inviato
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Mi resta ancora da chiarire se ci sono pervenute statue che ritraggono Men (ed in particolare da Antiochia dove quasi sicuramente il tempio a lui dedicato doveva contenerne); ho letto di terracotte e bassorilievi, ma non di statue.

Vorrei capire se, come per altri casi di rovesci provinciali, una statua marmorea o bronzea sia stata usata come prototipo per il disegno del rovescio oppure se l'incisore ha semplicemente riadattato tipologie monetali pre-esistenti alla realtà di Antiochia?

La tipologia non è esclusiva di Geta ad Antiochia, ma il primo incisore deve essersi comunque ispirato a qualche modello. Quale?

Grazie ancora

Luigi

Grazie a Te, Luigi, per avermi fatto conoscere questa divinità !!!

Ho trovato la foto di un bronzetto di Men del II-III sec. d.C. nel sito del Museum of Fine Arts di Boston.

Questa la descrizione.

The moon god Men

Roman Provincial, Imperial Period, 2nd–3rd century A.D.

Height: 6.2 cm (2 7/16 in.)

BronzeClassification: Sculpture

Catalogue: Sculpture in Stone and Bronze (MFA), no. 076.

Clothing in eastern style: cloak, tunic, baggy trousers, shoes with turned-up toes. Horns of crescent moon on shoulders.

Probably southwest Anatolia.

Museum of Fine Arts, Boston

Gift of Mr. and Mrs. Abram T. Collier, 1985

Accession number: 1985.15

Provenance/Ownership History: By 1984: Mr. and Mrs. Abram T. Collier Collection; gift of Mr. and Mrs. Abram T. Collier to MFA, January 16, 1985

Un'altro bronzo di Men con tanto di bucranio, scettro e ... aquila al posto del gallo, si trova IN VENDITA .... qui: anzi, leggo SOLD... venduto... MICA l'avrai comprato tu??? :lol:

Scherzi a parte, sarà stata autentico quel bellissimo bronzetto?????????????????????????

http://www.royalathena.com/PAGES/RomanCata...Male/BBC01.html

Un caro saluto

Valeria

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Inviato
Un'altro bronzo di Men con tanto di bucranio, scettro e ... aquila al posto del gallo, si trova IN VENDITA .... qui: anzi, leggo SOLD... venduto... MICA l'avrai comprato tu??? :lol:

Scherzi a parte, sarà stata autentico quel bellissimo bronzetto?????????????????????????

http://www.royalathena.com/PAGES/RomanCata...Male/BBC01.html

Sull'autenticità avrei qualche dubbio; stilisticamente sembra un oggetto decisamente moderno.

Assomiglia solo vagamente all'iconografia del Men di Antiochia; oltra alla lancia posticcia con cui hanno sostituito lo scettro, mancano il crescente sulle spalle, la colonna, c'è una pigna al posto della Vittoria con trofeo e l'aquila probabilmente non è pertinete. Se non fosse per il berretto frigio, si stenterebbe a capire che si tratta di Men.

Ti assicuro che, nonostante l'interesse per questa divinità, non avrei speso un centesimo per qusto bronzetto :)

Luigi


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