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IGNORED

Tessera con Androclo ed il leone


rob

Risposte migliori

Posto qui una tessera mercantile che ho recentemente acquistato sul noto sito, incuriosito dagli ottimi contributi su gettoni e tessere di hellcat11, Apollonia, Avgvstvs e Pozleo, che vorrei ringraziare in maniera particolare per avermi consigliato l'acquisto del volume Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto. Tessere mercantili. in una recente discussione..

In effetti il testo è veramente interessante e lo consiglio a chiunque come me non sappia molto su questi oggetti e desideri farsi un'idea.

Descrivo così il pezzo che ho io, piuttosto consunto ma ancora leggibile:

D/: uomo andante a sinistra con bastone in mano; intorno corona di 7 rosette pentafille

R/: leone alato e nimbato con zampe su tavoletta; attorno 4 rosette esafille

si tratta di una variante non presente nel testo, ma che mi pare che secondo la classificazione da Vanni sia una Variante "D":

uomo nudo andante a sinistra con copricapo e mantello; tiene un bastone nella mano destra e con l'altra sembra toccare la testa dell'animale a lui vicino. Il rovescio è del tipo 1, leone alato e nimbato andante a sinistra con le zampe anteriori appoggiate sulla tavoletta.

Ho scoperto con qualche sorpresa che le tessere di questo tipo, piuttosto comuni, siano di origine ed iconografia incerta. Molti studiosi si sono cimentati nella loro interpretazione, ma nessuno è riuscito a stabilire in maniera inequivocabile di cosa si trattassero. E' certo che fossero tessere mercantili. Il leone alato ha fatto pensare molti a Venezia, ma vari indizi indicano che l'origine sia piuttosto toscana, possibilmente Firenze o Cortona.

Sebbene la figura che sembra toccare un animale prostrato ai suoi piedi sia comunemente indicata come Androclo e un leone, dall'omonimo mito raccontato da Aulo Gellio, c'è chi invece vi identifica Ercole ed il Cerbero, e chi un mercante ed un leone (per indicare la benevolenza di Venezia per il commercio). Visioni molto diverse insomma, nessuna delle quali certa.

Una storia intrigante insomma si nasconde dietro ad un pezzo consumato di rame o bronzo!

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Ciao Rob, è senz'altro una Vanni "D".

Concordo con te sull'alone di mistero che sembra accompagnare queste tessere.

In assoluto sono le più comuni e numerose ed è anche per questo che le ritengo dei classici, semplici e comuni gettoni per far di conto. Quelli che altri chiamano ferlini o quarteroli.

Il Leone alato ha sempre le zampe appoggiate ad una tavoletta che altro non è che l'abaco su cui "gettare" i gettoni e spostarli per fare conti. Operazione che non è stata abbandonata troppo presto, qualcuno ancora usava questo sistema nel '500.

Certo le diverse ipotesi che sono state fatte sono rispettabili. Sono amico della Vanni ma non riesco a capire le sue argomentazioni.

Allego immagine di quattro tessere dove si vede chiaramente la tavoletta con le sue divisioni e con o senza i gettoni.

post-10355-1236467954_thumb.jpg

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Dicussione interessante. :)

Che il personaggio sia Androclo in effetti e' piuttosto dubbio... se cosi' fosse viene da chiedersi il perche' di questa scelta, eppure su alcuni esemplari mi pare chiaro che l'animale sia un leone.

Non sempre questa tipologia e' associata al Leone alato:

post-3051-1236507189_thumb.jpg

http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...=18&Lot=973

post-3051-1236507207_thumb.jpg

http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...=16&Lot=883

Ho dei dubbi anche sul fatto che quella sotto il Leone sia un abaco... la resa grafica mi pare, seppur stilizzata, quella di un libro con la sua rilegatura (in particolare il Vangelo) che e' possibile trovare anche su diversi esempi di monetazione veneziana, in particolare la versione "con bisanti" si puo' trovare in braccio al Cristo sui ducati, mentre la versione "con linee" si trova spesso sotto le zampe del Leone dei soldini. Inoltre su qualche esemplare di tessera compaiono altre immagini diverse da potenziali gettoni, ad esempio:

post-3051-1236507215_thumb.jpg

http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...=18&Lot=971

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Mettiamola così: se fossero di Venezia credo che sostituire la Bibbia con un abaco equivarrebbe a mescolare sacro con profano in un modo che non credo sarebbe stato accettabile in Laguna... che sia un abaco però è pur sempre possibile, ed è per questo motivo che personalmente ritengo non siano di Venezia. Ovviamente si tratta solo della mia opinione!

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Sebbene la figura che sembra toccare un animale prostrato ai suoi piedi sia comunemente indicata come Androclo e un leone, dall'omonimo mito raccontato da Aulo Gellio, c'è chi invece vi identifica Ercole ed il Cerbero, e chi un mercante ed un leone (per indicare la benevolenza di Venezia per il commercio). Visioni molto diverse insomma, nessuna delle quali certa.

Una storia intrigante insomma si nasconde dietro ad un pezzo consumato di rame o bronzo!

Ciao Rob

Se la Vanni identifica l'uomo e l'animale in Ercole e Cerbero il compianto Banti li identificava in S.Giovanni Battista e il Marzocco.

Non si hanno notizie di come li interpretavano gli incisori e gli utilizzatori medievali di queste tessere, ma qualche ipotesi si potrebbe rilevare dalle tessere coniate attorno al XV sec. che avevano preso a modello la scenetta dell'uomo che accarezza l'animale. Esiste una serie di tessere (non più classificate come mercantili), attribuite convenzionalmente alla famiglia dei Sesto, incisori veneziani, che avevano preso a modello una tessera mercantile con la coppia uomo e animale. La particolarità di queste tessere è che hanno una legenda: una riporta "Leonis Vmilitas" e l'altra "Omo Lio".

In queste legende si evidenzia il collegamento alla leggenda di Androclo ed il leone. Almeno questa è la interpretazione che va per la maggiore, e ribadisco siamo nel XV sec., perciò appena più tardi della coniazione delle tessere mercantili.

Allego una prima immagine:

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Ciao Pozleo, immagini molto interessanti. Mi sto rendendo conto che non solo le monete vere e proprie hanno una storia affascinante.

Venendo alle diverse interpretazioni del tema dell'uomo ed il leone mi viene da pensare che può darsi che già nel XV secolo lo stesso tema potesse essere diversamente interpretato dai vari incisori - è un'idea che non so se abbia fondamento, ma non vedo perché un motivo non possa aver trovato reinterpretazioni già allora.

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Sulla figura tipo "Androclo" c'è un'altra interpretazione - vado a memoria e credo di Andrea Saccocci valente numismatico - che ha proposto quella in cui vede nell'uomo nudo con mantello svolazzante e bastone la figura di Ulisse e nell'animale il cane Argo. L'immagine di una "odissea" che vedeva il mercante medievale affrontare tutti i pericoli di un viaggio attraverso monti, passi, confini ed incontri con malandrini fuorilegge oppure di legge. Incontri pericolosi per furti e aggressioni e taglie. Pericoli che il mercante doveva affrontare ogni volta che il suo commercio lo portava lontano per acquistare o per vendere. Il mercante desiderava ardentemente e vedeva come un miraggio la sua casa dove ritornado ritrovava l'affetto e la fedeltà dei suoi servitori e della sposa (Penelope). Fedeltà massima rappresentata da Argo che resiste alla morte sino all'arrivo del suo padrone!

Una storia così incomincia a piacermi.

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  • 5 anni dopo...
Supporter

Mi sono ricordato della tessera con Androclo e il leone dove la figura e l’animale ai suoi piedi potevano anche essere identificati come Ercole e Cerbero quando mi sono imbattuto in questa tessera di un’asta di dieci anni fa che raffigura sicuramente su diritto questi due personaggi.

post-703-0-06609300-1410786377_thumb.jpg

SPAGNA. Circa 1 ° secolo a. C. - 1 ° secolo d. C. Tessera in piombo (49 mm, 149,5 g). Ercole nudo tranne che per la pelle di leone sulla spalla, avanza a destra, tenendo la clava e portando Cerbero attraverso la porta che conduce fuori dall’Ade; PS a destra / Due kabeiroi che versano vino da anfore in un grande cratere; una Vittoria alata chevola sopra a sinistra, PS a destra. Plomos pag. 21, 2 (elencato come "unico"). BB, colore scuro, cerato. Estremamente raro.

Anche se nessuna ulteriore leggenda si può vedere su questo pezzo, un altro esemplare con la scena di Ercole riporta impresso il nome F. Pedianus.

Nota. I kabeiroi (o Kabiri o Cabiri) sono figure della mitologia greca oggetto di un culto misterico (Wikipedia).

Costituivano un gruppo di enigmatiche divinità dell’oltretomba venerate come ‘grandi dei’ in un culto misterico che aveva il suo centro nell’isola di Samotracia, nel Santuario dei Grandi Dei, ed era strettamente collegato a quello di Efesto.

apollonia

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Supporter

Spagna. Una ricchezza di minerali.

Una delle maggiori attrazioni della Spagna nel mondo antico era la sua ricchezza di minerali. Oro e argento, rame, stagno e piombo erano presenti in abbondanza e facilmente accessibile nelle sue montagne e valli fluviali. I primi visitatori della Spagna, i Fenici, i Greci e i Cartaginesi, erano in genere lieti di commerciare con le tribù indigene per la loro ricchezza di minerali, ma l'arrivo dei Romani alla fine del 3 ° secolo a. C. cambiò radicalmente lo scenario. Essi introdussero l’industria mineraria, con le operazioni gestite dallo Stato o da persone che avevano pagato una licenza per sfruttare la ricchezza. L'espansione economica risultante determinò un rapido periodo di romanizzazione, con strade, città, ville, acquedotti e altri simboli della vita romana che spuntavano in tutto il paese. Molte di queste città erano "cooperative cittadine" di proprietà e gestite dai proprietari delle miniere. E' qui che queste tessere di piombo hanno avuto il loro uso. Il piombo è in genere ottenuto come sottoprodotto della fusione d'argento, e con il metallo prezioso destinato al mercato romano, il piombo è stato un’utile risorsa per l'uso come moneta spicciola locale nelle città. Alcune tessere di piombo datano al primo periodo di occupazione romana, ma la maggior parte videro l'uso nel periodo d'oro delle miniere private, il 1 ° secolo a. C.-d. C. Sembra che dalla metà del I secolo d. C., forse durante il regno di Domiziano, la produzione delle miniere della Spagna fosse passata sotto il controllo diretto dell'imperatore e l'uso dei gettoni minerari locali avesse raggiunto la fine.

apollonia

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