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Risposte migliori

Inviato

Grazie, grazie, grazie!

Mi sto facendo delle gran risate con questa discussione!

Spero che anche qualcun altro ci riesca... :P :D


Inviato (modificato)
Non so quanto popolare possa considerarsi il termine "egida" (poteva essere che non tutti ne conoscessero l'origine e quindi ne ho postato il riferimento al dizionario) mentre il termine "leguleio", sempre ricorrendo al dizionario precedentemente citato, è termine dispregiativo che significa " Giurista, avvocato molto cavilloso e spesso poco abile".

Lo so benissimo che non siamo in Tribunale ma poichè il concetto di proprietà privata di un pozzo è nozione giuridica, anzichè utilizzare termini "popolari" ho ritenuto più opportuno ricorrere a terminologia tecnica.

Peraltro, se anzichè avventurarti in conversazioni giuridiche con terminologia impropria vorrai cimentarti in altre conversazioni meno impegnative, non avrò difficoltà a fare uso di termini popolari o atecnici come fai Tu; se però trattiamo argomenti giuridici, anche se non siamo in Tribunale, continuerò ad utilizzare una terminologia aderente al tipo di discussione ed ai concetti (tecnico-giuridici) che in essa si esprimono.

"E' necessaria una concessione edilizia per realizzare un pozzo,ma ancora prima è necessaria l'autorizzazione demaniale per istruire la concessione,ed è quello che è chiaramente riportato nell'articolo 5.Se serve posso allegare gli altri articoli e decreti al riguardo,ma non credo sia necessario o interessante."

Non mi è sembrato che l'autore di questa discussione (atkon) abbia mai chiesto info su come realizzare il pozzo, nè su come ottenere la relativa autorizzazione; quindi, il fatto che Tu ribadisca, per l'ennesima volta, che per realizzare un pozzo occorre un'autorizzazione amministrativa, non solo è ridondante ma è anche fuori tema (oltre a non essere in contestazione).

Mi sembrava intrinseco alla citazione dell'articolo 5, oltre che ovviamente inutile per gli addetti ai lavori, specificare che gli altri articoli e decreti sopracitati,non fossero relativi al come realizzare un pozzo o sul'ottenimento della concessione Demaniale,ma specificassero i limiti e le prescrizioni relative all'uso,manutenzione , servitù e sfruttamento di un pozzo,sia di nuova realizzazione che già esistente.

Evidentemente non era così chiaro.

"Poi,se vogliamo divertirci con i sofismi,ben benga,ma lo facciamo per MP,in quanto non credo che interessi a nessuno.

Per cui se vuoi/puoi produrre articoli del CC che sostengano la tua posizione,bene : esibiscili. Altrimenti ,delle tue controteorie,non me ne importa niente,sono solo esercizi di dialettica divertenti magari,ma sterili".

Non vedo quali siano i sofismi; forse Tu hai una visione un tantino distorta del diritto. I sofismi, infatti, sono ben altra cosa.

Sicuro?!

In questa discussione abbiamo semplicemente sostenuto due tesi opposte: Tu sostieni che i pozzi siano tutti demaniali o al massimo privati ma sotto "l'egida" della P.A..

Io sostengo invece che i pozzi possono essere sia di proprietà privata che di proprietà pubblica. Tutto qui.

Chi legge poi si farà la propria idea in proposito. Di certo non siamo qui per convincere nessuno.

Non dobbiamo convincere nessuno : esistono già delle prescrizioni di legge da rispettare,dovevamo,semmai,solo citarle. Non è un dibattito tra noi due,era la risposta ad un quesito,o no?!

Saluti.

Michele

P.S. Anch'io non sono molto interessato alle Tue teorie, ma solo perchè le trovo giuridicamente incomprensibili.

Anch'io non comprendo bene le tue...per cui....

M.

Sono d'accordo con te,chiudiamola quì.

Modificato da numizmo

Guest utente3487
Inviato
Il pozzo (che si trova in un cortile interno di una casa privata) lo stiamo giá utilizzando per annafiare il giardino. Non é allacciato all´acquadotto del paese.

C´é un precedente che mi ha fatto pensare. Due anni fa ho chiesto a due sommozzatori dei vigili del fuoco di entrare a vedere lo stato del pozzo e dei detriti. Dopo un paio di ore di lavoro sono arrivati i primi curiosi. Dopo un altro paio di ore giá al bar del paese si parlava dei sommozzatori che esploravano il pozzo.

Decisi di interrompere i lavori.

Ora ho la possibilita´di richiedere l´intervento del nucleo sommozzatori che si calerebbero nel pozzo questa volta con una sorbona. Vorrei far togliere il cuneo di detriti che si é formato dagli anni 40 ad oggi. Potrei fare la richiesta ufficiale e loro verrebbero come addestramento.

2-3 gg di lavoro che desteranno di nuovo la curiositá dei paesani e del presidente del locale archeoclub che é un noto "simpaticone"

Sicuramente andró all´ufficio tecnico del comune cosí come dal maresciallo dei cc, ma commetto un qualche reato a fare una pulizia del genere?

Io non modifico niente della struttura del pozzo...

Di per sè, già la richiesta ufficiale di intervento dei Vigili del Fuoco, dovrebbe mettere al sicuro, in quanto l'ingegnere dei Vigili del Fuoco, porrà in essere tutte le procedure formali del caso, laddove siano richieste, compreso quello di avvisare eventuali altre autorità. Se riterrà di dover procedere senza ulteriori formalità, significa che dovrebbe andar bene così. Diverso sarebbe nel caso in cui si ricorresse a sommozzatori privati, che non mette al sicuro il fruitore del pozzo.

Inviato

Buon giorno.

Giusto per completezza e per dare un fondamento alla tesi che ho sostenuto circa la proprietà privata di un pozzo, posto di seguito alcune brevi massime giurisprudenziali.

In modo tale che, sotto "l'egida" delle stesse, chi vuole possa (se ritiene) approfondire l'argomento e magari modificare (sempre se lo ritienga opportuno) la convinzione secondo cui i pozzi sono tutti di proprietà pubblica.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

ACQUE PUBBLICHE E PRIVATE

Giudizio avanti i Tribunali delle Acque Pubbliche

in genere

Ai sensi dell'art. 143 lett. a) t.u. 11 dicembre 1933 n. 1775, rientra nella giurisdizione del tribunale superiore delle acque pubbliche, in unico grado, la controversia concernente la legittimità del provvedimento di requisizione in uso temporaneo delle attrezzature di presa d'acqua di un pozzo di proprietà privata, adottato dal sindaco di un comune per soddisfare le necessità idriche della cittadinanza, a seguito della mancata rinnovazione della locazione in ordine ad esse già esistente fra il privato proprietario e l'azienda municipalizzata dell'acquedotto. (Nella specie le Sezioni Unite hanno precisato che la controversia non concerneva in alcun modo quella mancata rinnovazione, che era dipesa da disaccordo sul canone).

Cass. civ. Sez. Unite, 23/04/1999, n. 254

ACQUE PUBBLICHE E PRIVATE

Espropriazione per pubblica utilità

E' illegittima l'azione del Comune che adoperi lo strumento espropriativo al fine dichiarato di precostituire un titolo per l'uso esclusivo di un pozzo di proprietà privata e l'eduzione in tutta la sua portata dell'acqua emungibile senza poter conseguire, con lo stesso atto ablatorio e in assenza della previa concessione di attingimento, l'utilizzazione dell'acqua stessa per i bisogni dell'acquedotto comunale, posto che l'acquisizione del pozzo (e con esso il fondo sul quale questo insiste) non comporta a norma dell'art. 20 t.u. 11 dicembre 1933 n. 1775 anche l'acquisizione dell'utenza a suo tempo assentita ai proprietari.

Trib. Sup. Acque, 11/06/1998, n. 58

INCOLUMITA' PUBBLICA (REATI)

Dà luogo alla violazione dell'art. 440 c. p. l'adulterazione dell'acqua d'un pozzo che, pur costituendo proprietà privata, sia usato di fatto anche da viandanti, ond'è che il numero indeterminato di persone, che fanno o possono fare uso dell'acqua, implica il pericolo per la salute pubblica.

Cass. pen., 04/03/1982

INCOLUMITA' PUBBLICA (REATI)

L'adulterazione (ovvero l'alterazione) dell'acqua di un pozzo di proprietà privata, usato di fatto da un numero indeterminato di persone, dà luogo alla violazione dell'art. 440 c. p.

Cass. pen., 10/10/1985

ACQUE PUBBLICHE E PRIVATE

Requisizioni

Presupposto essenziale della requisizione in uso di un pozzo privato deve ritenersi, oltre alla necessità ed all'urgenza di provvedere, anche l'imprevedibilità dell'evento, intesa come impossibilità di ricorrere ai rimedi ordinari previsti dall'ordinamento, purchè tale impossibilità derivi da motivi estranei alla volontà dell'amministrazione e non sia invece imputabile a negligenze della stessa.

Trib. Sup. Acque, 15/05/1997, n. 37

Le massime che ho pensato di inserire finiscono qu,i ma se ne volete altre sull'argomento "pozzi di proprietà privata" basta chiedere.

Saluti.

Michele


Inviato (modificato)
Buon giorno.

Giusto per completezza e per dare un fondamento alla tesi che ho sostenuto circa la proprietà privata di un pozzo, posto di seguito alcune brevi massime giurisprudenziali.

In modo tale che, sotto "l'egida" delle stesse, chi vuole possa (se ritiene) approfondire l'argomento e magari modificare (sempre se lo ritienga opportuno) la convinzione secondo cui i pozzi sono tutti di proprietà pubblica.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

ACQUE PUBBLICHE E PRIVATE

Giudizio avanti i Tribunali delle Acque Pubbliche

in genere

Ai sensi dell'art. 143 lett. a) t.u. 11 dicembre 1933 n. 1775, rientra nella giurisdizione del tribunale superiore delle acque pubbliche, in unico grado, la controversia concernente la legittimità del provvedimento di requisizione in uso temporaneo delle attrezzature di presa d'acqua di un pozzo di proprietà privata, adottato dal sindaco di un comune per soddisfare le necessità idriche della cittadinanza, a seguito della mancata rinnovazione della locazione in ordine ad esse già esistente fra il privato proprietario e l'azienda municipalizzata dell'acquedotto. (Nella specie le Sezioni Unite hanno precisato che la controversia non concerneva in alcun modo quella mancata rinnovazione, che era dipesa da disaccordo sul canone).

Cass. civ. Sez. Unite, 23/04/1999, n. 254

ACQUE PUBBLICHE E PRIVATE

Espropriazione per pubblica utilità

E' illegittima l'azione del Comune che adoperi lo strumento espropriativo al fine dichiarato di precostituire un titolo per l'uso esclusivo di un pozzo di proprietà privata e l'eduzione in tutta la sua portata dell'acqua emungibile senza poter conseguire, con lo stesso atto ablatorio e in assenza della previa concessione di attingimento, l'utilizzazione dell'acqua stessa per i bisogni dell'acquedotto comunale, posto che l'acquisizione del pozzo (e con esso il fondo sul quale questo insiste) non comporta a norma dell'art. 20 t.u. 11 dicembre 1933 n. 1775 anche l'acquisizione dell'utenza a suo tempo assentita ai proprietari.

Trib. Sup. Acque, 11/06/1998, n. 58

INCOLUMITA' PUBBLICA (REATI)

Dà luogo alla violazione dell'art. 440 c. p. l'adulterazione dell'acqua d'un pozzo che, pur costituendo proprietà privata, sia usato di fatto anche da viandanti, ond'è che il numero indeterminato di persone, che fanno o possono fare uso dell'acqua, implica il pericolo per la salute pubblica.

Cass. pen., 04/03/1982

INCOLUMITA' PUBBLICA (REATI)

L'adulterazione (ovvero l'alterazione) dell'acqua di un pozzo di proprietà privata, usato di fatto da un numero indeterminato di persone, dà luogo alla violazione dell'art. 440 c. p.

Cass. pen., 10/10/1985

ACQUE PUBBLICHE E PRIVATE

Requisizioni

Presupposto essenziale della requisizione in uso di un pozzo privato deve ritenersi, oltre alla necessità ed all'urgenza di provvedere, anche l'imprevedibilità dell'evento, intesa come impossibilità di ricorrere ai rimedi ordinari previsti dall'ordinamento, purchè tale impossibilità derivi da motivi estranei alla volontà dell'amministrazione e non sia invece imputabile a negligenze della stessa.

Trib. Sup. Acque, 15/05/1997, n. 37

Le massime che ho pensato di inserire finiscono qu,i ma se ne volete altre sull'argomento "pozzi di proprietà privata" basta chiedere.

Saluti.

Michele

Stai facendo solo fumo,Michele, le tue "massime" non sono pertinenti.

In ogni caso questa è l'ultima volta che rispondo ai tuoi post.

Modificato da numizmo

Inviato

Solo per chi comprende il dialetto veneto:

...

Un camerin, un zovene

Che tiri zo sbagazzi,

Molt'aria de docebo

E quatro scartafazzi,

Un fregolin de lastico

In vece de cossienza

E un poco de prudenza,

Ve stampa su avocato

E el pan ve' guadagna'.

...

Da: La fabrica de pan senza farina, di G. de Manzini (1838-1883)

http://www.istrianet.org/istria/literature...anzini_giov.htm

:D :D :D


Inviato
Solo per chi comprende il dialetto veneto:

...

Un camerin, un zovene

Che tiri zo sbagazzi,

Molt'aria de docebo

E quatro scartafazzi,

Un fregolin de lastico

In vece de cossienza

E un poco de prudenza,

Ve stampa su avocato

E el pan ve' guadagna'.

...

Da: La fabrica de pan senza farina, di G. de Manzini (1838-1883)

http://www.istrianet.org/istria/literature...anzini_giov.htm

:D :D :D

giustissimo. :lol:


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Un consiglio professionale...avverti la soprintendenza, magari si limiteranno a mandarti un operatore per controllare i lavori...faresti un bl gesto verso l'archeologia, i pozzi sono pieni di storia...


  • 1 anno dopo...
Inviato

Alla fine penso che proveró con la richiesta ufficiale ai sommozzatori dei vigili del fuoco. Saranno poi loro ad informare chi di dovere secondo la procedura cosi come suggerito da elledi.

Si accede al pozzo (che é nel mio giardino e di mia proprietaß ) attraverso un cortile interno su cui si affacciano 3 palazzi. Chiudero´ l´accesso al cortile interno per evitare la visita del curiosone del locale archeoclub

Abbiamo discusso molto ma mi é rimasto un dubbio.

Nel caso fossi io a fare la pulizia del cono di detriti degli ultimi 50-100 anni con le mie risorse e lavoro personale e nel caso si venisse a sapere, cosa rischio? Un´ammenda?

Non vorrei trovarmi nella situazione di pagarmi un avvocato per tirar fuori un motorino del dopoguerra sommerso da 1-2m di calcinacci!

grazie


Inviato

Il mio vecchio professore di diritto costituzionale citava sempre una massima giuridica: E' tutto vietato meno quello che è espressamente consentito, riferibile alla normativa italiana...

mhm...il mio Professore di Diritto Costituzionale Prof. Michele Gaslini, (che tra l'altro credo insegni ancora a Gorizia...) citava la stessa massima Tua, ma relativa al sistema di diritto AMERICANO...

palesando che in Italia, spesso é esattamente il CONTRARIO di ciò affermato, dal momento che (e visto che entrambi abbiamo a che fare - anche se in modi diversi - con il diritto Italiano...) sappiamo benissimo che una qualsivoglia LEGGE del nostro ordinamento, spesso é applicata diversamente da come é scritta, proprio perché é esegetica, e quindi soggetta ad INTERPRETAZIONE.

S.B.


Inviato

Alla fine penso che proveró con la richiesta ufficiale ai sommozzatori dei vigili del fuoco. Saranno poi loro ad informare chi di dovere secondo la procedura cosi come suggerito da elledi.

Si accede al pozzo (che é nel mio giardino e di mia proprietaß ) attraverso un cortile interno su cui si affacciano 3 palazzi. Chiudero´ l´accesso al cortile interno per evitare la visita del curiosone del locale archeoclub

Abbiamo discusso molto ma mi é rimasto un dubbio.

Nel caso fossi io a fare la pulizia del cono di detriti degli ultimi 50-100 anni con le mie risorse e lavoro personale e nel caso si venisse a sapere, cosa rischio? Un´ammenda?

Non vorrei trovarmi nella situazione di pagarmi un avvocato per tirar fuori un motorino del dopoguerra sommerso da 1-2m di calcinacci!

grazie

Per pura curiosità, stamattina ne ho parlato a Mio Padre (Architetto) ed a Mio Fratello (Geometra) entrambi praticanti anche in Italia ed iscritto anche All'albo dei CTU presso un Tribunale del Nord Italia (in una Regione Autonoma)

ne é emerso quanto segue:

1) non facendo modifiche strutturali al pozzo, sei liberissimo di farci quello che Vuoi (buttarci ciò che vuoi, o levarci ciò che vuoi) - ovviamente questo é il succo...brutale di ciò che mi han detto, poi ovviamente, nella pratiica, non é così.. =) comunque sei liberissimo (A TUE SPESE - o coinvolgendo i vigili del Fuoco, citati sopra) di liberare il pozzo dai Detriti.

2) il problema si pone per gli inerti che ne dovessero Uscire: a questo punto: dovrai pagare l'eventuale discarica (o ancor peggio, centro specializzato) per la bonifica del materiale estratto (a meno che i Vigili del Fuoco, non si facciano garanti per la rimozione/bonifica dei detriti estratti...) - serve però un Documento SCRITTO da parte dei Vigili del fuoco, per l'impegno all'eliminazione degl inerti eventualmente trovati nel pozzo.

3) se Vi é una servitù di passaggio nell'ingresso che intenderesti chiudere per far svolgere i lavori, allora il problema sussiste, poiché la servitù Ti vincola a NON POTER chiudere tale passaggio a Tuo piacimento, indi per cui, dovresti avere il consenso scritto per i lavori dall'assemblea di condominio o dalle persone che appunto, godano di detta servitù. (se non vi é servitù alcuna, sei liberissimo di chiudere l'ingresso quando e come vuoi...)

4) Inutile fare una DIA al comune (DIA = Dichiarazione di Inizio Attività)...poiché NON vengono Toccate le strutture architettoniche e non Vi é modifica dei Piani e Volumi catastali

5) quando il pozzo sarà sgombero e quindi Vi sarà acqua "disponibile", sarà TUO OBBLIGO: O CHIUDERE la bocca del pozzo, affiggendo pure un cartello in cui Vi é indicato che l'acqua non sia potabile (oltre che chiudere PRATICAMENTE la bocca del pozzo pe rmotivi di sicurezza) OPPURE fare una domanda all'ARPA (Agenzia Regionale per l'AMbiente) nella quale venga richiesto il loro intervento per le analisi sull'acqua e quindi sul diritto o meno di considerare quel pozzo come RISORSA IDRICA. (nel qual caso, dipendentemente da regione a regione - avresti anche il diritto di ottenere alcuni bonus fiscali, se il pozzo potesse esere "Usato dalla collettività"...

spero di esserTi stato Utile.

S.B.


Inviato

superbubu: utilissimo!!!

grazie a tutti


Inviato

Alla fine penso che proveró con la richiesta ufficiale ai sommozzatori dei vigili del fuoco. Saranno poi loro ad informare chi di dovere secondo la procedura cosi come suggerito da elledi.

Si accede al pozzo (che é nel mio giardino e di mia proprietaß ) attraverso un cortile interno su cui si affacciano 3 palazzi. Chiudero´ l´accesso al cortile interno per evitare la visita del curiosone del locale archeoclub

Abbiamo discusso molto ma mi é rimasto un dubbio.

Nel caso fossi io a fare la pulizia del cono di detriti degli ultimi 50-100 anni con le mie risorse e lavoro personale e nel caso si venisse a sapere, cosa rischio? Un´ammenda?

Non vorrei trovarmi nella situazione di pagarmi un avvocato per tirar fuori un motorino del dopoguerra sommerso da 1-2m di calcinacci!

grazie

Per pura curiosità, stamattina ne ho parlato a Mio Padre (Architetto) ed a Mio Fratello (Geometra) entrambi praticanti anche in Italia ed iscritto anche All'albo dei CTU presso un Tribunale del Nord Italia (in una Regione Autonoma)

ne é emerso quanto segue:

1) non facendo modifiche strutturali al pozzo, sei liberissimo di farci quello che Vuoi (buttarci ciò che vuoi, o levarci ciò che vuoi) - ovviamente questo é il succo...brutale di ciò che mi han detto, poi ovviamente, nella pratiica, non é così.. =) comunque sei liberissimo (A TUE SPESE - o coinvolgendo i vigili del Fuoco, citati sopra) di liberare il pozzo dai Detriti.

2) il problema si pone per gli inerti che ne dovessero Uscire: a questo punto: dovrai pagare l'eventuale discarica (o ancor peggio, centro specializzato) per la bonifica del materiale estratto (a meno che i Vigili del Fuoco, non si facciano garanti per la rimozione/bonifica dei detriti estratti...) - serve però un Documento SCRITTO da parte dei Vigili del fuoco, per l'impegno all'eliminazione degl inerti eventualmente trovati nel pozzo.

3) se Vi é una servitù di passaggio nell'ingresso che intenderesti chiudere per far svolgere i lavori, allora il problema sussiste, poiché la servitù Ti vincola a NON POTER chiudere tale passaggio a Tuo piacimento, indi per cui, dovresti avere il consenso scritto per i lavori dall'assemblea di condominio o dalle persone che appunto, godano di detta servitù. (se non vi é servitù alcuna, sei liberissimo di chiudere l'ingresso quando e come vuoi...)

4) Inutile fare una DIA al comune (DIA = Dichiarazione di Inizio Attività)...poiché NON vengono Toccate le strutture architettoniche e non Vi é modifica dei Piani e Volumi catastali

5) quando il pozzo sarà sgombero e quindi Vi sarà acqua "disponibile", sarà TUO OBBLIGO: O CHIUDERE la bocca del pozzo, affiggendo pure un cartello in cui Vi é indicato che l'acqua non sia potabile (oltre che chiudere PRATICAMENTE la bocca del pozzo pe rmotivi di sicurezza) OPPURE fare una domanda all'ARPA (Agenzia Regionale per l'AMbiente) nella quale venga richiesto il loro intervento per le analisi sull'acqua e quindi sul diritto o meno di considerare quel pozzo come RISORSA IDRICA. (nel qual caso, dipendentemente da regione a regione - avresti anche il diritto di ottenere alcuni bonus fiscali, se il pozzo potesse esere "Usato dalla collettività"...

spero di esserTi stato Utile.

S.B.

Anche io sono un tecnico, confermo tutte le utilissime informazioni che ti sono state fornite con l'aggiunta di qualche cosina.

Non credo che il pozzo sia vincolato dalla soprintendenza ma per scrupolo fai fare un controllo ad un tuo tecnico di fiducia.

Recinta il pozzo durante i lavori in modo da occultare bene quello che viene fatto dato che hai intorno curiosi non ben accetti.

Appendi un cartello alla recinzione con la dicitura di "lavori di manutenzione ordinaria."

Per quanto riguarda i rifiuti penso tu possa farli smaltire dall'azienda locale che si occupa del ritiro dei rifuti, informati prima sui costi.

Alessandro

Awards

Inviato (modificato)

E speriamo che tra i rifiuti tu trovi qualche bel frammento ceramico ........

s'al cjate une monetute...(medeivaal) jo c'a o ai domandaat a mjo paari e a mjo fradi...o spieri di ve il dirit di tolile...ma nome s'al mi mancje de colleciòn....

mandi...=)

S.B.

non é proprio il DE VULGARIA ELOQUENTIA...ma la traduzione può suonare un pò così:

"se trova una monetina...(medievale) dal momento che mi sono fatto da tramite informandomi con mio padre e mio fratello...spero di avere un diritto di "prelazione" all'acquisto...ma solo se manca dalla mia collezione...=)

Non sarà la lingua di Dante...ma sempre lingua é...=)

anche se non sono Friulano, bensì Germanico di Lingua materna...=)

scherzi a parte: ATKON, se fai i lavori e trovi un bel GROSSO, SOLDO, DENARIO massimo 1500...allora GIA' MI prenoto con una Prelazione!

=) ehehehe....

S.B.

Modificato da superbubu

Inviato

fortuna che ho un amico di Udine, una stagista di Gorizia e un collega di Trieste...qualcuno per la traduzione lo trovo...se riesco a partrire con i lavoro vi terro´informati, ciao


Inviato

Non avevo capito che era la loquela di coloro che Dante così sistema:

"...qui Ces fastu? crudeliter accentuando eructuant."

:rolleyes:

(vulg. eloq. I. 11)


Inviato

fortuna che ho un amico di Udine, una stagista di Gorizia e un collega di Trieste...qualcuno per la traduzione lo trovo...se riesco a partrire con i lavoro vi terro´informati, ciao

L'amico di Udine saprebbe risponderti, la Stagista di Gorizia dipende (se di Lingua slovena NO, se di Lingua FRIULANA SI')....il Collega di TRIESTE INVECE....ehehe..lui proprio non potrebbe risponderTi...=)

:D

W l'Italia... ;)

S.B.


Inviato (modificato)

Non avevo capito che era la loquela di coloro che Dante così sistema:

"...qui Ces fastu? crudeliter accentuando eructuant."

:rolleyes:

(vulg. eloq. I. 11)

"Ce fastu?" !

Superbubu, s'al cjata una moneda medieval a na ti lu dis di sigur, a la scunt e al fas ben a scundila.

Speran c'al cjate alc.

Modificato da chievolan

Inviato

Non avevo capito che era la loquela di coloro che Dante così sistema:

"...qui Ces fastu? crudeliter accentuando eructuant."

:rolleyes:

(vulg. eloq. I. 11)

"Ce fastu?" !

Dante scrive "Ces fastu?", come poi si dica in friulano non lo so.


Inviato

Non avevo capito che era la loquela di coloro che Dante così sistema:

"...qui Ces fastu? crudeliter accentuando eructuant."

:rolleyes:

(vulg. eloq. I. 11)

"Ce fastu?" !

Dante scrive "Ces fastu?", come poi si dica in friulano non lo so.

Hai ragione okt.

".... Aquilejenses, et Istrianos cribremus, qui Ces fastu, crudeliter accentuando, eructant."

Non l'avrei pensato; anche perchè la principale rivista della Filologica Friulana ha per titolo "Ce fastu?", con la citazione dal De vulgari eloquentia di Dante.

La forma corretta in friulano è appunto "Ce fastu?". Interessante, magari allora era quella la forma usuale, in teoria Dante non avrebbe dovuto sbagliare nella citazione, poichè aveva soggiornato in Friuli e quella frase l'aveva certo direttamente sentita.

Grazie della precisazione. :)


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