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Inviato

Nelle regioni italiche, le popolazioni di origine greca che fondarono le colonie adottarono in seguito pesi e suddivisioni diverse per coniare le loro monete.

Proviamo ad elencarle per creare alla fine una tabella con tutte le polis che adottarono uno o l’altro sistema ponderale

Sistema Ponderale “ Acheo-corinzio” basato su uno statere di 7,8-8 gr che veniva suddiviso in tre dracme dal peso di 2,6 gr ca.

Tale sistema ponderale era originario, come suggerisce il nome stesso, di Corinto dove lo statere era di peso superiore, ca 8,5-8,7 gr, ma fu utilizzato nelle nuove colonie con un evidente calo di peso.

Fu utilizzato da: colonie di origine achea quali Sibari, Laos, Metaponto, Caulonia, Taranto, Aminea?

Poi ????

Daniele


Inviato

Il sistema pondrale ''Foceo'' fu adottato da città come Velia e Poseidonia in un area che costituiva una ambiente economico ben distinto da quello acheo.

Era basato su uno statere di circa 7,50 gr. ed era diviso in dramme del peso di 3,65 gr. (corrispondenti a 1/2 e non 1/3 come vediamo del sistema acheo) e in oboli di 0,50 gr.circa.

Altro sistema era quello ''Calcidese'' definito così in quanto diffuso nelle colonie calcidesi della Sicilia (ma anhe a Cuma) ed era basato su una dramma di 5,70 gr. circa.

Un esempio di questa monetazione è Reggio che era inserita in un area economica caratterizzata da intensi scambi commerciali soprattuto nella metà del VI secolo secolo a.C. non solo con le altre città della Magna Grecia ma anche quelle ''occidentali'' (vedi al diffusione della ceramica definita appunto ''calcidese'')


Inviato
Il sistema pondrale ''Foceo'' fu adottato da città come Velia e Poseidonia in un area che costituiva una ambiente economico ben distinto da quello acheo.

Era basato su uno statere di circa 7,50 gr. ed era diviso in dramme del peso di 3,65 gr. (corrispondenti a 1/2 e non 1/3 come vediamo del sistema acheo) e in oboli di 0,50 gr.circa.

Altro sistema era quello ''Calcidese'' definito così in quanto diffuso nelle colonie calcidesi della Sicilia (ma anhe a Cuma) ed era basato su una dramma di 5,70 gr. circa.

Un esempio di questa monetazione è Reggio che era inserita in un area economica caratterizzata da intensi scambi commerciali soprattuto nella metà del VI secolo secolo a.C. non solo con le altre città della Magna Grecia ma anche quelle ''occidentali'' (vedi al diffusione della ceramica definita appunto ''calcidese'')

A Cuma il sistema calcidese è stato adottato per un breve periodo , quasi contemporaneamente a quello euboico-attico e legati ad eventi storici, per poi passare al focese o ad una sua derivazione, sistema che poi si è evoluto , e scosatato da esso ( focese ) in tutta l'area campana, tanto da prendere l'appellativo di "piede campano", evoluzione durata per tutto il periodo di attività della zecca di Neapolis, che presumibilmente dalla fine del IV sec. è rimasta la sola attiva e produttrice per tutti gli altri centri, fino a presupporre dagli ultimi studi che il taglio adottato negli ultimi periodi sia sovrapponibile a quello romano.


  • 3 mesi dopo...
Inviato

Per quanto riguarda la Daunia, regione della quale mi occupo:

Il Piede Acheo fu utilizzato dalla città di Canosa;

Quello Campano da Arpi, Tiati.


Inviato
Per quanto riguarda la Daunia, regione della quale mi occupo:

Il Piede Acheo fu utilizzato dalla città di Canosa;

Quello Campano da Arpi, Tiati.

E Luceria ?


Inviato

Luceria non utilizza piede ponderale greco, perchè non fu città magnogreca, ma prima italica e poi dal 315 a.C., colonia romana.

Comunque i sistemi ponderali utilizzati sono:

Piede ponderale italico BASSO-ADRIATICO, basato su una libbra di 341,10 grammi con una divisione decimale fino al 315 a.C..

Piede ponderale romano con una libbra di 327,45 grammi, sempre con divisione decimale.

Dal 315 a.C. alla fine della Seconda Guerra Punica.


Staff
Inviato

Non è il mio “specifico settore” quindi potrei tranquillamente sbagliarmi, ma se non erro alcuni testi riportano che, a Luceria, a seguito dell’adozione del sistema ponderale romano, la suddivisone passò da decimale a duodecimale (quindi in linea con lo standard romano). Tra le altre cose medesime emissioni di questa città (in particolar modo in alcune serie) presentano pesi molto diversi tra loro e ciò rende molto complessa la ricostruzione del sistema ponderale e relativa suddivisione effettivamente utilizzati.

Awards

Inviato

Rapax, rispondo volentieri alle tue osservazioni.

Con la "conquista" romana della Daunia verso la fine del IV-inizi del III secolo a.C., per Roma si aprono Nuovi Mercati e come già avvenuto in altri territori come la Campania, invece di OBBLIGARE le popolazioni locali alla sostituzione della propria economia, sviluppata e fiorente, con quella romana, l'Urbe decide di sfruttare quei mercati adattandosi alla nuova realtà...ciò vale anche dal punto di vista monetario, creando per così dire un sistema ibrido.

Impone il sistema ponderale romano di 327,45 grammi, ma consente di conservare la divisione decimale, tipica e diffusa nella zona.

In tal maniera un cittadino di Roma portante con se Assi librali con divisione duodecimale, nella città lucerina poteva tranquillamente cambiarli con un egual numero di assi "lucerini" di divisione decimale, avendo quest'ultimi lo stesso peso, per il numerale maggiore(differente per i numerali minori, che normalmente avevano solo commercio locale).

Inoltre ti faccio presente, che quanto da me sostenuto troverebbe conferma che la Divisione Decimale dell'Asse si conserva anche in monete coniate, oltre che fuse, che andrebbero datate tra il 269 a.C. e il 211 a.C., quindi ben dopo la deduzione della Colonia Lucerina(315 a.C.) ed in pieno "dominio" romano.

Per quanto concerne, le differenze di peso esse sono dovute, NON all'appartenenza a sistemi ponderali differenti, ma alle riduzioni ponderali(Semilibrali, Quinquonciali, Terunciali, Trionciali, Bionciali, Onciali) del medesimo sistema.

Anzi, questo è il sistema più utilizzato per fornire datazioni più precise.

Ciao


Staff
Inviato

Ti ringrazio per l'esauriente risposta Vincenzo.

Per la prima parte tutto chiaro, mentre per la seconda ti faccio un esempio pratico:

Quincuncia (o semisse) del tipo Ruota a quattro raggi / Ruota a quattro raggi, Rutter 677a, Vecchi 281. Questa emissione dovrebbe avere un peso teorico di 36 scrupoli mentre quello reale oscilla tra i 26,14 ed i 44,21 g.

Per questo tipo, l'esemplare di peso inferiore censito presentava una mancanza di metallo (decisamente importante aggiungerei), il peso immediatamente superiore riscontrato è di 34,25 g... c'è comunque una differenza di 10 g che, considerato il peso massimo censito di 44,21 g, appare percentualmente piuttosto alta.

Della medesima serie, gli assi censiti col tipo Ercole / Cavallo hanno peso reale oscillante tra i 56,12 ed i 92,30 grammi.

(Fonte "Le Monete della Daunia", di Alberto D'Andrea)

In teoria entrambe le emissioni, che ho "casualmente" citato a titolo di esempio, dovrebbero essere di riduzione quadrantale.

Sulle emissioni fuse in particolare, differenze ponderali tra esemplari del medesimo tipo e della medesima serie sono piuttosto comuni ma, "a naso", mi pare che quelle delle emissioni di Luceria siano particolarmente importanti.

Noto che sei preparatissimo in materia :), quindi ne approfitto...

Awards

Inviato

Riprendiamo dall'esempio che hai fatto tu: Quincuncia Ruota con 5 globetti ed "L acuta" e rovescio ruota.

Sono d'accordo per questo esemplare l'appartenenza alla riforma quadrantale(in realtà parlando di divisione decimale è più consono definirla trionciale).

Purtroppo dobbiamo fare alcuni calcoli, necessari e chiarificatori.

Questa riforma prevede un Asse teorico di riduzione trionciale di 98,24 grammi(327,45 g. : 10 x 3). Ok? Asse di 98,24 grammi, quincuncia, la metà, di 49,12 grammi.

Quindi peso TEORICO di questa moneta(quincuncia di riduzione trionciale): 49,12 grammi.

Facciamo un altro calcolo, volendo ipotizzare una Quincuncia di RIDUZIONE BIONCIALE(sestantale)si avrebbe (327,45 g.: 10 x 2) = 65,49 grammi che sarebbe l'ASSE BIONCIALE, volendo la QUINCUNCIA basta dividere per due = 32,74 grammi.

Quindi la riforma TRIONCIALE prevede per la QUINCUNCIA valori compresi tra i 49,12 grammi e 32,74 grammi, poi subentra la riforma BIONCIALE.

Allora l'esemplare di 26,14 grammi appartiene alla riforma BIONCIALE? NO!!!

Perchè dalla Riforma BIONCIALE si passa dalla moneta fusa a quella coniata.

Come avevi intuito, quella moneta di peso di 26,14 g. ha qualcosa che non va nel peso: la mancanza evidente di metallo. Quindi eliminiamo questo valore.

Il peso immediatamente superiore è 34,25. Ci siamo! E' un esemplare di riduzione Trionciale, con un peso fortemente calante verso la riforma BIONCIALE(limite che abbiamo calcolato in 32,74 grammi), indice che l'esemplare è stato fuso nel periodo più tardo della riforma TRIONCIALE. Ma ci sono esemplari di peso 44,21 g.-43,45 g.-42,70 g. fino a scendere a 33,18 g. Quindi alcuni sono fusi all'inizio del periodo TRIONCIALE altri a calare, posteriormente.

La differenza di peso dell'esemplare più pesante è meno di 5 grammi rispetto al peso teorico di 49,12 grammi, spiegabili con l'usura, con l'imprecisione dovuta alla fusione e non alla coniazione, al fatto che il peso così determinante per noi studiosi per stabilire datazioni più precise, NON era così evidentemente importante per i monetieri, avendo queste monete bronzee già dal III secolo a.C. VALORE FIDUCIARIO.

Ciao.


  • 1 anno dopo...
Inviato

Ciao a tutti! Approfitto della discussione gia' esistente per chiedere maggiori informazioni.

A me piacerebbe approfondire e saperene di piu' riguardo i sistemi ponderali utilizzati in magna grecia e sicilia.Data la vostra esperienza avete qualche volume,riferimento bibliografico da consigliarmi?


Inviato

Un pò di bibliografia la può trovare in questa discussione


  • 2 mesi dopo...
Inviato

CIAO a tutti!

Vorrei contribuire anche io, che sto studiando i sistemi ponderali proprio in questi giorni, aggiungendo alla vostra interessante lista il sistema di Corinto, il sistema Euboico-Attico, il piede di Elea e il piede Fenicio.

Purtroppo non ho dati precisi circa il loro valore. A tal proposito se li aveste voi mi fareste un grande favore! :P

Fonti:

La Moneta in Grecia e a Roma della prof. Cantilena Renata;

Introduzione alla Numismatica di Ph. Grierson.

Avete un testo di sintesi da consigliarmi? Che ne pensate di questi miei testi?

Mi interesserebbe molto approfondire proprio i sistemi ponderali, il loro funzionamento e le varie suddivisioni locali, perchè purtroppo non mi sono ancora molto chiare.

Saluti a tutti! :)


  • 3 anni dopo...
Inviato

no, @okt, c'è una precisazione da fare.

Il tridrammo di Corinto (8,72 gr.) viene emesso come nominale forte in quanto favorisce il mercato interno e, se cambiato con valuta estera, permetteva, in alcuni casi, di guadagnare metallo prezioso.

Ad Atene il nominale forte è il tetradrammo (17,44 gr.) ed era il doppio del tridrammo corinzio e lo standard ponderale era diverso essendo le due monete coniate su un piede ponderale differente, quello acheo da una parte, quello euboico attico dall'altra.

Spero di esserti stato utile e scusa il ritardo della risposta! BUONA SERATA A TUTTI!


Inviato

Mi fa piacere che qualcuno rilegga anche vecchie discussioni.

Corretta l'esposizione.


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