piergi00 Inviato 20 Gennaio, 2009 #1 Inviato 20 Gennaio, 2009 Vi posto per la mia e vostra curiosita' la recensione del Primo Volume del Corpus Nummorum Italicorum redatta dalla RIVISTA ITALIANA DI NUMISMATICA nel 1911RIVISTA ITALIANADINUMISMATICAE SCIENZE AFFINIPUBBLICATA PER CURA DELLASOCIETÀ NUMISMATICA ITALIANAE DIRETTA DAFRANCESCO ed ERCOLE GNECCHIANNO XXIV - 1911 - VOL. XXIVMILANOTip.-Editrice L. F. CogliatiCorso P. Romana, N. 17I9II. Corpus Nummorum Italicorum. Primo tentativo di un Cata-logo Generale delle Monete medievali e moderne co-niate in Italia o da Italiani in altri paesi. — Volume I,Casa Savoia. — Roma, Tipografia della R. Accademiade' Lincei proprietà del cav. V. Salviucci, 1910, in-4°pag. viii-532 e XLII tavole.Nelle precedenti annate di questa Rivista è contenuta,per così dire, la cronistoria dell'opera colossale ideata dalnostro Augusto Presidente Onorario, del primo volume dellaquale salutiamo ora la comparsa con gioia e compiacenzavivissime. Dal primo annunzio del concetto di essa manife-stato dall'allora Principe di Napoli, quando nel 1897 si recòa Milano con gli Augusti suoi Genitori ad inaugurare lanuova sede della nostra Società nel rinnovato Castello Sfor-zesco (anno X, 1897, pag. 536, 542 e anno XI, 1898, pag. 327),alle notizie successive dell'assunzione a suoi collaboratoridel prof Costantino Luppi (anno X, 1897, pag. 543 e a. XI,1898, pag. 328), e, dopo la morte di questo, del generaleGiuseppe Ruggero (a. XII, 1899, pag. 456), fino al riassuntodella comunicazione del dott. Serafino Ricci alla riunionedella Società per il progresso delle Scienze in Napoli in-torno a questo primo volume allora d'imminente pubblica-zione (anno XXIII, 1910, pag. 531). Sono adunque tredicianni di lavoro assiduo di preparazione consistente nella esattae diligente catalogazione delle monete della raccolta Realeche ascendono al numero cospicuo di oltre sessantamila, enello spoglio delle pubblicazioni numismatiche per ricavarnele varianti o i tipi mancanti ad essa. Non sono troppi, datala mole del lavoro, ma parvero tali alle attese impazientidei più che non si rendono esatta ragione delle grandi dif-ficoltà di certi lavori e del tempo enorme che viene assor-bito dalle ricerche e dai raffronti diligenti e minuziosi.D'altra parte le impazienze dell'attesa sono ben giustificate dalla vera necessità in cui si trovano gli studiosi di unaguida sicura specialmente se si pensa ai problemi faticosiche inceppano il regolare cammino degli studi di numisma-tica italiana, alla soluzione dei quali non piccolo contributodeve portare la nuova opera. Non vi è infatti persona chesi sia occupata, anche incidentalmente, di numismatica, laquale non abbia dovuto constatare le deficienze veramenteenormi che si riscontrano ad ogni pie sospinto. Si possonoesse compendiare nella mancanza di un materiale abbondantescientificamente e diligentemente descritto: scarsezza e, allevolte, mancanza assoluta degli elementi illustrativi di talemateriale e cioè degli studi sulla denominazione delle monetee sui sistemi monetari: finalmente, conseguenza dell'una edell'altra di queste mancanze, nessuna sistemazione e distri-buzione razionale del materiale monete.Non è certo cosa agevole assumere 1' ufficio di esami-nare in quale misura la nuova opera viene a colmare le la-cune lamentate, perchè qualunque osservazione può parereintempestiva di fronte alla mole vastissima del lavoro com-piuto e, forse, anche irriverente, non tanto per la Personadell'Autore in sé che è al di sopra di qualsiasi critica, quantoper la competenza indiscussa che Egli Ka acquistato nelcampo della numismatica italiana. Noi siamo i primi a rico-noscere e proclamare questa competenza del nostro AugustoPresidente Onorario e, senza ombra di adulazione, la rite-niamo superiore a quella di qualsiasi altro degli studiosiviventi : chi ci conosce poi sa bene come non possiamo es-sere sospettati di avere la più lontana idea di mancare airiguardi e al rispetto dovuto; però crederemmo di venirmeno all'ufficio assunto non esprimendo interamente il nostropensiero perchè convinti che dal cortese dibattito delle opi-nioni può derivare un vero vantaggio alla scienza che tuttiproseguiamo con eguale affetto e passione.Il Corpus Nummorum Italicorum, come indica la parola,presupponeva uno studio completo della materia in modo dalasciare ben poco ancora alla soluzione dei problemi accen-nati. Però, durante il lavoro di preparazione, alla mente del-l'Autore dovettero affacciarsi in tutta la loro imponenza levarie questioni, a risolvere le quali sarebbero necessari studilunghi e diligenti cui non possono certo bastare le forze ela vita di un uomo. Forse per questo al titolo vasto e compren-sivo vediamo aggiungersi il sotto titolo di : Primo tentativodi Catalogo Generale delle Monete medievali e moderneconiate in Italia o da Italiani in altri Paesi, pieno di mo-destia, anche soverchia, dato il valore vero del libro, e chedisarma completamente la critica. Intanto si può subito af-fermare fin da questo primo volume che la promessa conte-nuta nel titolo viene oltrepassata, e l'opera, più che un ten-tativo, risulta un vero e grande catalogo delle monete ita-liane destinato a riempire interamente la prima delle defi-cienze da noi accennate, quella cioè della mancanza delmateriale scientificamente e scrupolosamente descritto. Questovolume contiene la descrizione delle monete emesse dai Prin-cipi di Casa Savoia del ramo principale e dei rami di Acaiae di Vaud. Sono 4354 le monete descritte accompagnatedalla riproduzione in fotocalcografia di 713 pezzi compren-denti i diversi tipi e le loro principali varianti : la nostraaffermazione non parrà dunque esagerata di fronte a questonumero così rilevante. Le monete sono raggruppate sotto ilnome del Principe che le emise, a cominciare da Amedeo IV{1232-1253) fino al regnante Vittorio Emanuele III, dispostecronologicamente quelle che portano l'indicazione della data,le altre a seconda della specie. Ad ogni moneta fu data la de-nominazione che portava all'epoca in cui fu emessa in quantofu possibile allo stato attuale delle cognizioni. La descrizioneè minuziosa e precisa, accompagnata dalle indicazioni di dia-metro e di peso, così che con l'aiuto delle numerose riprodu-zioni, è agevole identificare qualsiasi pezzo con tutta rapiditàe precisione, ciò che è lo scopo e l'ufficio principale del libro.Dopo questa esplicita dichiarazione, a quanto saremo perdire non potrà darsi significato diverso da quello di apprez-zamenti diretti a dimostrare quale sarebbe l'ideale da rag-giungere, pur riconoscendo l'impossibilità materiale di con-seguirlo allo stato presente degli studi.L'ignoranza dei principali sistemi monetari è aggravatadalla ignoranza dei nomi che avevano le monete all'epocadelia emissione, perchè molte delle denominazioni con lequali vengono generalmente indicate nei cataloghi di venditae anche in quelli scientifici, sono posteriori ; desunte talunedall'aspetto e dalle figurazioni, altre addirittura cervellotiche:così che anche in questa parte pare che tutto abbia congiu-rato a farci perdere quel tenue filo conduttore che potrebbeessere il nome vero della moneta per riannodarla al sistemamonetario del quale faceva parte. Di questa incertezza sivede il riflesso nel volume che stiamo esaminando, dovenon poche volte alla denominazione segue un punto interro-gativo o non risponde la qualità della moneta di cui non ènoto l'intrinseco. L'approfondire e risolvere anche solo talunadi tali difficoltà avrebbe voluto dire perdere anni di tempoin ricerche di esito non sempre sicuro, e ciò male avrebberisposto alle impazienze di chi attendeva e a quelle ben le-gittime dell'Autore che da siffatte lunghe indagini vedevasempre più allontanato quel principio di esecuzione del suopiano grandioso che era in cima ai suoi pensieri. Del restoquesta deficienza può considerarsi insita nel concetto stessodell'opera che si proponeva di raccogliere in un sol corpola descrizione delle monete italiane quali esse sono note alpresente senza sottoporle a nuovi studi, perchè in tal casoil lavoro si sarebbe dovuto ideare ed eseguire diversamente.Non insisteremo quindi su questo particolare per direinvece qualcosa del sistema adoperato per la classificazionedel materiale. Esso risponde al sistema adottalo da S. M. ilRe per l'ordinamento della sua raccolta, che viene espostoin poche parole nelle brevissime " Avvertenze Generali „con le quali si apre il volume : " ordinamento regio-nale ; e per ogni regione, le singole zecche, ovvero i luoghia nome dei quali vennero battute le monete, son dispostiin ordine alfabetico „. Non si contende che tale sistemanon sia facile e pratico, e sopra tutto utile in specie ai ne-gozianti, ma a chi lo esamina, pur non avendo vaste cogni-zioni in materia, si addimostra subito mancante di una so-lida base scientifica e razionale. Senza fermarci a considerarecome esso perpetui le varie significazioni della parola zecca,abusivamente introdotte nell'uso numismatico, la prova evi-dente di questa nostra affermazione ci viene data dallo stessoAugusto Autore che è stato costretto a cominciare l'operasua con una eccezione. Non già una di quelle piccole ecce-zioni che confermano, come suol dirsi la regola, ma con unaeccezione che investe e infirma tutta l'essenza del sistemaadottato, perchè dimostra come nella razionale distribuzionedelle monete debba entrare un altro elemento che non siail semplice luogo dove o per il quale la moneta fu battuta,ma l'autorità che la improntava ed emetteva. E questa unaantica e vessata questione e ci verrà perdonato se volemmofarne cenno a proposito di un'opera che, ideata in fondo conun concetto diverso da quello da noi vagheggiato, finiscepoi non solo a non pregiudicarla in senso contrario al no-stro, ma viene in certo modo a darci ragione.Ci permettiamo pertanto di esprimere il rammarico chela eccezione non sia stata completa in modo da darci tuttariunita in questo volume la serie intera delle monete Sabaude,alcune delle quali invece dovranno cercarsi nei volumi suc-cessivi. Nelle * Avvertenze speciali „ vengono enumerate lemonete che furono escluse dalla serie principale, e sebbenetali esclusioni sembrino coerenti al sistema enunciato nelle" Avvertenze Generali „, pure alcune non sono, a parer no-stro, bastantemente giustificate, data sopra tutto l'inclusionedi altre. Troviamo per esempio a pag. i6 sotto il n. i de-scritta la moneta di Aimone che porta per esteso il nomedell'officina monetaria di Ponte d'Ain. mentre non vi tro-viamo tutte le monete, che sono le prime e più antiche dellaserie Sabauda, col nome di Susa; né vale il dire che la mo-neta di Susa ha carattere a sé, perché Susa in tanto ebbemoneta in quanto la emisero i Principi di Savoia che vi ave-vano dominio, e non emise mai moneta propria senza ilnome del Principe.Le cifre accennate di sopra della quantità delle monetedescritte costituiscono la prova migliore dell'enorme lavorocompiuto e di quello anche più grande già preparato per ivolumi successivi. Siccome nelle " Avvertenze „ è detto cheil contributo portato dai Musei e dai Raccoglitori privati aiquali vennero di mano in mano comunicate le bozze distampa, è stato all' incirca dell'uno e mezzo per cento di mo-nete nuove e del venti per cento di varietà, così è certoche l'ottanta per cento dell' intero lavoro è pronto fin da ora.Di fronte a questo risultato i tredici anni di preparazionenon furono troppi davvero e noi non possiamo lesinare lalode all'attività veramente prodigiosa data alla grande operadall'Autore e dal suo egregio e fido cooperatore il generaleGiuseppe Ruggero, bellissimo esempio di energia giovanile.Quanto alla parte materiale, l'esecuzione tipografica èperfetta sia per la eleganza e nitidezza della stampa che perla eccellente qualità della carta impiegata. Forse sarebbestata desiderabile una maggiore varietà nei tipi usati per ri-produrre le leggende delle monete; il bisogno di tale varietàè specialmente sentito nei periodi di transizione da una adaltra forma di scrittura, quando le leggende sono compostedi lettere appartenenti a forme diverse non solo, ma allevolte è diversa perfino la forma di una stessa lettera nellamedesima leggenda. Si hanno per tal modo delle variantidi cui non è possibile rendersi ragione con la uniformità delcarattere adottata. Le tavole sono abbastanza nitide ; osser-viamo però che in generale le monete, anche se di buonaconservazione, vi appariscono meno belle di quello che sonoeffettivamente. Non sappiamo se ciò debba attribuirsi al si-stema di riproduzione, come ha osservato G. F. Hill ; siamoin ogni modo persuasi che, come in alcune tavole tale deca-dimento è meno sensibile, così possa sparire del tutto neivolumi successivi.Di questi daremo conto brevemente ai nostri lettoridi mano in mano che vedranno la luce senza più tornaresulle questioni di massima accennate in questa recensionedel primo volume. E le abbiamo accennate non già pervana mania di critica, ma per far rilevare agli studiosiche l'apparizione di questo atteso e desiderato lavoro nondeve attenuare ma attivare le loro energie per dare allanumismatica italiana quel definitivo assetto scientifico che ènei desideri di tutti. Assetto che servirà non soltanto aglistudi storici ma eziandio e più a quelli economici, che sonodi pratica ed efficace applicazione.Quando l'opera sarà compiuta, e ci auguriamo di vederneil compimento, gli studiosi non avranno più da lamentare lapiù grande delle deficienze della numismatica italiana e quellapiù difficile a colmarsi, e ben pochi saranno i pezzi che po-tranno ancora aggiungersi al Catalogo delle monete italianeraccolte nel Corpus Nummorum Italicornm, monumento ira-perituro della dottrina, dell'attività e della munificenza delnostro Augusto Sovrano e Presidente Onorario.N. P.
piergi00 Inviato 20 Gennaio, 2009 Autore #2 Inviato 20 Gennaio, 2009 La Tavola n.38 del Primo Volume Casa Savoia (una delle due dedicate alla monetazione di Vittorio Emanuele III)
piergi00 Inviato 20 Gennaio, 2009 Autore #3 Inviato 20 Gennaio, 2009 Le grandi pubblicazioni numismatiche italiane. — L'Editore Hoepli lancia contemporaneamente i programmi di tre pubblicazioni di capitale importanza segnando così, per dirla con frase moderna, il rècord editoriale delle pro- duzioni numismatiche. Mettiamo in primo luogo il Corpus nummorum italicorum, il lavoro numismatico più grandioso che mai sia stato ten- tato; segue il Catalogo delle Monete e delle Bolle Ponti- ficie del Serafini, di cui abbiamo tenuto parola nell'ultimo fascicolo della Rivista e infine i Medaglioni Romani di Fran- cesco Gnecchi di cui non possiamo ancora dire, trovandosi in corso di stampa. Le tre pubblicazioni che vedono la luce quasi contem- poraneamente fra lo scorcio del 1910 e il 191 1 sembrano destinate a portare il contributo numismatico alle feste cin- quantennarie che Roma si appresta a celebrare, e al signifi- cato di tale solenne manifestazione sembra che per felice destino contribuisca la combinazione sulle personalità che le hanno prodotte o ispirate. S. M. il Re ispirò la descrizione storico-numismatica di quella meravigliosa evoluzione per cui dai numerosi piccoli stati in cui l'Italia era divisa, si formò l'unità d'Italia, evo- luzione simboleggiata dalle monete delle moltissime zecche sparse nella penisola e nelle adiacenze ed ora finalmente riunite nell'unica zecca di Roma. L'opera grandiosa si inizia colle monete di Casa Savoia, di questa casa che vanta una serie continua di ben otto se- coli, quale nessun'altra essa principesca al n-.cnco piò vsn tare, e che, dopo tanto len".po, perdtia a capo della Naziore. S. S. il Papa ordina la descrizione della singolarissima serie pontificia dal suo principio alla sua fine, cerne di s'eiie chiusa che ha terminato il suo periodo vitale e che si fonde nel resto della vita italiana. Era infine necessario che il popolo fosse rappresentato, e il privato cittadino offre il suo contributo alla felice ricor- renza evocando la numismatica romana, compendiata nella parte più bella, più classica, più aristocratica, nella serie dei Medaglioni. Ed ora ecco i tre programmi. CORPUS NUMMORUM ITALICORUM fatto compilare da S. M. Vittorio Emanuele III Re d' Italia. Primo tentativo di un Catalogo Generale delle Monete medioevali e moderne coniate in Italia o da Italiani in altri Paesi; Volume I, Casa Savoia (Grosso voi. in-40 di pag. viii-532, stampato su carta a mano intonsa, cui seguono 42 ta- vole in fotocollografia, nelle quali ogni singola moneta nitidamente risalta su fondo color paglierino. Prezzo netto L. 60). Al Lettore benevolo : Nell'universale evoluzione e caduta delle umane cose, in cui ven- nero e vengono travolte istituzioni, riti, formidabili imperi, armate, leggi e storie scritte delle genti che popolarono la terra, alcuni monumenti sembra che abbiano il privilegio di potersi salvare dalla comune ro- vina, e con maggiore facilità essere a noi tramandati per motivi spe- ciali, quali la forma, l'uso a cui son destinati, e la materia di cui son composti. Primi fra questi monumenti privilegiati sono da porsi le Monete e le Medaglie. Ho detto monumenti, e tali, infatti, esse sono, in quantochè per ordine di epoche ci narrano le vicende dei popoli, ci parlano di glorie di grandi re e nazioni, di gesta eroiche, in linguaggio semplice e solenne. Una effigie ed una data ci ricordano una conquista od un dominio di re, od una riscossa ed una vittoria di popolo: una allegoria ci rammenta una grande impresa di guerra o di pace benefica, od una aspirazione: l'arte profusavi, un nome, una sigla, evocano alla nostra mente e compendiano il sentimento, il gusto di un'epoca, di una razza. Qui sta l'origine del fascino che la scienza così delta Numismatica esercita sull'uomo : nella narrazione tacita ma altiloquente della di lui storia, della cui conoscenza egli fu avido in ogni tempo, ed è avidissimo ai tempi nostri. Di qui nacque il desiderio di raccogliere Monete ed il pensiero di ordinarle, onde avere una serie non interrotta di ricordi, e la susse- guente ricerca di documenti per suffragare quelli. Molto a tutt'oggi si è fatto in questa scienza, a dire il vero, tutta recente, poiché non ri- monta oltre all'epoca del grande storico Ludovico Antonio Muratori. Ma tutto questo complesso di studi raramente assunse forme organiche, compendiandosi, al più, in Italia, nella storia di una o poche zecche. Non è da nascondere che il riunire in un sol corpo tutta la storia nu- mismatica di uno stato fu sogno di molti egregi studiosi ; ma molte cause, e non ultima quella dei mezzi materiali mancanti, intervenivano ad opporsi. Toccava, invece, a S. M. Vittorioio Emanuele III, Presidente Ono- rario della Società Numismatica Italiana, la grata ventura di dare forma concreta a questo sogno, valendosi della propria collezione che conta non meno di 65,000 pezzi, delle profonde sue cognizioni in questa scienza, e dell'opera illuminata di S. E. il Generale Ruggero. Benché l'opera sia poderosa, S. M. volle che il titolo fosse modesto nella espressione di Primo tentativo. Invece, senza tema di errare, quest'opera si può chiamare completa. Il 1° volume che è tutto dedicato alle Monete di Casa Savoia, ci è di caparra sicura della bontà di quelli che seguiranno. Attorno alla Casa di Savoia si aggira la storia del nostro Risorgi- mento: storia di lotte comuni, di martini, di speranze, di voti compiuti; e l'opera si inizia appunto in quest'anno in cui l' Italia celebra le sue conquiste di libertà e di pace operate sotto il vessillo dei discendenti di Biancamano. Assume, quindi, carattere e significato tale, che non poteva non richiamare il mio più vivo interesse. Pertanto, esclusa ogni idea di lucro da parte mia, ma solamente mosso dall'amore dei buoni studii e dal pensiero di assimilarmi ai con- cetto dei patri festeggiamenti ed a quello di beneficienza a prò' di due Istituti — caritatevole l'uno, scientifico l'altro — che spuntò quale fiore gentile dal cuore generoso del nostro Sovrano, ho voluto assumerne la vendita, pronto anche a fare ogni necessario sacrifìcio per compiere la nobile impresa. L'opera non mancherà di aver esito pei meriti intrinsechi dell'Augu- sto Autore : e spero che il pubblico vorrà pure tener conto dei miei intendimenti nel divulgarla. Milano, Febbraio 1911 Ulrico Hoepli. 1
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