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IGNORED

Il fascino discreto dei gettoni di piombo


Risposte migliori

Inviato

Ciao Apollonia, cercherò di essere sintetico:

1) Non sempre l'insegna riportata sul tappo era la stessa, poteva variare a seconda dell'incisore degli stampi, dell'epoca di fabbricazione (alcune spezierie sono durate parecchi secoli), al diametro del bossoletto (sono molto variabili) perché probabilmente avevano diverse capacità.

Perciò ritengo Al Pelegrin uno e l'altro tappo. E ne allego un altro.

post-10355-1236296423_thumb.jpg

2) Il tappo hellcat 22 è della spezieria " Alla testa d'oro". Quella "Alli due Mori" ha due teste. Esiste e l'ho vista (Medagliere di Milano).

3) Tessera plumbea Pitotto. Bene, è l'unica di cui sono a conoscenza.

Allego poi un altro tappo "Alla testa d'oro"


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Inviato

Allego un altro tappo "Alla Testa d'Oro"

post-10355-1236297074_thumb.jpg

Ho ricevuto PDF. Grazie


Supporter
Inviato

Ciao pozleo,

tutto chiaro.

Grazie


Inviato

Certo avgvstvs! Intanto ne posto 5, per gli altri ho provato e riprovato a fotografarli da tutte le angolazioni e posizioni di illuminazione possibili, ma con scarsi risultati... Cercherò di trovare una soluzione. Purtroppo il piombo se da una parte ha il vantaggio di ossidarsi meno del rame o del bronzo, dall'altra è molto più "delicato" e tende ad appiattirsi a contatto con pietre e simili, danneggiando soprattutto le incisioni in rilievo. Intanto ecco il primo: Piombo, diametro 21mm.

Non so voi, ma sulla prima immagine mi sembra di vedere un buffo uccello con le ali aperte. Nella seconda, al centro c'è una croce.

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Inviato

Grazie delle foto :)

Se scarichi i file del Leaden Tokens Telegraph, il link e' sulla prima pagine della discussione, puoi vedere che le rappresentazioni su questi oggetti sono tipicamente classificabili sotto categorie specifiche.

Curioso l'uccello sul primo gettone, sembra un pollo... :D

L'immagine sul secondo gettone potrebbe essere una imbarcazione.


Supporter
Inviato

Buondì

Grazie alle indicazioni di avgvstvs ho potuto comporre la (possibile) coppia teriacale gettone-sigillo del bossoletto della spetiaria ‘Alla Testa d’Oro’ sotto riportata (solo i dritti in rapporto dimensionale approssimativo), coppia analoga a quella della ‘Spetiaria Della Madonna in V’ della collezione Pitotto.

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Il gettone è rimasto invenduto e ho avuto modo di acquistarlo. La case d’aste (Munzen & Medaillen GmbH) è una ditta seria perché in tutta onestà mi ha fatto presente che, a quanto le hanno riferito in seguito, l'articolo presentato in asta come Bleimarke (gettone di piombo) potrebbe esser stato in effetti ricavato da un sigillo del bossoletto della teriaca (dubbio già espresso da pozleo).

Sono curioso di esaminarlo bene quando l’avrò fra le mani, ma già dalla foto non si notano mancanze di metallo che sono invece ben evidenti nel sigillo, in particolare tra ore 8 e ore 9. Inoltre la forma ricorda quella delle tessere plumbee postate da helicat e della tessera di Pitotto al post #8.

Nella didascalia del gettone c’è un rimando a Voltolina (crf. 1225) e in quella del sigillo uno più esplicito a La storia di Venezia attraverso le medaglie (Milano, 1998) dello stesso autore (pp. 271-2 e n. 1295).

Forse qualcuno che ha la possibilità di consultare il testo può dirmi che cosa riporta l’autore ai numeri e alle pagine citate?


Inviato

Ciao Apollonia, ti invio copia delle pagine da Voltolina, spero siano leggibili perché ho dovuto ridurre molto la definizione. Inizio con il tappo al n. 1225

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Supporter
Inviato

Ciao pozleo, mille grazie: mi sarà certamente utile.

Ti chiedo se cortesemente mi puoi aggiungere il n. 1295 che dev'esserti sfuggito.

Nella didascalia del gettone c’è un rimando a Voltolina (crf. 1225) e in quella del sigillo uno più esplicito a La storia di Venezia attraverso le medaglie (Milano, 1998) dello stesso autore (pp. 271-2 e n. 1295).


Inviato

Ciao Apollonia, mi dispiace ma non ho il 1295. Avevo fotocopiato tutte le pagine che mi potevano interessare. Non so cosa nasconda il 1295. Se capito a Milano (Biblioteca della Soc.Numismatica) ci guardo, ma non so quando.

Anzi provo ad inviare una mail di richiesta al dott. Girola. E' una persona molto gentile e disponibile.

Come va la raccolta delle tessere milanesi?


Supporter
Inviato

Questo è l'ultimo arrivo.

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Non è proprio di Milano ma di Vigevano e proviene da un'asta inglese (Baldwin's).

Comunque ho pochi pezzi milanesi in rame, bronzo e alluminio.

Incrociando le dita, mi dovrebbe arrivare un gettone della teriaca in piombo (il primo in questo metallo) dalla Germania.

Vi terrò informati.


Supporter
Inviato

Il gettone è arrivato. Vi assicuro che è più bello di quanto appare in questa scansione

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Gettone di piombo uniface senza data. Testa con serto d’alloro a destra, TERIACA F(INA) ALLA TESTA D’ORO IN VEN(ETIA): 24 mm; 6,752 g (crf. Voltolina 1225).

Da rilevare la serietà della Muenzen und Medaillen GmbH nel precisarmi che l’articolo non era un token di Pb (bleimarke) come pensavano all’inizio ma un sigillo del contenitore della teriaca, e la fiducia nei miei confronti nello spedirmi subito l’articolo sulla parola, senza attendere il pagamento. E questa è la prima volta che ho contatti con loro.

Il primo punto supporta il dubbio di pozleo che non ci troviamo di fronte ad apposite tessere per l’approvvigionamento della teriaca (mai citate dal Voltolina) ma ad oggetti tesseriformi (termine di cui mi riservo d’accertare l’esistenza) ricavati dai sigilli. La discussione resta aperta.

Approfitto per segnalare un prossimo articolo sulla teriaca a firma di Paolo Pitotto e mia (non nascondo che mi sento molto onorato d’aver potuto collaborare) su “Il Curioso”.


Inviato

Ciao Apollonia, complimenti per l'acquisto.

Dall'ingrandimento delle immagini che hai allegato noto che al c.d. diritto, con legenda e testa, il bordo è arrotondato mentre al rovescio, liscio, il bordo è stretto, netto, e in alcune parti quasi rovesciato. L'impressione è di un bordo non ottenuto con la fusione in uno stampo ma con un taglio di un bordo molto più alto. Insisto nella la mia tesi di tappo ritagliato.

Se vorrai arricchire l'articolo ti invierò, ma questa volta sulla tua mail privata perchè troppo grandi, le otto pagine dal Dian che riportano i disegni di tutte le insegne delle spezierie veneziane ricavate dal Codice Gradenigo della seconda metà del XVIII sec. (i disegni sono molto stilizzati ma importanti perché riportano l'elenco completo delle spezierie).

Se altri lamonetiani le vorranno me le chiedano!


Supporter
Inviato

Ciao pozleo

Ricevuto, grazie.

Pensa che stamane un collega mi ha portato in visione il libro 'Per una storia della farmacia e del farmacista in Italia - VENEZIA E VENETO '(Collana Schiapparelli, vol. 2, Ed. Skema) a cura di Angelo Schwarz dovo sono riportate proprio alcune insegne di Botteghe Medicinali in Venezia (Codice Gradenigo, n. 200, vol. 4°, da c. 292 a c. 302).

Ci sono anche gli interni di alcune spezierie, i frontespizi delle farmacopee venete e di fascicoli e manifesti a stampa sull'uso e le virtù della teriaca in varie lingue comprese l'arabo e il greco. Vi sono anche foglietti illustrativi nel quali veniva avvolto il 'Bossoletto' di teriaca e i sigilli di farmacia che vedi

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  • 3 mesi dopo...
Supporter
Inviato

Buondì,

volevo segnalare che sul numero di giugno de 'Il Curioso', una rivista dedicata al mondo del piccolo collezionismo, dell'antiquariato minore e del modernariato ( http://www.novacharta.it/curioso/ ), è uscito l'articolo 'Le marche della teriaca'.

GB


  • 11 mesi dopo...
Supporter
Inviato

Buona giornata a tutti

Questo è un mio recente acquisto

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Tappo-sigillo fuso a Venezia. Opus: anonimo. (Pb dorato - Ø 41 mm - 24,88 g). D/ THERIACA FINA AL REDENTOR(E) IN VENEZIA. Il Redentore nimbato, stante, con la mano destra benedice, con la sinistra tiene il vessillo. Bordo formato da quattro archi, costituiti da corolle di fiori, intercalati ai quattro poli da un fregio. R/ Liscio. Voltolina n. 1871; Dian V, tav. III, n. 10.

L’insegna dell’antica farmacia veneziana al “Redentore” in Calle Larga San Marco (altezza 100 cm) per un confronto con l’immagine al dritto è questa

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A differenza dei tappi-sigillo dei ‘bossoletti’ illustrati nei post precedenti, questo presenta un contorno regolare poteva servire da coperchio di flaconi di vetro contenenti il farmaco. Qualcuno ha notizia di questi contenitori di epoca successiva ai classici bossoletti di piombo?


Inviato (modificato)

Ciao a tutti! Esprimo anch'io il mio modesto parere riguardo le tessere per il ritiro della teriaca presso le Spetiarie. Più che un'osservazione "tecnica" (su questo siete infinitamente più ferrati di me ) la mia è un'osservazione "pratica". Nei primi anni '90 frequentavo molte persone che facevano collezione di tutto ciò che riguardava la Serenissima, e ho avuto modo di vedere le loro collezioni. Il ritrovamento di tappi di teriaca non era ritenuto evento raro. Venivano considerati però, dai più, materiale di scarso interesse, e quindi nuovamente gettati via. Da quanto ho saputo nessuno di loro aveva mai trovato tessere abbinate alle Spetiarie per il ritiro delle pozioni medicamentose. Io mi chiedo: ma se di tappi se ne trovavano così tanti, perchè non si è mai trovata nemmeno una tessera a loro abbinata? Eppure avrebbero dovuto circolarne parecchie! Oppure siamo fuori strada e per ritirare le teriache si usavano tessere con dei simboli che nulla avevano a che fare con le Spetiarie?

Tipo queste?:

Salve

mi stavo rileggendo questa favolosa discussione con grande interesse. Ho visto le immagini che hai allegato .A mio parere le tessere sono tutte , mi pare, di XIII-XIV Sec. . Quindi antecedenti il discorso di cui state discutendo. Che provenienza hanno? Sai qualcosa su di esse? Mi interesserebbe saperne di più , se possibile visto che ho intavolato di recente una nuova discussione. Grazie e correggetemi se sbaglio.

Modificato da adolfos

Supporter
Inviato

Buon pomeriggio

Mi sono chiesto come mai il contorno del mio tappo-sigillo fosse così regolare, a differenza ad es. di questo dove l’evidente irregolarità indica ragionevolmente la provenienza da un bossoletto dal quale è stato ritagliato.

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La risposta l’ho trovata in questa immagine presa dalla rete

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e dalla conferma di un esperto che è a conoscenza di pezzi coevi al mio e successivi con tappo in sughero incollato sulla parte inferiore.

Si tratta quindi in sostanza del copritappo in piombo dorato, con indicazione della farmacia, del tappo in sughero dei flaconi in vetro che contenevano la teriaca.

Nella didascalia francese ci sono alcune imprecisioni come il tipo di metallo dorato che non è stagno ma piombo e quel ‘PINA’ invece di ‘FINA’. Tuttavia torna utile per conoscere l’epoca in cui la teriaca era dispensata in queste confezioni (XXIII secolo) e le dimensioni del contenitore.

apollonia


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