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IGNORED

Il fascino discreto dei gettoni di piombo


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Inviato

Su questo leggo chiaramente: " Segreto (o Secreto?) Di Francesco". Diametro 35mm, peso 25gr.

Nell'immagine si vede chiaramente un braccio con in mano un ramoscello su quello che sembra un campo arato, sullo sfondo ci sono 2 stelle.

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Inviato

Su questo si vede quello che sembra essere un fiore. La scritta è semi-cancellata giusto dopo la parola "teriaca. Diametro 23mm, peso 20 gr.

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Inviato

Di questo si legge poco o niente... Ha solo scritte, e nessuna immagine. Diametro 25mm, peso 25 gr.

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Inviato

L'omino con barba e cappello ha anche il bastone del pellegrino. Dunque alla spezieria "Al Pelegrin" in S.Lio.

La spezieria "Alla Vecchia" era in campo S.Luca. "La Gatta" al ponte dell'aceto.

La spezieria con l'insegna della testa è esattamente "Alla testa d'oro" al ponte di Rialto. Quella con i Mori era "Alli due Mori" alla merceria S.Salvador.

Complimenti per la raccolta.


Inviato

Grazie Pozleo, per le informazioni. E' la prima volta che mostro a qualcuno questi oggetti e ne ricavo soddisfazione... :lol: Ci ho messo anni, a trovarli, ma quando li mostravo orgoglioso ad amici e parenti, mi dicevano sempre: E che te ne fai di quei "pezzi di piombo"? E la cosa mi irritava non poco, come potete immaginare.


Inviato

Grazie per averci mostrato queste piccole ed incomprese meraviglie!


Inviato

Collezione veramente notevole e affascinante, complimenti :)

... quando li mostravo orgoglioso ad amici e parenti, mi dicevano sempre: E che te ne fai di quei "pezzi di piombo"? E la cosa mi irritava non poco, come potete immaginare.

Gia'... :D


Inviato

:beerchug: Grazie, amici! Questo giorno me lo segno sul calendario! :D :lol:


Inviato

Per completare la discussione sui tappi sigillo della Teriaca veneziana vi informo che le poche notizie le ho trovate su: GIROLAMO DIAN, Cenni storici sulla farmacia veneta al tempo della Repubblica, Parte 2, 1901 e Parte 5, 1905, riunite in ristampa anastatica da Filippi Editore , Venezia, 1983.

Nella Parte 5 riproduce n.99 insegne delle Spezierie del Codice Gradenigo (2 metà XVIII sec.).

Anche Piero Voltolina (La storia di Venezia attraverso le medaglie) descrivendo i pochi esemplari del Museo Correr utilizza il Dian come bibliografia.

Vorrei chiedere a hellcat11 perché hai scelto una tessera delle Fiandre come suo simbolo.

Ho pubblicato una scheda su quella tessera in: www.museobiassono.it poi clicca su e-book e la troverai.


Inviato
Vorrei chiedere a hellcat11 perché hai scelto una tessera delle Fiandre come suo simbolo.

Ho pubblicato una scheda su quella tessera in: www.museobiassono.it poi clicca su e-book e la troverai.

Ti rispondo con piacere, Pozleo: Prima di tutto, desidero precisare che sono un autodidatta, e quello che so l'ho appreso "sul campo" o parlando con altri amici con la mia stessa smisurata passione, non ho certo la tua competenza.. Comunque, possiedo io stesso una di quelle tessere, soltanto che la mia di frecce ne ha 7 e non 5... L'ottimo stato di conservazione, le modalità di ritrovamento e il disegno (almeno per me) così particolare: Il Leone (che io presumevo richiamare la Serenissima), la scimitarra (l'arma usata dai Turchi, nemici di Venezia) invece delle "solite" spade o sciabole, e le 7 frecce (da quanto ho potuto constatare, il 7 per i veneziani del tempo aveva un significato particolare. Possiedo infatti alcune medagliette votive in cui viene rappresentata la Madonna con 7 spade e/o frecce conficcate nel corpo. Se non mi sbaglio veniva denominata la Madonna delle 7 spade, o dei 7 dolori. Su internet c'è parecchio materiale, a riguardo). In poche parole, mi è piaciuta subito, e l'ho sempre considerata uno dei pezzi più pregiati della mia collezione, pur essendo "soltanto" (per gli altri) al massimo un "piombetto". :) Posto una foto della tessera. Piombo, diametro 25mm, peso 7 gr.

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Inviato

Allego anche 2 foto riguardanti le medagliette votive di cui avevo parlato prima.

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Inviato

Caro hellcat11 dico: calma siamo tutti autodidatti (o almeno la stragrande maggioranza) e tutti cerchiamo di documentarci in qualche modo per assecondare la nostra passione.

Alla fine del percorso di autodidatta (non si finisce mai) al massimo si può essere definiti "non professionisti".

Per quanto riguarda la tessera col leone olandese con le sette frecce (i sette stati olandesi) c'è anche una medaglia legata a Venezia, coniata nel 1620 per celebrare l'alleanza ratificata fra Venezia e gli stati d'Olanda. Allego l'immagine di quella di Piero Voltolina (n.885).

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Le tessere di piombo del tipo che hai trovato potrebbero anche essere dei mezzi sigilli (bolle plumbee) che accompagnavano le merci olandesi come le lane di Fiandra. Il tuo però non sembra abbia tracce del ponticello di legatura (vedi fig.5 della mia scheda). Dunque potrebbe essere una tessera che comunque presumo abbia il rovescio liscio.


Inviato
Vorrei chiedere a hellcat11 perché hai scelto una tessera delle Fiandre come suo simbolo.

Ho pubblicato una scheda su quella tessera in: www.museobiassono.it poi clicca su e-book e la troverai.

Visitando il sito indicato da Pozleo, mi sono accorto di avere la seconda parte del sigillo di cui ha pubblicato una foto. Mentre la tessera con il leone aveva l'altra faccia completamente liscia, su questo si vede il segno dell'appicagnolo di collegamento. Allego una foto. Piombo, diametro 23mm, peso 5 gr.

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Inviato

Si direbbe proprio lei...

Devo ammettere che non conoscevo questo tipo di oggetto (lakenlood in olandese), anche se sul forum sono talvolta comparsi.

Per gli interessati giusto un paio di link:

http://www.colchestertreasurehunting.co.uk/baleseals.htm

http://www.pietdejutter.nl/blzlakenlood1.htm (e seguenti)

Curioso il fatto che entrambi gli esempi (con il leone) non sembrerebbero presentare alcun segno di collegamento ma... se invece che una tessera fossero proprio meta' di questi sigilli, privato della parte con l'identificativo della citta' e "appiattito" -abbastanza semplicemente essendo piombo- per essere usato in diverso modo, anche semplicemente come portafortuna?

PS. Conoscevo il sito del Museo di Biassono nella sezione riguardante le monete lombarde, ma la sezione articoli mi era sfuggita... grazie per la segnalazione e complimenti per l'ottimo lavoro!


Inviato

A hellcat11

Abbiamo riunito i due pezzi della bolla mercantile. Sta anche a significare che li avrai trovati insieme. Mercatino? Campo arato? Laguna? Vuol anche dire che le merci provenienti da Leida in Olanda, certificate da queste bolle plumbee, giungevano abbastanza copiose a Venezia. Nella collezione "Guido Zattera" del Museo Bottacin di Padova ce ne sono due complere.

Penso che nella laguna o attorno alla Dogana se ne potrebbero trovare molte, di tutti i tipi e provenienze.


Inviato

A Pozleo

Quella con il leone l'ho trovata nel 1990, l'altra nel 1993. Ho provato a sovrapporle, ma i diametri sono differenti. Potrebbe non voler dire nulla, nel senso che avrebbero potuto essere di diametro differente pur facendo parte dello stesso sigillo. Nel periodo in cui le trovavo ricordo che per molti le tessere plumbee rappresentavano una delusione. Si aspettavano una moneta, ed invece si ritrovavano fra le mani "il solito inutile piombetto" (a Roma direbbero: a'ridaje!) :bash: Ne ho anche altri, (dono di amici), ma dai disegni molto più semplici o stilizzati al massimo e molto più piccoli di diametro 6-7mm.


Supporter
Inviato

La teriaca

Al post #8 ho presentato una rara tessera veneziana in piombo con la scritta ALA SPETIARIA DELLA MADONNA IN V e la raffigurazione della Madonna con il Bambino in braccio, che serviva per procurarsi presso la farmacia (spetiaria) della Madonna in Venezia un vesettino di teriaca (o triaca), un polifarmaco di origine orientale al quale si attribuivano virtù miracolose e di cui Venezia deteneva gelosamente il segreto e il monopolio.

Al post #12 ho riportato l’immagine del coperchio di un bossoletto pure in piombo con la stessa immagine della tessera che serviva da contenitore del farmaco dispensato dalla stessa spetiaria.

Ho letto che nella Collezione Serenissima sono presenti sette rare tessere della teriaca, di cui non ho però la documentazione. Ciononostante è molto probabile che ogni tessera sia correlata alla spetiaria con il caratteristico bossoletto della collezione di helicat, in analogia alla tessera-bossoletto della Spetiaria della Madonna di cui sopra.

Chi volesse approfondire le notizie sulla teriaca può far visita alla Home Page del mio Dipartimento

http://chifar.unipv.it/museo/storia-vasi/Mtr_S.HTMl

e cliccare a sinistra sul link La Teriaca di Andromaco: un antico farmaco.

Un storia molto interessante.


Inviato
Ho letto che nella Collezione Serenissima sono presenti sette rare tessere della teriaca, di cui non ho però la documentazione. Ciononostante è molto probabile che ogni tessera sia correlata alla spetiaria con il caratteristico bossoletto della collezione di helicat, in analogia alla tessera-bossoletto della Spetiaria della Madonna di cui sopra.

Nella "Serenissima Collection" sono presenti sette tessere, tutte provenienti dalla collezione di Piero Voltolina, il quale le aveva già tutte presentate insieme a poche altre nel suo ponderoso lavoro "la storia di Venezia attraverso le medaglie".

Queste tessere sono tutte in AE fuso, solo alcune si riferiscono ad una spezieria, la maggior parte ha sigle non note. Hanno tutte la particolarità di riportare delle date, alcune riferentesi a più anni. Una datata 1555 ha anche le date 1559-1560.

Per quanto riguarda la loro funzione Voltolina riporta quanto detto dal DIAN citato in precedenza. In Venezia vigeva l'obbligo di preparare la Teriaca pubblicamente. La preparazione avveniva una volta all'anno, generalmente in Maggio (come appare anche dalle date riportate sulle tessere). Queste "tessere erano designate per ricognizione a quelle autorità, magistrature o invitati che presenziavano alla confezione della Triaca".

La circostanza si trasformò in occasione di festa popolare: numerosissime infatti erano le persone che assistevano dapprima all'esposizione degli ingredienti (particolare curiosità suscitavano le vipere ..), poi alla preparazione che veniva completata pestando in giganteschi mortai di bronzo tutti gli ingredienti. Questa faticosa operazione veniva affidata ai facchini che si accompagnavano nel loro lavoro con cantilene ma anche con frizzi, indirizzati alle donne presenti tra il pubblico, che rendevano ancor più suggestivo e vivace lo spettacolo. Ecc. ecc.

Il Voltolina non riporta alcuna tessera plumbea destinata al prelievo della Teriaca. Mi rimane il dubbio che quella riportata dal Pitotto sia un tappo sigillo che ha perso il bordo.


Inviato

grazie a tutti per l'interessantissima esposizione su questi "piombetti" !!

ho davvero appreso nozioni che mi erano del tutto sconosciute quali la definizione di teriaca e la sua pubblica preparazione e sono molto contento che hellcat11 abbia condiviso con tutti la sua bellissima collezione

grazie grazie mille

carlo


Supporter
Inviato

Ciao pozleo

E così la mia ipotesi è infondata: tutte le tessere della collezione sono di tipo 'circenses', nessuna di tipo 'panem' ('medicamentum' in questo caso).

Ho fatto presente il tuo dubbio a Pitotto. A proposito, sul desktop ho proprio la scheda della sua tessera e del tappo del bossoletto in pdf.

Dimmi dove te la posso mandare. Al sito del museobiassono va bene?


Inviato

Ciao a tutti! Esprimo anch'io il mio modesto parere riguardo le tessere per il ritiro della teriaca presso le Spetiarie. Più che un'osservazione "tecnica" (su questo siete infinitamente più ferrati di me ) la mia è un'osservazione "pratica". Nei primi anni '90 frequentavo molte persone che facevano collezione di tutto ciò che riguardava la Serenissima, e ho avuto modo di vedere le loro collezioni. Il ritrovamento di tappi di teriaca non era ritenuto evento raro. Venivano considerati però, dai più, materiale di scarso interesse, e quindi nuovamente gettati via. Da quanto ho saputo nessuno di loro aveva mai trovato tessere abbinate alle Spetiarie per il ritiro delle pozioni medicamentose. Io mi chiedo: ma se di tappi se ne trovavano così tanti, perchè non si è mai trovata nemmeno una tessera a loro abbinata? Eppure avrebbero dovuto circolarne parecchie! Oppure siamo fuori strada e per ritirare le teriache si usavano tessere con dei simboli che nulla avevano a che fare con le Spetiarie?

Tipo queste?:

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Inviato
E così la mia ipotesi è infondata: tutte le tessere della collezione sono di tipo 'circenses', nessuna di tipo 'panem' ('medicamentum' in questo caso).

Ho fatto presente il tuo dubbio a Pitotto. A proposito, sul desktop ho proprio la scheda della sua tessera e del tappo del bossoletto in pdf.

Dimmi dove te la posso mandare. Al sito del museobiassono va bene?

Si meglio a [email protected]. Io vergognosamente non ho ancora l'ADSL.

A quale collezione ti riferisci? Se quelle della "Teriaca" sono alla fine del tipo "circenses" moltissime altre sono per "panem". Ho letto che collezioni (anch'io) i segni di carità milanesi: sono centinaia di tipi. Ci sono anche per il "medicamentum": quelle del Luogo Pio Santa Corona davano diritto a salassi o applicazioni di ventose. Tra pochi giorni metterò sul sito del museo di Biassono un PDF che illustra due tessere dell'Ospedale dei Poveri di Carate Brianza, una era destinata ai convalescenti e teoricamente era pensata per permettere l'acquisto di un pezzo di carne, che allora ('600) era la miglior medicina per ristabilirsi (anche se poi molti preferivano cambiarla con del vino!).

Appena caricata sul sito darò avviso.


Inviato

Ciao hellcat11

La Teriaca era un medicamento miracoloso, una panacea richiestissima e acquistato con moneta sonante. Non penso venisse distribuita p.es. anche ai poveri a prezzi di calmiere come avveniva per le tessere dell'olio. Quest'ultimo era un alimento indispensabile che però non veniva dato gratuitamente ma ad un prezzo scontato.

Le tessere in piombo che hai presentato sono, a mia conoscenza, pochissimo studiate in Italia forse perchè i rinvenimenti sono scarsi e sporadici. Sono pochi anche i ritrovamenti in aree archeologiche e quei pochi solitamente sono illustrati senza alcuna spiegazione.

Tutti gli studi noti si riferiscono ad oltralpe o oltre Manica.

Sono a conoscenza di ritrovamenti archeologici in area castellana ma a cosa servivano qusti piombi?

Si potrebbe aprire una discussione su questo tema.


Supporter
Inviato

Cerco di riassumere nel rispondere a pozleo e anche all’osservazione di helicat (ciao a entrambi).

Il mio punto di partenza in questa discussione è stato il binomio tessera-bossoletto entrambi in piombo della collezione Pitotto di cui ho detto nei miei interventi dal post #8 in poi. La tessera serviva per procurarsi presso la spetiaria della Madonna in Venezia la teriaca contenuta nel bossoletto dispensato dalla farmacia stessa la cui insegna era riportata sul tappo del bossoletto nonché sulla tessera.

Helicat ha presentato la sua collezione di bossoletti (complimenti) con tappo, diciamo così, personalizzato, nel senso che riportava l’insegna della spetiaria che dispensava la teriaca in esso contenuta.

Grazie anche a pozleo è stato possibile trovare la correlazione spetiaria-tappo del bossoletto, per quanto mi è rimasto qualche dubbio che, aprendo una parentesi, sarei grato mi fosse tolto.

Il tappo-pozleo al #9 è della spetiaria ‘Al Pelegrino’, ma anche il tappo-helicat al #24 (omino con barba, cappello e bastone) è definito ‘Al Pelegrin’ in S. Lio. Quindi ci sono due spetiarie del pellegrino?

Il tappo-helicat #22 è della spetiaria "Alla testa d'oro" o "Alli due Mori"? O, meglio, quali sono i tappi corrispondenti alle spetiarie indicate da pozleo nel suo intervento dove dice: “La spezieria con l'insegna della testa è esattamente "Alla testa d'oro" al ponte di Rialto. Quella con i Mori era "Alli due Mori" alla merceria S.Salvador.”?

Il tappo-helicat #28 a quale spetiaria appartiene?

Tornando in argomento, quando ho letto che nella Collezione Serenissima sono presenti sette tessere della teriaca (senza altra specificazione), ho pensato potesse trattarsi di possibili abbinamenti con i tappi dei bossoletti, ma poi ho saputo da pozleo che queste tessere erano tutt’altra cosa. Prima di tutto sono in rame e non in piombo, e poi erano distribuite alle autorità per presenziare alla preparazione della teriaca e quindi non avevano nulla a che fare con le farmacie.

E nel frattempo è sorto anche qualche dubbio circa l’identità della tessera di cui ho detto all’inizio, dubbio che, come ho detto, ho fatto presente a Paolo Pitotto. Questa in sostanza la sua risposta che mi sento di divulgare in quanto la sua competenza ed esperienza in materia è fuori discussione e può tornar utile a chi legge.

Guardando con attenzione il bordo della tessera si possono escludere in modo categorico abrasioni o mancanze di metallo. A mio giudizio, si tratta di un gettone in Pb simile a tanti altri della mia collezione di oltre 2.000 esemplari, che comprende anche molte tessere in Pb greche, romane e fiorentine antecedenti ai quartiroli, con numerose analisi metallografiche alla microscopia elettronica. Io sto cercando di studiare le tessere antiche in Pb partendo dai gettoni decimali e andando a ritroso nel tempo, vista la scarsità delle fonti e la certezza che nel corso dei secoli molto è stato riproposto.

La produzione di tessere in piombo consentiva di essere rapidi, economici e sicuri di evitare contraffazioni nel brevissimo termine. Le tessere veneziane in AE sono un' altra cosa, così come succedeva nell'antica Roma, per cui non si debbono raggruppare insieme a quelle in Pb; infatti proprio in relazione alle diverse modalità produttive avevano impieghi differenti.

Ora mando la scheda della tessera e del bossoletto a pozleo. Se ti può consolare, anch’io non ho ancora l’ADSL e scrivo dall'ufficio: a casa connetto il portatile alla linea telefonica le rare volte che devo andare in rete nei weekend.


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