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1000 Lire "Teatro alla Scala"


ersanto

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L' ALFA 2004 riporta per la prima emissione una variante "stampata su carta ocra con fibre fluorescenti FdS Euro 70"

La variante "normale" stampata su carta avorio (credo) e' quotata 1.50 (BB), 5 (Spl), 10 (FdS).

Qualcuno sa le quotazioni per le conservazioni inferiori della variante su carta ocra ?

L' ALFA inoltre aggiunge che "dalla serie ordinaria UA-T... si e' utilizzata la carta contenente fibre fluorescenti".

Vuol forse dire che tutte le banconote della prima emissione con serie da UA-T in poi appartengono alla variante rara ?

Sono recentemente entrato in possesso di una HA-U qSpl (di qui l'interesse). Il colore mi sembra senz'altro ocra pero, a occhio nudo, non vedo nessuna fibra. Mi chiedo se esse sono visibili anche sotto luce normale (tipo i dollari americani che hanno fibre blu e rosse).

Per di piu, ho esemplari anche delle due emissioni successive e il colore della carta mi sembra molto evidente che sia diverso per tutte e tre (diventa via via piu chiaro). Fibre non se ne vedono in nessuno dei tre esemplari.

Gratitudine eterna se qualche esperto mi puo delucidare.

Modificato da ersanto
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Se qualcuno e' interessato...

Dalla fine degli anni Sessanta, le Officine della Banca d’Italia e dell’Istituto Poligrafico dello Stato, iniziano ad introdurre, per la produzione di alcune banconote, carta filigranata contenente delle fibre fluorescenti.

Queste fibre fluorescenti (fibrille) non si riscontrano ad occhio nudo, ma vengono messe in evidenza ai raggi della lampada di Wood.

Secondo le mie conoscenze, (fondate sui cataloghi, libri, listini e riviste numismatiche) alcuni di questi “passaggi”, dall’uso della carta senza fibrille all’uso della carta con fibrille sullo stesso tipo di banconota, vengono riportati minuziosamente grazie alle informazioni e documentazioni fornite dalla Banca d’Italia.

Ad esempio, per il biglietto da lire 100.000 tipo “Manzoni”, con data 19 luglio 1970 risulta, dai documenti e dagli esemplari in possesso dei collezionisti contattati, che le banconote con la prima lettera che va dalla A alla P, e con la seconda lettera esclusivamente “I”, sono stampate su carta priva di fibrille, mentre tutte le altre sono su carta contenente fibrille.

Per altre banconote non abbiamo questi dati, o perlomeno i dati sono limitati e non precisi.

Da notare anche qui che la seconda lettera è una I, come per il biglietto da 100.000 “Manzoni” con la medesima data e caratteristica.

Anche per il Lire 500 tipo “Aretusa”, alcuni cataloghi riportano che le emissioni del 1970 e del 1975 sono stampate tutte su carta contenente fibrille; siamo però, anche in questo caso, in possesso di alcuni biglietti del 23 febbraio 1970 (Y 19410210- Y19410208- X 19777459) stampati con carta senza fibrille.

Per le banconote da Lire 1000, ”Verdi” II tipo” la questione si complica un po’. Secondo le notizie ufficiali, le banconote emesse dalla serie UA - T della prima emissione del 25-03-1969, in poi, (quindi anche tutte le altre emissioni degli anni successivi) sarebbero state stampate su carta contenente fibrille.

Da notare che le banconote del 1969 dalla serie UA -T in poi, dovrebbero essere stampate su carta ocra con fibrille, mentre le precedenti sarebbero stampate su carta normale senza fibrille: ma c’è qualcosa di strano per le seguenti banconote: Lire 1000 emissione del 10-5-1979 serie ND 598749D - serie ND 598750D - stampate con carta senza fibrille; emissione del 15-2-1973 serie QB 892312 T-serie EB 196776 Z - stampate con carta senza fibrille; emissione del 25-3- 1969 - serie HA 901980 Y - serie HA 2776954 V stampate su carta ocra con fibrille. Qualcosa non quadra!

Forse i dati della Banca d’Italia non sono stati trasmessi per intero per tutte le emissioni, oppure non sono stati recepiti correttamente, ovvero qualcosa è sfuggito.

Tutto questo non vuole assolutamente essere una critica né nei confronti della Banca d’Italia, né nei confronti di chi con tanta passione, professionalità, studio e dedizione, ha prodotto cataloghi, libri e riviste specializzate, ma vuole essere soltanto una richiesta di collaborazione, rivolta ai collezionisti, studiosi ed appassionati del settore, interessati all’argomento in linea generale, per poter approfondire e studiare questo aspetto importante della cartamoneta italiana.

Riccardo Rossi

[EDITATO: Niente indirizzi email che vengono indicizzati]

Ancora non capisco i tre diversi colori di carta nelle tre prime serie.

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