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IGNORED

OBOLI CHE PASSIONE!


Risposte migliori

Il primo statere (Thurium) che avevo comprato era spezzato sul bordo. Si vedeva molto bene l'anima in rame coperta da uno strato di argento pittosto spesso (non una lamina per intenderci, ma uno spessore significativo). Se non ci fosse stato lo spacco, la moneta si presentava assolutamente uguale agli stateri normali.

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Grazie a Giò per il suo contributo...e poi dicono che non ti interessi di numismatica classica!

Ma adesso...

guardate un po' ?

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Che mi dite?

(Se avete da dire... :D )

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.... viste le VOSTRE risate sardoniche..... ci sarà il trucco....??? :P

Io ho trovato una simile... ma troppo facile???

Mi sembra di vedere una A in legenda ... (??):blink:

hexas di Gela, 480/75-475/70 a.C 0.50 cm … Jenkins 199

0.09 g

G. Kenneth Jenkins (1970) The Coinage of Gela

London, British Museum

V

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... e mentre Vi state rotolando dalle risate ...

guardatevi questa, sempre dai due globetti....

l'identificazione è troppo facile data la lepre saltellante e quel ME al rovescio... :)

Ma mirate al PESO!! 0.10 g !!!! :o

hexas of Zancle/Messana, 455-451 a.C. (Serie IX)

Caltabiano 348.1 Bellitti

V

PS: notate la "gamma lunata" sotto alla lepre ...

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E su quella curiosa gamma lunata nonché sull’immagine della LEPRE nelle monete di Messana ….. eccovi una suggestiva interpretazione in chiave astronomico-astrologica

Fonte online e copyright: La monetazione di Messana - Di Maria Caccamo Caltabiano, Deutsches Archäologisches Institut

In allegato lo stralcio, diviso in due parti...

V

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..... e infine, a Voi tutti che come me amate la Colonna del Cielo (... Etna!) e le Stelle intorno ... :wub: :wub:

dedico questo scorcio di Cielo che sovrasta lo stretto e che sicuramente in tempi antichi avrà ispirato gli artisti greci ....

Etna, Eruzione laterale 2002: La gigantesca colonna di cenere nasconde la Luna in Leone. A ds., Giove sopra la Testa dell'Idra, Procione (Cane minore) Sirio (Cane maggiore), Orione; tra Orione e il Cane maggiore, la Lepre (estrema destra della foto, vedi mappa :P)

Cortesia: Marco Fulle - Stromboli.net

Valeria

Lucrezio - De Rerum Natura Libro VI , versi (639 -....)

"Ora qual sia la ragione per cui attraverso le fauci

del monte Etna spirino talvolta fuochi così turbinosi,

io chiarirò. Esplosa con immoderata strage,

la tempesta di fiamme, imperversando pei campi dei Siculi,

fece volgere a sé gli sguardi delle genti vicine,

quando, vedendo scintillare fumi di tutti gli spazi del cielo,

sentirono colmarsi i cuori d'angoscioso terrore,

chiedendosi quali spaventosi eventi preparasse la natura.

In questa materia si deve essere di larghe e profonde vedute,

e scrutare lontano con lo sguardo in tutte le direzioni,

per ricordare la nozione che ...

... la somma delle cose è infinita, e intendere quale mai piccola,

quale infinitesimale parte

dell'Infinito costituisca quest' Unico Cielo, ...

... neanche tutta

la parte che

un solo Uomo

è nei confronti di

tutta la Terra..."

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Ok Medusa, complimenti ancora...stai sbancando la discussione, peraltro hai classificato l'hexas di Gela al volo...

Ma che fai anche il tiro al piattello? Sei una campionessa.

Bene! vedo che con la tua collaborazione... il sotto titolo di questa discussione..."grandi temi su piccole monete", trova riscontro.

Vediamo di rendere le cose un pochino più complicate.

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Chi è? Cos'è?

Mah!

:D :lol: (Guerra a suon di faccine con Augustus e Numa!)

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Seguendo la pista di Arthas ... di Mozia: confrontate ora la testa di "Ninfa" presente sui R/ di questi due didrammi (entrambi con al D/ il cane segestano...), uno di Panormos e l’altro di Motya .... Il profilo appare davvero molto simile...

1. Panormos. Circa 425-410 a.C. AR - 8.44 g.

Cane con sopra una testina di Afrodite / Ninfa dal collo lungo capelli arricciati, tre delfini intorno e legenda punica "SYS"

2. Motya. Circa 415-397. AR - 8,37 g .

Cane su una testa di cervo con enormi palchi, sopra una testina di Afrodite / Ninfa dal collo lungo capelli arricciati, nel campo foglia di edera.

La Ninfa stessa potrebbe essere la stessa Afrodite ericina/ASTARTE ??? Anche la foglia d'edera lo confermerebbe (nel suo significato misterico legato alla morte e rinascita di Adone.. Come nella litra di Erice che ho postato in precedenza... Afrodite che trattiene Adone / cane)

(Il tipo segestano del cane [che si accompagna alla testina di Afrodite] era una costante sulla monetazione ericina ...)

Tra il 410 ed il 368 a. C. avviene il netto inserimento di Segesta, di Erice e degli altri centri elimi nell’area cartaginese, agevolato probabilmente anche dal comune culto di Afrodite, ben radicato – com’è noto– nel popolo fenicio-punico. Espliciti legami tra il santuario di Erice e quello di Tagsilis sito a Malta, dedicato al culto di Astarte, sono stati evidenziati da vari studiosi. Lo stesso culto è attestato a Cartagine e a Mozia stessa...

Chissà allora se davvero era di Motya quel tetras col chicco d'orzo.... :rolleyes:

Valeria

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Seguendo la pista di Arthas ... di Mozia....

..... Chissà allora se davvero era di Motya quel tetras col chicco d'orzo.... :rolleyes:

Valeria

Il tetras Testina di Ninfa/ chicco d'orzo è del IV secolo, cita coinsarchive.....

Continuo a seguirne le tracce nella Motya coeva.... :P

Sui culti a Mozia…, tra VI e IV sec.a.C., testimoniati sulle sue monete…

Gli scavi nella Zona F di Mozia confermano come nel IV secolo la città abbia continuato a svolgere un ruolo di primo piano negli scambi tra le varie componenti etniche della Sicilia, divenendo così un osservatorio privilegiato di quella positiva commistione che è alla base della cultura mediterranea.

A Mozia (S. Pantaleo) si è reperito un tofet, dedicato a Baal Hammon e Astarte/Tanit, che ancora oggi è oggetto di studio.

Qui, un estremamente interessante PDF “Mozia e il segreto di Astarte“ - Lorenzo Nigro

http://www.lasapienzamozia.it/MoziaEilSegretodiAstarte.pdf

Ma nell'area del Cappiddazzu, nel VI sec. a. C., sorse anche un tempio a cella tripartita (tipico della cultura greca).

Confrontate in queste due monete:

- sulla litra di Mozia con la testina di Ninfa / Ninfa sacrificante compare una CONCHIGLIA (420-400 a.C - 0.64 g: Testa di Ninfa contornata da grano / Ninfa sacrificante davanti ad un altare, una conchiglia nel campo a sinistra e a destra la lettera punica mem)

- sul didramma con al R/ ancora la testina di Ninfa dal collo lungo … compare il CANE (sopra una testina di Afrodite) su una testa di CERVO dall’enorme PALCO DI CORNA, legenda in caratteri punici mtv' (Motya. Circa 415/410-405 a.C.. AR - 8.26 g)

LORENZO NIGRO segnala come la presenza di CONCHIGLIE (sono presenti in grandi quantità sia gasteropodi commestibili come offerte alimentari, sia gasteropodi non commestibili , nonché ossa animali (generalmente sezioni di PALCHI DI CORNA di Cervus elaphus, ovvero zanne di cinghiale, o astragali di ovino ….), siano una costante nei depositi, come testimoniano i depositi votivi nel Santuario C3 del Kothon di Mozia nel IV secolo a.C.

Riporto il Link già segnalato in precedenza su questa discussione al PDF che ne parla in modo diffuso:

http://www.lasapienzamozia.it/NIGRO_depositi_Perugia.pdf

Questa contaminazione tra le due culture è presente anche nella statua del cosiddetto “Giovane di Mozia” ( :wub:), abbigliato alla maniera orientale, ma con caratteristiche di esecuzione proprie della statuaria greca di “periodo severo

(Vedi mia discussione aperta sulla sezione STORIA e ARCHEOLOGIA :) ).

Valeria

PS: Sulla figura del CANE SEGESTANO…. e sui diversi significati che riveste invece la sua presenza sulle monete di Erice, nonché su quelle di Panormos e di Mozia caratterizzate da analoga tipologia di Segesta, tornerò in seguito, se non vi annoiano queste mie digressioni..…. :ph34r:

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Medusa! Non credo che le tue digressioni possano annoiare...in realtà sono una utile occasione di accrescimento.

Complimenti per il tuo intuito numismatico.

Congratulazioni per la tua preparazione specifica.

Basta così..., continua così!

Il tetras da me postato viene classificato come: Carthago in Scilia.

E' molto raro.

Lo stile espressivo ma compendiario della testina (probabile ninfa) e il chicco voluttuoso nella forma, indicano chiaramente il quarto secolo.

In quel periodo Carthago si è espansa sino ad arrivare sotto le mura di Siracusa, ingaggiando una lotta potenzialmente mortale con quella città greca ed i suoi tiranni.

In quell'espansione, più accentuata sulla direttrice Selinunte, Agrigento, Gela, Siracusa;...Carthago si è affacciata sui granai... dalla costa, sino al'interno dell'isola.

Successivamente, per quei granai e per l'importanza strategica dell'isola ben altra lotta si accese tra gli interessi punici e Roma.

Attesa la citata espansione...il tetras "ninfa/chicco" può essere stato coniato ovunque...tra le zone di maggiore influenza punica in Sicilia, nel IV secolo.

Mozia non è da escludere...anche se non credo probabile una ripetizione dell'analoga tipologia che vede la testina frontale, già postata.

Per lo stile vedo più probabile un sito della costa occidentale...Panormos...ad esempio...che in quel periodo vede la coniazione di una varietà di teste, testine e divinità che al rovescio imitano simbologie tipiche delle città siceliote, ed è indubitabile il richiamo di quel chicco (per lo stile) a Leontini, almeno sotto l'aspetto della prima idea e della tipicità della coniazione di quel simbolo in Sicilia.

Un caro saluto.

P.S.

Continuo a ringraziare tutti gli altri amici che stano dando un ottimo contributo a questa discussione: numa, arthas, mirkoct, Skubidu e tutti gli altri... che sta testimoniando la varietà, la rilevanza ed il fascino delle frazioni in argento nelle coniazioni della Sicilia antica.

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Anche a me è piaciuta molto la discussione... spero che si possa fare una simile anche sui tetradrammi, restando sempre in Sicilia, dove io mi sentirei più a mio agio.

OK, allora vediamo che mi dici di questa ??

numa numa

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Come?

Saremo nemmeno a metà delle "monetine" che vale la pena postare...e già volete tornare ai tetradrammi...di cui immagino avrete parlato e postato per anni e che...gira che ti rigira...sempre quelli sono: il granchione, il leprottone, il profilo del toro androposopo, la ninfa alla fontana...trenta o quaranta teste di Aretusa...che sempre di Aretusa sono, che barba! :D Invece...avete visto di quante monetine rare, rarissime ed affascinanti...abbiamo discusso, di alcune non si è nemmeno individuato con certezza il sito ove sono state coniate.

Pensate forse che Abaceno con i suoi boschi di querce, che non coniò tetra ma produsse una gran quantità di litre argentee e varianti, abbia meno fascino storico di Leontini?

Cari amici miei...la vera storia di ogni giorno della Sicilia antica... delle tante città e dei numerosi siti...non è nei tretradrammi da tesaurizzazione, lordi del sangue dei mercenari con cui venivano pagati o dei saccheggiatori che irrompevano e stupravano per derubarli...ma nelle litre, negli oboli e in tutte le frazioni minori, monete regine dell'agorà e dei suoi commerci, nummi per tutti i luoghi e per tutti i giorni.

Cosa più importante...monete per i tempi di pace...quando le idee cricolano e la civiltà prevale sulla barbarie.

Ecco...guardate un po'...che fascino e che complessità, in tanto poco spazio...c'è una intera dimensione: sorica, culturale, numismatica.

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Cosa ne sapete?

Medusa...fatti avanti... un altro colpo per le tue capacità!

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Non discuto il fascino delle monete piccole. Ogni moneta ha la sua bellezza. Infatti io pensavo a un'altra discussione sui tetradrammi e qui farò solo una parentesi per rispondere a Numa Numa sul tetradramma da lui postato. Per prima cosa dovrei vedere la moneta in mano. A pelle però escluderei senz'altro una provenienza siciliana o magno greca. E comunque sia per stile sia per alcune caratteristiche tecniche, soprattutto del dritto, mi lascia molto dubbioso. Infine la storia del ritrovamento e le vicende successive, mi ricordano tanto il famoso nonno che in soffitta aveva un tesoro...

Tornando al discorso di Piakos sulla circolazione dei vari tipi di monete, ritengo che anche i tetradrammi e gli stateri circolassero nelle saccocce della gente, esattamente come noi usiamo i 50 e 100 euro. La stragrande maggioranza di queste moneta si trova infatti in condizioni bb o peggio.

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Ecco...guardate un po'...che fascino e che complessità, in tanto poco spazio...c'è una intera dimensione: sorica, culturale, numismatica.

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Cosa ne sapete?

Medusa...fatti avanti...

Galaria ?
Anche per me Galaria, con Zeus Soter e aquila, al rovescio divinità locale??? (o forse Dioniso)?

... sono totalmente affascinata da quanto mi andate tutti Voi spronando a scoprire, attraverso le Vostre suggestioni ....

E di questo ringrazio di nuovo Piakos ma anche TUTTI VOI !! :rolleyes:

Cercando cercando....

Galaria…

La legenda delle sue due serie di litre argentee della seconda metà del V secolo recita : GALA ovvero GALARINON

Jenkins e Manganaro hanno segnalato l’affinità tipologica e stilistica delle litrai argentee della prima serie (databile intorno al 460 a. C.) con emissioni di Catania-Aina e di Camarina, mentre per la seconda serie, posteriore di circa una generazione, hanno evidenziato forti paralleli, sempre su base tipologica e stilistica, con monete di Nasso.

Per la prima serie,:

- lo Zeus Soter (Salvifico, (venerato in Sicilia e di cui c'è traccia anche in un tempio di Camarina dedicato ad Athena..) in trono con l'aquila sullo scettro del D/ è da confrontare con lo Zeus Aitnaios di un tetradrammo di Catania-Aitna, ;

- il Dioniso ( :wub:) con kantharos e grappoli d’uva sul R/ da confrontare con l’Atena del R/ delle prime litrai di Camarina

Per la seconda serie: i tralci e i grappoli del R/, così come il particolare delle foglie di edera che accompagnano sul D/ il Dioniso con kantharos e tirso, da confrontare con monete di Nasso non anteriori al 430 a. C. ca.

(Avete litre di questo periodo da mostrarmi??????)

Nessuna delle testimonianze, letterarie o monetali, è in ogni caso utilizzabile per ricavarne indicazioni sulla composizione etnica dell’insediamento sia nel V che nel IV secolo .....

Rimane infatti uno iato difficilmente colmabile fra l’ipotesi :

- di un’origine peloponnesiaca di xenoi stanziati a Galaria – il che spiegherebbe, secondo Manganaro, la comune derivazione dello Zeus ritratto sulle monete sia di Galaria che di Catania-Etna (i cui cittadini erano per metà di origine peloponnesiaca: DIOD., 11,49,1) dallo Zeus Lykaios e dallo Zeus Olympios di emissioni arcadiche ed elee...

e

- di appartenenza al ceppo italico suggerita dall’episodio del 345 a. C. : i Galarini si muovono in gran numero per aiutare Entella. Probabilmente ciò

difficilmente sarà avvenuto unicamente in nome dei comuni sentimenti anti-punici e non anche perché la loro città era esposta alla minaccia diretta di un esercito cartaginese libero di avanzare dopo la conquista dell’avanposto entellino....

Secondo U. Fantasia (ENTELLA, ETNA, GALARIA. GRECI E NON GRECI IN SICILIA FRA DIONISIO I E TIMOLEONTE) ciò forse indurrebbe a cercare Galaria nei pressi della grande via interna di comunicazione che attraversa il centro dell’isola, che fu percorsa innumerevoli volte nei due sensi da eserciti greci, cartaginesi e sicelioti ...... Fra i molti siti ancora senza nome rilevati dall’indagine archeologica lungo o ai margini di questa via, l’ultimo è il centro di Monte Artesina, una dozzina di chilometri a SO di Nicosia, di cui è stato portato alla luce un lungo tratto della poderosa fortificazione, con tracce del quartiere abitativo e probabilmente di un’area santuariale e materiali che sembrano distribuirsi dalla tarda età arcaica all’età ellenistica.

In seguito il confronto con le emissioni citate... :)

Valeria medusa

PS: avete questi articoli da consultare??? Dove li potrei acquisire?????? Grazie :rolleyes:

- G. K. JENKINS, The Coinages of Enna, Galaria, Piakos, Imachara, Kephaloidion and Longane, in «Le emissioni dei centri siculi fino a Timoleonte e i loro rapporti con la monetazione delle colonie greche di Sicilia. Atti del IV Convegno del Centro Intern. di Studi Numism., Napoli 1973», AIIN, XX, Suppl., 1975, 77-103, 83-87;

- G. MANGANARO, La caduta dei Dinomenidi e il ‘politikon nomisma’ in Sicilia nella prima metà del V sec. a. C., AIIN, XXI-XXII, 1974-1975, 9-40, 36 sg. (che è comunque favorevole ad una collocazione non distante da Camarina, «in zona fertile di vigneti, in provincia di Ragusa»).

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Ecco le monete accostate per un agevole confronto : :)

Per la prima serie,: legenda GALA

- Litra/obolo : lo Zeus Soter (Salvifico, in trono con l'aquila sullo scettro del D/ è da confrontare con lo Zeus Aitnaios di un tetradrammo di Catania-Aitna, ;

- il Dioniso ( :wub:) con kantharos e grappoli d’uva sul R/ da confrontare con l’Atena del R/ delle prime litrai di Camarina

Valeria

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Per la seconda serie: i tralci e i grappoli del R/, così come il particolare delle foglie di edera che accompagnano sul D/ il Dioniso con kantharos e tirso, da confrontare con monete di Nasso non anteriori al 430 a. C. ca.

(Avete litre di questo periodo da mostrarmi??????)

Per la seconda serie: posto un obolo (legenda GALARINON) trovato online in: A. CUTRONI TUSA - MERCENARI SARDI IN SICILIA

Sia i tralci e i grappoli del R/, così come il particolare delle foglie di edera che accompagnano sul D/ il Dioniso con kantharos e tirso, sono da confrontare con monete di Nasso non anteriori al 430 a. C. ca. Vedi ad esempio i particolari sulle fascinose litra e tetradracma precedentemente già postate da numa numa (420-415 a.C).

Che ne pensate???????? :rolleyes:

Valeria medusa

PS: mi quoto da sola... : mica mi sarò montata la testa in seguito ai vostri apprezzamenti (immeritati certo, ma assai cavallereschi :): Grazie!) nei miei confronti??? Tranquilli.... quella l'ho già persa da un pezzo!!! ;) Ahi, Perseo.... :P :lol:

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