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I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 3° serie (525-510 a.C.), la più abbondante

D/: una protome di torello sempre a sinistra ma dal muso più arrotondato e entro cerchio perlinato; occhio diverso, ancor più tondo e prominente e spostato indietro, dentro il muso. Orecchio, corno, pieghe del collo

R/: quadrato incuso con otto raggi. Il tondello è meno scodellato e più stretto e spesso.

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Sn: da Lazzarini op. cit., tav.4,3, peso 0,77 gr. Collezione privata.

Ds: 0,78g - CNG Mail Bid 164 (2007), 24; Auktionshaus H. D. Rauch GmbH - Auction 86 (12.05.2010) - Lotto 228. Cortesia acsearch.info.

Il peso medio su quattro esemplari di questa che sembra la serie più abbondante è di 0,69 gr.

Il peso di un quinto esemplare noto, riportato dal Manganaro ("Dall'obolo alla litra e il problema del 'Damareteion") nella tav. 24 al n° 51 (X2) è di 0,68g.

post-6487-0-28106900-1309358484_thumb.jp

(continua)


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I Primi Oboli di Selinunte arcaica: Oboli della 4a serie (510 a.C.) in assoluto la più scarsa

D/: una protome di torello sempre a sinistra ma molto stilizzata, quasi solo delineata; le pieghe del collo sono solo due, il muso appare come squadrato, l'occhio e il corno sono appena accennati.

R/: quadrato incuso sempre ad otto raggi ma appena inciso. Il tondello è pressoché piatto.

Il peso medio su due esemplari noti (0,52 e 0,66 g.) è di 0,59g. Si tratta probabilmente dell'ultima serie di oboli coniata in corrispondenza della fine dell'emissione del I gruppo dei didrammi arcaici selinuntini.

post-6487-0-44120600-1309358740_thumb.jp Riporto l'esemplare da Lazzarini op. cit., tav.4,4., di 0,52 g, 10 mm. Collezione privata.

Riassumendo: le prime due serie (530-525 a.C.) risultano le più rare, la terza (525-510 a.C.) la più abbondante e l'ultima (510 a.C.) in assoluto la più scarsa.

(continua)


Inviato (modificato)

Questi oboletti precedono quindi quelli più noti e già pubblicati che presentano sempre una foglia di selino al dritto e una al rovescio, collegati al II Gruppo Arnold-Biucchi dei didrammi di Selinunte (Vedi C. Arnold-Biucchi, "The Beginnings of Coinage in the West: Archaic Selinus," in Florilegium Numismaticum. Studia in Honorem U. Westermark Edita).

Ma ne parleremo più diffusamente in seguito… Per ora restiamo in compagnia di questi torelli: molto altro rimane da esplorare!!

Ma prima, Vi propongo un semplicissimo esercizio ...

Secondo la classificazione proposta dal prof. Lorenzo Lazzarini, a quale delle 4 serie assegnereste questo oboletto di 0.64g?

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CNG Electronic Auction 162, 33 - 11.04.2007 – Cortesia acsearch.info

Se direte la Vostra... continuerò a dire pure io la mia ... :rolleyes: :)

Valeria

ps: Un caro saluto a Voi tutti che qui con benevolenza sopportate le mie periodiche ... eruzioni! :P

Modificato da medusa

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Questi oboletti precedono quindi quelli più noti e già pubblicati che presentano sempre una foglia di selino al dritto e una al rovescio, collegati al II Gruppo Arnold-Biucchi dei didrammi di Selinunte (Vedi C. Arnold-Biucchi, "The Beginnings of Coinage in the West: Archaic Selinus," in Florilegium Numismaticum. Studia in Honorem U. Westermark Edita).

Ma ne parleremo più diffusamente in seguito… Per ora restiamo in compagnia di questi torelli: molto altro rimane da esplorare!!

Ma prima, Vi propongo un semplicissimo esercizio ...

Secondo la classificazione proposta dal prof. Lorenzo Lazzarini, a quale delle 4 serie assegnereste questo oboletto di 0.64g?

post-6487-0-73592000-1309359733_thumb.jp

CNG Electronic Auction 162, 33 - 11.04.2007 – Cortesia acsearch.info

Se direte la Vostra... continuerò a dire pure io la mia ... :rolleyes: :)

Valeria

ps: Un caro saluto a Voi tutti che qui con benevolenza sopportate le mie periodiche ... eruzioni! :P

Ciao Valeria, complimenti come sempre!!! Sei grandissima!!!!!

In risposta al tuo quesito, potrei dire alla seconda serie....forse per stile in generale......sbaglio??

ciaooo

sku


Inviato (modificato)

Da scolaretto dovrei concordare con la risposta di skubydu, soprattutto per la presenza 10 raggi (anziché 8) nel quadrato incuso.

Colgo l'occasione per accennare brevemente alla metrologia dei didrammi arcaici di Selinunte, monete del peso di circa 8 grammi. Ormai prevale l'opinione che siano in realtà tridrammi corinzi e in effetti si conoscono ripostigli dove la moneta arcaica di Selinunte è associata a non pochi esemplari di "pegasi" di Corinto.

Un famoso ripostiglio, rinvenuto a Selinunte, è stato studiato nel 1988 dalla Arnold-Biucchi. Si può scaricare il lavoro da internet, digitando su Google le parole "A Greek Archaic Silver hoard from Selinus".

Un altro ritrovamento sarebbe avvenuto nella necropoli arcaica di Galera e Bagliazzo (vicino a Selinunte), dove sarebbero state rinvenute circa 234 monete consistenti in tetradrammi di Siracusa, didrammi e tradrammi di Akragas, almeno 82 didrammi arcaici di Selinunte (quasi tutti in fior di conio !) e numerosi pegasi corinzi. Naturalmente il ripostiglio andò disperso e le monete risalivano ad emissioni comprese nella prima metà del V secolo a.C. (notizia desunta da A. Cutroni Tusa, La monetazione di Selinunte, in: Selinunte (a cura di Sebastiano Tusa), L'Erma di Bretscheneider, 2010, p. 158)

Quindi erano assai stretti i rapporti tra Slinunte e Corinto.

Modificato da acraf

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due frazioni siciliane interessanti con Dioniso e Apollo.. ?

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Inviato (modificato)

Nella seconda vedo un cappello al collo di Hermes...? O è l'arco di Apollo..?

Arka

Modificato da Arka

Inviato (modificato)

la seconda...

Nella seconda vedo un cappello al collo di Hermes...? O è l'arco di Apollo..?

Arka

Eggià, caro Arka, impossibile che proprio TU ti sbagliassi.... : si tratta proprio del giovane Hermes di Pheneos, in Arka...dia :P, su uno splendido oboletto del 370-c.340 a.C. (Nota le prime due lettere dell'etnico...)

Valeria

Modificato da medusa

Inviato (modificato)

due frazioni siciliane interessanti con Dioniso e Apollo.. ?

Questa tua del post 900 invece è davvero assai interessante..... almeno per me... ;)

Infatti, la testina barbata al dritto di questa litra di Tauromenion (?) di inizio IV secolo, pare imitare (ahimè invano mi sa...) l'ammaliante profilo di Dionysos, dal baffo malandrino :wub: e i capelli raccolti sulla nuca con un grosso nodo stretto da una benda (krobylos), effigiato sul celeberrimo tetra (e ripreso pure sulla dracma e sulla litra) di Naxos della metà del V secolo!!

Quanto ne discutemmo tra queste pagine...

In ogni caso stupenda frazione ...., grazie Numa numa per averla postata!!

V

Modificato da medusa

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e infine uan terza ;)

La terza invece parrebbe una litra di Gela di fine IV secolo, con un Giovane Herakles e astragalos al D/ e un maturo Gelas al R/. La divinità fluviale pare incoronata con canne palustri... o cos'altro vi sembra???

Prima o poi... arriveremo anche a Gela.... :P

V

Ps: In ogni caso delle tre, la mia preferita è quella con Dionysos ...:rolleyes:


Inviato

Secondo la classificazione proposta dal prof. Lorenzo Lazzarini, a quale delle 4 serie assegnereste questo oboletto di 0.64g?

post-6487-0-73592000-1309359733_thumb.jp

CNG Electronic Auction 162, 33 - 11.04.2007 – Cortesia acsearch.info

Ciao Valeria, complimenti come sempre!!! Sei grandissima!!!!!

In risposta al tuo quesito, potrei dire alla seconda serie....forse per stile in generale......sbaglio??

ciaooo

sku

Carissimo Sku!!! Grazie ancora per le tue parole troppo gentili ....

In ogni caso questo test era davvero troooooooooooooooppo facile per te, data la tua grandissima competenza!! (per non parlare poi del tuo proverbiale .... occhio di falco nello scovare.... cloni e falsi.. Complimenti!!!) :P

Speravo in realtà di riuscire ad incuriosire qualche giovane amico lamonetiano che sta facendo i primi passi nella monetazione classica... :rolleyes: Magari ci riproviamo, chissà....

Ciaooooo

V


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Da scolaretto dovrei concordare con la risposta di skubydu, soprattutto per la presenza 10 raggi (anziché 8) nel quadrato incuso.

Eh..., carissimo Acraf..., hai ragione! Stavolta mi sa che non ti posso mandare in castigo dietro alla lavagna ... ;) :D :P

Colgo l'occasione per accennare brevemente alla metrologia dei didrammi arcaici di Selinunte, monete del peso di circa 8 grammi. Ormai prevale l'opinione che siano in realtà tridrammi corinzi e in effetti si conoscono ripostigli dove la moneta arcaica di Selinunte è associata a non pochi esemplari di "pegasi" di Corinto.

Un famoso ripostiglio, rinvenuto a Selinunte, è stato studiato nel 1988 dalla Arnold-Biucchi. Si può scaricare il lavoro da internet, digitando su Google le parole "A Greek Archaic Silver hoard from Selinus".

Un altro ritrovamento sarebbe avvenuto nella necropoli arcaica di Galera e Bagliazzo (vicino a Selinunte), dove sarebbero state rinvenute circa 234 monete consistenti in tetradrammi di Siracusa, didrammi e tradrammi di Akragas, almeno 82 didrammi arcaici di Selinunte (quasi tutti in fior di conio !) e numerosi pegasi corinzi. Naturalmente il ripostiglio andò disperso e le monete risalivano ad emissioni comprese nella prima metà del V secolo a.C. (notizia desunta da A. Cutroni Tusa, La monetazione di Selinunte, in: Selinunte (a cura di Sebastiano Tusa), L'Erma di Bretscheneider, 2010, p. 158)

Quindi erano assai stretti i rapporti tra Slinunte e Corinto.

GRAZIE infinite per la dotta spiegazione e l'interessantissima segnalazione del saggio dell'Arnold-Biucchi!!

Mamma mia cosa devono essere quei tridrammi arcaici di Selinunte "in fior di conio" .....

Riguardo ai pegasi corinzi.... bè... ci ritorneremo! Le relazioni tra Selinunte e Corinto meritano infatti di essere approfondite.. Chi desidera iniziare?? Adoro la monetazione arcaica di Corinto.....

Un caro saluto a tutti e felice 1 Luglio!!!

Valeria


Inviato

la seconda...

Nella seconda vedo un cappello al collo di Hermes...? O è l'arco di Apollo..?

Arka

Eggià, caro Arka, impossibile che proprio TU ti sbagliassi.... : si tratta proprio del giovane Hermes di Pheneos, in Arka...dia :P, su uno splendido oboletto del 370-c.340 a.C. (Nota le prime due lettere dell'etnico...)

Valeria

che brava questa ragazza :blink:

hai battuto tutti sul tempo..

e mentre c'è chi dorme sonni tranquilli (il sonno della ragione genera mostri - Erinni ? Gòrgoni ? ;)

tu hai svelato la piccola celia che mi ero inventato per attrarre nuovi partecipanti alla sempre dottissima discussione

Obiettivo pienamente riuscito e come giustamente dici "chi " meglio di Arka poteva intervenire ?

Si obolo arkadico della zecca di PHeneos , messo a bella posta tra le litre siciliane

alcuni autori lo fanno risalire al periodo 430-370 , piuttosto che al successivo, ve ne era un eccellente esemplare nella BCD (Peloponnesos 1606)

quello che si intravvede dietro la nuca è proprio il pétaso, copricapo preferito di Hermes

Per le altre due litre, sicule stavolta, avremo occasione di riparlarne in seguito sicuramente

Per ora annoto la tua osservazione sulla differenza stilistica con le cugine nassie cui sembrano ispirarsi

(ci tornerà molto utile successivamente e sarà più rilevante di quello che a prima vista possa apparire

Questa litra viene attribuita al principio del IV mentre il Dioniso da te evocato e ispiratore di questa litra risale

ad un secolo prima quasi..

Osservate il grappolo d'uva, anch'esso di tradizione nassia, questo appare magro, patito, di stile molto povero

rispetto ai polputi e ricchi grappoli nassii

Infine l'etnico ..

Sono tutti elementi che ci torneranno utili in un'analisi più approfondita di questi pezzi.

Scusate se riporto, come intermezzo , l'accento sull'analisi tecnica di alcuni pezzi ma credo anche questo possa aiutare nella comprensione

di queste monetazioni cosi ricche di storia, di fascino e anche di ... particolari che vale sempre la pena approfondire :)

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Inviato

Caro Numa Numa,

la litra di Tauromenion è molto importante in quanto finora inedita e apparentemente esistente. in unico esemplare (era passato su Stack's nel 28 aprile 2010, n. 78, peso 0,59 g).

L'attribuzione a Tauromenion è fuori dubbio per la presenza dell'etnico al rovescio, TAY POM.

Una simile leggenda si ritrova in un'altra litra della stessa zecca, con bucranio al diritto, già nota e riportata sulla monografia di Campana dedicata a questa zecca (dove invece manca la litra con Dionisos postata da Numa) e che allego:

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Questa litra dovrebbe risalire al tempo di Timoleonte (345-338 a.C.), quando si ebbe una ripresa della coniazione di questi frazionali in argento.

L'altra litra, con Dionisos, chiaramente imita in maniera grossolana le emissioni della vicina Naxos (nel frattempo scomparsa).

Ma quando fu coniata questa litra?

Il curatore del catalogo (e lo stesso Numa Numa) l'attribuisce all'inizio del IV secolo e quindi al tempo di Dionisio.

Il discorso è complesso in quanto Tauromenion apparentemente fu fondata da Siculi nel 396 a.C., con appoggio del comandante cartaginese Imilcone e che probabilmente vi stazionavano già da prima, dopo essere stati cacciati dai coloni di Naxos (quindi questi Siculi a quel tempo non dovevano essere in ottimi rapporti con i Nassii, che poi saranno stati in parte annientati da Dionisio).

Nel 394 a.C. Dionisio attaccò questa nuova città e rischiò pure di venire ucciso. Solo nel 392 a.C. il tiranno siracusano riuscì ad annetterla, dopo il trattato di pace di quell'anno con Cartagine. Molti Siculi probabilmente furono allontanati e sostituiti da mercenari fedeli a Dionisio.

La città fu rifondata solo nel 358 a.C., quando Andromaco raccolse i superstiti di Naxos e i loro discendenti e li condusse al sito, che apparentemente solo allora assunse il nome di Tauromenion (non si sa che nome avesse prima). Con tale rifondazione di Andromaco iniziò anche la monetazione a nome di Tauromenion. La stretta affiliazione tra Tauromenion e Naxos trova conferma nelle prime emissioni di Tauromenion, tutte in bronzo, dall'emilitra fino all'hexas, che recano l'immagine di Apollo Archegetes, la tipica divinità di Naxos.

Da questi brevi cenni storici appare difficile ipotizzare una cronologia all'inizio del IV secolo a.C., mentre sarebbe molto più logico ipotizzare che questa inedita litra di Tauromenion, che ripete tipi propri di Naxos, dovrebbe essere stata emessa in occasione della rifondazione di Andromaco (con superstiti di Naxos e quindi ancora memori della vecchia città) e quindi non prima del 358 a.C.. Essa diventerebbe quindi la PRIMA emissione di quella città e servì anche a garantire con valuta in argento i successivi frazionali in bronzo, più comuni e che erano monete fiduciarie. Già Campana aveva ipotizzato che la maggiore moneta di bronzo emessa da Andromaco:

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doveva essere una emilitra.

L'esistenza di una litra, in argento, permetterebbe il completamento della serie emessa da Andromaco, come la successiva litra col bucranio, di pochi anni più tardi e quindi già al tempo di Timoleonte, ha avviato una nuova serie, per il resto semprein bronzo.

Il passaggio al nuovo clima politico instaurato da Timoleonte non ha determinato la scomparsa del culto di Apollo Archegetas, che viene ancora ricordato su alcune emissioni in bronzo, ma sicuramente ha indotto una "riduzione" dell'influenza dei discendenti di Naxos, utilizzando il più neutro tipo della testa frontale di toro (o bucranio), emblema parlante del nome della stessa città.


Inviato

e infine uan terza ;)

ciao Numa, relativamente a questa rara tipologia di moneta da te postata, litra di Gela, volevo raffrontare questo esemplare con l'esemplare riportato sul sito magragreciacoins, questa è la descrizione:

Jenkins 541 -0.56 g - G. Kenneth Jenkins (1970) The Coinage of Gela- London, Lloyd coll.

http://www.magnagraecia.nl/coins/Area_V_map/Gela_map/descrGelJ_541.html

La moneta da te postata presenta rispetto a quella del jenkins uno stile decisamente diverso, sia del diritto che del rovescio, gli stessi dettagli dei rilievi sembrano solo abbozzati, direi una stile piu semplice.....particolari decisamente strani per un capolavoro di arte incisoria. a me fa un po pensare....

Gradirei conoscere le vs impressioni??

ciaoo a tutti,

grazie Valeria per i complimenti!!!

sku

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Una rondine non fa la primavera e purtroppo le ultime postazioni stanno sollevando seri e delicati problemi riguardo l'autenticità di un certo numero di oboli e litre apparsi negli ultimi anni.

Oltre alle perplessità riguardanti la litra di Gela, giustamente evidenziate da Skubydu, desidero ritornare e soffermarmi sulla litra unicum di Tauromenion postata inizialmente da Numa Numa e per la quale avevo proposto un possibile inquadramento cronologico.

La consapevolezza che si trattava di un importante unicum e le segnalazioni nel frattempo pervenutemi da colleghi mi hanno indotto a investigare con maggiore attenzione su questa monetina.

Confermo che si tratta (almeno finora) di un unicum, per il quale sono documentati almeno tre passaggi. Il primo risale all'asta Stack's del 28 aprile 2010, n. 78, dove è andato invenduto a fronte di una stima minima di 200 dollari (fonte: CoinArchivesPro). Questo stesso pezzo è poi confluito nello stock del sito Aitnacoins (http:aitnacoins.eu), dove si trova ancora disponibile al prezzo di ben 1000 euro al codice di catalogo FF7462 e dove viene citata come pedigree una provenienza dal catalogo della collezione Caruso 1927/2004. Purtroppo non ho sottomano il suddetto catalogo Caruso, ma so che si trattava della collezione di monete d'oro già appartenuta al famoso tenore Enrico Caruso. Non mi risulta che ci fossero delle piccole litre in argento....

Lo stesso esemplare poi è stato collocato nell'ultima asta Lanz n. 151 al n. 295, dove viene riproposta la stima di 1000 euro.

Già questa semplice ricostruzione dei movimenti dell'esemplare in questione induce quantomeno a una certa prudenza.

Incuriosito da ciò ho cercato di esaminare meglio dalla foto dell'asta Lanz, che è la migliore e con sufficiente definizione. Pur non potendo esaminarla in mano e con buona lente di ingrandimento, è possibile fare le seguenti osservazioni.

Lo stile è molto "sciatto" e poco compatibile con la nota cura rivolta alle altre coeve emissioni (in bronzo) di Tauromenion. La testa di Dionysos appare pesante e praticamente piatta e sembra una modesta copia tratta da una litra di Naxos. Meno opinabile è l'osservazione da fare al rovescio, al grappolo d'uva con le lettere dell'etnico.

Se proviamo ad accostare il rovescio della litra Lanz con uno di una normale e nota litra della stessa zecca, proveniente da un'asta Busso Peus, già accennata nella mia precedente postazione:

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troviamo che praticamente siamo di fronte a un conio molto simile, con identica disposizione delle lettere dell'etnico, ma nell'esemplare Lanz le lettere poste a destra appaiono molto irregolari e incongrue e nemmeno giustificate da un maggiore grado di usura. La lettera P ("rho") ha praticamente perso la sua asta e la lettera M, seppure con posizione ed andamento identici rispetto all'altro esemplare, risulta essere praticamente uno sgorbio e non è più una vera lettera M.

Di fronte a questi oggettivi elementi mi sento costretto ad avanzare almeno dei dubbi sull'effettiva autenticità dell'unicum, che potrebbero essere meglio dipanati da un diretto esame da persone qualificate e magari dalla comparsa di un secondo diverso esemplare e quindi con più elementi di valutazione.

Il mio non è affatto spirito di polemica, ma semplicemente desidero mettere a disposizione i vari elementi che possano meglio "inquadrare" una litra altrimenti di grande importanza numismatica e dipanare possibili dubbi di autenticità.

E' importante avere sempre un sano spirito di osservazione e anche di critica, per il bene della numismatica.

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Inviato
(......) Eh…., i cuori di Piakos, Numa numa e Medusa hanno palpitato a lungo tra Naxos ed Himera… :P e ancora non è stata neanche lontanamente esaurita la trattazione!! Probabilmente altre novità seguiranno presto…, grazie anche all'ingresso di Acraf nella discussione!! :rolleyes:

due frazioni siciliane interessanti con Dioniso e Apollo.. ?

Questa tua del post 900 invece è davvero assai interessante..... almeno per me... ;)

Infatti, la testina barbata al dritto di questa litra di Tauromenion (?) di inizio IV secolo, pare imitare (ahimè invano mi sa...) l'ammaliante profilo di Dionysos, dal baffo malandrino :wub: e i capelli raccolti sulla nuca con un grosso nodo stretto da una benda (krobylos), effigiato sul celeberrimo tetra (e ripreso pure sulla dracma e sulla litra) di Naxos della metà del V secolo!!

(...) Per ora annoto la tua osservazione sulla differenza stilistica con le cugine nassie cui sembrano ispirarsi

(ci tornerà molto utile successivamente e sarà più rilevante di quello che a prima vista possa apparire

Questa litra viene attribuita al principio del IV mentre il Dioniso da te evocato e ispiratore di questa litra risale

ad un secolo prima quasi..

Osservate il grappolo d'uva, anch'esso di tradizione nassia, questo appare magro, patito, di stile molto povero

rispetto ai polputi e ricchi grappoli nassii

Infine l'etnico ..

Sono tutti elementi che ci torneranno utili in un'analisi più approfondita di questi pezzi.

Scusate se riporto, come intermezzo , l'accento sull'analisi tecnica di alcuni pezzi ma credo anche questo possa aiutare nella comprensione

di queste monetazioni cosi ricche di storia, di fascino e anche di ... particolari che vale sempre la pena approfondire :)

Una rondine non fa la primavera e purtroppo le ultime postazioni stanno sollevando seri e delicati problemi riguardo l'autenticità di un certo numero di oboli e litre apparsi negli ultimi anni.

Oltre alle perplessità riguardanti la litra di Gela, giustamente evidenziate da Skubydu, desidero ritornare e soffermarmi sulla litra unicum di Tauromenion postata inizialmente da Numa Numa e per la quale avevo proposto un possibile inquadramento cronologico.

La consapevolezza che si trattava di un importante unicum e le segnalazioni nel frattempo pervenutemi da colleghi mi hanno indotto a investigare con maggiore attenzione su questa monetina..... (...Omissis)

(....Omissis) Di fronte a questi oggettivi elementi mi sento costretto ad avanzare almeno dei dubbi sull'effettiva autenticità dell'unicum, che potrebbero essere meglio dipanati da un diretto esame da persone qualificate e magari dalla comparsa di un secondo diverso esemplare e quindi con più elementi di valutazione.

Il mio non è affatto spirito di polemica, ma semplicemente desidero mettere a disposizione i vari elementi che possano meglio "inquadrare" una litra altrimenti di grande importanza numismatica e dipanare possibili dubbi di autenticità.

E' importante avere sempre un sano spirito di osservazione e anche di critica, per il bene della numismatica.

A quanto pare non ci siamo sbagliati, caro Numa: sia la mia profezia .. :) sia la tua richiesta di una analisi più approfondita della inedita litra di Tauromenion hanno ricevuto una più che adeguata risposta dal nostro grandissimo Acraf!!! Complimenti vivissimi, carissimo Acraf!!!!! :clapping: :hi: :give_rose: La tua ricostruzione è stata avvincente e … assai convincente…, oltre che esaustiva… Direi che questo "caso" proposto da Numa ci sta offrendo un prezioso medium dove testare le nostre abilità di analisi stilistica e tecnica! Per cui, GRAZIE ad entrambi! E son certa che sentiremo ancora parlare a lungo di questa litra… oo)

Valeria

Ps: E ora passiamo al "caso" numero due... proposto da Numa e rilanciato da Sku....

Mmmhmmmmhmmmm.... altro che Montalbano o tenente Colombo..., qui le indagini son ancora più intriganti!!!

Gentili Signori, siete semplicemente FORTISSIMI!!! Grazie ... :angel:


Inviato

ciao Numa, relativamente a questa rara tipologia di moneta da te postata, litra di Gela, volevo raffrontare questo esemplare con l'esemplare riportato sul sito magragreciacoins, questa è la descrizione:

Jenkins 541 -0.56 g - G. Kenneth Jenkins (1970) The Coinage of Gela- London, Lloyd coll.

http://www.magnagrae...crGelJ_541.html

La moneta da te postata presenta rispetto a quella del jenkins uno stile decisamente diverso, sia del diritto che del rovescio, gli stessi dettagli dei rilievi sembrano solo abbozzati, direi una stile piu semplice.....particolari decisamente strani per un capolavoro di arte incisoria. a me fa un po pensare....

Gradirei conoscere le vs impressioni??

Gentili Amici Acraf, Numa e Sku, come segno della mia ammirazione ho votato pollice recto alle vostre ultime critiche osservazioni... (Mi auguro che anche gli amici che ci leggono esprimano in qualche modo la loro opinione di apprezzamento/diniego..)

Ho rinvenuto un terzo esemplare in Ancients.info della litra di Gela (339-310 aC) - Herakles / Gelas barbato ...

Allego per un confronto i tre esemplari uniti in una sola immagine.

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Sono ansiosa ora di leggere le Vostre acute analisi/commenti...

V


Inviato

Ottimo VaLERIA

questa terza foto ci aiuterà nell'analisi comparativa

La questione è complessa e delicata e va affrontata con le dovute cautele..

alla prossima :)


Inviato (modificato)

Per quanto riguarda la litra di Gela, il discorso è molto complesso in quanto si tratta non solo di una moneta relativamente rara e non compare frequentemente in asta, ma ci sono anche diversi conii, non evidenziati nell'ottimo Corpus del Jenkins su tale zecca.

Sembra che ci siano almeno 3-4 conii per lato.

L'emissione di tale litra è compresa nei nn. 541-543 del Jenkins, che differenziano per alcuni elementi.

La litra postata da Numa Numa è nella solita asta Lanz 151, al n. 249 peeso 0,51 g (in linea con le litre di queste emissioni, che sono di peso piuttosto cedente rispetto alla norma, con una media più vicina a 0,55 g che ai soliti 0,70 g per una litra).

Il numero di Jenkins da attribuire non è molto chiaro, ma dovrebbe essere 543, in quanto la testa del rovescio (dio fluviale barbuto) è legegrmente più piccola di 541, mentre il Jenkins 542 (molto raro) presenta un astragalo dietro la testa del dio barbuto.

Ripresento la litra di Lanz:

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Non esistono evidenti elementi di dubbio, anche se la moneta necessita di attento esame.

Per confronto allego una litra già appartenuta alla famosa collezione Moretti, di sicura autenticità e con rilievi molto congrui, anche se la testa del rovescio appare provenire da un diverso conio:

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Aggiungo altri apparsi sul mercato, che comunque appaiono piuttosto distanti come qualità:

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Modificato da acraf
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Inviato

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che presenta una sospetta carenza di rilievo delle lettere dell'etnico al rovescio.

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Dal confronto, specialmente con l'esemplare di Moretti, come anche con esemplari presenti nei musei (desunti da alcuni SNG), quello di Lanz presenta una testa del diritto piuttosto "elaborata", mentre al rovescio la leggenda dell'etnico appare evanescente nonostante sia bene visibile il vicino profilo della testa barbuta.

Comunque l'impressione generale, ma in questo caso molto personale, non è delle più gradevoli e per un giudizio più sicuro è necessario l'esame diretto della moneta

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Ciao allego per il confronto un altro esemplare di questa litra proveniente da wildwind

http://www.wildwinds.../sg/sg0811.html

ciao

sku

OTTIMO! Grazie Sku!!

Per quanto riguarda la litra di Gela, il discorso è molto complesso in quanto si tratta non solo di una moneta relativamente rara e non compare frequentemente in asta, ma ci sono anche diversi conii, non evidenziati nell'ottimo Corpus del Jenkins su tale zecca. ....

Caro Acraf, è sempre un piacere leggere le tue acute e argomentatissime analisi! Mi stai insegnando moltissimo su come osservare e confrontare i diversi particolari di queste sempre sorprendenti monetine, per cui ti ringrazio una volta di più (pigiando il pollicione recto :D), certa di NON essere l'unica a pensarla in questo modo... :rolleyes:

In attesa delle riflessioni di Numa, Sku e degli altri amici dall'"occhio vigile e critico..." .., mi preparo a ritornare a Selinunte...

V

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