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Risposte migliori

Inviato

Ciao Mimmo...grazie per il tuo contributo.

Con il tuo ultimo post...frazione in argento di Reghion (emiopbolo o emilitra) ...ci ributti tutti nello Stretto...(oggi di Messina)

Allora mi viene da pensare che ha ragione la nostra Musa...Medusa, quando annotava poco sopra...che tutto inizia e finisce da quella terribile frattura della terra...che separa due magiche terre.

Per me, innamorato di quei luoghi e della loro antica storia è un invito che non posso rifiutare.

Quindi riprendo a navigare in quelle acque perigliose con la nave di cui vedete la prora in questa interessante moneta:

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Qualcuno ha idea di che nave sia...e di chi fossero i naviganti...che la conducevano nello Stretto.

Sono in vista di Zankle....tra poco entreranno nel porto dalla forma di falce.

Diobolo di Zancle del periodo compreso tra il 494 a.C. ed il 489/488 corrispondente alla conquista della città ad opera di nuovi coloni giunti da Samo.

La nave … è una "Samaina" ! E per saperne di più, Vi consiglio di visitare le stupende pagine di Roth37 dedicate a questa antica galea dell'isola di Samo - Ionia: SAMAINA

La coniazione di Zancle in questo periodo segue modelli sami, pur rimanendo conforme al sistema ponderale euboico-attico adottato a Gela e a Siracusa.

Confronta la Samaina sul retro di un diobolo di Zancle (493-488 aC occupazione Samia) e di Samos (499-494 aC) con al D/una testa di pantera. In basso un obolo sempre di Samos, con la facies di leone al dritto e al retro il vitello di chiara ispirazione anatolica.

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Confronta le tipologie citate anche su due magnificenti tetra: nota sul secondo, più tardo, compare già la denominazione di Zancle come Messana

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Sulla fondazione di Zancle, così narra Tucidide: "Zancle inizialmente fu fondata da predoni giunti da Cuma, città calcidiese nel territorio degli Opici; ma in seguito al sopraggiungere in un gran numero di gente da Calcide e dal resto dell'Eubea, divisero la terra con loro. Ne furono fondatori Periere e Cratemene, l'uno di Cuma, l'altro da Calcide. Zancle dapprima era stata così chiamata dai siculi, poiché il luogo ha l'aspetto di una falce (i Siculi chiamano la falce "zanclon"); poi gli abitanti furono scacciati dai Sami e da altri Sami e da altri Ioni, che fuggendo i Medi, approdarono in Sicilia. Anassilo, tiranno di Reggio, scacciati poco dopo i Sami e colonizzando la città con uomini di provenienza diversa, dette alla città il nome di Messene da quello della sua antica patria".

Quando Anassilao, signore di Rhegion si impadronisce di Zancle, mutandone il nome in Messana, e costituendo così quello che è stato denominato come"l'impero dello stretto", Messana e Rhegion sono accomunate dall'uso di una moneta dalla tipologia identica (inizialmente una testa di leone al dritto e una testa di vitello al rovescio di chiara ispirazione anatolica ; successivamente una biga di mule al dritto, per celebrare una vittoria olimpica del tiranno, e, al rovescio, la lepre, l'animale, cioè, che lo stesso Anassilao avrebbe portato in Sicilia).

Valeria


Inviato

Ottimo ragazzi e ragazze.

Cha altro dire?

La nostra Musa...ha detto tutto!

A questo punto è d'obbligo postare il rovescio del diobolo da me mostrato 5 risposte fa.

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Ecco a Voi il leone dei Samii...fuggitivi verso occidente.

Pensate amici...

Gli ioni (stirpe greca che ha colonizzato parte delle coste anatoliche dell'Egeo e parte dell'entroterra), grandi naviganti e commercianti...partivano con le loro navi con la stessa consuetudine e decisione con le quali si possa oggi decidere di fare un giro in moto di q.che centinaio dichilometri.

Dice: che c'entra Piakos che va in motocicletta?

Ve lo dico: oggi, dell'intraprendenza, del coraggio e dello spirito di avventura di quegli uomini eroici non è rimasto nulla. Solamente il passato, la storia e l'arte che ce li può raccontare... e l'archeologia che può andarli a rivisitare...sul terreno, oltre a qualche frammento lirico o letterario.

Il motociclista autentico...quello che non va solo a testare le gomme sulle curve, ma fa gran turismo con poco bagaglio legato sulla sella e stipato nei bauletti, spesso con pochi soldi...è in qualche misura assimilabile a quei marinai.

Si muove on the road, "si mette in gioco"...si muove con qualunque tempo...parla e discute con tutti e molto spesso la gente, con qualche indulgenza e un pizzico di rispetto...non gli nega la parola.

Ma anche queste figure stanno scomparendo....oggi i mototuristi, in Italia, sono meno dei colezionisti di monete :D ...il che è tutto dire. :(

P.S.

Il colonnello T. E. Lawrence..(detto:D'Arabia) grande studioso del mondo antico e noto avventuriero, agente segreto, guerrigliero e ufficiale di Sua Maestà....ne ha viste di cose e di monete in medio orientee

Tornato in patria...gli rimase un'unica passione: quando poteva prendeva la sua potente moto, il massimo per quell'epoca (oggi sarebbe un pezzo di ferro con un motorone) e girava l'inghilterra per miglia e miglia...spesso in una sola giornata, prima di rientrare in caserma.

Il Colonnelo Lawrence è deceduto nel corso di un misterioso incidente in moto nella sua Inghilterra...stretto da un'auto...è uscito di strada per non investire un anziano con il piccolo nipote.

IL Colonnello Lawrence...è considerato da un parte della letteratura più creativa...l'ultimo eroe dei tempi moderni.


Inviato

Un'altra mikrà, nuova variante di ABAKAINON?

Come si fa sd ignorare le richieste della nostra Musa...Medusa?

Eccolaaa!

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...ecco!

E poi mi dicono che sono spocchioso perchè non apprezzo le monete di qualità inferiore.

Tutte notizie destituite di fondamento.

:D


Inviato

Un'altra mikrà, nuova variante di ABAKAINON?

Come si fa sd ignorare le richieste della nostra Musa...Medusa?

Eccolaaa!

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...ecco!

E poi mi dicono che sono spocchioso perchè non apprezzo le monete di qualità inferiore.

Tutte notizie destituite di fondamento.

:D

Musa...Medusa ... ringrazia :P :give_rose:!!!

Abakainon …. Diodoro Siculo ci racconta che il suo territorio venne in gran parte espropriato dal tiranno di Siracusa Dionysius I in seguito alla fondazione di Tyndaris, avvenuta verso il 396 a.C. per lo stanziamento di soldati mercenari. In seguito a ciò la città decadde progressivamente…..

Diodoro Siculo ci informa altresì come in quel tempo Dionysius I avesse impiegato molte forze anche contro Motya, divenuta in quel tempo la principale base navale dei Fenici in Sicilia e perciò bersaglio privilegiato da colpire per ottenere più facilmente la vittoria su di loro.

Eppure il quadro che si va delineando a seguito degli scavi a Mozia dimostra come, anche dopo la distruzione, la città abbia continuato a svolgere un ruolo di primo piano negli scambi tra le varie componenti etniche della Sicilia …….

Perciò…. Ancora Motya :wub: !!! Tra distruzione e integrazione ….

Qui vi presento una litra d'argento dell'ultimo quarto del V secolo con entrambi i tipi che caratterizzano Mozia rispetto agli altri centri punici (Panormos, Solunto…):

Gorgoneion / albero di Palma con frutti, accompagnati dalla legenda punica retrograda MT-V' post-6487-1256833382,84_thumb.jpg

L'etnico in caratteri punici presente sul micron kerma d'argento di Motya (come già scritto in precedenza) riflette la nuova fase della lingua fenicia nell'occidente colonizzato del V sec. a. C. Un esempio è offerto dalla consonante laringale ' utilizzata per indicare nella scrittura i pronomi suffissi (genitivo e complemento oggetto) di 3a persona singolare maschile e femminile. (Fonte: Il Fenicio di Mozia – M.G. Amadasi Guzzo)

Eccovi l'apotropaico Volto della Gorgone sulla litra d'argento e su un Oscillum - peso discoidale in argilla – dal Museo di Mozia.

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Significativo il motivo figurato del Gorgoneion su oscilla fittili. Se si può credere ad un uso "pratico-rituale" per i pesi da telaio rinvenuti in santuari (ad esempio i 100 rinvenuti nell'area sacra della Fortezza Occidentale), un uso prevalentemente pratico risulta a Mozia, come testimonierebbe pure la probabile derivazione del suo nome in fenicio - Mtw, Mtw o Hmtw - da una radice connessa con la parola "filanda" o, comunque, con la tessitura delle stoffe e l'industria dei tessuti.

Ancora Diodoro (XIV 53, 3) .c'informa sull'alto valore economico delle stoffe di Mozia: il bottino raccolto dai soldati di Dionigi di Siracusa durante il saccheggio della città (397/396 aC) comprendeva infatti oltre che a molto argento ed oro, anche vesti ricchissime …

Eccovi una campionatura di pesi da telaio di Mozia…

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Valeria


Inviato

Il caratteristico sorriso digrignante, inquietante - seppur magico - del Gorgoneion, su queste due kermata di Motya si fa più enigmatico, elusivo …. : un riso-sorriso silenzioso …

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A sinistra: Motya, AR Litra– 0,64 g. A destra: Motya, AR Trias (1/3 litra 0.24g). Entrambe dell'ultimo quarto del V secolo.

Ancora l'ineffabile sorriso di sapore tardoarcaico …., unito all'inconfondibile pettinatura con capelli a lumachelle, dai fitti riccioli disposti su tre file, dello Stile Severo

Eccoli su una bellissima Protome femminile in terracotta e sull'ammaliante capo marmoreo del cosiddetto "Giovane di Mozia"… :air_kiss: (vedi mia discussione relativa a quest'opera, qui: http://www.lamoneta....post__p__489065 .. ) - Museo Whitaker di Mozia.

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Ecco infine una deliziosa bronzea testina maschile su un'onkia (?) di Motya - 409-397 aC; 1.79 g. (Calciati 9)

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Valeria


Inviato

... e di riso in riso ..... non poteva mancare il riso sardonico....

Eccolo sulla famosissima "Maschera ghignante" punica in terracotta, rinvenuta nel Tofet di Mozia - (Fine VI sec. a.C.) insieme a steli, vasi, statuine nonchè alcune protomi: raffigurazioni plastiche ricoprenti volto e anche una parte del busto che, a differenza della maschera, risultano prive di aperture in corrispondenza degli occhi e della bocca.

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Qui, la maschera ghignante in mostra al Museo di Mozia (foto personale) e fotografata insieme a una protome femminile all'interno del deposito di terrecotte del Tofet durante gli scavi di Antonia Ciasca del 1964. (Fonte: «La Sapienza» a Mozia - Quarant'anni di ricerca archeologica [1964-2004] a cura di Lorenzo Nigro e Gabriele Rossoni - Roma 2004)

Il cosiddetto tophet (in aramaico "luogo di arsione"), era l'area sacra dove si racconta venissero sacrificati alle divinità Baal Hammon e Astarte i primogeniti maschi ancora in fasce…

La maschera rinvenuta a Mozia appartiene al tipo grottesco, la cui peculiarità sono i lineamenti del volto distorti e modificati. Nelle colonie fenicie fondate nel Mediterraneo occidentale esemplari appartenenti a questa tipologia sono alquanto frequenti; ne sono stati ritrovati a S. Sperate (Cagliari), a Tharros, a Cartagine e ad Ibiza.

Alcuni studiosi vedono nel volto contratto della maschera ghignante il cosiddetto sorriso sardonico, quella particolare espressione "che doveva dimostrare gioia nel momento in cui si offriva alla divinità la primizia - il figlio maschio primogenito - ma che nello stesso tempo esprimeva immenso dolore" (Fonte: V Pagano -Arkeomania)

Quasi tutti concordano, però, nell'attribuire alla maschera per la sua aggressività e il suo aspetto demoniaco una funzione apotropaica (dal greco apotrépo, allontano; apotrópaios, che allontana i mali): termine che gli antichi attribuivano ad oggetti deformi e grotteschi, in grado, cioè, di distogliere lo sguardo nemico….

Come il Gorgoneion, appunto…. :rolleyes:

Medusa


Inviato

Abakainon …. Diodoro Siculo ci racconta che il suo territorio venne in gran parte espropriato dal tiranno di Siracusa Dionysius I in seguito alla fondazione di Tyndaris, avvenuta verso il 396 a.C. per lo stanziamento di soldati mercenari. In seguito a ciò la città decadde progressivamente…..

Diodoro Siculo ci informa altresì come in quel tempo Dionysius I avesse impiegato molte forze anche contro Motya, divenuta in quel tempo la principale base navale dei Fenici in Sicilia e perciò bersaglio privilegiato da colpire per ottenere più facilmente la vittoria su di loro

Grazie amcora alla sapienza di Valeria ed alle sue approfondite e rare conoscenze sul mondo antico.

Dalle frazioni sinora postate su Mozia e Abakainon abbiamo imparato che:

In Sicilia, anche in peino periodo strorico, dal VII sec. a.C. in poi...non c'erano solamente i Greci, cioè i Sicelioti, che potevano esprimere un linguaggio artistico e potevano coniare monete interessanti.

Con ABKAINON (Abaceno) abbiamo analizzato la presenza sul territorio di siti nati come Siculi (italici) e quindi sviluppatisi con etnia mista Greco-sicula...ed altre...

Con MOZIA abbiamo approfondito un sito ex fenicio e quindi punico, la cui presenza prevaleva prevaleva sulla parte occidentale dell'isola, date Himera e Selinunte (fino alla loro distruzione) come Polis di confine con la potenza cartaginese.

In questi due siti, come in altri noin prevalentemente greci, la compenetrazione di idee, stili, culture, commerci era notevole e le iconografie monetali, non propriamente di puro stile greco, ci parlano di tali fruttuose commistioni.

DIONISO o DIONIGI o DIONYSUS,. tiranno di Siracusa, abile e despota, uomo di potere terribile e determinato, spesso spietato, non apprezzava i Greci che vivevano, producevano e commerciavano, nei siti di aliena etnia se non greca, specificamente li considerava traditori se operavano in ambiente nemico.

I punici erano i più pericolosi nemici di Siracusa.

Dopo la caduta di Mozia ad opera delle sue truppe, i primi ad essere messi in croce...lungo la strada che da Mozia portava verso occidente, furono le persone di stirpe greca che furono trovate all'interno della città punica durante il saccheggio.

Era un mondo crudele...dietro le frazioni d'argento che tanto amiamo in questa discussione c'è anche tanto sangue, deportazioni, soprusi, rivalità ed odio senza fine. Le piccole monetine non si trovavano solo nelle tasche dei ricchi...ma spesso in quelle della gente comune, che prima degli altri poteva soffrire...in quella terra siciliana a noi così vicina...in quei tempi lontani.

Ogni volta che vi capita di ammirare o toccare un obolo od una litra od un frazione,,,pensate a quante cose, quelle monete, potrebbero raccontare o a quali immagini di un vissuto quotidiano, perglioso o felice, potrebbero proiettare su una superficie bianca.


Inviato

..... Con MOZIA abbiamo approfondito un sito ex fenicio e quindi punico, la cui presenza prevaleva prevaleva sulla parte occidentale dell'isola, date Himera e Selinunte (fino alla loro distruzione) come Polis di confine con la potenza cartaginese.

In questi due siti, come in altri noin prevalentemente greci, la compenetrazione di idee, stili, culture, commerci era notevole e le iconografie monetali, non propriamente di puro stile greco, ci parlano di tali fruttuose commistioni.

A Mozia dunque vivevano e lavoravano anche dei greci, che avevano luoghi di culto propri, come testimoniano i due sacelli situati davanti ai torrioni della Porta nord, di cui uno di culto fenicio-punico e l'altro greco.

A testimoniare queste "fruttuose commistioni" a cui accennava anche Piakos, la presenza sul mikron kerma di Motya anche di legende in caratteri greci … : MOTVAION

Eccone un esempio su una litra assai suggestiva che – curiosamente - su Acsearch.info viene datata al 380-360 a.C., e quindi a dopo la caduta di Motya …

Per questa tipologia la datazione in Digital Historia Numorum corrisponderebbe invece al 420-400 aC…

Motya, Litra AR 0.72 g. Aquila su capitello ionico e con serpente in bocca; sopra, una foglia d'edera. R/ Delfino e conchiglia (murex?) - Jenkins, pl. 23, 1. Legenda greca MOTVAION

A.D.M. Collection - Numismatica Ars Classica NAC AG - Auction O (13.05.2004), lot. 1361, 380 CHF (~292 USD).

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Per completare la tipologia dell'aquila su capitello… altre due litre:

- una dall'elima Eryx, c. 480-470, AR 0.55 g

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- un'altra dalla greca Akragas, c. 450-440, AR 0.68 g

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Nota il fiore sotto il granchio: probabilmente un fiore di melograno, ricordo della madrepatria Rhodos??? Akragas fu infatti fondata da coloni di Gela insieme ai Rodi nel VI Sec. a.

Valeria


Inviato

Una foglia d'edera compare a Motya anche sul R/ di un didramma - 415-405 aC – con una deliziosa testina femminile (Astarte come Afrodite ericina??)

La foglia d'edera pare alludere al culto di Astarte legato alla colonizzazione fenicia e ben documentato a Mozia.

Questa Dea non altrimenti che l'lside egiziana dalla quale proverrebbe, e l'Afrodite/Venere ericina a cui si sovrappone, ponendosi quale simbolo di rigenerazione perenne…, più che la Dea della bellezza e degli amori rappresentava la fecondità della Natura.

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A Cartagine sarà poi soppiantata da Tanit …

Da questa iconografia siculo – punica deriverebbero infatti le varie Tanit effigiate sulle monete cartaginesi …

Ma per queste monete, Vi rimando ancora una volta alle stupende pagine del sito di Roth37 ... :)

Valeria

PS: Il Dritto del didramma l'avevo già postato in precedenza (cane che morde un cervo dal grande palco di corna)


Inviato

Abakainon …. Diodoro Siculo ci racconta che il suo territorio venne in gran parte espropriato dal tiranno di Siracusa Dionysius I in seguito alla fondazione di Tyndaris, avvenuta verso il 396 a.C. per lo stanziamento di soldati mercenari. In seguito a ciò la città decadde progressivamente…..

Diodoro Siculo ci informa altresì come in quel tempo Dionysius I avesse impiegato molte forze anche contro Motya, divenuta in quel tempo la principale base navale dei Fenici in Sicilia e perciò bersaglio privilegiato da colpire per ottenere più facilmente la vittoria su di loro

Grazie amcora alla sapienza di Valeria ed alle sue approfondite e rare conoscenze sul mondo antico.

Dalle frazioni sinora postate su Mozia e Abakainon abbiamo imparato che:

In Sicilia, anche in peino periodo strorico, dal VII sec. a.C. in poi...non c'erano solamente i Greci, cioè i Sicelioti, che potevano esprimere un linguaggio artistico e potevano coniare monete interessanti.

Con ABKAINON (Abaceno) abbiamo analizzato la presenza sul territorio di siti nati come Siculi (italici) e quindi sviluppatisi con etnia mista Greco-sicula...ed altre...

Con MOZIA abbiamo approfondito un sito ex fenicio e quindi punico, la cui presenza prevaleva prevaleva sulla parte occidentale dell'isola, date Himera e Selinunte (fino alla loro distruzione) come Polis di confine con la potenza cartaginese.

In questi due siti, come in altri noin prevalentemente greci, la compenetrazione di idee, stili, culture, commerci era notevole e le iconografie monetali, non propriamente di puro stile greco, ci parlano di tali fruttuose commistioni.

DIONISO o DIONIGI o DIONYSUS,. tiranno di Siracusa, abile e despota, uomo di potere terribile e determinato, spesso spietato, non apprezzava i Greci che vivevano, producevano e commerciavano, nei siti di aliena etnia se non greca, specificamente li considerava traditori se operavano in ambiente nemico.

I punici erano i più pericolosi nemici di Siracusa.

Dopo la caduta di Mozia ad opera delle sue truppe, i primi ad essere messi in croce...lungo la strada che da Mozia portava verso occidente, furono le persone di stirpe greca che furono trovate all'interno della città punica durante il saccheggio.

Era un mondo crudele...dietro le frazioni d'argento che tanto amiamo in questa discussione c'è anche tanto sangue, deportazioni, soprusi, rivalità ed odio senza fine. Le piccole monetine non si trovavano solo nelle tasche dei ricchi...ma spesso in quelle della gente comune, che prima degli altri poteva soffrire...in quella terra siciliana a noi così vicina...in quei tempi lontani.

Ogni volta che vi capita di ammirare o toccare un obolo od una litra od un frazione,,,pensate a quante cose, quelle monete, potrebbero raccontare o a quali immagini di un vissuto quotidiano, perglioso o felice, potrebbero proiettare su una superficie bianca.

EccoVene un'altra dalla mia amatissima Motya ... :wub:

In particolare Diodoro Siculo narra della importanza strategica della cosiddetta "strada sommersa" che attraversava lo Stagnone di Marsala collegando la costa con la Porta Nord delle mura di Mozia (risalenti alla metà del VI sec. a. C), tanto da essere stata distrutta dai Moziesi nel 397 a.C., e ricostruita dai Siracusani ....

Ma è probabile che fosse stata proprio la strada a costituire l'arma vincente per l'assedio siracusano poiché permise un più agevole utilizzo dell'esercito e delle poderose macchine belliche. Del resto dai dati archeologici risulta che la battaglia più cruenta avvenne proprio in prossimità della Porta Nord -

Le fortificazioni della Porta Nord (nota sulla sinistra la struttura a telaio del muro) su due foto personali...

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Le indagini archeologiche hanno rilevato che la strada, costruita alla metà del VI sec. a.C., presentava una pavimentazione di ciottoli di fiume di piccole e medie dimensioni, frammisti a grandi lastre in calcare.

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Foto d'epoca ci ricordano come sia stata utilizzata fino in epoche recenti per il trasporto dell'uva dall'isola ai palmenti di Birgi con i tipici carretti siciliani, nella variante marsalese dalle altissime ruote.

Valeria


Inviato

Come ultimo assaggio di questa commistione di stili che caratterizzava Mozia....

Vi propongo un delizioso mosaico di ciottoli marini naturali di colore bianco, grigio e nero, dalla squisita combinazione di disegni sia fenici (con animali in lotta fra loro) che greci (nelle bordure ornamentali a meandro uncinato, o con il motivo del fior di loto alternato a palmetta e dell'onda).

Il mosaico, che rappresenta l'unico esempio del periodo realizzato con ciottoli in Sicilia, forma il pavimento della cosiddetta "Casa dei mosaici" (seconda metà del quinto secolo a.C.)

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Confronta con il fiore stilizzato nel pithos dipinto rinvenuto nel 2004 nella Fortezza occidentale; questo vaso testimonia come un settore dell'edificio fosse stato riconvertito a funzioni cultuali nel corso del IV secolo, dopo la distruzione dionigiana di Mozia.

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Altra evidenza quindi di come, anche dopo la sua distruzione, la città di Motya abbia continuato a svolgere un ruolo di primo piano negli scambi tra le varie componenti etniche della Sicilia ...

Non ultima l'area dello Stretto… :rolleyes:, dove vorrei ora tornare sulle ali della Nostalgia....

Valeria

Ps: Prima di abbandonare la nostra "isoletta" ... riflettiamo su come a Motya si coniasse moneta assai prima che a Cartagine ... :P


Inviato

posto questo obolo che ho, molto bello. non so se ne avete già parlato (non ho pazienza di leggere tutte le pagine!)

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Inviato

Ebbene sì, siete riusciti a contagiarmi con il fascino di questi piccoli capolavori e alla fine è arrivata una piacevole litra di Abakainon... niente di particolare, anche se dal vivo rende molto di più rispetto all'immagine proposta dallo scanner...

Una moneta affascinante, che avete ben descritto nelle pagine precedenti. Anche se non sono intervenuto, considerate le mie scarse conoscenze di "eterno" neofita, è stato un piacere leggere i vostri approfondimenti e le discussioni sulle simbologie, ricche di richiami a luoghi e storia.

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Inviato

a rischio di andar fuori tema o forese sarebbe meglio dire fuori regione, vi propongo anche un oboletto di Taranto, con delfino e conchiglia (murex?), che per certi versi riprende una simbologia che se non sbaglio era propria anche di Zancle... come di altre città greche. In alcune delle ultime aste, infatti, ho visto passare diversi oboli e frazioni di Thasos con un simpatico delfino.

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Inviato

a rischio di andar fuori tema o forese sarebbe meglio dire fuori regione, vi propongo anche un oboletto di Taranto, con delfino e conchiglia (murex?), che per certi versi riprende una simbologia che se non sbaglio era propria anche di Zancle... come di altre città greche. In alcune delle ultime aste, infatti, ho visto passare diversi oboli e frazioni di Thasos con un simpatico delfino.

.... e chiamalo oboletto .... ;) Di nuovo complimenti, carissimo Nightfly !!!

Il mollusco bivalve è certamente un Pecten jacobaeus: la Capa santa … :P

Persino Quintus Horatius Flaccus - Satira 4. l. II. –vanta la bontà dei Pecten della "molle Tarentum" rispetto alle ostriche del Circeo e ai ricci di Capo Miseno….:

"Pectinibus patulis jactat se molle Tarentum"

Come dargli torto ???? Eccolo in confronto al Pecten reale e riprodotto in ORO su un capolavoro archeologico in mostra al Museo Archeologico di Taranto ...

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Questo bellissimo oboletto di Taranto mi pare rappresenti egregiamente l'immagine di una moneta sinestesica … :

tra gli altri sensi …, pure il GUSTO ci solletica….!!! :blum:

Della serie …. "Aut ego VOS non novi ... aut CAPASANTA Vobis SALIVAM movet!"

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Vista l'ora ... come non aver ... l'acquolina in bocca (per la monetina... e pure per la capasanta!) ???

Qui il brano di Orazio : chi di voi ce ne può regalare una traduzione .... (restando in tema) GUSTOSA ???

"Murice Bajano melior Lucrina peloris:

Ostrea Circaeis, Miseno oriuntur echini,

Pectinibus patulis jactat se molle Tarentum.

Nec sibi coenarum qui vis temere arroget artem,

Non prius exacta tenui ratione saporum:

Nec satis est cara pisces avertere mensa,

Ignarum quibus est jus aptius, et quibus assis

Languidus in cubitum jam se conviva reponet."

Valeria Medusa che adora le capesante gratinate


Inviato

Vi ringrazio per i complimenti e per le spiegazioni.

Medusa è impagabile, riesce a restituire un afflato universale a ogni moneta, proiettandola fra mito, storia, poesia e,perchè no, delizie da gourmet... a quest'ora poi...

La classica capasanta... appetitosa, oltre che bella...

Non sapevo che l'Abakainon fosse una variante rara, pensavo che fossero molto più considerate le litre con la ninfa frontale. Ne appare una nella prossima Rauch, molto bella, anche se forse un po' troppo porosa, con la rovescio scriofa e maialino...

Quindi grazie a Piakos per la nota, a cui dico che per lo scrivere posso esser d'accordo (considerato che è il mio lavoro), ma per il saperne, ce ne passa, soprattutto quando si hanno di fronte esperti come lui, Numa o la stessa Medusa, solo per far qualche esempio... Di fronte a questo parterre mi sento un po' come uno scolaretto discolo, che non ha fatto i compiti... e ce ne sarebbero da fare, soprattutto iniziando a approfondire con i vari libri che mi sono procurato negli ultimi tempi...

La litra di Abakainon postata da Nightfly è una variante piuttosto rara, per l'epigrafe ed il rovescio, della serie con Giove di profilo, la classificazione era R3. All'epoca apparteneva alla Collezione Campana, la potei vedere da loro durante una riunione a carattere numismatico ed aveva un ossido verde tra i capelli e la barba del dio. All'epoca i frontali erano di difficile reperimento ed alcune varianti, come quelle da già me postate, pressocchè introvabili. Al riguardo vi posto la tipologia del frontale di Abaceno che appariva più frequentemente prima dei recenti ritrovamenti.

abakainon frontale. d..bmp


Inviato

Posto anche il rovescio.

abakainon frontale r..bmp

Ha ragione Valeria, gira e rigira non ce na andiamo da Abaceno.

Occorrerà farlo, tuttavia, questa discussione conta già 27 pagine...e siamo appena all'inizio.

Ma io so prchè non si procede...

Numaaaaaaaaaaaaaaaa!

:)

Spronaci a passare oltre.

>>P. S.

Numa...preferisce i pezzi d'argento di maggior peso...con le monetine...deve essersi addormentato. :lol:

Numaaaaaaaaa!

Batti un colpo!

;)


Inviato

Bene, Numa Numa, grande sapiente della monetazione antica per la verità, sarà in giro per il mondo...cibernetico...a rimirare belle monete, speriamo ce ne porti qualche campionatura.

Noi allora cercheremo di lasciare le fresche e salubri alture di Abakainon ed i suoi boschi di querce per procedere oltre... verso occidente ed entriamo in una bella ed antica città sul mare siceliota...dal reticolo di case regolare, circondata da belle mura, sotto un'alta roccia a forma di testa..un capo.

Questa che segue è una litra in argento battuta dalla gente di quella città, ed è la più bella comparsa sul mercato in questi ultimi 20 anni, se non solo per conservazione...sicuramente per la completezza e la sufficiente leggibilità dell'epigrafe.

post-11590-1257565364,65_thumb.jpg

Moneta di grande fascino, in verità


Inviato

Posto di seguito il rovescio della stessa moneta, ho bisogno di procedere sempre al doppio post in quanto, per rendere al meglio le iconografie ed i dettagli cerco immagini che abbiano un minimo di pixel...così da potervi mostrare degli ingrandimenti. La memoria del nostro editor, nel sito, non mi consente di inserire due immagini...in quanto troppo pesanti.

post-11590-1257565731,61_thumb.jpg

Lascio a Voi...amici, il prosieguo e le individuazioni del caso.

:)

Trattasi di un argomento affascinante.


Inviato (modificato)

Bella! Mi era rimasta in mente perchè un obolo simile è passato dall'ultima Nomisma, dove veniva classificato come Heraclea, mentre il buon Piakos aveva rimandato la coniazione a Kephaloidion, con la postilla che trattavasi di moneta battuta dai fuoriusciti dopo la conquista del sito da parte dei punici... e poi ditemi che non sono attento. Ce ne sono alcuni esempi anche sul sito Magna Grecia coins, dove però, per le frazioni più piccole, si parla di trioboli e litre (non sarebbe stato più giusto oboli?).

Grande fascino con testa di Ercole con il copricapo leonino e il toro cozzante, un classico di monetazioni della Magna Grecia, a cui sono molto affezionato, come quella di Thurium (per il rovescio...).

Modificato da nightfly

Inviato

In attesa dei dati sull'esemplare postato da Piakos, inserisco i dati sui due esemplari presenti in Magna grecia coins, provenienti entrambi da aste Elsen

0.43 g 1,07 cm - ELSEN sa, Auction 58 (1999) no. 832

0.63 g 1,19 - ELSEN sa, Auction 51 (1997) no. 127

mentre quello battuto nell'ultima Nomisma, aveva un peso di 0,69 gr e un diametro di circa 1,23 cm (se la foto del catalogo è fedele alle dimensioni...)

ciao

stefano


Inviato

Bella! Mi era rimasta in mente perchè un obolo simile è passato dall'ultima Nomisma, dove veniva classificato come Heraclea, mentre il buon Piakos aveva rimandato la coniazione a Kephaloidion, con la postilla che trattavasi di moneta battuta dai fuoriusciti dopo la conquista del sito da parte dei punici... e poi ditemi che non sono attento. Ce ne sono alcuni esempi anche sul sito Magna Grecia coins, dove però, per le frazioni più piccole, si parla di trioboli e litre (non sarebbe stato più giusto oboli?).

Grande fascino con testa di Ercole con il copricapo leonino e il toro cozzante, un classico di monetazioni della Magna Grecia, a cui sono molto affezionato, come quella di Thurium (per il rovescio...).

Ve lo avevo detto, ur sommessamente, che Nightfly è un grande.

Ecco la conferma.

Mi ha folgorato di primo mattino...le deiciezeronove..insomma..diciamo in mattinata. :D

Complimenti a te "Notturno".

La moneta che è passata da Nomisma non è male...non so che esito abbia avuto in asta o nel dopo...con un minimo di elettrolisi uscirebbe uno spettacolo: un pezzo da 500 euro. Peccato per l'errore di classificazione che deve aver penalizzato la licitazione.

Probabilmente se è stata notata da qualcuno esperto, non se la sarà fatta sfuggire.

Ciò andrebbe a dimostrare che nelle aste si può "acchiappare" bene qualche buon pezzo.

Nightfly...se puoi recuparare la foto...sarebbe da postare qui a paragone.


Inviato

Ciao...è possibile conoscere il peso ed il diametro?

grazie

Marco

Ciao Marco, ben lieto di leggerti.

La litra in questione non è in mio possesso.

Buona parte delle foto le traggo dal mio archivio dati che ho accumulato nel tempo per studio...nella remota intenzione di pubblicare qualcosa.

Forse nel cartaceo ho qualche dato in più...se trovo i dati li descrivo in coda ad un post...sotto un P.S.

Continua a leggerci e dacci qualche parere.

Lo so che di queste tipologie non sai gran che perchè ti occupi di epoche più moderne...ma un occhio come il tuo può sempre darci un sommesso parere.

:)


Inviato

KEPHALOIDION

(Odierna Cefalù)

post-11590-1257822499,93_thumb.jpg

Per iniziare posto la foto dell'altra litra in argento indicata da Nightfly ("Il notturno") e che può fare bella mostra di se in questa discussione.

L'etnico, meglio leggibile nella moneta da me su postata è:

ERAKLEIOTAN KEPHALOIDION

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Il sito esiste già in epoca preistorica, testimoni: due grotte rinvenute sul lato settentrionale del promontorio su cui sorse la città.

Un insediamento pre-ellenico ci ha lasciato la cinta muraria di tipo megalitico della fine del V secolo a.C., che ancora circonda il centro storico ed è in gran parte ancora conservata: a nordovest e a nord la cinta dà direttamente sul mare, dove anticamente doveva sussistere una spiaggia ampia, importante per la vita dell'antica città. A Nordest, oltre il promontorio, si apre il porto che anticamente doveva essere una classica baia "panormos", parola con la quale si indicavano i porti naturali che si insinuavano con forma oblunga e tondeggiante nella terraferma. Tipica quella della Palermo punica.

Contemporaneo alla cinta muraria è un "tempio di Diana": santuario costituito da un edificio megalitico, coperto con lastroni di pietra di tipo dolmenico che ospita una precedente cisterna più antica (IX secolo a.C.).

Nel IV secolo a.C. i Greci diedero al centro indigeno il nome di Κεφαλοίδιον (Kefaloidion), dal greco Kefa o kefalé, ovvero "testa, capo"; riferito al suo promontorio.

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Il sito di probabile origine Sicana e poi Sicula, frequentato già dai Fenici e dalla marina commerciale minoica, micenea e poi greca, deve aver conosciuto una dominazione punica già dalla distruzione di Imera fino alla fine del IV secolo, è infatti probabile che le monete puniche con la leggenda Ras Melquart indicassero il sito di Kephaloidion.

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La città vide sempre una frequentazione ed uno stanziamento di genti di stirpe greca, probabilmente a prevalente valenza Calcidese attesa la vicinanza con Himera e Thermae.

Dal punto di vista commerciale la strategia era in genere quella di inserire nelle città sicule un nucleo di greci che si occupava delle acquisizioni o delle transazioni di merci e prodotti,

ma è probabile che la maggior parte di questi furono costretti ad abbandonare la città durante il dominio punico.

In tale ottica una tesi suggestiva suggerisce cha la litra in argento, su da me postata, con l'epigrafe Herakleiotan Kephaloidion (cioè i seguaci di Ercole di Cafaledio) sia stata coniata dai fuoriusciti Greci che in un altro sito attendevano ed operavano per riconquistare la città.

Finalmente nel 307 a.C. venne conquistata dai Siracusani, probabilmente con l'aiuto dei fuoriusciti di stirpe greca, durante gli scontri ripetuti con i Cartaginesi per la supremazia nell'isola.

E' anche probabile che, come avvenne a Mozia, i mercanti e le maestranze di origine greca ivi rimasti e trovati durante l'irruzione ed il saccheggio Siracusano, furono puniti e/o tratti in schiavitù, in quanto considerati "collaborazionisti".

La lotta tra Siracusa e Cartagine in sicilia fu dura e senza esclusione di colpi...a volte spietata, nessuno dei due contendenti prevalse in parte per la superiore qualità tecnico-tattica geca, ma sopra tutto per non essersi mai impegnata Cartagine fino in fondo in tale contesa.

Nel 254 a.C. fu presa dai Romani, che le diedero in latino il nome di Cephaloedium.

La città ellenistico-romana ebbe una struttura urbanistica regolare, formata da strade secondarie confluenti sul principale asse viario e chiusa ad anello da una strada che segue il perimetro della cinta muraria. Tale urbanistica è ancora oggi leggibile centro storico, dove gli Stenopoi del sito greco-ellenistico (vie laterali rispetto all'asse centrale) scendono gradatamente verso il mare, come su un piano inclinato.

E' piacevolissimo visitare questo centro, le mura sono ancora lì a ricordare il periodo antico e il reticolo delle strade evoca mlle suggestioni: fino a quando non ci si affaccia ad ovest sulla spiaggia che costeggia l'altro approdo: il porticciolo ancora esistente, pieno di barche variopinte.

post-11590-1257822360,88_thumb.jpg Ecco il piccolo porto Ovest.

Come molte città di mare del mondo antico anche Kephaloidion aveva due porti, per favorire le manovre a seconda dei venti e delle mareggiate.

Nel periodo del dominio bizantino l'abitato si trasferì dalla spiaggia all'acropoli, sulla cima della rupe a forma di testa, per consentire una migliore difesa contro le scorrerie dei vandali e poi degli Arabi, sussistono ancora tracce di lavori di fortificazione di quest'epoca (mura merlate), oltre a chiese, caserme, cisterne per l'acqua e forni.

La vecchia città non venne tuttavia del tutto abbandonata, come prova il recente rinvenimento di un edificio di culto cristiano, con pavimento in mosaico policromo risalente al VI secolo.

Nell'858, dopo un lungo assedio, venne conquistata dagli Arabi, che le diedero il nome di Gafludi, e fece parte dell'emirato di Palermo. Di questo periodo si hanno notizie scarse e frammentarie e mancano anche testimonianze monumentali.

Nel 1063 fu conquistata dai Normanni di Ruggero I e, nel 1131, grazie a Ruggero II, fu finalmente ripristinato e di nuovo abitato l'antico sito sulla costa, rispettando la struttura urbana preesistente.

P.S.

Le foto provengono dal mio archivio, sono state da me scattate nel corso del mio ultimo viaggio in Sicilia...sulle tracce dei Siculi e dei Sicelioti...nonchè degli Elimi, come successivamente vedremo.

Dei Sicani...nessuna traccia...rinvenni in loco.


Inviato

Saltando un po' di palo in frasca, vi sottopongo una piacevole litra di Catania (nonostante una certa porosità mi sembra ancora bella), che ho notato nei giorni scorsi. Nelle tipologie di Katane ero abituato a vedere la più classica litra con testa di Dioniso e fulmine alato, nelle sue varianti, e questa ha attratto la mia attenzione (basta poco per un neofita...) perchè si discosta appunto da quelle che si trovano più frequentemente, proponendo una testa di ninfa al dritto e toro cornupete sul rovescio. Niente di particolare, se vogliamo, per quelle che sono simbologie classiche delle coniazioni di Sicilia e Magna Grecia (testa di ninfa e toro cozzante in infinite varianti), ma la cosa che mi incuriosiva di più è che nei coni classici di Katane, soprattutto nei nominali più grandi, si ritrova con una certa frequenza il toro androcefalo, ma spulciando vari testi non ho trovato altre monete che riportino il toro "normale".

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