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Inviato

Confermo l'attribuzione a Lipara.

E' una litra in argento. Visibile la testa di Efesto (Vulcano) al dir.... e il delfino, che vuole rappresentare il mare delle Eolie, al rov.

L'immagine della testa di Efesto nella monetazione di Lipari deve essere considerata non solo votiva ma anche descrittiva. E' infatti da tenere in conto che fino alla fine del I millennio d. C. l'isola di Lipari (Mèligunis) era ancora teatro di eruzioni. Qindi per i Geci di Lipari udire il martello di Efesto (boati) e vedere le scintille di tali colpi che uscivano dalle fucine del Dio, nonchè fuggire le eruzioni e le colate d lava, non erano episodi infrequenti. A buona ragione quindi il profilo di Efesto-Vulcano appare nella coniazione di Lipara, anche per ingraziarsi la divinità che così vicino abitava e lavorava.

E' transitata per la prima volta all'asta della Nac n. 21 del 17.05.2001, lotto n. 139, quotata fr.Sv. 3.500,00 ed aggiudicata alla pari per quanto dichiarato dalla nota Casa.

La Nac ebbe a dichiarare che la moneta era unica ed inedita ed era l'unico esemplare in argento conosciuto alla data dell'asta medesima.

Per la cronaca lo scrivente tentò di acquisirla a poco più della base di partenza (cioè fr.sv. 3.000)...così da riportarla in Italia, ma senza successo. :(

Successivamente, transitò in un'altra asta della stessa Casa che non potei seguire...e mi sembra di rammentare che spuntò una quotazione inferiore...ma poichè alta è la notte, mi risparmio dal cercare i realtivi riferimenti. Auspico che q.cuno di Voi se la sia aggiudicata.

Il fatto che una tale rarità di cotanto fascino sia stata nuovamente licitata dopo pochissimi anni, la dice lunga sulla mutevolezza e la caducità degli nteressi dell'ultima leva di collezionisti di monete classiche...e non solo.

P.S.

In questo periodo non ho molto tempo di postare mirabilia, ma Vi tengo d'occhio.

:D

PP. SS.

Sulla Lipara greca si potrebbe scrivere, di corsa e di getto, qualcosina...vi si praticava la pirateria contro le navi cartaginesi ed etrusche e...non solo.

I terreni coltivati nell'isola erano gestiti con criterio collettivistico...una primordiale forma di comune (cfr. comunismo) ante Carl Marx e prima ancora degli Esseni e degli insegnamenti del Cristo. Ciò avveniva perchè l'acqua era scarsa e i terreni coltivabili anche, quindi tutto il raccolto doveva essere a disposizione ed equamente distribuito. D'altronde...le genti di stirpe dorica erano note per il loro rigore.

I Greci che l'avevano colonizzata, infatti a tale stirpe appartenevano e provenivano dalla Polis di Cnido...situata su una lunga (c.a. 80 Km.) penisola della costa anatolica che si insinua tra Cos e Rodi. Questa antica città, (i cui cospicui resti ho visitato nel 2002) aveva due porti, uno commerciale e l'altro (protetto da torri e da una catena che ne sbarrava l'ingresso) militare. Sulla collina, in alto per chi entrava nei porti, era visibilissimo il tempio di Afrodite...dove si trovava la celebre statua di Prassitele...talmente bella e conturbante che il tempio era a Tolos (colonnato circolare) probabilmente senza la cella, ma protetta da cancelli, così che ognuno potesse godere della vista del capolavoro. Le fonti narrano che nei suoi pressi venivano sorprese persone che praticavano l'onanismo...mentre ammiravano la statua.

Ancora si sostiene che numerosi frammenti siano stati ritrovati da archeologi inglesi e illecitamente esportati (corrotto il Pascià turco locale), sarebbero ancora custoditi nel Caveau del British Museum.

Tornando a Lipara, anzi all'odierna Lipari, la sua acropoli, direttamente a piombo sul mare, è uno dei luoghi più belli e suggestivi del mediterraneo. C'è ancora la cinta di mura, rimaneggiata nei secoli...ma una torre greca del III sec. a.C. fa ancora bella mostra di se. All'interno della cinta vi sono chiese, scavi archeologici, stupendi panorami visibili, giardini ed un museo d'arte e cimeli antichi tra i più godibili ed interessanti.

Dall'Acropoli sono visibili le strutture portuali che erano e sono due...come nella madrepatria Cnido, e il centro della città con il suo dedalo di viuzze.

Il tutto è una vera magia!

Ma non importa gran che a nessuno...o quasi, su cento persone che sbarcano...forse 10 visitano l'acropoli, gli altri tutti a fare il giro dell'isola e un bel bagno...magari nelle spiagge di pomice. Poi se ne vanno...senza nemmeno chiedersi cosa potrebbbe esserci dietro quelle antiche mura...alte sul porto.

Che ne dici Arthas...tu che sei un antico cavaliere!

Oops...mi sono fatto prendere la mano, la notte alta favorisce la reminescenza di simili visioni...e malinconie.

Se avete avuto la pazienza di leggermi...ve ne sono grato.

Un caro saluto a tutti gli amici.

Piakos

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Inviato

Identificazione corretta. Non era difficile mentre ben piu' difficile e' riportare la moneta in Italia.

Certo e' bello pensre che le grandi collezioni pubbliche, Londra, Parigi, ANS, etc, manchino di tale nominale in argento, avendo invece magari plateau di bronzi liparoti, molto affascinanti ma anche assai insidiosi.. :D

Vediamo ora che mi dite di questa.

Molto chiara per i tipi, meno per il nominale..

numa numa

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Inviato

Certo la zecca è ''facilmente'' attribuibile , al dritto infatti leggiamo N-A , anche la tipologia

rimanda indiscutibilmente all'affascinantissima zecca siciliana di Naxos.

Da stabilire con chiarezza come dice giustamente

Numa Numa è il nominale , l'esemplare da lui postato (venduto da Baldwin's il 10 gennaio 2007) pesa 0,16 grammi, quindi è 1/4 di litra, non essendo un esperto degli standard ponderali siciliani io la definirei quindi Tartemorion ma per la presenza al dritto di 3 globetti è stata classificata come Trias.


Inviato

In realta' la presenza dei tre globetti (3 once = trionkion) indica un tetras (1/4 di litra).

I pesi di questi esemplari sono compresi tra 0.09 e 0.21gr.

Esiste un tetras con la testa di dioniso al diritto e il kantharos al rovescio

ed uno ancora piu' raro con la testa del dio fluviale Assinos a destra (sempreil kantharos e i tre globetti al rovescio). Questa monetina e' classificata nella monografia del Campana al n. 31

in allegato una sua foto.

Infine vi e' una frazione ancora piu' piccola, un hexas, con Doniso/kantharos, ove i globetti, ovviamente sono solo due (1/6 di litra).

numa numa

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Inviato

Si correggo è riportato come tetras ho scritto male , ma senti Numa a parte il Campana e Manganaro non è pubblicato altrove? possibile? non mi è sembrata cosi rara come moneta..........


Inviato
ed uno ancora piu' raro con la testa del dio fluviale Assinos a destra (sempreil kantharos e i tre globetti al rovescio).

altra chiarificazione , solitamente Assinos viene rappresentato in fattezze giovanili,

ho pensato che la testa al dritto potesse essere semplicemente di Sileno.

Vededo meglio il dritto sembra presentare una leggenda in effetti che pare confermare la tua attribuzione alla divinità fluviale...confermi?


Inviato
Si correggo è riportato come tetras ho scritto male , ma senti Numa a parte il Campana e Manganaro non è pubblicato altrove? possibile? non mi è sembrata cosi rara come moneta..........

Se ti riferisci al tetras con la testa di Assinos, di cui ho postato sopra la foto, e' indubbiamente una frazione particolarmente rara (qualcuno di voi ne ha un esemplare ? :D ).

Per il tetras con kantharos e grappolo se ne conoscono diversi esemlari e la definirei "scarce".

Per l' interpretazione della testa al diritto e' vero che circolano diverse interpretazioni (il redattore di un catalogo aveva definito questo ritratto come "Apollo").

Esiste pero' una litra, conosciuta in non molti esemplari (io conosco quello presso il museo di Berlino) che riporta inequivocabilmente la legenda "assinos".

Tutti questi esemplari non erano noti al Cahn che ha redatto (fu la sua tesi di laurea) quella che e' di gran lunga l'opera piu' pregevole scritta sulla zecca di Naxos (die sizilischen stadt Naxos). Scritta con precisione veramente teutonica essa censi' la maggior parte di tutte le emissioni della citta' etnea, riportandone pesi, provenienze e ubicazioni (sia musei che coll. private). Magari disponessimo di opere simili per le altre zecche siciliane (per alcune - di capitale importanza vedi Akragas - non esiste quasi bibliografia).

L'unico difetto del Cahn e' che essendo stato scritto nel 1944, non comprende i nuovi esemplari (e ve ne sono molti) pervenuti a conoscenza degli studiosi.

numa numa


Inviato

[quote name='numa numa' post='497145' date='30 giugno

Se ti riferisci al tetras con la testa di Assinos, di cui ho postato sopra la foto, e' indubbiamente una frazione particolarmente rara (qualcuno di voi ne ha un esemplare ? :D ).

Per il tetras con kantharos e grappolo se ne conoscono diversi esemlari e la definirei "scarce".

No mi riferivo al tetras Kantharos/grappolo..........invece quello della foto da me allegata in asta (CNG) venne riportato come probabilmente inedito nel 2004.......poi nel 2006 (alla NAC) comparve un altro esemplare.........quanto alle informazioni aggiunte grazie ancora.

saluti


Inviato (modificato)
No mi riferivo al tetras Kantharos/grappolo..........invece quello della foto da me allegata in asta (CNG) venne riportato come probabilmente inedito nel 2004.......poi nel 2006 (alla NAC) comparve un altro esemplare.........quanto alle informazioni aggiunte grazie ancora.

saluti

Del tetras con kantharos e grappolo ne conosco almeno 6 esemplari e , credo, ve ne siano molti di piu' (se sono tutti veri.. naturalmente :D ). E' rara ma non troppo.

Visto che Naxos riscuote sempre successo, posto una piccola ma deliziosa litra che testimonia il livello di finezza raggiunto dalla zecca anche nei nominali piu' piccoli (a confronto con le celeberrime tetra, sorelle maggiori).

L'artista e' il medesimo che ci ha lasciato il secondo tetrdramma di Naxos con il Dioniso piu' manierista e il Sileno al rovescio visibilmente meno "eccitato" di quello del primo tetradramma.

Questa litra e' anch'essa assai rara , il Cahn ne riporta tre pezzi, ma assai probabilmente sono almeno 5-6 quelli conosciuti. Il pezzo che riporto non e' il migliore conservato (che apparteneva alla coll. Moretti e fu venduto diversi anni fa) ma basta a farsi un'idea del livello artistico..

numa numa

PS

ho aggiunto la foto del secondo tetra di Naxos per comparazione

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Modificato da numa numa

Inviato

Come non postare le litre argentee di Enna.

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Questa emissione, nota in due soli esemplari, è caratterizzata al D/ dalla Testina coronata di spighe di Demetra, al R/ dalla stessa dea stante di prospetto, con la Testina girata alla sua sinistra, vestita con chiton ed epiblema, che impugna nella destra una fiaccola al di sopra di un altare quadrato, a destra l'etnico: HENNAION.

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L'altra emissione, attestata da 17 esemplari, presenta al D/ Demetra con un mazzo di spighe nella destra, stante sul carro volto a destra, sopra una linea di esergo, al R/ la stessa dea stante di prospetto, con la Testina girata alla sua destra, vestita di chiton e di epiblema , di cui due estremità pendono al centro di ciascun braccio allargato, la quale impugna con la destra una fiaccola, pare, al di sopra di un altare quadrato, intorno sempre la legenda HENNAION.

La città antica risale, nel primo insediamento, al XIII sec. a. C.

La sua acropoli fortificata è appartenuta ai Sicani, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi e Aragonesi.

Nel punto più alto...vicino alla rupe che cade nel vuoto e che svela un panorama eccezionale...tutta l'isola tra i due mari: dal Tirreno...al Canale di sicilia, sorgeva un tempio di Cerere...cioè di Demetra...che non lontano era venuta a cercare la figlia Proserpina...rapita da Ade.

La monetazione di Enna, fu battuta a far data dalla metà del VI sec. a. C. da coloni provenienti da Siracusa, ma prevalentemente erano giunti dal Peloponneso, specificamnete da Corinto. Sull'acropoli corinzia, (Acrocorinto ove veniva praticata la prostituzione sacra e i sacerdoti incassavano i proventi delle prestazioni) vigeva il culto per Demetra. Lo stesso culto fu probabilmente traslato dai coloni sulla rocca alta ed erta di Enna, dove era una fontana Ennaía. Sull'acropoli e presso la fonte venivano officiati culti di Demetra, Kore, Triptolemos, e anche di Hermes e di Dioniso. Tutte divinità in qualche modo collegate dall'afflato misterico-iniziatico, culti affini all'agricoltura ed ai riti della fertilità della terra, delle messi e del commercio agricolo. Messi che Enna ricavava dalle ubertose terre che la circodavano e che commerciava con buona parte del mediterraneo, tramite la prevalente mediazione di Siracusa e di Himera, salvo periodi di influenza punica dopo la conquista di Agrigento da parte di Cartagine.

Infatti, se tornate al rovescio della seconda moneta da me postata potrete osservare nell'immagine del diritto la Dea con delle spighe in mano, su un carro trainato (probabilmente ) da mule, simile a quello che appare su alcuni tetra di Messana. Trattasi di un carro destinato al trasporto di merci, comprese le derrate agricole e che nella moneta simboleggia il trasporto dei prodotti agricoli della città, ottenuti anche in virtù della protezione e della grazia di Demetra. Quando Roma giunse a dominare queste terre ne fece uno dei suoi granai, da dove chicchi e/o farina raggiungevano - via mare - il porto di Ostia.

Di seguito allego una immagine della fonte sacra come oggi appare in situ.

Adesso pongo per tutti una domanda:

da dove hanno preso spunto, o potrebbero aver tratto ispirazione, gli incisori dei rovesci delle due litre sopra in foto? Specificamente per quanto riguarda la figura di Demetra a braccia aperte della litra meno rara...? Trattasi di un'altra moneta siceliota.

Attendo le vostre risposte.

Piakos

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Inviato

Ringrazio per questo ennesimo tuffo nel sublime Piakos, Numa Numa, l’antico cavaliere Arthas e tutti gli altri che stanno qui dissertando ..... :rolleyes:

..........

Ma non importa gran che a nessuno...o quasi, su cento persone che sbarcano...forse 10 visitano l'acropoli, gli altri tutti a fare il giro dell'isola e un bel bagno...magari nelle spiagge di pomice. Poi se ne vanno...senza nemmeno chiedersi cosa potrebbbe esserci dietro quelle antiche mura...alte sul porto.

Niente di nuovo sotto il sole … se già per Eraclito “cattivi testimoni sono per gli uomini gli occhi e le orecchie, (e il portafoglio ad organetto… :P ) qualora abbiano l’anima barbara” ....

..........

Oops...mi sono fatto prendere la mano, la notte alta favorisce la reminescenza di simili visioni...e malinconie.

Se avete avuto la pazienza di leggermi...ve ne sono grato.

Un caro saluto a tutti gli amici. Piakos

… non tutti hanno voglia di spingere il “guardo” oltre il limite…

Ma per noi che continuiamo qui a professare con umiltà il nostro amore per le antiche vestigia…

… VALE sempre e comunque l’impulso a … voler cercare oltre alla meta…

Meligunìs Lipàra … e i suoi enormi depositi di pomice e i flussi di ossidiana, esportata già nell'era neolitica e usata per costruire lame, punte di freccia …. (Lame di ossidiana come betili si trovano anche a Mozia.. :rolleyes: )

Anche qui Efesto-Vulcano aveva una delle sue fucine, come testimoniano gli immortali versi di Callimaco dedicati ad Artemide che, ancor fanciulla di divina bellezza, ritornò "…. dai Ciclopi. Li raggiunse nell'isola di Lipari, che intorno alle incudini di Efesto stavan ritti davanti alle masse di ferro ... Sbigottirono le Ninfe come videro quegli esseri prodigiosi ... e come udirono il frastuono dell'incudine, echeggiante fin lontano, e l'enorme soffio dei mantici, e dei Ciclopi stessi il profondo ansimare. Ne risuonava l' Etna, ne risuonava la Trinacria, dimora dei Siculi, ne risuonava la vicina Italia, ..., quando quelli, i martelli levando alti sopra le spalle, tremendamente faticavano battendo con colpi alterni il bronzo o il ferro che ribolliva dalla fucina ..." E in questo modo ad essi si rivolse: “Ciclòpi, fabbricate anche per me, suvvia, qualche arco dei Cidonii e i dardi ed un concavo astuccio per le frecce. Io pure sono figlia di Letò come lo è Apollo. …”

… Scusate pure la mia … di nostalgia…. :rolleyes:

Valeria medusa


Inviato
Adesso pongo per tutti una domanda:

da dove hanno preso spunto, o potrebbero aver tratto ispirazione, gli incisori dei rovesci delle due litre sopra in foto? Specificamente per quanto riguarda la figura di Demetra a braccia aperte della litra meno rara...? Trattasi di un'altra moneta siceliota.

Attendo le vostre risposte.

Piakos

Concordo con ArkaPD su Himera (Demetra a braccia aperte)... ma permettetemi di attirare la vostra attenzione su un'altra ninfa sacrificante sul rovescio di una rara litra (o obolo??) di ...

Motya, 420-400 a.C - 0.64 g

Testa di Ninfa contornata da grano / Ninfa sacrificante davanti ad un altare (con betilo?), una conchiglia nel campo a sinistra e a destra la lettera punica mem (in ambiente punico la riduzione della legenda monetale alla sola iniziale non è insolita).

(Per i Betili nel santuario di Motya, qui: pag 14

http://www.lasapienzamozia.it/NIGRO_depositi_Perugia.pdf

Immagine allegata da:

http://www.magnagraecia.nl/coins/Area_III_..._map/Motya.html

Ma sui culti a Mozia, tra Astarte e Demetra e Dioniso (AHI!!! cari Piakos e Numa Numa...... , qui mi state toccando dov'è il mio debole... :) :P ) tornerò in seguito… TROOPPPPE MERAVIGLIE da commentareeeeeeeeeeeeeeeee ... ;)

Valeria medusa

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Inviato

Qui invece vi parlo di monetine d’argento sicuramente rare… ed oggetto del mio desiderio (come sempre solo virtuale… ahimè…)

Il micron kerma d’argento di Motya (Sicilia occidentale)

Come ricorda il Manganaro, con l’espressione mikron kerma (mutuata da Aristofane) vengono denominate tutte le piccole monete di argento emesse nel V e IV sec. a.C. da città siceliote; si tratta di emissioni assai abbondanti ma dalle ridotte probabilità di sopravvivenza data l’intrinseca delicatezza metallica (con bassi valori ponderali: da meno di g 0,12 fino a g 0,87 per la litra).

Che c’entra Motya con gli oboli siculo-greci??? :rolleyes:

Mozia, Panormo e Solunto coniarono monete autonome a leggenda punica o punico-greca fin dal V sec. a.C., ponendosi come le più antiche testimonianze della monetazione punica in Occidente. Queste prime esperienze si mossero nell’ambito della monetazione greca in Sicilia con la quale si confrontarono alla pari, dimostrando subito di essere altamente integrate nel sistema monetario ed economico greco dell’isola. Eloquente indizio in tal senso l’assunzione di tipologie ispirate a quelle coeve delle più importanti città greche: si pensi ad esempio all’Aquila agrigentina assunta non solo su kerma di Motya, Erice, ma anche di Hipana, e di Panormos.

Rispetto a Panormo e Solunto, Mozia presenta tuttavia una maggiore unità tipologica nelle sue emissioni datate tra il 480 a. C, e il 397 a.C. (distruzione di Mozia per opera del tiranno di Siracusa Dionisio I): nelle serie più antiche queste testimoniano un evidente legame non solo con le emissioni siciliane di Selinunte, Himera, Segesta ma anche etrusche di Populonia. L’attestazione di iconografie “tirreniche” sembra sottolineare l’apertura di Mozia verso un contesto mediterraneo più ampio rispetto alle altre due città autonome e volto anche agli Etruschi.

Il micron kerma d’argento di Motya è caratterizzato al R/ da varie figurazioni (palma, delfino, ninfa sacrificante, testa di Ninfa, granchio ‘agrigentino’, …) accompagnate dalla legenda punica MTV’ e in un caso da quella in greco MOTYAION.

Le legende in caratteri punici presenti sulle AR litre di Mozia concorrono a fornire importanti indizi sulla nuova fase della lingua fenicia nell’occidente colonizzato del V sec. a. C: questa fase, che si usa mettere in rapporto con l’egemonia politica cartaginese, assume il nome convenzionale di punico, corrispondente al nome latino del fenicio. (Fonte: IL FENICIO DI MOZIA – M.G. AMADASI GUZZO)

Qui vi presento una litra d’argento (o emilitra, obolo??) (0.43 gm), circa 405-397 a.C. con l’effige della Gorgone Medusa che testimonia un evidente influsso etrusco, richiamando il Gorgoneion di Populonia. Al R/ramo di Palma e legenda punica retrograda MT-V’. Entrambi i tipi (Gorgoneion e palma) caratterizzano Mozia e differiscono dagli altri centri punici.

Jenkins I pl. 23, 5; cf. SNG ANS 504; De Luynes 1050. (Immagine da Coinarchive)

In seguito vi posterò per confronto un emiebolo di Populonia (?), ca. 500-450 a.C. (HN Italy) - D/ Gorgoneion; R/ Quadrato incuso; g.0.40, mm 6 (ripostiglio di Volterra, 1868), dal bellissimo volume a cura di F. Catalli: “Sylloge Nummorum Graecorum ITALIA Firenze Museo Archeologico Nazionale Volume II ETRURIA”

Valeria medusa

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Inviato
A me viene in mente la bellissima ninfa dei tetradrammi di Himera, quella con la fontana a testa di Sileno per intenderci...

Arka!....hai indovinato.

Hai vinto il primo premio al primo colpo.

Complimenti!

(Come sempre.) ;) Però occhio! La fontana che citi non è a testa di sileno...ma a testa frontale di leone (sul tipo delle grondaie dei templi greci siciliani), mentre il sileno è vicino alla fontana e, probabilmente, sta bevendo.

Posto di seguito il tetradramma di Himera che ci interessa.

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<di seguito posto nuovamente l'immagine della litra di Henna.

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Complimenti alla sapiente e sensibile Medusa per i post di grande interesse e suggestione che ha voluto regalarci, nel migliore spirito di questa discussione.

Valeria ti ringrazio vivamente per la gratificante collaborazione.


Inviato
Ringrazio per questo ennesimo tuffo nel sublime Piakos, Numa Numa, l’antico cavaliere Arthas e tutti gli altri che stanno qui dissertando ..... :rolleyes:

Anche qui Efesto-Vulcano aveva una delle sue fucine, come testimoniano gli immortali versi di Callimaco dedicati ad Artemide che, ancor fanciulla di divina bellezza, ritornò "…. dai Ciclopi. Li raggiunse nell'isola di Lipari, che intorno alle incudini di Efesto stavan ritti davanti alle masse di ferro ... Sbigottirono le Ninfe come videro quegli esseri prodigiosi ... e come udirono il frastuono dell'incudine, echeggiante fin lontano, e l'enorme soffio dei mantici, e dei Ciclopi stessi il profondo ansimare. Ne risuonava l' Etna, ne risuonava la Trinacria, dimora dei Siculi, ne risuonava la vicina Italia, ..., quando quelli, i martelli levando alti sopra le spalle, tremendamente faticavano battendo con colpi alterni il bronzo o il ferro che ribolliva dalla fucina ..." E in questo modo ad essi si rivolse: “Ciclòpi, fabbricate anche per me, suvvia, qualche arco dei Cidonii e i dardi ed un concavo astuccio per le frecce. Io pure sono figlia di Letò come lo è Apollo. …”

… Scusate pure la mia … di nostalgia…. :rolleyes:

Valeria medusa

Sulla scia delle suggestive notazioni di Medusa, rammento che l'immagine della testa di Efesto nella monetazione di Lipari deve essere considerata non solo votiva ma anche descrittiva. E' infatti da tenere in conto che fino alla fine del I millennio d. C. l'isola di Lipari (Mèligunis) era ancora teatro di eruzioni e altri fenomeni vulcanici.

Una delle più violente risale al VI secolo d.C. che dette il colpo di grazia al declino dell'isola e quindi dell'intero arcipelago, crisi e decadenza ascrivibili dunque non alla fine del mondo antico, ma ad un cataclisma.

Quindi per i Geci di Lipari udire il martello di Efesto (boati) e vedere le scintille di tali colpi che uscivano dalle fucine del Dio, nonchè fuggire le eruzioni e le colate di lava, non erano episodi infrequenti. A buona ragione, pertanto, il profilo di Efesto-Vulcano appariva nella coniazione di Lipara, anche per ingraziarsi la divinità che, così vicino ai Greci di Lipari, abitava e lavorava.

Un saluto a tutti.

Io e Medusa abbiamo dato fondo, per quanto sopra postato su Lipari, Enna e Mozia, alle suggestioni della storia tramite le piccole ma bellissime monete postate.

Fatevi sotto amici, ne avrete anche Voi di che interessare e stupire i nostri visitatori,... debbo credere.

:D


Inviato
Come non postare le litre argentee di Enna.

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Questa emissione, nota in due soli esemplari, è caratterizzata al D/ dalla Testina coronata di spighe di Demetra, al R/ dalla stessa dea stante di prospetto, con la Testina girata alla sua sinistra, vestita con chiton ed epiblema, che impugna nella destra una fiaccola al di sopra di un altare quadrato, a destra l'etnico: HENNAION.

.... Sull'acropoli e presso la fonte venivano officiati culti di Demetra, Kore, Triptolemos, e anche di Hermes e di Dioniso. Tutte divinità in qualche modo collegate dall'afflato misterico-iniziatico, culti affini all'agricoltura ed ai riti della fertilità della terra, delle messi e del commercio agricolo.

Di seguito allego una immagine della fonte sacra come oggi appare in situ. ........

Piakos

Una Demetra … *perturbante* …:wub:. Ringrazio Piakos per avermela fatta conoscere.

Demeter e Dionysos … - divinità legate a due elementi agrari “chiave” sul piano simbolico dell’alimentazione mediterranea, il pane e il vino.

Su Dioniso tornerò più tardi, qui invece vorrei proporvi alcune riflessioni su Demetra che proprio in Sicilia e ad Enna in particolare inizia a diventare una grande Dea mediterranea e non solo una dea greca.

Demeter Hennaia

Le emissioni di Henna ci presentano la Hennaia come una Demeter “nuova”, che tra le altre onorate nelle diverse città della Sicilia greca, viene scelta per un ruolo particolare: trascendere la Ceres romana della triade plebea (Cerere, Libero Libera) trascendere anche la Demeter più famosa, quella tesmoforica ed eleusinia nella sua specifica appartenenza ateniese, completando un’operazione già lanciata nell’ambito del contenzioso tra Siracusa ed Atene nel V secolo.

La Demeter Hennaia appare in qualche modo isolata e in posizione enfatica rispetto alla figlia Persefone, proponendosi come divinità simbolo di una città - per il nome sicuramente greca – che Stefano Bizantino definisce “fondazione di Siracusa 70 anni dopo la fondazione di Siracusa”.

La fondazione di Henna può inserirsi bene nella politica espansionista intrapresa da Gelone di Siracusa che vantava rapporti privilegiati con il culto delle due dee di Eleusis e poteva avere tutti gli interessi a rendere proprio quelle due dee più visibilmente a lui vicine. Secondo Erodoto infatti, il mitico "Deinomenes” a cui si deve l’introduzione in Sicilia dei riti delle due dee eleusine sarebbe da identificarsi con un antenato di Gelone: questi avrebbe partecipato alla fondazione della città da parte di colonizzatori provenienti da Lindos, nell’isola di Rodi

Nel corso del V secolo si fissa pertanto il modello mitico contraddittorio che vuole la Sicilia e non l’Attica come luogo privilegiato dove localizzare l’evento mitico fondante, il ratto di Kore –Persephone e dare avvio a quella condizione attuale basata sulla conoscenza del pane alimento perfetto ma anche sulla condivisione di quei mysteria, i segreti riguardo a come stare bene in questo mondo ed anche, eventualmente, nell’Altro.

Per Diodoro Siculo sono gli abitanti di Henna - umbilicus Siciliae - e non gli Ateniesi, a ricevere per primi il dono dei cereali, la cultura in senso pieno. Il testo diodoreo prosegue dicendo che qui Demeter diede i nomoi, cioè le norme , anzi i thesmoi, leggi in senso stretto e per questo è detta thesmophoros.

L’esaltazione della Demeter ennense - Cererem antiquissimam - raggiunge l’apice con Cicerone che sceglie proprio la violazione del suo santuario da parte di Verre come esempio di massimo sacrilegio nella sua operazione sistematica di saccheggio della Sicilia....

(Fonte: ILEANA CHIRASSI COLOMBO - UNIVERSITA DI TRIESTE)

Mi fermo qui, scusandomi in caso vi avessi annoiato…

Valeria

PS: Demetra …. : la sto rincorrendo da molto, ma ogni volta che mi sembra di aver portato alla luce un suo aspetto, inevitabilmente mi accorgo delle mille zone d’ombra che ancora essa nasconde…. Arduo e presuntuoso assai il voler svelare una dea… :rolleyes:


Inviato

DEMETRA-CERERE di Henna Versus AFRODITE-VENERE di Erice :P

Alla rielaborazione siceliota del mito demetriaco come mito ennense e alla sua realizzazione cultuale si riallaccia l’ interpretazione romana di Cicerone. Cicerone sceglie la Demeter-Ceres di Henna per contrapporre il suo segno, le Leggi - thesmoi - della dea intese come modello ineludibile di comportamento culturale contrapposte al segno negativo della illegalità rappresentata dal modello dell’altra dea siciliana, la Venus di Erice , qui trasformata nella dea di parte, la protettrice del venerio e illegale Verre.

Interessante in particolare lo scomparire in certo senso di Kore per dare risalto ad una Demeter che si propone da sola come antiquissima, assoluta nella sua precedenza ed onnipotenza in nome di una religio universale, di tutte le gentes che travolge anche la particolare Venus…..

(Fonte: ILEANA CHIRASSI COLOMBO - UNIV. di TRIESTE)

Ed eccovi una stupenda Venus – Afrodite in un’altrettanto fascinosa litra di Erice (Circa 412-400 a-C. - 0.52 g)

“…. come l’Afrodite Ericina presenti tratti in comune con l’Astarte orientale, … e più tardi anche alla Venus romana.

Attraverso la sua relazione con Adone Astarte era legata ai riti di fertilità e di fecondità: un rapporto, quest’ultimo, che sembra evocato dalla stessa moneta di Erice allorché rappresenta su un’emissione di litre un’Afrodite seduta che attira a sè un giovinetto che cerca di resisterle una rappresentazione di Adone: il giovane dio, amato da Afrodite, con la sua morte richiamava il processo ciclico della natura, soggetta a morire prima della nuova rinascita assicurata dalla dea stessa…” (Fonte: M. CACCAMO CALTABIANO)

Valeria

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Inviato
Sì sapevo, e per quanto riguarda i borsellini dell'epoca... pare le tenessero in bocca...

http://www.lamoneta.it/index.php?s=&sh...st&p=156154

Ipotesi del Manganaro che non mi sembra essere stata ripresa da molte altre parti..

In bocca le monete si mettono solo ... da morti (obolo di Caronte :D )

numa numa

Non so del Manganaro, ma ho sempre ritenuto vera questa diceria, che ci giunge da Aristofane:

uccelli.jpg

Felton, C.C. - 1864 - The Birds of Aristophanes Cambridge pp. 38-39

EUELPIDES

Ma per Dioniso, sicuro, anch'io vedendo un falco rotolai (a terra) e quando mi rialzai avevo inghiottito un obolo e tornai a casa con la borsa vuota.

(mia modesta traduzione)

Interessante citazione..

chissa' se vi sono altri passaggi di questo tipo

numa numa

Ecco un’altra …

Le vespe, di Aristofane

BDELICLEONE Inoltre se gli avvocati la tirano troppo in lunga non rimani a soffrire la fame senz'aver altro da mordere che te stesso... e il difensore.

FILOCLEONE Ma come farò a giudicare rettamente la causa come facevo un tempo mentre mastico?

BDELICLEONE Anzi meglio di prima. Non si dice che quando i testimoni sono falsi i giudici riescono a capire bene la causa solo se ne masticano molto?

FILOCLEONE Hai ragione; non mi hai detto però ancora chi mi darà lo stipendio.

BDELICLEONE Io.

FILOCLEONE Benissimo. Tanto più che così lo prenderò per conto mio e non insieme ad altri; come quando quel burlone di Lisistrato mi ha fatto uno scherzo ignobile; l'altro giorno riscuote una dracma insieme a me; va a cambiarla al mercato del pesce e mi rifila tre squame di muggine. Io prendendole per oboli me le caccio in bocca. Avverto un odore spaventoso e le sputo fuori. Ma gli ho fatto causa!

BDELICLEONE E come si è difeso?

FILOCLEONE Dicendo che ho uno stomaco di struzzo e ha aggiunto: "Fai presto a digerire il denaro".

BDELICLEONE Vedi che anche in questo ci guadagni.

Valeria


Inviato
....

FILOCLEONE Benissimo. Tanto più che così lo prenderò per conto mio e non insieme ad altri; come quando quel burlone di Lisistrato mi ha fatto uno scherzo ignobile; l'altro giorno riscuote una dracma insieme a me; va a cambiarla al mercato del pesce e mi rifila tre squame di muggine. Io prendendole per oboli me le caccio in bocca. Avverto un odore spaventoso e le sputo fuori. Ma gli ho fatto causa!

BDELICLEONE E come si è difeso?

FILOCLEONE Dicendo che ho uno stomaco di struzzo e ha aggiunto: "Fai presto a digerire il denaro".

BDELICLEONE Vedi che anche in questo ci guadagni.

Valeria

Citazione molto interessante Medusa.

Possibile che gli oboli venissero conservati/trasportati in bocca..??!

Inoltre ci da' un'interessantissima informazione sul costo di alcuni beni primari (pesce) a quell'epoca.

Soprattutto mi intriga l'uso di qul verbo :

"..va a cambiarla al mercato//"

non usa "compra" del pesce..

chissa' qual era il verbo greco originale..

numa numa


Inviato
....

FILOCLEONE Benissimo. Tanto più che così lo prenderò per conto mio e non insieme ad altri; come quando quel burlone di Lisistrato mi ha fatto uno scherzo ignobile; l'altro giorno riscuote una dracma insieme a me; va a cambiarla al mercato del pesce e mi rifila tre squame di muggine. Io prendendole per oboli me le caccio in bocca. Avverto un odore spaventoso e le sputo fuori. Ma gli ho fatto causa!

BDELICLEONE E come si è difeso?

FILOCLEONE Dicendo che ho uno stomaco di struzzo e ha aggiunto: "Fai presto a digerire il denaro".

BDELICLEONE Vedi che anche in questo ci guadagni.

Valeria

Citazione molto interessante Medusa.

Possibile che gli oboli venissero conservati/trasportati in bocca..??!

Inoltre ci da' un'interessantissima informazione sul costo di alcuni beni primari (pesce) a quell'epoca.

Soprattutto mi intriga l'uso di qul verbo :

"..va a cambiarla al mercato//"

non usa "compra" del pesce..

chissa' qual era il verbo greco originale..

numa numa

Grazie Numa numa.

Il verbo a cui alludi è:

dia-kermatizomai : usato appunto da Aristofane e che significa letteralmente "mutare in monetine,spiccioli" ...

Infatti kerma = spiccioli, piccole monete ( … da cui mikron kerma: tutte le monetine d’argento siculogreche di cui stiamo parlando in questa discussione... ;) )

kermatistes ... è il cambia valute :P

Controlla qui il testo in greco : riga 789

http://arxaiakeimena.blogspot.com/2009/04/blog-post_14.html

Molte altre sono le citazioni di oboli...

... riporto questa un po'.... lasciva ... ma in puro Aristofane-style! :P

FILOCLEONE:

Ciò che mi dà piú gusto, scordavo! Appena torno

a casa con la paga, mi corron tutti intorno

a darmi il benvenuto, per i quattrini, a gara.

E, innanzi tutto, il bagno mia figlia mi prepara,

m'unge i piedi, e poi, china, dicendomi papà,

mi bacia, e con la lingua il triobol mi va

pescando per la bocca. Poi c'è la pasta frolla.

La mogliettina mia me la presenta, e: «Ingolla

questo!» - accanto sedendomi, mi dice con bel modo; -

«Manda giú quello!» - Allora vo' di giuggiole in brodo!

Un caro saluto

Valeria


Inviato
....

FILOCLEONE Benissimo. Tanto più che così lo prenderò per conto mio e non insieme ad altri; come quando quel burlone di Lisistrato mi ha fatto uno scherzo ignobile; l'altro giorno riscuote una dracma insieme a me; va a cambiarla al mercato del pesce e mi rifila tre squame di muggine. Io prendendole per oboli me le caccio in bocca. Avverto un odore spaventoso e le sputo fuori. Ma gli ho fatto causa!

BDELICLEONE E come si è difeso?

FILOCLEONE Dicendo che ho uno stomaco di struzzo e ha aggiunto: "Fai presto a digerire il denaro".

BDELICLEONE Vedi che anche in questo ci guadagni.

Valeria

Citazione molto interessante Medusa.

Possibile che gli oboli venissero conservati/trasportati in bocca..??!

Inoltre ci da' un'interessantissima informazione sul costo di alcuni beni primari (pesce) a quell'epoca.

Soprattutto mi intriga l'uso di qul verbo :

"..va a cambiarla al mercato//"

non usa "compra" del pesce..

chissa' qual era il verbo greco originale..

numa numa

Grazie Numa numa.

Il verbo a cui alludi è:

dia-kermatizomai : usato appunto da Aristofane e che significa letteralmente "mutare in monetine,spiccioli" ...

Infatti kerma = spiccioli, piccole monete ( … da cui mikron kerma: tutte le monetine d’argento siculogreche di cui stiamo parlando in questa discussione... ;) )

kermatistes ... è il cambia valute :P

Controlla qui il testo in greco : riga 789

http://arxaiakeimena.blogspot.com/2009/04/blog-post_14.html

Molte altre sono le citazioni di oboli...

... riporto questa un po'.... lasciva ... ma in puro Aristofane-style! :P

FILOCLEONE:

Ciò che mi dà piú gusto, scordavo! Appena torno

a casa con la paga, mi corron tutti intorno

a darmi il benvenuto, per i quattrini, a gara.

E, innanzi tutto, il bagno mia figlia mi prepara,

m'unge i piedi, e poi, china, dicendomi papà,

mi bacia, e con la lingua il triobol mi va

pescando per la bocca. Poi c'è la pasta frolla.

La mogliettina mia me la presenta, e: «Ingolla

questo!» - accanto sedendomi, mi dice con bel modo; -

«Manda giú quello!» - Allora vo' di giuggiole in brodo!

Un caro saluto

Valeria

In pieno stile Trilussiano direi :D bellissima Medusa e molto divertente.

Mi hai messo in curiosità però, tanto per cambiare, cos'è questa storia delle monete in bocca? Non avevano borse per portarle?

Decisamente una notizia curiosa, e come abitudine anche pericolosa.....pensa a cosa sarebbe successo se qualcuno gli avesse dato una pacca sulle spalle per salutarlo :lol: :lol: , poverino.

Hai altre notizie in merito? sono davvero curiosa. :P

Grazie a tutti per la bellissima discussione, ho letto molti interventi insieme per recuperare il tempo perduto e devo dire che è molto affascinante e sempre interessante leggervi, grazie ancora.

Giò :D

Awards

Inviato
.......

Decisamente una notizia curiosa, e come abitudine anche pericolosa.....pensa a cosa sarebbe successo se qualcuno gli avesse dato una pacca sulle spalle per salutarlo :lol: :lol: , poverino.

Giò :D

............ cosa sarebbe successo ... :P :lol: lo leggi indietro qui, nella risposta n.32 di OKT ..... che cita per primo Aristofane ....:

http://www.lamoneta.it/index.php?s=&sh...st&p=429740

Grazie a te carissima Giò!!!

Valeria Medusa


Inviato
Grazie Medusa,

moltointeressante e decisamente utile per comprendere meglio i meccanismi economici che stanno dietro il fenomeno puramente monetario che e' quello, troppo spesso, che monopolizza l'intera attenzione dei numismatici. Invece occorrerebbe, al di la' del pregevolissimo studio della moneta in se' e della sua storia, non dimenticare mai la ragione per la quale tale moneta era stata concepita.

mikron kerma..

Ottimo!

proprio questo è un punto cruciale da evidenziare ai collezionisti ed appassionati di numismatica.

La moneta non può essere considerata alla stregua della "collezione di figurine". Mi scuso per l'esempio che potrebbe sembrare riduttivo o banale. A prescindre dal fatto che anche una collezione di "figurine" può essere colta o difficile, con le sue rarità o numeri preziosi per beltà iconografica; resta il fatto che la numismatica viene spesso considerata solo per lo studio delle zecche, delle serie, delle rarità o delle varianti. Più varianti ed inediti si conoscono e più si potrebbe pensare che uno studioso se ne intenda.

Non è così.

L'incisione dei coni è un'arte, E' importante lo studio degli stili iconografici, è parimenti importante inserirli nel loro tempo e studiarne la corripondenza all'arte coeva. Agli artisti che dominano il periodo. Spesso poi le raffigurazioni non sono casuali, a volte sono descrittive o simboleggianti. Altre volte si rifanno ad epoche precedenti...tornate di "moda". Ancora...spesso precorrono il loro tempo. Più spesso ancora le raffigurazoni dicono molto sulla storia del periodo, sulle vicende della zecca e del territorio di appartenenza.

Non me ne vogliate...ma debbo evidenziare che di tali aspetti...probabilmente più rilevanti della classificazione o dello studio della serie monetale e delle varianti...non se ne parla...poco o niente.Troppo facile non parlarne...immensa la gamma di informazioni che, in tale silenzio, va perduta. Di guisa che la numismatica viene ridotta a tipologia minore...di fatto, una nicchia dell'antiquariato.

In realtà la colpa è nostra...che ci limitiamo ad essere studiosi della serie, della variante o del pezzo unico.

Sfogliamo il Calciati, il RIC, il Cayon, il Cohen ecc. ecc. per riconoscere il conio...ed esultiamo se abbiamo trovato la rarità. Ci accapigliamo per valutare e decidere sull'identificazione della rara moneta. Ci complimentiamo per averla rinvenuta, quasi per caso, sul banchetto dell'incolto trafficante (e magari...è anche falsa o falsificata che spesso il trafficante ne sa più di noi) .

La numismatica non solo non è solo questo...non è proprio questo.

E' ben altro...è un microcosmo storico, artistico e culturale.

Al riguardo i mikron kerma la potrebbero dire lunga...per aiutarci a svelare il mondo delle città minori nel mondo antico...che in realtà minori non sono state, atteso che l'universo delle città c.d. minori componeva il tessuto, la cute vibrante ed anelante di quello spazio...con la loro presenza, le loro etnie, ipersonaggi di rilievo. Di più con i loro traffici, posti alla base di ogni scambio e che hanno percorso e reso culturalmente fertile il mondo che si affacciava, anticamente sul Mediterraneo...e non solo.

P.S.

Un grazie a tutti gli amici che stanno contribuendo a rendere importane ed interessante questa discussione...numa, arthas, Arka e tutti gli altri. Segnatamente un ringraziamento va alla splendida Medusa...Signora colta e sensibile, che molto del suo tempo dedica, con nostra soddisfazione e fortuna, allo studio del mondo antico.


Inviato

Beh, vediamo quali e quanti sono gli aspetti sotto i quali puo' essere studiata/osservata una moneta:

A) il profilo strettamente numismatico, ovvero lo studio dell'emissione strictu sensu, ovvero dei vari coni conosciuti, degli incroci di conio, delle loro sequenze, delle varianti, etc.

B) il profilo storico-economico , ovvero la storia della moneta, l'autorita' emittente. la sua diffusione e importanza dal punto di vista storico

C) il profilo artistico, ovvero lo studio della sua incisione, lo sviluppo degli eventuali diversi coni e la loro comparazione sotto il profilo storico/artistico, comparazione delle altre emissioni opera dello stesso artista incisore. Comparazione della resa del medesimo soggetto da parte di diversi incisori (pensiamo ai decadrammi di Siracusa con la testa di Aretusa elaborata in modi differenti da diversi artisti, oppure al Dioniso delle emissioni nassie). Ovviamente questo studio e' significativo per le emissioni che presentino le caratteristiche che si prestino per tale studio.

D) il profilo squisitamente economico : e quindi non solo metrologico ma soprattutto come la moneta si inseriva nel contesto economico cui faceva riferimento. Qual'era il potere di acquisto della moneta, il suo utilizzo, come si paragonava alle altre emissioni coeve. Eventuali rapporti di cambio con altre valute in corso presso altre popolazioni

numa numa

PS

speriamo che tali classificazioni non siano eccessivamente criticate da Dracma, uso a non gradire troppo classificazioni o sistematizzazioni :D


Inviato

I punti messi da Numa Numa sono perfetti. Ma, a mio parere, non vanno distinti. Perchè ciascuno di essi fa parte della moneta e ignorarne uno significa non capirla. Certo la nostra è una ricerca che non ha mai fine... Tentiamo, come dice giustamente Piakos nella sua presentazione, di conoscere e quindi di capire meglio tutti gli aspetti che circondano una moneta. L'appassionato di numismatica è un viaggiatore nel tempo...


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