Lettera aperta

[Giovenaledavetralla]

Purtroppo questa è ancora la dura realtà in molti stati.

[simone]

Scusate, ma vorrei sapere se il mio modo di vedere la storia si possa definire classista e/o relativista.
Aspetto un vostro pensiero. Modificato 18 Giugno, 2005 da simone

[Paleologo]

Classista direi di no, mi sembra più che altro la registrazione di un dato di fatto: per chi detiene il potere è più semplice "fare la storia". Quante guerre sono state scatenate solo per le ambizioni di un sovrano?

Relativista forse, perchè la Storia è prima di tutto una scienza che si basa sullo studio dei documenti. Però è verissimo che dietro "la Storia" ci sono "le storie" e questo è un aspetto della storiografia ricco e affascinante. Il problema è che più si va indietro nel tempo più quello su cui possiamo basarci è solamente la Storia "ufficiale", quella che ha lasciato tracce nei documenti, e che spesso è soltanto la storia dei vincitori. Modificato 20 Giugno, 2005 da Paleologo

[claudio_58]

OT OT OT

La storia è sopratutto un riflusso impetuoso e impossibile da cambiare sopratutto in corsa....A volte mi sembra e con me tutta l'umanità di far parte di un esperimento di laboratorio........

[apostata72]

la storia può da noi essere vissuta in due maniere differenti: da un lato, la si può accettare come un dato di fatto senza significati reconditi; ma, dall'altro lato, la si può intendere come un "mandato", cioè come un destino. E così possiamo concepire il nostro passato come un incarico ricevuto e proprio nella possibilità che abbiamo nel presente di scegliere se vedere il passato come mero dato di fatto o come destino risiede la possibilità che abbiamo di scegliere, paradossalmente, il nostro passato (per progettare il futuro)

[Paleologo]

La storia come destino?

Con questi discorsi si sa dove si comincia ma non si sa dove si finisce...

[apostata72]

Ecco la libertà dell'uomo: fare di necessità virtù. Il destino in cui consiste la storicità dell'uomo è precisamente questo ereditare dal passato le proprie possibilità, volere (anche senza accorgersene) quello che è già stato, ripetere la situazione a cui si è legati. Questa ripetizione è il destino. E questo destino è la storia.

[Paleologo]

... ?

[claudio_58]

Ovvero il riflusso, che non è quello esofageo

Penso che la storia si ripeta costantemente, cambiano gli uomini, le tecnologie ma la storia è sempre la stessa, basta vedere le varie civilà che si sono susseguite dalla notte dei tempi...a chi tocchera il declino fra un pochino? (si fa per dire)

[Newton]

[quote name='LUCIO' date='07 giugno 2005, 22:43']Desidero prendere le distanze rispetto a questa visione classista e relativista degli studi storici.  Ritengo che lo studio del passato abbia senso solo in una ottica egualitaristica e solo se in estrema analisi finalizzato al progresso della Umanità.
La storia non può che essere unitaria ed universale. L'impegno nel suo studio non può che essere sociale e rivolto all'avvenire, altrimenti è vano e si riduce ad un inutile compiacimento personale. 
[right][post="38694"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]

Non è classismo, è realismo. Piaccia o no, spesso la storia è stata fatta da personaggi potenti che avevano il facoltà di influire sugli eventi. Se ci pensi bene, anche le grandi rivoluzioni, fatte e portate avanti dalle masse, hanno avuto alla loro origine degli uomini con un potere, non necessariamente materiale, a volte ideale e intellettuale, in grado di modificare gli orientamenti delle masse.
Ci sarebbe stata la rivoluzione d'ottobre senza Lenin? O quella francese senza Voltaire e Rousseau? Sarebbe riuscita l'America a uscire dalla Grande Depressione senza il gruppo di saggi messo insieme da Roosevelt?
Cosa significa impegno verso l'avvenire? Certo, studiando la storia si piuò essere in grado di decifrare meglio ciò che avviene oggi, ma non credo che lo studio storico si possa contribuire ad un'evoluzione in senso positivo della storia umana, ho smesso da un pezzo di credere che la storia sia l'evoluzione verso un fine ultimo.