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IGNORED

Storiella


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Aggiungo un altro spunto di riflessione... non si tratta di prove, ma ma indizi.

A Morgantina non furono rinvenuti assi di riduzione onciale e al tempo stesso furono rinvenuti solo argenti anonimi (denari, quinari, sesterzi e vittoriati).

Già... A Lucus Feroniae invece è stata trovata in strato una marea di bronzo. Peccato che ancora non sappiamo in che rapporto sia col saccheggio Annibalico :(

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Rinnovo i complimenti per la discussione e faccio una richiesta da ignorantissimo: qualcuno potrebbe riassumere brevemente gli argomenti portati dai barbari ( :P ) per smentire il dato affermato da Plinio in maniera così apparentemente inequivocabile?

Grazie :)


Inviato
Rinnovo i complimenti per la discussione e faccio una richiesta da ignorantissimo: qualcuno potrebbe riassumere brevemente gli argomenti portati dai barbari ( :P ) per smentire il dato affermato da Plinio in maniera così apparentemente inequivocabile?

Grazie :)

Domandina da niente...

...se passi stasera da me ti presto qualcosa :D :D :D

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Inviato

Uno dei problemi principali è come interpretare il passo di Plinio e di Livio: qual è questa moneta d’argento (apparsa nel 269-268 a.C.) , così importante da meritare di essere menzionata nelle fonti scritte? La teoria tradizionale vi vede il denario, la prima moneta d’argento di Roma in quanto non vengono considerate di Roma le emissioni "romano-campane".

La teoria intermedia invece vi pone a quella data l’emissione di un didramma romano-campano, quello con Ercole/Lupa che allatta i gemelli e leggenda ROMANO per la relazione tra i tipi del dritto e del rovescio della moneta e le gentes dei Fabii e degli Ogulnii, consoli in quell'anno (per il Thomsen). Per il Crawford sarebbe semplicemente un manifesto ideologico della prima emissione argentea della zecca di Roma.

Una sintesi della questione, parecchio complicata la si può trovare:

nei manuali/monetazione repubblicana/cronologia delle prime emissioni http://manuali.lamoneta.it/MANUALI.html


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A parziale integrazione di quanto sopra:

La teoria "tradizionale" si basa sostanzialmente sul lavoro dell'Eckel, sviluppato successivamente dal Mommsen, Bahrfeldt, Babelon (per citare i principali contributi) fino a trovare un ipotetico compimento nel lavoro dell'Haeberlin.

Il principale attacco dei "barbari", (in realtà evidentemente contro altri "barbari" :D) fu portato dalla coppia Mattingly Robinson in un lavoro del 1932 sulla base di sistematiche considerazioni basate sulle fonti, la tipologia, i ripostigli, la storia finanziaria e le riconiazioni. In particolare considerando le riconiazioni della seconda guerra punica i due barbari escludono che l'introduzione del denario possa essere antecedente al 216 a.C.

Quindi basandosi sulle connessioni tra accenni a fatti storici presenti nelle opere di Plauto e di Livio (sempre lui), arrivano a datare il vittoriato al 205 a.C., il denario e l'asse sestantale al 187 e l'oro Marte/Aquila al 180, provocando lo scompiglio e la forte reazione della scuola "tradizionalista" (Cesano, Breglia, Stazio, ecc).

Negli stessi anni Giesecke e Milne, indipendentemente l'uno dall'altro, pongono le basi per quella che sarà chiamata la "scuola di mezzo". Il primo datando il denario al 218, il vittoriato al 215 e l'oro Marte/Aquila al 209, e il secondo datando il denario al 217.

Su questo filone si inserisce il Thomsen, che nel suo stupendo lavoro del 1956-1961 fissa l'introduzione del denario al 211 a.C.

Sulle datazioni del Thomsen, oltre che sul proprio lavoro di analisi dei ripostigli del 1969, si baserà la classificazione del Crawford 1974. Essendo nel frattempo state rinvenute alcune monete del sistema del denario in uno strato datato al 211 a.C. a Morgantina, la datazione proposta sarà "poco prima del 211 a.C.".

Più recentemente il Marchetti e altri hanno proposto una ulteriore revisione della data, portandola tra il 216 e il 214 a.C.

Personalmente ritengo molto saggia e condivisibile la posizione recentemente espressa dal Belloni (in passato fautore della cosiddetta teoria ribassista), ora estremamente prudente nell'attribuire il valore di certezza a quelle che sono pur sempre ipotesi, in assenza di dati inequivocabili che allo stato degli atti ancora non vi sono, se mai vi saranno. :(

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Personalmente ritengo i contributi del tipo di quelli dati in questa discussione da Aulisio e Legionario

come dei "tutorial" che dovrebbero essere, eventualmente previa sistematizzzione e ampliamento, in una sezione ove raccogliere un po' l'ABC di qlcune tematiche numismatiche.

Sono queste "basi" infatti di cui si avverte maggiormente la mancanza nel Forum a beneficio di chi frequenta una sezione o approfondisce un determinato genere di informazione.

Probabilmente una parte di tali informazioni esiste gia', incorporata ne Lamonetapedia, che pero' viene frequentata poco e quindi ha difficolta' ad assolvere allo scopo.

A fianco di questi tutorial che trattano le tematiche piu' importnati per la "formazione Numismatica " dei Forumisti

nascita della Moneta

introduzione del denario a Roma

riforme monetarie Bizantine

riforma monetaria Carolingia - base metrologica di tutta la monetazione medioevale successiva

Unione monetaria Latina

etc. solo per dare un esempio di temi possibili da trattare), puo' continuare l'ampia attivita' di dibattito, divulgativa, di identificazione, etc. che normalmente trova spazio nel Forum.

La presenza di questi "mattoni" fondamentali della disciplina permetterebbe una crescita culturale dei Forumisti molto piu' dei semplici interventi 'spot' per quanto ben condotti ed argomentati.

numa numa


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Inviato
Personalmente ritengo molto saggia e condivisibile la posizione recentemente espressa dal Belloni (in passato fautore della cosiddetta teoria ribassista), ora estremamente prudente nell'attribuire il valore di certezza a quelle che sono pur sempre ipotesi, in assenza di dati inequivocabili che allo stato degli atti ancora non vi sono, se mai vi saranno. :(

Condivido pienamente il punto di vista di g.ausilio.

A tal proposito trovo molto significativa una piccola "frecciatina" del Catalli...

"Con invidiabile sicurezza il Crawford, analizzando la composizione interna di ciascun ripostiglio, è riuscito a dividere per fasce, a volte, di dimensioni cronologicamente assai ridotte, tutto il materiale noto e creare un nuovo elemento di forza di questa teoria sulla base della hoard evidence".

Fiorenzo Catalli - La monetazione romana repubblicana

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Inviato
Personalmente ritengo molto saggia e condivisibile la posizione recentemente espressa dal Belloni (in passato fautore della cosiddetta teoria ribassista), ora estremamente prudente nell'attribuire il valore di certezza a quelle che sono pur sempre ipotesi, in assenza di dati inequivocabili che allo stato degli atti ancora non vi sono, se mai vi saranno. :(

Condivido pienamente il punto di vista di g.ausilio.

A tal proposito trovo molto significativa una piccola "frecciatina" del Catalli...

"Con invidiabile sicurezza il Crawford, analizzando la composizione interna di ciascun ripostiglio, è riuscito a dividere per fasce, a volte, di dimensioni cronologicamente assai ridotte, tutto il materiale noto e creare un nuovo elemento di forza di questa teoria sulla base della hoard evidence".

Fiorenzo Catalli - La monetazione romana repubblicana

Catalli ha pienamente ragione: spesso nelle opere del Crawford si ravvisano delle "consecutio" di deduzioni logiche che portano quasi matematicamente a delle presunte certezze che forse sarebbe stato più prudente esprimere in forma maggiormente dubitativa, soprattutto quando alcuni elementi della catena deduttiva non sono dati assodati, ma bensì ipotesi a loro volta basate su dati che potrebbero essere parziali.

Col rischio che la caduta di uno degli elementi provochi il crollo dell'intero edificio teorico.

E' come se non esistesse il concetto di "ipotesi di lavoro".

Non vorrei essere tacciato di anglofobia :), ma, avendo quotidianamente a che fare per motivi professionali con inglesi mi sono convinto che questa è quasi una loro caratteristica nazionale: estremamente logici e razionali nelle deduzioni, a volte perdono di vista la complessità e la ricchezza del quadro. Poco dialettici, detta in termini Hegeliani... :)

Nonostante ciò personalmente considero il lavoro svolto da Crawford (così come quello del Thomsen, che peraltro era danese...) un contributo immenso e ineguagliato allo studio della numismatica romana repubblicana, e tutti i suoi lavori delle pietre miliari irrinunciabili, a cui ci si debba ispirare e con cui ci si debba confrontare, criticamente.

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Inviato

Cari Amici , la storiella è molto ben strutturata ma io mi son sempre chiesto come in pochi decenni si potesse passare dal' Asse librale a quello onciale . Se pensate bene allora la svalutazione avrebbe fatto impallidire anche quella più recente Sud Americana . Per questo motivo personalmente ritengo i primi Assi librali ben più antichi di come stabilito dalle ricerche più in voga . Certamente altro mistero è comunque la presenza di fatto contemporanea alla precedente anche della monetazione romana-campana destinata si al Mezzogiorno ma con una considerazione del valore del Bronzo diversa di quella fatta a Roma .


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