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Tecnicamente il dritto di una moneta è la faccia impressa dal conio d'incudine, cioè dalla parte inferiore del conio, mentre il rovescio è la risultante del conio di martello (la parte mobile, che riceve direttamente la mazzata o le mazzate).

Normalmente siamo però indotti a vedere come dritto la testa (se c'è).

In molti casi però la testa è il rovescio, perchè è l'immagine della divinità associata allo stato emittente, il cui tipo è invece il simbolo ufficiale della città.

Così a Corinto, ad esempio, il dritto non è Atena con l'elmo ma Pegaso; a Siracusa, fino a un certo momento, il dritto è la quadriga e non la bellissima testa della Ninfa, o della Dea che intendere si voglia.

Poi, un po' per il prevalere del significato religioso su quello politico, un po' per il fatto che la testa (generalmente in alto rilievo) implica un conio meno robusto e che il conio di martello è invece quello più sollecitato, si passa (ma non sempre) a porre la testa nel conio d'incudine, ed essa diventa quindi il dritto.

Il dritto quindi è generalmente il simbolo dell'autorità emittente e ciò può aiutarci a riconoscerlo anche nelle monete antiche non greche e in quelle moderne.

Potrebbe essere interessante porre qui alcuni esempi di... dritti apparenti. :-)

Comincio io, sperando che qualcuno mi segua, segnalando come in questa immagine tratta da Coinarchives e che riporta un'immagine da un'asta Stack's, il Pegaso avrebbe dovuto essere a sinistra.

thumb00106.jpg


Inviato (modificato)

buongiorno, argomento interessante. Secondo me nel mondo antico, sulla moneta si voleva imprimere il maggior numero di informazioni e se un lato non bastava, la lettura continuava sull'altro, un po' come oggi sfogliare un giornale.

Quindi più che D e R credo che le monete antiche in molti casi avessero due diritti, da cui la difficoltà per noi moderni, abituati a ragionare per blocchi, a stabilire le differenze.

Attendiamo pareri

;)

Modificato da bavastro
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Inviato (modificato)
Il dritto quindi è generalmente il simbolo dell'autorità emittente e ciò può aiutarci a riconoscerlo anche nelle monete antiche non greche e in quelle moderne.

Potrebbe essere interessante porre qui alcuni esempi di... dritti apparenti. :-)

Comincio io, sperando che qualcuno mi segua, segnalando come in questa immagine tratta da Coinarchives e che riporta un'immagine da un'asta Stack's, il Pegaso avrebbe dovuto essere a sinistra.

thumb00106.jpg

Ti seguo ;)

Tetradramma di Cyrene , troviamo al dritto il silfio, simbolo della città , mentre al rovescio la testa di una divinità , Zeus Ammone..........

Modificato da Arthas

Inviato
buongiorno, argomento interessante. Secondo me nel mondo antico, sulla moneta si voleva imprimere il maggior numero di informazioni e se un lato non bastava, la lettura continuava sull'altro, un po' come oggi sfogliare un giornale.

Quindi più che D e R credo che le monete antiche in molti casi avessero due diritti, da cui la difficoltà per noi moderni, abituati a ragionare per blocchi, a stabilire le differenze.

Attendiamo pareri

;)

Forse dire proprio due dritti mi sembra eccessivo, perchè la distinzione dritto/rovescio è anche un ineliminabile dato tecnico, ma concordo pienamente sulla continuità di lettura che è confermata da questo didrammo di Agrigento, in cui le prime quattro lettere del nome della città (che è al nominativo) stanno sul D\ e le ultime tre sul R\:

ΑΚRΑ - ΓΑΣ

01218q00.jpg

(da Coinarchives/UBS Gold & Numismatics)


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