Il significato dei "VOTA" nelle monete del tardo impero

[temujin79]

Saluti a tutti

ho iniziato da poco tempo a collezionare monete romane,ed essendo quelle di bronzo del tardo impero piu' abbordabili economicamente mi sto interessando a quel periodo,in particolare all'epoca di Costantino il grande e dei suoi figli.

Di molte monete e' impossibile stabilire con esattezza il valore nominale,a causa dei continui cambiamenti di pesi standard dovuti all'inflazione ed esistono molte tipologie di raffigurazioni al rovescio.

Una delle piu' interessanti e' quella che riguarda le promesse (VOTA)fatte dall'imperatore,oppure le celebrazioni degli anniversari di regno.Mi interesserebbe saperne di piu' a proposito di questi VOTA sulle monete.Era indicato anche il tipo di promessa fatta dal regnante?

Ho una moneta di Costantino II,il primo figlio dell'imperatore,per chi ha il libro di Sears "roman coins and their values" la moneta e' al numero di riferimento 3843.Al diritto la legenda indica che Costantino II non era ancora "augusto"cioe' imperatore,ma era soltanto "Cesare",vale a dire potenziale erede al trono.Al retro e' raffigurata una corona di lauro,in mezzo alla quale sta scritto VOT X,mentre attorno alla corona e' scritto CAESARUM NOSTRORUM.Mi chiedevo se il significato della scritta era di commemorare i dieci anni di Costantino figlio come erede al trono.

Chi ne sa di piu' mi illumini!

Grazie in anticipo per le vostre risposte.

[legioprimigenia]

Ciao :) Provo a spiegare, per quel che ne so grazie a recenti letture in internet cosa sono questi voti e come vanno interpretati. (ovviamente chiedo ai più esperti di correggermi) :)

Il sovrano, in coincidenza con l'anniversario della propria ascesa al trono, poteva chiedere agli dei di conservarlo in buona salute per un dato numero di anni, per esempio per venti o dieci o cinque o anche trenta (si parla in questo caso di "vota suscepta vicennalia, decennalia, quinquennalia ecc. ecc."), il tutto in cambio di un sacrificio che avrebbe avuto luogo alla scadenza; oppure poteva, trascorsi o cinque o dieci o venti anni dall'ascesa, adempiere ad una promessa fatta vent'anni prima "vota soluta". Ogni cinque anni, in coincidenza con l'enunciazione dei voti imperiali, era tradizione che l'imperatore distribuisse ad ogni soldato 5 solidi e una libbra d'argento con la conseguenza che lo stato romano, ogni cinque anni, doveva sborsare quantitativi enormi d'oro e d'argento e coniare circa 25 milioni di follis.

Per quanto rigurda Costantino il Grande l'ascesa ufficiale risaliva al 25/7/305 d.c., le monete battute nel 325 proclamavano i "vota soluta", (venti anni di regno trascorsi in buona salute), le monete, invece, coniate cinque anni prima erano dei "vota suscepta", (speranza di poter vivere vent'anni ancora).

La legenda CAESARVM NOSTRORVM - VOT/X ricorda i voti decennali "dei nostri Cesari" e quelli ventennali di Costantino il Grande, celebrati in contemporanea, furono quindi emesse anche le seguenti monete:

Crispo (RIC VII 181) con leggenda IVL CRIS-PVS NOB C e CAESARVM NOSTRORVM VOT/X

Costantino (RIC VII 180) con leggenda CONSTANTI-NVS AVG e DN CONSTANTINI MAX AVG VOT/XX

La tua moneta, in sintesi, penso affermi l'unificazione politica voluta ed ottenuta da Costantino ed esclude automaticamente per l'oriente il riconoscimento di Licinio. :)