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Inviato

DE GREGE EPICURI

Di solito si dice che le monete puniche sono bruttine, per lo meno quelle di bronzo. Non è affatto vero, e per dimostrarvelo vi posto questo comunissimo bronzetto (Tanit/Cavallo-palma). Trovo che il D. sia di una bellezza stupefacente: l'acconciatura dei capelli, il profilo col naso un po' semita..un vera sirena. Peccato che sia di bronzo. Ecco il D.

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Inviato

Le monete puniche sono molto belle, magari un po' ripetitive nei tipi.

Per quanto riguarda il profilo col naso semita credo proprio che sia un artefatto infatti lungo il bordo destro del diritto, per un motivo che non colgo c'è una lacuna a semicerchio nell'impronta ( in sostanza il profilo del viso è tagliato ).


  • 3 settimane dopo...
Inviato

si e' vero , in prima facie sembrano ripetitive ... ma pallini e lettere puniche le differenziano notevolmente ...

bello sarebbe capire cosa volgian dire ...personalmente non riuscirei a pensare se nn alle varie officine itineranti ... chissa !


Inviato

DE GREGE EPICURI

Non mi risulta che per le puniche ci siano ipotesi in materia. Tieni conto che le "differenze" consistono sia in lettere puniche (a volte solo su un lato, altre su tutti e due), sia in disegni o simboli (un cerchietto, 3 cerchietti, 3 cerchietti vuoti, una palma, una semiluna, ecc.) In questo modo si può procedere ad una seriazione completa, inserendo 1 o anche 2 elementi di informazione: ad es. l'incisore, e anche il periodo di emissione (es, un anno solare, o un periodo burocratico, come quello in cui era in funzione un certo magistrato monetario...) Chissà!


Inviato (modificato)

ma perchè la discussione è aperta in pre-romane? :P

Modificato da Fid

Inviato

DE GREGE EPICURI

Mah, tradizionalmente le puniche venivano postate fra le pre-romane. Ora, con la risuddivisione in molti sotto-capitoli delle antiche, forse è più idoneo un altro settore.


  • 9 mesi dopo...
Inviato

Sono daccrdo le monete Cartaginesi meritano rispetto, ci dovrebbe essere un capitolo a loro dedicato, le preromane devono riferirsi alle monete italiote e basta!


  • 2 anni dopo...
Inviato

Ed ecco il cavallo, che invece mi dice meno.

Salve su questa moneta potresti fornirmi altre indicazioni tipo Zecca,Periodo etc

Ti rigrazio Ciao.


Inviato

DE GREGE EPICURI

E' considerata coniata in Sicilia, nel settore controllato da Cartagine in quel periodo, quindi grosso modo in tutta la parte occidentale dell'isola; le zecche però non sono note, l'ipotesi è che fossero più di una. Si può pensare a Ziz o Sis (una parte dell'attuale Palermo), ma anche a molti altri luoghi. Alcuni autori però (Mueller, n.62) pensano sia stata coniata a Cartagine. Questa moneta è stata prodotta, secondo l'ipotesi più accreditata, fra la fine del IV e la prima parte del III secolo a.C. , ma è sempre difficile datare con precisione le monete anepigrafi e prive dell'effigie di un sovrano. Il peso varia da 2 g. circa a 3,8 g. circa. Classificata da Acquaro al n. 193 e da Jenkins-Lewis a p. 132, n.1.

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Salve a tutti,

questa monetazione è emessa dalla zecca di Cartagine o della Sicilia occidentale tra la fine del IV sec. primi del III sec. a.C. - sono censiti nel C.N.S. vol. III 20 e segg. pag. 388/93.

Posto un esemplare simile a quello di Gianfranco e privo di simboli o globetti sia al D/ sia al R/

Marcus Didius

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Modificato da Marcus Didius

Inviato

DE GREGE EPICURI

E' considerata coniata in Sicilia, nel settore controllato da Cartagine in quel periodo, quindi grosso modo in tutta la parte occidentale dell'isola; le zecche però non sono note, l'ipotesi è che fossero più di una. Si può pensare a Ziz o Sis (una parte dell'attuale Palermo), ma anche a molti altri luoghi. Alcuni autori però (Mueller, n.62) pensano sia stata coniata a Cartagine. Questa moneta è stata prodotta, secondo l'ipotesi più accreditata, fra la fine del IV e la prima parte del III secolo a.C. , ma è sempre difficile datare con precisione le monete anepigrafi e prive dell'effigie di un sovrano. Il peso varia da 2 g. circa a 3,8 g. circa. Classificata da Acquaro al n. 193 e da Jenkins-Lewis a p. 132, n.1.

Ti ringrazio per la celere ed dettagliata risposta! Ciao


Inviato

Salve a tutti,

questa monetazione è emessa dalla zecca di Cartagine o della Sicilia occidentale tra la fine del IV sec. primi del III sec. a.C. - sono censiti nel C.N.S. vol. III 20 e segg. pag. 388/93.

Posto un esemplare simile a quello di Gianfranco e privo di simboli o globetti sia al D/ sia al R/

Marcus Didius

Scusami che differenza c'è tra un esemplare con simboli o globetti ed uno senza?

Grazie.


Inviato

si tratta di varianti rispetto alla moneta "base" come quella postata da Gianfranco e da me, il bello è riuscire a collezionare e catalogare i vari esemplari che si differenziano solamente (come già accennato) per la diversa disposizione o numero di globetti o per le diverse lettere dell'alfabeto punico.

Marcus Didius


Inviato

altro esempio con uno e tre globetti davanti al cavallo:

Marcus Didius

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Inviato

Scusami Marcus i globetti potrebbero indicare il valore della moneta?


Inviato

DE GREGE EPICURI

Intanto ti dico il mio parere: no, non indicavano il valore, infatti moltissime monete ne sono prive; si può pensare, naturalmente, che in un certo periodo abbiano deciso di segnare il valore, e poi abbiano lasciato perdere. Io credo semmai che i globetti, in una certa zecca (e non in altre) possano indicare una certa fase della produzione. Lo penso in analogia ad altre emissioni puniche (es. protome di cavallo) in cui i simboli sono molto vari e numerosi.


Inviato

non credo che i globetti (per questo tipo di bronzetto) diano il valore della moneta ma credo identifica la diversa emissione quindi una serie successiva a quella priva di simboli (standard) – magari identifica un determinato periodo o un magistrato monetario di cui non sappiamo altro perché non conosciamo il suo nome. Nella monetazione punica non ho mai riscontrato nomi ma solo simboli e lettere dell’alfabeto punico e, comunque non sono valori.

Marcus Didius


Inviato

Salve Gianfranco,

vedo che mi hai anticipato di qualche minuto, ti ringrazio anche per la tua risposta sempre pertinente e costruttiva. Posso parlare delle prime circolazioni monetarie in Sardegna: sono emissioni siculo-puniche, dove successivamente è possibile che si siano imitate anche qui e forse sono proprio quelle con i globetti e, aggiungo che nella monetazione sardo-punica esistono diversi numerali (Grande, Medio e Piccolo bronzo - mi attengo solo alle coniazioni enee) dove ogni valore (Grande - Medio - Piccolo) hanno un vasto repertorio di simboli e/o lettere. Credo che la "monotonia" punica sia interrotta proprio da queste varianti.

Marcus Didius


  • 1 mese dopo...
Inviato

io ne ho una molto simile.il periodo di coniazione è 380-330.al diritto è rappresentata la dea Tanit e al rovescio il cavallo con la palma sullo sfondo (simbolo della sicilia).


Inviato (modificato)

E questa è Siculo-punica o Sardo-punica? Pesa solo gr.3,11

Maurizio

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Modificato da maurizio7751

Inviato

E questa è Siculo-punica o Sardo-punica? Pesa solo gr.3,11

Maurizio

Perche' magari non far nascere una nuova discussione in merito al tuo esemplare????

Cosi'ostruisci l'argomento della Siculo-punica in questione!!!! :unknw:


  • 5 settimane dopo...
Inviato

Salve a tutti,

questa monetazione è emessa dalla zecca di Cartagine o della Sicilia occidentale tra la fine del IV sec. primi del III sec. a.C. - sono censiti nel C.N.S. vol. III 20 e segg. pag. 388/93.

Posto un esemplare simile a quello di Gianfranco e privo di simboli o globetti sia al D/ sia al R/

Marcus Didius

Gli studi più recenti indicano come zecca principale per questa tipologia il territorio di Cartagine ed associano questa e le altre emissioni con protome\palma e trittolemo\cavallo al galoppo alla serie aurea sempre cartaginese datata alla metà del IV secolo a.C.

Gli innumerevoli ritrovamenti di tutti e tre i tipi bronzei sia in Sicilia che in Sardegna testimoniano come molto prpobabile una loro coniazione anche in queste regioni, mentre il tipo postato da maurizio7751, invece, è attestato quasi esclusivamente in Sicilia.

Tutti e tre i tipi, ma quello in oggetto in particolare, è stato coniato almeno sino al primo quarto del III sec. e la datazione quindi coincide con l'emissione cartaginese in elettro con Kore\cavallo stante, datato sino al 280 a.C.

La figura del D\ è identificata con la dea Kore e si caratterizza per avere tra i capelli una corona formata da 2 spighe e una foglia di grano, per avere un orecchino a tre pendenti e una collana formata da numerosi pendenti.

In questo tipo specifico, come nell'emissione in elettro sopracitata, sono sovente presenti dei globetti al R\; la loro funzione è controversa e le ipotesi sono le più disparate. Io propendo per un indicazione dell'officina di zecca, ma non da ultimo si può pensare a una destinazione del luogo di commercializzazione.

A tal proposito è interessante far notare come la particolare composizione di tre globetti posti a triangolo rovesciato incisi davanti al cavallo gli ritroviamo identici nell'emissione con Kore\Protome equina datata a partire dal 300 a.C. di produzione sarda; è possibile, pertanto, ipotizzare che gli esemplari con questa caratteristica, ampiamente attestati nei ritrovamenti in Sardegna, siano stati coniati nell'isola oppure battuti a Cartagine e destinati alla economia isolana. ;)


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