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Complimenti @talpa per la tua ricerca su dei libri che abbraciano la numismatica italiana in tutte le sue regioni, ovviamente ti specializzi su Napoli e sud, il tuo territorio, da questo siamo legati per via della dominazione Argonese prima e Spagnola dopo che legava i vari domini nella Penisola, infatti trovare monete dello stesso regnante sia in Sardegna, Sicilia e Napoli, poi con la dominazione Spagnola anche della Lombardia si sono aggiunte anche le splendide monete di Milano, insomma alla fine una storia comune. Le monete Campane poi hanno sempre goduto di coniazioni splendide e di una innumerevole quantità di varianti.

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Grazie @4mori... le monete di Napoli e della Sicilia sono affascinanti per la loro ricca e complessa storia, soprattutto nel periodo spagnolo, a cui è legata anche la storia della Sardegna, la storia monetaria napoletana è di una straordinaria complessità, periodo di crisi ma anche di trasformazioni profonde, nuove monete e nuovi nominali, tante tipologie differenti con sigle da decifrare, il rame con i suoi cavalli, tornesi e grani tutti diversi, monete del popolo dal grande fascino, piene di vita reale, intrise della storia quotidiana di quel tempo e poi l'argento delle "patacche", così erano denominati i mezzi ducati, e dei ducati, monete spesso maltagliate come quelle coeve della Sardegna, di cui è un miracolo trovarne una più o meno rotonda, eppure suggestive, a loro modo opulente, monete dei grossi traffici, delle speculazioni sui cambi, del commercio internazionale, ma d'argento erano anche i carlini, i mezzi carlini, spesso tosatissimi e falsificati, le cinquine, monete del piccolo e medio commercio, che parlano di botteghe, artigianato, salari da lavoro manuale... in cima alla piramide gli scudi ricci d'oro, ricci per via dello scudo ornato da cartocci in stile barocco, monete aristocratiche, che vivevano nei bauletti, negli scrigni e nei forzieri di palazzi signorili o delle banche, poco viste e quasi mai maneggiate dal popolo, monete dei sogni di ricchezza in tempi di fame diffusa, soprusi di ogni tipo e gerarchie brutali...    sulla monetazione del periodo aragonese e spagnolo in Italia possiedo dei recenti e preziosi volumi pubblicati in castigliano e in catalano...

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Appena arrivata questa bellissima pubblicazione del Museo di Praga! 

The Josef Michera Collections: Roman, Early Byzantine, Islamic and Late Medieval Glass Weights, Vessel Stamps and Jetons

Questa monografia ha riguardo ai gettoni vitrei di epoca romana, primo periodo bizantino, islamico e tardo medievali nella collezione di questo grande studioso

Di seguito la sua biografia tratta dal sito del Museo

Josef Michera (1879-1957) - uno dei le personalità più importanti della numismatica e dei collezionisti cecoslovacchi del XX secolo sono state trascurate per decenni. I suoi interessi erano caratterizzati dalla sua ampiezza e dalle sue collezioni per la sua portata, che ha sempre superato l'importanza europea. Per coincidenza, parte delle sue collezioni rimase intatta e divenne parte del patrimonio culturale nazionale ceco.

Josef Michera è nato in una famiglia agricola e nel 1900 è stato inviato come tipografo a Mosca per partecipare alla creazione di nuovi impianti di stampa. Insieme a sua moglie Maria e in seguito 
a sua figlia Tamara, vivevano in una piazza centrale, in seguito rossa. Micher poteva essere considerato una persona molto importante, un abile organizzatore e un diplomatico intelligente la cui carriera continuò fino ai tempi dell'Unione Sovietica. Gran parte della sua collezione proveniva dalla Russia. Michera sarebbe stata in contatto 
con un certo numero di collezionisti privati locali e ha indubbiamente vinto un certo numero di articoli per le sue collezioni 
in tempi rivoluzionari come un buon investimento mobile.

All'inizio degli anni venti (non più tardi del 1921) si trasferì in Slovacchia e, secondo un rapporto orale, portò con sé tutte le sue proprietà e le sue collezioni in un vagone ferroviario ufficiale. Ha continuato a lavorare nella nuova sede della divisione grafica slovacca, in seguito come direttore di questa società a Bratislava. Ha anche continuato le sue attività di collezionismo qui. 

Nel 1946-7 si ritirò e si trasferì a Solnice (Boemia orientale). Nella sua ultima volontà, Michera riferì parte della sua collezione alla città di Solnice. Dopo la morte della moglie, l'intero patrimonio - compresa una collezione numismatica del 5551 - è passato come rifugio allo stato ed è ora gestito principalmente dal Museo Nazionale di Praga.

Una parte più piccola della collezione di Micher si trova nel Museo di Arti Applicate di Praga, nell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, nell'ex Museo Municipale di Solnice e nel Museo Municipale di Bratislava. Altre parti della collezione, in particolare quelle che Michera ha venduto durante la sua vita, sono conservate in privato o considerate perse. 

Le collezioni di Josef Michera possono essere suddivise nelle seguenti categorie: 

Collezione numismatica 
1. Pesi, sigilli e gettoni di vetro romani, primi bizantini, islamici e tardo medievali 
2. Monete 
3. Banconote

La collezione Micher di pesi, sigilli e gettoni romani, primi bizantini, islamici e tardo medioevali conteneva originariamente 209 pezzi (di questi 201 sono sopravvissuti fino ad oggi e si trovano nel Dipartimento numismatico del Museo nazionale e nella numismatica separata non europea del Museo Náprstek di Praga; Museo di Bratislava). Gli oggetti conservati possono essere caratterizzati dalle seguenti categorie: gettoni anonimi romani e non datati (2 pezzi), gettoni non marcati Early Byzantine (1 pezzo), pesi moneta Umayyad (1 pezzo), sigilli contenitori Umayyad (5 pezzi), pesi moneta Abbasian (5 pezzi) Sigilli Abbass di contenitori (3 pezzi), primi pesi anonimi islamici con denominazioni (4 pezzi), gettoni islamici anonimi con iscrizioni religiose (1 pezzo), gettoni Fatima (126 pezzi), imitazioni periodo di gettoni Fatima (27 pezzi), gettoni Ayyubian ( 1 pezzo)

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5 ore fa, talpa dice:

Grazie @4mori... le monete di Napoli e della Sicilia sono affascinanti per la loro ricca e complessa storia, soprattutto nel periodo spagnolo, a cui è legata anche la storia della Sardegna, la storia monetaria napoletana è di una straordinaria complessità, periodo di crisi ma anche di trasformazioni profonde, nuove monete e nuovi nominali, tante tipologie differenti con sigle da decifrare, il rame con i suoi cavalli, tornesi e grani tutti diversi, monete del popolo dal grande fascino, piene di vita reale, intrise della storia quotidiana di quel tempo e poi l'argento delle "patacche", così erano denominati i mezzi ducati, e dei ducati, monete spesso maltagliate come quelle coeve della Sardegna, di cui è un miracolo trovarne una più o meno rotonda, eppure suggestive, a loro modo opulente, monete dei grossi traffici, delle speculazioni sui cambi, del commercio internazionale, ma d'argento erano anche i carlini, i mezzi carlini, spesso tosatissimi e falsificati, le cinquine, monete del piccolo e medio commercio, che parlano di botteghe, artigianato, salari da lavoro manuale... in cima alla piramide gli scudi ricci d'oro, ricci per via dello scudo ornato da cartocci in stile barocco, monete aristocratiche, che vivevano nei bauletti, negli scrigni e nei forzieri di palazzi signorili o delle banche, poco viste e quasi mai maneggiate dal popolo, monete dei sogni di ricchezza in tempi di fame diffusa, soprusi di ogni tipo e gerarchie brutali...    sulla monetazione del periodo aragonese e spagnolo in Italia possiedo dei recenti e preziosi volumi pubblicati in castigliano e in catalano...

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Si, la Storia del sud Italia è veramente bella ed intricata, se poi si abbina il tutto alle monete la storia è ancora più ricca, le innumerevoli Zecche hanno prodotto una quantità esorbitante di monete, ogni tipologia racconta una storia di vita quotidiana, dalla nobiltà al popolo. Il primo libro lo possiedo anche io e lo trovo molto bello, spero che l’autore riesca a pubblicare anche gli altri volumi sulle coniazioni auree e in metallo vile. Posso chiedere invece un parere sulla pubblicazione “Historia de la moneda de la Corona Catalano-Aragonesa medieval” sembrerebbe interessante, potresti pubblicare l’indice?

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Supporter

Dopo una visita al castello di Soncino ho acquistato questi due libri, il primo sui ritrovamenti monetali della zona e l'altro sui ritrovamenti archeologici (e in alcuni casi monetali) della zona Cremona-Brescia-Mantova
D8XYyKfyBCh0a5CeUADfCh5H.jpg6ATAJMUBV7AYBhRHKeTN8KQA.jpg

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  • 2 settimane dopo...
Il 3/8/2019 alle 08:30, piergi00 dice:

Questa edizione di quale anno e' ?  . Grazie

C’e’ un’edizione in lingua tedesca ed una in lingua inglese

testi ed immagini sono identici se ricordo bene. Credo la tedesca preceda quella inglese. Le ho entrambe ma al momento sono fuori casa e non posso controllare  le date

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Del Kraay-Hirmer esistono due edizioni in lingua inglese, quella che ho io è l'edizione Thames & Hudson, Londra, del 1966, poi c'è l'edizione Harry Abrams, New York sempre del 1966. Poi c'è il Franke-Hirmer, testo del Franke e medesime foto di Hirmer, in tedesco e in traduzione francese. 

Kraay Hirmer 1.jpg

Kraay Hirmer 2.jpg

Franke Hirmer 1.jpg

Franke Hirmer 2.jpg

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  • 2 settimane dopo...
Il 10/7/2019 alle 11:56, matteo95 dice:

Appena consegnato dal postino:

Bollettino di Numismatica 46

Collezione di Vittorio Emanuele III "La zecca di Massa di Lunigiana (1553 - 1623)"

Di Gianluigi Esposito

Complimenti @expo77

Bel libro, ho deciso di acquistarlo perché curioso di vedere le principali differenze col PDF . Certamente il cartaceo é più pratico.

Unica pecca la copertina lucida , essendo morbida é destinata a durare poco. 

 

IMG_20190710_115106.jpg

Grazie mille gentilissimo, non mancare di seguire online o sul cartaceo il secondo volume relativo alla zecca di Massa di Lunigiana, a presto, Gianluigi

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Il 10/7/2019 alle 12:56, matteo95 dice:

Appena consegnato dal postino:

Bollettino di Numismatica 46

Collezione di Vittorio Emanuele III "La zecca di Massa di Lunigiana (1553 - 1623)"

Di Gianluigi Esposito

Complimenti @expo77

Bel libro, ho deciso di acquistarlo perché curioso di vedere le principali differenze col PDF . Certamente il cartaceo é più pratico.

Unica pecca la copertina lucida , essendo morbida é destinata a durare poco. 

 

IMG_20190710_115106.jpg

La copertina lucida in brossura e’ una sceltaxeditoriale del Poligrafico. Fino a pochissimo tempo fa questi volumi non potevano nemmeno essere acquistati. Era disponibile il dolo PDF sul sito del Bollettino mentre Ne Erano stampati in una 50na di copie con distribuzione gratuita a biblioteche ed associazioni. E’ stata una conquista riuscire a farli stampare per la distribuzione commerciale che è costata un pressing non da poco. Non lamentiamoci troppo, meglio cosi che nulla ..:)

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  • 4 settimane dopo...

Libello assai interessante, nel quale vengono decritte le problematiche del ritiro della moneta borbonica di rame e le relative conseguenze economiche.

C42bh8h.jpg

Modificato da demonetis
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