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Supporter
Inviato

La mia è una riflessione personale visto che non ho acquistato alcune monete nelle aste perchè pur interessandomi avevo trovato le valutazioni di partenza esagerate.

Alla fine dell'asta ho trovato poi le monete invendute, segno che altri come me hanno valutato eccessiva la domanda o che non c'era interesse.

Che ne pensate di fare una richiesta comune alle case d'asta per fare in modo che almeno per i lotti invenduti possa esistere lo possibilità allo scadere dell'asta di richiederli con un ribasso almeno del 20% (sulla percentuale si può discutere, ma che abbia almeno un senso).

Questo aumenterebbe le percentuali di venduto complessive senza modificare l'attuale sisteme d'asta.

E' solo un'idea. . . che ne pensate?

Awards

Inviato

eh, che purtroppo il prezzo di vendita è anche spesso una "pretesa" del venditore che affida all'asta i suoi pezzi. e come tale "impone" un certo prezzo.

cmq, ben vengano gli invenduti, domanda ed offerta sono sempre un bel modo di guidare i prezzi. a domanda minore, i prezzi dovrebbero calare. anche se per questo "mercato" vigono molte eccezioni


Inviato
La mia è una riflessione personale visto che non ho acquistato alcune monete nelle aste perchè pur interessandomi avevo trovato le valutazioni di partenza esagerate.

Alla fine dell'asta ho trovato poi le monete invendute, segno che altri come me hanno valutato eccessiva la domanda o che non c'era interesse.

Che ne pensate di fare una richiesta comune alle case d'asta per fare in modo che almeno per i lotti invenduti possa esistere lo possibilità allo scadere dell'asta di richiederli con un ribasso almeno del 20% (sulla percentuale si può discutere, ma che abbia almeno un senso).

Questo aumenterebbe le percentuali di venduto complessive senza modificare l'attuale sisteme d'asta.

E' solo un'idea. . . che ne pensate?

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Io nel complesso sarei d'accordo a proposito degli invenduti.

E' una buona proposta. Si potrebbe ampliare.


Inviato

L'idea è certamente da prendere in seria considerazione .

Voglio dire che questo potrebbe di certo portare ad abbassare i prezzi ed allo stesso tempo a vendere di piu' .

Daltronde in un momento di difficile economia quale è questo non si capisce davvero perchè i prezzi debbano rimanere cosi' alti .

E poi , scusate il banale parallelismo ma il rapporto tra Franco Svizzero ed Euro è un po' come quello che fu tra Lira ed Euro cioè si trasformano in Euro i prezzi di riferimento delle vendite svizzere , quindi una moneta che è stata venduta 1000 CHF ( 628 Euro ) si vede poi in Italia ( magari anche piu' bruttina ) in vendita a 1000 Euro .

Ugualmente ci potrebbe essere un effetto trascinante tra aste , una sorta di nuova forma di concorrenza .

Il problema è : chi parla ? cioè se la richiesta viene fatta da noi poveri singoli collezionisti di certo cadra' nel vuoto .

Forse sarebbe meglio farla in nome di Lamoneta.it oppure in nome dei Circoli numismatici . In ogni caso l'importante è far capire che ci sarebbe da guadagnare da entrambe le parti .

Ciao


Inviato
eh, che purtroppo il prezzo di vendita è anche spesso una "pretesa" del venditore che affida all'asta i suoi pezzi. e come tale "impone" un certo prezzo.

cmq, ben vengano gli invenduti, domanda ed offerta sono sempre un bel modo di guidare i prezzi. a domanda minore, i prezzi dovrebbero calare. anche se per questo "mercato" vigono molte eccezioni

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Una Casa d'Aste seria che si rispetti fa le proprie stime e fa i propri prezzi di partenza e di certo non accetta che sia il venditore a fare il prezzo


Supporter
Inviato

L'idea dei "saldi"anche per il mercato numismatico non e' un'eresia.Se una moneta non e' stata venduta,vuol dire che non interessava a quel prezzo.Punto.In un'ultimissima asta RSM gli invenduti sono parecchi,anche monete importanti.Certi pezzi che mi interesserebbero,li lascero' stare perche' troppo cari rispetto alla conservazione.Credo,pero',che la logica del profitto fara' in modo che,venduti quei lotti a prezzo pieno,le Case punteranno direttamente alle prossime tornate d'asta per riprovarci


Inviato

Stamattina sono stato all'asta di Nummus et Ars a Mestre e mi hanno detto che sull'invenduto fanno il 20% sul prezzo di stima


Inviato

Io sarei già contento se sugli invenduti non ci fossero i diritti d'asta, purtroppo pochi lo fanno <_<


Inviato
Io sarei già contento se sugli invenduti non ci fossero i diritti d'asta, purtroppo pochi lo fanno <_<

385626[/snapback]

Caspita, magari!!!!

Sarebbe meraviglioso.


Inviato
Stamattina sono stato all'asta di Nummus et Ars a Mestre e mi hanno detto che sull'invenduto fanno il 20% sul prezzo di stima

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Confermo, ho acquistato vari invenduti da loro e mi è sempre stato applicato uno sconto del 20% sulla base d'asta.

lele


Inviato

In effetti, la logica vorrebbe che se un pezzo non è stato acquistato è perchè la base d'asta veniva ritenuta troppo alta. Già togliere i diritti sarebbe un incentivo importante. Mi sembra che alcune case d'asta straniere applichino questo percorso, per le italiane non mi sovviene niente.

Scusate il dubbio, ma per N&A non è che la base di partenza è l'80% della stima e quindi sugli invenduti applicano semplicemente questo?

Lo stesso che per altro fanno quando si acquistano ai loro convegni le monete invendute, senza applicazione di diritti.

ciao

stefano


Inviato
Io sarei già contento se sugli invenduti non ci fossero i diritti d'asta, purtroppo pochi lo fanno <_<

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Caspita, magari!!!!

Sarebbe meraviglioso.

385632[/snapback]

Varesi lo fa, Nummus et Ars parte dalla base (20% in meno della stima), Paolucci dimezzava i diritti (7,5% anzichè 15%). All'estero molte Case d'Asta gli invenuti li vendono alla base che è variabile da Casa a Casa.


Supporter
Inviato

alcune case d'aste effettivamente propongono soluzioni migliorative per l'acquisto dei lotti invenduti, però mi sembra che siano in netta minoranza.

se direttamente LaMoneta.it intervenisse verso le case d'asta (magari aprendo una specie di sottoscrizione dove tutti quelli interessati possono firmare il documento) facendo una proposta per la riduzione della spesa dell'acquisto degli invenduti (può essere anche un intervento sui due lati della spesa, ridurre la base d'asta e i diritti d'asta, in questo modo, visto che a trarre vantaggio dalla vendita sono in due, entrambe le figure coinvolte nella vendita parteciperebbero al miglioramento dell'offerta) la questione avrebbe certo un peso (come ha fatto giustamente notare Lemonetiere1).

Awards

Inviato

Permettimi di essere scettico su questo


Supporter
Inviato

Si può essere anche scettici, ma per questo non è detto che non sia giusto provare. . . è chiaro che per fare questo bisogna volerlo in un discreto numero di persone. . . credo che se un sito come Lamoneta.it mandi una richiesta sottoscritta dai suoi innumerevoli utenti qualche risultato si possa ottenere, magari non con le grandi case d'asta internazionali, ma almeno per quelle presenti nel territorio italiano e di San Marino. . .

Awards

Inviato

Guardate che molte case d'asta, alcune dichirandolo apertamente a chiare lettere, altre non dichiarandolo ma di fatto facendolo su richiesta (semplice) degli interessati, applicano uno sconto (solitamente del 20%) sull base d'asta proposta per la moneta.

Non c'e' bisogno di petizioni (oggi di gran moda :D ) o manifesti particolari.

Non moltissimi sono i casi in cui si ha un vincolo imposto dal venditore,

negli altri credo sia il venditore, sia la casa d'aste sono d'accordo con tale pratica.

numa numa


Supporter
Inviato

Onestamente non sapevo della pratica dello sconto su richiesta, buono a sapersi. . . ma come funziona in pratica? si fa un'offerta su un lotto invenduto o si chiede una nuova proposta? chi pratica tale procedura?

Certo che così le case d'asta perdono anche un sacco di potenziali Clienti; chi come me non conosce la conseutudine e si attiene alle regole scritte, rinuncia all'acquisto rimandandolo a nuove occasioni.

Awards

Inviato
Onestamente non sapevo della pratica dello sconto su richiesta, buono a sapersi. . . ma come funziona in pratica? si fa un'offerta su un lotto invenduto o si chiede una nuova proposta? chi pratica tale procedura?

Certo che così le case d'asta perdono anche un sacco di potenziali Clienti; chi come me non conosce la conseutudine e si attiene alle regole scritte, rinuncia all'acquisto rimandandolo a nuove occasioni.

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La cosa piu' semplice e' contattare direttamente le case d'asta e chiedere se gli invenduti che interessano sono disponibili e a quale sconto sul prezzo.

Alcune case usano tale pratica abitualmente, per altre occorre domandare caso per caso (a seconda delle sitruzioni lasciate dai venditori).

numa numa


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