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Inviato

Spesso incontro dei giovani appassionati di numismatica che però restano circoscritti (prigionieri) all'interno di una moneta: ne valutano la qualità e il prezzo, aggiungono qualche dato cronologico essenziale e si limitano a ciò.

La mia costante tendenza, sia nello studio che nei lavoretti fatti con l'amico Roth e pubblicati nel suo sito (http://www.roth37.it/COINS/GENERAL_INDEX/index.html), è stata sempre quella di cercare tutti i possibili collegamenti con altre discipline, con altre dimensioni del conoscere.

La Numismatica secondo me resta arida se non si estende alla Storia, alla Storia dell'Arte, alla Storia della Filosofia, alla Letteratura, persino all'Esoterismo (Guénon, R.- 1982 - Il regno della quantità e i segni dei tempi. Adelphi, Milano)...

Mi permetto quindi di rivolgere un invito ai più giovani tra i nostri compagni di interesse: uscite dal dato grezzo, dalle preoccupazioni valutative, dalla Numismatica stretta!

Aprite la mente anche a tutto ciò che ad essa si collega: scoprirete un mondo di trame colorate e cangianti, di collegamenti emozionanti, di conoscenze profonde e prima impensabili!

okt

P.S.: debbo però riconoscere di aver riscontrato in molti giovani l'atteggiamento che qui ho proposto e cito, a titolo di esempio (non unico), alcune discussioni iniziate da Daniele Alberti.


Inviato

Ti quoto in pieno, è un messaggio che per quanto mi riguarda devo colgiere.

Ciao e grazie


Inviato

Mi permetto quindi di rivolgere un invito ai più giovani tra i nostri compagni di interesse: uscite dal dato grezzo, dalle preoccupazioni valutative, dalla Numismatica stretta!

Aprite la mente anche a tutto ciò che ad essa si collega: scoprirete un mondo di trame colorate e cangianti, di collegamenti emozionanti, di conoscenze profonde e prima impensabili!

okt

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Il tuo invito, Okt, è saggio e ricco di verità. La numismatica è una materia generosa di fascino perchè è un vettore di cultura raffinata e varia: la simbologia, lo stile, la storia, l'antropologia sono tutte racchiuse nei messaggi con cui ogni singola moneta è decorata.

Spesso, però, è difficile accedere allo studio di tali contenuti perchè non si padroneggiano nè il metodo nè gli strumenti per "iniziarsi" ad un delicato lavoro ricerca ed è per questo che io considero di fondamentale importanza le indicazioni bibliografiche che tutti potremmo fornire nei vari interventi. Penso che sia utile a tutti indicare quali percorsi di letture, ricerche ed approfondimenti si sono fatti per giungere ad un determinato intervento. Questo non solo per fondare il proprio parere, ma soprattutto per indirizzare chi ne avesse curiosità a ripercorrere il nostro stesso percorso conoscitivo ed eventualmente approfondirlo personalmente.

Enrico :)


Inviato

Sono molto d'accordo... Anzi, posso dire di essermi avvicinato alla numismatica proprio attraverso lo studio su altri Paesi.... ho cominciato dalla Romania per altri motivi, e poi ho solo tenuto presente che una parte della storia del Paese passa attraverso i diversi conii monetari....

In parte, anche attraverso quello che si stampa sulle banconote.... per esempio, è capitato poco fa nella sezione Cartamoneta di arrivare ad identificare una banconota Ucraina attraverso l'alfabeto cirillico e un simbolo che era riportato anche sulle attuali monete ucraine....


Inviato (modificato)

sono d'accordo ma se il fine del collezionista è quello appunto di collezionare (quindi acquistare) è preferibile prima approfondire la numismatica e il mercato e dopo la storia (anche se esistono approfondimenti storici nello studio della moneta) il "rischio" finale è quello di intendere la moneta come un mezzo e non come un fine e non è un caso che un insigne studioso,senza peli sulla lingua, come il Rizzo mostrava elementi di criticità nei confronti di molti suoi colleghi bravi nell'approfondire elementi di un dato contesto storico ma del tutto incompetenti allorquando si trovavano in mano una moneta.Da questo punto di vista non mi piace neanche quell'approccio utilizzato da molti operatori dei beni culturali per cui la moneta diventa solo ed esclusivmente un mezzo dal quale risalire alla datazione stratigrafica o degli altri manufatti rinvenuti. In definitiva ben vengano tutti gli approfondimenti storici ma insieme a questi è preferibile prima concentrarsi sullo studio e l'approfondimento della numismatica classica (scienza autonoma e branca dell'archeologia) o della numismatica in generale

Modificato da Fid

Inviato

1)... il "rischio" finale è quello di intendere la moneta come un mezzo e non come un fine...

2) ... l'approfondimento della numismatica classica (scienza autonoma e branca dell'archeologia)...

Risposte:

1) ...penso che ogni conoscenza sia sempre e solo un mezzo, mai un fine.

2) ...credo profondamente nell'unità delle scienze e quindi rifuggo dal considerare autonoma qualsiasi scienza.

Le nostre posizioni evidentemente differiscono, e non poco, ma in ogni caso mai mi permetterò di trascurare o condannare le opinioni diverse dalle mie. :)


Inviato (modificato)
sono d'accordo ma se il fine del collezionista è quello appunto di collezionare (quindi acquistare) è preferibile prima approfondire la numismatica e il mercato e dopo la storia (anche se esistono approfondimenti storici nello studio della moneta) il "rischio" finale è quello di intendere la moneta come un mezzo e non come un fine e non è un caso che un insigne studioso,senza peli sulla lingua, come il Rizzo mostrava elementi di criticità nei confronti di molti suoi colleghi bravi nell'approfondire elementi di un dato contesto storico ma del tutto incompetenti allorquando si trovavano in mano una moneta.Da questo punto di vista non mi piace neanche quell'approccio utilizzato da molti operatori dei beni culturali per cui la moneta diventa solo ed esclusivmente un mezzo dal quale risalire alla datazione stratigrafica o degli altri manufatti rinvenuti. In definitiva ben vengano tutti gli approfondimenti storici ma insieme a questi è preferibile prima concentrarsi sullo studio e l'approfondimento della numismatica classica (scienza autonoma e branca dell'archeologia)

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Concordo con il parere di Fid

E' giusto e auspicabile allargare le proprio conoscenze prettamente numismatiche , studiando una moneta anche da un punto di vista storico , sociale , artistico , economico, tuttavia mai perdere di vista il fine

Sinceramente mi capita spesso di leggere articoli in riviste numismatiche dove gli autori si perdono in introduzioni dove toccano tutti i campi delle conoscenze con grande maestria per poi relegare nelle ultime colonne l' analisi delle monete.

Un gran calderone ricco indubbiamente di ottimi spunti interdisciplinari ma privo di spessore in quanto difficilmente un autore e' in grado di vantare conoscenze profonde in ogni campo

Assai improbabile essere uno storico un archeologo , un artista , un chimico , un economista allo stesso tempo.

Modificato da piergi00

Inviato

Io invece mi trovo completamente d'accordo con okt. Sicuramente il piacere collezionistico si realizza nell'analisi della moneta in tutti i suoi dettagli, ma il piacere intellettuale che deriva dal riuscire a leggere tutti i rimandi ad altre discipline che il tondello può suggerire è infinitamente superiore. Vi faccio un esempio: QUI.

La numismatica se perde il suo aspetto interdisciplinare e si limita alla pura analisi dei dati grezzi (che pure è fondamentale, sia chiaro) rischia di rimanere una disciplina piuttosto arida. Secondo la mia opinione, ovviamente :)


Inviato (modificato)

la Numismatica è già una scienza autonoma che racchiude in se stessa aspetti interdisciplinari.Mi rifiuto di pensare che la numismatica possa essere "analisi dei dati grezzi". Date un occhiata a questo link che, per quanto incompleto, ha il dono della chiarezza

Cos'è la numismatica?

Modificato da Fid

Inviato

Le due visioni che emergono dai vostri encomiabili interventi sono complementari e devono convivere, se si vuole apprezzare il fascino delle monete. da un lato, come dice OKT bisogna inserire la moneta nel contesto storico od economico od artistico, altrimenti si rischia di non darle il giusto rilievo.

Dall'altro la moneta non è un fossile guida, non è uno strumento, ma ha dignità di reperto in sè e per sé autonomo. Dall'esame dei suoi parametri (peso, lega, metallo, autorità emittente, conservazione, valore artistico ecc ecc) si possono trarre considerevoli informazioni sul periodo storico cui appartiene indipendentemente dal contesto del suo ritrovamento.


Inviato

Cerco di spiegarmi meglio con un esempio: prendiamo una certa specie monetale, il denaro d'argento di origine carolingia. Questa moneta (o per meglio dire di questa famiglia di monete) ha avuto una larghissima diffusione in tutto l'occidente medievale, quindi possiamo seguirne in dettaglio l'evoluzione in termini di peso, composizione, iconografia, stile, diffusione geografica e temporale (grazie ai ritrovamenti) e tutti gli altri dati "grezzi" che siamo in grado di osservare (passatemi il termine preso dalla scienza sperimentale) su un periodo di almeno cinque secoli. Pensate questa fase come il corrispondente dell'osservazione e registrazione dei risultati di un esperimento scientifico, che non ha assolutamente nulla di ignobile come sembra pensare Fid che si indigna all'espressione "analisi dei dati grezzi". Completata questa prima fase ci si può anche fermare, oppure limitarsi all'osservazione empirica: in un periodo di N secoli possiamo affermare che il contenuto di fino del denaro coniato a Casteldisotto è calato del X percento (ed effettivamente la maggior parte dei collezionisti, e anche molti studiosi, si limitano a questa fase, che già richiede risorse e volontà di approfondimento). Ma se si riesce a fare il passaggio alla fase successiva, magari anche solo in modo saltuario e parziale, e si cerca di interpretare i dati e confrontarli con una serie di ipotesi, allora sì che secondo me si apre un mondo di collegamenti con la storia, l'economia, l'arte, il costume, la tecnologia, la religione, il commercio ... Che significato ha la riduzione del contenuto di fino rispetto alle condizioni economiche predominanti? Che relazione c'è tra la frequenza dei ritrovamenti, la massa monetaria circolante e la ricchezza della società? Cosa ci dice la composizione dei ritrovamenti rispetto alle correnti di commercio? Perché si utilizzava una certa iconografia? Perché certe monete erano imitate anche a distanza di secoli in zecche distanti centinaia di chilometri? Cosa può dirci l'evoluzione dello stile di conio rispetto alle capacità tecnologiche delle officine di zecca? E potrei andare avanti per ore ...


Inviato (modificato)

ritorno sul tema principale della discussione intrapresa da Okt.

ai giovani spesso mancano le capacità economiche e non solo per esulare dalla numismatica stretta inteso come studio del tondello e più niente.

ed ora passiamo oltre.

Vi riporto quello che pensava il Marchese C. Strozzi riguardo la numismatica:

la numismatica come tutte le altre scienze ha d'uopo d'essere dispiegata in tutti quei lati dai quali possono risultare dei vantaggi, e questi lati realmente non le mancano, poichè la cronologia, la mitologia, la storia, la geografia, l'ortografia, e l'iconografia vi possono attingere infinite nozioni; ma se d'altronde non se ne ricaverà quel partito che può darci, riuscirà effettivamente un'occupazione futile, un perditempo

quindi se da una parte è giusto intendere la numismatica come materia a sé, è anche giusto andare oltre il semplice studio del tondello, collocarlo nel tempo e nello spazio, sapere il più possibile della moneta che è pervenuta fino a noi.

saluti,

Niko

Modificato da niko

Inviato (modificato)
Ma se si riesce a fare il passaggio alla fase successiva, magari anche solo in modo saltuario e parziale, e si cerca di interpretare i dati e confrontarli con una serie di ipotesi, allora sì che secondo me si apre un mondo di collegamenti con la storia, l'economia, l'arte, il costume, la tecnologia, la religione, il commercio ... Che significato ha la riduzione del contenuto di fino rispetto alle condizioni economiche predominanti? Che relazione c'è tra la frequenza dei ritrovamenti, la massa monetaria circolante e la ricchezza della società?Cosa ci dice la composizione dei ritrovamenti rispetto alle correnti di commercio? Perché si utilizzava una certa iconografia? Perché certe monete erano imitate anche a distanza di secoli in zecche distanti centinaia di chilometri? Cosa può dirci l'evoluzione dello stile di conio rispetto alle capacità tecnologiche delle officine di zecca? ....

tutto questo è "Numismatica" ed è ordinariamente presente dentro di essa, lo studio della moneta si avvale anche di elementi di storia, chimica, fisica, geografia, archeologia, sociologia, economia, etnologia, epigrafia, paleografia,storia dell'arte.... tutti applicati allo studio della moneta

Le domande da te poste richiedono approfondimenti numismatici sviluppati in buona parte dalla comunità scientifica. Non tutti i collezionisti,invece, decidono di conoscere e approfondire questi aspetti che sono e rimangono numismatici

Modificato da Fid

Inviato

Io credo che tutte le divergenze provengano da quell'"autonoma" di Fid, che neppure io approvo, pur cercando di comprendere ciò che voleva dire. Che la numismatica possa raccogliere altri aspetti disciplinari non c'è dubbio, ma che possa quindi sopravvivere da sola (in autonomia) non è accettabile dal mio punto di vista. Sono fortemente convinto che non esista nulla che non abbia bisogno dell'altro o che racchiuda in sè tutto lo scibile.

Oggi tutti gli specialisti di qualsiasi ramo si mettono in contatto con altri per aumentare le proprie conoscenze anche perchè le Scienze si sono enormemente evolute ed una persona sola, il Numismatico, mai potrebbe raggiungere risultati apprezzabili e senza carenze.

roth37


Inviato (modificato)
Io credo che tutte le divergenze provengano da quell'"autonoma" di Fid, che neppure io approvo, pur cercando di comprendere ciò che voleva dire. Che la numismatica possa raccogliere altri aspetti disciplinari non c'è dubbio, ma che possa quindi sopravvivere da sola (in autonomia) non è accettabile dal mio punto di vista.

e perchè mai? le cattedre di numismatica sono nate in perfetta sintonia con la numismatica quale autonoma scienza che studia il fenomeno monetale. Ogni qual volta aprite una monografia numismatica leggete un opera appunto numismatica e non un mix di storia,geografia,etnologia,archeologia ed altro. Gli studi sugli hoards sono studi numismatici,le catalogazioni e i manuali con i quali si trattano aspetti generaali di numismatica o si censiscono abbinamenti di conio,stili e si procede alla datazione delle monete sono opere numismatiche, le sylloge sono opere numismatiche,gli articoli sulle varie riviste numismatiche sono esse stesse articoli di numismatica.In tutto ciò che ho scritto non c'è nulla di "autonomo" o irrazionale,semmai sono le tesi opposte ad essere un po' "rivoluzionarie" :rolleyes:

Come ha ben fatto notare Piergi00 fra gli articoli numismatici ne esistono molti che di numismatico hanno ben poco perchè se si vuole scrivere di monete non si può parlare per 3 facciate di storia e successivamente lasciare 2-3 righe che parlino di monete (sarebbe più coerente pubblicare l'articolo su una rivista di storia)

Attualmente ho sul mio comodino la bellissima monografia di R. Ross Holloway "The thirteen-months coinage of Hieronymos of Syracuse" Chi ha avuto modo di leggerla avrà notato che l'autore inizia a parlare della storia di questo sfrotunato sovrano ma certamente avrà notato che tutta l'opera (e la parte più importante) verte sull'analisi, sulla catalogazione e sulle tavole della monetazione di Geronimo non certo sugli aspetti secondari e non certamente su aspetti para-numismatici.La medesima cosa è presente anche nella stragrande maggioranza delle pubblicazioni numismatiche. Un opera numismatica parla di monete e semmai aggiunge qualche elemento di contorno, il contrario è più un mix di altro e allora potrei pure dare ragione ad alcuni miei interlocutori

Modificato da Fid

Inviato

Vorrei tornare all'argomento iniziale del post:

Spesso incontro dei giovani appassionati di numismatica che però restano circoscritti (prigionieri) all'interno di una moneta: ne valutano la qualità e il prezzo, aggiungono qualche dato cronologico essenziale e si limitano a ciò.

[...]

La Numismatica secondo me resta arida se non si estende alla Storia, alla Storia dell'Arte, alla Storia della Filosofia, alla Letteratura, persino all'Esoterismo (Guénon, R.- 1982 - Il regno della quantità e i segni dei tempi. Adelphi, Milano)...

Mi permetto quindi di rivolgere un invito ai più giovani tra i nostri compagni di interesse: uscite dal dato grezzo, dalle preoccupazioni valutative, dalla Numismatica stretta!

Aprite la mente anche a tutto ciò che ad essa si collega: scoprirete un mondo di trame colorate e cangianti, di collegamenti emozionanti, di conoscenze profonde e prima impensabili!

okt

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Non essendo la numismatica la mia professione, avendo la fortuna di poterci dedicare il tempo e risorse a mia scelta, mi permetto di divertirmi con le monete, a cercare quelli che Paleologo giustamente chiama stimoli intellettuali. Ci sono dei momenti in cui noto un particolare di una moneta, e mi fa porre la domanda: "perché?"

Cercare la risposta mi ha portato per avventurosi percorsi di storia, economia, storia dell'arte che mi hanno portato lontano dalla moneta in sè, ma le hanno dato un contesto. Questo per me è prezioso quanto la moneta, a volte di più.

Se per caso questo non fosse Numismatica... beh, non me ne dolgo troppo! :P


Inviato
Vorrei tornare all'argomento iniziale del post:

Non essendo la numismatica la mia professione, avendo la fortuna di poterci dedicare il tempo e risorse a mia scelta, mi permetto di divertirmi con le monete, a cercare quelli che Paleologo giustamente chiama stimoli intellettuali. Ci sono dei momenti in cui noto un particolare di una moneta, e mi fa porre la domanda: "perché?"

Cercare la risposta mi ha portato per avventurosi percorsi di storia, economia, storia dell'arte che mi hanno portato lontano dalla moneta in sè, ma le hanno dato un contesto. Questo per me è prezioso quanto la moneta, a volte di più.

Se per caso questo non fosse Numismatica... beh, non me ne dolgo troppo!  :P

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Ecco, appunto perfetto ! Cambiamo nome: non più amanti della numismatica (numismatici è troppo!) ma amanti di quanto le monete ci offrono come spontanea evoluzione e storicità ...

Ed in questo Fid ha perfettamente ragione; faccio un esempio sulla mia persona: cosa c'entra un geologo marino con la numismatica ? Nulla, certamente ! Eppure ...

non mi si può condannare perchè ho un hobby da 35 anni e se tramite le monete ho sempre cercato di collegare fatti storici ai tondelli nella maniera più chiara possibile con il solo ed unico intento di attrarre altri appassionati nella maniera più semplice possibile. Va bene, cambiamo nome ! Non è questo certamente quello che spaventa. Ma non mi si venga a dire che la Numismatica è tutto, quando anche gli Archeologi, è fatto notorio, molto spesso si disinteressano della nostra affascinante materia (o la considerano di secondaria importanza) ...

roth37


Inviato (modificato)
cosa c'entra un geologo marino con la numismatica ? Nulla, certamente ! Eppure ...

beh ma Romolo Calciati è un dentista,Giuseppe Ruotolo un medico, Vico D'Incerti era un ingegnere,Rodolfo Spahr un agente di commercio,lo stesso Re Vittorio Emanuele III non faceva il numismatico di professione etc etc per non parlare di tutti gli innumerevoli collezionisti che si occupavano di altro e che hanno cambiato (con le loro famose collezioni) le conoscenze sulla numismatica.La numismatica non è materia esclusiva del mondo accademico

Modificato da Fid

Inviato

Beh. questa compagnia non mi dispiace affatto !!

Ma per concludere le nostre affermazioni mi sta benissimo il termine "Numismatico collezionista", che include tutti coloro che raccolgono monete di ogni razza e tipo e rivendendole o scambiandole quando non interessano più.

Con il termine "Numismatico professionista" indicherei invece colui che vive e lavora con la Numismatica nel quale includerei, forse impropriamente, anche il "Numismatico Accademico", che pur sempre un professionista è.

Tutti hanno inderogabilmente bisogno gli uni degli altri e direi che sono proprio i primi quelli che maggiormente mettono le mani in tasca.

Ho fatto questa distinzione perchè mi sembra che proprio da questo derivi il fatto che anche il termine "Numismatica s.s," possa venir interpretato in maniera discordante a seconda della "categoria" cui si appartiene.

roth37


Inviato (modificato)

premesso che qui in netta prevalenza siamo prima di tutto collezionisti e che il forum è prevalentemente espressione del mondo del collezionismo e delle sue esigenze,detto ciò,a prescindere da eventuali definizioni (o forzature), qualche differenza nell'universo del collezionismo e del collezionista c'è anche in ragione di cosa e come si colleziona,di quanto si spende, di dove si acquista ma sopratutto delle conoscenze necessarie per affrontare branche collezionistiche differenti che richiedono impegni culturali (ma anche economici) totalmente diversi quantitativamente e qualitativamente. E' chiaro che se si colleziona sesterzi o se si colleziona Euro qualche differenza c'è e non è di poco conto. E' chiaro che se si studiano sesterzi o euro la differenza c'è e non è di poco conto.

Tralasciando questi aspetti del collezionismo (che andrebbero approfonditi ) a ciò bisogna aggiungere che non tutti collezionisti sono uguali in quanto ognuno ha le proprie attitudini,preferenze,possibilità,disponibilità,esigenze......

1) un folto o foltissimo gruppo si limita esclusivamente all'acquisto e al possesso.A questi collezionisti basta dare semplicemente un catalogo (preferibilmente con i prezzi) e fornire loro le nozioni base sul grado di conservazione e sull'autenticità di un conio.Molti di questi saranno destinati ad essere e rimanere neofiti (molti per loro libera scelta)

2)un gruppo più o meno ristretto (dipende dagli ambiti) avverte il desiderio di andare oltre il lato commerciale e studia tutto ciò che serve a conoscere la moneta (numismatica) sia per muoversi sul mercato sia per esigenza culturale

In questo secondo gruppo,per molte monetazioni, c'è chi approfondisce le proprie conoscenze numismatiche qualitativamente e quantitativamente in modo molto differente e fra questi solo una minoranza della minoranza (poche persone al mondo) raggiunge conoscenze alla pari o superiori a quelle di noti studiosi o accademici di fama internazionale

Modificato da Fid

Inviato

p.s. A parte tutto ciò, più volte ho letto che la conoscenza serve ad acquistare meglio e non sarò di certo io a smentire questo dato oggettivo ma tenete presente che la cultura non è tutto. Esistono collezionisti danarosi che di numismatica non ne conoscono totalmente nulla ma quando acquistano (facendolo nelle migliori case d'asta) si portano a casa monete divine che il povero studioso non può permettersi per cui lo studio può essere appagante ed importante ma (purtroppo) ai fini collezionistici non c'è solo questo


Inviato
p.s. A parte tutto ciò, più volte ho letto che la conoscenza serve ad acquistare meglio e non sarò di certo io a smentire questo dato oggettivo ma tenete presente che la cultura non è tutto. Esistono collezionisti danarosi che di numismatica non ne conoscono totalmente nulla ma quando acquistano (facendolo nelle migliori case d'asta) si portano a casa monete divine che il povero studioso non può permettersi per cui lo studio può essere appagante ed importante ma (purtroppo) ai fini collezionistici non c'è solo questo

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Mi sembra che ci stiamo... avvicinando a grandi passi ... e perchè no?

roth37


Inviato

personalmente come collezionista sono daccordo con Roth37,x lo meno penso di avere capito cio che vuol dire..,dicevo,io come collezionista guardo certo la belezza della moneta,la rarita' e nn la rarita'...quando mi capita di aprire il mio raccoglitore x me e com tornare indietro nel tempo,pensare e rivivere quei tempi..,quindi quando prendo in mano una delle mie monete e nn solo delle mie,nn dico e penso solo..hmmmm guarda qui che bella moneta,rilievi belli, legenda silegge bene,moneta nn usurata ecc ec,certo mi interessa e deve stare nel collezionare,ma penso anche, dove,chi,come quando,xche',come le usavano ,cosa potevano comperarsi questa povera gente ecc....ecco x me collezionare una moneta vuol dire anche questo :)


Inviato (modificato)

perchè un collezionista che acquista monete in alta qualità quelle cose non le può pensare e non può provare le stesse emozioni? :blink: una moneta di ottima qualità non solo possiede lo stesso valore storico ma in più ha anche un valore estetico e artistico (quindi qualcosa in più e non certamente qualcosa in meno) oltre chiaramente ad un maggiore valore economico.

Modificato da Fid

Inviato

D'accordissimo con okt :)

che ha lanciato questa riflessione.

Personalmente sono diffidente da chi si propone come esperto o virtuoso di una sola materia.

Ho conosciuto un promettente pianista che incantava ma il poveretto pensava che Chopin fosse francese e anche altri esperti di altre materie che erano un pozzo d'ignoranza.

La "moneta" è un piccolo riassunto, in pochi centimetri, della complessità dei tempi che l'hanno vista circolare ma anche un atto d'amore dell'incisore, talvolta solo un artigiano, ma il più delle volte artista vero e proprio; quindi si può senza problemi entrare nella sfera della storia dell'arte.

Ma la moneta era anche un messaggio, non soltanto politico, anche filosofico o religioso lanciato al mondo.

Le monete ci raccontano la storia dell'umanità con la loro forma, con i metalli usati per coniarle etc.

Non dobbiamo dimenticare che le monete stesse sono simboli già di per sè un bene inutile e non corrispondente alla realtà del suo "valore intrinseco" (soprattutto in tempi recenti) dopo l'abbandono dell'oro e dell'argento.

Eppure ci sono persone disposte pagare cifre non indifferenti per un pezzo d'alluminio che pure se lo squagli poi te lo dai in testa (almeno gli antichi le tosavano e si facevano sacchetti d'oro e d'argento comunque spendibili).

Senza parlare poi dell'aspetto mediatico di questi tondelli di metallo, insomma citando la famosa formula di Mcl Luhan "The medium is the message" penso che si attagli senza troppe forzature a questi dischetti metallici come portatori simbolici di messaggi sia per i contemporanei che per coloro che verranno dopo di loro (i collezionisti?).

Quelle commemorative, sin dall'antichità, nascono esclusivamente per questo motivo: spiegare i tempi, lasciare una traccia nella storia.

Ignorare tutto ciò in nome di un fattore puramente economico significa chiudersi in una torre d'avorio o peggio nel deposito di Paperone godendo soltanto dell'aspetto collezionistico fine a se stesso, un po' onanistico, goderne con gli altri, mettere in gioco ciò che si ha per me è il vero fine del collezionista a tutto tondo.


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