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IGNORED

I capolavori dell'arte incisoria Imperiale


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L'uccisione di Valeriano da parte dei Goti

... Persiani ... Valeriano fu preso prigioniero in battaglia dal re sasanide Sapore (Shahpur), presso Edessa in Siria nel 260, e morì in cattività qualche tempo dopo. Quello ucciso in battaglia dai Goti dopo Traiano Decio fu Valente, ad Adrianopoli in Tracia nel 378.

La situazione migliora con i tetrarchi del IV secolo, ma lo stile è molto approssimativo

Qui si potrebbe scrivere un trattato. Quanto si tratta di stile approssimativo per incapacità, quanto per trascuratezza nella conazione dei piccoli noiminali e quanto invece di una precisa scelta mirante all'idealizzazione dell'aspetto del dominus? Se si vanno a guardare solidi e medaglioni dell'epoca, altro che stile approssimativo... in molti casi peraltro si intuisce già l'evoluzione verso la ieraticità bizantina...

QUESTA è una interessante discussione sull'argomento passata sul forum qualche tempo fa ;)


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La domanda di Niko è particolarmente interessante perché fa riferimento a tutta una serie di dinamiche sociali, culturali, politiche, economiche ed estetiche che sono già state indicate perfettamente nei precedenti interventi. Lo stile presente nelle incisioni numismatiche riflette in maniera chiara ed evidente tutti gli accadimenti intercorsi nel lungo periodo della storia di Roma e possiamo osservare ogni cosa nell'evoluzione del gusto e dello stile partendo dal nobile periodo Repubblicano per giungere alla caduta dell'Impero Romano.

Augusto si servì delle incisioni numismatiche per porre in essere una vera e propria propaganda; fece questo partendo dalle vittorie. Passò poi alla celebrazione della pacificazione dell'Impero, al recupero degli stendardi ripresi ai Parti e giunse acutamente alla glorificazione del principe, della famiglia imperiale e degli eredi al potere. Il suo ritratto doveva propagandare il nuovo Stato e lo faceva esprimendo calma estetica e moderazione. I tratti fisiognomici comunicavano una nobiltà fisica e spirituale che distanziava l'imperatore dagli altri ed il suo volto inciso era illuminato da una bellezza senza età. Esso era armonioso nelle proporzioni e si ispirava ai canoni classici della scultura di Policleto. Tali ritratti sono caratteristici del periodo di maggiore potere di Augusto; nel periodo giovanile, infatti, egli veniva raffigurato con estremo realismo anche psicologico e possiamo ancora notare la celebrazione delle sue sembianze giovanili molto nervose, con la barba fatta crescere in segno di lutto per la morte di Cesare ed i capelli scomposti. Tale realismo propriamente romano, tornerà subito con i successori di Augusto ed in particolare con Nerone che imporrà una nuova qualità artistica delle incisioni numismatiche. Essa sarà caratterizzata da una maggiore immaginazione nella prospettiva, un rilievo più alto delle incisioni e da un estremo realismo. L'imperatore inizia a divinizzarsi ed indosserà l'egida di Giove e di Minerva.

La monetazione dei Flavi e di Traiano continuerà su quest'onda incidendo particolarmente sul concetto di moneta commemorativa di monumenti ed opere pubbliche. La qualità artistica risulterà sempre eccezionalmente bella e curata oltre che varia.

Il realismo dei ritratti tese a sfumare e divenire più pacato con Adriano e gli Antonini che risulteranno finemente rappresentati nei particolari, nella barba e nei capelli e si stemperò verso la fine del II Secolo nell'idealizzazione di Settimio Severo che rimase però sempre ancorato al realismo romano.

Nel periodo che progressivamente conduce alla fine dell'Impero, poi, le emissioni diventano generalmente sempre più numerose a causa soprattutto dei persistenti fenomeni inflazionistci e le stesse tematiche numismatiche tendono a farsi progressivamente sempre meno varie. In tale periodo di dissesto finanziario, il lavoro delle officine divenne frenetico e questo venne a cozzare con la possibilità di produrre molteplici modelli per altrettanti soggetti. L'autoritarismo divenne, inoltre, un diritto-dovere dell'imperatore e questo produsse l'assenza di un'esigenza morale di illustrare puntualmente l'operato dello stesso che i sudditi ebbero a dover considerare ottimo senza riserve.

La frequente ripetizione delle stesse tematiche, inoltre, è indice di una politica ben precisa che tende alla conservazione ed al dare un riscontro reale all' "aeternitas" ed alla "perpetuitas".

L'arte incisoria non è, però, irrimediabilmente confinata in una stereotipia mediocre; essa presenta anche dei mirabili capolavori che si vanno a concertare con lo straordinario sviluppo delle cosiddette arti minori: argenteria, oreficeria, toreutica, lavorazione dell'avorio e possiamo apprezzare ancora oggi medaglioni eccezionali per raffinatezza di tecnica compositiva ed incisoria. Enrico


  • 1 mese dopo...
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Vi segnalo questa bellezza in asta da NAC e la relativa descrizione.

Sestertius circa 37-38, Æ 27.67 g. C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT Laureate bust l. Rev. AGRIPPINA - DRVSILLA - IVLIA The sisters of Gaius standing facing: Agrippina, as Securitas, holds cornucopiae in r. hand resting on column, with l. hand on shoulder of Drusilla, as Concordia, who holds patera and cornucopiae; Julia, as Fortuna, holds rudder and cornucopiae. In exergue, S C. C 4. BMC 37. RIC 33. CBN 48. Kent-Hirmer pl. 48, 167.

Very rare, undoubtedly the finest specimen known and one of the best Roman bronzes

in existence. A magnificent portrait of Gaius in the finest style of the period, perfectly

struck in high relief with an enchanting untouched brown patina, Fdc

From the William James Conte collection.

Many aspects of Caligula’s reign have captured the imagination of historians, but the sexual relationships he is said to have pursued with his sisters is perhaps most shocking of all. It is on par with the exploits of Elagabalus or the alleged seduction of young Nero by his deranged mother Agrippina Jr., who, by no mere coincidence, was one of Caligula’s sisters.

Caligula’s incestuous relationships with his sisters are alleged by the relatively contemporary historians Suetonius and Josephus. Much later, in the fourth and fifth centuries, these original claims were echoed by various writers, including Eutropius, Aurelius Victor, St. Jerome, Orosius and the anonymous compiler of the Epitome de caesaribus. The truth of the claims, of course, is impossible to confirm, and there is a healthy dose of skepticism among modern scholars.

Whatever personal or sexual affection Caligula may have felt toward his sisters, this coinage is purely political and dynastic in flavour. His sisters are each named and are shown in the guise of personifications: the eldest, Agrippina Junior, as Securitas, the middle-sister, Drusilla, as Concordia, and the youngest, Julia Livilla, as Fortuna.

This remarkable type was produced on two occasions, his initial coinage of 37-38, and again in 39-40. The example offered here belongs to the first coinage, which was issued when all three of the imperial women were alive. Drusilla, Caligula’s favourite sister (and the one with whom he is said to have had an enduring incestuous relationship), died tragically on June 10, 38, nearly three months after the last coins of the initial issue were struck.

By the time the last issue was produced (beginning March 18, 39), Drusilla had been accorded the status of a goddess, providing the curious circumstance of a goddess being portrayed in the guise of a personification. Life in the palace worsened after Drusilla’s death and Caligula’s affection for his remaining two sisters declined.

The circumstances reported by the ancient sources are nothing short of bizarre: Drusilla had been married to Marcus Aemilius Lepidus, who had also been Caligula’s lover. At least after Drusilla died, Lepidus extended his sexual liaisons to include Agrippina and Julia Livilla, his former sisters-in-law. By late in 39 this web of relationships seems to have evolved into a failed plot by Lepidus against Caligula, who executed Lepidus and sent his two sisters into exile out of their suspected complicity.

All of this palace intrigue occurred in the midst of the second issue of ‘three sisters’ sestertii, the production of which Caligula probably halted immediately since of the three sisters shown, one was dead and two were in exile for having plotted against his life.

This coin featured on a former NAC christmas card.

post-1843-1231369218_thumb.jpg


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Anche questo Tito dallo stile insolito è molto affascinante! :)

Sestertius July-December 72, Æ 25.67 g. T CAESAR VESPASIAN IMP III PONT TR POT II COS II Laureate and cuirassed bust r., with aegis. Rev. Titus, holding olive-branch and human-headed sceptre, on triumphal quadriga r.; on side of car, figure of Titus placing r. hand on head of captive and holding palm branch in l. In exergue, S C. C 231. BMC 650 and pl. 26, 1 (these dies). RIC 476. CBN –, cf. 641 (laureate only).

Extremely rare and among the finest specimen known of this intriguing issue, one of the

most difficult of the series of the Judaea. A very attractive portrait and realistic portrait

in the finest style of the period. Tiber tone, extremely fine / about extremely fine

Ex Leu sale 38, 1986, 248. Frm William James Conte collection.

This sestertius is one of the best preserved coins from a special issue struck near the end of June, 71, after Titus returned to Italy as the victorious general of the Judaean war. Not only had he commanded at his father’s side during the early years of the rebellion, but he sacked Jerusalem, thus effectively bringing the war to an end.

The portrait die is of astonishingly good workmanship, with Titus’ features carefully modelled and his cuirass breastplate decorated with an ornate gorgoneion. The special character of the die is also shown by its liberal use within this issue, as it is paired with four different reverses: Titus-in-quadriga, Titus on horseback holding a sceptre, Titus on horseback spearing fallen warrior, and a complex type showing a palm tree before Titus, who places his foot on a prow and holds a victoriola as he receives supplications from a kneeling Jew and the personification of Judaea.

Titus brought with him booty, slaves and exotic animals, all of which were displayed in the triumphal procession that is memorialized on the interior panels of the Arch of Titus. Rather than taking the separate triumphs they had been granted by the senate, Vespasian and Titus combined theirs into a single, splendid procession. Not only did this show family unity, but it was typical of the spendthrift Vespasian, who had little money to spare in the wake of the civil war.

The triumphal quadriga reverse was used in 72 and 73 for sestertii and asses struck in the name of all three Flavian men. In his Book VI, Chapter V, Josephus does not describe Titus or Vespasian riding in a quadriga, but Titus clearly was for at least part of the procession, as is proven by this coinage and by the famous panel on the Arch of Titus.

Titus was greeted by Vespasian well outside of the city, accompanied by crowds lining the path for miles. Josephus tells us that most of the city’s population left the capital to find a place along the road taken by the Flavians. After having rested the night in the Temple of Isis, they entered Rome, passing through the Porta Triumphalis. Josephus notes: “Vespasian and Titus came out crowned with laurel, and clothed in those ancient purple habits which were proper to their family…and when they had put on their triumphal garments…they sent the triumph forward, and marched through the theatres, that they might be more easily seen by the multitudes. …Vespasian marched in the first place, and Titus followed him; Domitian also rode along with them, and made a glorious appearance, and rode on a horse that was worthy of admiration.”

post-1843-1231369901_thumb.jpg


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Poteva mancare un medaglione di Commodo? :)

Medallion 184-185, Æ 49.52 g. M COMMODVS ANTONINVS AVG PIVS BRIT Laureate, draped and cuirassed bust r. Rev. IMP TR P X IMP VII COS IIII P P Victory, naked to waist, seated r. on shields and arms, holding branch and shield inscribed VICT / BRIT. Before her, trophy. C 394. Gnecchi 80 and pl. 83, 7. BMC medallion 16.

Extremely rare. A magnificent coin perfectly struck in high relief with an untouched dark

green patina. A vigorous portrait of high style and an interesting and finely detailed

reverse type. One of the finest Roman bronzes in existence.

Virtually as struck and Fdc

Ex NAC sale 11, 1998, 458. From the William James Conte collection.

This medallion of 184/5 proclaims a Roman victory in a war in Britain, which Dio describes as the most serious military engagement of Commodus’ reign. It began when tribesmen crossed the Antonine Wall or Hadrian’s Wall and murdered a senior official, seemingly the governor. To prosecute the war Commodus appointed Ulpius Marcellus, who conducted ‘ruthless’ campaigns into southern Scotland, and possibly even into the southern highlands. At some point in the conflict the soldiers – perhaps upset about difficult conditions – tried to proclaim a legionary legate named Priscus as their candidate for emperor, but to no effect.

In 184 Commodus earned the premature title of Britannicus, for it is clear that warfare on the island continued in the following year, if not longer. Indeed, Dio suggests that in 185 the insubordinate army in Britain sent 1500 of its members to Rome to make their case against the praetorian prefect Perennis, at which point Commodus handed him over for lynching. Another source, the Historia Augusta, repeats the lynching story, but indicates the prefect’s death resulted from his dismissal of legionary legates.

It would seem that troubles in the West at this time were not limited merely to Britain, for the Historia Augusta also records “the deserters’ war,” which closely resembles the revolt of the Bagaudae, which Diocletian’s comrade Maximian had to suppress before he was hailed emperor about a century later, in 286.

post-1843-1231370196_thumb.jpg


Inviato

bellissime, pero forse alla fine voto il sesterzio di Galba.....

sku


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C'è poi il primo soldato sulla destra che sembra parlare veramente con Galba......e gli altri discutere fra di loro come nella realtà.....un capolavoro dell'arte incisoria romana.......

sku


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Inviato
bellissime, pero forse alla fine voto il sesterzio di Galba.....

sku

Anche io! :)


Inviato

Beh, vedo che hai buon gusto, purtroppo noi comuni mortali queste monete le possiamo vedere solo dai cataloghi. :( Per me la migliore dell'asta NAC prossima è l'agrippina, il difetto che trovo a queste monete è la mancanza di patina. Benedizione, per cifre che vanno dai 50000 ai 200.000 chf (+ i rilanci e + i diritti!) avrei ben diritto ad una bella patina verde bottiglia piena di cristalli... anche perché la patina con evidenza di cristallizzazione è l'unica reale garanzia che la moneta ha veramente 2000 anni, non è solo per bellezza. Non sto dicendo che queste bellissime monete sono false, beninteso, voglio solo precisare che per quelle cifre meriterei anche la patina, che è un plus non da poco, oltre alla conservazione (impressionante, FDC!), la centratura la rarità, il pedigree ecc ecc . Trovo che la mancanza di patina sia un difetto non trascurabile, personalmente ridurrei la valutazione di queste monete della metà per questo motivo.

post-705-1231544272_thumb.jpg


Inviato

Ciao Caius,

ne abbiamo già parlato nel forum...la patina se c'è è meglio, purtroppo se l'agrippina - di cui sopra - aveva una patina enamel "basava" ancora di più e, comunque variegare un compendio di belle monete, alternando i vari colori:

- bronzo (marroni rossicce...se ne vedono sempre meno);

- fiume Tevere ( marezzate giallino - rossicce);

- e tutte el sfumature delle patine ossidate, /dal grigio a tutti i verde);

arricchisce più che sminuire la raccolta, la rende più varia e poi la patina q. sempre attenua i rilievi ed i particolari e non si può mai giurare che non abbia subito un restauro e/o nasconda qualcosa.

Se poi le patine piacciono particolarmente (esistono i collezionisti di patine)...amen.

Ciao a tutti.

Piakos


Supporter
Inviato

Condivido in pieno le considerazioni di Caius.

Tuttavia, paradossalmente, l'assenza di patina o una patina leggera permette di apprezzare meglio i dettagli "dell'arte incisoria" del "celator" romano, della sua maestria. Ovviamente la bellezza di una moneta per un collezionista è un personalissimo mix di vari fattori: stile, conservazione, patina, centratura, freschezza del conio ecc... Questa discussione è centrata su uno solo di questi elementi: lo stile. Elemento anche questo personalissimo, ma per questo è cos'ì interessante vedere le monete postate dagli utenti: perchè in qualche modo riflettono il loro gusto artistico. :)


Inviato

La patina rimane sempre l'anima della moneta ed anche quando attenua, con il suo spessore, i rilievi del tondello, risulta il nobile segno lasciato dal tempo sul metallo antico. E' vero che spesso si tende a privilegiare l'aspetto della leggibilità, ma ritengo forse un pò cinicamente che esso lo si possa trovare molto raramente allo stato naturale intendendo con ciò la condizione in cui la moneta viene consegnata dal tempo stesso e dalla sua storia. Forse varrebbe la pena apprezzare in collezione le monete con la patina e gustarsi i rilievi ottimali sui testi, soprattutto quelli antichi, che custodiscono incisioni fantastiche! Enrico


Inviato
Beh, vedo che hai buon gusto, purtroppo noi comuni mortali queste monete le possiamo vedere solo dai cataloghi. :( Per me la migliore dell'asta NAC prossima è l'agrippina, il difetto che trovo a queste monete è la mancanza di patina. Benedizione, per cifre che vanno dai 50000 ai 200.000 chf (+ i rilanci e + i diritti!) avrei ben diritto ad una bella patina verde bottiglia piena di cristalli... anche perché la patina con evidenza di cristallizzazione è l'unica reale garanzia che la moneta ha veramente 2000 anni, non è solo per bellezza. Non sto dicendo che queste bellissime monete sono false, beninteso, voglio solo precisare che per quelle cifre meriterei anche la patina, che è un plus non da poco, oltre alla conservazione (impressionante, FDC!), la centratura la rarità, il pedigree ecc ecc . Trovo che la mancanza di patina sia un difetto non trascurabile, personalmente ridurrei la valutazione di queste monete della metà per questo motivo.

la penso esattamente come te!!!!!

ciaooo

sku


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