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La croce patente sulle monete medievali


Paleologo

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Axum fu la seconda nazione, in ordine di tempo, dopo gli Armeni, ad adottare la religione cristiana quale religione di Stato, ma i primi in assoluto ad utilizzare il simbolo della croce sulle monete.

In Occidente i precursori dell'utilizzo della croce nelle emissioni monetali sembrano essere stati i Visigoti, i Suevi, i Longobardi nel periodo compreso all'inizio e la meta' del VI secolo (non i Goti , se non in rappresentazioni minori:

asta crociata retta dalla Vittoria alata).

Come si vede l'utilizzo di questo simbolo si affermo' secoli prima della sua adozione carolingia che non fece che riprendere modelli iconografici in uso da tempo.

numa numa

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Annotazione molto interessante. Mi chiedo quanta influenza possano aver avuto le monete axumite o armene sulle emissioni di altre zone della cristianità, anche molto lontante: ci furono contatto ed influenza reciproca, o si trattò di sviluppi indipendenti? La risposta onestamente non la conosco, quindi la rilancio nel forum.

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Senza trascurare l'invito di Mirko a rimanere con i piedi per terra e le interessanti osservazioni sulle monete di Axum, per quanto riguarda la simbologia mi sembra molto promettente la "pista bizantina". Se la croce patente iscritta in un cerchio era un simbolo iconograficamente conosciuto e accettato in associazione al Cristo in maestà, non trovo strano che sia stato scelto come emblema dei Crociati, i "soldati di Cristo" (purché questo sia storicamente accertato e non stiamo facendo chiacchiere "stile Voyager" -- la citazione di fonti è benvenuta) e successivamente degli ordini combattenti. In questo senso mi ricollego alla citazione fatta da Minerva in uno dei primi interventi, in cui la croce patente è definita dal Papa "segno trionfante". Mi sembra di poter dire quindi che in quella fase storica l'associazione della croce patente con il cristianesimo militante era già ben consolidata (Gerusalemme era ancora in mano cristiana).

Possiamo ipotizzare per la croce patente una serie di collegamenti di questo tipo?

Cristo trionfante (attraverso l'iconografia bizantina) --> Simbolo dei Crociati --> Segno dei Cavalieri di ritorno dalla Terrasanta --> Influenza e potere (anche finanziario) degli Ordini combattenti --> Simbolo dominante sulle monete

Mi sembra infatti che solo a partire dalla prima metà del XII secolo, se non anche più tardi (correggetemi se sbaglio) la croce patente diventa un simbolo prevalente (occupa quasi tutto il campo di una faccia della moneta) con una diffusione praticamente universale. Sarebbe interessante se qualcuno volesse continuare la "campionatura" fotografica iniziata da Rob estendendola più avanti nel tempo.

Vi dispiace se metto questa discussione in evidenza? ;)

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Mi chiedo quanta influenza possano aver avuto le monete axumite o armene sulle emissioni di altre zone della cristianità, anche molto lontante: ci furono contatto ed influenza reciproca, o si trattò di sviluppi indipendenti? La risposta onestamente non la conosco, quindi la rilancio nel forum.

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Nota a latere: sembra accertato (non chiedetemi adesso di ritrovare le fonti) che contingenti di cavalieri etiopi parteciparono alle Crociate e quanto meno cooperarono con i Crociati. La statua di San Maurizio conservata nella Cattedrale di Magdeburgo, che rappresenta il santo come un cavaliere in cotta di maglia con le sembianze di un africano, si riferirebbe proprio a questo episodio. Quindi qualche contatto c'era sicuramente. Se però possiamo ancora parlare di "Axumiti" in questo periodo storico non saprei proprio dire.

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Leggendo rapidamente su internet pare che le monete axumite abbiano viaggiato parecchio.

La maggior parte delle monete axumite sono state trovate in grandi centri di commercio e pochissime in villaggi remoti, ove il commercio era per lo più basato sul baratto e non sulla moneta.

Molte monete sono state trovate nel nord dell'Etiopia ed in Eritrea, la regione centrale di Axum, sebbene monete axumite siano attestate ad Arato e Lalibela.[5] Molte monete sono state trovate ancora più lontano. Numerosi tesori di monete (sempre oro eccetto una moneta d'argento) sono stati trovati nel sud dell'Arabia, più che nella stessa Axum, testimoniando forse una presenza axumita in parti della regione (a sostegno forse il titolo usato che rivendicava il controllo su parte dell'Arabia meridionale durante il regno di GDRT). I ritrovamenti possono essere resti di tesori lasciati durante il periodo di Kaleb (forse come pagamento di mercenari), quando la zona fu sotto il controllo axumita. Oltre al Corno d'Africa e alla penisola Araba, le monete sono state rovate in Israele, Meroe, Egitto, e India.

Da wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Monetazione_axumita

Qui un interessante articolo: http://198.62.75.1/www1/ofm/sbf/Books/LA46/46307EAA.pdf

Modificato da fra crasellame
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Cristo trionfante (attraverso l'iconografia bizantina) --> Simbolo dei Crociati --> Segno dei Cavalieri di ritorno dalla Terrasanta --> Influenza e potere (anche finanziario) degli Ordini combattenti --> Simbolo dominante sulle monete

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Io non trascuro la massiccia presenza della croce sulla monetazione carolingia e poi ottoniana. Non mi permetto di parlare di simbolo dominante, ma di sicuro, a mio avviso, era troppo ricorrente per poter trascurare l'influenza che ha avuto sulla monetazione successiva. Quindi credo più in un percorso sicuramente numismatico.

Il simbolo, poi, presso i bizantini era già diffuso nel V secolo, quindi credo ad uno sviluppo in seno ad esso, indipendente da Axum. Ma chiaramente influenze reciproche non sono da escludersi a priori.

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Cristo trionfante (attraverso l'iconografia bizantina) --> Simbolo dei Crociati --> Segno dei Cavalieri di ritorno dalla Terrasanta --> Influenza e potere (anche finanziario) degli Ordini combattenti --> Simbolo dominante sulle monete

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Io non trascuro la massiccia presenza della croce sulla monetazione carolingia e poi ottoniana. Non mi permetto di parlare di simbolo dominante, ma di sicuro, a mio avviso, era troppo ricorrente per poter trascurare l'influenza che ha avuto sulla monetazione successiva. Quindi credo più in un percorso sicuramente numismatico.

Il simbolo, poi, presso i bizantini era già diffuso nel V secolo, quindi credo ad uno sviluppo in seno ad esso, indipendente da Axum. Ma chiaramente influenze reciproche non sono da escludersi a priori.

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Concordo con Orlando. Per quanto riguarda la monetazione imperiale d'occidente l'evoluzione sommariamente fu questa (tralascio le emissioni minori):

1) croce patente / monogramma

2) croce patente / nome della zecca emittente

3) Croce / tempio tetrastilo e croce

LE IMMAGINI

Ho scelto monete di Pavia in quanto capitale del Regno d'Italia:

image03567.jpg

1) Denaro, Carlomagno (768-814), Pavia

03138q00.jpg

2) Denaro, Lodovico I "Il Pio" (812-820), Pavia

01236q00.jpg

3) Denaro, Berengario I (888-915), Pavia

Effettivamente dopo il terzo tipo si perde uniformità di tipo fra le varie zecche italiane ed europee (senz'altro un sintomo della disgregazione del potere centrale dell'impero), difatti per esempio le monete di Pavia per un pezzo non recheranno più la croce:

image75068.jpg

Denaro, Ottone I Re d'Italia (962-967), Pavia

mentre però nello stesso periodo le zecche di Venezia e Verona continuarono a portare la croce, rispettivamente con il consueto tipo del tempio e un nuovo tipo con croce latina sui due versi:

image03607.jpg

Denaro, Ottone I Re d'Italia (962-967), Verona

00955q00.jpg

Denaro, monetazione anonima con Cristvs Imperat (970 – 1024), Venezia

E' senz'altro vero che a partire da Enrico IV di Franconia la croce patente ritornò in auge sui denari dell'Italia del nord, e per molti secoli vi rimase in una forma a o l'altra.

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Grazie Rob per queste splendide immagini di denari medioevali che testimoniano l'evoluzione dei simboli cristiani nella monetazione medioevale dell'Italia Settentrionle.

Ma queste sono comunque tutte testimonianze "tarde" (anche se per qualche medioevista sul Forum possano rappresentare l'antico).

Tutte le simbologie riportate su queste monete sono state mutuate da coniazioni precedenti.

In particolare il tempio tetrastilo era comparso quasi due secoli prima sulle monete di Adelchi, battute a Benevento all'inizio dell'800, l'ultimo principe longobardo (cantato nelle odi del Manzoni).

Il simbolo della croce viene utilizzato sulla monetazione longobarda gia' nel VII-VIII secolo e diviene dominante a partire dalle Flavie di Aistolfo e Desiderio a partire dal 700 (croce potenziata pero', non patnte).

Non e' quindi corretto affermare che il simbolo della croce divenga comune sulle monete in epoc basso medioevale (1100 - 1200) e nemmeno in epoca Carolingia.

Si e' indotti a pensare questo semplicemente perche' ci si riferisce alla moneta argentea tardo-medioevale ove il simbolo della croce diviene rapidamente dominante, ma la monetazione argentea era inesistente o quasi prima della riforma carolingia e quindi troviamo il simbolo solo sulla monetaziona aurea che era molto piu' rarefatta e usata solo nella grandi transazioni (esecuzione di contratti, acquisto di terreni, etc.).

Ne' Visigoti, ne' SUevi ne' Longobardi (se non in rarissime emissioni) avevanom infatti emesso moneta argentea, mentre il simbolo della croce era assai usato nella loro monetazione aurea.

Quello che i Crociat utilizzano, ben 5 secoli piu' tardi e' un'usanza gia' ampiamente affermata ed esperita da tempo immemore, e parimenti nella tradizione orientale, bizantina si ha il medesimo sviluppo con una continuita' temporale ancora piu' marcata.

numa numa

PS

Infine per rispondere all'annotazione sul cavaliere etipoe che partecipo' alle crociate, non ho notizie in merito ma e' un dato plausibile. In ogni caso il regno di Axum fini' irrimediabilmente con la fine del VII secolo.

La tradizione cristiana, fortissima in quel Paese, pero' continua fino ai nostri giorni.

Non dimentichiamo che e' ancora il popolo che affera di custodire l'Arca della Santa Alleanza.

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Il simbolo della croce viene utilizzato sulla monetazione longobarda gia' nel VII-VIII secolo e diviene dominante a partire dalle Flavie di Aistolfo e  Desiderio a partire dal 700 (croce potenziata pero', non patnte).

Non e' quindi corretto affermare che il simbolo della croce divenga comune sulle monete in epoc basso medioevale (1100 - 1200) e nemmeno in epoca Carolingia.

... Quello che i Crociat utilizzano, ben 5 secoli piu' tardi e' un'usanza gia' ampiamente affermata ed esperita da tempo immemore, e parimenti nella tradizione orientale, bizantina si ha il medesimo sviluppo con una continuita' temporale ancora piu' marcata.

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Mi sembra che si stia cercando appunto di ricostruire questa continuità temporale. E non c'è dubbio, per quanto riguarda la croce patente, che si debba passare dai carolingi, i quali avranno certamente sentito l'influenza delle monetazioni precedenti (avgvstvs lo ha scritto fin dall'inizio di questa discussione).

Del resto hai citato Astolfo e Desiderio che sono contemporanei di Pipino il Breve e Carlo Magno i quali sono appunto carolingi.

Inoltre le immagini di rob si riferoscono appunto a croci patenti e non potenziate.

Carlo Magno, vinti i longobardi di Desiderio e Adelchi, sceglie la croce patente (e non quella potenziata) e da allora questa ha avuto la più larga diffusione direi senza soluzione di continuità.

A me, lo ripeto, sembra importante capire il periodo in cui questa croce patente, da presenza o sporadica o comunque non protagonista, lo diventa a pieno titolo.

In questo senso, mi sembra che l'epoca carolingia (che risente dell'influenza di bizantini e longobardi), fin da Carlo Magno, costituisca la chiave di volta per la ricostruzione del percorso della croce patente nella tradizione monetaria occidentale.

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A me, lo ripeto, sembra importante capire il periodo in cui questa croce patente, da presenza o sporadica o comunque non protagonista, lo diventa a pieno titolo.

In questo senso, mi sembra che l'epoca carolingia (che risente dell'influenza di bizantini e longobardi), fin da Carlo Magno, costituisca la chiave di volta per la ricostruzione del percorso della croce patente nella tradizione monetaria occidentale.

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Credo che questo sia davvero il punto da cui partire per capire la storia del simbolo nell'Occidente Medioevale.

In rete ho trovato questa interessante pagina che sintetizzo nei punti a noi più utili:

http://fr.wikipedia.org/wiki/Numismatique_...%A9di%C3%A9vale

Nella tarda antichità si continuano a riprendere i tipi monetari delle monete bizantine e vengono adattati i nomi dei nuovi sovrani. Questo dato, allora, conferma quanto già si era individuato circa la provenienza del simbolo della croce (indicata graficamente in vari tipi) che compare per la prima volta nelle monete dell'imperatore Costantino.

La pagina del link continua affermando che Pipino il Breve prende il posto dell'ultimo re merovingio e con l'accordo del papa si impossessa del titolo di re; passaggio importante. Lui ed i suoi discendenti compiranno poi un'importante azione di riunificazione e rinforzo del potere regale. Pipino il Breve e suo figlio Carlomagno modificano considerevolmente le norme della coniazione ponendo le basi per cui i re franchi recupereranno l'esclusività della monetazione, la regolamentazione di pesi e titolo con rapporti che rimarranno immutati fino all'Ancien Régime.

Carlo il Calvo, nell'864, regolamenta un nuovo tipo monetario: il monogramma carolingio sul dritto e la croce patente al rovescio che da allora diverrà onnipresente.

Questo ci chiarisce il punto di partenza cronologico di un tipo monetario che si estenderà nello spazio e nel tempo. Un'altra pagina relativa, questa volta, alla monetazione genovese è la seguente:

www.elsen.eu/articles/art203graff.pdf

Qui si afferma che "l'antenato" del denario genovese è senza dubbio quello carolingio coniato a Pavia nel IX secolo. Non mi intendo della monetazione di questo periodo, ma ritengo che anche questo possa essere un dato significativo ed estendibile a varie realtà numismatiche coeve.

Tracciato il percorso direi che manca il significato del simbolo e l'impiego pratico dello stesso.

Come già scritto, la croce patente si presta in maniera privilegiata ad essere inscritta in un cerchio per la sua resa stilistica. Nelle monete, poi, si poteva ottenere una croce che con qualsiasi rotazione sarebbe stata visibile gradevolmente e simmetrica.

Della stessa si è fatto poi un uso ben specifico non numismatico, ma molto significativo ed è sia quello dell'oreficeria delle corone che dell'araldica cavalleresca; in tali campi la croce patente indica l'autorità pontificia che ci si impegna a difendere e rispettare.

Considerando, allora, quanto nelle epoche prese in considerazione fosse importante l'avallo pontificio perchè un sovrano potesse regnare, ritengo che la croce patente in numismatica sia da intendersi come una manifestazione ufficiale di adesione alle norme ecclesiastiche dell'epoca. Lo stesso rito dell'incoronazione di un sovrano ci indica quanto fosse fondamentale essere sotto il mantello del papa per poter occupare il trono:

http://it.wikipedia.org/wiki/Incoronazione

Fondamentale è proprio il rito dell'incoronazione di cui indico il link per chi volesse approfondire:

http://members.aol.com/liturgialatina/pontificale/120.htm

Qui leggiamo che il potere viene dato al sovrano dalla mano della Chiesa e da essa può essere revocat (mediante la scomunica). Le monete sono un sigillo di questa "patente" e non è un caso se la legenda attorno alla croce patente indica spesso il nome del sovrano come nel link della pagina di Elsen.

Enrico

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Non sono convinto dell'importanza di spiegare la croce "patente" dalla croce potenziata come simbolo a meno che non siate dei semiotici seguaci di Eco :D

Inoltre Carlo Magno, nella sua monetazione ha assolutamente evidenziato la croce potenziata. Non credo vadano ravvisati significati profondi o reconditi nella scelta tipologica di croce evidenziata sulle monete. I bizantini , a dispetto della loro origine, preferivano la croce latina, i longobardi hanno scelto la croce greca potenziata, Caro Magno riprende esattamente questo simbolo per buona parte della sua monetazione. Nel medio-evo si diffonde maggiromente la croce patente, che guarda casoi era anche una delle tipologie scelte dagli Axumiti, che furono i primi a mettere il simbolo della croce sulle monete (questo, si', un fatto di rilievo, piu' che la forma della croce stessa).

Carlo il Calvo non ha codificato un bel niente. L'utilizzo della croce veniva da secoli addietro di tradizione iconologica. Vi sfugge questo fatto perche' continuate a pensare solo alla monetazione argentea, che prima della riforma carolingia in pratica non esisteva !. Ma sulle monete d'oro (estremamente rare e quindi per forza anche poco conosciute purtroppo) la simbologia della croce (e parlo solo dell'Occidente) gia' era presente da secoli prima di Carlo Il Calvo.

Non dimenticatevi che "tutti" i denari medioevali emessi dalle citta' italiane (e francesi) derivano dalla riforma di Carlo Magno che introduce il denario come 240 parte della libbra. Prima di questa riforma la moneta rgentea era raissima, dopo la riforma sara' la moneta aurea a non esser piu' coniata, fino all'avvento del fiorino nel 1254.

numa numa

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Signor Numa Numa,

trovo il suo intervento poco chiaro e non condivisibile. Temo, inoltre, che Lei abbia letto molto superficialmente quanto da me scritto perchè ha fatto seguire delle considerazioni che mi risultano del tutto fuori luogo. Io sono solito scrivere i miei interventi dopo aver consultato un'ampia bibliografia che di solito indico ed oggi mi sono attenuto a dei testi oggettivi che ho riportato. Lei, invece, mi sembra sicuro di considerazioni libere e molto naif e la pregherei di supportarle da bibliografia, testi, autori e cronologia. Enrico

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Trovo le considerazioni di minerva sul significato della croce patente di sicuro interesse e condivisibili, in quanto un legame di questo simbolo con l’incoronazione tiene conto dell’eccezionalità dell’evento. Certo, considerato l’arco temporale secolare nel quale esso è stato usato, al significato si sarà intrecciato il gusto del periodo specifico, ma l’evento epocale dell’incoronazione di Carlo come Primo Sacro Romano Imperatore si presta alla senz’altro alla suggestione del simbolo. E non è certo da escludere (anzi) che un simbolo già usato venga ripreso e associato a nuovi contenuti.

Nel medio-evo si diffonde maggiromente la croce patente, che guarda casoi era anche una delle tipologie scelte dagli Axumiti, che furono i primi a mettere il simbolo della croce sulle monete (questo, si', un fatto di rilievo, piu' che la forma della croce stessa).

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Non capisco poi perché magistrati comunali, nobili crociati o chi per essi, avendo a disposizione una secolare tradizione di croci patenti da Carlo Magno, le cui memorie e le cui gesta erano ancora vivissime, e che poi è andata avanti con gli Ottoni, debbano essersi ispirati alla monetazione di un impero lontano e già da tempo finito (o comunque nel più totale declino).

Comunque si tratta di opinioni, ci mancherebbe.

Modificato da orlando10
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Io mi associo al caro Numa Numa.

Sicuramente uno dei primissimi esempi della croce patente come costume o, se si vuol dire consuetudine, si ha con gli Axumiti.

La croce nella moneta che ci mostra Numa Numa, è una croce patente particolare, è quella che è conosciuta come Croce Copta (allego un'immagine al fondo). Essa è sostanzialmente una tipologia di quella che noi riconosciamo come croce patente (e per certi versi lontanamente somigliante alla croce mauriziana o trifogliata, ma che storicamente e geograficamente appartiene a contesti diversi) ed assume particolare importanza e ricorrenza nelle regioni dove il cristianesimo "copto" ebbe ed ha diffusione (Etiopia, Eritrea, Egitto soprattutto).

Il binomio Copti-Axum non è un caso, come sicuramente molti di voi sapranno. Il Cristianesimo axumite, anche se non è possibile collocarlo rigidamente in schemi precisi a causa della presenza di forti influenze extra-cristiane (in particolare alcuni riti e celebrazioni giudaiche), rappresenta la radice della Chiesa Etiopica, ossia una chiesa copta. In altre parole, quindi, gli Axumiti erano fedeli di una Chiesa che oggi si definirebbe appartenente al filone cristiano-copto.

Lo stesso Re Ezana fu convertito a metà del IV secolo da San Frumenzio (a mio parere un grande santo, dagli intendimenti straordinariamente moderni nel rito dell'epoca: una traduzione della Bibbia, introduzione della liturgia in lingua locale), colui che divenne il Capo ufficiale e riconosciuto della Chiesa (poi Cristiana Monofisita Copta) d'Etiopia.

Ritornando alla croce copta, almeno nella raffigurazione che ripropongo, si presenta come una doppia croce patente: una esterna grande, di colore giallino, ed una interna bianca, blu e rossa su fondo giallo ancor più evidentemente vicina al classico stile della croce patente, ma attenzione! Quest'ultima croce patente se considerate lo stesso fondo circolare giallo, non vi sembra una croce patente a cerchio o della consacrazione?!

Adesso bisogna stabilire se la prima croce patente su moneta (in termini assoluti) è axumite oppure no. Vediamo un pò se ne esce fuori un primato.

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Le prime croci patenti, anche se non in primo piano, compaiono con Costantino I (allego un bel link con immagini sulla simbologia cristiana e cronologia- si nota una evoluzione, prima crismon, poi croce patente a cerchio e croce patente: http://www.constantinethegreatcoins.com/symbols/ ).

“Lancio un sasso”: la raffigurazione della croce patente (in senso stretto) sulle monete sarebbe potuta derivare da una evoluzione grafica del crismon (cronologicamente il primo simbolo cristiano apparso sulle monete costantiniane e di frequente ispirazione anche per gli imperatori a seguire, grazie all’eco della famosa leggenda del sogno di Costantino e della frase In Hoc Signo Vinces), e da una ispirazione alle X dei bronzetti VOT…

Un ulteriore esempio di anello di congiunzione tra Chi/Rho e croce patente potrebbe essere rappresentato dalle monete con i ritratti di Aelia Faccilla, Aelia Pulcheria, Teodosio II, Aelia Eudocia che di seguito posto:

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=202&Lot=805 (crismon)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=179&Lot=942 (croce patente)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=167&Lot=617 (croci patenti)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=290&Lot=239 (croce quasi-patente)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...cID=313&Lot=927 (cristogramma che si avvicina alla rappresentazione di una croce patente ed inoltre presenza di una vera e propria croce patente).

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=245&Lot=2596 (qui ancora più evidente la similitudine tra crismon e croce patente)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=268&Lot=1330 (croce patente)

E’ pur vero che il crismon rappresenta il monogramma di Cristo più che una croce vera e propria, però lo sviluppo grafico è immediato e le associazioni esistono tra XP e la croce patente (non la croce in senso grafico generico), come dimostrano le immagini postate sopra.

Del resto la croce si diffonde come simbolo del Cristianesimo nel III secolo ca. ed il crismon è molto simile, anzi prende ispirazione dalle iconografie del Sol Invictus, che viene equiparato con il Cristo sin da Costantino I.

Forse potrebbero essere approfondite queste considerazioni.

PS: Ho preso queste raffigurazioni di monete solo per esempio, ve ne sono sicuramente molte altre di tipologie interessanti. Comunque mi scuso se ho preso d’esempio immagini già considerate, l’ho fatto senza rendermene conto. Non sono riuscito a trovare immagini utili di Teodosio I con croci patenti, magari voi siete più fortunati di me e ci riuscite! 

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Ecco la sequenza di cui scrivevo prima

Crismon di Costantino I su "medaglione": http://www.constantinethegreatcoins.com/sy.../medallion.jpeg

Ulteriore Crismon di Costantino I:

http://www.constantinethegreatcoins.com/symbols/con19.jpeg

ancora:

http://www.constantinethegreatcoins.com/sy...s/arles381.jpeg

Croce patente a cerchio (una sorta) di Costantino I: http://www.constantinethegreatcoins.com/asstVLLP/lon168.jpeg

Croce patente di Costantino I:

http://www.constantinethegreatcoins.com/symbols/tic43.jpeg (qui vi è la croce patente ed il sol Invictus!!! sempre per restare in tema di analogia dei termini simboli del Sol-Crismon-Cristo-Croce)

ancora:

http://www.constantinethegreatcoins.com/symbols/tic86.jpeg

X per VOT:

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ID=285&Lot=2305

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Non ho ancora visto nulla di area iberica: :)

http://www.maravedis.org/sanchoramiroaragon.html qualche croce patente di Sancho Ramiro di Aragona

http://www.maravedis.org/alfonso1aragon.html Alfonso I el Batallador

poi:

Alfonso II

http://www.maravedis.org/alfonso2aragon.html

Pedro III

http://www.maravedis.org/pedro3aragon.html

Castiglia e Leon:

Alfonso VI el Bravo:

http://www.maravedis.org/alfonso6.html in particolare si noti questa moneta, con croce patente e crismon, che ancora si ripetono come tema associato:

http://www.maravedis.org/imagenes/castilla...nero_Toledo.jpg

Alfonso VIII:

http://www.maravedis.org/alfonso8.html

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Non dimenticatevi che "tutti" i denari medioevali emessi dalle citta' italiane (e francesi) derivano dalla riforma di Carlo Magno che introduce il denario come 240 parte della libbra. Prima di questa riforma la moneta rgentea era raissima, dopo la riforma sara' la moneta aurea a non esser piu' coniata, fino all'avvento del fiorino nel 1254.

numa numa

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Non sono d'accordo su quest'ultima affermazione. La moneta aurea continuò ad essere coniata, non sparì del tutto dall'Occidente ed se anche così fosse stato non è stato il fiorino la prima moneta aurea ma il genovino sia di parecchi anni o solo pochi mesi.

E prima del genovino è assodato che furono coniati i suoi sottomultipli tra cui la quartarola.

Modificato da fra crasellame
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Ringrazio Gionata per il piacevole e istruttivo excursus sulle rappresentazioni della croce nelle diverse monetazioni. E' esattamente questa, a mio modesto avviso, la direzione da prendere per studiare la comparsa e l'impatto di questo simbolo nella monetazione medioevale antica e comprenderne appieno la diffusione e la portata da un punto di vista di iconologia numismatica.

Al Sig. Minerva presento invece una breve lista di testi che mi hanno aiutato nelle mie considerazioni.

Sono appassionato da sempre della monetazione alto-medioevale, sia longobarda ma anche Visigota, Vandala e Normanna. Attualmente sto scrivendo un piccolo articolo su una particolare emissione carolingia pre-riforma e quindi non e' stato difficile poter ricorrere a fonti particolarmente interessanti ed istruttive.

numa numa

Ph. Grierson, Money and Coinage under Charlemagne, in "Karl der Grosse"

a cura di Braunfels , Dusseldorf 1965

Ph. Grierson M. Blackburn Medieval European Coinage , Vol. I

The Eraly Middle Ages (5th -10th century) Cambridge 1986

G. Sambon Repertorio generale delle monete coniate in Italia e da Italiani all'estero, 476-1266, Parigi 1012

Poey d'Avant , Monnaies Feodales de France, 4 Voll. , Parigi 1862

E. A. Arslan, Emissioni monetarie e segni del potere in :

"Committenti e e Produzione Artistico Letteraria nell''Alto Medioevo Occidentale

XXXIX Settimana di studio del CISAM, Spoleto 1992

Bertelli , Roma e i Longobardi nella crisi iconoclasta in :

"futuro dei Longobardi. L'Italia e la costruzione dell'Europa di Carlo Magno. Saggi"

a cura di Bertelli e Brogiolo, Milano 2000

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Posto un rovescio di un tremisse di Carlo Magno, battuto a Lucca, ove si puo' constatare come questo sovrano abbia utilizzato anche la croce potenziata nelle emissioni monetali a suo nome.

numa numa

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Ringrazio il sig. Numa Numa delle indicazioni bibliografiche di indiscussa autorevolezza e che comunque non mi pare sostengano la provenienza della croce patente nell'Occidente Medievale dalla monetazione axumita. Mi sarà sfuggito qualche passaggio ed andrò a rivedere.

Sulla provenienza ed evoluzione della croce patente dalla monetazione di Costantino, invece, non posso che essere d'accordo visto che lo si sostiene già da un pezzo in questa discussione e mi si permetta di evidenziare che proprio tale provenienza supporta la valenza simbolica dell'autorità papale (che comunqe non va supportata più di tanto essendo essa oggettiva, provata e tuttora presente) visto che quest'ultima deriva direttamente da Costantino e di quel periodo adotta simboli e formule tutt'ora in uso. Non vedo cosa ci sia di "fantasioso" o di forzato in questo. Ripeto: la croce patente è tutt'ora un simbolo dalla valenza simbolica precisa.

Si è già sostenuto inoltre che i tipi monetari che ritroviamo in Occidente fin dalla tarda antichità si sono evoluti da quelli precedenti della monetazione imperiale romana e da quella bizantina. Quello che mi pare non trovare, invece, è il legame con Axum che mi pare più probabile abbia adotato il simbolo dal contesto tardo imperiale romano o da quello bizantino.

Enrico

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Quello che mi pare non trovare, invece, è il legame con Axum che mi pare più probabile abbia adotato il simbolo dal contesto tardo imperiale romano o da quello bizantino.

Mi sembra d'essere trasparente :( , ma avete letto l'articolo "MONETE AXUMITE DI IMITAZIONE NEL DEPOSITO DEL CORTILE DELLA SINAGOGA DI CAFARNAO" di E. A. Arslan che ho allegato in pdf ?

Ripropongo: http://198.62.75.1/www1/ofm/sbf/Books/LA46/46307EAA.pdf

Ed aggiungo il pdf con le tavole a pagina 19 e seguente del pdf: http://198.62.75.1/www1/ofm/sbf/Books/LA46/46503tav.pdf

Altra biblio:

Y. Meshorer, “An Axumite Coin from Caesarea”, INJ, 3, 1965-66, p. 76.

R. Barkay, “An Axumite Coin from Jerusalem”, INJ, 5, 1981, pp. 57-59. Con altre indica-

zioni di ritrovamenti da Caesarea (sei esemplari nel Kadman Numismatic Museum) e Beth

Shean (un esemplare). Per la Barkay (p. 59) la moneta giunge con i pellegrini o i monaci: elen-

ca quindi i contatti con l’Etiopia.

S. Bendall, “A Note on ‘An Axumite Coin from Jerusalem’”, INJ, 9, 1986-7, p. 91.

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Consiglio anche l'ttimo "Mutamenti di funzione e di struttura degli stock monetari in Europa tra V e VIII secolo" di Ermanno Arslan. Disponibile in formato pdf sul sito dell'autore: http://www.ermannoarslan.eu

Interessante il passaggio da pag. 13 del pdf (pag. 398 nell'originale pubbl.)

Link diretto: http://www.ermannoarslan.eu/Contributi/199...ntiFunzione.pdf

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Awards

Si è già sostenuto inoltre che i tipi monetari che ritroviamo in Occidente fin dalla tarda antichità si sono evoluti da quelli precedenti della monetazione imperiale romana e da quella bizantina. Quello che mi pare non trovare, invece, è il legame con Axum che mi pare più probabile abbia adotato il simbolo dal contesto tardo imperiale romano o da quello bizantino.

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Le croci axumite sono tra le primissime croci, ma non la prima in assoluto, almeno come simbolo nel senso più vasto della religiosità cristiana (poi è da valutare il ruolo, l'importanza e lo spazio dedicato alla raffigurazione di essa).

Sono comunque d'accordo per la derivazione del simbolo, in quanto tale, dal mondo tardo-romano e bizantino.

Il documento che gentilmente è stato allegato da Fra Crasellame è molto utile, riporto la nota 5 dell'articolo di Arslan:

5. Il materiale precostantiniano è solo lo 0,50 % circa del totale. Quello di Costantino e dei costantinidi (fino al 362) è circa il 7 % (compreso però il materiale di imitazione). L’accumulo sembrerebbe essere iniziato più tardi, già in età teodosiana.

In quel 7% c'è anche il materiale axumite più antico del ritrovamento. Effettivamente le prime croci su moneta si hanno proprio tra Costantino e Teodosio II.

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In quel 7% c'è anche il materiale axumite più antico del ritrovamento. Effettivamente le prime croci su moneta si hanno proprio tra Costantino e Teodosio II.

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Perfetto! Era questo il dato che mi aveva convinto di una provenienza del simbolo, anche in ambito axumita, da un cristianesimo che non fosse iconoclasta e quindi privo di simboli.

In quella terra l'Evangelizzazione è giunta per mezzo di S. Atanasio (S. Frumenzio dipendeva appunto dalla sua autorità episcopale) che è uno dei Padri della Chiesa e collocabile quindi in un "cristianesimo romano", intendendo con questo aggettivo il cristianesimo delle origini che era sottoposto alle autorità del papa e dell'imperatore.

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