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Risposte migliori

Inviato

salve a tutti, posto le foto del castello Gresti sulla strada per Morgantina, a che periodo risale? è tutto scavato nella roccia

http://img112.imageshack.us/my.php?image=img4212oj3.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img4214sr8.jpg

http://img529.imageshack.us/my.php?image=img4221vb4.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img4226vz8.jpg

è proprio bella la nostra Sicilia, ricca di storia e natura :D

vi mando anche qualche foto dai laghi di Cavagrande, Avola (SR)

posto stupendo probabilmente abitato molto tempo prima dell'arrivo dei coloni greci in Sicilia

http://img529.imageshack.us/my.php?image=img1643mq9.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img1676dn2.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img1684xu2.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img1705vq8.jpg

saluti


Inviato

Che splendidi luoghi!

Grazie per le immagini. :)


Inviato

grazie pe le delucidazioni azzogsal

saluti


Inviato (modificato)
vi mando anche qualche foto dai laghi di Cavagrande, Avola (SR)

posto stupendo  probabilmente abitato molto tempo prima dell'arrivo dei coloni greci in Sicilia

http://img529.imageshack.us/my.php?image=img1643mq9.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img1676dn2.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img1684xu2.jpg

http://img185.imageshack.us/my.php?image=img1705vq8.jpg

saluti

372884[/snapback]

la prima volta che mi recai in quei posti rimasi meravigliato dalla bellezza di quello squarcio di Sicilia, lascia i miei documenti alla guardia forestale e con un gruppo di amici scesi sino a raggiungere il fondo della gola con i suoi bellissimi laghetti naturali. Non potete immaginare la mia emozione, luogo paradisiaco, acque fresche e cristalline, un panorama bellissimo.

una bellissima giornata che si rovinò con il percorso di ritorno :( un'ora di salita ripida, una tortura atroce che trasformò quella giornata in un supplizio incredibile <_< se decidete di scendere ricordatevi di portare le bombole di ossigeno :)

i laghetti di Cava Grande sono ubicati su un fondovalle racchiuso da imponenti pareti calcaree, sono raggiungibili percorrendo un sentiero attrezzato che scende nella profonda gola. Leggermente sulla sinistra, si intravede un'apertura scavata nella roccia. E' la cosiddetta Grotta dei Briganti, solo una piccola testimonianza di quegli insediamenti rupestri che caratterizzano tutte le zone rocciose del sud-est della Sicilia. Si pensa che questa in particolare fosse una conceria.Si vocifera che in una delle grotte ubicate in questa zona un noto prelato Melillese trovò negli anni '60 un importante tesoretto di monete ateniesi probabilmente nascosto dopo il 413 a.c. dai soldati ateniesi in fuga dall'esercito Siracusano e con la necessità di alleggerirsi di tutto ciò che non fosse strettamente essenziale e che appesantisse la fuga.E' del tutto probabile che alcuni di questi militi si rifuggiarono nelle gole e nei pressi dei monti vicini al percorso seguito verso sud

450px-Fine_della_spedizione_ateniese.jpg

Essendo impossibile qualsiasi fuga via mare a causa della distruzione dell'intera flotta e del blocco navale siracusano, gli ateniesi cercarono di fuggire verso l'entroterra abbandonando negli accampamenti i compagni feriti. Dopo tre giorni di attesa infatti, onde evitare il rischio di imboscate, le stanche truppe ateniesi fuggirono verso Catania a piedi, marciando di notte per non essere intercettati: erano ormai rimasti in 40.000.Ma l'attenta cavalleria di Gilippo, dopo averli intercettati a ridosso dei monti Climiti, li costrinse a cambiare per fuggire verso sud in direzione di Gela. Per guadagnare tempo accesero dei fuochi facendo credere d'essere accampati, mentre fuggivano di notte tra le campagne siracusane.Stanchi, demoralizzati e privi di viveri, i soldati furono comunque decimati dalle continue imboscate, dal lancio di dardi e giavellotti. Inoltre la lunga fila di uomini in fuga determinò la separazione in due gruppi: quello più avanzato, comandato da Nicia, era costituito da truppe scelte e molto disciplinate; mentre la parte più arretrata, guidata da Demostene, era composta da truppe scarsamente addestrate ed indisciplinate: questa imprudenza diverrà fatale.« Durante la notte, Nicia e Demostene, tenuto conto delle condizioni pietose in cui si trovavano le truppe per la mancanza di vettovaglie e per il gran numero dei feriti a seguito dei ripetuti attacchi nemici, decisero di accendere fuochi quanti più fosse possibile e di battere in ritirata con l'esercito, non per la via che avevano deciso precedentemente, ma in senso contrario a quello dove c'era il blocco dei Siracusani, cioè verso il mare. La direzione generale di questa strada non portava le truppe a Catania, ma dalla parte opposta della Sicilia, verso Camarina e Gela e altre città, greche e barbare. Accesi dunque molti fuochi, marciavano di notte. Ed ecco che fra le truppe si diffuse un grande panico, come suole accadere in genere agli eserciti, specialmente se numerosi, quando marciano di notte in terra ostile e col nemico alle costole. Le truppe di Nicia, in testa alla colonna, restavano salde e perciò si avvantaggiarono di molto, mentre quelle di Demostene, che costituivano il grosso, più della metà dell'esercito, s'erano sparpagliate e avanzavano in disordine. All'alba, tuttavia, giungono in vicinanza del mare, e imboccano la strada detta di Eloro, con l'intento di guadagnare il fiume Cacipari e quindi, lungo il fiume, di inoltrarsi nell'interno. »(Tucidide, La guerra del Peloponneso Libro VII)Dopo aver attaccato e vinto un presidio siracusano sul guado del fiume Cacipari, le armate ateniesi oltrepassarono anche il fiume Erineo. Ma la retroguardia di Demostene venne circondata dalla cavalleria siracusana e bersagliata a distanza: decimata dagli attacchi fu costretta alla resa. Nel frattempo l'avanguardia ateniese, composta da circa 8.000 opliti pesantemente armati, aveva raggiunto le alte e franose sponde del fiume Asinaro. I Siracusani e gli Spartani all'inseguimento degli Ateniesi, consigliarono a Nicia di gettare le armi proprio come aveva fatto Demostene. Scegliendo di non arrendersi, le truppe furono esposte al continuo bersagliamento di dardi e giavellotti, che ebbero l'effetto di aumentare il caos tra le file dei superstiti. Accalcati sulle rive del fiume, senza aver organizzato alcuna protezione di coda, gli ateniesi ruppero dapprima le file per dissetarsi, causando la morte per annegamento di alcuni o per calpestamento di altri; mentre altri soldati verranno successivamente uccisi dalla dissenteria di cui le putride acque del fiume erano erano un facile veicolo. Con questi elementi la mattanza orchestrata dai Siracusani ebbe successo.Di fronte alla decimazione avvenuta sulle rive del fiume, Nicia, al fine di risparmiare vite umane comunicò a Gilippo la resa delle truppe, purché a queste fosse risparmiata la vita.

Modificato da Fid

Inviato

Si bello bello cavagrande, ci sono stato un anno fa, peccato che dopo la discesa c'è la salita... :ph34r:, un calcolo che consiglio di fare.

Grazie fid per gli appunti storici.


Inviato
Si bello bello cavagrande, ci sono stato un anno fa, peccato che dopo la discesa c'è la salita... :ph34r:, un calcolo che consiglio di fare.

dura anzi durissima salita che sconsiglio di fare nelle ore e nei giorni più caldi


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