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IGNORED

Datazione del denario anonimo


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Inviato

Voglio un attimo tornare sulla questione irrisolta della data della prima emissione del denario, argomento sul quale si sono scontrate la scuola anglosassone, ribassista (211) e quella italiana, più incline a sostenere il testo di Plinio e la teoria tradizionale (269).

Partirei dalla datazione di una specifica emissione, denario (e quinario) con monogramma MA (vedi foto)

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...ucID=18&Lot=377

http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.ph...AucID=9&Lot=346

Questa moneta dal Crawford è classificata Cr. 172/1. Syd. 291 ed attribuita a P Manlius Vulso (199-170 aC) propretore in sardegna nel 210 aC, del quale stranamente sarebbe presente nell’anagramma il nome del gentilizio e non quello della gens.

Il denario e quinario in questione sono inquadrabili in una serie articolata che comprende anche semisse, triente, sestante e quadrante, tutte con il monogramma MA e dalle seguenti caratteristiche: - i nominali in bronzo con monogramma MA sono di peso onciale (in teoria appartenenti alla lex papiria con riduzione dell’asse al peso di una oncia)

- i nominali in bronzo con monogramma MA sono spesso ribattuti su monete sardo-puniche del tipo Tanit / toro.

- L’area di rinvenimento di queste monete (denario e bronzi) è prevalentemente la Sardegna, come testimoniano numerosi ripostigli e la loro relativa abbondanza in collezioni sarde. L’origine sarda di questa emissione è confermata anche da Gruber, Craword ad altri.

Laura Breglia nel 1950 (RAN 1949-50) attribuì il denario e i bronzi con MA ad Aulo Cornelio Mammula, propretore in Sardegna nel 217-216. La contingenza che avrebbe portato alla coniazione locale (zecca al seguito delle legioni) è ampiamente confermata da altre fonti che riferiscono la cronica scarsità di circolante in Sardegna, accentuata nel periodo critico seguente alla battaglia di Canne. Il monogramma MA stavolta sarebbe più appropriato in quanto riferibile come di consueto alla Gens (Mammula). Logico infine anche il riconio su monete di bronzo di produzione e circolazione locale.

Sospetto che Crawford non abbia attribuito il denario a Mammula solo perché non compatibile con la datazione ribassista da lui fortemente voluta. L’autore inglese è infatti a conoscenza della teoria della Breglia, che però rigetta senza alcuna giustificazione valida con una nota a piè pagina (RRC vol I, pg 32, nota 4).

Tra il 217 e il 211 passano pochi anni, ma la discrepanza è solo apparentemente poco significativa. In realtà ciò che consegue è rimettere in discussione l’intera teoria dell’autore anglosassone.

Il denario MA appartenente ad una serie onciale, non è certo vicino cronologicamente al primo denario anonimo coniato! Vi passano in mezzo tutte le coniazioni di denari anonimi e gran parte dei i denari con simboli e con lettere. Nell’attenta ricostruzione del Crawford i rapporti relativi tra questo denario ed il primo denario anonimo trascorrono dai 15 ai 40 anni !!! ciò significa anticipare la fatidica data del denario anonimo al 230-250 come minimo, una data che non contrasta affatto con le affermazioni di Plinio. La teoria tradizionale risulterebbe confermata tra l’altro anche per quanto riguarda il 217 della lex Papiria. Mi piacerebbe sapere quali sono le vostre opinioni in proposito.

Caius

NB consiglio la lettura di Mariano Sollai: Le monete della Sardegna Romana. Carlo Delfino Editore, 1989.

post-705-1218201492_thumb.jpg


Inviato

Solo una precisazione per capire meglio: ma la gens non era indicata appunto dal nomen (Manlia o Cornelia nel caso citato) mentre il cognomen (Vulso, Mammula) identificava il personaggio e al massimo i suoi parenti prossimi? Non che questo cambi in nulla la sostanza del tuo intervento, bada bene ;)


Inviato

Ottima spiegazione, grazie per il contributo. :) :) :)

Io darei anche un altro testo molto economico:

NUMISMATICA GRECA E ROMANA - di Catalli.


  • 2 settimane dopo...
Inviato

http://www.monetaecivilta.it/denario_repub...siderazioni.pdf

riprendo questa interessante discussione apportando un' ulteriore documento che può risultare molto interessante , purtroppo però l' autrice :( (Rosa Maria Nicolai) sposa la tesi opposta a quella di Caius , cioè data la coniazione dei denari da parte di Roma in un periodo tra il 215-211 a.C.

Buona Lettura

Meja


  • 4 anni dopo...
Inviato

Segnalo che la fotografia al post # 1 dovrebbe essere errata. Si tratta infatti del denario a legenda MAT (RRC 162/2), con A e T monogrammate, attribuito a un Matienus, e non di quello a legenda MA (RRC 172/1), di cui si discorre nel post medesimo


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