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Inviato

Cari amici,
un mio amico dagli USA mi scrive per farmi delle domande interessanti.

Nel libro di Henry Adams chiamato ITALY AT WAR, si legge una frase che più o meno dice "Appena scoppiata la guerra, si resero evidenti le mananze di materie prime. Gli italiani allora organizzarono diversi tipi di raccolte alle quali partecipavano i giovani che andavano casa per casa per raccogliere monete, pezzi di metallo e lana per poterli riciclare..."

La domanda è: quali monete venivano raccolte? Le vecchie monete da 5-10 centesimi in rame? Le monete da 20 e 50c e buoni da una e 2 lire in nickel (materiale strategico bellico) ? E poi, queste ultime monete in nicke (libertà, leoni, buoni) continuarono a circolare dopo l'introduzione delle nuove monete in acmonital o furono demonetizzate e ritirate?

Chissà se qualcuno tra i nostri utenti con più .... esperienza si ricorda qualcosa.....

Intanto vi mostro un caso eclatante di riciclo trovato su un numero di CN di qualche anno fa....

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Grazie in anticipo per i vostri contributi. smile.gif


Inviato

Ciao, buon'anima di mio padre mi raccontò che venivano "donati" oggetti in metallo, poi c'è chi dice per fare pallottole e invece chi dice per fare monete !

Non conosco la verità e preferisco pensare che sia una leggenda popolare .

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Inviato

Caro Amico,da ricordi tramandati dai miei avi,in quel periodo ci fu una spasmodica ricerca di metalli strategici per sostenere lo sforzo industriale bellico.In quel periodo sparirono una enorme quantita' di manufatti metallici delle epoche passate,dalle suppellettili per la casa alle cancellate degli edifici.Per quanto riguarda le monete,non disponendo di documenti ufficiali,credo che venissero raccolte le monete ormai fuori corso ed inutilizzabili(immagina le grandi quantita' di lire che ognuno di noi ancora possiede).Tuttavia,per quanto riguarda le monete di pregio,vi fu una raccolta straordinaria nel periodo 1935-36,con le donazioni di oro alla Patria,dopo lo scoppio delle ostilita' in Etiopia e le sanzioni all'Italia.Vi sono filmati dell'Istituto Luce in cui si vedono gli innumerevoli oggetti donati,dal popolo comune e dai personaggi famosi,con recipienti pieni di monete di pregio(slurp!),soprattutto marenghi e scudi.Probabilmente gli esemplari numismaticamente piu' importanti non furono mai rifusi,ma entrarono a far parte del patrimonio dello Stato;sicuramente sparirono una montagna di pezzi in oro (marenghi ottocenteschi) per fare lingotti.

E' un argomento interessante da approfondire!Ciao,Roberto


Inviato
Caro Amico,da ricordi tramandati dai miei avi,in quel periodo ci fu una spasmodica ricerca di metalli strategici per sostenere lo sforzo industriale bellico.In quel periodo sparirono una enorme quantita' di manufatti metallici delle epoche passate,dalle suppellettili per la casa alle cancellate degli edifici.Per quanto riguarda le monete,non disponendo di documenti ufficiali,credo che venissero raccolte le monete ormai fuori corso ed inutilizzabili(immagina le grandi quantita' di lire che ognuno di noi ancora possiede).Tuttavia,per quanto riguarda le monete di pregio,vi fu una raccolta straordinaria nel periodo 1935-36,con le donazioni di oro alla Patria,dopo lo scoppio delle ostilita' in Etiopia e le sanzioni all'Italia.Vi sono filmati dell'Istituto Luce in cui si vedono gli innumerevoli oggetti donati,dal popolo comune e dai personaggi famosi,con recipienti pieni di monete di pregio(slurp!),soprattutto marenghi e scudi.Probabilmente gli esemplari numismaticamente piu' importanti non furono mai rifusi,ma entrarono a far parte del patrimonio dello Stato;sicuramente sparirono una montagna di pezzi in oro (marenghi ottocenteschi) per fare lingotti.

E' un argomento interessante da approfondire!Ciao,Roberto

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A conferma di quanto giustamento detto da Roberto vi posto un volantino originale dell'epoca in mio possesso riguardante la raccolta di metallo qui ad Ascoli Piceno.

Saluti

Simone


Inviato

i 50 centesimi leoni cessarono il loro corso legale dopo il decreto ministeriale del 15 novembre 1940.

per quanto ne so io si raccoglieva un po' di tutto utensili vari, tegami ecc.


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Inviato

Dal Gigante si evince che,per le monete da 5 aquila e 10 lire biga di Vittorio Emanuele III,gia' coniate anche con l'ausilio delle monete da 1 e 2 lire quadriga(ritirate nel 1917-1918),fu ordinato il ritiro con norma apparsa sulla Gazzetta Ufficiale del 15-6-35.Fu stabilito,poi,che fossero messe fuori corso dal 31-12-1945,con termine ultimo di cambio al 31-12-47.Dopo la guerra d'Etiopia,si comincio'a sostituire le monete di nichelio con i corrispondenti valori in acmonital.Tale operazione duro' molto a lungo ed i vecchi pezzi continuarono a circolare insieme ai nuovi.L'Italia era un paese povero di materie prime e l'economia autarchica non poteva non considerare la massa di metallo circolante come possibile fonte di approvigionamento.Non ho precise fonti riguardo alle 2 monete da cinque lire di Vittorio Emanuele III,credo,pero'che,soprattutto nello scudo del 1914(coniato in 272.000 esemplari)vi furono massicci ritiri che resero subito rarissima la moneta (addirittura piu' del 5 lire 1911,coniato in 60.000 pezzi).

Buona serata,Roberto


Inviato

volevo giusto intervenire ricordandovi che le requisizioni/raccolte d'oro attuate dal governo furono anche necessarie per superare la crisi economica del '29 per il vecchio "regime" economico del monometallismo aureo!


Supporter
Inviato

Grazie per gli interventi.

Ho trovato informazioni sul Gigante circa la data in cui andarono fuori corso le monete da 1 e 2 centesimi e quelle da 50 cent. leoni. Nulla sui 20c ed i buoni da 1 e 2 lire che pure erano in nickel. Qualcuno ne sa qualcosa? Erano ancora in circolazione allo scoppio della guerra?


Guest carledo49
Inviato

Ti posso dare solo una risposta: i buoni da 2 Lire, nel periodo bellico, erano in circolazione. Al termine della guerra, mio nonno ne aveva conservato almeno 4 o 5 che dopo anni sono entrati in mio possesso (non molto belli a dir la verità). Comunque so per certo che, almeno da noi, circolavano abbondantemente sino al '44.

Carlo

Inviato

2 lire buono

da Mont. R.I.:

i particolari del R/ furono curati dall'archeologo sen. Giacomo Boni.

sostituirono i biglietti di Stato, fino allora in corso forzoso.

dal 1928 al 1935 vennero emessi esemplari per i collezionisti.

non cita quando andarono fuori corso le monete da 2 lire "buono".

da Simonetti (131):

il R.D. è stato pubblicato nella Gazzetta Uff. del 27-VII-1923 n°176.

anche qui, non cita la data del ritiro dalla circolazione.

1 lira buono

da Mont. R.I.:

emesso con Legge 17-II-1921 n° 141 e R. Decreto 15-XII-1921 n° 1829 e pubblicato nel n° 301 della Gazzetta Ufficiale del 21-XII-1921.

coniazioni per collezionisti: 1926,1927, dal 1929 al 1935.

da Simonetti (155):

niente di nuovo oltre al Mont. R.I.

20 centesimi impero

da Mont. R.I.:

emessa con R.Decreto 3-IX-1936 XIV n° 2511

i millesimi 1937-1938 sono stati emessi per i collezionisti.

per altre notizie vedere la nota al 2 lire:

l'emissione delle monete in Acmonital (ACciaio MONetario ITALiano), si rese necessaria, perchè, con lo scoppio della II G.M. si ebbe enorme carenza di materie prime, quindi si adottò una lega molto più povera, per sostituire le monete di nichelio in circolazione, 1 e 2 lire, 0,50 e 0,20 centesimi. con R. Decreto n° 907 del 7-II-1938, fu autorizzata la sostituzione, e con il successivo R. D. n° 606 del 20-IV-1939, vennero stabiliti i quantitativi di nominali da coniarsi.

da Simonetti (205):

il R.D. è stato pubblicato nella Gazzetta Uff. dell'8-V-1937 n° 106.

niente notizie sul ritiro.

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io penso che caddero in prescrizione con l'avvenire della Repubblica, e che siano circolati sino al 1946.

ma sono solo ipotesi non supportate da tesi o da prove certe.

saluti,

N.


Supporter
Inviato

Salve a tutti,vorrei fare alcune considerazioni che mi sembrano plausibili,mancando di fonti di prima mano.I pezzi da una e due lire in nichelio degli anni venti furono coniati in numero nettamente superiore rispetto ai pezzi in acmonital(dal 1939).Questi non fecero in tempo a sostituire la massa circolante.C'e' da considerare,poi,che,dal 1943 al 1946-47(pochissimi pezzi emessi),non vi furono coniazioni di moneta per gli eventi bellici.Furono stampate minuscole banconote di piccolo taglio(anche di 1 lira),molto soggette al deterioramento,che i piu' anziani di noi certo ricordano.E poi c'erano le AM lire,ma questa e' un'altra storia...Certo che con quel grosso fascio littorio bene in vista,la nostre 2 lire non potevano avere vita lunga in quei tempi...

Ciao,Roberto


Supporter
Inviato

Allego la foto della minibanconota da 1 lira.Fino a pochissimo tempo prima le monete ostentavano orgogliosamente i simboli di Roma e dell'Impero...osservandole nel loro aspetto dimesso si puo' ripensare a quei tristi tempi,non si poteva fare di piu'...

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Inviato
Allego la foto della minibanconota da 1 lira...osservandole nel loro aspetto dimesso si puo' ripensare a quei tristi tempi,non si poteva fare di piu'...

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Da notare anche che riportano la sola indicazione Italia, visto che non si poteva prevedere quale forma di governo (monarchia o repubblica) si sarebbe dato il Paese a guerra finita si cercò di non fare torto a nessuno....

petronius B)


Supporter
Inviato

Caro Petronius,mi fai pensare ad una cosa:anche nelle monete serie "impero",c'e'la dizione ITALIA al posto di REGNO D'ITALIA,anche se,poi,al dritto c'e'la raffigurazione del Re.Troviamo la scritta ITALIA anche nella serie "prova"in italma delle monete del 1946,decretate da Re Umberto II,ma emesse ufficialmente dopo il Referendum istituzionale con la scritta REPUBBLICA ITALIANA.Altra considerazione:nella storia millenaria dell'Italia non era mai successo che ci fosse una interruzione nella coniazione di monete,come fu nel 1944-45.Addirittura bisogno'aspettare il 1948 per vedere tirature dignitose.Unica eccezione:lo Stato della Citta' del Vaticano,rimasto solo a tener accesa la fiaccola.Ogni volta che vedo le date di quegli anni impresse (anche in oro ed argento)nelle monete di Pio XII,provo un senso di commozione


Inviato (modificato)
Unica eccezione:lo Stato della Citta' del Vaticano,rimasto solo a tener accesa la fiaccola.Ogni volta che vedo le date di quegli anni impresse (anche in oro ed argento)nelle monete di Pio XII,provo un senso di commozione

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Ciao,

non so se hai letto questa discussione passata però a me da quello che ho letto non emerge un senso di commozione...anzi... <_<

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=24399&hl=

Modificato da uzifox

Guest utente3487
Inviato
Dal Gigante si evince che,per le monete da 5 aquila e 10 lire biga di Vittorio Emanuele III,gia' coniate anche con l'ausilio delle monete da 1 e 2 lire quadriga(ritirate nel 1917-1918),fu ordinato il ritiro con norma apparsa sulla Gazzetta Ufficiale del 15-6-35.Fu stabilito,poi,che fossero messe fuori corso dal 31-12-1945,con termine ultimo di cambio al 31-12-47.Dopo la guerra d'Etiopia,si comincio'a sostituire le monete di nichelio con i corrispondenti valori in acmonital.Tale operazione duro' molto a lungo ed i vecchi pezzi continuarono a circolare insieme ai nuovi.L'Italia era un paese povero di materie prime e l'economia autarchica non poteva non considerare la massa di metallo circolante come possibile fonte di approvigionamento.Non ho precise fonti riguardo alle 2 monete da cinque lire di Vittorio Emanuele III,credo,pero'che,soprattutto nello scudo del 1914(coniato in 272.000 esemplari)vi furono massicci ritiri che resero subito rarissima la moneta (addirittura piu' del 5 lire 1911,coniato in 60.000 pezzi).

Buona serata,Roberto

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Altro che massicci ritiri: le lire 5 del 1914 in pratica non giunsero mai in circolazione, subito tesaurizzate dagli amici degli amici e non a caso alcuni funzionari della zecca dell'epoca vennero messi sotto inchiesta, anche se ormai le monete erano state tutte cedute. Vi sono persone che ne posseggono addirittura rotolini.

Supporter
Inviato

Ho letto ora la discussione,che ,a tratti la butta vergognosamente in politica,non voglio andare fuori tema.Se uno Stato indipendente conia 1000 monetine d'oro all'anno,puo' farlo e basta.Quali sono le riserve morali?Era oro rubato?Motivi di prestigio?Vivaddio,ben vengano,era rimasto formalmente UNO STATO,lo Stato del Papa ecc.ecc.Sono ferocemente contrario al pauperismo minimalista che ha,in tutti i campi ridotto il senso di autorita'.Pio XII andava(storico)con le vesti rattoppate,senza riscaldamento,ma rappresentava la Chiesa.Voglio dire che i simboli sono importanti e che,spesso,la forma e' sostanza.Una medaglia ufficiale annuale del 1944(coniata dopo l'arrivo degli Alleati a Roma),appella Pio XII come Defensor Civitatis,poiche' fu l'unico artefice vero della salvezza di Roma dalle distruzioni annunciate da Tedeschi ed Alleati.Questo era il senso comune verso il Pontefice,le balle e le false accuse vennero dopo.Scusate le divagazioni,forse OT.Con amicizia,Roberto


Inviato (modificato)

Eh no. Il tuo discorso non è assolutamente coerente. La forma è sostanza? Perfetto allora quell'oro si poteva usare per coniare UNA SOLA serie e il resto indirizzarlo a ben altri scopi umanitari piuttosto che per coniare un numero così alto di "stupide" monetine...

"Quali sono le riserve morali?Era oro rubato?Motivi di prestigio?Vivaddio,ben vengano,era rimasto formalmente UNO STATO,lo Stato del Papa ecc.ecc."

Per il tuo discorso quindi, riferendosi al particolare e non al generale, se una si trova in cattive condizioni finanziarie che non gli consentono di mantenere un certo tenore di vita pur di mantenere il buon nome della famiglia è lecito "rimediare" del denaro, poi da dove arriva non è un problema...

Non si tratta di buttarla in politica o di "pauperismo minimalista che ha,in tutti i campi ridotto il senso di autorita" ma di senso critico. Qualsiasi Autorità dell' epoca ha potuto fare tranquillamente il bello e il cattivo tempo si chiamasse Hitler, Mussolini o Stalin ma poi ne ha subito le conseguenze... nel caso preso in considerazione invece no.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

Inviato (modificato)

Boh, mia nonna portava due anelli di metallo. Quelli d'oro (la fede sua e quella del marito, morto 12 anni prima della raccolta), li aveva donati alla Patria. Dico Patria...

Modificato da cancun175

Supporter
Inviato

Caro Amico,spero che non ci siano pregiudizi ideologici.L'oro usato per le coniazioni era di proprieta' del Vaticano,che,nel suo piccolo disponeva di riserva propria.Con i trattati del 1929 entrarono nelle casse del nuovo Stato miliardi di lire d'allora.Venivano conteggiati tutti i soldi(mai ritirati)concessi dalla legge delle Guarentigie del 1871 per 59 anni,piu'altre devoluzioni.I soldi pertanto(e per fortuna di tanta povera gente)non mancavano.Se le coniazioni avvennero dopo la guerra,che problema c'e'?Chi compro' quelle monete?I collezionisti,come me e te.E che ci sono sempre stati,anche nei periodi bui,in tutto il mondo.Era un modo di fare un po' di cassa,ma e' immorale?Lo hanno fatto tutti,da quando esiste la numismatica.I Mazio,all'inizio dell'800,nella Zecca di Roma,riconiarono le medaglie del 1500-1600-1700 per gli "amatori"di tutto il mondo.Allego la copertina dell'astuccio della serie completa 1950 in mio possesso,che denota la provenienza dagli Stati Uniti D'America,dove(insieme al Sud America) c'e' una marea di collezionisti di cimeli vaticani.Il Papa,oltre a fare del bene,conia anche monete,da piu' di 1000 anni,e questo e' un dato di fatto.Finisco qui la divagazione,asserivo qualche riga sopra che negli anni 1944-45,la coniazione di monete a Roma non si era interrotta per opera della Citta' del Vaticano (durava dai tempi dell'Aes grave).Punto.

Con amicizia,saluto i forumisti,Roberto

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Guest utente3487
Inviato

Meglio non divagare in politica e preferisco chiudere da parte mia con la frase "via i mercanti dal mio tempio...." e se Gesù tornasse oggi sulla terra (per chi crede ovvio) penso che in vaticano rimarrebbero forse le mura, tutti gli altri a calci nel sedere.....Per tornare alle monete, meglio non indagare oltre sulla provenienza delle ricchezze vaticane, è meglio....

Inviato

No no assolutamente nessun pregiudizio ideologico da parte mia, solo che vediamo la questione in modo diverso, inutile stare a baccagliare...

L'importante è che dallo spunto di Quattrino sia emersa una breve ma interessante panoramica delle vicende monetarie (e non solo) del periodo... :)


Supporter
Inviato

Vorrei cercare di tornare al tema originario. Allora, mi pare di capire che appena scoppiata la guerra furono organizzate raccolte di metalli.

Probabilmente, come accadde nel 1935 (grazie Uzifox per l'interessantissimo manifesto :) ) si chiedeva di contribuire sia con metalli preziosi, che con scarti metallici.

Quando una moneta diventa uno scarto metallico? Credo ci siano due casi distinti: la demonetizzazione (ad esempio le monete da 1 e 2 centesimi erano andate fuori corso con una legge del 1924) oppure quando il valore del metallo intrinseco supera quello del facciale. Questo normalmente accade per i metalli preziosi e comporta la sparizione del circolante che viene fuso per trarne profitto. Dagli indizi raccolti, mi sembra di capire che le monete in nickel continuarono a circolare fino alla fine della guerra. Quindi probabilmente, ma magari qualcuno ha dei dati precisi, il valore del nickel non superò mai il facciale o comunque non di quel tanto da giustificare il riciclo. Probabilmente quindi quelle "monete " citate nel libro ITALY AT WAR erano vecchie monete fuori corso (magari pre-unitarie) o di metallo prezioso per la serie "oro alla Patria".

Che ne pensate? Nel 1939 è possibile che il nickel contenuto nei "leoni" valesse più di 50C? :)


Inviato
Che ne pensate? Nel 1939 è possibile che il nickel contenuto nei "leoni" valesse più di 50C? :)

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Al prezzo del nickel attuale i leoni varrebbero circa 7 eurocent.

Quanto valeva mezza lira nel '39 ?


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