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Lingua franca del mediterraneo


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Inviato

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http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic...96entry369096 parlava d'altro, ma ne è partito uno spunto talmente interessante che non lo potevo lasciar perdere: si tratta di linguistica, quindi l'argomento numismatico è molto collaterale.

beh questo succede perché nel primo medioevo esisteva, come oggi per l'inglese, una lingua comune tra tutti i popoli d'europa affacciati sul mediterraneo.

La lingua, chiamata Romancio (che ha dato il nome alle lingue romanze) era diffusa sia dai commercianti che dai poeti, giullari etc. che ha dato vita al Provenzale e al Catalano e poi via via si è diffusa soprattutto attraverso le corti (se pensi che a Ferrara ancora in pieno '400 i poeti provenzali erano di casa alla corte dell'intellettuale duca Lionello d'Este).

Ma questa non era l'unica lingua "franca" esisteva anche il Sabir, compresa davvero in tutto il mediterraneo dalla spagna araba, alla francia del sud sino alle coste del medio oriente (egitto e turchia compresi).

Il sabir era una specie d'esperanto che pescava tra l'arabo, le lingue romanze e neolatine, il maltese, il greco etc. ancora nel '600 era molto diffusa, solo nelle classi mercantili, lo stesso Molière nel Borghese Gentiluomo ne lascia una divertente parodia.

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Parliamo di SABIR.

Da Wikipedia:

Il sabir (o lingua franca) era un pidgin che si sviluppò nel mar Mediterraneo orientale sul finire del Medioevo e si estinse nel Novecento.

Era chiamato anche Petit Mauresque (in francese piccolo moresco), Ferenghi,'Ajnabi o Aljamia. Il nome sabir è una storpiatura dello catalano saber, cioè sapere; lingua franca, invece, deriva dall'arabo lisān-al-faranğī, cioè lingua europea. Il secondo termine è in seguito passato ad indicare qualsiasi idioma che metta in contatto parlanti di estrazione diversa.

Questa lingua ausiliaria serviva a mettere in contatto i commercianti europei con gli arabi e i turchi. Il lessico era prettamente italiano, spagnolo e catalano, la morfologia molto semplice e l'ordine delle parole era molto libero. Vi era un largo uso delle preposizione per supplire alla mancanza di alcune classi di parole, tra cui l'aggettivo possessivo. I verbi non avevano tutti i tempi: il futuro si creava usano il modale bisognio, il passato con il participio passato.

Il primo documento in sabir risale al 1296 e si tratta del più antico portolano relativo alla toalità del Mediterraneo,intitolato Compasso da Navegare.In seguito ,nel1353, è stato trovato un importante documento a Djerba, in Tunisia . Il più esteso è un manuale del 1830 pubblicato in Francia che riporta il sabir di Algeri. Ne riporta un esempio anche Molière, nel Borghese gentiluomo:

« Se ti sabir

ti respondir,

se non sabir

tazir, tazir. »

Un ulteriore approfondimento, tralaltro citato da Wikipedia, arriva da ethnologue.com:

An extinct language of Tunisia

Population Extinct.

Region Tunisia; Dodecanese Islands west bank, Greece; Cyprus; other major Mediterranean ports.

Alternate names Petit Mauresque, Ferenghi, Sabir, 'Ajnabi, Aljamia

Dialects Lexicon from Italian and Provençal. An earlier version may have been a pidginized Latin. On the Barbary Coast of North Africa in 1578, its lexicon came from Spanish and Portuguese. In Algeria in the 1830s, it drew increasingly from French, and later became the nonstandard French of that area. It may also have influenced other pidgins. There is a report of a present-day variety on the Aegean Islands, used as a pidgin in the southeastern Mediterranean region, to have mainly Arabic syntax, and vocabulary which is 65% to 70% Italian, 10% Spanish, and other Catalan, French, Ladino, and Turkish words.

Comments Documented in Djerba, Tunisia in 1353. Coastal. Sea level. Craftsmen, urban workers. Christian, Muslim (Sunni).

Non conoscevo l'esistenza del Sabir, immagino che i mercanti italiani del medioevo lo parlassero abitualmente quando commerciavano in Oriente e Nordafrica: per me è una scoperta assolutamente affascinante!


Inviato
Non conoscevo l'esistenza del Sabir, immagino che i mercanti italiani del medioevo lo parlassero abitualmente quando commerciavano in Oriente e Nordafrica: per me è una scoperta assolutamente affascinante!

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Una macchina del tempo! B)


  • 3 settimane dopo...
Inviato
Questa lingua ausiliaria serviva a mettere in contatto i commercianti europei con gli arabi e i turchi. Il lessico era prettamente italiano, spagnolo e catalano, la morfologia molto semplice e l'ordine delle parole era molto libero. Vi era un largo uso delle preposizione per supplire alla mancanza di alcune classi di parole, tra cui l'aggettivo possessivo. I verbi non avevano tutti i tempi: il futuro si creava usano il modale bisognio, il passato con il participio passato.

Una sorta di esperanto medievale! ^_^


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