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Tra mito e realtà: I Ciclopi

Durante il periodo del pleistocene in Sicilia ed in Grecia, grazie al fenomeno di abbassamento delle acque dovute alle glaciazioni e a movimenti tettonici, arrivarono dall’Asia ondate migratorie di Elephas falconeri, un elefante di taglia molto ridotta. Si ritiene che ritrovamenti di teschi di elefanti nani, avvenuti anticamente in Grecia e nelle isole del mediterraneo, abbiano dato origine al mito dei Ciclopi. I loro teschi infatti presentano un grande foro all’altezza della proboscide ed un grande foro all’attaccatura del collo, tanto da farlo ritenere dagli antichi il foro orbitale sulla fronte dei Ciclopi

lele

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Caro Daniele, i TUOI 2 stupendi CRANI POSTATI, tra protoceratopi ed elefanti nani (tra cui pure ci mancherebbe ora il Megaceros cretensis di Creta, la patria del Minotauro... :P ) mi hanno fatto rimbalzare alla mente questo contorniato romano (IV-V sec. d.C.):

"Ulisse in fuga dall’antro di Polifemo, il … *Pecoraio dell' Etna ...* "(Euripide) :P

Non si vede Polifemo è vero.... ma c'è un davvero INSOLITO Ulisse con CORNA D'ARIETE!!!! :D

Ergo, siamo in tema ... B)

La localizzazione dei Ciclopi è incerta: qualcuno sostiene che vivessero in Sicilia, altri in Campania, altri ancora in altre isole del Mediterraneo. Il fatto però che fossero sempre associati a zone vulcaniche ha portato a identificare questi giganti estremamente violenti con l'attività vulcanica stessa.

Nel dramma satiresco "Ciclope", anche Euripide localizzò la "Terra dei Ciclopi" nella fascia costiera che separa l'Etna dal mare. Qui, i Ciclopi, scordata ormai l'arte degli avi che lavoravano come fabbri per Zeus, vivevano dediti alla pastorizia e isolati l'uno dall'altro nelle caverne dell'Etna.

Così Euripide fa parlare il fauno Sileno:

"Eravamo all'altezza del promontorio Malea quando un vento di levante investe la nave e ci butta su questa rupe rocciosa dell'Etna, dove i figli del dio del mare, i Ciclopi, abitano in caverne solitarie: hanno un occhio solo e sono degli assassini. Uno di loro ci cattura e viviamo da schiavi in casa sua: lo chiamano, il nostro padrone, Polifemo. Sono finiti i tripudi dei baccanali: adesso ci occupiamo delle greggi dell'empio Ciclope."

A chi interessa, ecco una nota evoluzionistica:

La tendenza delle specie ad evolvere verso una taglia maggiore (LA TARTARUGA GIGANTE della moneta di GIO'-PAT) o minore (l'ELEFANTE NANO di DANIELE), che spesso si verifica sulle isole, non dipenderebbe dalle dimensioni iniziali né dal solo fattore "isolamento”, ma dal complesso di tutte le condizioni ecologiche presenti.

Valeria medusa

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Modificato da medusa

Inviato

Su questi 5 marchi tedeschi del 1979, segno di zecca J, coniati per celebrare i 150 anni dell'Istituto Archeologico Tedesco, dovrebbe essere rappresentato un vero grifo, un leone alato con becco d'aquila che, in questo caso, regge un vaso con la zampa destra. Purtroppo la moneta sta prendendo un po' di patina verdastra a causa di quella maledetta plastica degli album (ma quali componenti ci saranno dentro?). Non so da dove è stata ripresa l'immagine (da qualche sito archeologico della Mesopotamia o della stessa Persia?). Qualcuno potrà essere più prodigo di notizie (l'ineffabile Medusa?)

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Inviato

Ecco l'altro lato.

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  • 3 settimane dopo...
Inviato
Su questi 5 marchi tedeschi del 1979, segno di zecca J, coniati per celebrare i 150 anni dell'Istituto Archeologico Tedesco, dovrebbe essere rappresentato un vero grifo, un leone alato con becco d'aquila che, in questo caso, regge un vaso con la zampa destra. ...................

... Non so da dove è stata ripresa l'immagine (da qualche sito archeologico della Mesopotamia o della stessa  Persia?). Qualcuno potrà essere più prodigo di notizie (l'ineffabile Medusa?)

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..... e la sVenturata non solo rispose..... ma anche SCRISSE :P

(Ho scritto direttamente al DAI di Berlino che assai cortesemente mi ha sollecitamente risposto, anche se in pieno agosto ... :))

L’iconografia presente sui 5 Marchi tedeschi del 1979 (GRIFO + VASO) non raffigura un reperto archeologico reale. Si tratta del Grifone degli Iperborei, custode del tesoro di Apollo, effigiato nel LOGO del DAI “Deutsches Archaeologisches Institut” .

Eccovi una sintesi della storia come mi è stata raccontata …

Nel 1979, il DAI (Deutsches Archaeologisches Institut) ha celebrato il suo 150esimo anniversario. Per l’occasione oltre alla moneta commemorativa (da 5 Marchi) è stata allestita una grande Mostra dal titolo "Berlin und die Antike". Nel catalogo della mostra era presente un articolo di Felix Preisshofen sulla storia del Logo dell’Istituto.

[F. Preisshofen, Der hyperboreische Greif. Das Symbol des Deutschen Archäologischen Instituts, in: W. Arenhövel - Ch. Schreiber, Berlin und die Antike. Architektur, Kunstgewerbe, Malerei, Skulptur, Theater und Wissenschaft vom 16. Jahrhundert bis heute, Berlin (1979)]. Alcuni cenni qui, e le immagini relative nel PDF allegato.

Nel 1865, è stata donata a Eduard Gerhard (professore di Archeologia presso l'Università di Berlino e direttore del Dipartimento di Scultura del Museo Reale) una statua in bronzo (VEDI IMMAGINE in allegato) dai suoi studenti e amici per celebrare i suoi 50 anni di attività accademica. Qui, per la prima volta, il Grifone degli Iperborei non risultava effigiato in lotta contro un Arimaspe, ma con una zampa poggiata su un vaso antico. Il disegno o modello per la statua era opera di un famoso artista dell’epoca: Friedrich Tieck. Alla morte del Prof. Gerhar, la famiglia donò la statua al “Department of the DAI” a Roma, dove si trova tuttora.

Nel 1929, in occasione del Centenario dell'Istituto, è stato creato il logo con il Grifone degli Iperborei e il vaso sul modello della scultura del Prof. Gerhard. E’stato utilizzato per la prima volta sulla “Winckelmann Medaille” che è stata istituita in quell’anno. Da allora in poi, è stato utilizzato come logo dell’Istituto in molte occasioni. Il suo stile è stato modificato nel tempo e modernizzato. Il Grifone utilizzato per la moneta commemorativa nel 1979 è messo a confronto con il logo attuale nell’immagine in allegato.

NOTE dal MITO ...

Gli Iperborei erano un mitico popolo dell’estremo nord, dediti al culto di Apollo in onore del quale avevano accumulato enormi quantità d’oro. Si narra infatti che Apollo si fosse rifugiato presso di loro dopo la morte del figlio Asclepio. A guardia di questo tesoro stavano appunto i grifoni. Il loro compito era di difenderlo dagli attacchi degli Arimaspi il cui territorio era limitrofo alla terra degli Iperborei. Il Grifone era considerato consacrato al Dio Sole, tanto che gli antichi artisti raffiguravano il carro del Sole trainato da Grifoni e lo stesso Apollo ne cavalcava uno.

I grifoni pertanto vengono raffigurati spesso in lotta contro un Arimaspe. Come rappresentato nell’Affresco staccato dalla Villa dei Misteri (Pompei,II stile, 60-50 a. C.) in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. (Vedi PDF)

La stessa lotta è presente a Persepolis (Iran V-IV sec a.C) dove oltre a enormi protomi di grifi sono presenti anche alcuni bassorilievi con la lotta tra un Grifo e un Arimaspe… (si trovano molte foto in rete).

Se vi interessa l'articolo completo (in tedesco), mandatemi pure un messaggio :rolleyes:

Valeria medusa

Immagini_GRIFONE_VASO.pdf


Inviato

Sono senza parole di fronte alla capacità di Medusa di compiere ricerche documentarie assolutamente puntuali e dettagliate. La ringrazio, credo anche a nome di tutti gli utenti del forum interessati agli argomenti nei quali si impegna senza risparmiarsi, contribuendo ad accrescere il livello culturale di ciascuno di noi.

Grazie. Marco


Inviato
Sono senza parole di fronte alla capacità di Medusa di compiere ricerche documentarie assolutamente puntuali e dettagliate. La ringrazio, credo anche a nome di tutti gli utenti del forum interessati agli argomenti nei quali si impegna senza risparmiarsi, contribuendo ad accrescere il livello culturale di ciascuno di noi.

Grazie.    Marco

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Siamo noi che ringraziamo TE per le tue sempre interessanti suggestioni che ... *ineluttabilmente* invitano alla ricerca !!!! :)

E sempre in tema di Grifoni ... eccotene uno che amo particolarmente in quanto letteralmente forgiato nel Magma dei vVvulcani laziali (Vulsini)....

Spicca tra i conci di nenfro (roccia vulcanica tufacea del complesso vulcanico dei Vulsini) sulla facciata della Chiesa di San Pietro a Tuscania (VT).....

Valeria medusa

Grifone_Tuscania.pdf


Inviato (modificato)

Non fu una santa "politica" in senso tradizionale, quanto piuttosto una mistica, la grandissima Ildegarda di Bingen celebrata su questi 10 marchi tedeschi del 1998 intenta a scrivere la sua opera forse più famosa "Scivias Domini". Sul contorno della moneta la traduzione tedesca del titolo: "Wisse die Wege des Herrn".

P.S. Da inviare su Altre monete "Leaders religiosi". Grazie

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Modificato da heldrungen

Inviato (modificato)

Scusate, dovevo scrivere su "Altre monete"

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Modificato da heldrungen

Inviato (modificato)

Scusate ho sbagliato il forum.

Modificato da heldrungen

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