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da dove provenivano i metalli per i conii delle


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Inviato

Mi sono sempre chiesto da dove provenissero, cioè da quali giacimenti o miniere, si estraessero i metalli usati per le leghe per coniare le monete antiche. so per certo che analisi molto accurate sulla composizione delle monete possono rivelare anche la zona di estrazione, ma qualcuno ha delle corrispondenze? Voglio dire le tetradramme di Siracusa ( per esempio) da dove proveniva il metallo? c'erano delle miniere d'argento in Sicilia? Oppure so che in Spagna esistevano in epoca romana cave e giacimenti di oro e argento è possibile riconoscere un danario come proveniente dal metallo estratto in quel luogo? se qualcuno ha dati del genere mi farebbe un immenso piacere e credo che lo farebbe a quanti si siano posti la stessa domanda.


Inviato

buongiorno, è una domanda che ogni tanto ricorre, come nel post seguente:

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic...iniere++antiche

Per il resto allego cartina delle miniere antiche, tratta da un atlante storico.

Purtroppo il limite dei 100 kb non permette di leggere i simboli chimici nei rombi.

Nella Penisola le miniere più conosciute erano quelle delle colline metallifere, sfruttate dagli Etruschi.

;)

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Inviato

L'espansione di Traiano verso la Dacia , l'attuale Romania , fu intrapresa proprio per questo motivo : portarsi a casa quanto piu' metallo nobile , e gli ando' bene !

Idem i suoi successori verso il popolo dei Parti , ma questi seppero tenersi le loro ricchezze !


Inviato (modificato)
Mi sono sempre chiesto da dove provenissero, cioè da quali giacimenti o miniere, si estraessero i metalli usati per le leghe per coniare le monete antiche. so per certo che analisi molto accurate sulla composizione delle monete possono rivelare anche la zona di estrazione, ma qualcuno ha delle corrispondenze? Voglio dire le tetradramme di Siracusa ( per esempio) da dove proveniva il metallo? c'erano delle miniere d'argento in Sicilia?

interrogativi molto interessanti che probabilmente trovano in parte risposta nell' "Oeconomicon" e in altre fonti e studi storico-archeologici più che numismatici.

Leggendo Filisto,Diodoro siculo ed altri autori si può osservare come ogni polis greca siciliana si approvvigionava prevalentemente, più che dalle estrazioni di oro e argento (poco presenti sull'isola), dal commercio,dalle tasse,dai bottini-indennità di guerra,dal riciclaggio,da espropriazioni-donazioni del popolo. A questo bisogna aggiungere che non di rado alcuni pagamenti effettuati ai mercenari consistevano nelle attribuzioni di alcuni centri minori conquistati con diritto di spoliazioni e razzie sulla popolazione, sui templi e sulle autorità pubbliche.

Il metallo era presente in buone quantità nelle città greche, sopratutto era presente in grandi quantità presso i palazzi del governo, i templi e fra le famiglie più ricche (spesso commercianti e proprietari terrieri) come possono testimoniare le fonti storiche e i ritrovamenti monetali.

Nel 395 a.c. i cartaginesi persero un importante battaglia contro Siracusa e dovettero indennizzare quest'ultima con ben 300 talenti (Diodoro XIV,75,1-3) che servirono a sua volta al tiranno Dionisio I per pagare i suoi mercenari .Successivamente, con la terza guerra contro Cartagine, Dionisio fu costretto a pagare alla potenza punica ben 1000 talenti di indennizzo(Plutarco"Dione",25),ancora possiamo citare che fu di 300 talenti la somma che la città di Rhegion dovette pagare ai siracusani per non essere distrutta nel 389 (Diodoro XIV,103,1-3) a questa somma sappiamo che fu aggiunta una flotta di 70 navi e 100 ostaggi reggini come garanzia dei pagamenti.

per meglio intenderci vorrei ricordare che:

1 talento = 600 decadrammi = 1.500 tetradrammi= 6.000 dracme

1000 talenti= 1.500.000 tetradrammi= oltre 25.800 kg di argento!!!!

Questi valori sono indicativi e danno l'idea della quantità di metallo che circolasse ma che non sempre era presente in quantità utili per le esigenze di ogni singola polis.

Sembrerebbe, ad esempio, che Siracusa,nel 395, per far fronte alle spese di guerra, provò la coniazione e circolazione interna di monetazione di stagno (pseudo-Aristotele "oeconomicon" 1349a,Giulio Polluce"onomasticon" IX,79) perchè l'argento non era presente in buone quantità in città, a dire il vero non sembrerebbe essere mai stata rinvenuta una sola moneta di stagno, se siano realmente esistite questo non è dato saperlo ma certamente risulta improbabile che tale moneta possa essere stata oggetto di fenomeni di tesaurizzazione (quindi sarebbe del tutto normale che non sia giunta sino ai nostri giorni)

Che i metalli preziosi non fossero cospicuamente presenti sull'isola è un fatto assodato, in Sicilia infatti per questa scarsezza di risorse si iniziò la coniazione in bronzo (utilizzata prevalentemente per le esigenze interne e del popolo) e da fonti storiche apprendiamo che la monetazione aurea e di elettro fu coniata al fine di pagare i soldati mercenari (che ben gradivano l'oro) e non certamente per le compravendite dei rapporti quotidiani dei cittadini

Per curiosità vorrei ricordare che nelle spese di guerra incidevano sopratutto le paghe divise in trophé-spese di mantenimento (pagate in anticipo) e mistòs pagata solitamente o a fine mese o a fine servizio all'incirca ogni 5 mesi (Diodoro,XV,70,I)

fra la fine del V secolo e l'inizio del IV la paga giornaliera nel mondo greco variava fra la mezza dracma e la dracma (pagata per le missioni più pericolose o d'oltremare)

Modificato da Fid

Inviato (modificato)

La presenza di monete di stagno sarebbe una bella sorpresa: lo stagno era ben piu raro del rame all' epoca. L'esaurimento dello stagno in Europa (e nell' area mediterranea) fu la causa principale dello sviluppo delle tecnologie, per quanto "artigianali", della lavorazione del ferro.

Ho scritto in passato sul forum che il possesso delle miniere spagnole di Rio Tinto (rame, argento, oro) che sono attive ancora oggi, fu una delle cause principali delle guerre puniche.

Aggiungo che le uniche miniere di stagno in Europa si trovavano in Cornovaglia e questo sembra essere il motivo della conquista Romana della Britannia sotto Claudio.

Modificato da ersanto

  • 2 settimane dopo...
Inviato

L'argento fu utilizzato in tutta l'antichità in quanto si reperiva abbastanza facilmente. Il suo alto valore e la sua malneabilità lo resero il metallo ideale per coniaremonete di dimensioni anche ridotte adatte alle piccole transazioni commerciali.

Fonde a 960° ed ha durezza 2,5 nella scala di Mohs.

E quasi impossibile trovarlo allo stato puro, solitamente si ricava dai composti a base di Galena, un solfuro di piombo dove la percentuale d'argento va dallo 0.07 allo 0,5.

dopo esse stata estretta la galena veniva fusa in un forno riducente priva di ossigeno, il procedimento permetteva di separare da una parte il piombo e l'argento e le scorie dall'altra. Una secomda operzione , chiamata coppellazione, consisteva nel rifondere il composto in dei forni con emissione forzata d'aria, in questo modo il piombo si ossidava inglobando eventuali microscorie ed altri metalli presenti lasciando l'argento puro.

All'argento puro veniva poi aggiunte una piccola percentuale di rame per migliorare le caratteristiche meccaniche della lega.

Ritengo che siano in queste fasi di preparazione dell'argento che vadano ricercate le differenze tra e le caratteristiche del metallo usato nelle varie emissioni monetali.

lele


Inviato

Riguardo alle mitiche miniere iberiche ricordo che fonti greche dicevano che durante i frequenti incendi il calore fondeva l'argento nel sottosuolo che sgorgava in rivoli.

Mi informo su questa strana storia e poi relaziono.

lele


Inviato
La presenza di monete di stagno sarebbe una bella sorpresa: lo stagno era ben piu raro del rame all' epoca. L'esaurimento dello stagno in Europa (e nell' area mediterranea) fu la causa principale dello sviluppo delle tecnologie, per quanto "artigianali", della lavorazione del ferro.

Ho scritto in passato sul forum che il possesso delle miniere spagnole di Rio Tinto (rame, argento, oro) che sono attive ancora oggi, fu una delle cause principali delle guerre puniche.

Aggiungo che le uniche miniere di stagno in Europa si trovavano in Cornovaglia e questo sembra essere il motivo della conquista Romana della Britannia sotto Claudio.

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infatti malgrado le fonti storiche (pseudo-Aristotele "oeconomicon" 1349a,Giulio Polluce"onomasticon" IX,79) sembra alquanto improbabile che Dionisio abbia coniato monete in questo metallo che mal si presterebbe alla circolazione monetaria.A ciò aggiungiamo che non si conoscono rinvenimenti


  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)
Mi sono sempre chiesto da dove provenissero, cioè da quali giacimenti o miniere, si estraessero i metalli usati per le leghe per coniare le monete antiche. so per certo che analisi molto accurate sulla composizione delle monete possono rivelare anche la zona di estrazione, ma qualcuno ha delle corrispondenze? Voglio dire le tetradramme di Siracusa ( per esempio) da dove proveniva il metallo? c'erano delle miniere d'argento in Sicilia? Oppure so che in Spagna esistevano in epoca romana cave e giacimenti di oro e argento è possibile riconoscere un danario come proveniente dal metallo estratto in quel luogo? se qualcuno ha dati del genere mi farebbe un immenso piacere e credo che lo farebbe a quanti si siano posti la stessa domanda.

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Azzogsal se non sei già in vacanza puoi provare a reperire le seguenti opere per favorire la buona lettura sotto l'ombrellone

- J. Healy Miniere e metallurgia nel mondo greco e romano, Roma 1993

- G. Cetorelli Schivo Metallurgia tra mito e produzione in G. Cetorelli Schivo ( a cura di ) “La via dei metalli”, Roma 2004

Modificato da Fid

Inviato

Eccolo!

Da "Archeologia della moneta" di F. Barello:

Anche la penisola iberica appare, dalle fonti greche, una penisola leggendaria per la ricchezza dell'argento, dove gli incendi dei boschi riscaldando il terreno facevano fondere il metallo in filoni, che poi emergeva alla superficie in occasione dei terremoti.

( pseudo Aristotele, De mirabilibus auscultationubus )

Il legame tra il metallo ed incendi è segnalato anche da Diodoro Siculo ( V, 35 ) che fa derivare il nome dei Pirenei dal greco pyr ( fuoco )poichè questo farebbe ruscellare l'argento fuso dal terreno.

Daniele Alberti


  • 2 anni dopo...
Inviato

Eccolo!

Da "Archeologia della moneta" di F. Barello:

Anche la penisola iberica appare, dalle fonti greche, una penisola leggendaria per la ricchezza dell'argento, dove gli incendi dei boschi riscaldando il terreno facevano fondere il metallo in filoni, che poi emergeva alla superficie in occasione dei terremoti.

( pseudo Aristotele, De mirabilibus auscultationubus )

Il legame tra il metallo ed incendi è segnalato anche da Diodoro Siculo ( V, 35 ) che fa derivare il nome dei Pirenei dal greco pyr ( fuoco )poichè questo farebbe ruscellare l'argento fuso dal terreno.

Daniele Alberti

Ma in realtà era zinco.


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buongiorno, è una domanda che ogni tanto ricorre, come nel post seguente:

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic...iniere++antiche

Per il resto allego cartina delle miniere antiche, tratta da un atlante storico.

Purtroppo il limite dei 100 kb non permette di leggere i simboli chimici nei rombi.

Nella Penisola le miniere più conosciute erano quelle delle colline metallifere, sfruttate dagli Etruschi.

;)

Non riesco a trovare la cartina con le miniere in epoca antica. Se puoi ripostarla.

Dato che mi occupo soprattutto di monetazione italica, qualcuno può postare un pò di bibliografia sulle miniere sparse in Italia in epoca antica(soprattutto fino al I secolo a.C.). Di tutti i metalli.

Grazie mille.

P.S. Mi accorgo che la discussione è un pò datata, ma credo che sia ancora molto interessante.

Modificato da Vincenzo

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