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IGNORED

SANTA BARBARA


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Inviato

DE GREGE EPICURI

Oggi vi posto una medaglia fascista...anche se il fascio è come "nascosto" da Castel S.Angelo, tanto che a prima vista non lo avevo neppure notato! Che sia stata una piccola astuzia dell'incisore? La casa è la Johnson, come si legge.

Al D. una bella immagine di Santa Barbara, che regge una torre. Al R. Castel Sant'Angelo (forse era una sede dell'Arma del Genio?) e la scritta della Associazione Nazionale dei Genieri. Mi pare decisamente ben fatta, credo sia databile fra il 1936 e il 1940.

post-4948-1214221310_thumb.jpg


Supporter
Inviato

Di Medaglie con l'effige di Santa Barbara ne ho viste diverse, questa però non la conoscevo. Stilisticamente è interessante : l'elemento del fascio è sì nascosto in parte dal bassorilievo centrale, in compenso la lama della scure mi pare sproporzionata rispetto al fascio delle verghe; la soluzione grafica è comunque interessante.

Sai cosa rappresenta la Torre tenuta in mano dalla Santa?

Non ricordo di averla mai vista effigiata così.

Saluti :)


Inviato

DE GREGE EPICURI

Proprio non ho idea; però anche su un'altra medaglia di S.Barbara che ho visto, mi sembra che la Santa tenesse in mano una torre, forse non così imponente.


Inviato

Il padre di Barbara, Dioscuro, fece costruire una torre per rinchiudervi la bellissima figlia richiesta in sposa da moltissimi pretendenti. Ella, però, non aveva intenzione di sposarsi, ma di consacrarsi a Dio. Prima di entrare nella torre, non essendo ancora battezzata e volendo ricevere il sacramento della rigenerazione, si recò in una piscina d’acqua vicino alla torre e vi si immerse tre volte dicendo: “Battezzasi Barbara nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Per ordine del padre, la torre avrebbe dovuto avere due finestre, ma Barbara ne volle tre in onore della S.ma Trinità. Il padre, pagano, venuto a conoscenza della professione cristiana della figlia, decise di ucciderla, ma ella, passando miracolosamente fra le pareti della torre, riuscì a fuggire. Nuovamente catturata, il padre la condusse davanti al magistrato, affinché fosse tormentata e uccisa crudelmente. Il prefetto Marciano cercò di convincere Barbara a recedere dal suo proposito; poi, visti inutili i tentativi, ordinò di tormentarla avvolgendole tutto il corpo in panni rozzi e ruvidi, tanto da farla sanguinare in ogni parte. Durante la notte, continua il racconto seguendo uno schema comune alle leggende agiografiche, Barbara ebbe una visione e fu completamente risanata. Il giorno seguente il prefetto la sottomise a nuove e più crudeli torture: sulle sue carni nuovamente dilaniate fece porre piastre di ferro rovente. Una certa Giuliana, presente al supplizio, avendo manifestato sentimenti cristiani, venne associata al martirio: le fiamme, accese ai loro fianchi per tormentarle, si spensero quasi subito. Barbara, portata ignuda per la città, ritornò miracolosamente vestita e sana, nonostante l’ordine di flagellazione. Finalmente, il prefetto la condannò al taglio della testa; fu il padre stesso che eseguì la sentenza. Subito dopo un fuoco discese dal cielo e bruciò completamente il crudele padre, di cui non rimasero nemmeno le ceneri.

L’imperatore Giustino, nel sec. VI, avrebbe trasferito le reliquie della martire dall’Egitto a Costantinopoli; qualche secolo più tardi i veneziani le trasferirono nella loro città e di qui furono recate nella chiesa di S. Giovanni Evangelista a Torcello (1009). Il culto della martire fu assai diffuso in Italia, probabilmente importato durante il periodo dell’occupazione bizantina nel sec. VI, e si sviluppò poi durante le Crociate. Se ne trovano tracce in Toscana, in Umbria, nella Sabina. A Roma, poi, secondo la testimonianza di Giovanni Diacono (Vita, IV,89), s. Gregorio Magno, quando ancora era monaco, amava recarsi a pregare nell’oratorio di S. Barbara. Il testo, però, ha valore solo per il IX sec.; comunque, è certo che in questo secolo erano stati costruiti oratori in onore di B., dei quali fa testimonianza il Liber Pontificalis (ed. L. Duchesne, II, pp. 50, 116) nelle biografie di Stefano IV (816-17) e Leone IV (847-55).

Barbara è particolarmente invocata contro la morte improvvisa (allusione a quella del padre, secondo la leggenda); in seguito la sua protezione fu estesa a tutte le persone che erano esposte nel loro lavoro al pericolo di morte istantanea, come gli artificieri, gli artiglieri, i carpentieri, i minatori; oggi è venerata anche come protettrice dei vigili del fuoco. Nelle navi da guerra il deposito delle munizioni è denominato “Santa Barbara”.

La festa di Barbara è celebrata il 4 dicembre.

TRATTO DA "VITE DEI SANTI E BEATI"

PS: Santa Barbara è anche patrona degli architetti ed i suoi emblemi sono per l'appunto la Palma e la torre.


Supporter
Inviato

Ti ringrazio per la gradita spiegazione.

Ma con un padre così, meglio nascere orfani ! :)


Inviato

:D prego.. ;)


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