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IGNORED

Luigi IX detto San Luigi


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Diametro: 25,5 mm

Asse dei conii: 11 h.

Metalllo: Argento

Peso osservato: 4,2 gr.

Peso teorico: 4,219 gr.

Taglio: 1/58 marco

Titolo in millesimi: 958°/oo

Titolo antico: 12 d. A.R.°

Valore: 12 denari tornesi

Rarità: RR

Stato di conservazione: BB

Rif: C.180 - L.198d - Dy.190E

DIRITTO

Legenda: + LVDOVICVS REX; legenda esterna: + BNDICTV: SITI: HOmE: DHI: nRI: DEI: IhV. XPI, (punteggiatura da tre bisanti sovvrapposti). Croce nel campo.

Traduzione: (Luigi Re ; Che il nome di nostro Signore Gesù Cristo sia benedetto).

ROVESCIO

Legenda: +. TVRONVS CIVIS, (N bullettata - bouletée).

Traduzione: (Città di Tours).

Descrizione: Castello tornese surmontato da una crocetta; bordo esterno di dodici gigli e stella a sei raggi sotto il giglio a ore 6.

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:wub: Che bella moneta!

Complimenti! ;)


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Che dire... perfetto tutto! :)

357499[/snapback]

Come sempre, Fra, meriti i migliori complimenti! Enrico :)


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Alcune note I

Philip Grierson:"Sotto Luigi VIII (1223-1226) e Luigi IX (1226-1270) l'emissione del denaro parisis fu praticamente sospesa. Il denaro tornese, invece, fu coniato senza discontinuità e in grande quantità nelle zecche dell'Ovest e del Sud; contrassegnato da marche segrete che sfuggono ogni tentativo d'interpretazione. Il denaro tornese divenne così la principale sorta di piccola moneta ed anche la principale moneta di conto del reame. Negli ultimi anni del suo regno Luigi IX andò più in là ancora creando, nel 1266, il grosso tornese... la prima moneta d'argeto pesante coniata al di là delle Alpi. Pesava quasi un grammo di più del grosso introdotto a Roma 13 anni prima.

Era in argento "puro", cioé in argent-le-roi, 958 millesimi di fino. Pesava 4,22 grammi e valeva esattamente 12 denari tornesi, o un soldo (solidus). (...)

Il grosso tornese conobbe un successo immediato. Fu emesso in grande quantità da San Luigi ed i suoi primi successori; fu copiato prima della fine del secolo tanto in Provenza che nei Paesi Bassi, ed in Renania nei primi anni del secolo successivo."

P. Grierson "Monnaies du Moyen Age"

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Alcune note II

Jean Duplessy:"L'ordinanza reale che sancisce la creazione dei "grossi denari tornesi d'argento" non è stata conservata, ma (i grossi) sono citati per la prima volta in un documento del 24 luglio 1266 che precisa i limiti della tolleranza nella loro fabbricazione. "

J. Duplessy "Les monnaies françaises royales" (tomo I)

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Alcune note IIIa

Interessante il libro "The Gros Tournois" edited by Mayhew N.J. che raccoglie una serie di articoli di vari autori.

Il primo è di François Dumas dal titolo "Riflessioni sulla genesi del grosso tornese".

Nel 1266, Luigi IX, iniziò una piccola rivoluzione monetaria creando una moneta d'un valore ben superiore a tutte le monete d'argento in circolazione: il grosso, valente 12 denari tornesi.

Perché aver scelto un multiplo del denaro tornese piuttosto che del denaro parisis che gli era superiore (5 tornesi per 4 parisis) ? Come quest'operazione fu messa in opera ?

Prima di esaminare qualche documento, ricordiamo che il regno di San Luigi segna un consolidamento del potere regale ed una notevole espansione verso il Sud.

I documenti di portata regolamentare ed anche generale sulla storia monetaria si San Luigi sono pochi. Quelli presi in esame dal Dumas:

- 1247 una lettera del siniscalco di Carcassone proibisce nel baliato-baliaggio (wiki francese, wiki italiano)tutte le monete diverse da quelle reali se non al tasso fissato. E' la prima misura di questo genere.

- Nel marzo 1263, un'ordinanza vieta di coniare moneta simile a quella del Re. e le dà corso i tutto il Regno. L'interdizione riguarda particolarmente i Principi con appannaggio.

- Tra ottobre e dicembre 1264 (1) un regolamento fissa il corso delle monete che saranno accettate oltre al parisis ed al tornese "pour ce que le peuple cuide qui ne soit mie assez de monnoie de tournois et de parisis". I loeniens, nantois à l'écu e angevins saranno presi i 15 per 12 denari tornesi, i mançois 1 per 2 angevins, i estellins 1 per 4 tornesi. Questo regolamento ricorda e precisa l'ordinanza del 1263. La moneta del Re ha corso in tutto il Regno. Le monete contraffatte saranno svalutate; i poitevins, provenzali e tolosani, monete dei fratelli del re Alfonso di Poitiers e Carlo d'Angiò che copiano la moneta reale saranno perforate.

- Il primo novembre 1265, un'ordinanza limita nel tempo il corso degli "esterlins" (i pennies inglesi, chiamati sterlings ed in francese esterlins); avranno corso per 4 denari tornesi fino a metà agosto 1266; dopo questa data saranno svalutati e presi al loro valore d'argento.

- Il 24 luglio 1266 è la data del regolamento relativo alla fabbricazione dei grossi tornesi: Quomodo debet fieri grossi turonenses...

Non sappiamo nulla di più sulla creazione del grosso tornese. Sulle ragioni che hanno condotto alla creazione del grosso tornese faremo comunque qualche ipotesi.

--> continua

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Mi associo ai complimenti

è un piacere leggere le tue schede

Grazie, Sergio


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In attesa della seconda parte, ringrazio dei complimenti e posto una foto di "famiglia"

2598299332_2cb9e7ffc3.jpg

PS: sarebbe bello aggiungere il denaro d'oro allo scudo... ma sono solo 8 gli esemplari conosciuti :(

063_d.jpg063_r.jpg

Modificato da fra crasellame
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Copmplimenti sono belle e ben conservate tutte e due.


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Alcune note IIIb

La preoccupazione del re è, dunque, d'imporre la moneta regale nei limiti del possibile.

E' una politica portata avanti da lunga data con cura e perseveranza.

Il 1265 segna una svolta. E' in quest'anno che Luigi IX attacca gli "esterlins", i pennies inglesi. Nell'ordinanza di Melun del mese di novembre è deciso che sotto pena d'ammenda nessun esterlin avrà corso per più di 4 denari tornesi.

Di più, a partire dalla metà dell'agosto 1266 non avrà più corso sotto pena di confisca e sarà preso a peso.

"Et veut et commande le roi que l'en ne se vende, ne achate, ne se passe marchié en son royaume doresenavant a estellins."

Se si considera la politica monetaria anteriore, improntata a limitare ed anche eliminare le monete feudali, si è condotti a pensare che nel 1265 la volontà reale sia di vietare una moneta straniera.

La creazione di un multiplo del denaro tornese piuttosto che del denaro parisis viene senza dubbio dal desiderio di eliminare dal sistema tornese, il più espanso nel reame, l'esterlin, moneta straniera che si infilava così bene nel sistema tornese portando ombra alle prerogative reali.

Il re è nel suo diritto coniando le sue monete e non conosce superiore.

"Omnia juramenta sit observanda in quibus non est culpa moralis... Quia ad regem pertinet percussura proprii numismatis in sua regione... Percussura numismatis est de rationibus regis... Rex Francie superiore non cognoscit".

Quest'ultima affermazione rimonta al 1202; è di Innocenzo III e riguarda Filippo Augusto.

Il re agisce per il bene pubblico facendo correre una moneta che non deluda i venditori. "Publica utilitas totius regni quod curat moneta legalis quia defraudarentur vendentes...".

I doveri del suddito sono ricordati. Servendosi di una moneta straniera, lede il suo signore. "Indignum est ut homo unius regis alteri regi serviat et si hoc fecit, facit injuria domino suo...".

Giuramento o no, un'ordinanza promulgata che non va contro la legge di Dio deve essere osservata. "Si non sit obligatus ex vinculo juramenti tum obligatus est ex auctoritate et virtute generalis edicti... generale vero edictum et generaliter promulgatum si non contra legem Dei subdito ligat".

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Molto interessante questa trattazione. Da quanto scrivi sembra evidente che i pennies inglesi erano la moneta straniera più diffusa in Francia, per essere oggetto di ordinanze specifiche. Ma si sa quali erano i motivi di questa diffusione? Correnti commerciali, flussi di pellegrinaggio, o anche altro? Siamo ancora lontani dalla guerra dei cento anni, quindi non credo che ci siano di mezzo motivi strettamente "geopolitici", per così dire. Ne sappiamo qualcosa?


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Volevo evitare di postare anche annotazioni storiche, lasciando a chi ne avesse voglia l'approfondimento.

Ci sarebbe altro da scrivere sui grossi tornesi, il libro citato ha parecchi articoli interessanti, ma visto lo scarso interesse suscitato temo d'essermi dilugato anche troppo annoiando i più.

In realtà tra Luigi IX ed Enrico III ci fu ben più che qualche scaramuccia, e se non vado errato il re inglese possedeva parecchie terre nel sud della odierna Francia e non credo gli andasse giù essere vassallo di Luigi... :D

Copio due righe tratte da wikipedia

Anche la politica estera del suo regno fu attenta alle ragioni dell'equilibrio e della pace: nonostante l'iniziale successo (battaglie di Saintes e di Taillebourg, 1242), preferì giungere ad un accordo con la monarchia inglese per il possesso delle regioni sud-occidentali della Francia.

Con il trattato di Parigi del 1259 si giunse ad una pace duratura: l'Aquitania restò in mano inglese (divenendo la base operativa per gli scontri successivi), mentre la dinastia capetingia ottenne il controllo definitivo della Normandia, occupata anni prima da Filippo Augusto. Anche nella lotta tra Innocenzo III e Federico II, Luigi IX preferì non assumere una posizione definita: questo atteggiamento può apparire contraddittorio per un sovrano che doveva apparire quasi un pupillo della Chiesa; non lo è se si pensa all'intransigenza con cui Luigi IX difese, come si è accennato, l'autonomia del regno dalle politiche della Chiesa di Roma, e se si comprende la sua capacità di contemperare una fede sincera, un ossequio ineccepibile agli esponenti degli Ordini (che talvolta lo stesso popolo parigino gli avrebbe rimproverato), e una notevole forza di decisione nelle scelte politiche.

Louis_battle.jpg

Per un approfondimento:

http://en.wikipedia.org/wiki/Saintonge_War

http://xenophongroup.com/montjoie/taillebr.htm

http://www.histoirepassion.eu/spip.php?article842

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Allora ricordavo bene, che già in quest'epoca c'erano consistenti possedimenti inglesi sul continente oltre i feudi originali normanni, quindi non è strano che la moneta inglese circolasse in abbondanza. In più c'era sicuramente l'aspetto commerciale e c'erano i flussi di pellegrinaggio dall'Inghilterra verso Roma e la Terrasanta attraverso la Francia, che in alcuni periodi furono molto consistenti (l'Inghilterra fu spesso considerata la terra più devota della cristianità) e che pertanto dovevano lasciare una buona massa di denaro "impigliata" lungo la strada :)


  • 10 mesi dopo...
Inviato

ciao

per riesumare questa bella discussione, post un mio - bruttino - esemplare.

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Inviato (modificato)

ed ecco il R/

purtroppo con una brutta abrasione

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Modificato da carletto

Inviato
Molto interessante questa trattazione. Da quanto scrivi sembra evidente che i pennies inglesi erano la moneta straniera più diffusa in Francia, per essere oggetto di ordinanze specifiche. Ma si sa quali erano i motivi di questa diffusione? Correnti commerciali, flussi di pellegrinaggio, o anche altro? Siamo ancora lontani dalla guerra dei cento anni, quindi non credo che ci siano di mezzo motivi strettamente "geopolitici", per così dire. Ne sappiamo qualcosa?

Sto approfondendo l'argomento ed il motivo sembra essere il fatto che un penny (o esterlin) valeva 4 denari tornesi. Quindi nella varie fiere e commerci avere un multiplo del tornese era comodo. Non a caso Luigi IX creò il grosso tornese, e più tardi si dovette creare un sottomultiplo del grosso (vedi maille blanche e maille tierce, anche se quest'ultima riscosse poco successo) perché c'era esigenza di una moneta intermedia (a cui rimediò Margherita di Costantinopoli con il "Baldacchino" - Hainault - e l'altro "petit gros" dal valore di due pennies con l'aquila a due teste - Aalst/Alost).

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Bellissime monete!


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