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Inviato

bella moneta! una domanda, ma ci potrebbe essere un marengo con ancora la zecca di firenze?? sarebbe una rarità assoluta? :rolleyes:


Inviato

Leggendo questo passo si potrebbe rispondere anche di si ma siamo nel campo delle ipotesi

Per il momento nessun esemplare con zecca F e' mai apparso


Guest utente3487
Inviato

Leggendo questo passo si potrebbe rispondere anche di si ma siamo nel campo delle ipotesi

Per il momento nessun esemplare con zecca F e' mai apparso

E credo che mai apparirà...cinesi permettendo...

Inviato (modificato)

Buona domenica a tutti.

Mi sentirei di escludere la possibilità che si tratti di una variante proprio sulla base della stessa argomentazione riferita dal Montenegro e ripresa dal Galeotti:

"La variante T su F potrebbe essere il prodotto di un quantitativo di pezzi da 20 lire coniati gia' nella zecca di firenze , infatti il Galeotti dice che nel settembre del 1861 il Conte Kerveguen era stato autorizzato a far coniare nella zecca di Firenze sei o sette milioni di esemplari i cui punzoni si trovavano a Firenze gia' dal 27 ottobre 1861."

L'impronta del dritto coniata sul marengo in esame, venne istituita con il R.D. 8.12.1861 nr. 368, cosicchè a settembre del 1861 tale impronta non era ancora in vigore, trovando a quella data applicazione il R.D. 2.5.1861 nr. 16, che prescriveva l'adozione dell'effige del sovrano già in uso durante il Regno di Sardegna, ovvero quella cosiddetta del "collo lungo".

Quindi, l'ipotesi ventilata non appare conferente con i dati normativi; salvo ipotizzare che si procedesse a coniare moneta alla nuova effige mesi prima che la stessa impronta divenisse quella ufficiale da riportarsi sulle monete del Regno.

Se nel settembre 1861 la zecca di Firenze fosse stata autorizzata a coniare marenghi per il Regno d'Italia non si comprende perchè detta coniazione non dovesse avvenire con i tipi in quel momento in uso nel Regno, anzichè con impronte ancora neppure approvate.

Inoltre mi pare che le osservazioni di picchio siano molto condivisibili e pertinenti, con particolare riferimento al fatto che chi accredita la moneta come proveniente dalla zecca toscana, dovrebbe spiegare la mancanza del contrassegno del Direttore Ridolfi, che viene viceversa apposta in tutta la monetazione dell'epoca proveniente dalla zecca fiorentina.

In conclusione, mi sento di allinearmi sulle posizioni di chi esclude la tesi della provenienza della moneta dalla zecca di Firenze e ritiene invece che la moneta provenga da Torino e l'apparente "variante" altro non sia che un difetto di conio.

Certo che, da un punto di vista commerciale, mi rendo conto che sia molto più "appagante" (nel senso più ampio del termine......) la prima tesi.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
  • Mi piace 1

Guest utente3487
Inviato

Certo che, da un punto di vista commerciale, mi rendo conto che sia molto più "appagante" (nel senso più ampio del termine......) la prima tesi.

Ma come sei cattivo oggi :D :D

Inviato

"Ma come sei cattivo oggi ........"

Ma no, per carità, poi ognuno la pensa come meglio crede.............ho fatto solo notare alcune ulteriori incongruenze che vanno ad aggiungersi a quelle già rilevate da Altri........ ;)

Capisco benissimo che nel gioco delle parti ciascuno porti acqua al proprio mulino..... :)

Saluti.

Michele


Guest utente3487
Inviato

La mia era ovviamente una provocazione: lo sai che la pensiamo alla stessa maniera su queste favolette numismatiche ;)

Inviato

Riprendendo la catalogazione della moneta riportata da piergi00 nel post introduttivo di questa discussione:

"Segno di zecca per Torino: T e B (Tommaso Battilana, direttore della Regia

Zecca di Torino) all'interno di uno scudetto in incuso per il 1861

T ribattuto su F

Tiratura 3267 in totale per il 1861

Oro 900 - diametro 21 mm. - peso gr. 6,451 - Spessore 1,3 mm.

Incisore : Giuseppe Ferraris ; Regio Decreto N.16 del 2 Maggio 1861

Mir 1078a , tale catalogo riporta erroneamente T e BN in corsivo al posto di T

e B all' interno di uno scudetto in incuso"

il Regio decreto corretto è quello nr. 368 dell'8.12.1861.

Quello riportato si riferisce infatti al "collo lungo".

M.

  • Mi piace 1

  • 1 anno dopo...
Inviato

Secondo me il 20 lire 1861 T ha una quotazione anomala, per svariati motivi, le mie osservazioni:

1- primo marengo del regno d'italia

2- unico marengo del regno con T a stampatello ( scelta ovviamente non casuale, perchè primo marengo del regno o forse per ribattere alcune monete esistenti, vedi t su f )

3 prodotto in numero di esemplari modesto.

Se facciamo un piccolo confronto con il 20 lire 1873 R prodotto in 2174 esemplari e considerato R4,

il 1861 prodotto in 3267 esemplari primo marengo del regno quotato solamente R,???

Se poi continuiamo il confronto sul t su f che seguendo le battute delle ultime aste, il quantitativo di monete si potrebbe aggirare sul 10% del 1861, quindi circa 327 esemplari per esempio, si direbbe che è sottovalutato o probabilmente mi sfuggono dei particolari che non conosco.

Qualcuno può dirmi qualcosa in merito????


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