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IGNORED

La clinica degli orrori di Milano


Risposte migliori

Inviato

senza voler entrare nel merito dei fatti di Milano, per i quali è giusto aspettare gli esiti giudiziari, noto che su molti programmi televisivi di attualità a volte si montano dei casi di "malasanità" sul nulla.

esempio: il tale paziente aveva una malattia e nessun medico l'ha diagnosticata... senza notare che purtroppo certe malattie sono estremamente difficili da diagnosticare e il miracolo è trovarle.

altro esempio: il tale medico ha sbagliato, quindi è un superficiale, se non l'ha fatto proprio apposta... Gli errori possono capitare, gli esseri umani sono fallibili e lo sono anche gli operatori sanitari, tanto più che molte operazioni sono molto delicate, perciò non è corretto attribuire automaticamente una colpa grave o un un dolo all'operatore.


Inviato

Bravo Antwala: analisi lucida e precisa, per quanto spietata: assolutamente condivisibile.

Si tratta effettivamente di due problemi distinti: da un lato il "sistema": azienda più che servizio; dall'altro il comportamento criminale di alcuni operatori; e

le storture del sistema, evidenti e macroscopiche, e da correggere urgentemente, non possono costituire comunque una giustificazione per nessuno. Chi delinque deve essere adeguatamente punito.

Tuttavia, come notato da Michele2198, sulla base dello stesso principio, non sono accettabili certi "processi" mediatici su presunti casi di "malasanità" a volte basati sul nulla, finalizzati solo a fare notizia.

Credetemi: dopo tanti anni sono giunto alla conclusione che fare bene il medico è difficile, e che il miglior medico è quello che sbaglia di meno.

Cordialmente

Rosario


Inviato

Ancora una volta: complimenti, Antwala! E tutta la mia solidarietà! Al di là degli effetti e delle risorse della Medicina Mapuche (sono ignorante in materia, e sono curioso di vedere i risultati degli studi sui principi utilizzati e di verificarne la metodologia), hai colto il vero problema della medicina di oggi: l'incapacità di vedere e curare le persone nella loro globalità e nella loro umanità.

Rinnovo a tutti l'invito a leggere "L'arte perduta di guarire" di Lown

Cordialità

Rosario


Inviato

Carissimo Antvwala, hola!

ho avuto modo più volte di apprezzare le tue doti di cultura, intelligenza e ragionevolezza attraverso gli interessanti interventi sul forum. Non me ne vorrai se ti invito a fare alcune riflessioni. :)

Concordo con le tua affermazioni relative alla percezione da parte del paziente di essere visitato spesso da un “medico dell’organo” e non “dell’uomo”, ed alla necessità sempre maggiore di utilizzare test ed indagini strumentali. Purtroppo si tratta di condizioni legate al nostro tempo e comuni a quasi tutti gli aspetti professionali, avviene lo stesso con il meccanico (per riparare una Ford al meglio occorrerà recarsi in un centro specializzato Ford, dove troveremo un tecnico che non potrà affidarsi al proprio orecchio per diagnosticare un difetto di carburazione), l’ingegnere (che non farà certo i complessi calcoli e simulazioni legati alla costruzione di un ponte a matita su un foglio di carta), e così via...

La scelta tra magia e scienza effettuata agli inizi dell’età moderna è stata complicata e difficile ed il tema delle cosiddette “medicine alternative” è ancora oggi molto insidioso e delicato.

Gia la definizione di “alternativo” è fuorviante.

La Medicina (spesso definita in tali contesti “ufficiale”) si basa su scienze quali l’anatomia, la fisica, la chimica, la biochimica, la farmacologia, la neurobiologia; si tratta di scienze inconfutabili e quotidianamente verificabili, negare ciò equivarrebbe a negare l’esistenza della bomba atomica, dei vaccini o dei telefonini... Non esiste una fisica “alternativa”, né una chimica o una anatomia “alternative”. Non esistono energie miracolose o misteriose terminazioni nervose note solo ad alcuni eletti, la scienza è molto democratica: il sapere, per essere tale, "deve” essere di tutti.

Spesso si vogliono definire tali pratiche con il nome di “nuova medicina” per contrapporle alla medicina “tradizionale”, e cioè alla medicina occidentale insegnata ufficialmente nelle Università di tutto il mondo, empirica e sperimentale, scientifica e tecnologica, in continua evoluzione al punto che, mediamente, ogni 5 anni rinnova profondamente il proprio patrimonio conoscitivo: altro che tradizione!

È proprio vero il contrario, e cioè che le cosiddette “medicine “alternative” non essendo discipline scientifiche, si basano unicamente su una “tradizionale esperienza”, antica (come l’omeopatia, che è sorta nei primi anni del 1800) o antichissima (come le medicine orientali o le pratiche sciamaniche); sono quindi “vecchie medicine” che da secoli non conoscono quasi aggiornamenti, ripescate, per così dire, del tutto recentemente.

Come viene valutato un farmaco nelle “medicine” alternative?

È efficace perché il “medico” ha parlato a lungo con me ed è stato molto gentile e paziente, perché ha guarito un mio conoscente, perché io mi sento meglio, perché il tumore non è cresciuto, perché si usa da secoli...

Come viene valutato un farmaco nella Medicina “Ufficiale”?

I farmaci sono uno dei prodotti industriali più controllati, al pari degli aerei; in Europa e negli USA esiste una legislazione molto severa che regola la registrazione e la licenza d’uso dei nuovi farmaci. Per poter vendere un nuovo farmaco, la legge impone alle case farmaceutiche un severissimo iter di controllo per dimostrare che il farmaco è sicuro ed efficace. Sicuro vuol dire che non deve essere tossico, cancerogeno, teratogeno, non deve dare effetti collaterali dannosi, non deve danneggiare organi vitali etc.

Efficace vuol dire che deve curare la malattia per la quale e’ stato formulato. Questo processo richiede molti anni di studi (7-10) , le maggiori autorità competenti per la registrazione dei farmaci sono la FDA americana e l’EMEA europea. L’efficacia di un farmaco viene valutata in un processo che si chiama trial clinico. Il trial clinico e’ una sperimentazione sui malati che avviene solo dopo un accurato controllo per la sicurezza del farmaco in innumerevoli esperimenti, prima in vitro, poi su diverse specie animali ed infine su volontari sani. Tutte le fasi sperimentali sono rigidamente controllate dalla legislazione. Quindi si fa, come per gli aerei, le automobili, gli edifici, un’analisi statistica dei risultati, e non si tratta di risultati del singolo medico o del singolo ospedale, ma di studi multicentrici su migliaia di pazienti, per valutare se una determinata procedura sia effettivamente rispondente alle aspettative.

Tutto ciò nelle “medicine” alternative non esiste.

In realtà il nocciolo della questione è lo stranoto “effetto placebo”. ” Si tratta un fenomeno molto meno banale di quello che sembra, è un vero effetto curativo, non un’illusione. É un reale effetto biologico che richiede unicamente la convinzione da parte del paziente di avere un beneficio dal presunto farmaco o trattamento. L’effetto placebo è un rituale, infatti non è connesso direttamente a ciò che fisicamente il paziente assume.

La popolarità delle “medicine” alternative è legata in larga parte all’effetto placebo scaturito dal rapporto “affettuoso” , intenso ed olistico tra medico e paziente che purtropppo si è ridotto e talvolta perduto nella nostra convulsa vita occidentale.

Infine, enfatizzare la presunta efficacia di pratiche terapeutiche alternative è molto pericoloso: la letteratura medica è piena di casi “Di Bella”. Absit iniuria verbis, ma indurre un paziente affetto da una malattia tumorale a rinunciare ad una terapia di provata efficacia in favore di un insieme di erbe naturali suona alle mie orecchie come una affermazione criminosa.

Anche dichiarare che l’efficacia antitumorale di rimedi erboristici è avvalorata con strumenti scientifici ufficiali (quali la pubblicazione su riviste scientifiche) non mi sembra corretto. Da una ricerca fatta su PubMed (motore di ricerca di riferimento per la letteratura scientifica internazionale) è possibile trovare solo alcuni articoli (su riviste minori) relativi per esempio ad effetti gastroprotettivi (Gastroprotective effect of the Mapuche crude drug Araucaria araucana resin and its main constituents.) o antiossidanti e antiproliferativi in vitro (Antioxidant activity and antiproliferative action of methanolic extract of Geum quellyon Sweet roots in human tumor cell lines).

Mi perdoni Antvwala, a cui rinnovo la mia dichiarazione di stima e di sicura buona fede :) , se forse sono apparso crudo nelle mie affermazioni, tuttavia si tratta da riflessioni scaturite da tre lustri di professione medica in prima linea (sono un chirurgo d’urgenza che ama profondamente il proprio lavoro e cerca di farlo al meglio). Periodo in cui ho visto troppe volte famiglie distrutte per aver scelto le strade suadenti suggerite da olistici pifferai magici che non avevano bisogno di esami per azzardare una diagnosi, a loro bastava una bella chiacchierata ed un'occhiata alle urine. Non come quei frettolosi ed arroganti specialisti che senza una TAC ed un esame ematologico completo non valgono niente! :(


Inviato (modificato)

Sono pienamente d'accordo con Antonello.

E' vero, come dice Antwala, che sicuramente uno e' piu contento con un medico molto gentile, che magari ci vai pure a pranzo (se poi e' anche una bella donna...)

Piu contento naturalmente non vuol dire che quel medico mi abbia curato meglio di un altro che invece mi e' antipatico, relativamente alla condizione clinica per cui mi sto facendo visitare.

Pero, vivere piu contenti e' comunque un vantaggio non da poco, no ?

D'altra parte, il fatto stesso che oggi, grazie in buona parte ai progressi della medicina "occidentale" viviamo decine di anni piu a lungo rispetto al passato, e' un po' la prova provata che tale medicina funziona.

Poi che viviamo piu a lungo, ma piu insoddisfatti e' un altro capitolo che con la medicina c'entra un po' poco.

Da un punto di vista scientifico possiamo senza dubbio affermare che l'omeopatia, tranne che per l'effetto placebo, non funziona e non puo funzionare. I rapporti di diluizione dei cosiddetti principi attivi sono talmente elevati che uno e' fortunato se nella dose assunta ce ne trova una molecola.

In tali condizioni i test clinici sono del tutto superflui, perche la realta dei fatti e' che il paziente non sta assumendo assolutamente niente.

L'agopuntura e' una faccenda piu complessa. Ricordo un' intervista ad un medico Nord-Vietnamita che raccontava come durante la guerra usasero l'agopuntura come anestetico, e a quello ci si puo ragionevolmente credere.

Quando pero la vogliono usare per trattare il diabete... :rolleyes:

C'e' un famoso esperimento in cui hanno testato l'efficacia dell' agopuntura nel trattare i sintomi dell' influenza.

In effetti, i risultati mostrarono come il gruppo di pazienti agopunturizzati avessero subito sintomi piu leggeri di quelli trattati con aspirine, etc. e fossero mediamente guariti prima.

Interessante risultato, tranne che.... solo una meta dei soggetti trattati con agopuntura aveva subito realmente il trattamento. L'altra meta erano stati solo stesi sul lettino, etc. ma a loro insaputa nessun ago era stato mai inserito fisicamente.

Ebbene, fra questi due sottogruppi non c'era nessuna differenza statistica!

Con buona pace dei chakra points ed i flussi di energia biofisica.

Modificato da ersanto

Inviato

E' la "Medicina basata sulle evidenze", cari amici; è l'unica garanzia che abbiamo che i processi diagnostici e terapeutici da noi applicati siano stati adeguatamente testati e validati, con metodologia corretta, a garanzia dell'efficacia delle cure e della salute degli utenti.

Certo il fascino dell'ignoto e dell'irrazionale è grande; ma quando si tratta di vita e di salute occorre pretendere adeguate garanzie.

Detto questo, come mi impone il mio ruolo, non posso però fare a meno di citare Shakespeare: "Ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la tua filosofia" (Amleto, atto I). Chissà... ;) ;)


Inviato

Mi piacciono molto gli scritti di Antvwala: al di là dell'argomento che si affronta volta per volta (nel caso specifico per me di assoluto interesse essendo io uno studente di Medicina ) spesso suggeriscono utili spunti di riflessione e punti di vista "alternativi" che possono spingere alla riflessione e al dibattito...

Grazie!

Saluti

Simone


Inviato

Caro Antwala

leggo con interesse it tuoi post.

E' chiaro che il modello di sviluppo economico-tecnologico occidentale presenta numerosi problemi: inquinamento, forzata disoccupazione, grandi squilibri nella distribuzione della ricchezza, cattiva utilizzazione delle risorse naturali. Non c'e' nulla che non sia cosi perfetto da non poter essere migliorato; la spiegazione teorica dei limiti del capitalismo e' stata scritta quasi 150 anni fa.

Tuttavia non bisogna perdere di vista gli innegabili benefici. 100 anni fa un orologio era un bene di lusso, che si tramandava di padre in figlio. Ora quasi chiunque se ne puo permettere uno.

E' bello si vivere nella foresta, pero quando piove e fa freddo e' meglio starsene a casa (ancora mi ricordo il campo invernale da militare). Certamente avere la possibilita di farsi una villeggiatura nei boschi e' qualcosa che dobbiamo proteggere, pero ricordiamoci che non e' un modello proponibile di vita. I 3 milioni di abitanti dell' area romana, se dovessero vivere in comunanza con la natura, occuperebbero tutta l'Italia centrale.

Capisco ora meglio il tuo discorso sulla medicina tradizionale mapuche. Anche qui da noi abbiamo avuto preti e suore in corsia per centinaia di anni. Tutto il mondo e paese... :^)

Buona fortuna col vulcano!


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