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Inviato (modificato)

Vorrei segnalare un'asta ebay che mi incuriosisce: Asta N° 220229833811.

Conosco personalmente il venditore, non è un luminare della numismatica ma so che non è in malafede. Gli hanno detto che la moneta in asta è una rara [/i]prova di massaro, vale dire una prova di zecca: il pezzo sarebbe del doge veneziano Francesco Morosini (1688-1694), ed effettivamente tutto corrisponde al Papadopoli nr. 20, la sigla A.G. indica il massaro all'argento Alvise Gritti, in carica dal 2 gennaio 1688.

Il conio è effettivamente al martello, mi pare con leggero rimbalzo di conio.

Il metallo è scuro, sembra rame o mistura.

Non ero al corrente dell'esistenza di prove di massaro, che peraltro ritengo plausibili: qualcuno riesce ad illuminarmi? Sono piuttosto curioso a riguardo, la letteratura in mio possesso mi pare non le menzioni (ma non ci giurerei riguardo allo sterminato Papadopoli che non ho letto integralmente). Potrebbe ovviamente anche trattarsi di un falso di ottima fattura.

A riguardo del prezzo offerto non mi esprimo, la mia curiosità è in ogni caso puramente numismatica.

Modificato da rob

Inviato

Ammetto la mia ignoranza in materia, speriamo in una risposta da parte di Andrea da Padova ;)


Inviato

Non è il mio campo, tuttavia a pensar male si fa peccato ma...

Il primo pensiero va a un classico falso di zecca, in origine argentato.


Inviato
Non è il mio campo, tuttavia a pensar male si fa peccato ma...

Il primo pensiero va a un classico falso di zecca, in origine argentato.

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L'ho pensato anch'io, ma lo stile e la fattura sono talmente simili a quelli della zecca da farmi almeno contemplare l'ipotesi della prova di massaro.


Inviato

Il primo pensiero va a un classico falso di zecca, in origine argentato.

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L'ho pensato anch'io, ma lo stile e la fattura sono talmente simili a quelli della zecca da farmi almeno contemplare l'ipotesi della prova di massaro.

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A meno che adamaney non intenda un falso battuto dai monetieri stessi con in conii originali ma su tondello di altro materiale. In questo caso la moneta come impronte sarebbe del tutto identica a una originale.


Inviato

Il primo pensiero va a un classico falso di zecca, in origine argentato.

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L'ho pensato anch'io, ma lo stile e la fattura sono talmente simili a quelli della zecca da farmi almeno contemplare l'ipotesi della prova di massaro.

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A meno che adamaney non intenda un falso battuto dai monetieri stessi con in conii originali ma su tondello di altro materiale. In questo caso la moneta come impronte sarebbe del tutto identica a una originale.

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Ipotesi interessante, non ci avevo pensato.


  • 3 settimane dopo...
Inviato
A meno che adamaney non intenda un falso battuto dai monetieri stessi con in conii originali ma su tondello di altro materiale

certo


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Ho visto il pezzo a Verona, me lo ha portato il possessore perchè voleva sigillarlo. Io non l'ho mai fatto perchè non saprei cosa scriverci su... Non credo siano prove di zecca ma falsi d'epoca in rame da argentare. Ho visto anche scudi della croce di rame, anche del 500. Io ho una giustina argentata di Cicogna di cui posto la foto. Che siano prove di zecca o "di massaro" mi sembra molto improbabile, soprattutto per il fatto che, se le avessro fatte, le avrebbero distrutte immediatamente, visto il facile uso truffaldino che se ne poteva fare. Voglio ricordare inoltre che la politica veneziana in merito alla zecca è tra le più rigorose e severe, essendo la moneta veneziana una moneta commerciale grandemente usata e garante quindi dei rapporti commerciali e soprattutto, dei guadagni della Serenissima stessa, va da sè che una "porcata" del genere risulti controproducente e, in ultima analisi, moooolto rischiosa per l'incolumità del massaro.

Il ducato con S. giustina che posto pesa addirittura 30 grammi, l'argentatura è molto leggera, in alcuni punti affiora il metallo sottostante, soprattutto sull bordo. E' interessante notare che il pezzo è coniato.

A chiosa del discorso faccio presente che la falsificazione del denaro è antica quanto il denaro stesso ed i falsari antichi non sono da meno dei moderni, pur adoperando tecniche consone all'epoca e quindi quanto mai simili alle zecche ufficiali stesse. Parlando con il prof. Saccocci ho appreso che non è raro trovare nel sottosuolo delle città medievali vere e proprie zecche clandestine. Gli stati hanno sempre combattuto questo fenomeno (quando non lo hanno fatto loro per primi, visti gli utili!) rifondendo gli esemplari che incameravano al momento della riscossione delle varie tasse, questo spiega la rarità di questi falsi d'epoca. Nonostante ciò ve ne sono diversi esemplari nelle grosse raccolte pubbliche (tipo Bottacin che ha + di 10000 monete!), in quanto è possibile trovarne mescolate alle buone nei ripostigli.

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Inviato

ecco il dritto

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Inviato

... ed il rovescio

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