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Inviato

:D DE GREGE EPICURI

Prendo spunto dalla bellissima "Victoriae laetae" postata da Teodato il 24.2 (Sezione: Identificazioni antiche) per mostrarvi un bronzetto dello stesso contenuto ma..decisamente diverso. Peso g.3,2 e diam.18 mm. Si tratta della più comune fra le imitazioni barbariche di Costantino; questa si colloca, direi, al 2° o 3°livello di barbarizzazione, sui 5 o 6 oggi individuati. Al diritto, il volto presenta naso e mento molto prominenti, la scritta sembra: INDCNOSTAN.., l'elmo è ridotto ad una linea sottile. Al rovescio, le due vittorie sono grossolanamente abbozzate, al posto dell'altare c'è una specie di botte , la legenda circolare mostra solo qualche lettera riconoscibile, all'esergo mi sembra di leggere: TSXT.Da quanto ho visto negli articoli e nelle collezioni e tesoretti pubblicati, si può pensare ad un'origine balcanica (Pannonia, ecc.) ma non necessariamente. Diritto.

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Inviato

Cortese gpittini devo dire che non ho mai approfondito il discorso delle monete cosidette barbariche.

Vedo però che tu mostri una certa conoscenza, potresti cortesemente illustrarci alcune notizie: " questa si colloca, direi, al 2° o 3°livello di barbarizzazione, sui 5 o 6 oggi individuati"

Quali erano le popolazioni che coniavano queste monete? Scoti? Pitti? Goti? Sarmati?Etcc.

In quali località sono state trovate?

Grazie.


Inviato (modificato)
Cortese gpittini devo dire che non ho mai approfondito il discorso delle monete cosidette barbariche.

Vedo però che tu mostri una certa conoscenza, potresti cortesemente illustrarci alcune notizie: " questa si colloca, direi, al 2° o 3°livello di barbarizzazione, sui 5 o 6 oggi individuati"

Quali erano le popolazioni che coniavano queste monete? Scoti? Pitti? Goti? Sarmati?Etcc.

In quali località sono state trovate?

Grazie.

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Ciao :)

Affascinante la barbarica postata da gpittini, come affascinanti sono tutte le coniazioni barbariche dei tipi VLPP che erano come dire ... "molto gettonate".

Con riferimento alle richieste di teodato, mi permetto di richiamare rimando alla seguente pagina dedicata alle imitazioni VLPP http://www.constantinethegreatcoins.com/barb2/ che mi pare alquanto esauriente.

Si tratta di una pagina di riferimento e di un sito che ho già avuto modo di evidenziare in alcune discussioni passate, decisamente ricco d'informazioni.

Dalla suddetta pagina, come avrete modo di vedere, si arriva anche alla figura di cui alla pagina web http://www.constantinethegreatcoins.com/barb2/chart.jpeg che riporta la "scala anglosassone" dei gradi di "barbarizzazione" delle monete romane.

Modificato da Flavio

Inviato

:) DE GREGE EPICURI

Flavio mi ha preceduto nella risposta principale: anch'io trovo che il sito inglese da lui citato è quello su cui si vedono le migliori immagini, con bei colori e ottimi particolari, di barbariche costantiniane. Per le imitazioni del III secolo (radiati) sono stati indicati 3-4 ottimi siti nella discussione su un paio di mie monete (Gallieno e forse Tetrico), circa 10 gg. fa.

Chi produceva queste monete? A seconda dei periodi di carenza dei bassi nominali, sono state prodotte: in Britannia, in tutta la Gallia compresi i confini con la Germania (e probabilmente al di là di tali confini), nel Noricum, in Pannonia, lungo tutto il confine danubiano e nella attuale Transilvania. Inoltre, sicuramente in Egitto. Un po' successive sono le imitazioni vandaliche nella attuale Tunisia (V secolo). Le popolazioni interessate quindi sono moltissime, sia interne all'Impero, che ai bordi di esso (dove si utilizzava comunque la moneta romana).

Monete di imitazione sono state trovate in aree vastissime, compresa la Danimarca, la Svezia, la Polonia e l'Ucraina; questo non dimostra che le monete venissero coniate lì, ma solo che fin lì hanno circolato. Alcune zone e zecche (specie in Pannonia) pare abbiano prodotto più di altre, tanto che sono state trovate anche a grande distanza imitazioni provenienti dallo stesso conio. Ti posso citare il lavoro più recente di un certo interesse: M.Pfisterer-H.Winter, Eine Sammlung barbarisierter spaetroemischer Muenzen aus Carnuntum, M.O.N.G., 41, 2001, n.2 (è la rivista austriaca), con circa 50 monete riprodotte.


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