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PERIZIA


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Inviato

Vorrei porre un quesito a chi conserva le monete chiuse e sigillate.

Tralasciamo i casi di chi chiude le monete quasi comuni e recenti,

ma parliamo di monete R2/3/4 del XIX o XX secolo,

come evidenziato da Antonioviii.

Come viene detto da molti nel forum, si pensa di tenere

la propria raccolta per … i posteri figli, nipoti eccc… benissimo.

Ora mi domando, una perizia fatta dal perito A o B o C

eseguita in questi anni, che valore potrà avere fra cinquant’anni?

Certo risulta periziata, ma probabilmente al momento della vendita

poniamo nel 2050, sicuramente la bustina verrà aperta, poiché

chi comprerà tale moneta, penso io, di una perizia di A o B o C

che all’epoca sarà già a miglior vita, non se ne farà proprio nulla,

anzi vorrà vedere ben chiaro lo stato della sua moneta, e

valutarne anche l’autenticità, ( vedasi casi di monete periziate e poi

risultate false), se poi prendessimo in considerazione

che la moneta risulterà falsa, non ci si potrà nemmeno rivolgere

al perito… defunto.

A questo punto, il mio personalissimo pensiero, è che bisogna essere

certi di cosa si compera, ma poi liberare la moneta, per potersela godere

appieno.

Non vale neanche la scusa di avere una moneta chiusa,

onde evitare di rovinarla toccandola…. mi si passi il paragone,

è come avere una Ferrari, e non accendere mai il motore.

Saluti

TIBERIVS


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mi si passi il paragone, è come avere una Ferrari, e non accendere mai il motore.

Saluti

TIBERIVS

316161[/snapback]

:D :D :D


Inviato

Ciao a tutti.

"....mi si passi il paragone, è come avere una Ferrari, e non accendere mai il motore".

L'esempio non mi sembra per nulla calzante.

Le monete (o anche le banconote), specialmente se rare e costose, non sono destinate ad essere "manipolate" o, quanto meno, possono essere manipolate solo da soggetti esperti e con grandi cautele, a differenza della "Ferrari" che è per sua natura destinata a circolare sulle strade.

Per rispondere a TIBERIUS, per quanto mi riguarda acquisto le monete di una certa importanza solo se sigillate da alcuni periti (non da tutti); lo faccio unicamente perchè ritengo che una moneta di valore, certificata da un certo perito, possa offrire all'atto dell'acquisto maggiori garanzie sia sull'autenticità che sullo stato di conservazione (dichiarato dal perito) e in futuro, quando io stesso (o qualcun'altro al mio posto) dovessimo riproporla sul mercato, la moneta certificata possa essere più favorevolmente considerata.

Per me la certificazione è una garanzia che un professionista del settore mi rilascia sulla bontà della moneta; serve dunque a tutelare un'acquisto che, data la somma impegnata, è a tutti gli effetti un investimento.

Non mi pongo poi il problema se nel 2050 quella certificazione, oggi autorevole, possa non essere più tale; naturalmente, penso che acquistare oggi monete certificate da ditte che vanno per la Maggiore ... (.... B) ) o da professionisti ......navigati (... B) ), possa rappresentare una garanzia.

E non è neanche detto che il giorno in cui deciderò di cedere le monete possa arrivare anche prima del 2050....

In buona sostanza, dinanzi ad una moneta importante, la mia filosofia è che preferisco acquistarla certificata e/o da una ditta seria, piuttosto che fidarmi di me stesso e prenderla "sfusa".

Che poi anche una moneta certificata possa essere falsa, questo è indubbio; ma, percentualmente, la possibilità che lo sia è molto bassa.

D'altra parte i periti numismatici, fra i loro compiti, hanno anche quello di certificare l'autenticità e lo stato di conservazione di una moneta; dunque perchè non ricorrere a loro quando la spesa in ballo non è insignificante?

Saluti.

Michele


Inviato
Ma scusa, la gradazione di conservazione che puo' dare un perito non e' verbo immanente, un altro perito, o un commerciante, o nche un collezionista prospettico acquirente potrebbero valutarla diversamente.

A quel punto tanto vale tenere il cartellino di acquisto con la gradazione espressa dal commerciante che te l'ha venduta, senza esporsi ad esborsi successivi che fanno felice il perito ma sono del tutto superflui.

Con i soldi risparmiati puoi comprerci un bel libro e ampliare la tua cultura numismatica.

numa numa

316104[/snapback]

....Pensavo che con una perizia Tevere (per esempio) uno fosse sicuro di quello che ha. Poi, certo, ho letto spesso (da un anno a questa part)e, molti interventi che mettono in dubbio le perizie fatte, e anche la autenticita' delle monete fatta da periti. Purtroppo per me e' presto, quindi mi affido ai periti e dormo tranquillo

Ciao Antonio VIII


Inviato
Ma scusa, la gradazione di conservazione che puo' dare un perito non e' verbo immanente, un altro perito, o un commerciante, o nche un collezionista prospettico acquirente potrebbero valutarla diversamente.

A quel punto tanto vale tenere il cartellino di acquisto con la gradazione espressa dal commerciante che te l'ha venduta, senza esporsi ad esborsi successivi che fanno felice il perito ma sono del tutto superflui.

Con i soldi risparmiati puoi comprerci un bel libro e ampliare la tua cultura numismatica.

numa numa

316104[/snapback]

....Pensavo che con una perizia Tevere (per esempio) uno fosse sicuro di quello che ha. Poi, certo, ho letto spesso (da un anno a questa part)e, molti interventi che mettono in dubbio le perizie fatte, e anche la autenticita' delle monete fatta da periti. Purtroppo per me e' presto, quindi mi affido ai periti e dormo tranquillo

Ciao Antonio VIII

316257[/snapback]

Hai mai visto alcune perizie di Bobba? :rolleyes:


Inviato
Ciao a tutti.

"....mi si passi il paragone, è come avere una Ferrari, e non accendere mai il motore".

L'esempio non mi sembra per nulla calzante.

Le monete (o anche le banconote), specialmente se rare e costose, non sono destinate ad essere "manipolate" o, quanto meno, possono essere manipolate solo da soggetti esperti e con grandi cautele, a differenza della "Ferrari" che è per sua natura destinata a circolare sulle strade.

Per rispondere a TIBERIUS, per quanto mi riguarda acquisto le monete di una certa importanza solo se sigillate da alcuni periti (non da tutti); lo faccio unicamente perchè ritengo che una moneta di valore, certificata da un certo perito, possa offrire all'atto dell'acquisto maggiori garanzie sia sull'autenticità che sullo stato di conservazione (dichiarato dal perito) e in futuro, quando io stesso (o qualcun'altro al mio posto) dovessimo riproporla sul mercato, la moneta certificata possa essere più favorevolmente considerata.

Per me la certificazione è una garanzia che un professionista del settore mi rilascia sulla bontà della moneta; serve dunque a tutelare un'acquisto che, data la somma impegnata, è a tutti gli effetti un investimento.

Non mi pongo poi il problema se nel 2050 quella certificazione, oggi autorevole, possa non essere più tale; naturalmente, penso che acquistare oggi monete certificate da ditte che vanno per la Maggiore ... (.... B) ) o da professionisti ......navigati (... B) ), possa rappresentare una garanzia.

E non è neanche detto che il giorno in cui deciderò di cedere le monete possa arrivare anche prima del 2050....

In buona sostanza, dinanzi ad una moneta importante, la mia filosofia è che preferisco acquistarla certificata e/o da una ditta seria, piuttosto che fidarmi di me stesso e prenderla "sfusa".

Che poi anche una moneta certificata possa essere falsa, questo è indubbio; ma, percentualmente, la possibilità che lo sia è molto bassa.

D'altra parte i periti numismatici, fra i loro compiti, hanno anche quello di certificare l'autenticità e lo stato di conservazione di una moneta; dunque perchè non ricorrere a loro quando la spesa in ballo non è insignificante?

Saluti.

Michele

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Tutto giustissimo....

però rimane il fatto che il "non manipolare" le proprie monete, e parlo solo di monete, e non banconote

vi perdete tanto... :D

fatto salvo le monete moderne chiuse nel plexiglass, e qui ero stato preciso, parlavo di monete più antiche, poi dire :

Le monete (o anche le banconote), specialmente se rare e costose, non sono destinate ad essere "manipolate" o, quanto meno, possono essere manipolate solo da soggetti esperti e con grandi cautele,

le monete sono nate per essere "manipolate" :D certo, da quanto passano in mano ai collezionisti, cambia la loro vita, e le precauzioni di un collezionista, che ha sborsato anche somme importanti sono più che sufficenti per un'adeguata e curata "manipolazione".

saluti

TIBERIVS


Inviato

Ciao TIBERIVS.

"le monete sono nate per essere "manipolate" :D certo, da quanto passano in mano ai collezionisti, cambia la loro vita, e le precauzioni di un collezionista, che ha sborsato anche somme importanti sono più che sufficenti per un'adeguata e curata "manipolazione".

Resterebbe da chiedersi perchè il mercato numismatico più importante del mondo, che è quello degli U.S.A. e che per fatturato non vede neanche lontanamente con un binocolo da 50 ingrandimenti quello italiano, utilizzi ormai da anni per la sigillatura e protezione delle monete importanti, un sistema che tutti noi conosciamo e che chiamiamo, sbrigativamente, quello delle "scatolette", controllato da società di grading costituite ad hoc.

Sarà poco "romantico", sarà freddo ed impersonale, sarà quello che volete ma mi sembra molto semplicistico concludere (come spesso ho letto), che gli americani non capiscono nulla mentre noi siamo quelli che hanno capito tutto.

Tanto, come sempre è successo, prima o poi anche qui si arriverà (con i soliti 25/30 anni di ritardo) a copiare quello che già fanno negli U.S.A.; finora non lo si è fatto solo per un motivo e cioè perchè qui mancano "i numeri" che giustificano i costi di un tale sistema.

E si tira quindi a campare in qualche modo, con le bustine di plastica e le borchie "autarchiche".........ma è solo questione di tempo.

Se nel maggior marcato del mondo le monete importanti (e non solo quelle, a dire il vero) vengono sigillate in "scatolette" antiurto, con codici a barre che riportano ad un registro e con altri accorgimenti di sicurezza, un motivo ci sarà pure, non credi?

Poi, certamente, ognuno è libero di conservare le proprie monete importanti anche sfuse in soffitta.........se non altro è la modalità che permette anche oggi, a qualche nipotino tanto fortunato quanto intraprendente, di vendere su Ebay monete preziosissime trovate, appunto, nella cantina del nonno.

E' questo un mercato numismatico serio?

Saluti.

Michele


Inviato
Ciao TIBERIVS.

"le monete sono nate per essere "manipolate" :D certo, da quanto passano in mano ai collezionisti, cambia la loro vita, e le precauzioni di un collezionista, che ha sborsato anche somme importanti sono più che sufficenti per un'adeguata e curata "manipolazione".

Resterebbe da chiedersi perchè il mercato numismatico più importante del mondo, che è quello degli U.S.A. e che per fatturato non vede neanche lontanamente con un binocolo da 50 ingrandimenti quello italiano, utilizzi ormai da anni per la sigillatura e protezione delle monete importanti, un sistema che tutti noi conosciamo e che chiamiamo, sbrigativamente, quello delle "scatolette", controllato da società di grading costituite ad hoc.

Sarà poco "romantico", sarà freddo ed impersonale, sarà quello che volete ma mi sembra molto semplicistico concludere (come spesso ho letto), che gli americani non capiscono nulla mentre noi siamo quelli che hanno capito tutto.

Tanto, come sempre è successo, prima o poi anche qui si arriverà (con i soliti 25/30 anni di ritardo) a copiare quello che già fanno negli U.S.A.; finora non lo si è fatto solo per un motivo e cioè perchè qui mancano "i numeri" che giustificano i costi di un tale sistema.

E si tira quindi a campare in qualche modo, con le bustine di plastica e le borchie "autarchiche".........ma è solo questione di tempo.

Se nel maggior marcato del mondo le monete importanti (e non solo quelle, a dire il vero) vengono sigillate in "scatolette" antiurto, con codici a barre che riportano ad un registro e con altri accorgimenti di sicurezza, un motivo ci sarà pure, non credi?

Poi, certamente, ognuno è libero di conservare le proprie monete importanti anche sfuse in soffitta.........se non altro è la modalità che permette anche oggi, a qualche nipotino tanto fortunato quanto intraprendente, di vendere su Ebay monete preziosissime trovate, appunto, nella cantina del nonno.

E' questo un mercato numismatico serio?

Saluti.

Michele

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Piena libertà, rispetto il tuo punto di vista, ma io rimango nel mio.

Non penso che la serietà di un mercaro risieda unicamente nel sigillare le monete, la serietà è ben altra cosa.

Saluti

TIBERIVS


Inviato

Questa è un'altra di quelle diatribe che vengono da lontano. Personalmente sono iscritto di vecchia data al "Coin Liberation Front", e quindi mi viene l'orticaria quando vedo una moneta sigillata o addirittura "tumulata" nei sarcofaghi stile NGC :P

Detto questo, rispetto completamente chi invece preferisce adottare tutti i criteri possibili per tutelare in pieno il suo investimento, perchè di questo si tratta. Pretendo però che il rispetto sia reciproco, e quindi gradirei che termini come "serietà" (o mancanza della stessa) venissero usati con la dovuta attenzione.

Grazie :)


Inviato

La Numismatica (N maiuscola) è una scienza ormai e come tale si basa su criteri oggettivi, quindi è normale che cerca sempre di migliorarsi, tramite accorgimenti quali possono essere contenitori più o meno idonei alla conservazione ed alla garanzia del contenuto (lo stesso avviene per la determinazione delle conservazioni). Il problema nasce dal fatto però che il collezionista è mosso il più delle volte da un sentimento "d'amore" verso le monete, e amore e scienza difficilmente vanno d'accordo. Quindi anche in questo caso, secondo me, hanno ragione entrambi le parti, sia quella che dice che le monete è meglio periziarle e "rinchiuderle" (lo scienziato :) ), sia quella che dice che è meglio tenerle così senza perizia (l'amatore :) ). Siamo umani non robot, ognuno ha le sue idee e i suoi punti di vista che devono essere rispettati, quindi rimaniamo sullo scambio di opinioni, senza entrare nel merito di quale corrente è meglio appartenere.

Per la cronaca io appartengo a quella degli amatori :D


Inviato

Che c'entra la scienza con i sarcofaghi della NGC? I motivi per cui si chiude una moneta sono economici, non scientifici. O sbaglio? :huh:


Inviato

Sicuramente economici, ma il mio discorso era in generale non riferito al singolo caso dei sarcofagi (quelli saranno scienza tra 2000 anni :D )


Inviato
Che c'entra la scienza con i sarcofaghi della NGC? I motivi per cui si chiude una moneta sono economici, non scientifici. O sbaglio?  :huh:

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Certo che sono economici.

Gli americani inscatolettano le monete perchè le trattano (e le scambiano) come se fossero azioni: negli USA esiste anche una Borsa Valori ;)


Inviato

Sono pienamente d'accordo con bizerba62 <_< , le monete più rare o almeno non comuni vanno custodite sigillate da perizia e non manipolate; avete mai visto per caso un filatelico manipolare con le mani i suoi francobolli? :D

Alex1972


Inviato

Forse a qualcuno sfugge che vi sono essenzialmente due mercati e di conseguenza due modi di porsi di fronte al famoso problema di "inscatolettare" le monete.

Da un lato i collezionisti e i mercanti di monete "moderne" (in Italia diciamo dal Regno ? ma potrebbe essere anche un po' prima) che vedono di buon occhio tale pratica che in un mercato sempre piu' 'circolante' se non addirittura vorticoso, serve a garantire una provenienza, un esame (magari non finale, ma comunque di un qualche spessore) e, non ultimo, ne facilita gli scambi, compre/vendite, etc.

Dall'altro lato abbiamo il collezionista di monete classiche (mondo greco, romano e anche medioevali) che il pezzo lo vuole "toccare" ancora piu' che vedere, che deve 'studiare' la moneta, indagarla, ossrvarla minuziosamente fino a farla "cantare" in modo che riveli la sua provenienza e gridi la sua innocenza (leggi autenticita'). Un collezionista di classiche MAI accetterebbe di ingabbiare la sua moneta o l'oggetto (ancora non suo) del suo desiderio. Ho assistito a collezionisti che esigevano che una moneta di loro interesse fosse "spacchettata" da parte del commerciante che per comodita' l'aveva inopinatamente sigillata nelle bustine ad oblo'.

Personalmente ritengo che gli usi e le consuetudini che ciascun mercato adotta, promuove e alla fine tutela, vadano rispettate. Nulla e' forte come le consueudini commerciali , e non a caso molte consuetudini sono nel tempo diventate leggi o base di regolamenti.

Quidi la diatriba tra pro e contro oblo' continuera' ,ma cerchiamo di essere in grado di contestualizzarla per non condannare sine remissione una pratica che per quanto ci appaia disdicevole, trova invece ragion d'essere in una diversa logica di mercato e apprezzamento del bene.

numa numa


Inviato

Ciao numa numa.

Concordo con la Tua diagnosi e, come dicevi giustamente, l'argomento degli oblò, per essere capito, va contestualizzato.

Credo si possa dire che fino a 50 anni fa i collezionisti di monete in Italia erano mosche bianche e si identificavano con poochi soggetti che per studi, censo e quant'altro, operavano pressochè in un contesto di oligopolio.

La gran parte della gente non aveva accesso alla numismatica, primo perchè non sapeva neppure che cosa essa fosse e secondo perchè ove qualcuno fosse pure venuto in possesso di monete non le avrebbe certamente collezionate in quanto le avrebbe spese prima per sfamare se stesso e la propria famiglia.

E' chiaro che in un siffatto contesto, gli scambi di monete avvenivano fra pochi mercanti e quegli stessi soggetti ben selezionati che non avevano, di principio, alcun motivo per rifilarsi a vicenda monete false.

Anche sulle conservazioni dei coni si sorvolava tranquillamente, posto che se prendiamo i cataloghi delle aste di oltre 30 anni fa vedremo che i gradi di conservazione sono riportati secondo le sigle canoniche e senza gli attuali distinguo dei +++ dei --- dei "quasi" e dei "meglio di.."

Negli ultimi 30/40 anni, la situazione è venuta cambiando e, in particolare, negli ultimi dieci anni, con l'avvento di internet, il mercato, come si dice, è diventato "globale" e adesso tutti noi possiamo comprare uno scudo di Gregorio XVI in Giappone piuttosto che un marengo di Umberto I in Canada.

La numismatica, da scienza e da pura passione, è divenuta altresì terreno per investimenti finanziari belli e, soprattutto, buoni.

Che piaccia o no, anche leggendo alcune discussioni che appaiono su questo forum, ho scoperto che determinate monete hanno avuto negli ultimi anni degli incrementi di valore esponenziali e che dunque, del tutto legittimamente, ci sono alcuni collezionisti che, beati loro, anzichè investire i propri risparmi in bot o cct, preferiscono comprare le 100 lire d'oro di V.E. III, piuttosto che le monete dei Gonzaga.

Questo tipo di nuova tendenza merita che il mercato numismatico presti attenzione al fenomeno.

Ed è evidente che per tutelare chi si rivolge alla numismatica anche per investire una parte dei suoi soldi, non si possa offrire lo "spontaneismo romantico" che ancora caratterizza un certo modo di fare di alcuni commercianti, ma si debba apprestare un dispositivo che dia sicurezza e garantisca l'affidamento di chi si rivolge a questo settore.

Non sto esprimendo giudizi di valore sulla bontà o meno di questo fenomeno; mi limito solo a constatare che il fenomeno esiste e che sottovalutarlo è da miopi.

Non so se abbia senso mettere in un oblò un augustale di Federico II; dico solo che la cosa non mi scandalizza se per acquistare quella moneta dovessero occorrermi 10.000 euro.

Saluti.

Michele


Inviato

No. Anche se sono valide le considerazioni riguardanti il profilo dell'investimento numismatico, non si sta andando, per le monete classiche beninteso, verso un uso piu spinto degli oblo'.

Il collezionista classico se ne infischia degli oblo' che gli garantiscono la moneta punzonati, incellofanati e controfirmati. Semplicemente non c'e' questo uso, ne' (con buona pace di qualche numismatico italiano che ci tenta) tantomeno lo si vede diffondersi.

Semplicemente il collezionista classico non ha bisogno di certificati, ne' li richiede, a differenza del collezionista di moderne che quasi quasi tiene piu' al certificato condito di elzevri e svolazzi, piu' che alla moneta.

Puoi paragonare il collezionista di clasiche al collezionista di quadri. Hai mai sentito qualcuno che sfoderi un certificato di auetnticita' per il suo Picasso o Veronese ?

No, semplicemente perche il quadro e' riconosciuto tale da coloro che se ne intendono (collezionsiti, studiosi, mercanti) e non perche' lo dice un pezzetto di carta filigranato e bollato.

Certo esistono anche li' (come per i quadri) le attribzioni contese, e i pezzi fasulli riconosciuto da taluni come veri, ma sono comunque una stretta minoranza e non e' certo un cartellino peritale che possa dirimere le questioni piu' spinose.

Ecco perche ' ai collezionisti di classiche non serve un certificato, basta citare la provenienza che normalmente e' gia' di per se'una garanzia (non ne parliamo se poi c'e' anche un pedigree corposo).

Ripeto sono due consuetudini di mercato differenti e come tali vanno rispettate, ma non si pensi che il collezionista classico aneli all'oblo' o che vi sia questa tendenza nel mercato.

numa numa


Inviato

Hai mai visto alcune perizie di Bobba? :rolleyes:

316260[/snapback]

Io ho una 5 lire del 1956 periziata da Bobba come "SPL", in realtà la moneta non è circolata (è un q.FDC). Fatta vedere a decine di persone, la moneta è buona;

personalmente non ho intenzione ne di liberarla ne di farla riperiziare, per me quella perizia è sposata con la moneta


Inviato (modificato)

"Semplicemente il collezionista classico non ha bisogno di certificati, ne' li richiede, a differenza del collezionista di moderne che quasi quasi tiene piu' al certificato condito di elzevri e svolazzi, piu' che alla moneta.

Questo pensiero sembra alludere al fatto che i collezionisti di "classiche" abbiano generalmente una competenza maggiore di chi colleziona "moderne".

Questi ultimi avrebbero quindi bisogno di "ausili", ben rappresentati dai supporti di cui discorrevamo.

Non ho motivo di dubitare che sia così e Ti credo sulla parola.

Probabilmente siamo ormai da alcuni anni di fronte ad un periodo di transizione nel quale, a latere di un concetto tradizionale di numismatica pur sempre vivo e caratterizzato da un rapporto essenzialmente scientifico/storico fra il collezionista e la moneta, si è aggiunta una forma di collezionismo più commerciale (e in qualche caso, persino speculativa) che era ignota in precedenza.

Quindi oggi, nello stesso "pentolone collezionistico", finirebbero per convivere raccoglitori old fashion insieme a soggetti meno dotti (ma forse, più danarosi) che hanno in parte modificato il tradizionale approccio alla numismatica, avanzando delle richieste commerciali (con l'esigenza di nuove tutele) di cui in precedenza non si era mai sentito il bisogno.

Se così fosse, il passaggio successivo dovrebbe essere rappresentato da una "fusione" graduale delle due tendenze, posto che mi sembra anormale che si creino, nell'ambito della stessa disciplina, due schieramenti contrapposti o anche solo due filosofie antagoniste.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato
... il quadro e' riconosciuto tale da coloro che se ne intendono (collezionsiti, studiosi, mercanti) e non perche' lo dice un pezzetto di carta filigranato e bollato.

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Voglio sperare che studiosi esperti, collezionisti esperti, mercanti esperti, sappiano discutere di una moneta e riconoscerla come autentica sia essa antica, moderna o contemporanea

Semplicemente il collezionista classico non ha bisogno di certificati... Hai mai sentito qualcuno che sfoderi un certificato di auetnticita' per il suo Picasso o Veronese ?

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E se invece di considerare il Veronese, hai a che fare con qualche quadretto anonimo di pittura di genere? :)

... la provenienza che normalmente e' gia' di per se'una garanzia

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Di sicuro. E lo sanno bene anche i "tombaroli".

(non ne parliamo se poi c'e' anche un pedigree corposo).

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Questo vale in generale.

Ecco perche ' ai collezionisti di classiche non serve un certificato...

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Già... perché? :blink:

Ripeto sono due consuetudini di mercato differenti e come tali vanno rispettate

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Direi che sono d'accordo. :)


Inviato

....Pensavo che con una perizia Tevere (per esempio) uno fosse sicuro di quello che ha. Poi, certo, ho letto spesso (da un anno a questa part)e, molti interventi che mettono in dubbio le perizie fatte, e anche la autenticita' delle monete fatta da periti. Purtroppo per me e' presto, quindi mi affido ai periti e dormo tranquillo

Ciao Antonio VIII

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Hai mai visto alcune perizie di Bobba? :rolleyes:

316260[/snapback]

E chi e'????? :blink:

Ciao Antonio VIII


Inviato
Sono pienamente d'accordo con bizerba62  <_< , le monete più rare o almeno non comuni vanno custodite sigillate da perizia e non manipolate; avete mai visto per caso un filatelico manipolare con le mani i suoi francobolli? :D

Alex1972

316386[/snapback]

Il paragone con i francobolli cosa c'entra, non divaghiamo :ph34r:


Inviato
"Semplicemente il collezionista classico non ha bisogno di certificati, ne' li richiede, a differenza del collezionista di moderne che quasi quasi tiene piu' al certificato condito di elzevri e svolazzi, piu' che alla moneta.

Questo pensiero sembra alludere al fatto che i collezionisti di "classiche" abbiano generalmente una competenza maggiore di chi colleziona "moderne".

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Interessante questa inferenza, direi meglio che la moneta classica, per l'incertezza delle fonti e dei documenti che l'accompagnano obbliga forse ad una maggiore ricerca e un maggiore approfondimento. Ma non e' questo il punto.

Direi ancora che la moneta classica, pur abbondante, e' comunque meno abbondante delle moderne. Questo fattore discriminante di volumi porta ad un mercato comunque piu' ristretto, fatto da un minor numero di operatori e di "merci" trattate che non inducono ad adottare quei dispositivi di garanzia e salvaguardia necessari per il mercato delle "moderne" caratterizzato da volumi di scambio maggiori (non ho statistiche ma non credo di andare lontano dal vero sostenendo che il mercato delle monete dal 1700-1800 in poi e' in volumi maggiore di quello delle classiche).

Il mercato delle classiche ha quindi dimensioni, tempi (anche se ultimamente l'indice di "rotazione" del materiale e' molto cresciuto) e caratteristiche che lo fanno restare un mercato di "conoscenza", a differenza di quello delle "moderne" che si connota come un mercato forti volumi di scambio anche al di fuori dei cataloghi e listini (si pensi alle monete - marenghi, etc.- quotati bullion come oro)

ove si assiste all'esigenza di una certa standardizzazione della merce.

E'vera la tendenza recente (deleteria per il vero collezionista, amante dell'oggetto in se' e non del suo valore) all'investimento numismatico conla consueta apparizione di soggetti che non capiscono un'acca di numismatica e pretendono di investire i loro soldi in monete (o peggio consigliare come fare) come se compr=assero titoli obbligazionari o certificati azionari.

In ogni caso anche con questa tendenza in forte sviluppo si assiste a vendite di pezzi classici di grande valore venale senza ALCUN certificato (ne' tantomeno i ridicoli oblo' - ridicoli per un collezionista di classiche beninteso).

Tra pochi giorni un'asta di zurigo mettera' in vendita un denario di Bruto stimato 200.000 euro. Che io sappia non esiste alcun certificato di garanzia/autenticita/ perizia del pezzo, ne' per questo qualcuno avanza dubbi sulla sua autenticita'.

Quindi credo che il collezionista di moderne continuera' a seguire il suo mercato caratterizzato da forti scambio che, per una parte, continuera' a stimolare fenomeni di salvaguardia attraverso la proliferazione di certificati/perizie, etc. (alla Bolaffi, tanto per intenderci, che' e' un grosso amante dei certificati di garanzia, di sapore piu' filatelico che numismatico), mentre il mercato delle classiche continuera' ad applicare i meccanismi di conoscenza, autodifesa e selezione naturale che non inducono alla richiesta di tutela tramite certificato.

Resta sempre assolutamente valido il precetto, in ogni caso, di ponderare sempre molto bene un acquisto, meglio se consigliato o sotto l'ochio vigile di un buon esperto per non incappare nella marea montante di falsi che, purtroppo, interessa sempre piu' il mercato numismatico, ove un numero crescente di collezionisti, alcuni incauti e novellini, fa molta gola ad operatori spregiudicati che cercano di trarne profitto.

numa numa


Inviato

Hai mai visto alcune perizie di Bobba? :rolleyes:

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Io ho una 5 lire del 1956 periziata da Bobba come "SPL", in realtà la moneta non è circolata (è un q.FDC). Fatta vedere a decine di persone, la moneta è buona;

personalmente non ho intenzione ne di liberarla ne di farla riperiziare, per me quella perizia è sposata con la moneta

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....Pensavo che con una perizia Tevere (per esempio) uno fosse sicuro di quello che ha. Poi, certo, ho letto spesso (da un anno a questa part)e, molti interventi che mettono in dubbio le perizie fatte, e anche la autenticita' delle monete fatta da periti. Purtroppo per me e' presto, quindi mi affido ai periti e dormo tranquillo

Ciao Antonio VIII

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Hai mai visto alcune perizie di Bobba? :rolleyes:

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E chi e'????? :blink:

Ciao Antonio VIII

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Bobba era uno stimato Numismatico e Perito: diciamo che negli anni andati era il top del top.

Gli esempi di seguito dimostrano che la perizia, di per sè, serve a poco o nulla se non siamo noi i periti delle nostre monete con lo studio e la ricerca.

1) Certificazione (con tanto di stima) di una "moneta" che non esiste, cioè che non è una moneta, a cui non è seguito alcun decreto o che. Questa "cosa" secondo me è tranquillamente assimilabile all'argento di Mussolini degli anni '50.

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Perizia anni '70 di Bobba: indicazione della conservazione q.FDC :o

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Tutto questo per contestualizzare, lungi da me criticare il Bobba: erano tempi diversi ed esistevano (giustamente?) metri diversi. B)

PS: ringrazio FDC e mangiafuoco per le immagini, che sono comunque state reperite in rete.


Inviato
Tra pochi giorni un'asta di zurigo mettera' in vendita un denario di Bruto stimato 200.000 euro. Che io sappia non esiste alcun certificato di garanzia/autenticita/ perizia del pezzo, ne' per questo qualcuno avanza dubbi sulla sua autenticita'.

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Beh la casa d'aste garantisce l'autenticità di quanto offerto.

E questa non è cosa di poco conto. :rolleyes:

Mi sembra che anche l'inseperto possa sentirsi tutelato.

Se poi così non è

Resta sempre assolutamente valido il precetto, in ogni caso, di ponderare sempre molto bene un acquisto, meglio se consigliato o sotto l'ochio vigile di un buon esperto per non incappare nella marea montante di falsi che, purtroppo, interessa sempre piu' il mercato numismatico, ove un numero crescente di collezionisti, alcuni incauti e novellini, fa molta gola ad operatori spregiudicati che cercano di trarne profitto.

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Dunque è sempre ben viva l'esigenza di essere consigliati e confortati dal parere di un esperto.

In questo senso, a mio avviso, la presenza di un certificato diventa assolutamenete secondaria e legata ad un fatto di opportunità, ossia al volume e ai modi degli scambi, più che a maggiori conoscenze del proprio ambito da parte del collezionista di classiche rispetto a quello di moderne e contemporanee.

I meccanismi di conoscenza e autodifesa non sono certo un privilegio di chi colleziona monete classiche.


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