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saggio di bronzo


Risposte migliori

studio dei saggi ed esperimenti per il nuovo regno

gli studi di questi saggi ed esperimenti furono eseguiti nelle zecche di Milano, Torino e Bologna.

Dal Ministero di Agricoltura e Commercio di Torino venivano affidati alla commissione di studio per la scelta delle leghe e dei diametri da adottare per la nuova monetazione. In seguito, superate le diverse questioni tecnico-monetarie, era la commissione stessa a determinare il tipo di moneta.

Questi tipi di saggi ed esperimenti non vennero mai firmati dagli incisori, ma, si può ipotizzare con certezza, che quelli usati dalla zecca di Torino, sono opera del Ferraris, mentre quelli di Bologna, probabilmente sono opera dell'incisore Maldini o del Bentelli.

bibliografia:

- Mont. RI

- Simonetti

Saggio di bronzo

Vittorio Emanuele II

D/ ZECCA / DI / TORINO / (stella) / in 4 righe nel campo. in alto aquila sabauda con scudo sabaudo in petto e testa rivolta a sinistra.

R/ SAGGIO / DI / BRONZO / 1860 / in 4 righe nel campo, in corona di rami d'alloro e di quercia.

contorno: liscio

peso:

TIPO A: 4,97 gr.

TIPO B: 5,14 gr.

diametro: 25 mm

bronzo

titolo:

TIPO A: 950 rame e 50 stagno

TIPO B: 960 rame e 40 stagno

zecca: Torino

anno: 1860

saggio di lega, per lo studio della monetazione del neonato Regno d'Italia, per alcune monete, come ad esempio questa, sono state effettuate diverse prove con lievi differenze nel titolo e nel peso; gli esemplari con la percentuale 960% di rame si riconoscono dal colore, che risulta più scuro

Simonetti 50, Montenegro R.I. 55/56

89qlzx1.jpg

saggio di bronzo

Modificato da niko
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gradirei un vostro parere sulla conservazione e sull'argomento, sinceramente trovo affascinanti questi saggi, nonchè le prove per quello che allora era il neonato Regno d'Italia.

quello postato è un mio esemplare, tuttavia non ho specificato se tipo A o tipo B... <_< poichè non ho una bilancina :P ma mi pare sia un tipo A per il colore chiaro; inoltre la "pecca" sta nel foro otturato come potrete ben vedere, in prossimità di quella che doveva essere la stella, che sia stato usato come ciondolo? :huh:

Modificato da niko
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Siamo davvero agli albori della monetazione del regno d'Italia e i saggi costituiscono una testimonianza importante dell'attività della zecca.

Il tuo esemplare, che non riporta alcun nominale, ha le caratteritiche della moneta da 5 centesimi. Per quanto rigurda la conservazione direi "foro otturato, altrimenti qSPL".

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Siamo davvero agli albori della monetazione del regno d'Italia e i saggi costituiscono una testimonianza importante dell'attività della zecca.

Il tuo esemplare, che non riporta alcun nominale, ha le caratteritiche della moneta da 5 centesimi. Per quanto rigurda la conservazione direi "foro otturato, altrimenti qSPL".

304013[/snapback]

grazie,

non sei andato molto lontano dalla conservazione del perito :D

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