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Cuneo_Carlo II d'Angiò


Risposte migliori

Buongiorno a tutti,

questa settimana, aiutando un socio del nostro circolo a mettere un po'd'ordine nella sua collezione, mi sono imbattuto in questa moneta che mai prima d'ora avevo potuto apprezzare dal vivo! L'ho immediatamente fotografata (la definizione non è di ottima e me ne scuso :( :( ) ed ora ve ne faccio partecipi!

Zecca di Cuneo_Carlo II d'Angiò, quinto di Grosso (Ag)

post-1682-1200133236_thumb.jpg

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Moneta che non si vede cosi' spesso :)

E' piuttosto rara come tutte le monete della zecca di Cuneo

Grazie per averla postata !!!

D/ KAROLVS SCL' REX ; croce patente

R/ COES PEDMONTIS ; stemma

CNI 6/8 , Mir Piemonte 430

Modificato da piergi00
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Oltre al C.N.I., al M.I.R. e al Biaggi esiste qualche altra opera più specifica riguardante la zecca di Cuneo?

301984[/snapback]

Ci sono:

Domenico Promis, Monete del Piemonte inedite o rare. Torino, 1852 (3 monete di Cuneo alla tav. I nn. 10, 11, 12)

Domenico Promis, Monete inedite del Piemonte. Torino, 1866 (1 moneta di Cuneo alla tav. IV n. 36)

Elio Biaggi, Le Antiche Monete Piemontesi. Ed. Melli, Borgone di Susa, 1979

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Alla completa lista stilata da tergestum mi permetto di aggiungere il futuro terzo volume di BIAGGI Elio, DALLA DRACMA GALLO-CELTICA AL MARENGO NAPOLEONICO. , uscita prevista per la primavera 2008 ; purtroppo il secondo tomo , pubblicato nel 2004, si ferma alla zecca di Casale

Inoltre il recente testo MONNAIES D'ITALIE par Elio Biaggi et Michel Dhénin - Editions Gadoury 2007 trattando anche le zecche piemontesi oltre ai Savoia forse potrebbe contenere qualcosa su Cuneo

Per maggiori informazioni prova a contattare numa numa che possiede questa opera

Modificato da piergi00
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Bene bene, ti ringrazio molto Tergestum!

301999[/snapback]

Non c'è di che figurati. Prova a contattare il dott. Giorgio Fea: credo che abbia curato un'opuscolo anche lui sulla monetazione di Cuneo.

Modificato da tergestum
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In realta' nel catalogo Biaggi - Dhenin delle monete Piemontesi presenti nella collezione della Bibliotheque Nationale de France e' descritto come QUARTO di Grosso con un peso di gr. 1.05

I riferimenti sono :

CNI , II, n. 8

BIAGGI p. 211

Perle monete di Cuneo segnale anche il catalogo delle "Zecche MInori del Piemonte" (delle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano) a cura di Martini/Chiaravalle/Torcoli, Milano 1987

che pur non riportando questo pezzo ha il famoso 1/20 di grosso di Carlo II e il grosso di Giovanna d'Angio'.

numa numa

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In realta' nel catalogo Biaggi - Dhenin delle monete Piemontesi presenti nella collezione della Bibliotheque Nationale de France e' descritto come QUARTO di Grosso con un peso di gr. 1.05

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Probabile errore nella stesura dovuto alla fretta e al poco curato controllo delle bozze.

La scorsa settimana mmon , lettore assai scrupoloso , mi ha fatto notare gli innumerevoli errori grammaticali e di costruzione sintattica , oltre ai diversi refusi ,presenti nel primo volume dell opera : DALLA DRACMA GALLO-CELTICA AL MARENGO NAPOLEONICO.

Visto il costo non indifferente sarebbe auspicabile maggior attenzione in una pubblicazione del genere

Infatti nel vecchio manuale sulle Monete e Zecche Medievali Italiane sempre di E.Biaggi , edito dal Montenegro, al n. 692 l' esemplare viene correttamente descritto come quinto di grosso

Stessa definizione a pagina 211 del volume , ormai datato , sulle Antiche Monete Piemontesi del 1979

Ho avuto la possibilita' di leggere il catalogo delle "Zecche Minori del Piemonte" (delle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano) , appena acquistato dall' amico Carletto lo scorso mese ,troppo stringato nelle descrizioni per i miei gusti , peccato perche' gli esemplari presenti sono piuttosto interessanti

Modificato da piergi00
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Ho controllato nel Corpus (CNI) vol. II zecche minori Piemontesi.

Viene descritto come Quinto di Grosso.

Viene pero' dachiedersi perche' lo stesso autore, Biaggi, che l'aveva descritto come quinto di grosso nellesue precedenti pubblicazioni, lo descriva ora come Quarto.

Non vorrei che ci fosse stata una revisione della denominazione ad opera del Dhenin, assai scrupoloso ed esperto studioso di queste zecche.

Se consideriamo che il valore per il grosso tornese, a quest'epoca, risulta oscillante nella fascia gr. 3.80- 4.10, questo ci da' un valore di .95 - 1.03 che sono all'incirca i valori riscontrati per questi esemplari.

Forse quindi risulta piu' corretta la denominazione quarto di grosso in luogo di quinto.

numa numa

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Devo ammettere che, andando oltre la superficialità di alcuni cataloghi e della classica denominazione della moneta, l'argomentazione legata al peso sembra convincente. Quindi la moneta è concretamente un quarto di grosso, mi chiedo però storicamente come sia nata la denominazione quinto di grosso?! :huh: :huh:

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Direi che la descrizione quinto di Grosso risale almeno all' epoca del Promis

Infatti nel suo volume Monete del piemonte inedite e rara cosi' scrive :

[..] Carlo II.. convenne in Cuneo coi zecchieri Tommaso Riva , Ardizzone Merlo e Riccardo di Sommariva per la fabbricazione di Grossi Tornesi d' argento simili a quelli di Ludovico IX il santo re di Francia nel peso e bonta' , e da aver corso per soldi due e mezzo astesi : piu' pezzi del valore di sei denari astesi minuti , cioe' un quinto di grosso , e della stessa bonta' [...]

Come controprova aspettiamo la prossima uscita del terzo volume DALLA DRACMA GALLO-CELTICA AL MARENGO NAPOLEONICO del Biaggi ;)

Come pesi il Mir riporta 0,90 / 1,06

Modificato da piergi00
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Supporter
Direi  che la descrizione quinto di Grosso risale almeno all' epoca del Promis

Infatti nel suo volume Monete del piemonte inedite e rara cosi' scrive :

[..] Carlo II.. convenne in Cuneo coi zecchieri Tommaso Riva , Ardizzone Merlo e Riccardo di Sommariva per la fabbricazione di Grossi Tornesi d' argento simili a quelli di Ludovico IX il santo re di Francia nel peso e bonta' , e da aver corso per soldi due e mezzo astesi : piu' pezzi del valore  di sei denari astesi minuti , cioe' un quinto di grosso , e della stessa bonta' [...]

Come controprova aspettiamo la prossima uscita del terzo volume DALLA DRACMA GALLO-CELTICA AL MARENGO NAPOLEONICO del Biaggi  ;)

Come pesi il Mir riporta 0,90 / 1,06

302332[/snapback]

come ha segnalato pier è valido quello che dice il promis che aveva fatto uno studio sui documenti dell'epoca...

il peso non conta, è l'ordine di battitura che decide il valore....

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Direi  che la descrizione quinto di Grosso risale almeno all' epoca del Promis

Infatti nel suo volume Monete del piemonte inedite e rara cosi' scrive :

[..] Carlo II.. convenne in Cuneo coi zecchieri Tommaso Riva , Ardizzone Merlo e Riccardo di Sommariva per la fabbricazione di Grossi Tornesi d' argento simili a quelli di Ludovico IX il santo re di Francia nel peso e bonta' , e da aver corso per soldi due e mezzo astesi : piu' pezzi del valore  di sei denari astesi minuti , cioe' un quinto di grosso , e della stessa bonta' [...]

Come controprova aspettiamo la prossima uscita del terzo volume DALLA DRACMA GALLO-CELTICA AL MARENGO NAPOLEONICO del Biaggi  ;)

Come pesi il Mir riporta 0,90 / 1,06

302332[/snapback]

come ha segnalato pier è valido quello che dice il promis che aveva fatto uno studio sui documenti dell'epoca...

il peso non conta, è l'ordine di battitura che decide il valore....

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E' singolare che nel volume Dhenin - Biaggi non vi e' riportata nemmeno una menzione di quinto di grosso, mentre ve ne sono diverse di "quarto di grosso".

Quindi tale menzione non puo' essere stata un caso di refuso ma sicuramente e' voluta e ben ponderata.

Appare inoltre strano che lo stesso autore (Biaggi) cambi opinione tra un libro (il suo manuale di monete medioevali) e l'altro (il catalogo del museo francese) senza che siano intervenute ricerche che forse hanno gettato maggiore luce sulla questione.

Se recupero l'indirizzo di Dhenin gli porro' la domanda.

numa numa

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Supporter

sarebbe interessante arrivare alla soluzione...

bisognerebbe vedere da dove sono stati presi i riferimenti.....

non vi sono note bibliografiche?????

qualche riferimento ai documenti consultati e dove????

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